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RICERCA LOTTI

Asta 56 - Dipinti selezionati XIX e XX secolo

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  • Lotto 1  

    Oleandri

    Gino Romiti Gino Romiti
    Livorno 1881 - 1967
    Olio su tavola cm 20x22 firmato in basso a dx Gino Romiti 1930

    La vita di Gino Romiti, nato a Livorno nel 1881 e scomparso nel 1967, è una storia di determinazione e passione che ha attraversato il mondo dell'arte con notevole impatto. Cresciuto in una famiglia modesta, Romiti si trovò presto ad affrontare le sfide finanziarie, ma non abbandonò mai la sua innata passione per la pittura.
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    A soli sedici anni, riuscì a entrare alla Scuola di Guglielmo Micheli a Livorno, una vera e propria fucina d'arte, dove ebbe l'opportunità di interagire con artisti di spicco come Llewelyn Lloyd, Amedeo Modigliani e Giovanni Fattori. Questo periodo formativo fu fondamentale per plasmare la sua carriera artistica.

    Sin dall'inizio, Romiti partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Permanente di Milano, la Biennale di Venezia e l'Internazionale di Bruxelles. Nel 1920 fu uno dei fondatori del Gruppo Labronico, un'associazione artistica che nacque proprio nel suo studio e di cui fu presidente dal 1943 al 1967. Durante questo periodo, le sue opere subirono un'importante influenza dall'esperienza divisionista, concentrandosi su tematiche legate alla sua città natale, come le pinete di Ardenza e i paesaggi marini. Grazie al suo profondo interesse per il mare, creò anche opere singolari che ritraevano il fondo marino.

    Purtroppo, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo portò ad arruolarsi e combattere in Albania, dove realizzò numerosi disegni ispirati al paesaggio e alla vita militare. La sua intensa attività espositiva continuò nel 1922 con la partecipazione alla prima edizione della Primavera Fiorentina. L'ultima sua personale, la quarantacinquesima, si tenne a Siena presso la Galleria "La Balzana" nel 1964, e molte furono le sue retrospettive.

    Gino Romiti era non solo un talentuoso artista ma anche un uomo di profonda spiritualità e religiosità. La sua interpretazione pittorica della vita rifletteva il suo spirito cristiano di accettazione e fede. Le sue opere trasmettevano una luce "vera" che eguagliava la luce di Dio. La natura era la sua fonte d'ispirazione, e in essa trovava purezza, pace e serenità, rappresentando con semplicità ed entusiasmo ogni aspetto cromatico.

    I suoi quadri erano spesso caratterizzati da luminosità e cromatismi intensi. La rappresentazione della luce era centrale in tutte le sue opere, rendendo ogni forma e contenuto dorati e vibranti. Questi giochi di luce e colori si fondevano in una sinfonia che invitava alla riflessione e talvolta alla preghiera. La sua abilità nel catturare la luce in modo magistrale induceva alla meditazione e suggeriva una pausa nell'agitazione umana, incoraggiando le persone a riflettere sulla loro esistenza in rapporto all'Universo. Questo Universo era simbolicamente rappresentato dalla bellezza della natura, vista come l'elemento perfetto e sublime della creazione divina, e Romiti, con umiltà, portava rispetto a questa grandezza. Le opere di Gino Romiti erano veri e propri inno alla vita, una testimonianza della sua profonda connessione con il mondo che lo circondava e con la spiritualità che permeava ogni aspetto della sua arte. .

    ESTIMATE:
    min € 1200 - max € 1400
    Starting Price:
    € 300

    2 pre-auction offers
  • Lotto 2  

    Giornata d'estate

    Gino Romiti Gino Romiti
    Livorno 1881 - 1967
    Olio su tavola cm 16,5x22,5 firmato in basso a dx Gino Romiti

    La vita di Gino Romiti, nato a Livorno nel 1881 e scomparso nel 1967, è una storia di determinazione e passione che ha attraversato il mondo dell'arte con notevole impatto. Cresciuto in una famiglia modesta, Romiti si trovò presto ad affrontare le sfide finanziarie, ma non abbandonò mai la sua innata passione per la pittura.
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    A soli sedici anni, riuscì a entrare alla Scuola di Guglielmo Micheli a Livorno, una vera e propria fucina d'arte, dove ebbe l'opportunità di interagire con artisti di spicco come Llewelyn Lloyd, Amedeo Modigliani e Giovanni Fattori. Questo periodo formativo fu fondamentale per plasmare la sua carriera artistica.

    Sin dall'inizio, Romiti partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Permanente di Milano, la Biennale di Venezia e l'Internazionale di Bruxelles. Nel 1920 fu uno dei fondatori del Gruppo Labronico, un'associazione artistica che nacque proprio nel suo studio e di cui fu presidente dal 1943 al 1967. Durante questo periodo, le sue opere subirono un'importante influenza dall'esperienza divisionista, concentrandosi su tematiche legate alla sua città natale, come le pinete di Ardenza e i paesaggi marini. Grazie al suo profondo interesse per il mare, creò anche opere singolari che ritraevano il fondo marino.

    Purtroppo, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo portò ad arruolarsi e combattere in Albania, dove realizzò numerosi disegni ispirati al paesaggio e alla vita militare. La sua intensa attività espositiva continuò nel 1922 con la partecipazione alla prima edizione della Primavera Fiorentina. L'ultima sua personale, la quarantacinquesima, si tenne a Siena presso la Galleria "La Balzana" nel 1964, e molte furono le sue retrospettive.

    Gino Romiti era non solo un talentuoso artista ma anche un uomo di profonda spiritualità e religiosità. La sua interpretazione pittorica della vita rifletteva il suo spirito cristiano di accettazione e fede. Le sue opere trasmettevano una luce "vera" che eguagliava la luce di Dio. La natura era la sua fonte d'ispirazione, e in essa trovava purezza, pace e serenità, rappresentando con semplicità ed entusiasmo ogni aspetto cromatico.

    I suoi quadri erano spesso caratterizzati da luminosità e cromatismi intensi. La rappresentazione della luce era centrale in tutte le sue opere, rendendo ogni forma e contenuto dorati e vibranti. Questi giochi di luce e colori si fondevano in una sinfonia che invitava alla riflessione e talvolta alla preghiera. La sua abilità nel catturare la luce in modo magistrale induceva alla meditazione e suggeriva una pausa nell'agitazione umana, incoraggiando le persone a riflettere sulla loro esistenza in rapporto all'Universo. Questo Universo era simbolicamente rappresentato dalla bellezza della natura, vista come l'elemento perfetto e sublime della creazione divina, e Romiti, con umiltà, portava rispetto a questa grandezza. Le opere di Gino Romiti erano veri e propri inno alla vita, una testimonianza della sua profonda connessione con il mondo che lo circondava e con la spiritualità che permeava ogni aspetto della sua arte. .

    ESTIMATE:
    min € 1200 - max € 1400
    Starting Price:
    € 300

    2 pre-auction offers
  • Lotto 3  

    Al crepuscolo

    Lodovico Tommasi Lodovico Tommasi
    Livorno 1866 - Firenze 1941
    Olio su tavola cm 37x27 firmato in basso a dx Tommasi

    Lodovico o Ludovico Tommasi è stato un pittore e incisore italiano, associato ai movimenti dei Macchiaioli e del Divisionismo. Proveniente da una famiglia di artisti, con il fratello Angiolo e il cugino Adolfo anch'essi pittori.
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    Inizialmente si dedicò alla musica, diplomandosi in violino al Conservatorio di Firenze sotto la guida di Ettore Martini. Tuttavia, l'ambiente familiare e la frequentazione di artisti come Silvestro Lega, ospite frequente nella villa di famiglia a Bellariva, lo indirizzarono verso la pittura.

    Esordì nel 1884 alla Promotrice Fiorentina con uno "Studio dal vero" e nel 1886 partecipò all'Esposizione di Belle Arti di Livorno con "Bellariva sull'Arno a Firenze". Durante il servizio militare a Milano (1888-1891), entrò in contatto con ambienti artistici lombardi. Successivamente, insieme al fratello Angiolo, frequentò il cenacolo artistico di Torre del Lago, legato al compositore Giacomo Puccini, dove conobbe esponenti dell'avanguardia toscana come Galileo Chini e Oscar Ghiglia.

    Verso la fine del XIX secolo, si avvicinò al Divisionismo, influenzato dall'amico Plinio Nomellini. Partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia del 1895 con l'opera "Notti umane". Nel 1905 fu tra i promotori della Prima Mostra d'Arte Toscana e nel 1907 aderì al gruppo "Giovane Etruria", che mirava a recuperare la tradizione naturalistica toscana in risposta alle avanguardie del periodo.

    Negli anni Dieci, Tommasi si dedicò all'incisione, studiando presso l'Accademia delle Arti e del Disegno di Ravenna con Vittorio Guaccimanni. Nel 1912 fondò una scuola libera di acquaforte a Firenze. Continuò a esporre regolarmente, partecipando alle Biennali di Venezia fino al 1936. Negli anni Trenta, realizzò opere di grandi dimensioni come "Vita semplice", esposta alla Biennale del 1930.

    Ludovico Tommasi morì a Firenze nel 1941 ed è sepolto nel Cimitero delle Porte Sante. .

    ESTIMATE:
    min € 2000 - max € 2500
    Starting Price:
    € 700

  • Lotto 4  

    Il pescatore

    Luigi Venturi Luigi Venturi
    Bologna XIX secolo
    Olio su tavola cm 35x50 firmato in basso a sx L.Venturi.
    ESTIMATE:
    min € 1200 - max € 1400
    Starting Price:
    € 400

  • Lotto 5  

    Viale cittadino

    Aurelio Catti Aurelio Catti
    Palermo 1895 - 1966
    Acquerello su carta cm 50x35 firmato in basso a sx A.Catti

    Aurelio Catti fu un pittore palermitano vissuto tra Ottocento e Novecento (1895-1966). Figlio del maestro Michele Catti, si distinse per aver seguito le orme artistiche del padre, mentre i suoi fratelli intrapresero altre strade.
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    Dopo aver studiato architettura presso l’Accademia di Brera a Milano, visse a Trieste e a Londra, dove perfezionò la sua tecnica e ampliò il suo orizzonte artistico. Tornato a Palermo, si dedicò con passione alla pittura, specializzandosi in scorci cittadini caratterizzati da atmosfere autunnali e giornate uggiose. Le sue opere, capaci di catturare l’essenza della vita cittadina, sono state esposte in numerose mostre personali e continuano a essere apprezzate e ricercate dai collezionisti.
    .

    ESTIMATE:
    min € 800 - max € 1000
    Starting Price:
    € 350

  • Lotto 6  

    Amalfi

    Giuseppe Carelli Giuseppe Carelli
    Napoli 1858 - Portici 1921
    Olio su tavola cm 26x38 firmato in basso a sx G.Carelli

    Giuseppe Carelli è stato un pittore italiano appartenente a una famiglia di artisti. Educato alla pittura fin da bambino, come il padre Consalvo, il nonno Raffaele e gli zii Gabriele e Achille, fu specializzato in paesaggi.
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    Le sue opere, caratterizzate dal gusto lirico della Scuola di Posillipo, raffigurano scene urbane della Napoli del suo tempo, come il Palazzo Reale, i pescatori nel golfo, il lungomare di Santa Lucia, le falde del Vesuvio e i faraglioni di Capri, molte delle quali sono ora in collezioni private.

    Viaggiò molto in Italia, soprattutto tra la Sicilia e il Lazio, arricchendo il suo stile con influenze di diverse scuole pittoriche. Oltre alle grandi tele a olio, realizzò gouaches, incisioni all'acquaforte e litografie, anch'esse appartenenti a collezioni private. Morì a Portici, dove operarono anche Eduardo Dalbono e G. Mancinelli, esponenti della Scuola di Resina. .

    ESTIMATE:
    min € 2000 - max € 2500
    Starting Price:
    € 700

  • Lotto 7  

    Porto di Savona 1954

    Giulio Cisari Giulio Cisari
    Como 1892 - Milano 1979
    Olio su tavola cm 55x65 firmato in basso a dx Cisari

    Giulio Cisari, nato a Como il 7 maggio 1892 e scomparso a Milano il 28 marzo 1979, è stato un artista italiano poliedrico, noto soprattutto come pittore, incisore, xilografo e illustratore. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, dove si diplomò in architettura e approfondì gli studi di pittura e scultura sotto la guida di importanti maestri, Cisari si dedicò con passione all’arte grafica, specializzandosi nella xilografia, tecnica che lo contraddistinse e che divenne uno dei tratti distintivi della sua produzione artistica.
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    Nel corso della sua carriera, Cisari si affermò come uno dei principali esponenti dell’illustrazione del libro in Italia, realizzando numerose copertine ed ex-libris per importanti editori, e contribuì in maniera significativa alla diffusione della grafica e dell’arte decorativa durante il periodo compreso tra le due guerre mondiali. La sua opera, caratterizzata da una raffinata attenzione al dettaglio e da un uso sapiente del colore, lo portò a partecipare a numerose esposizioni nazionali e internazionali, tra cui le Biennali di Venezia e le Quadriennali romane.

    Oltre all’attività artistica, Giulio Cisari si distinse anche per il suo impegno durante i periodi bellici: partecipò come volontario nella Prima Guerra Mondiale e, durante la Seconda Guerra Mondiale, raggiunse il grado di capitano, venendo premiato per il suo coraggio e la sua dedizione. La sua versatilità lo portò a cimentarsi anche in attività di insegnamento e a pubblicare trattati tecnici sulla xilografia, contribuendo così alla formazione di nuove generazioni di artisti.

    Le opere di Cisari, che spaziano dalla pittura alla grafica e all’illustrazione, sono oggi custodite in importanti collezioni pubbliche e private, e la sua eredità continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama dell’arte italiana del Novecento. .

    ESTIMATE:
    min € 1200 - max € 1400
    Starting Price:
    € 300

  • Lotto 8  

    Nei pressi di Cogne

    Leonardo Bazzaro Leonardo Bazzaro
    Milano 1853 - 1937
    Olio su tela cm 60x50 firmato in basso a sx L.Bazzaro

    Leonardo Bazzaro fu un pittore italiano attivo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, noto soprattutto per i suoi paesaggi, i ritratti e le scene di vita quotidiana. La sua formazione artistica ebbe inizio in un periodo di fermento culturale, in cui le correnti del realismo e del verismo esercitarono una notevole influenza sui giovani artisti italiani.
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    Durante la sua carriera, Bazzaro si distinse per la capacità di catturare la luce e l'atmosfera, elementi che rendono le sue opere particolarmente evocative e ricche di dettagli naturalistici .

    Il percorso espositivo del pittore lo vide protagonista in numerose mostre sia in Italia che all’estero, contribuendo così a diffondere il suo stile personale e a consolidare la sua reputazione nell’ambito della pittura di genere e del paesaggio. Pur rimanendo ancorato ai canoni del realismo, Bazzaro sperimentò progressivamente nuove tecniche e linguaggi pittorici, integrando elementi modernisti che evidenziarono la sua capacità di interpretare in chiave personale la realtà circostante .

    Oggi, le opere di Leonardo Bazzaro sono apprezzate non solo per la loro bellezza formale, ma anche per il valore storico e culturale che rappresentano, testimonianza di un’epoca di importanti trasformazioni artistiche e sociali in Italia. Molte delle sue creazioni sono custodite in collezioni museali e private, continuando a suscitare interesse e ammirazione tra collezionisti e studiosi d’arte.

    Questa breve biografia intende offrire una panoramica della vita e dell’opera di un artista che, pur essendo stato apprezzato nel suo tempo, oggi rappresenta un importante capitolo della storia della pittura italiana. .

    ESTIMATE:
    min € 2500 - max € 3000
    Starting Price:
    € 800

  • Alfredo Beisone Alfredo Beisone
    Pinerolo (TO) 1882 - Torino 1957
    Olio su tavola cm 27x37 firmato in basso a dx A.Beisone

    Alfredo Beisone è stato un pittore italiano del Novecento, la cui vita e carriera riflettono un profondo legame tra arte e territorio. Nato a Pinerolo il 17 ottobre 1882 e scomparso a Torino il 12 gennaio 1957, fin da giovane scelse la pittura, abbandonando gli studi di Farmacia per dedicarsi alla sua vera passione.
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    Durante la sua formazione incontrò Lorenzo Delleani e divenne allievo del maestro Andrea Tavernier, esperienza che lo avvicinò al divisionismo e lo portò a esplorare nuovi linguaggi espressivi.

    Il suo esordio avvenne nel 1913, con l’opera "Armonie invernali" presentata alla Società Promotrice di Torino, segnando l’inizio di una carriera costellata da numerose esposizioni in città come Torino, Genova e Roma. Tra le tappe fondamentali della sua attività espositiva si annoverano la Quadriennale di Torino e la Mostra Nazionale di Trieste, con la sua prima mostra personale a Pinerolo nel 1932 che vide l’esposizione di 41 opere.

    Oltre alla carriera artistica, Beisone si distinse anche per il suo impegno civile. Durante la Prima Guerra Mondiale si arruolò come volontario alpino, distinguendosi per il coraggio dimostrato e ricevendo medaglie al valore militare. Negli anni Trenta, oltre a portare avanti la sua attività pittorica, assunse un ruolo attivo nella vita pubblica del Comune di Pinerolo, venendo insignito della Croce di Cavaliere della Corona nel 1931.

    Artisticamente, Beisone si distinse come un autentico paesaggista. Le sue opere, spesso realizzate all’aperto, catturano con delicatezza e intensità la bellezza della natura: dalle case e i campanili dei piccoli borghi alle ampie distese di colline, montagne e prati illuminate dalla luce del sole. Con un linguaggio pittorico personale, il pittore ha saputo trasmettere emozioni e sensazioni, creando immagini che rimangono impresse nella memoria di chi le osserva.

    La storia di Alfredo Beisone testimonia il percorso di un artista che ha saputo unire tecnica, passione e impegno civile, lasciando un’eredità preziosa che continua a illuminare il panorama dell’arte italiana. .

    ESTIMATE:
    min € 1200 - max € 1400
    Starting Price:
    € 500

  • Lotto 10  

    Lungo il sentiero

    Giacinto Bo Giacinto Bo
    Torino 1832-1912
    Olio su cartone cm 48,5x69 firmato in basso a dx G.Bo

    Giacinto Bo è stato un pittore italiano del XIX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Montanaro Canavese, in provincia di Torino, nel 1832, Bo si trasferì a Torino, dove trascorse gran parte della sua vita.
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    Influenzato dal pittore Giuseppe Camino, si specializzò nella rappresentazione di marine e paesaggi montani, spesso caratterizzati da uno stile oleografico che enfatizzava la bellezza naturale in modo romantico e idealizzato.

    Dal 1871 al 1900, Bo partecipò attivamente alle esposizioni delle società Promotrici di Genova e Torino, presentando opere che includevano vedute piemontesi e liguri, soggetti floreali e orientalistici, realizzati anche in tempera e acquerello. Tra le sue opere più note si annoverano "Le mie rose", esposta all'Esposizione generale d'Arte italiana del 1898. Nonostante la sua attività espositiva, Bo non raggiunse una notorietà significativa durante la sua vita, e a partire dal 1900 cessò di partecipare ad altre competizioni artistiche, probabilmente a causa di difficoltà finanziarie che lo costrinsero a vendere molte delle sue opere.

    Giacinto Bo scomparve a Torino nel 1912, lasciando un'eredità artistica che testimonia l'evoluzione del paesaggismo romantico italiano del XIX secolo. .

    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 500

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  • Lotto 11  

    Alle falde del Rosa

    Giovanni Colmo Giovanni Colmo
    Torino 1867-1947
    Olio su cartone cm 34x44 firmato in basso a dx G.Colmo

    Giovanni Colmo è stato un pittore italiano del XIX e XX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Torino il 13 maggio 1867, era il fratello maggiore di Eugenio Colmo, noto caricaturista con lo pseudonimo di «Golia».
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    Dopo aver frequentato il Liceo Classico, si iscrisse alla Scuola di Applicazione per Ingegneri, laureandosi in Ingegneria Civile nel 1891. Per alcuni anni lavorò presso il Comune di Torino, ma nel 1923, all’età di cinquantasette anni, decise di dedicarsi esclusivamente alla pittura.

    La sua pittura, legata ai canoni paesaggistici piemontesi del XIX secolo, pur indebolita da una certa convenzionalità, toccò momenti di buon valore nella produzione di tavolette di minori dimensioni. Colmo fu assiduo espositore al Circolo degli artisti di Torino e partecipò ad alcune edizioni della Quadriennale di Torino. Oltre che nel suo amato Piemonte, dipinse a Venezia, Chioggia, Roma e in Umbria, soffermandosi sui laghi lombardi e sulla riviera ligure.

    Dopo la Seconda Guerra Mondiale, visse ed operò tra Garessio e Finale Ligure. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

    La Pinacoteca Civica di Garessio ha dedicato a Giovanni Colmo ed al fratello Eugenio due sale permanenti, conservando alcune delle sue opere più significative. .

    ESTIMATE:
    min € 800 - max € 1000
    Starting Price:
    € 250

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  • Lotto 12  

    Sottobosco

    Marco Calderini Marco Calderini
    Torino 1850 - 1941
    Olio su cartone cm 30,5x40 firmato in basso a sx M.Calderini

    Marco Calderini è stato un pittore italiano del XIX e XX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Torino il 22 luglio 1850, da Michelangelo Calderini, corriere delle Regie Poste, e da Virginia Pernaud, di nazionalità francese, Calderini completò gli studi classici e si iscrisse alla facoltà di lettere presso l'università di Torino.
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    Si diplomò inoltre insegnante di lingua francese nel 1867 e di storia e geografia per le scuole secondarie nel 1869. Indirizzato all'arte da alcuni amici, si iscrisse all'Accademia Albertina di Torino, dove dal 1867 al 1873 frequentò le lezioni di Enrico Gamba, Andrea Gastaldi e del romanticista Antonio Fontanesi, ottenendo una medaglia d'oro nel 1872 a conclusione del corso di paesaggio. Viene presto avviato alla riproduzione di soggetti dal vero dallo stesso Fontanesi, che lo accompagna a dipingere nelle campagne torinesi; a conclusione degli studi accademici, Calderini aprì uno studio con l'amico e collega Francesco Mosso.

    Si presentò alle mostre annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Torino quasi ininterrottamente dal 1870, quando esordì con "Le rive del Po a Torino" e "Le statue solitarie", al 1898: nel 1871 "Sul giardino dei ripari" venne venduto al Principe di Savoia Carignano, nel 1873 "Giardino reale" venne acquistato dalla stessa Società Promotrice. All'Esposizione del 1880 presentò nove tele e si aggiudicò il premio della giuria per "Mattino di luglio", l'anno seguente venne premiato con una medaglia in bronzo all'Esposizione Colombiana di Genova. Nel 1883 ripresentò all'Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma "Le statue solitarie", che venne acquistato dal Governo per la neonata Galleria d'Arte Moderna e partecipò alla mostra di Nizza. L'anno successivo fu all'Esposizione Generale Italiana di Torino (nella quale fu membro del comitato di accettazione e allestimento) con diverse opere, fra le quali "Tristezza invernale", acquistata dal Governo e presentata anche all'Italian Exhibition di Earls Court del 1888, anno nel quale partecipò all'Esposizione Internazionale di Barcellona (ripetuta nel 1907, quando si aggiudicò un riconoscimento). La stessa opera venne premiata nel 1893 al Salon de Paris. Nel 1888 venne premiato con una medaglia d'argento all'Esposizione Internazionale di Barcellona, nel 1889 fu presidente della sezione di pittura del circolo degli artisti di Torino, consigliere della Società Promotrice di Torino e venne premiato con diploma d'onore e stella d'oro all'Esposizione Internazionale di Colonia. Nel 1891 venne scelto dal ministro Pasquale Villari come membro della Commissione permanente di Belle Arti. Nel 1898 partecipò all'Esposizione di Torino con decine di opere, tra le quali "Piogge di Marzo", "Caduta delle foglie" e "Il giardino del palazzo Principe a Genova".

    Nel contempo, si dedicò con assiduità alla scrittura e alla critica d'arte, collaborando per numerose riviste come "L'Illustrazione Italiana", "La Rassegna nazionale" e la "Gazzetta letteraria di Torino"; nel 1884 pubblicò le "Memorie postume di F. Mosso, pittore", in seguito le monografie dedicate ad artisti contemporanei, come il maestro Antonio Fontanesi (1925), Giovanni Battista Quadrone, Alberto Pasini, lo scultore Vincenzo Vela e Carlo Marochetti (1928). Collaborò alla pubblicazione di tre volumi su Leonardo da Vinci, finanziata dal mecenate russo Fëdor Vasil'evič Sabašnikov, suo grande estimatore che lo volle come compagno per una serie di viaggi in Scozia e Irlanda e operò come consulente di importanti famiglie per l'allestimento delle proprie raccolte d'arte (Collezione Guagno Poma di Biella, Galleria Ricci Oddi di Piacenza, dove non a caso è presente una ricca raccolta delle opere del maestro Fontanesi).

    Nel 1902 la Società Promotrice di Torino gli dedicò una mostra personale, l'anno dopo espose a Venezia "Estate di San Martino", presentata anche in due occasioni al Salon di Parigi. Sempre nel 1903 partecipò a Brera con "Sole e nebbie in montagna" (Valle d’Aosta) e "Pascoli abbandonati sotto il ghiacciaio del Ruitor", nel 1906 con "Boschetti in autunno", "Dopo la pioggia in montagna" e "Giornata chiara di novembre. Giardino Reale di Torino", nel 1907 con "Autunno in Val di Susa" e "Villa del 1700", nel 1911 con "Sera di novembre sul Po" e "Strada del Piccolo San Bernardo". Nel 1912 venne insignito del premio principe Umberto per il dipinto "Nell'alto Canavese. Prealpi di Piemonte", l'anno successivo fu all'Esposizione Belle Arti di Roma con "Sera di autunno" acquistata dal Comune di Roma, nel 1914 espose a Brera "Alpi e Morene di Valchiusella", l'anno successivo "Il monte Rosa veduto dalle basi del Gran Paradiso", nel 1918 "In Valtournanche" e "Dopo la pioggia. Lago Maggiore".

    Tra i suoi allievi, il figlio Luigi, nato dal matrimonio con Jeanne Bourgeois (come il primogenito Marco) e Camillo Cabutti.

    Morì a Torino il 26 febbraio 1941. .

    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 400

  • Lotto 13  

    Nebbia sul Cervino

    Anna Tallone Anna Tallone
    Casteggio 1901 - Pavia 1961
    Olio su tela cm 70x100 firmato in basso a dx A.Tallone

    Anna Nascimbene Tallone è stata una pittrice italiana. Si formò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia e successivamente all'Accademia di Brera a Milano, dove conseguì il diploma.
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    A partire dal 1923, partecipò alle principali mostre d'arte italiane, ottenendo riconoscimenti per la sua poetica di suggestione femminile. Ha tenuto personali in città come Genova, Milano, Parma e Torino, oltre che in Argentina. Sue opere sono conservate nelle gallerie d'arte moderna di Milano e Roma. .

    ESTIMATE:
    min € 1800 - max € 2000
    Starting Price:
    € 700

  • Lotto 14  

    All'imbrunire

    Lorenzo Delleani Lorenzo Delleani
    Pollone (VC) 1840 - Torino 1908
    Olio su tavola cm 24x37 firmato in basso a dx LD

    Lorenzo Delleani nacque il 17 gennaio 1840 a Pollone Biellese, terzo figlio di Agostino, "misuratore competente" nel Corpo reale del genio civile, e di Maddalena Billotti. Durante gli anni di formazione presso il collegio di Saint-Jean-de-Maurienne sviluppò un interesse per la musica e il violino, ma fu lo zio materno, Pietro Antonio Billotti (1792-1878), a indirizzarlo verso la pittura, passione condivisa anche dal fratello minore Cesare.
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    Nel 1854 si iscrisse all'Accademia Albertina di Torino, studiando con E. Gamba e successivamente con C. Arienti e A. Gastaldi. Esordì nel 1855 alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti con l'acquarello "Testa di vecchio". Durante questi anni, si distinse con opere di soggetto storico come "Episodio dell'assedio di Ancona" (1860) e "Ulisse riconosciuto dal suo vecchio cane Argo". Nel 1863 vinse il primo premio dell'Albertina con "Studio di figura dal vero rappresentante Sordello", consolidando la sua reputazione.

    Le sue prime opere rispecchiano uno stile accademico-romantico con tagli scenografici e attenzione alla ricostruzione storica. Tuttavia, dal 1868 si orientò verso il paesaggio en plein air, con opere come "Spiaggia presso Genova", caratterizzate da un approccio più immediato e da un tocco pittorico meno rigido.

    Attivo nella vita culturale torinese, nel 1869 aderì alla società d'artisti "L'Acquaforte" e strinse amicizia con il poeta G. Camerana. Il suo viaggio a Venezia nel 1873 rafforzò l'interesse per la pittura tonale e la lezione dei maestri veneziani, influenze che si riflettono nelle sue opere degli anni Settanta. Durante questo periodo produsse sia vedute paesaggistiche sia opere di gusto orientalista, come "Tappeti da vendere" (1880) e "Fuciliere arabo a cavallo" (1881), dimostrando un interesse per l'esotismo in linea con la moda dell'epoca.

    Nel 1883 visitò l'Olanda con Camerana, un'esperienza che influenzò la sua tavolozza e il suo approccio alla luce. Da allora, incrementò la produzione di tavolette e paesaggi ispirati alle campagne piemontesi e alle vedute liguri. Senza un netto distacco dalla pittura storica, si concentrò progressivamente su scene di vita quotidiana e paesaggi vibranti di luce.

    Partecipò a numerose esposizioni: la III Esposizione nazionale italiana di Napoli (1877), la I Triennale di Milano (1891) e la I Biennale di Venezia (1895), continuando a esporre fino al 1907. Nel 1900 due sue opere furono presentate alla Mostra Universale di Parigi. Nel 1902 fu tra i promotori dell'Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino.

    Morì a Torino il 13 novembre 1908. La sua ultima opera, "Cuneo dalla Madonna della Riva", fu autenticata dall'amico scultore Leonardo Bistolfi, che gli dedicò anche un ritratto in gesso e una lapide commemorativa nel cimitero di Pollone Biellese.

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    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 1500

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  • Lotto 15  

    Pascolo all'imbrunire

    Mario Moretti Foggia Mario Moretti Foggia
    Mantova 1882 - Pecetto di Macugnaga VB 1954
    Olio su cartone cm 31x40 firmato in basso a dx Foggia

    Mario Moretti Foggia è stato un rinomato pittore italiano nato il 25 dicembre 1882 a Mantova. La sua formazione artistica lo ha portato ad apprendere presso prestigiose istituzioni, tra cui l'Accademia Cignaroli a Verona e l'Accademia di Brera a Milano.
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    Durante il suo percorso formativo, ha avuto la fortuna di essere istruito da eminenti maestri dell'arte come Mosè Bianchi, Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone.

    Foggia si è distinto come un abile paesaggista e ritrattista, utilizzando varie tecniche pittoriche come olio, tempera, acquarello e fresco per esprimere la sua creatività. Il suo debutto ufficiale nel mondo dell'arte è avvenuto a Milano nel 1902. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui medaglie d'oro all'Esposizione di Mantova per l'insieme delle sue opere nel 1902, a Milano nel 1908 con l'opera "Fratellanza" e a Como nel 1909 grazie al dipinto "Fresca Mattinata". Nel 1925, ha ottenuto il prestigioso Premio Cassani a Milano per il dipinto "L'ora del rosario".

    Tra il 1920 e il 1926, Foggia ha esposto con successo a Venezia, presentando opere come "Nel cantuccio di Venezia", "Nel Campiello", "Nevicata" e "Compiacenze materne". Nel 1927, a Firenze, in occasione dell'ottantesima Esposizione Nazionale di Palazzo Pitti, ha presentato le opere "Vera" e "Sole invernale". Tra le sue opere più celebri si trova il "Trittico dei Magi" (Ecce sidus, Imus, Adoremus), conservato presso la Galleria d'Arte Moderna di Milano, e "Danza la circassa", esposta presso la Galleria del Palazzo Ducale di Mantova.

    Le opere di Mario Moretti Foggia sono state incluse in importanti collezioni, tra cui quella del Quirinale, e sono state esposte in gallerie pubbliche e private in Italia, Svizzera, Stati Uniti e America Latina. Foggia era un instancabile viaggiatore, che trascorreva lunghi periodi in Oriente per studiare costumi e paesaggi, le cui ricerche sono state esposte con successo a Londra, Parigi e Bruxelles.

    Partecipando a numerose mostre collettive nazionali e internazionali, Mario Moretti Foggia ha consolidato la sua reputazione come uno dei pittori più influenti della sua epoca. Nel corso della sua carriera, ha realizzato dieci mostre personali, tutte accolte con entusiasmo da parte di pubblico e critica.

    Mario Moretti Foggia si è spento nel 1954 a Pecetto di Macugnaga, lasciando dietro di sé un prezioso e duraturo contributo all'arte italiana.




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    ESTIMATE:
    min € 1800 - max € 2000
    Starting Price:
    € 700

  • Ercole Garavaglia Ercole Garavaglia
    Attivo in Lombardia tra XIX e XX secolo
    Olio su cartone cm 25x30 firmato in basso a dx Ercole Garavaglia

    Ercole Garavaglia è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi alpini e liguri. Nel 1923 partecipò alla Quadriennale di Torino con l'opera "Valdigne (Courmayeur)".
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    Nel 1925 espose alla V Esposizione della Famiglia Artistica Milanese con tre opere: "Fontana a Monterosso al Mare", "Lavandaie" e "Alba". Nello stesso anno, prese parte all'Esposizione Nazionale d'Arte "I laghi d'Italia" presentando "Laghetto Alpino Alla Bettaforca". Risultava residente a Milano in Via Canonica 4. .

    ESTIMATE:
    min € 700 - max € 800
    Starting Price:
    € 150

  • Ercole Garavaglia Ercole Garavaglia
    Attivo in Lombardia tra XIX e XX secolo
    Olio su cartone cm 25x34,5 firmato in basso a sx Ercole Garavaglia

    Ercole Garavaglia è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi alpini e liguri. Nel 1923 partecipò alla Quadriennale di Torino con l'opera "Valdigne (Courmayeur)".
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    Nel 1925 espose alla V Esposizione della Famiglia Artistica Milanese con tre opere: "Fontana a Monterosso al Mare", "Lavandaie" e "Alba". Nello stesso anno, prese parte all'Esposizione Nazionale d'Arte "I laghi d'Italia" presentando "Laghetto Alpino Alla Bettaforca". Risultava residente a Milano in Via Canonica 4. .

    ESTIMATE:
    min € 500 - max € 700
    Starting Price:
    € 150

  • Lotto 18  

    Cucinando (Magreglio)

    Ercole Garavaglia Ercole Garavaglia
    Attivo in Lombardia tra XIX e XX secolo
    Olio su cartone cm 24x29,5 firmato in basso a dx Ercole Garavaglia

    Ercole Garavaglia è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi alpini e liguri. Nel 1923 partecipò alla Quadriennale di Torino con l'opera "Valdigne (Courmayeur)".
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    Nel 1925 espose alla V Esposizione della Famiglia Artistica Milanese con tre opere: "Fontana a Monterosso al Mare", "Lavandaie" e "Alba". Nello stesso anno, prese parte all'Esposizione Nazionale d'Arte "I laghi d'Italia" presentando "Laghetto Alpino Alla Bettaforca". Risultava residente a Milano in Via Canonica 4. .

    ESTIMATE:
    min € 700 - max € 800
    Starting Price:
    € 150

  • Lotto 19  

    Allegoria georgica

    Andrea Tavernier Andrea Tavernier
    Torino 1858 - Grottaferrata (Roma) 1932
    Pastello su carta cm 28x30 firmato in basso a dx A.Tavernier
    Pubblicato in B/N su "Bolaffi CATALOGO DELLA PITTURA ITALIANA DELL'OTTOCENTO Numero II" a pag 231

    Andrea Tavernier, pittore nato a Torino il 23 dicembre 1858, si distinse come artista indipendente e appassionato del paesaggio fin dai suoi primi anni di formazione all'Accademia Albertina sotto la guida di A. Gastaldi.
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    Contrariamente alla maniera del suo maestro, Tavernier si dedicò fin da principio alla rappresentazione del paesaggio e a scene di genere all'aperto.

    Il suo esordio artistico avvenne nel 1884 alla Promotrice di Torino, ma la sua carriera si sviluppò soprattutto a Roma, dove si stabilì. Qui trasse ispirazione dalla suggestiva Campagna Romana e trascorse periodi significativi anche lungo la costa adriatica. Tavernier, tuttavia, non si legò a una singola località e, nel corso della sua vita, visse anche a Torino e infine a Grottaferrata, dove si spense il 15 novembre 1932.

    La sua produzione artistica fu ampiamente esposta a Torino e Roma, oltre che alle biennali veneziane e ad altre importanti mostre in Italia. Alcune delle sue opere sono conservate presso il Museo Civico di Torino, testimonianza del riconoscimento ottenuto nel panorama artistico dell'epoca.

    Il tratto distintivo di Tavernier risiede nella vivacità della sua tavolozza, che talvolta si avvicinò al gusto dei divisionisti senza tuttavia riprodurre pedissequamente i loro rapporti cromatici. I suoi paesaggi sono animati da figure umane, dotati di uno spirito aneddotico che aggiunge profondità e interesse alle sue opere. In questo modo, Tavernier ha contribuito a arricchire il panorama artistico italiano del suo tempo con la sua visione personale e la sua sensibilità alla bellezza della natura e della vita quotidiana. .

    ESTIMATE:
    min € 2000 - max € 2500
    Starting Price:
    € 700

  • Lotto 20  

    Vaso di fiori

    Noel Quintavalle Noel Quintavalle
    Ferrara 1893 - Alassio 1975
    Olio su tela cm 58,5x44,5 firmato in basso a sx Noel Quintavalle 1940

    Noël Caterino Giulio Quintavalle, nato il 23 dicembre 1893 a Ferrara da genitori di origine mantovana, è stato un eclettico artista italiano noto per la sua poliedrica carriera nelle arti visive e letterarie. Dopo aver trascorso la sua giovinezza a Ferrara, la sua famiglia si trasferì prima a Pavia e poi a Milano per motivi professionali del padre.
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    Fin da giovane, Quintavalle manifestò una forte vocazione artistica che lo portò a iscriversi all'Accademia di Brera, dove iniziò a distinguersi come pittore, incisore, scrittore, scultore e architetto. Nonostante il trasferimento, mantenne sempre un legame profondo con la sua città natale, Ferrara, dove espose alcune delle sue prime opere nel 1925 e nel 1928 con grande successo.

    Durante la Prima Guerra Mondiale, Quintavalle si arruolò nel 5° Reggimento Alpini e si distinse per il suo coraggio sul fronte del Monte Nero, guadagnandosi una Croce di Guerra al Valor Militare e una medaglia d'argento per le sue azioni eroiche.

    Dopo la guerra, tornato a Milano, continuò la sua carriera artistica e letteraria, pubblicando diversi libri tra cui "La sfinge domata", "I figli della montagna" e "I tre canti eterni – all’ombra del Monte Nero scrissi", opere che riflettono la sua esperienza diretta di combattente e la profonda riflessione sulla guerra.

    Quintavalle fu anche attivo nel sociale e nella promozione culturale, collaborando con varie istituzioni e partecipando a numerose mostre, sia in Italia che all'estero. Negli anni '50, visse per un periodo in Sudamerica dove continuò la sua produzione artistica.

    Morì ad Alassio, Savona, il 24 agosto 1977, lasciando dietro di sé un'eredità artistica e culturale significativa. Nel 2001, a Ferrara, è stata organizzata una mostra in suo onore presso il Centro Mostre E. F. E. R. , evidenziando il riconoscimento continuo della sua città natale per il suo contributo artistico e storico.

    Il Gruppo Alpini di Ferrara ha proposto e ottenuto che una via della città fosse intitolata a Noël Quintavalle, riconoscendo così il suo status di grande artista e valoroso alpino che ha onorato dignitosamente la sua città natale attraverso il suo talento e il suo coraggio. .

    ESTIMATE:
    min € 1300 - max € 1500
    Starting Price:
    € 400

  • Lotto 21  

    Gioie familiari

    Luigi Zuccoli Luigi Zuccoli
    Milano 1815 - 1876
    Olio su tavola cm 35x49 firmato in basso a dx L.Zuccoli

    Luigi Zuccoli è stato un pittore italiano del XIX secolo, noto per la sua abilità nel ritrarre scene di genere e interni popolari con un'attenzione meticolosa ai dettagli. Nato a Milano nel 1815, Zuccoli intraprese gli studi artistici sotto la guida di Pelagio Palagi all'Accademia di Brera.
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    Inizialmente, si dedicò a soggetti religiosi e ritratti, ma successivamente si orientò verso la rappresentazione di scene quotidiane, influenzato dalla corrente romantica che enfatizzava l'individualità e l'espressione personale.

    Tra le sue opere più celebri si annoverano "Il cuoco in cucina" e "La coccarda", quest'ultima conservata presso l'Accademia di Brera. Questi dipinti evidenziano la sua capacità di catturare momenti intimi e quotidiani con una tecnica raffinata e una composizione equilibrata. La sua attenzione ai dettagli e la rappresentazione realistica degli ambienti domestici gli valsero il riconoscimento tra i contemporanei.

    Nel 1855, Zuccoli partecipò all'Esposizione dell'Accademia di Brera con nove opere, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico milanese. La sua carriera fu caratterizzata da una continua evoluzione stilistica, passando da influenze neoclassiche a una maggiore enfasi sul realismo e sull'osservazione diretta della realtà.

    Luigi Zuccoli morì a Milano il 5 gennaio 1876, lasciando un'eredità artistica che testimonia la vivacità e la varietà della vita quotidiana dell'epoca. Le sue opere sono conservate in diverse collezioni pubbliche e private, continuando a essere apprezzate per la loro qualità tecnica e la profondità emotiva. .

    ESTIMATE:
    min € 2500 - max € 3000
    Starting Price:
    € 1500

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  • Lotto 22  

    Soldato al galoppo

    Sebastiano De Albertis Sebastiano De Albertis
    Milano 1828 - 1897
    Olio su tavola cm 11,5x25 firmato in basso a dx S.Albertis
    ESTIMATE:
    min € 1800 - max € 2000
    Starting Price:
    € 700

  • Lotto 23  

    La pittrice

    Vittorio Gussoni Vittorio Gussoni
    Milano 1893 - San Remo 1968
    Olio su tela cm 59,5x49 firmato in basso a sx Vittorio Gussoni

    Vittorio Gussoni è stato un pittore italiano del XX secolo, noto per la sua abilità nel ritrarre figure femminili con eleganza e sensualità. Nato a Milano nel 1893, ha studiato all'Accademia di Brera, dove è stato allievo di Cesare Tallone e successivamente di Ambrogio Alciati.
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    Sin dai suoi esordi, ha dimostrato una solida formazione figurativa, con uno stile che, pur mantenendo una forte identità personale, non è stato insensibile alle influenze del Novecento.

    Nel 1922, Gussoni ha esposto per la prima volta alla Biennale di Brera, ottenendo il titolo di socio onorario dell'Accademia. Nello stesso anno, ha presentato l'opera "La Spagnola" alla Famiglia Artistica di Milano. L'anno successivo, ha partecipato nuovamente alla Famiglia Artistica con diverse opere, tra cui un autoritratto, e ha esposto "Mantilla" alla Permanente di Milano. I suoi ritratti, in particolare quelli di donne, hanno riscosso apprezzamenti anche all'estero, soprattutto negli Stati Uniti.

    Oltre ai ritratti, Gussoni ha affrontato con maestria anche paesaggi, nature morte e scene di genere, dimostrando una versatilità che lo ha reso un artista completo. Le sue figure femminili, spesso caratterizzate da pose eleganti e sinuose, talvolta con richiami spagnoleggianti, sono tra le sue opere più apprezzate. Una delle sue modelle preferite lo ha accompagnato negli anni, influenzando molte delle sue composizioni.

    Nel corso della sua carriera, Gussoni ha coltivato amicizie con personalità del mondo dell'arte e della cultura, tra cui Giuseppe di Stefano, Giovanni Barrella, Carlo Dapporto, Carlo Carrà, Aligi Sassu e Orio Vergani. Molti dei suoi ritratti e altre opere sono conservati in collezioni e gallerie private. Un suo autoritratto è esposto alla Galleria degli Uffizi a Firenze.

    Nonostante una produzione di alta qualità tecnica e cromatica, le sue opere sono state spesso trattate con quotazioni basse sul mercato. Tuttavia, dopo il 2000, sono state organizzate numerose mostre volte a valorizzare la sua arte. Nel 2005, Gussoni è stato uno degli artisti scelti per la I° Esposizione Annuale Collettiva delle Arti del Novecento al Chiostro di Voltorre di Gavirate, con il patrocinio della Provincia di Varese e del comune di Gavirate. Nel 2007, è stata organizzata una mostra retrospettiva al Castello Visconteo di Pavia, con il patrocinio della Regione Lombardia.

    Vittorio Gussoni è scomparso a Sanremo nel 1968. Nonostante il riconoscimento postumo, la sua opera continua a essere apprezzata per la sua eleganza, la tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza della figura femminile. .

    ESTIMATE:
    min € 1800 - max € 2000
    Starting Price:
    € 600

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  • Lotto 24  

    Attorno al fuoco

    Arnaldo Soldini Arnaldo Soldini
    Brescia 1862 - Val Trompia 1936
    Olio su tela cm 42,5x62,5 firmato in basso a dx A.Soldini

    è stato un pittore italiano noto per la sua rappresentazione della bellezza naturale delle Alpi lombarde e dei paesaggi bresciani. Nato a Brescia, ha iniziato la sua formazione artistica sotto la guida di Luigi Campini e ha sviluppato un forte interesse per il paesaggio, che divenne il suo tema principale.
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    La sua carriera lo portò a partecipare a importanti esposizioni, come le Biennali di Venezia, e a ricevere il riconoscimento per la sua maestria nella costruzione cromatica e nella composizione. Le sue opere, caratterizzate da tonalità delicate e un naturalismo sincero, si concentravano su scene rurali, sulle valli e sul lago d'Iseo, spesso arricchite da una luce morbida che sfumava dal verde dei prati al bianco della neve.

    Nonostante il successo iniziale, gli ultimi anni della sua vita furono segnati da una crescente solitudine e una progressiva ritirata dalle scene artistiche pubbliche. Soldini morì nel 1936 nella Val Trompia, ma il suo lascito artistico continua a essere celebrato per l'autenticità e la profondità delle sue rappresentazioni paesaggistiche. .

    ESTIMATE:
    min € 2500 - max € 3000
    Starting Price:
    € 1000

  • Lotto 25  

    Paesaggio Bellunese

    Giuseppe Danieli Giuseppe Danieli
    Belluno 1865 - Verona 1931
    Olio su tavola cm 21x39 firmato in basso a dx G.Danieli

    Nato a Belluno il 10 maggio 1865, figlio di Paolo e Maddalena De Cian, Giuseppe Danieli fu allievo dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove studiò sotto la guida di Luigi Nono. Da lui assimilò l'interesse per le ricerche luministiche e la vivace tavolozza cromatica, elementi che influenzarono in particolare i suoi primi lavori.
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    La sua formazione risentì anche delle suggestioni di artisti veneti attivi nel genere paesaggistico e nella pittura di genere, come Giacomo Favretto, Girolamo Milesi, Guglielmo e Giuseppe Ciardi, Pietro Fragiacomo ed Ettore Tito.

    Nel 1897 partecipò alla III Triennale di Belle Arti di Brera con le opere "Giornata grigia" e "Sul tramonto", esponendo accanto ad artisti veneti come Beppe Bezzi e i fratelli Ciardi. L'anno successivo presentò "Riflessi di tramonto" all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove la sua opera fu affiancata ai paesaggi di Angelo Luxoro e Francesco Maragliano. Questo periodo fu caratterizzato da un'intensa attività espositiva, culminata nella partecipazione alla III Biennale di Venezia del 1899 con "Sull'imbrunire - Alta montagna", un'opera che evidenziava la sua predilezione per gli effetti luminosi crepuscolari. Qui ebbe modo di confrontarsi con le correnti artistiche europee, tra cui il simbolismo francese e italiano, nonché il paesaggismo tedesco, svizzero e olandese.

    Dall'incontro con diverse esperienze artistiche, Danieli trasse ispirazione per avvicinarsi ai modi di Delleani e dei paesisti piemontesi, così come alla scuola ligure di Albaro. Alcune sue opere, come "Preghiera serale", "Suore in riva al lago", "Paesaggio lacustre" e "Contemplazione", mostrano influenze simboliste, evidente anche in alcuni pastelli come "Tramonto romantico", "Sogni" ed "Evelina". Tuttavia, rimase sempre fedele ai temi e ai modi espressivi della sua formazione, ritornando spesso a soggetti tipicamente veneziani e chioggiotti, come "Festa del Signore", "Dopo il vespro" e "Canale di Chioggia".

    Nel corso della sua carriera, realizzò anche opere a sfondo sociale, sebbene prive di intenti di denuncia, tra cui "La fonderia", "Ritorno dal lavoro" e "Ultimo lavoro". Parallelamente all'attività pittorica, si dedicò all'insegnamento del disegno nelle scuole professionali, il che lo portò a soggiornare in diverse città italiane: Lentini, Sciacca, Chioggia, Porto Maurizio, Cuneo e infine Verona.

    Continuò ad esporre in importanti rassegne: nel 1904 fu presente all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera con "Pescheria di Chioggia" e "Ritorno dal lavoro"; nel 1906 espose a Firenze "Canale a Chioggia" e "Lago alpino di sera"; nel 1908 presentò "Inverno a Chioggia" e "All'Ave Maria". Nel 1910 partecipò alla Mostra della Società di Belle Arti di Genova con opere come "Vecchi cantieri" e "Alto Cadore".

    L'unica personale in vita fu allestita a Cuneo nel 1917, con alcune opere poi acquisite dal Museo di Bra. Durante il soggiorno cuneese, l'artista trasse ispirazione per nuovi spunti paesaggistici dalle escursioni in montagna. Negli ultimi anni si allontanò dal paesaggio per concentrarsi su scene di vita familiare, come "Ritratto di famiglia" e "Lettura in riva al lago". Tuttavia, non riuscì a trovare nuove vie espressive e, afflitto da problemi di salute, si tolse la vita a Verona il 25 maggio 1931.

    Nel 1942 alcune sue opere furono esposte a Torino presso la Società Promotrice di Belle Arti. In anni recenti, gallerie piemontesi, soprattutto a Torino, hanno promosso iniziative per riscoprire e valorizzare la sua produzione. .

    ESTIMATE:
    min € 1000 - max € 1200
    Starting Price:
    € 300

    1 pre-auction offers
  • Aurelio Craffonara Aurelio Craffonara
    Gallarate, 1875 - Genova, 1945
    Acquerello su carta cm 14x20 firmato in basso a sx Craffonara.
    ESTIMATE:
    min € 700 - max € 800
    Starting Price:
    € 150

  • Lotto 27  

    Mercato a Venezia

    Aurelio Craffonara Aurelio Craffonara
    Gallarate, 1875 - Genova, 1945
    Acquerello su carta cm 14x20 firmato in basso a dx Craffonara.
    ESTIMATE:
    min € 700 - max € 800
    Starting Price:
    € 150

  • Lotto 28  

    Piazza San Marco

    Attilio Achille Bozzato Attilio Achille Bozzato
    Chioggia 1886 - Cremona 1954
    Olio su tavola cm 40x50 firmato in basso a dx A.Bozzato

    Attilio Achille Bozzato (1886-1954) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni vivide e dettagliate di Chioggia e Venezia. Nato a Chioggia, Bozzato ha dedicato gran parte della sua carriera artistica a immortalare scorci caratteristici della sua città natale e della laguna veneta.
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    Le sue opere si distinguono per l'accuratezza nella rappresentazione dei paesaggi urbani e marini, spesso arricchite da scene di vita quotidiana che conferiscono un'atmosfera autentica e suggestiva. Tra i suoi soggetti preferiti vi erano i canali di Chioggia, le piazze di Venezia e le attività dei pescatori.

    Bozzato ha partecipato a numerose esposizioni, ottenendo riconoscimenti per la sua abilità nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi rappresentati. Le sue opere sono oggi conservate in collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana. .

    ESTIMATE:
    min € 700 - max € 800
    Starting Price:
    € 250

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  • Giuseppe Ponga Giuseppe Ponga
    Chioggia 1856 - Venezia 1925
    Olio su tavola cm 23x32 firmato in basso a dx Ponga

    Giuseppe Ponga (1856-1925) è stato un pittore italiano, nato a Chioggia, noto per la sua abilità nel riprendere la tradizione settecentesca della pittura veneziana. Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, si ispirò ai grandi maestri come Giambattista Tiepolo e Francesco Guardi.
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    Ponga si dedicò a vari ambiti artistici, tra cui la pittura murale, la miniatura e l'acquerello. Tra i suoi lavori più celebri si ricordano le decorazioni del Palazzo del Parlamento di Budapest e quelle del caffè "Quadri" a Venezia, che ornano i portici di Piazza San Marco. La sua capacità di fondere elementi classici con un tocco personale lo ha reso uno degli esponenti di spicco della pittura veneziana del suo tempo. .

    ESTIMATE:
    min € 1800 - max € 2000
    Starting Price:
    € 500

  • Lotto 30  

    Mercato a Venezia

    Eugenio Bonivento Eugenio Bonivento
    Chioggia 1880-Milano 1956
    Olio su tavola cm 32x27,5 firmato in basso a dx E.Bonivento

    Eugenio Bonivento (1880-1956), nato a Chioggia, è stato un pittore italiano che ha dedicato la sua arte principalmente alla rappresentazione della laguna veneta e della campagna circostante. Allievo di Guglielmo Ciardi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, Bonivento si distinse per la sua sensibilità nel catturare la luce e l'atmosfera nei paesaggi lagunari.
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    Le sue opere più significative includono "Quiete lagunare" e "Venezia", che sono conservate nelle principali gallerie d'arte moderne. Partecipò a numerose esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia, contribuendo alla diffusione della pittura paesaggistica veneta in Italia e all'estero. .

    ESTIMATE:
    min € 800 - max € 1000
    Starting Price:
    € 300

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  • Beppe Ciardi Beppe Ciardi
    Venezia 1875 - Quinto di Treviso 1932
    Olio su tela cm 30x45 firmato in basso a dx Beppe Ciardi

    Giuseppe "Beppe" Ciardi (1875-1932) è stato un pittore italiano di rilievo, noto per le sue opere paesaggistiche che catturano l'essenza della laguna veneta e della campagna trevigiana. Nato a Venezia il 18 marzo 1875, figlio del pittore Guglielmo Ciardi e di Linda Locatelli, Beppe crebbe in un ambiente profondamente influenzato dall'arte.
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    Suo padre, uno dei principali esponenti del paesaggismo realista veneto, e sua madre, figlia del ritrattista Gianfranco Locatelli, gli trasmisero fin da giovane una passione per la pittura.

    Fin da bambino, Beppe mostrò un interesse profondo per l'arte, trascorrendo molto tempo nello studio del padre e tentando i suoi primi schizzi. Nel 1896, all'età di 21 anni, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu allievo di Ettore Tito, un noto pittore verista. Durante gli anni accademici, Beppe affinò le sue tecniche pittoriche, sviluppando uno stile personale che univa l'influenza del padre a una sensibilità propria.

    Nel 1899, Beppe esordì alla Biennale di Venezia con l'opera "Monte Rosa" e il trittico "Terra in fiore", segnando un distacco dalla pittura paterna e avvicinandosi alle tematiche divisioniste espresse da Giovanni Segantini. L'anno successivo, nel 1900, ottenne il premio Fumagalli all'Esposizione della Permanente di Milano con "Traghetto delle Agnelle". Nel 1904 partecipò all'Esposizione internazionale di San Francisco, dove ricevette una medaglia d'argento, e nel 1906 espose undici quadri della serie "Silenzi notturni e crepuscolari" all'Esposizione internazionale del Sempione.

    Nel 1912, alla X Biennale di Venezia, Beppe tenne una mostra personale con 45 tele, tra cui la nota "I saltimbanchi". Dopo una breve interruzione dovuta alla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, riprese la sua attività artistica, partecipando a numerose Biennali di Venezia, segnate dalla diffusione di movimenti avanguardistici come il Futurismo e l'Espressionismo.

    Oltre alla pittura, Beppe Ciardi alternò la sua attività artistica con quella di agricoltore, trascorrendo la vita tra Venezia, Canove di Asiago e Quinto di Treviso, profondamente legato alla campagna trevigiana che riprodusse spesso nelle sue opere. La sua produzione artistica comprende numerosi paesaggi, marine e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una luce vibrante e una tecnica pittorica raffinata.

    Beppe Ciardi morì improvvisamente il 14 giugno 1932 a Quinto di Treviso, dove fu sepolto. La moglie Emilia Rizzotti, modella di numerosi suoi lavori, raccolse una grande quantità di opere presso Villa Ciardi, istituendo una collezione che terminò con la cessione delle opere da parte degli eredi. Nel tempo, furono organizzate diverse mostre postume, tra cui nel 1932 presso la Galleria Pesaro di Milano, nel 1935 alla Biennale di Venezia e al Jeu de Paume di Parigi, nel 1936 presso l'Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti di Guerra di Milano, nel 1939 al Caffè Pedrocchi di Padova, nel 1953 alla Galleria Giosio di Roma e nel 1983 alla Mostra d’Arte Trevigiana.

    Le opere di Beppe Ciardi sono oggi conservate in numerose collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana. .

    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 1000

    2 pre-auction offers
  • Giovanni Apollonio Giovanni Apollonio
    Treviso 1879 - Treviso 1930
    Olio su tela cm 58x45 firmato in basso a sx G.Apollonio
    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 700

  • Lotto 33  

    Il pascolo

    Ottorino Campagnari Ottorino Campagnari
    Mestre 1910 - Torino 1982
    Olio su tavola cm 29,5x39,5 firmato in basso a dx O.Campagnari

    Ottorino Campagnari è stato un illustre artista paesaggista dello stile tardo ottocentesco, la cui carriera artistica ha inizio fin da giovane. Si specializzò nell'affresco di scene montane e nelle vibranti rappresentazioni delle mareggiate lungo la costa ligure, in particolare nelle vicinanze di Varigotti, dove spesso soggiornava per trarre ispirazione.
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    La sua presenza artistica è stata notevole, partecipando a numerose mostre nazionali, tra cui spicca la sua partecipazione alla Promotrice di belle arti di Torino nel 1942. Campagnari ha tenuto sia mostre personali che ha partecipato a esposizioni collettive in Italia e all'estero.

    Le sue composizioni si caratterizzano per la loro piacevolezza e per la capacità espressiva dell'artista. Questa capacità espressiva è indubbiamente degna di interesse, paragonabile ai suoi paesaggi. È sostenuta da una solida e attenta preparazione artistica, che gli ha permesso in molti casi di catturare in modo straordinario la bellezza e l'autenticità di un paesaggio, spesso accompagnato da figure umane, e il mondo circostante. Questa impostazione artistica è rimasta costante nel tempo, mantenendo la sua struttura e la sua suggestiva adesione alle montagne che erano care ad altri grandi maestri dell'arte come Maggi, Musso, Rolla e Angelo Abrate.

    È evidente che Campagnari ha mantenuto intatto il suo dialogo con la natura, preservando la genuinità delle sue immagini, la fedeltà all'ambiente e la coerenza nella testimonianza di un dipingere che ha conquistato il pubblico per il suo costante amore per l'antica "veduta" e per il suo sincero intento rappresentativo. La sua raffigurazione è sempre piacevole, pronta a catturare il profondo significato di una tradizione paesaggistica che sembra resistere a ogni cambiamento estetico. Questa tradizione è indissolubilmente legata alla cultura figurativa piemontese dell'Ottocento e del Primo Novecento.

    Campagnari ha sviluppato una linea espressiva distintiva e inconfondibile, dimostrando una notevole abilità nel rendere con leggerezza e delicatezza il candido manto della neve e nel catturare gli ultimi dettagli di un paesaggio in continua trasformazione con il passare delle stagioni. La sua opera è un tributo duraturo alla bellezza della natura e alla ricca tradizione artistica dell'Ottocento e del primo Novecento, che continua a influenzare e a ispirare gli amanti di un genere pittorico che, pur in un mondo in continua evoluzione, resta un richiamo sentito e rassicurante nelle giornate agitate della nostra esistenza.





    .

    ESTIMATE:
    min € 700 - max € 800
    Starting Price:
    € 250

  • Zaccaria Dal Bo Zaccaria Dal Bo
    Venezia 1872 - 1935
    Olio su tavola cm 43x31,5 firmato in basso a dx Z.Bo

    Dal Bo è stato un pittore veneziano noto per le sue rappresentazioni della laguna e delle scene veneziane. Formatosi all'Istituto di Belle Arti di Venezia, partecipò a numerose esposizioni di rilievo, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia: nel 1903, 1907, 1909 e 1910.
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    Le sue opere furono esposte anche all'Esposizione Universale del Centenario di Buenos Aires nel 1910 e all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera nel 1912. Dal Bò espose inoltre a Parigi, Düsseldorf e Londra, ottenendo riconoscimenti per la sua capacità di catturare l'essenza della sua città natale. Una delle sue opere è conservata presso la Galleria Marangoni di Udine. La sua produzione artistica comprende paesaggi lagunari, vedute urbane e nature morte, caratterizzate da una tavolozza cromatica delicata e da una pennellata fluida. .

    ESTIMATE:
    min € 700 - max € 800
    Starting Price:
    € 200

    1 pre-auction offers
  • Lotto 35  

    La Dama

    Anonimo del XIX Secolo Anonimo del XIX Secolo
    Italia XIX Secolo
    Olio su tela cm 61x35,5 Siglato in basso a dx N.B.
    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 800

  • Lotto 1  

    Oleandri

    Gino Romiti
    Livorno 1881 - 1967
    Olio su tavola cm 20x22 firmato in basso a dx Gino Romiti 1930

    La vita di Gino Romiti, nato a Livorno nel 1881 e scomparso nel 1967, è una storia di determinazione e passione che ha attraversato il mondo dell'arte con notevole impatto. Cresciuto in una famiglia modesta, Romiti si trovò presto ad affrontare le sfide finanziarie, ma non abbandonò mai la sua innata passione per la pittura.
    Clicca per espandere



    A soli sedici anni, riuscì a entrare alla Scuola di Guglielmo Micheli a Livorno, una vera e propria fucina d'arte, dove ebbe l'opportunità di interagire con artisti di spicco come Llewelyn Lloyd, Amedeo Modigliani e Giovanni Fattori. Questo periodo formativo fu fondamentale per plasmare la sua carriera artistica.

    Sin dall'inizio, Romiti partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Permanente di Milano, la Biennale di Venezia e l'Internazionale di Bruxelles. Nel 1920 fu uno dei fondatori del Gruppo Labronico, un'associazione artistica che nacque proprio nel suo studio e di cui fu presidente dal 1943 al 1967. Durante questo periodo, le sue opere subirono un'importante influenza dall'esperienza divisionista, concentrandosi su tematiche legate alla sua città natale, come le pinete di Ardenza e i paesaggi marini. Grazie al suo profondo interesse per il mare, creò anche opere singolari che ritraevano il fondo marino.

    Purtroppo, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo portò ad arruolarsi e combattere in Albania, dove realizzò numerosi disegni ispirati al paesaggio e alla vita militare. La sua intensa attività espositiva continuò nel 1922 con la partecipazione alla prima edizione della Primavera Fiorentina. L'ultima sua personale, la quarantacinquesima, si tenne a Siena presso la Galleria "La Balzana" nel 1964, e molte furono le sue retrospettive.

    Gino Romiti era non solo un talentuoso artista ma anche un uomo di profonda spiritualità e religiosità. La sua interpretazione pittorica della vita rifletteva il suo spirito cristiano di accettazione e fede. Le sue opere trasmettevano una luce "vera" che eguagliava la luce di Dio. La natura era la sua fonte d'ispirazione, e in essa trovava purezza, pace e serenità, rappresentando con semplicità ed entusiasmo ogni aspetto cromatico.

    I suoi quadri erano spesso caratterizzati da luminosità e cromatismi intensi. La rappresentazione della luce era centrale in tutte le sue opere, rendendo ogni forma e contenuto dorati e vibranti. Questi giochi di luce e colori si fondevano in una sinfonia che invitava alla riflessione e talvolta alla preghiera. La sua abilità nel catturare la luce in modo magistrale induceva alla meditazione e suggeriva una pausa nell'agitazione umana, incoraggiando le persone a riflettere sulla loro esistenza in rapporto all'Universo. Questo Universo era simbolicamente rappresentato dalla bellezza della natura, vista come l'elemento perfetto e sublime della creazione divina, e Romiti, con umiltà, portava rispetto a questa grandezza. Le opere di Gino Romiti erano veri e propri inno alla vita, una testimonianza della sua profonda connessione con il mondo che lo circondava e con la spiritualità che permeava ogni aspetto della sua arte. .

    ESTIMATE min € 1200 - max € 1400

    Lotto 1  

    Oleandri

    Gino Romiti Gino Romiti
    Livorno 1881 - 1967
    Olio su tavola cm 20x22 firmato in basso a dx Gino Romiti 1930

    La vita di Gino Romiti, nato a Livorno nel 1881 e scomparso nel 1967, è una storia di determinazione e passione che ha attraversato il mondo dell'arte con notevole impatto. Cresciuto in una famiglia modesta, Romiti si trovò presto ad affrontare le sfide finanziarie, ma non abbandonò mai la sua innata passione per la pittura.
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    A soli sedici anni, riuscì a entrare alla Scuola di Guglielmo Micheli a Livorno, una vera e propria fucina d'arte, dove ebbe l'opportunità di interagire con artisti di spicco come Llewelyn Lloyd, Amedeo Modigliani e Giovanni Fattori. Questo periodo formativo fu fondamentale per plasmare la sua carriera artistica.

    Sin dall'inizio, Romiti partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Permanente di Milano, la Biennale di Venezia e l'Internazionale di Bruxelles. Nel 1920 fu uno dei fondatori del Gruppo Labronico, un'associazione artistica che nacque proprio nel suo studio e di cui fu presidente dal 1943 al 1967. Durante questo periodo, le sue opere subirono un'importante influenza dall'esperienza divisionista, concentrandosi su tematiche legate alla sua città natale, come le pinete di Ardenza e i paesaggi marini. Grazie al suo profondo interesse per il mare, creò anche opere singolari che ritraevano il fondo marino.

    Purtroppo, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo portò ad arruolarsi e combattere in Albania, dove realizzò numerosi disegni ispirati al paesaggio e alla vita militare. La sua intensa attività espositiva continuò nel 1922 con la partecipazione alla prima edizione della Primavera Fiorentina. L'ultima sua personale, la quarantacinquesima, si tenne a Siena presso la Galleria "La Balzana" nel 1964, e molte furono le sue retrospettive.

    Gino Romiti era non solo un talentuoso artista ma anche un uomo di profonda spiritualità e religiosità. La sua interpretazione pittorica della vita rifletteva il suo spirito cristiano di accettazione e fede. Le sue opere trasmettevano una luce "vera" che eguagliava la luce di Dio. La natura era la sua fonte d'ispirazione, e in essa trovava purezza, pace e serenità, rappresentando con semplicità ed entusiasmo ogni aspetto cromatico.

    I suoi quadri erano spesso caratterizzati da luminosità e cromatismi intensi. La rappresentazione della luce era centrale in tutte le sue opere, rendendo ogni forma e contenuto dorati e vibranti. Questi giochi di luce e colori si fondevano in una sinfonia che invitava alla riflessione e talvolta alla preghiera. La sua abilità nel catturare la luce in modo magistrale induceva alla meditazione e suggeriva una pausa nell'agitazione umana, incoraggiando le persone a riflettere sulla loro esistenza in rapporto all'Universo. Questo Universo era simbolicamente rappresentato dalla bellezza della natura, vista come l'elemento perfetto e sublime della creazione divina, e Romiti, con umiltà, portava rispetto a questa grandezza. Le opere di Gino Romiti erano veri e propri inno alla vita, una testimonianza della sua profonda connessione con il mondo che lo circondava e con la spiritualità che permeava ogni aspetto della sua arte. .



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  • Lotto 2  

    Giornata d'estate

    Gino Romiti
    Livorno 1881 - 1967
    Olio su tavola cm 16,5x22,5 firmato in basso a dx Gino Romiti

    La vita di Gino Romiti, nato a Livorno nel 1881 e scomparso nel 1967, è una storia di determinazione e passione che ha attraversato il mondo dell'arte con notevole impatto. Cresciuto in una famiglia modesta, Romiti si trovò presto ad affrontare le sfide finanziarie, ma non abbandonò mai la sua innata passione per la pittura.
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    A soli sedici anni, riuscì a entrare alla Scuola di Guglielmo Micheli a Livorno, una vera e propria fucina d'arte, dove ebbe l'opportunità di interagire con artisti di spicco come Llewelyn Lloyd, Amedeo Modigliani e Giovanni Fattori. Questo periodo formativo fu fondamentale per plasmare la sua carriera artistica.

    Sin dall'inizio, Romiti partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Permanente di Milano, la Biennale di Venezia e l'Internazionale di Bruxelles. Nel 1920 fu uno dei fondatori del Gruppo Labronico, un'associazione artistica che nacque proprio nel suo studio e di cui fu presidente dal 1943 al 1967. Durante questo periodo, le sue opere subirono un'importante influenza dall'esperienza divisionista, concentrandosi su tematiche legate alla sua città natale, come le pinete di Ardenza e i paesaggi marini. Grazie al suo profondo interesse per il mare, creò anche opere singolari che ritraevano il fondo marino.

    Purtroppo, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo portò ad arruolarsi e combattere in Albania, dove realizzò numerosi disegni ispirati al paesaggio e alla vita militare. La sua intensa attività espositiva continuò nel 1922 con la partecipazione alla prima edizione della Primavera Fiorentina. L'ultima sua personale, la quarantacinquesima, si tenne a Siena presso la Galleria "La Balzana" nel 1964, e molte furono le sue retrospettive.

    Gino Romiti era non solo un talentuoso artista ma anche un uomo di profonda spiritualità e religiosità. La sua interpretazione pittorica della vita rifletteva il suo spirito cristiano di accettazione e fede. Le sue opere trasmettevano una luce "vera" che eguagliava la luce di Dio. La natura era la sua fonte d'ispirazione, e in essa trovava purezza, pace e serenità, rappresentando con semplicità ed entusiasmo ogni aspetto cromatico.

    I suoi quadri erano spesso caratterizzati da luminosità e cromatismi intensi. La rappresentazione della luce era centrale in tutte le sue opere, rendendo ogni forma e contenuto dorati e vibranti. Questi giochi di luce e colori si fondevano in una sinfonia che invitava alla riflessione e talvolta alla preghiera. La sua abilità nel catturare la luce in modo magistrale induceva alla meditazione e suggeriva una pausa nell'agitazione umana, incoraggiando le persone a riflettere sulla loro esistenza in rapporto all'Universo. Questo Universo era simbolicamente rappresentato dalla bellezza della natura, vista come l'elemento perfetto e sublime della creazione divina, e Romiti, con umiltà, portava rispetto a questa grandezza. Le opere di Gino Romiti erano veri e propri inno alla vita, una testimonianza della sua profonda connessione con il mondo che lo circondava e con la spiritualità che permeava ogni aspetto della sua arte. .

    ESTIMATE min € 1200 - max € 1400

    Lotto 2  

    Giornata d'estate

    Gino Romiti Gino Romiti
    Livorno 1881 - 1967
    Olio su tavola cm 16,5x22,5 firmato in basso a dx Gino Romiti

    La vita di Gino Romiti, nato a Livorno nel 1881 e scomparso nel 1967, è una storia di determinazione e passione che ha attraversato il mondo dell'arte con notevole impatto. Cresciuto in una famiglia modesta, Romiti si trovò presto ad affrontare le sfide finanziarie, ma non abbandonò mai la sua innata passione per la pittura.
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    A soli sedici anni, riuscì a entrare alla Scuola di Guglielmo Micheli a Livorno, una vera e propria fucina d'arte, dove ebbe l'opportunità di interagire con artisti di spicco come Llewelyn Lloyd, Amedeo Modigliani e Giovanni Fattori. Questo periodo formativo fu fondamentale per plasmare la sua carriera artistica.

    Sin dall'inizio, Romiti partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Permanente di Milano, la Biennale di Venezia e l'Internazionale di Bruxelles. Nel 1920 fu uno dei fondatori del Gruppo Labronico, un'associazione artistica che nacque proprio nel suo studio e di cui fu presidente dal 1943 al 1967. Durante questo periodo, le sue opere subirono un'importante influenza dall'esperienza divisionista, concentrandosi su tematiche legate alla sua città natale, come le pinete di Ardenza e i paesaggi marini. Grazie al suo profondo interesse per il mare, creò anche opere singolari che ritraevano il fondo marino.

    Purtroppo, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale lo portò ad arruolarsi e combattere in Albania, dove realizzò numerosi disegni ispirati al paesaggio e alla vita militare. La sua intensa attività espositiva continuò nel 1922 con la partecipazione alla prima edizione della Primavera Fiorentina. L'ultima sua personale, la quarantacinquesima, si tenne a Siena presso la Galleria "La Balzana" nel 1964, e molte furono le sue retrospettive.

    Gino Romiti era non solo un talentuoso artista ma anche un uomo di profonda spiritualità e religiosità. La sua interpretazione pittorica della vita rifletteva il suo spirito cristiano di accettazione e fede. Le sue opere trasmettevano una luce "vera" che eguagliava la luce di Dio. La natura era la sua fonte d'ispirazione, e in essa trovava purezza, pace e serenità, rappresentando con semplicità ed entusiasmo ogni aspetto cromatico.

    I suoi quadri erano spesso caratterizzati da luminosità e cromatismi intensi. La rappresentazione della luce era centrale in tutte le sue opere, rendendo ogni forma e contenuto dorati e vibranti. Questi giochi di luce e colori si fondevano in una sinfonia che invitava alla riflessione e talvolta alla preghiera. La sua abilità nel catturare la luce in modo magistrale induceva alla meditazione e suggeriva una pausa nell'agitazione umana, incoraggiando le persone a riflettere sulla loro esistenza in rapporto all'Universo. Questo Universo era simbolicamente rappresentato dalla bellezza della natura, vista come l'elemento perfetto e sublime della creazione divina, e Romiti, con umiltà, portava rispetto a questa grandezza. Le opere di Gino Romiti erano veri e propri inno alla vita, una testimonianza della sua profonda connessione con il mondo che lo circondava e con la spiritualità che permeava ogni aspetto della sua arte. .



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  • Lotto 3  

    Al crepuscolo

    Lodovico Tommasi
    Livorno 1866 - Firenze 1941
    Olio su tavola cm 37x27 firmato in basso a dx Tommasi

    Lodovico o Ludovico Tommasi è stato un pittore e incisore italiano, associato ai movimenti dei Macchiaioli e del Divisionismo. Proveniente da una famiglia di artisti, con il fratello Angiolo e il cugino Adolfo anch'essi pittori.
    Clicca per espandere

    Inizialmente si dedicò alla musica, diplomandosi in violino al Conservatorio di Firenze sotto la guida di Ettore Martini. Tuttavia, l'ambiente familiare e la frequentazione di artisti come Silvestro Lega, ospite frequente nella villa di famiglia a Bellariva, lo indirizzarono verso la pittura.

    Esordì nel 1884 alla Promotrice Fiorentina con uno "Studio dal vero" e nel 1886 partecipò all'Esposizione di Belle Arti di Livorno con "Bellariva sull'Arno a Firenze". Durante il servizio militare a Milano (1888-1891), entrò in contatto con ambienti artistici lombardi. Successivamente, insieme al fratello Angiolo, frequentò il cenacolo artistico di Torre del Lago, legato al compositore Giacomo Puccini, dove conobbe esponenti dell'avanguardia toscana come Galileo Chini e Oscar Ghiglia.

    Verso la fine del XIX secolo, si avvicinò al Divisionismo, influenzato dall'amico Plinio Nomellini. Partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia del 1895 con l'opera "Notti umane". Nel 1905 fu tra i promotori della Prima Mostra d'Arte Toscana e nel 1907 aderì al gruppo "Giovane Etruria", che mirava a recuperare la tradizione naturalistica toscana in risposta alle avanguardie del periodo.

    Negli anni Dieci, Tommasi si dedicò all'incisione, studiando presso l'Accademia delle Arti e del Disegno di Ravenna con Vittorio Guaccimanni. Nel 1912 fondò una scuola libera di acquaforte a Firenze. Continuò a esporre regolarmente, partecipando alle Biennali di Venezia fino al 1936. Negli anni Trenta, realizzò opere di grandi dimensioni come "Vita semplice", esposta alla Biennale del 1930.

    Ludovico Tommasi morì a Firenze nel 1941 ed è sepolto nel Cimitero delle Porte Sante. .

    ESTIMATE min € 2000 - max € 2500

    Lotto 3  

    Al crepuscolo

    Lodovico Tommasi Lodovico Tommasi
    Livorno 1866 - Firenze 1941
    Olio su tavola cm 37x27 firmato in basso a dx Tommasi

    Lodovico o Ludovico Tommasi è stato un pittore e incisore italiano, associato ai movimenti dei Macchiaioli e del Divisionismo. Proveniente da una famiglia di artisti, con il fratello Angiolo e il cugino Adolfo anch'essi pittori.
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    Inizialmente si dedicò alla musica, diplomandosi in violino al Conservatorio di Firenze sotto la guida di Ettore Martini. Tuttavia, l'ambiente familiare e la frequentazione di artisti come Silvestro Lega, ospite frequente nella villa di famiglia a Bellariva, lo indirizzarono verso la pittura.

    Esordì nel 1884 alla Promotrice Fiorentina con uno "Studio dal vero" e nel 1886 partecipò all'Esposizione di Belle Arti di Livorno con "Bellariva sull'Arno a Firenze". Durante il servizio militare a Milano (1888-1891), entrò in contatto con ambienti artistici lombardi. Successivamente, insieme al fratello Angiolo, frequentò il cenacolo artistico di Torre del Lago, legato al compositore Giacomo Puccini, dove conobbe esponenti dell'avanguardia toscana come Galileo Chini e Oscar Ghiglia.

    Verso la fine del XIX secolo, si avvicinò al Divisionismo, influenzato dall'amico Plinio Nomellini. Partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia del 1895 con l'opera "Notti umane". Nel 1905 fu tra i promotori della Prima Mostra d'Arte Toscana e nel 1907 aderì al gruppo "Giovane Etruria", che mirava a recuperare la tradizione naturalistica toscana in risposta alle avanguardie del periodo.

    Negli anni Dieci, Tommasi si dedicò all'incisione, studiando presso l'Accademia delle Arti e del Disegno di Ravenna con Vittorio Guaccimanni. Nel 1912 fondò una scuola libera di acquaforte a Firenze. Continuò a esporre regolarmente, partecipando alle Biennali di Venezia fino al 1936. Negli anni Trenta, realizzò opere di grandi dimensioni come "Vita semplice", esposta alla Biennale del 1930.

    Ludovico Tommasi morì a Firenze nel 1941 ed è sepolto nel Cimitero delle Porte Sante. .



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  • Lotto 4  

    Il pescatore

    Luigi Venturi
    Bologna XIX secolo
    Olio su tavola cm 35x50 firmato in basso a sx L.Venturi.
    ESTIMATE min € 1200 - max € 1400

    Lotto 4  

    Il pescatore

    Luigi Venturi Luigi Venturi
    Bologna XIX secolo
    Olio su tavola cm 35x50 firmato in basso a sx L.Venturi.


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  • Lotto 5  

    Viale cittadino

    Aurelio Catti
    Palermo 1895 - 1966
    Acquerello su carta cm 50x35 firmato in basso a sx A.Catti

    Aurelio Catti fu un pittore palermitano vissuto tra Ottocento e Novecento (1895-1966). Figlio del maestro Michele Catti, si distinse per aver seguito le orme artistiche del padre, mentre i suoi fratelli intrapresero altre strade.
    Clicca per espandere

    Dopo aver studiato architettura presso l’Accademia di Brera a Milano, visse a Trieste e a Londra, dove perfezionò la sua tecnica e ampliò il suo orizzonte artistico. Tornato a Palermo, si dedicò con passione alla pittura, specializzandosi in scorci cittadini caratterizzati da atmosfere autunnali e giornate uggiose. Le sue opere, capaci di catturare l’essenza della vita cittadina, sono state esposte in numerose mostre personali e continuano a essere apprezzate e ricercate dai collezionisti.
    .

    ESTIMATE min € 800 - max € 1000

    Lotto 5  

    Viale cittadino

    Aurelio Catti Aurelio Catti
    Palermo 1895 - 1966
    Acquerello su carta cm 50x35 firmato in basso a sx A.Catti

    Aurelio Catti fu un pittore palermitano vissuto tra Ottocento e Novecento (1895-1966). Figlio del maestro Michele Catti, si distinse per aver seguito le orme artistiche del padre, mentre i suoi fratelli intrapresero altre strade.
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    Dopo aver studiato architettura presso l’Accademia di Brera a Milano, visse a Trieste e a Londra, dove perfezionò la sua tecnica e ampliò il suo orizzonte artistico. Tornato a Palermo, si dedicò con passione alla pittura, specializzandosi in scorci cittadini caratterizzati da atmosfere autunnali e giornate uggiose. Le sue opere, capaci di catturare l’essenza della vita cittadina, sono state esposte in numerose mostre personali e continuano a essere apprezzate e ricercate dai collezionisti.
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  • Lotto 6  

    Amalfi

    Giuseppe Carelli
    Napoli 1858 - Portici 1921
    Olio su tavola cm 26x38 firmato in basso a sx G.Carelli

    Giuseppe Carelli è stato un pittore italiano appartenente a una famiglia di artisti. Educato alla pittura fin da bambino, come il padre Consalvo, il nonno Raffaele e gli zii Gabriele e Achille, fu specializzato in paesaggi.
    Clicca per espandere

    Le sue opere, caratterizzate dal gusto lirico della Scuola di Posillipo, raffigurano scene urbane della Napoli del suo tempo, come il Palazzo Reale, i pescatori nel golfo, il lungomare di Santa Lucia, le falde del Vesuvio e i faraglioni di Capri, molte delle quali sono ora in collezioni private.

    Viaggiò molto in Italia, soprattutto tra la Sicilia e il Lazio, arricchendo il suo stile con influenze di diverse scuole pittoriche. Oltre alle grandi tele a olio, realizzò gouaches, incisioni all'acquaforte e litografie, anch'esse appartenenti a collezioni private. Morì a Portici, dove operarono anche Eduardo Dalbono e G. Mancinelli, esponenti della Scuola di Resina. .

    ESTIMATE min € 2000 - max € 2500

    Lotto 6  

    Amalfi

    Giuseppe Carelli Giuseppe Carelli
    Napoli 1858 - Portici 1921
    Olio su tavola cm 26x38 firmato in basso a sx G.Carelli

    Giuseppe Carelli è stato un pittore italiano appartenente a una famiglia di artisti. Educato alla pittura fin da bambino, come il padre Consalvo, il nonno Raffaele e gli zii Gabriele e Achille, fu specializzato in paesaggi.
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    Le sue opere, caratterizzate dal gusto lirico della Scuola di Posillipo, raffigurano scene urbane della Napoli del suo tempo, come il Palazzo Reale, i pescatori nel golfo, il lungomare di Santa Lucia, le falde del Vesuvio e i faraglioni di Capri, molte delle quali sono ora in collezioni private.

    Viaggiò molto in Italia, soprattutto tra la Sicilia e il Lazio, arricchendo il suo stile con influenze di diverse scuole pittoriche. Oltre alle grandi tele a olio, realizzò gouaches, incisioni all'acquaforte e litografie, anch'esse appartenenti a collezioni private. Morì a Portici, dove operarono anche Eduardo Dalbono e G. Mancinelli, esponenti della Scuola di Resina. .



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  • Lotto 7  

    Porto di Savona 1954

    Giulio Cisari
    Como 1892 - Milano 1979
    Olio su tavola cm 55x65 firmato in basso a dx Cisari

    Giulio Cisari, nato a Como il 7 maggio 1892 e scomparso a Milano il 28 marzo 1979, è stato un artista italiano poliedrico, noto soprattutto come pittore, incisore, xilografo e illustratore. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, dove si diplomò in architettura e approfondì gli studi di pittura e scultura sotto la guida di importanti maestri, Cisari si dedicò con passione all’arte grafica, specializzandosi nella xilografia, tecnica che lo contraddistinse e che divenne uno dei tratti distintivi della sua produzione artistica.
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    Nel corso della sua carriera, Cisari si affermò come uno dei principali esponenti dell’illustrazione del libro in Italia, realizzando numerose copertine ed ex-libris per importanti editori, e contribuì in maniera significativa alla diffusione della grafica e dell’arte decorativa durante il periodo compreso tra le due guerre mondiali. La sua opera, caratterizzata da una raffinata attenzione al dettaglio e da un uso sapiente del colore, lo portò a partecipare a numerose esposizioni nazionali e internazionali, tra cui le Biennali di Venezia e le Quadriennali romane.

    Oltre all’attività artistica, Giulio Cisari si distinse anche per il suo impegno durante i periodi bellici: partecipò come volontario nella Prima Guerra Mondiale e, durante la Seconda Guerra Mondiale, raggiunse il grado di capitano, venendo premiato per il suo coraggio e la sua dedizione. La sua versatilità lo portò a cimentarsi anche in attività di insegnamento e a pubblicare trattati tecnici sulla xilografia, contribuendo così alla formazione di nuove generazioni di artisti.

    Le opere di Cisari, che spaziano dalla pittura alla grafica e all’illustrazione, sono oggi custodite in importanti collezioni pubbliche e private, e la sua eredità continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama dell’arte italiana del Novecento. .

    ESTIMATE min € 1200 - max € 1400

    Lotto 7  

    Porto di Savona 1954

    Giulio Cisari Giulio Cisari
    Como 1892 - Milano 1979
    Olio su tavola cm 55x65 firmato in basso a dx Cisari

    Giulio Cisari, nato a Como il 7 maggio 1892 e scomparso a Milano il 28 marzo 1979, è stato un artista italiano poliedrico, noto soprattutto come pittore, incisore, xilografo e illustratore. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera, dove si diplomò in architettura e approfondì gli studi di pittura e scultura sotto la guida di importanti maestri, Cisari si dedicò con passione all’arte grafica, specializzandosi nella xilografia, tecnica che lo contraddistinse e che divenne uno dei tratti distintivi della sua produzione artistica.
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    Nel corso della sua carriera, Cisari si affermò come uno dei principali esponenti dell’illustrazione del libro in Italia, realizzando numerose copertine ed ex-libris per importanti editori, e contribuì in maniera significativa alla diffusione della grafica e dell’arte decorativa durante il periodo compreso tra le due guerre mondiali. La sua opera, caratterizzata da una raffinata attenzione al dettaglio e da un uso sapiente del colore, lo portò a partecipare a numerose esposizioni nazionali e internazionali, tra cui le Biennali di Venezia e le Quadriennali romane.

    Oltre all’attività artistica, Giulio Cisari si distinse anche per il suo impegno durante i periodi bellici: partecipò come volontario nella Prima Guerra Mondiale e, durante la Seconda Guerra Mondiale, raggiunse il grado di capitano, venendo premiato per il suo coraggio e la sua dedizione. La sua versatilità lo portò a cimentarsi anche in attività di insegnamento e a pubblicare trattati tecnici sulla xilografia, contribuendo così alla formazione di nuove generazioni di artisti.

    Le opere di Cisari, che spaziano dalla pittura alla grafica e all’illustrazione, sono oggi custodite in importanti collezioni pubbliche e private, e la sua eredità continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama dell’arte italiana del Novecento. .



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  • Lotto 8  

    Nei pressi di Cogne

    Leonardo Bazzaro
    Milano 1853 - 1937
    Olio su tela cm 60x50 firmato in basso a sx L.Bazzaro

    Leonardo Bazzaro fu un pittore italiano attivo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, noto soprattutto per i suoi paesaggi, i ritratti e le scene di vita quotidiana. La sua formazione artistica ebbe inizio in un periodo di fermento culturale, in cui le correnti del realismo e del verismo esercitarono una notevole influenza sui giovani artisti italiani.
    Clicca per espandere

    Durante la sua carriera, Bazzaro si distinse per la capacità di catturare la luce e l'atmosfera, elementi che rendono le sue opere particolarmente evocative e ricche di dettagli naturalistici .

    Il percorso espositivo del pittore lo vide protagonista in numerose mostre sia in Italia che all’estero, contribuendo così a diffondere il suo stile personale e a consolidare la sua reputazione nell’ambito della pittura di genere e del paesaggio. Pur rimanendo ancorato ai canoni del realismo, Bazzaro sperimentò progressivamente nuove tecniche e linguaggi pittorici, integrando elementi modernisti che evidenziarono la sua capacità di interpretare in chiave personale la realtà circostante .

    Oggi, le opere di Leonardo Bazzaro sono apprezzate non solo per la loro bellezza formale, ma anche per il valore storico e culturale che rappresentano, testimonianza di un’epoca di importanti trasformazioni artistiche e sociali in Italia. Molte delle sue creazioni sono custodite in collezioni museali e private, continuando a suscitare interesse e ammirazione tra collezionisti e studiosi d’arte.

    Questa breve biografia intende offrire una panoramica della vita e dell’opera di un artista che, pur essendo stato apprezzato nel suo tempo, oggi rappresenta un importante capitolo della storia della pittura italiana. .

    ESTIMATE min € 2500 - max € 3000

    Lotto 8  

    Nei pressi di Cogne

    Leonardo Bazzaro Leonardo Bazzaro
    Milano 1853 - 1937
    Olio su tela cm 60x50 firmato in basso a sx L.Bazzaro

    Leonardo Bazzaro fu un pittore italiano attivo tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, noto soprattutto per i suoi paesaggi, i ritratti e le scene di vita quotidiana. La sua formazione artistica ebbe inizio in un periodo di fermento culturale, in cui le correnti del realismo e del verismo esercitarono una notevole influenza sui giovani artisti italiani.
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    Durante la sua carriera, Bazzaro si distinse per la capacità di catturare la luce e l'atmosfera, elementi che rendono le sue opere particolarmente evocative e ricche di dettagli naturalistici .

    Il percorso espositivo del pittore lo vide protagonista in numerose mostre sia in Italia che all’estero, contribuendo così a diffondere il suo stile personale e a consolidare la sua reputazione nell’ambito della pittura di genere e del paesaggio. Pur rimanendo ancorato ai canoni del realismo, Bazzaro sperimentò progressivamente nuove tecniche e linguaggi pittorici, integrando elementi modernisti che evidenziarono la sua capacità di interpretare in chiave personale la realtà circostante .

    Oggi, le opere di Leonardo Bazzaro sono apprezzate non solo per la loro bellezza formale, ma anche per il valore storico e culturale che rappresentano, testimonianza di un’epoca di importanti trasformazioni artistiche e sociali in Italia. Molte delle sue creazioni sono custodite in collezioni museali e private, continuando a suscitare interesse e ammirazione tra collezionisti e studiosi d’arte.

    Questa breve biografia intende offrire una panoramica della vita e dell’opera di un artista che, pur essendo stato apprezzato nel suo tempo, oggi rappresenta un importante capitolo della storia della pittura italiana. .



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  • Alfredo Beisone
    Pinerolo (TO) 1882 - Torino 1957
    Olio su tavola cm 27x37 firmato in basso a dx A.Beisone

    Alfredo Beisone è stato un pittore italiano del Novecento, la cui vita e carriera riflettono un profondo legame tra arte e territorio. Nato a Pinerolo il 17 ottobre 1882 e scomparso a Torino il 12 gennaio 1957, fin da giovane scelse la pittura, abbandonando gli studi di Farmacia per dedicarsi alla sua vera passione.
    Clicca per espandere

    Durante la sua formazione incontrò Lorenzo Delleani e divenne allievo del maestro Andrea Tavernier, esperienza che lo avvicinò al divisionismo e lo portò a esplorare nuovi linguaggi espressivi.

    Il suo esordio avvenne nel 1913, con l’opera "Armonie invernali" presentata alla Società Promotrice di Torino, segnando l’inizio di una carriera costellata da numerose esposizioni in città come Torino, Genova e Roma. Tra le tappe fondamentali della sua attività espositiva si annoverano la Quadriennale di Torino e la Mostra Nazionale di Trieste, con la sua prima mostra personale a Pinerolo nel 1932 che vide l’esposizione di 41 opere.

    Oltre alla carriera artistica, Beisone si distinse anche per il suo impegno civile. Durante la Prima Guerra Mondiale si arruolò come volontario alpino, distinguendosi per il coraggio dimostrato e ricevendo medaglie al valore militare. Negli anni Trenta, oltre a portare avanti la sua attività pittorica, assunse un ruolo attivo nella vita pubblica del Comune di Pinerolo, venendo insignito della Croce di Cavaliere della Corona nel 1931.

    Artisticamente, Beisone si distinse come un autentico paesaggista. Le sue opere, spesso realizzate all’aperto, catturano con delicatezza e intensità la bellezza della natura: dalle case e i campanili dei piccoli borghi alle ampie distese di colline, montagne e prati illuminate dalla luce del sole. Con un linguaggio pittorico personale, il pittore ha saputo trasmettere emozioni e sensazioni, creando immagini che rimangono impresse nella memoria di chi le osserva.

    La storia di Alfredo Beisone testimonia il percorso di un artista che ha saputo unire tecnica, passione e impegno civile, lasciando un’eredità preziosa che continua a illuminare il panorama dell’arte italiana. .

    ESTIMATE min € 1200 - max € 1400

    Alfredo Beisone Alfredo Beisone
    Pinerolo (TO) 1882 - Torino 1957
    Olio su tavola cm 27x37 firmato in basso a dx A.Beisone

    Alfredo Beisone è stato un pittore italiano del Novecento, la cui vita e carriera riflettono un profondo legame tra arte e territorio. Nato a Pinerolo il 17 ottobre 1882 e scomparso a Torino il 12 gennaio 1957, fin da giovane scelse la pittura, abbandonando gli studi di Farmacia per dedicarsi alla sua vera passione.
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    Durante la sua formazione incontrò Lorenzo Delleani e divenne allievo del maestro Andrea Tavernier, esperienza che lo avvicinò al divisionismo e lo portò a esplorare nuovi linguaggi espressivi.

    Il suo esordio avvenne nel 1913, con l’opera "Armonie invernali" presentata alla Società Promotrice di Torino, segnando l’inizio di una carriera costellata da numerose esposizioni in città come Torino, Genova e Roma. Tra le tappe fondamentali della sua attività espositiva si annoverano la Quadriennale di Torino e la Mostra Nazionale di Trieste, con la sua prima mostra personale a Pinerolo nel 1932 che vide l’esposizione di 41 opere.

    Oltre alla carriera artistica, Beisone si distinse anche per il suo impegno civile. Durante la Prima Guerra Mondiale si arruolò come volontario alpino, distinguendosi per il coraggio dimostrato e ricevendo medaglie al valore militare. Negli anni Trenta, oltre a portare avanti la sua attività pittorica, assunse un ruolo attivo nella vita pubblica del Comune di Pinerolo, venendo insignito della Croce di Cavaliere della Corona nel 1931.

    Artisticamente, Beisone si distinse come un autentico paesaggista. Le sue opere, spesso realizzate all’aperto, catturano con delicatezza e intensità la bellezza della natura: dalle case e i campanili dei piccoli borghi alle ampie distese di colline, montagne e prati illuminate dalla luce del sole. Con un linguaggio pittorico personale, il pittore ha saputo trasmettere emozioni e sensazioni, creando immagini che rimangono impresse nella memoria di chi le osserva.

    La storia di Alfredo Beisone testimonia il percorso di un artista che ha saputo unire tecnica, passione e impegno civile, lasciando un’eredità preziosa che continua a illuminare il panorama dell’arte italiana. .



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  • Lotto 10  

    Lungo il sentiero

    Giacinto Bo
    Torino 1832-1912
    Olio su cartone cm 48,5x69 firmato in basso a dx G.Bo

    Giacinto Bo è stato un pittore italiano del XIX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Montanaro Canavese, in provincia di Torino, nel 1832, Bo si trasferì a Torino, dove trascorse gran parte della sua vita.
    Clicca per espandere

    Influenzato dal pittore Giuseppe Camino, si specializzò nella rappresentazione di marine e paesaggi montani, spesso caratterizzati da uno stile oleografico che enfatizzava la bellezza naturale in modo romantico e idealizzato.

    Dal 1871 al 1900, Bo partecipò attivamente alle esposizioni delle società Promotrici di Genova e Torino, presentando opere che includevano vedute piemontesi e liguri, soggetti floreali e orientalistici, realizzati anche in tempera e acquerello. Tra le sue opere più note si annoverano "Le mie rose", esposta all'Esposizione generale d'Arte italiana del 1898. Nonostante la sua attività espositiva, Bo non raggiunse una notorietà significativa durante la sua vita, e a partire dal 1900 cessò di partecipare ad altre competizioni artistiche, probabilmente a causa di difficoltà finanziarie che lo costrinsero a vendere molte delle sue opere.

    Giacinto Bo scomparve a Torino nel 1912, lasciando un'eredità artistica che testimonia l'evoluzione del paesaggismo romantico italiano del XIX secolo. .

    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Lotto 10  

    Lungo il sentiero

    Giacinto Bo Giacinto Bo
    Torino 1832-1912
    Olio su cartone cm 48,5x69 firmato in basso a dx G.Bo

    Giacinto Bo è stato un pittore italiano del XIX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Montanaro Canavese, in provincia di Torino, nel 1832, Bo si trasferì a Torino, dove trascorse gran parte della sua vita.
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    Influenzato dal pittore Giuseppe Camino, si specializzò nella rappresentazione di marine e paesaggi montani, spesso caratterizzati da uno stile oleografico che enfatizzava la bellezza naturale in modo romantico e idealizzato.

    Dal 1871 al 1900, Bo partecipò attivamente alle esposizioni delle società Promotrici di Genova e Torino, presentando opere che includevano vedute piemontesi e liguri, soggetti floreali e orientalistici, realizzati anche in tempera e acquerello. Tra le sue opere più note si annoverano "Le mie rose", esposta all'Esposizione generale d'Arte italiana del 1898. Nonostante la sua attività espositiva, Bo non raggiunse una notorietà significativa durante la sua vita, e a partire dal 1900 cessò di partecipare ad altre competizioni artistiche, probabilmente a causa di difficoltà finanziarie che lo costrinsero a vendere molte delle sue opere.

    Giacinto Bo scomparve a Torino nel 1912, lasciando un'eredità artistica che testimonia l'evoluzione del paesaggismo romantico italiano del XIX secolo. .



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  • Lotto 11  

    Alle falde del Rosa

    Giovanni Colmo
    Torino 1867-1947
    Olio su cartone cm 34x44 firmato in basso a dx G.Colmo

    Giovanni Colmo è stato un pittore italiano del XIX e XX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Torino il 13 maggio 1867, era il fratello maggiore di Eugenio Colmo, noto caricaturista con lo pseudonimo di «Golia».
    Clicca per espandere

    Dopo aver frequentato il Liceo Classico, si iscrisse alla Scuola di Applicazione per Ingegneri, laureandosi in Ingegneria Civile nel 1891. Per alcuni anni lavorò presso il Comune di Torino, ma nel 1923, all’età di cinquantasette anni, decise di dedicarsi esclusivamente alla pittura.

    La sua pittura, legata ai canoni paesaggistici piemontesi del XIX secolo, pur indebolita da una certa convenzionalità, toccò momenti di buon valore nella produzione di tavolette di minori dimensioni. Colmo fu assiduo espositore al Circolo degli artisti di Torino e partecipò ad alcune edizioni della Quadriennale di Torino. Oltre che nel suo amato Piemonte, dipinse a Venezia, Chioggia, Roma e in Umbria, soffermandosi sui laghi lombardi e sulla riviera ligure.

    Dopo la Seconda Guerra Mondiale, visse ed operò tra Garessio e Finale Ligure. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

    La Pinacoteca Civica di Garessio ha dedicato a Giovanni Colmo ed al fratello Eugenio due sale permanenti, conservando alcune delle sue opere più significative. .

    ESTIMATE min € 800 - max € 1000

    Lotto 11  

    Alle falde del Rosa

    Giovanni Colmo Giovanni Colmo
    Torino 1867-1947
    Olio su cartone cm 34x44 firmato in basso a dx G.Colmo

    Giovanni Colmo è stato un pittore italiano del XIX e XX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Torino il 13 maggio 1867, era il fratello maggiore di Eugenio Colmo, noto caricaturista con lo pseudonimo di «Golia».
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    Dopo aver frequentato il Liceo Classico, si iscrisse alla Scuola di Applicazione per Ingegneri, laureandosi in Ingegneria Civile nel 1891. Per alcuni anni lavorò presso il Comune di Torino, ma nel 1923, all’età di cinquantasette anni, decise di dedicarsi esclusivamente alla pittura.

    La sua pittura, legata ai canoni paesaggistici piemontesi del XIX secolo, pur indebolita da una certa convenzionalità, toccò momenti di buon valore nella produzione di tavolette di minori dimensioni. Colmo fu assiduo espositore al Circolo degli artisti di Torino e partecipò ad alcune edizioni della Quadriennale di Torino. Oltre che nel suo amato Piemonte, dipinse a Venezia, Chioggia, Roma e in Umbria, soffermandosi sui laghi lombardi e sulla riviera ligure.

    Dopo la Seconda Guerra Mondiale, visse ed operò tra Garessio e Finale Ligure. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

    La Pinacoteca Civica di Garessio ha dedicato a Giovanni Colmo ed al fratello Eugenio due sale permanenti, conservando alcune delle sue opere più significative. .



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  • Lotto 12  

    Sottobosco

    Marco Calderini
    Torino 1850 - 1941
    Olio su cartone cm 30,5x40 firmato in basso a sx M.Calderini

    Marco Calderini è stato un pittore italiano del XIX e XX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Torino il 22 luglio 1850, da Michelangelo Calderini, corriere delle Regie Poste, e da Virginia Pernaud, di nazionalità francese, Calderini completò gli studi classici e si iscrisse alla facoltà di lettere presso l'università di Torino.
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    Si diplomò inoltre insegnante di lingua francese nel 1867 e di storia e geografia per le scuole secondarie nel 1869. Indirizzato all'arte da alcuni amici, si iscrisse all'Accademia Albertina di Torino, dove dal 1867 al 1873 frequentò le lezioni di Enrico Gamba, Andrea Gastaldi e del romanticista Antonio Fontanesi, ottenendo una medaglia d'oro nel 1872 a conclusione del corso di paesaggio. Viene presto avviato alla riproduzione di soggetti dal vero dallo stesso Fontanesi, che lo accompagna a dipingere nelle campagne torinesi; a conclusione degli studi accademici, Calderini aprì uno studio con l'amico e collega Francesco Mosso.

    Si presentò alle mostre annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Torino quasi ininterrottamente dal 1870, quando esordì con "Le rive del Po a Torino" e "Le statue solitarie", al 1898: nel 1871 "Sul giardino dei ripari" venne venduto al Principe di Savoia Carignano, nel 1873 "Giardino reale" venne acquistato dalla stessa Società Promotrice. All'Esposizione del 1880 presentò nove tele e si aggiudicò il premio della giuria per "Mattino di luglio", l'anno seguente venne premiato con una medaglia in bronzo all'Esposizione Colombiana di Genova. Nel 1883 ripresentò all'Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma "Le statue solitarie", che venne acquistato dal Governo per la neonata Galleria d'Arte Moderna e partecipò alla mostra di Nizza. L'anno successivo fu all'Esposizione Generale Italiana di Torino (nella quale fu membro del comitato di accettazione e allestimento) con diverse opere, fra le quali "Tristezza invernale", acquistata dal Governo e presentata anche all'Italian Exhibition di Earls Court del 1888, anno nel quale partecipò all'Esposizione Internazionale di Barcellona (ripetuta nel 1907, quando si aggiudicò un riconoscimento). La stessa opera venne premiata nel 1893 al Salon de Paris. Nel 1888 venne premiato con una medaglia d'argento all'Esposizione Internazionale di Barcellona, nel 1889 fu presidente della sezione di pittura del circolo degli artisti di Torino, consigliere della Società Promotrice di Torino e venne premiato con diploma d'onore e stella d'oro all'Esposizione Internazionale di Colonia. Nel 1891 venne scelto dal ministro Pasquale Villari come membro della Commissione permanente di Belle Arti. Nel 1898 partecipò all'Esposizione di Torino con decine di opere, tra le quali "Piogge di Marzo", "Caduta delle foglie" e "Il giardino del palazzo Principe a Genova".

    Nel contempo, si dedicò con assiduità alla scrittura e alla critica d'arte, collaborando per numerose riviste come "L'Illustrazione Italiana", "La Rassegna nazionale" e la "Gazzetta letteraria di Torino"; nel 1884 pubblicò le "Memorie postume di F. Mosso, pittore", in seguito le monografie dedicate ad artisti contemporanei, come il maestro Antonio Fontanesi (1925), Giovanni Battista Quadrone, Alberto Pasini, lo scultore Vincenzo Vela e Carlo Marochetti (1928). Collaborò alla pubblicazione di tre volumi su Leonardo da Vinci, finanziata dal mecenate russo Fëdor Vasil'evič Sabašnikov, suo grande estimatore che lo volle come compagno per una serie di viaggi in Scozia e Irlanda e operò come consulente di importanti famiglie per l'allestimento delle proprie raccolte d'arte (Collezione Guagno Poma di Biella, Galleria Ricci Oddi di Piacenza, dove non a caso è presente una ricca raccolta delle opere del maestro Fontanesi).

    Nel 1902 la Società Promotrice di Torino gli dedicò una mostra personale, l'anno dopo espose a Venezia "Estate di San Martino", presentata anche in due occasioni al Salon di Parigi. Sempre nel 1903 partecipò a Brera con "Sole e nebbie in montagna" (Valle d’Aosta) e "Pascoli abbandonati sotto il ghiacciaio del Ruitor", nel 1906 con "Boschetti in autunno", "Dopo la pioggia in montagna" e "Giornata chiara di novembre. Giardino Reale di Torino", nel 1907 con "Autunno in Val di Susa" e "Villa del 1700", nel 1911 con "Sera di novembre sul Po" e "Strada del Piccolo San Bernardo". Nel 1912 venne insignito del premio principe Umberto per il dipinto "Nell'alto Canavese. Prealpi di Piemonte", l'anno successivo fu all'Esposizione Belle Arti di Roma con "Sera di autunno" acquistata dal Comune di Roma, nel 1914 espose a Brera "Alpi e Morene di Valchiusella", l'anno successivo "Il monte Rosa veduto dalle basi del Gran Paradiso", nel 1918 "In Valtournanche" e "Dopo la pioggia. Lago Maggiore".

    Tra i suoi allievi, il figlio Luigi, nato dal matrimonio con Jeanne Bourgeois (come il primogenito Marco) e Camillo Cabutti.

    Morì a Torino il 26 febbraio 1941. .

    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Lotto 12  

    Sottobosco

    Marco Calderini Marco Calderini
    Torino 1850 - 1941
    Olio su cartone cm 30,5x40 firmato in basso a sx M.Calderini

    Marco Calderini è stato un pittore italiano del XIX e XX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Torino il 22 luglio 1850, da Michelangelo Calderini, corriere delle Regie Poste, e da Virginia Pernaud, di nazionalità francese, Calderini completò gli studi classici e si iscrisse alla facoltà di lettere presso l'università di Torino.
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    Si diplomò inoltre insegnante di lingua francese nel 1867 e di storia e geografia per le scuole secondarie nel 1869. Indirizzato all'arte da alcuni amici, si iscrisse all'Accademia Albertina di Torino, dove dal 1867 al 1873 frequentò le lezioni di Enrico Gamba, Andrea Gastaldi e del romanticista Antonio Fontanesi, ottenendo una medaglia d'oro nel 1872 a conclusione del corso di paesaggio. Viene presto avviato alla riproduzione di soggetti dal vero dallo stesso Fontanesi, che lo accompagna a dipingere nelle campagne torinesi; a conclusione degli studi accademici, Calderini aprì uno studio con l'amico e collega Francesco Mosso.

    Si presentò alle mostre annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Torino quasi ininterrottamente dal 1870, quando esordì con "Le rive del Po a Torino" e "Le statue solitarie", al 1898: nel 1871 "Sul giardino dei ripari" venne venduto al Principe di Savoia Carignano, nel 1873 "Giardino reale" venne acquistato dalla stessa Società Promotrice. All'Esposizione del 1880 presentò nove tele e si aggiudicò il premio della giuria per "Mattino di luglio", l'anno seguente venne premiato con una medaglia in bronzo all'Esposizione Colombiana di Genova. Nel 1883 ripresentò all'Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma "Le statue solitarie", che venne acquistato dal Governo per la neonata Galleria d'Arte Moderna e partecipò alla mostra di Nizza. L'anno successivo fu all'Esposizione Generale Italiana di Torino (nella quale fu membro del comitato di accettazione e allestimento) con diverse opere, fra le quali "Tristezza invernale", acquistata dal Governo e presentata anche all'Italian Exhibition di Earls Court del 1888, anno nel quale partecipò all'Esposizione Internazionale di Barcellona (ripetuta nel 1907, quando si aggiudicò un riconoscimento). La stessa opera venne premiata nel 1893 al Salon de Paris. Nel 1888 venne premiato con una medaglia d'argento all'Esposizione Internazionale di Barcellona, nel 1889 fu presidente della sezione di pittura del circolo degli artisti di Torino, consigliere della Società Promotrice di Torino e venne premiato con diploma d'onore e stella d'oro all'Esposizione Internazionale di Colonia. Nel 1891 venne scelto dal ministro Pasquale Villari come membro della Commissione permanente di Belle Arti. Nel 1898 partecipò all'Esposizione di Torino con decine di opere, tra le quali "Piogge di Marzo", "Caduta delle foglie" e "Il giardino del palazzo Principe a Genova".

    Nel contempo, si dedicò con assiduità alla scrittura e alla critica d'arte, collaborando per numerose riviste come "L'Illustrazione Italiana", "La Rassegna nazionale" e la "Gazzetta letteraria di Torino"; nel 1884 pubblicò le "Memorie postume di F. Mosso, pittore", in seguito le monografie dedicate ad artisti contemporanei, come il maestro Antonio Fontanesi (1925), Giovanni Battista Quadrone, Alberto Pasini, lo scultore Vincenzo Vela e Carlo Marochetti (1928). Collaborò alla pubblicazione di tre volumi su Leonardo da Vinci, finanziata dal mecenate russo Fëdor Vasil'evič Sabašnikov, suo grande estimatore che lo volle come compagno per una serie di viaggi in Scozia e Irlanda e operò come consulente di importanti famiglie per l'allestimento delle proprie raccolte d'arte (Collezione Guagno Poma di Biella, Galleria Ricci Oddi di Piacenza, dove non a caso è presente una ricca raccolta delle opere del maestro Fontanesi).

    Nel 1902 la Società Promotrice di Torino gli dedicò una mostra personale, l'anno dopo espose a Venezia "Estate di San Martino", presentata anche in due occasioni al Salon di Parigi. Sempre nel 1903 partecipò a Brera con "Sole e nebbie in montagna" (Valle d’Aosta) e "Pascoli abbandonati sotto il ghiacciaio del Ruitor", nel 1906 con "Boschetti in autunno", "Dopo la pioggia in montagna" e "Giornata chiara di novembre. Giardino Reale di Torino", nel 1907 con "Autunno in Val di Susa" e "Villa del 1700", nel 1911 con "Sera di novembre sul Po" e "Strada del Piccolo San Bernardo". Nel 1912 venne insignito del premio principe Umberto per il dipinto "Nell'alto Canavese. Prealpi di Piemonte", l'anno successivo fu all'Esposizione Belle Arti di Roma con "Sera di autunno" acquistata dal Comune di Roma, nel 1914 espose a Brera "Alpi e Morene di Valchiusella", l'anno successivo "Il monte Rosa veduto dalle basi del Gran Paradiso", nel 1918 "In Valtournanche" e "Dopo la pioggia. Lago Maggiore".

    Tra i suoi allievi, il figlio Luigi, nato dal matrimonio con Jeanne Bourgeois (come il primogenito Marco) e Camillo Cabutti.

    Morì a Torino il 26 febbraio 1941. .



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  • Lotto 13  

    Nebbia sul Cervino

    Anna Tallone
    Casteggio 1901 - Pavia 1961
    Olio su tela cm 70x100 firmato in basso a dx A.Tallone

    Anna Nascimbene Tallone è stata una pittrice italiana. Si formò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia e successivamente all'Accademia di Brera a Milano, dove conseguì il diploma.
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    A partire dal 1923, partecipò alle principali mostre d'arte italiane, ottenendo riconoscimenti per la sua poetica di suggestione femminile. Ha tenuto personali in città come Genova, Milano, Parma e Torino, oltre che in Argentina. Sue opere sono conservate nelle gallerie d'arte moderna di Milano e Roma. .

    ESTIMATE min € 1800 - max € 2000

    Lotto 13  

    Nebbia sul Cervino

    Anna Tallone Anna Tallone
    Casteggio 1901 - Pavia 1961
    Olio su tela cm 70x100 firmato in basso a dx A.Tallone

    Anna Nascimbene Tallone è stata una pittrice italiana. Si formò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia e successivamente all'Accademia di Brera a Milano, dove conseguì il diploma.
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    A partire dal 1923, partecipò alle principali mostre d'arte italiane, ottenendo riconoscimenti per la sua poetica di suggestione femminile. Ha tenuto personali in città come Genova, Milano, Parma e Torino, oltre che in Argentina. Sue opere sono conservate nelle gallerie d'arte moderna di Milano e Roma. .



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  • Lotto 14  

    All'imbrunire

    Lorenzo Delleani
    Pollone (VC) 1840 - Torino 1908
    Olio su tavola cm 24x37 firmato in basso a dx LD

    Lorenzo Delleani nacque il 17 gennaio 1840 a Pollone Biellese, terzo figlio di Agostino, "misuratore competente" nel Corpo reale del genio civile, e di Maddalena Billotti. Durante gli anni di formazione presso il collegio di Saint-Jean-de-Maurienne sviluppò un interesse per la musica e il violino, ma fu lo zio materno, Pietro Antonio Billotti (1792-1878), a indirizzarlo verso la pittura, passione condivisa anche dal fratello minore Cesare.
    Clicca per espandere



    Nel 1854 si iscrisse all'Accademia Albertina di Torino, studiando con E. Gamba e successivamente con C. Arienti e A. Gastaldi. Esordì nel 1855 alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti con l'acquarello "Testa di vecchio". Durante questi anni, si distinse con opere di soggetto storico come "Episodio dell'assedio di Ancona" (1860) e "Ulisse riconosciuto dal suo vecchio cane Argo". Nel 1863 vinse il primo premio dell'Albertina con "Studio di figura dal vero rappresentante Sordello", consolidando la sua reputazione.

    Le sue prime opere rispecchiano uno stile accademico-romantico con tagli scenografici e attenzione alla ricostruzione storica. Tuttavia, dal 1868 si orientò verso il paesaggio en plein air, con opere come "Spiaggia presso Genova", caratterizzate da un approccio più immediato e da un tocco pittorico meno rigido.

    Attivo nella vita culturale torinese, nel 1869 aderì alla società d'artisti "L'Acquaforte" e strinse amicizia con il poeta G. Camerana. Il suo viaggio a Venezia nel 1873 rafforzò l'interesse per la pittura tonale e la lezione dei maestri veneziani, influenze che si riflettono nelle sue opere degli anni Settanta. Durante questo periodo produsse sia vedute paesaggistiche sia opere di gusto orientalista, come "Tappeti da vendere" (1880) e "Fuciliere arabo a cavallo" (1881), dimostrando un interesse per l'esotismo in linea con la moda dell'epoca.

    Nel 1883 visitò l'Olanda con Camerana, un'esperienza che influenzò la sua tavolozza e il suo approccio alla luce. Da allora, incrementò la produzione di tavolette e paesaggi ispirati alle campagne piemontesi e alle vedute liguri. Senza un netto distacco dalla pittura storica, si concentrò progressivamente su scene di vita quotidiana e paesaggi vibranti di luce.

    Partecipò a numerose esposizioni: la III Esposizione nazionale italiana di Napoli (1877), la I Triennale di Milano (1891) e la I Biennale di Venezia (1895), continuando a esporre fino al 1907. Nel 1900 due sue opere furono presentate alla Mostra Universale di Parigi. Nel 1902 fu tra i promotori dell'Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino.

    Morì a Torino il 13 novembre 1908. La sua ultima opera, "Cuneo dalla Madonna della Riva", fu autenticata dall'amico scultore Leonardo Bistolfi, che gli dedicò anche un ritratto in gesso e una lapide commemorativa nel cimitero di Pollone Biellese.

    .

    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Lotto 14  

    All'imbrunire

    Lorenzo Delleani Lorenzo Delleani
    Pollone (VC) 1840 - Torino 1908
    Olio su tavola cm 24x37 firmato in basso a dx LD

    Lorenzo Delleani nacque il 17 gennaio 1840 a Pollone Biellese, terzo figlio di Agostino, "misuratore competente" nel Corpo reale del genio civile, e di Maddalena Billotti. Durante gli anni di formazione presso il collegio di Saint-Jean-de-Maurienne sviluppò un interesse per la musica e il violino, ma fu lo zio materno, Pietro Antonio Billotti (1792-1878), a indirizzarlo verso la pittura, passione condivisa anche dal fratello minore Cesare.
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    Nel 1854 si iscrisse all'Accademia Albertina di Torino, studiando con E. Gamba e successivamente con C. Arienti e A. Gastaldi. Esordì nel 1855 alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti con l'acquarello "Testa di vecchio". Durante questi anni, si distinse con opere di soggetto storico come "Episodio dell'assedio di Ancona" (1860) e "Ulisse riconosciuto dal suo vecchio cane Argo". Nel 1863 vinse il primo premio dell'Albertina con "Studio di figura dal vero rappresentante Sordello", consolidando la sua reputazione.

    Le sue prime opere rispecchiano uno stile accademico-romantico con tagli scenografici e attenzione alla ricostruzione storica. Tuttavia, dal 1868 si orientò verso il paesaggio en plein air, con opere come "Spiaggia presso Genova", caratterizzate da un approccio più immediato e da un tocco pittorico meno rigido.

    Attivo nella vita culturale torinese, nel 1869 aderì alla società d'artisti "L'Acquaforte" e strinse amicizia con il poeta G. Camerana. Il suo viaggio a Venezia nel 1873 rafforzò l'interesse per la pittura tonale e la lezione dei maestri veneziani, influenze che si riflettono nelle sue opere degli anni Settanta. Durante questo periodo produsse sia vedute paesaggistiche sia opere di gusto orientalista, come "Tappeti da vendere" (1880) e "Fuciliere arabo a cavallo" (1881), dimostrando un interesse per l'esotismo in linea con la moda dell'epoca.

    Nel 1883 visitò l'Olanda con Camerana, un'esperienza che influenzò la sua tavolozza e il suo approccio alla luce. Da allora, incrementò la produzione di tavolette e paesaggi ispirati alle campagne piemontesi e alle vedute liguri. Senza un netto distacco dalla pittura storica, si concentrò progressivamente su scene di vita quotidiana e paesaggi vibranti di luce.

    Partecipò a numerose esposizioni: la III Esposizione nazionale italiana di Napoli (1877), la I Triennale di Milano (1891) e la I Biennale di Venezia (1895), continuando a esporre fino al 1907. Nel 1900 due sue opere furono presentate alla Mostra Universale di Parigi. Nel 1902 fu tra i promotori dell'Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino.

    Morì a Torino il 13 novembre 1908. La sua ultima opera, "Cuneo dalla Madonna della Riva", fu autenticata dall'amico scultore Leonardo Bistolfi, che gli dedicò anche un ritratto in gesso e una lapide commemorativa nel cimitero di Pollone Biellese.

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  • Lotto 15  

    Pascolo all'imbrunire

    Mario Moretti Foggia
    Mantova 1882 - Pecetto di Macugnaga VB 1954
    Olio su cartone cm 31x40 firmato in basso a dx Foggia

    Mario Moretti Foggia è stato un rinomato pittore italiano nato il 25 dicembre 1882 a Mantova. La sua formazione artistica lo ha portato ad apprendere presso prestigiose istituzioni, tra cui l'Accademia Cignaroli a Verona e l'Accademia di Brera a Milano.
    Clicca per espandere

    Durante il suo percorso formativo, ha avuto la fortuna di essere istruito da eminenti maestri dell'arte come Mosè Bianchi, Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone.

    Foggia si è distinto come un abile paesaggista e ritrattista, utilizzando varie tecniche pittoriche come olio, tempera, acquarello e fresco per esprimere la sua creatività. Il suo debutto ufficiale nel mondo dell'arte è avvenuto a Milano nel 1902. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui medaglie d'oro all'Esposizione di Mantova per l'insieme delle sue opere nel 1902, a Milano nel 1908 con l'opera "Fratellanza" e a Como nel 1909 grazie al dipinto "Fresca Mattinata". Nel 1925, ha ottenuto il prestigioso Premio Cassani a Milano per il dipinto "L'ora del rosario".

    Tra il 1920 e il 1926, Foggia ha esposto con successo a Venezia, presentando opere come "Nel cantuccio di Venezia", "Nel Campiello", "Nevicata" e "Compiacenze materne". Nel 1927, a Firenze, in occasione dell'ottantesima Esposizione Nazionale di Palazzo Pitti, ha presentato le opere "Vera" e "Sole invernale". Tra le sue opere più celebri si trova il "Trittico dei Magi" (Ecce sidus, Imus, Adoremus), conservato presso la Galleria d'Arte Moderna di Milano, e "Danza la circassa", esposta presso la Galleria del Palazzo Ducale di Mantova.

    Le opere di Mario Moretti Foggia sono state incluse in importanti collezioni, tra cui quella del Quirinale, e sono state esposte in gallerie pubbliche e private in Italia, Svizzera, Stati Uniti e America Latina. Foggia era un instancabile viaggiatore, che trascorreva lunghi periodi in Oriente per studiare costumi e paesaggi, le cui ricerche sono state esposte con successo a Londra, Parigi e Bruxelles.

    Partecipando a numerose mostre collettive nazionali e internazionali, Mario Moretti Foggia ha consolidato la sua reputazione come uno dei pittori più influenti della sua epoca. Nel corso della sua carriera, ha realizzato dieci mostre personali, tutte accolte con entusiasmo da parte di pubblico e critica.

    Mario Moretti Foggia si è spento nel 1954 a Pecetto di Macugnaga, lasciando dietro di sé un prezioso e duraturo contributo all'arte italiana.




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    ESTIMATE min € 1800 - max € 2000

    Lotto 15  

    Pascolo all'imbrunire

    Mario Moretti Foggia Mario Moretti Foggia
    Mantova 1882 - Pecetto di Macugnaga VB 1954
    Olio su cartone cm 31x40 firmato in basso a dx Foggia

    Mario Moretti Foggia è stato un rinomato pittore italiano nato il 25 dicembre 1882 a Mantova. La sua formazione artistica lo ha portato ad apprendere presso prestigiose istituzioni, tra cui l'Accademia Cignaroli a Verona e l'Accademia di Brera a Milano.
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    Durante il suo percorso formativo, ha avuto la fortuna di essere istruito da eminenti maestri dell'arte come Mosè Bianchi, Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone.

    Foggia si è distinto come un abile paesaggista e ritrattista, utilizzando varie tecniche pittoriche come olio, tempera, acquarello e fresco per esprimere la sua creatività. Il suo debutto ufficiale nel mondo dell'arte è avvenuto a Milano nel 1902. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui medaglie d'oro all'Esposizione di Mantova per l'insieme delle sue opere nel 1902, a Milano nel 1908 con l'opera "Fratellanza" e a Como nel 1909 grazie al dipinto "Fresca Mattinata". Nel 1925, ha ottenuto il prestigioso Premio Cassani a Milano per il dipinto "L'ora del rosario".

    Tra il 1920 e il 1926, Foggia ha esposto con successo a Venezia, presentando opere come "Nel cantuccio di Venezia", "Nel Campiello", "Nevicata" e "Compiacenze materne". Nel 1927, a Firenze, in occasione dell'ottantesima Esposizione Nazionale di Palazzo Pitti, ha presentato le opere "Vera" e "Sole invernale". Tra le sue opere più celebri si trova il "Trittico dei Magi" (Ecce sidus, Imus, Adoremus), conservato presso la Galleria d'Arte Moderna di Milano, e "Danza la circassa", esposta presso la Galleria del Palazzo Ducale di Mantova.

    Le opere di Mario Moretti Foggia sono state incluse in importanti collezioni, tra cui quella del Quirinale, e sono state esposte in gallerie pubbliche e private in Italia, Svizzera, Stati Uniti e America Latina. Foggia era un instancabile viaggiatore, che trascorreva lunghi periodi in Oriente per studiare costumi e paesaggi, le cui ricerche sono state esposte con successo a Londra, Parigi e Bruxelles.

    Partecipando a numerose mostre collettive nazionali e internazionali, Mario Moretti Foggia ha consolidato la sua reputazione come uno dei pittori più influenti della sua epoca. Nel corso della sua carriera, ha realizzato dieci mostre personali, tutte accolte con entusiasmo da parte di pubblico e critica.

    Mario Moretti Foggia si è spento nel 1954 a Pecetto di Macugnaga, lasciando dietro di sé un prezioso e duraturo contributo all'arte italiana.




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  • Ercole Garavaglia
    Attivo in Lombardia tra XIX e XX secolo
    Olio su cartone cm 25x30 firmato in basso a dx Ercole Garavaglia

    Ercole Garavaglia è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi alpini e liguri. Nel 1923 partecipò alla Quadriennale di Torino con l'opera "Valdigne (Courmayeur)".
    Clicca per espandere

    Nel 1925 espose alla V Esposizione della Famiglia Artistica Milanese con tre opere: "Fontana a Monterosso al Mare", "Lavandaie" e "Alba". Nello stesso anno, prese parte all'Esposizione Nazionale d'Arte "I laghi d'Italia" presentando "Laghetto Alpino Alla Bettaforca". Risultava residente a Milano in Via Canonica 4. .

    ESTIMATE min € 700 - max € 800

    Ercole Garavaglia Ercole Garavaglia
    Attivo in Lombardia tra XIX e XX secolo
    Olio su cartone cm 25x30 firmato in basso a dx Ercole Garavaglia

    Ercole Garavaglia è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi alpini e liguri. Nel 1923 partecipò alla Quadriennale di Torino con l'opera "Valdigne (Courmayeur)".
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    Nel 1925 espose alla V Esposizione della Famiglia Artistica Milanese con tre opere: "Fontana a Monterosso al Mare", "Lavandaie" e "Alba". Nello stesso anno, prese parte all'Esposizione Nazionale d'Arte "I laghi d'Italia" presentando "Laghetto Alpino Alla Bettaforca". Risultava residente a Milano in Via Canonica 4. .



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  • Ercole Garavaglia
    Attivo in Lombardia tra XIX e XX secolo
    Olio su cartone cm 25x34,5 firmato in basso a sx Ercole Garavaglia

    Ercole Garavaglia è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi alpini e liguri. Nel 1923 partecipò alla Quadriennale di Torino con l'opera "Valdigne (Courmayeur)".
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    Nel 1925 espose alla V Esposizione della Famiglia Artistica Milanese con tre opere: "Fontana a Monterosso al Mare", "Lavandaie" e "Alba". Nello stesso anno, prese parte all'Esposizione Nazionale d'Arte "I laghi d'Italia" presentando "Laghetto Alpino Alla Bettaforca". Risultava residente a Milano in Via Canonica 4. .

    ESTIMATE min € 500 - max € 700

    Ercole Garavaglia Ercole Garavaglia
    Attivo in Lombardia tra XIX e XX secolo
    Olio su cartone cm 25x34,5 firmato in basso a sx Ercole Garavaglia

    Ercole Garavaglia è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi alpini e liguri. Nel 1923 partecipò alla Quadriennale di Torino con l'opera "Valdigne (Courmayeur)".
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    Nel 1925 espose alla V Esposizione della Famiglia Artistica Milanese con tre opere: "Fontana a Monterosso al Mare", "Lavandaie" e "Alba". Nello stesso anno, prese parte all'Esposizione Nazionale d'Arte "I laghi d'Italia" presentando "Laghetto Alpino Alla Bettaforca". Risultava residente a Milano in Via Canonica 4. .



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  • Lotto 18  

    Cucinando (Magreglio)

    Ercole Garavaglia
    Attivo in Lombardia tra XIX e XX secolo
    Olio su cartone cm 24x29,5 firmato in basso a dx Ercole Garavaglia

    Ercole Garavaglia è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi alpini e liguri. Nel 1923 partecipò alla Quadriennale di Torino con l'opera "Valdigne (Courmayeur)".
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    Nel 1925 espose alla V Esposizione della Famiglia Artistica Milanese con tre opere: "Fontana a Monterosso al Mare", "Lavandaie" e "Alba". Nello stesso anno, prese parte all'Esposizione Nazionale d'Arte "I laghi d'Italia" presentando "Laghetto Alpino Alla Bettaforca". Risultava residente a Milano in Via Canonica 4. .

    ESTIMATE min € 700 - max € 800

    Lotto 18  

    Cucinando (Magreglio)

    Ercole Garavaglia Ercole Garavaglia
    Attivo in Lombardia tra XIX e XX secolo
    Olio su cartone cm 24x29,5 firmato in basso a dx Ercole Garavaglia

    Ercole Garavaglia è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi alpini e liguri. Nel 1923 partecipò alla Quadriennale di Torino con l'opera "Valdigne (Courmayeur)".
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    Nel 1925 espose alla V Esposizione della Famiglia Artistica Milanese con tre opere: "Fontana a Monterosso al Mare", "Lavandaie" e "Alba". Nello stesso anno, prese parte all'Esposizione Nazionale d'Arte "I laghi d'Italia" presentando "Laghetto Alpino Alla Bettaforca". Risultava residente a Milano in Via Canonica 4. .



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  • Lotto 19  

    Allegoria georgica

    Andrea Tavernier
    Torino 1858 - Grottaferrata (Roma) 1932
    Pastello su carta cm 28x30 firmato in basso a dx A.Tavernier
    Pubblicato in B/N su "Bolaffi CATALOGO DELLA PITTURA ITALIANA DELL'OTTOCENTO Numero II" a pag 231

    Andrea Tavernier, pittore nato a Torino il 23 dicembre 1858, si distinse come artista indipendente e appassionato del paesaggio fin dai suoi primi anni di formazione all'Accademia Albertina sotto la guida di A. Gastaldi.
    Clicca per espandere

    Contrariamente alla maniera del suo maestro, Tavernier si dedicò fin da principio alla rappresentazione del paesaggio e a scene di genere all'aperto.

    Il suo esordio artistico avvenne nel 1884 alla Promotrice di Torino, ma la sua carriera si sviluppò soprattutto a Roma, dove si stabilì. Qui trasse ispirazione dalla suggestiva Campagna Romana e trascorse periodi significativi anche lungo la costa adriatica. Tavernier, tuttavia, non si legò a una singola località e, nel corso della sua vita, visse anche a Torino e infine a Grottaferrata, dove si spense il 15 novembre 1932.

    La sua produzione artistica fu ampiamente esposta a Torino e Roma, oltre che alle biennali veneziane e ad altre importanti mostre in Italia. Alcune delle sue opere sono conservate presso il Museo Civico di Torino, testimonianza del riconoscimento ottenuto nel panorama artistico dell'epoca.

    Il tratto distintivo di Tavernier risiede nella vivacità della sua tavolozza, che talvolta si avvicinò al gusto dei divisionisti senza tuttavia riprodurre pedissequamente i loro rapporti cromatici. I suoi paesaggi sono animati da figure umane, dotati di uno spirito aneddotico che aggiunge profondità e interesse alle sue opere. In questo modo, Tavernier ha contribuito a arricchire il panorama artistico italiano del suo tempo con la sua visione personale e la sua sensibilità alla bellezza della natura e della vita quotidiana. .

    ESTIMATE min € 2000 - max € 2500

    Lotto 19  

    Allegoria georgica

    Andrea Tavernier Andrea Tavernier
    Torino 1858 - Grottaferrata (Roma) 1932
    Pastello su carta cm 28x30 firmato in basso a dx A.Tavernier
    Pubblicato in B/N su "Bolaffi CATALOGO DELLA PITTURA ITALIANA DELL'OTTOCENTO Numero II" a pag 231

    Andrea Tavernier, pittore nato a Torino il 23 dicembre 1858, si distinse come artista indipendente e appassionato del paesaggio fin dai suoi primi anni di formazione all'Accademia Albertina sotto la guida di A. Gastaldi.
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    Contrariamente alla maniera del suo maestro, Tavernier si dedicò fin da principio alla rappresentazione del paesaggio e a scene di genere all'aperto.

    Il suo esordio artistico avvenne nel 1884 alla Promotrice di Torino, ma la sua carriera si sviluppò soprattutto a Roma, dove si stabilì. Qui trasse ispirazione dalla suggestiva Campagna Romana e trascorse periodi significativi anche lungo la costa adriatica. Tavernier, tuttavia, non si legò a una singola località e, nel corso della sua vita, visse anche a Torino e infine a Grottaferrata, dove si spense il 15 novembre 1932.

    La sua produzione artistica fu ampiamente esposta a Torino e Roma, oltre che alle biennali veneziane e ad altre importanti mostre in Italia. Alcune delle sue opere sono conservate presso il Museo Civico di Torino, testimonianza del riconoscimento ottenuto nel panorama artistico dell'epoca.

    Il tratto distintivo di Tavernier risiede nella vivacità della sua tavolozza, che talvolta si avvicinò al gusto dei divisionisti senza tuttavia riprodurre pedissequamente i loro rapporti cromatici. I suoi paesaggi sono animati da figure umane, dotati di uno spirito aneddotico che aggiunge profondità e interesse alle sue opere. In questo modo, Tavernier ha contribuito a arricchire il panorama artistico italiano del suo tempo con la sua visione personale e la sua sensibilità alla bellezza della natura e della vita quotidiana. .



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  • Lotto 20  

    Vaso di fiori

    Noel Quintavalle
    Ferrara 1893 - Alassio 1975
    Olio su tela cm 58,5x44,5 firmato in basso a sx Noel Quintavalle 1940

    Noël Caterino Giulio Quintavalle, nato il 23 dicembre 1893 a Ferrara da genitori di origine mantovana, è stato un eclettico artista italiano noto per la sua poliedrica carriera nelle arti visive e letterarie. Dopo aver trascorso la sua giovinezza a Ferrara, la sua famiglia si trasferì prima a Pavia e poi a Milano per motivi professionali del padre.
    Clicca per espandere



    Fin da giovane, Quintavalle manifestò una forte vocazione artistica che lo portò a iscriversi all'Accademia di Brera, dove iniziò a distinguersi come pittore, incisore, scrittore, scultore e architetto. Nonostante il trasferimento, mantenne sempre un legame profondo con la sua città natale, Ferrara, dove espose alcune delle sue prime opere nel 1925 e nel 1928 con grande successo.

    Durante la Prima Guerra Mondiale, Quintavalle si arruolò nel 5° Reggimento Alpini e si distinse per il suo coraggio sul fronte del Monte Nero, guadagnandosi una Croce di Guerra al Valor Militare e una medaglia d'argento per le sue azioni eroiche.

    Dopo la guerra, tornato a Milano, continuò la sua carriera artistica e letteraria, pubblicando diversi libri tra cui "La sfinge domata", "I figli della montagna" e "I tre canti eterni – all’ombra del Monte Nero scrissi", opere che riflettono la sua esperienza diretta di combattente e la profonda riflessione sulla guerra.

    Quintavalle fu anche attivo nel sociale e nella promozione culturale, collaborando con varie istituzioni e partecipando a numerose mostre, sia in Italia che all'estero. Negli anni '50, visse per un periodo in Sudamerica dove continuò la sua produzione artistica.

    Morì ad Alassio, Savona, il 24 agosto 1977, lasciando dietro di sé un'eredità artistica e culturale significativa. Nel 2001, a Ferrara, è stata organizzata una mostra in suo onore presso il Centro Mostre E. F. E. R. , evidenziando il riconoscimento continuo della sua città natale per il suo contributo artistico e storico.

    Il Gruppo Alpini di Ferrara ha proposto e ottenuto che una via della città fosse intitolata a Noël Quintavalle, riconoscendo così il suo status di grande artista e valoroso alpino che ha onorato dignitosamente la sua città natale attraverso il suo talento e il suo coraggio. .

    ESTIMATE min € 1300 - max € 1500

    Lotto 20  

    Vaso di fiori

    Noel Quintavalle Noel Quintavalle
    Ferrara 1893 - Alassio 1975
    Olio su tela cm 58,5x44,5 firmato in basso a sx Noel Quintavalle 1940

    Noël Caterino Giulio Quintavalle, nato il 23 dicembre 1893 a Ferrara da genitori di origine mantovana, è stato un eclettico artista italiano noto per la sua poliedrica carriera nelle arti visive e letterarie. Dopo aver trascorso la sua giovinezza a Ferrara, la sua famiglia si trasferì prima a Pavia e poi a Milano per motivi professionali del padre.
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    Fin da giovane, Quintavalle manifestò una forte vocazione artistica che lo portò a iscriversi all'Accademia di Brera, dove iniziò a distinguersi come pittore, incisore, scrittore, scultore e architetto. Nonostante il trasferimento, mantenne sempre un legame profondo con la sua città natale, Ferrara, dove espose alcune delle sue prime opere nel 1925 e nel 1928 con grande successo.

    Durante la Prima Guerra Mondiale, Quintavalle si arruolò nel 5° Reggimento Alpini e si distinse per il suo coraggio sul fronte del Monte Nero, guadagnandosi una Croce di Guerra al Valor Militare e una medaglia d'argento per le sue azioni eroiche.

    Dopo la guerra, tornato a Milano, continuò la sua carriera artistica e letteraria, pubblicando diversi libri tra cui "La sfinge domata", "I figli della montagna" e "I tre canti eterni – all’ombra del Monte Nero scrissi", opere che riflettono la sua esperienza diretta di combattente e la profonda riflessione sulla guerra.

    Quintavalle fu anche attivo nel sociale e nella promozione culturale, collaborando con varie istituzioni e partecipando a numerose mostre, sia in Italia che all'estero. Negli anni '50, visse per un periodo in Sudamerica dove continuò la sua produzione artistica.

    Morì ad Alassio, Savona, il 24 agosto 1977, lasciando dietro di sé un'eredità artistica e culturale significativa. Nel 2001, a Ferrara, è stata organizzata una mostra in suo onore presso il Centro Mostre E. F. E. R. , evidenziando il riconoscimento continuo della sua città natale per il suo contributo artistico e storico.

    Il Gruppo Alpini di Ferrara ha proposto e ottenuto che una via della città fosse intitolata a Noël Quintavalle, riconoscendo così il suo status di grande artista e valoroso alpino che ha onorato dignitosamente la sua città natale attraverso il suo talento e il suo coraggio. .



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  • Lotto 21  

    Gioie familiari

    Luigi Zuccoli
    Milano 1815 - 1876
    Olio su tavola cm 35x49 firmato in basso a dx L.Zuccoli

    Luigi Zuccoli è stato un pittore italiano del XIX secolo, noto per la sua abilità nel ritrarre scene di genere e interni popolari con un'attenzione meticolosa ai dettagli. Nato a Milano nel 1815, Zuccoli intraprese gli studi artistici sotto la guida di Pelagio Palagi all'Accademia di Brera.
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    Inizialmente, si dedicò a soggetti religiosi e ritratti, ma successivamente si orientò verso la rappresentazione di scene quotidiane, influenzato dalla corrente romantica che enfatizzava l'individualità e l'espressione personale.

    Tra le sue opere più celebri si annoverano "Il cuoco in cucina" e "La coccarda", quest'ultima conservata presso l'Accademia di Brera. Questi dipinti evidenziano la sua capacità di catturare momenti intimi e quotidiani con una tecnica raffinata e una composizione equilibrata. La sua attenzione ai dettagli e la rappresentazione realistica degli ambienti domestici gli valsero il riconoscimento tra i contemporanei.

    Nel 1855, Zuccoli partecipò all'Esposizione dell'Accademia di Brera con nove opere, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico milanese. La sua carriera fu caratterizzata da una continua evoluzione stilistica, passando da influenze neoclassiche a una maggiore enfasi sul realismo e sull'osservazione diretta della realtà.

    Luigi Zuccoli morì a Milano il 5 gennaio 1876, lasciando un'eredità artistica che testimonia la vivacità e la varietà della vita quotidiana dell'epoca. Le sue opere sono conservate in diverse collezioni pubbliche e private, continuando a essere apprezzate per la loro qualità tecnica e la profondità emotiva. .

    ESTIMATE min € 2500 - max € 3000

    Lotto 21  

    Gioie familiari

    Luigi Zuccoli Luigi Zuccoli
    Milano 1815 - 1876
    Olio su tavola cm 35x49 firmato in basso a dx L.Zuccoli

    Luigi Zuccoli è stato un pittore italiano del XIX secolo, noto per la sua abilità nel ritrarre scene di genere e interni popolari con un'attenzione meticolosa ai dettagli. Nato a Milano nel 1815, Zuccoli intraprese gli studi artistici sotto la guida di Pelagio Palagi all'Accademia di Brera.
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    Inizialmente, si dedicò a soggetti religiosi e ritratti, ma successivamente si orientò verso la rappresentazione di scene quotidiane, influenzato dalla corrente romantica che enfatizzava l'individualità e l'espressione personale.

    Tra le sue opere più celebri si annoverano "Il cuoco in cucina" e "La coccarda", quest'ultima conservata presso l'Accademia di Brera. Questi dipinti evidenziano la sua capacità di catturare momenti intimi e quotidiani con una tecnica raffinata e una composizione equilibrata. La sua attenzione ai dettagli e la rappresentazione realistica degli ambienti domestici gli valsero il riconoscimento tra i contemporanei.

    Nel 1855, Zuccoli partecipò all'Esposizione dell'Accademia di Brera con nove opere, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico milanese. La sua carriera fu caratterizzata da una continua evoluzione stilistica, passando da influenze neoclassiche a una maggiore enfasi sul realismo e sull'osservazione diretta della realtà.

    Luigi Zuccoli morì a Milano il 5 gennaio 1876, lasciando un'eredità artistica che testimonia la vivacità e la varietà della vita quotidiana dell'epoca. Le sue opere sono conservate in diverse collezioni pubbliche e private, continuando a essere apprezzate per la loro qualità tecnica e la profondità emotiva. .



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  • Lotto 22  

    Soldato al galoppo

    Sebastiano De Albertis
    Milano 1828 - 1897
    Olio su tavola cm 11,5x25 firmato in basso a dx S.Albertis
    ESTIMATE min € 1800 - max € 2000

    Lotto 22  

    Soldato al galoppo

    Sebastiano De Albertis Sebastiano De Albertis
    Milano 1828 - 1897
    Olio su tavola cm 11,5x25 firmato in basso a dx S.Albertis


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  • Lotto 23  

    La pittrice

    Vittorio Gussoni
    Milano 1893 - San Remo 1968
    Olio su tela cm 59,5x49 firmato in basso a sx Vittorio Gussoni

    Vittorio Gussoni è stato un pittore italiano del XX secolo, noto per la sua abilità nel ritrarre figure femminili con eleganza e sensualità. Nato a Milano nel 1893, ha studiato all'Accademia di Brera, dove è stato allievo di Cesare Tallone e successivamente di Ambrogio Alciati.
    Clicca per espandere

    Sin dai suoi esordi, ha dimostrato una solida formazione figurativa, con uno stile che, pur mantenendo una forte identità personale, non è stato insensibile alle influenze del Novecento.

    Nel 1922, Gussoni ha esposto per la prima volta alla Biennale di Brera, ottenendo il titolo di socio onorario dell'Accademia. Nello stesso anno, ha presentato l'opera "La Spagnola" alla Famiglia Artistica di Milano. L'anno successivo, ha partecipato nuovamente alla Famiglia Artistica con diverse opere, tra cui un autoritratto, e ha esposto "Mantilla" alla Permanente di Milano. I suoi ritratti, in particolare quelli di donne, hanno riscosso apprezzamenti anche all'estero, soprattutto negli Stati Uniti.

    Oltre ai ritratti, Gussoni ha affrontato con maestria anche paesaggi, nature morte e scene di genere, dimostrando una versatilità che lo ha reso un artista completo. Le sue figure femminili, spesso caratterizzate da pose eleganti e sinuose, talvolta con richiami spagnoleggianti, sono tra le sue opere più apprezzate. Una delle sue modelle preferite lo ha accompagnato negli anni, influenzando molte delle sue composizioni.

    Nel corso della sua carriera, Gussoni ha coltivato amicizie con personalità del mondo dell'arte e della cultura, tra cui Giuseppe di Stefano, Giovanni Barrella, Carlo Dapporto, Carlo Carrà, Aligi Sassu e Orio Vergani. Molti dei suoi ritratti e altre opere sono conservati in collezioni e gallerie private. Un suo autoritratto è esposto alla Galleria degli Uffizi a Firenze.

    Nonostante una produzione di alta qualità tecnica e cromatica, le sue opere sono state spesso trattate con quotazioni basse sul mercato. Tuttavia, dopo il 2000, sono state organizzate numerose mostre volte a valorizzare la sua arte. Nel 2005, Gussoni è stato uno degli artisti scelti per la I° Esposizione Annuale Collettiva delle Arti del Novecento al Chiostro di Voltorre di Gavirate, con il patrocinio della Provincia di Varese e del comune di Gavirate. Nel 2007, è stata organizzata una mostra retrospettiva al Castello Visconteo di Pavia, con il patrocinio della Regione Lombardia.

    Vittorio Gussoni è scomparso a Sanremo nel 1968. Nonostante il riconoscimento postumo, la sua opera continua a essere apprezzata per la sua eleganza, la tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza della figura femminile. .

    ESTIMATE min € 1800 - max € 2000

    Lotto 23  

    La pittrice

    Vittorio Gussoni Vittorio Gussoni
    Milano 1893 - San Remo 1968
    Olio su tela cm 59,5x49 firmato in basso a sx Vittorio Gussoni

    Vittorio Gussoni è stato un pittore italiano del XX secolo, noto per la sua abilità nel ritrarre figure femminili con eleganza e sensualità. Nato a Milano nel 1893, ha studiato all'Accademia di Brera, dove è stato allievo di Cesare Tallone e successivamente di Ambrogio Alciati.
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    Sin dai suoi esordi, ha dimostrato una solida formazione figurativa, con uno stile che, pur mantenendo una forte identità personale, non è stato insensibile alle influenze del Novecento.

    Nel 1922, Gussoni ha esposto per la prima volta alla Biennale di Brera, ottenendo il titolo di socio onorario dell'Accademia. Nello stesso anno, ha presentato l'opera "La Spagnola" alla Famiglia Artistica di Milano. L'anno successivo, ha partecipato nuovamente alla Famiglia Artistica con diverse opere, tra cui un autoritratto, e ha esposto "Mantilla" alla Permanente di Milano. I suoi ritratti, in particolare quelli di donne, hanno riscosso apprezzamenti anche all'estero, soprattutto negli Stati Uniti.

    Oltre ai ritratti, Gussoni ha affrontato con maestria anche paesaggi, nature morte e scene di genere, dimostrando una versatilità che lo ha reso un artista completo. Le sue figure femminili, spesso caratterizzate da pose eleganti e sinuose, talvolta con richiami spagnoleggianti, sono tra le sue opere più apprezzate. Una delle sue modelle preferite lo ha accompagnato negli anni, influenzando molte delle sue composizioni.

    Nel corso della sua carriera, Gussoni ha coltivato amicizie con personalità del mondo dell'arte e della cultura, tra cui Giuseppe di Stefano, Giovanni Barrella, Carlo Dapporto, Carlo Carrà, Aligi Sassu e Orio Vergani. Molti dei suoi ritratti e altre opere sono conservati in collezioni e gallerie private. Un suo autoritratto è esposto alla Galleria degli Uffizi a Firenze.

    Nonostante una produzione di alta qualità tecnica e cromatica, le sue opere sono state spesso trattate con quotazioni basse sul mercato. Tuttavia, dopo il 2000, sono state organizzate numerose mostre volte a valorizzare la sua arte. Nel 2005, Gussoni è stato uno degli artisti scelti per la I° Esposizione Annuale Collettiva delle Arti del Novecento al Chiostro di Voltorre di Gavirate, con il patrocinio della Provincia di Varese e del comune di Gavirate. Nel 2007, è stata organizzata una mostra retrospettiva al Castello Visconteo di Pavia, con il patrocinio della Regione Lombardia.

    Vittorio Gussoni è scomparso a Sanremo nel 1968. Nonostante il riconoscimento postumo, la sua opera continua a essere apprezzata per la sua eleganza, la tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza della figura femminile. .



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  • Lotto 24  

    Attorno al fuoco

    Arnaldo Soldini
    Brescia 1862 - Val Trompia 1936
    Olio su tela cm 42,5x62,5 firmato in basso a dx A.Soldini

    è stato un pittore italiano noto per la sua rappresentazione della bellezza naturale delle Alpi lombarde e dei paesaggi bresciani. Nato a Brescia, ha iniziato la sua formazione artistica sotto la guida di Luigi Campini e ha sviluppato un forte interesse per il paesaggio, che divenne il suo tema principale.
    Clicca per espandere



    La sua carriera lo portò a partecipare a importanti esposizioni, come le Biennali di Venezia, e a ricevere il riconoscimento per la sua maestria nella costruzione cromatica e nella composizione. Le sue opere, caratterizzate da tonalità delicate e un naturalismo sincero, si concentravano su scene rurali, sulle valli e sul lago d'Iseo, spesso arricchite da una luce morbida che sfumava dal verde dei prati al bianco della neve.

    Nonostante il successo iniziale, gli ultimi anni della sua vita furono segnati da una crescente solitudine e una progressiva ritirata dalle scene artistiche pubbliche. Soldini morì nel 1936 nella Val Trompia, ma il suo lascito artistico continua a essere celebrato per l'autenticità e la profondità delle sue rappresentazioni paesaggistiche. .

    ESTIMATE min € 2500 - max € 3000

    Lotto 24  

    Attorno al fuoco

    Arnaldo Soldini Arnaldo Soldini
    Brescia 1862 - Val Trompia 1936
    Olio su tela cm 42,5x62,5 firmato in basso a dx A.Soldini

    è stato un pittore italiano noto per la sua rappresentazione della bellezza naturale delle Alpi lombarde e dei paesaggi bresciani. Nato a Brescia, ha iniziato la sua formazione artistica sotto la guida di Luigi Campini e ha sviluppato un forte interesse per il paesaggio, che divenne il suo tema principale.
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    La sua carriera lo portò a partecipare a importanti esposizioni, come le Biennali di Venezia, e a ricevere il riconoscimento per la sua maestria nella costruzione cromatica e nella composizione. Le sue opere, caratterizzate da tonalità delicate e un naturalismo sincero, si concentravano su scene rurali, sulle valli e sul lago d'Iseo, spesso arricchite da una luce morbida che sfumava dal verde dei prati al bianco della neve.

    Nonostante il successo iniziale, gli ultimi anni della sua vita furono segnati da una crescente solitudine e una progressiva ritirata dalle scene artistiche pubbliche. Soldini morì nel 1936 nella Val Trompia, ma il suo lascito artistico continua a essere celebrato per l'autenticità e la profondità delle sue rappresentazioni paesaggistiche. .



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  • Lotto 25  

    Paesaggio Bellunese

    Giuseppe Danieli
    Belluno 1865 - Verona 1931
    Olio su tavola cm 21x39 firmato in basso a dx G.Danieli

    Nato a Belluno il 10 maggio 1865, figlio di Paolo e Maddalena De Cian, Giuseppe Danieli fu allievo dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove studiò sotto la guida di Luigi Nono. Da lui assimilò l'interesse per le ricerche luministiche e la vivace tavolozza cromatica, elementi che influenzarono in particolare i suoi primi lavori.
    Clicca per espandere

    La sua formazione risentì anche delle suggestioni di artisti veneti attivi nel genere paesaggistico e nella pittura di genere, come Giacomo Favretto, Girolamo Milesi, Guglielmo e Giuseppe Ciardi, Pietro Fragiacomo ed Ettore Tito.

    Nel 1897 partecipò alla III Triennale di Belle Arti di Brera con le opere "Giornata grigia" e "Sul tramonto", esponendo accanto ad artisti veneti come Beppe Bezzi e i fratelli Ciardi. L'anno successivo presentò "Riflessi di tramonto" all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove la sua opera fu affiancata ai paesaggi di Angelo Luxoro e Francesco Maragliano. Questo periodo fu caratterizzato da un'intensa attività espositiva, culminata nella partecipazione alla III Biennale di Venezia del 1899 con "Sull'imbrunire - Alta montagna", un'opera che evidenziava la sua predilezione per gli effetti luminosi crepuscolari. Qui ebbe modo di confrontarsi con le correnti artistiche europee, tra cui il simbolismo francese e italiano, nonché il paesaggismo tedesco, svizzero e olandese.

    Dall'incontro con diverse esperienze artistiche, Danieli trasse ispirazione per avvicinarsi ai modi di Delleani e dei paesisti piemontesi, così come alla scuola ligure di Albaro. Alcune sue opere, come "Preghiera serale", "Suore in riva al lago", "Paesaggio lacustre" e "Contemplazione", mostrano influenze simboliste, evidente anche in alcuni pastelli come "Tramonto romantico", "Sogni" ed "Evelina". Tuttavia, rimase sempre fedele ai temi e ai modi espressivi della sua formazione, ritornando spesso a soggetti tipicamente veneziani e chioggiotti, come "Festa del Signore", "Dopo il vespro" e "Canale di Chioggia".

    Nel corso della sua carriera, realizzò anche opere a sfondo sociale, sebbene prive di intenti di denuncia, tra cui "La fonderia", "Ritorno dal lavoro" e "Ultimo lavoro". Parallelamente all'attività pittorica, si dedicò all'insegnamento del disegno nelle scuole professionali, il che lo portò a soggiornare in diverse città italiane: Lentini, Sciacca, Chioggia, Porto Maurizio, Cuneo e infine Verona.

    Continuò ad esporre in importanti rassegne: nel 1904 fu presente all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera con "Pescheria di Chioggia" e "Ritorno dal lavoro"; nel 1906 espose a Firenze "Canale a Chioggia" e "Lago alpino di sera"; nel 1908 presentò "Inverno a Chioggia" e "All'Ave Maria". Nel 1910 partecipò alla Mostra della Società di Belle Arti di Genova con opere come "Vecchi cantieri" e "Alto Cadore".

    L'unica personale in vita fu allestita a Cuneo nel 1917, con alcune opere poi acquisite dal Museo di Bra. Durante il soggiorno cuneese, l'artista trasse ispirazione per nuovi spunti paesaggistici dalle escursioni in montagna. Negli ultimi anni si allontanò dal paesaggio per concentrarsi su scene di vita familiare, come "Ritratto di famiglia" e "Lettura in riva al lago". Tuttavia, non riuscì a trovare nuove vie espressive e, afflitto da problemi di salute, si tolse la vita a Verona il 25 maggio 1931.

    Nel 1942 alcune sue opere furono esposte a Torino presso la Società Promotrice di Belle Arti. In anni recenti, gallerie piemontesi, soprattutto a Torino, hanno promosso iniziative per riscoprire e valorizzare la sua produzione. .

    ESTIMATE min € 1000 - max € 1200

    Lotto 25  

    Paesaggio Bellunese

    Giuseppe Danieli Giuseppe Danieli
    Belluno 1865 - Verona 1931
    Olio su tavola cm 21x39 firmato in basso a dx G.Danieli

    Nato a Belluno il 10 maggio 1865, figlio di Paolo e Maddalena De Cian, Giuseppe Danieli fu allievo dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove studiò sotto la guida di Luigi Nono. Da lui assimilò l'interesse per le ricerche luministiche e la vivace tavolozza cromatica, elementi che influenzarono in particolare i suoi primi lavori.
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    La sua formazione risentì anche delle suggestioni di artisti veneti attivi nel genere paesaggistico e nella pittura di genere, come Giacomo Favretto, Girolamo Milesi, Guglielmo e Giuseppe Ciardi, Pietro Fragiacomo ed Ettore Tito.

    Nel 1897 partecipò alla III Triennale di Belle Arti di Brera con le opere "Giornata grigia" e "Sul tramonto", esponendo accanto ad artisti veneti come Beppe Bezzi e i fratelli Ciardi. L'anno successivo presentò "Riflessi di tramonto" all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove la sua opera fu affiancata ai paesaggi di Angelo Luxoro e Francesco Maragliano. Questo periodo fu caratterizzato da un'intensa attività espositiva, culminata nella partecipazione alla III Biennale di Venezia del 1899 con "Sull'imbrunire - Alta montagna", un'opera che evidenziava la sua predilezione per gli effetti luminosi crepuscolari. Qui ebbe modo di confrontarsi con le correnti artistiche europee, tra cui il simbolismo francese e italiano, nonché il paesaggismo tedesco, svizzero e olandese.

    Dall'incontro con diverse esperienze artistiche, Danieli trasse ispirazione per avvicinarsi ai modi di Delleani e dei paesisti piemontesi, così come alla scuola ligure di Albaro. Alcune sue opere, come "Preghiera serale", "Suore in riva al lago", "Paesaggio lacustre" e "Contemplazione", mostrano influenze simboliste, evidente anche in alcuni pastelli come "Tramonto romantico", "Sogni" ed "Evelina". Tuttavia, rimase sempre fedele ai temi e ai modi espressivi della sua formazione, ritornando spesso a soggetti tipicamente veneziani e chioggiotti, come "Festa del Signore", "Dopo il vespro" e "Canale di Chioggia".

    Nel corso della sua carriera, realizzò anche opere a sfondo sociale, sebbene prive di intenti di denuncia, tra cui "La fonderia", "Ritorno dal lavoro" e "Ultimo lavoro". Parallelamente all'attività pittorica, si dedicò all'insegnamento del disegno nelle scuole professionali, il che lo portò a soggiornare in diverse città italiane: Lentini, Sciacca, Chioggia, Porto Maurizio, Cuneo e infine Verona.

    Continuò ad esporre in importanti rassegne: nel 1904 fu presente all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera con "Pescheria di Chioggia" e "Ritorno dal lavoro"; nel 1906 espose a Firenze "Canale a Chioggia" e "Lago alpino di sera"; nel 1908 presentò "Inverno a Chioggia" e "All'Ave Maria". Nel 1910 partecipò alla Mostra della Società di Belle Arti di Genova con opere come "Vecchi cantieri" e "Alto Cadore".

    L'unica personale in vita fu allestita a Cuneo nel 1917, con alcune opere poi acquisite dal Museo di Bra. Durante il soggiorno cuneese, l'artista trasse ispirazione per nuovi spunti paesaggistici dalle escursioni in montagna. Negli ultimi anni si allontanò dal paesaggio per concentrarsi su scene di vita familiare, come "Ritratto di famiglia" e "Lettura in riva al lago". Tuttavia, non riuscì a trovare nuove vie espressive e, afflitto da problemi di salute, si tolse la vita a Verona il 25 maggio 1931.

    Nel 1942 alcune sue opere furono esposte a Torino presso la Società Promotrice di Belle Arti. In anni recenti, gallerie piemontesi, soprattutto a Torino, hanno promosso iniziative per riscoprire e valorizzare la sua produzione. .



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  • Aurelio Craffonara
    Gallarate, 1875 - Genova, 1945
    Acquerello su carta cm 14x20 firmato in basso a sx Craffonara.
    ESTIMATE min € 700 - max € 800

    Aurelio Craffonara Aurelio Craffonara
    Gallarate, 1875 - Genova, 1945
    Acquerello su carta cm 14x20 firmato in basso a sx Craffonara.


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  • Lotto 27  

    Mercato a Venezia

    Aurelio Craffonara
    Gallarate, 1875 - Genova, 1945
    Acquerello su carta cm 14x20 firmato in basso a dx Craffonara.
    ESTIMATE min € 700 - max € 800

    Lotto 27  

    Mercato a Venezia

    Aurelio Craffonara Aurelio Craffonara
    Gallarate, 1875 - Genova, 1945
    Acquerello su carta cm 14x20 firmato in basso a dx Craffonara.


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  • Lotto 28  

    Piazza San Marco

    Attilio Achille Bozzato
    Chioggia 1886 - Cremona 1954
    Olio su tavola cm 40x50 firmato in basso a dx A.Bozzato

    Attilio Achille Bozzato (1886-1954) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni vivide e dettagliate di Chioggia e Venezia. Nato a Chioggia, Bozzato ha dedicato gran parte della sua carriera artistica a immortalare scorci caratteristici della sua città natale e della laguna veneta.
    Clicca per espandere



    Le sue opere si distinguono per l'accuratezza nella rappresentazione dei paesaggi urbani e marini, spesso arricchite da scene di vita quotidiana che conferiscono un'atmosfera autentica e suggestiva. Tra i suoi soggetti preferiti vi erano i canali di Chioggia, le piazze di Venezia e le attività dei pescatori.

    Bozzato ha partecipato a numerose esposizioni, ottenendo riconoscimenti per la sua abilità nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi rappresentati. Le sue opere sono oggi conservate in collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana. .

    ESTIMATE min € 700 - max € 800

    Lotto 28  

    Piazza San Marco

    Attilio Achille Bozzato Attilio Achille Bozzato
    Chioggia 1886 - Cremona 1954
    Olio su tavola cm 40x50 firmato in basso a dx A.Bozzato

    Attilio Achille Bozzato (1886-1954) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni vivide e dettagliate di Chioggia e Venezia. Nato a Chioggia, Bozzato ha dedicato gran parte della sua carriera artistica a immortalare scorci caratteristici della sua città natale e della laguna veneta.
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    Le sue opere si distinguono per l'accuratezza nella rappresentazione dei paesaggi urbani e marini, spesso arricchite da scene di vita quotidiana che conferiscono un'atmosfera autentica e suggestiva. Tra i suoi soggetti preferiti vi erano i canali di Chioggia, le piazze di Venezia e le attività dei pescatori.

    Bozzato ha partecipato a numerose esposizioni, ottenendo riconoscimenti per la sua abilità nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi rappresentati. Le sue opere sono oggi conservate in collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana. .



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  • Giuseppe Ponga
    Chioggia 1856 - Venezia 1925
    Olio su tavola cm 23x32 firmato in basso a dx Ponga

    Giuseppe Ponga (1856-1925) è stato un pittore italiano, nato a Chioggia, noto per la sua abilità nel riprendere la tradizione settecentesca della pittura veneziana. Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, si ispirò ai grandi maestri come Giambattista Tiepolo e Francesco Guardi.
    Clicca per espandere

    Ponga si dedicò a vari ambiti artistici, tra cui la pittura murale, la miniatura e l'acquerello. Tra i suoi lavori più celebri si ricordano le decorazioni del Palazzo del Parlamento di Budapest e quelle del caffè "Quadri" a Venezia, che ornano i portici di Piazza San Marco. La sua capacità di fondere elementi classici con un tocco personale lo ha reso uno degli esponenti di spicco della pittura veneziana del suo tempo. .

    ESTIMATE min € 1800 - max € 2000

    Giuseppe Ponga Giuseppe Ponga
    Chioggia 1856 - Venezia 1925
    Olio su tavola cm 23x32 firmato in basso a dx Ponga

    Giuseppe Ponga (1856-1925) è stato un pittore italiano, nato a Chioggia, noto per la sua abilità nel riprendere la tradizione settecentesca della pittura veneziana. Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, si ispirò ai grandi maestri come Giambattista Tiepolo e Francesco Guardi.
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    Ponga si dedicò a vari ambiti artistici, tra cui la pittura murale, la miniatura e l'acquerello. Tra i suoi lavori più celebri si ricordano le decorazioni del Palazzo del Parlamento di Budapest e quelle del caffè "Quadri" a Venezia, che ornano i portici di Piazza San Marco. La sua capacità di fondere elementi classici con un tocco personale lo ha reso uno degli esponenti di spicco della pittura veneziana del suo tempo. .



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  • Lotto 30  

    Mercato a Venezia

    Eugenio Bonivento
    Chioggia 1880-Milano 1956
    Olio su tavola cm 32x27,5 firmato in basso a dx E.Bonivento

    Eugenio Bonivento (1880-1956), nato a Chioggia, è stato un pittore italiano che ha dedicato la sua arte principalmente alla rappresentazione della laguna veneta e della campagna circostante. Allievo di Guglielmo Ciardi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, Bonivento si distinse per la sua sensibilità nel catturare la luce e l'atmosfera nei paesaggi lagunari.
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    Le sue opere più significative includono "Quiete lagunare" e "Venezia", che sono conservate nelle principali gallerie d'arte moderne. Partecipò a numerose esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia, contribuendo alla diffusione della pittura paesaggistica veneta in Italia e all'estero. .

    ESTIMATE min € 800 - max € 1000

    Lotto 30  

    Mercato a Venezia

    Eugenio Bonivento Eugenio Bonivento
    Chioggia 1880-Milano 1956
    Olio su tavola cm 32x27,5 firmato in basso a dx E.Bonivento

    Eugenio Bonivento (1880-1956), nato a Chioggia, è stato un pittore italiano che ha dedicato la sua arte principalmente alla rappresentazione della laguna veneta e della campagna circostante. Allievo di Guglielmo Ciardi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, Bonivento si distinse per la sua sensibilità nel catturare la luce e l'atmosfera nei paesaggi lagunari.
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    Le sue opere più significative includono "Quiete lagunare" e "Venezia", che sono conservate nelle principali gallerie d'arte moderne. Partecipò a numerose esposizioni, tra cui la Biennale di Venezia, contribuendo alla diffusione della pittura paesaggistica veneta in Italia e all'estero. .



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  • Beppe Ciardi
    Venezia 1875 - Quinto di Treviso 1932
    Olio su tela cm 30x45 firmato in basso a dx Beppe Ciardi

    Giuseppe "Beppe" Ciardi (1875-1932) è stato un pittore italiano di rilievo, noto per le sue opere paesaggistiche che catturano l'essenza della laguna veneta e della campagna trevigiana. Nato a Venezia il 18 marzo 1875, figlio del pittore Guglielmo Ciardi e di Linda Locatelli, Beppe crebbe in un ambiente profondamente influenzato dall'arte.
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    Suo padre, uno dei principali esponenti del paesaggismo realista veneto, e sua madre, figlia del ritrattista Gianfranco Locatelli, gli trasmisero fin da giovane una passione per la pittura.

    Fin da bambino, Beppe mostrò un interesse profondo per l'arte, trascorrendo molto tempo nello studio del padre e tentando i suoi primi schizzi. Nel 1896, all'età di 21 anni, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu allievo di Ettore Tito, un noto pittore verista. Durante gli anni accademici, Beppe affinò le sue tecniche pittoriche, sviluppando uno stile personale che univa l'influenza del padre a una sensibilità propria.

    Nel 1899, Beppe esordì alla Biennale di Venezia con l'opera "Monte Rosa" e il trittico "Terra in fiore", segnando un distacco dalla pittura paterna e avvicinandosi alle tematiche divisioniste espresse da Giovanni Segantini. L'anno successivo, nel 1900, ottenne il premio Fumagalli all'Esposizione della Permanente di Milano con "Traghetto delle Agnelle". Nel 1904 partecipò all'Esposizione internazionale di San Francisco, dove ricevette una medaglia d'argento, e nel 1906 espose undici quadri della serie "Silenzi notturni e crepuscolari" all'Esposizione internazionale del Sempione.

    Nel 1912, alla X Biennale di Venezia, Beppe tenne una mostra personale con 45 tele, tra cui la nota "I saltimbanchi". Dopo una breve interruzione dovuta alla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, riprese la sua attività artistica, partecipando a numerose Biennali di Venezia, segnate dalla diffusione di movimenti avanguardistici come il Futurismo e l'Espressionismo.

    Oltre alla pittura, Beppe Ciardi alternò la sua attività artistica con quella di agricoltore, trascorrendo la vita tra Venezia, Canove di Asiago e Quinto di Treviso, profondamente legato alla campagna trevigiana che riprodusse spesso nelle sue opere. La sua produzione artistica comprende numerosi paesaggi, marine e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una luce vibrante e una tecnica pittorica raffinata.

    Beppe Ciardi morì improvvisamente il 14 giugno 1932 a Quinto di Treviso, dove fu sepolto. La moglie Emilia Rizzotti, modella di numerosi suoi lavori, raccolse una grande quantità di opere presso Villa Ciardi, istituendo una collezione che terminò con la cessione delle opere da parte degli eredi. Nel tempo, furono organizzate diverse mostre postume, tra cui nel 1932 presso la Galleria Pesaro di Milano, nel 1935 alla Biennale di Venezia e al Jeu de Paume di Parigi, nel 1936 presso l'Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti di Guerra di Milano, nel 1939 al Caffè Pedrocchi di Padova, nel 1953 alla Galleria Giosio di Roma e nel 1983 alla Mostra d’Arte Trevigiana.

    Le opere di Beppe Ciardi sono oggi conservate in numerose collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana. .

    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Beppe Ciardi Beppe Ciardi
    Venezia 1875 - Quinto di Treviso 1932
    Olio su tela cm 30x45 firmato in basso a dx Beppe Ciardi

    Giuseppe "Beppe" Ciardi (1875-1932) è stato un pittore italiano di rilievo, noto per le sue opere paesaggistiche che catturano l'essenza della laguna veneta e della campagna trevigiana. Nato a Venezia il 18 marzo 1875, figlio del pittore Guglielmo Ciardi e di Linda Locatelli, Beppe crebbe in un ambiente profondamente influenzato dall'arte.
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    Suo padre, uno dei principali esponenti del paesaggismo realista veneto, e sua madre, figlia del ritrattista Gianfranco Locatelli, gli trasmisero fin da giovane una passione per la pittura.

    Fin da bambino, Beppe mostrò un interesse profondo per l'arte, trascorrendo molto tempo nello studio del padre e tentando i suoi primi schizzi. Nel 1896, all'età di 21 anni, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu allievo di Ettore Tito, un noto pittore verista. Durante gli anni accademici, Beppe affinò le sue tecniche pittoriche, sviluppando uno stile personale che univa l'influenza del padre a una sensibilità propria.

    Nel 1899, Beppe esordì alla Biennale di Venezia con l'opera "Monte Rosa" e il trittico "Terra in fiore", segnando un distacco dalla pittura paterna e avvicinandosi alle tematiche divisioniste espresse da Giovanni Segantini. L'anno successivo, nel 1900, ottenne il premio Fumagalli all'Esposizione della Permanente di Milano con "Traghetto delle Agnelle". Nel 1904 partecipò all'Esposizione internazionale di San Francisco, dove ricevette una medaglia d'argento, e nel 1906 espose undici quadri della serie "Silenzi notturni e crepuscolari" all'Esposizione internazionale del Sempione.

    Nel 1912, alla X Biennale di Venezia, Beppe tenne una mostra personale con 45 tele, tra cui la nota "I saltimbanchi". Dopo una breve interruzione dovuta alla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, riprese la sua attività artistica, partecipando a numerose Biennali di Venezia, segnate dalla diffusione di movimenti avanguardistici come il Futurismo e l'Espressionismo.

    Oltre alla pittura, Beppe Ciardi alternò la sua attività artistica con quella di agricoltore, trascorrendo la vita tra Venezia, Canove di Asiago e Quinto di Treviso, profondamente legato alla campagna trevigiana che riprodusse spesso nelle sue opere. La sua produzione artistica comprende numerosi paesaggi, marine e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una luce vibrante e una tecnica pittorica raffinata.

    Beppe Ciardi morì improvvisamente il 14 giugno 1932 a Quinto di Treviso, dove fu sepolto. La moglie Emilia Rizzotti, modella di numerosi suoi lavori, raccolse una grande quantità di opere presso Villa Ciardi, istituendo una collezione che terminò con la cessione delle opere da parte degli eredi. Nel tempo, furono organizzate diverse mostre postume, tra cui nel 1932 presso la Galleria Pesaro di Milano, nel 1935 alla Biennale di Venezia e al Jeu de Paume di Parigi, nel 1936 presso l'Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti di Guerra di Milano, nel 1939 al Caffè Pedrocchi di Padova, nel 1953 alla Galleria Giosio di Roma e nel 1983 alla Mostra d’Arte Trevigiana.

    Le opere di Beppe Ciardi sono oggi conservate in numerose collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana. .



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  • Giovanni Apollonio
    Treviso 1879 - Treviso 1930
    Olio su tela cm 58x45 firmato in basso a sx G.Apollonio
    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Giovanni Apollonio Giovanni Apollonio
    Treviso 1879 - Treviso 1930
    Olio su tela cm 58x45 firmato in basso a sx G.Apollonio


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  • Lotto 33  

    Il pascolo

    Ottorino Campagnari
    Mestre 1910 - Torino 1982
    Olio su tavola cm 29,5x39,5 firmato in basso a dx O.Campagnari

    Ottorino Campagnari è stato un illustre artista paesaggista dello stile tardo ottocentesco, la cui carriera artistica ha inizio fin da giovane. Si specializzò nell'affresco di scene montane e nelle vibranti rappresentazioni delle mareggiate lungo la costa ligure, in particolare nelle vicinanze di Varigotti, dove spesso soggiornava per trarre ispirazione.
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    La sua presenza artistica è stata notevole, partecipando a numerose mostre nazionali, tra cui spicca la sua partecipazione alla Promotrice di belle arti di Torino nel 1942. Campagnari ha tenuto sia mostre personali che ha partecipato a esposizioni collettive in Italia e all'estero.

    Le sue composizioni si caratterizzano per la loro piacevolezza e per la capacità espressiva dell'artista. Questa capacità espressiva è indubbiamente degna di interesse, paragonabile ai suoi paesaggi. È sostenuta da una solida e attenta preparazione artistica, che gli ha permesso in molti casi di catturare in modo straordinario la bellezza e l'autenticità di un paesaggio, spesso accompagnato da figure umane, e il mondo circostante. Questa impostazione artistica è rimasta costante nel tempo, mantenendo la sua struttura e la sua suggestiva adesione alle montagne che erano care ad altri grandi maestri dell'arte come Maggi, Musso, Rolla e Angelo Abrate.

    È evidente che Campagnari ha mantenuto intatto il suo dialogo con la natura, preservando la genuinità delle sue immagini, la fedeltà all'ambiente e la coerenza nella testimonianza di un dipingere che ha conquistato il pubblico per il suo costante amore per l'antica "veduta" e per il suo sincero intento rappresentativo. La sua raffigurazione è sempre piacevole, pronta a catturare il profondo significato di una tradizione paesaggistica che sembra resistere a ogni cambiamento estetico. Questa tradizione è indissolubilmente legata alla cultura figurativa piemontese dell'Ottocento e del Primo Novecento.

    Campagnari ha sviluppato una linea espressiva distintiva e inconfondibile, dimostrando una notevole abilità nel rendere con leggerezza e delicatezza il candido manto della neve e nel catturare gli ultimi dettagli di un paesaggio in continua trasformazione con il passare delle stagioni. La sua opera è un tributo duraturo alla bellezza della natura e alla ricca tradizione artistica dell'Ottocento e del primo Novecento, che continua a influenzare e a ispirare gli amanti di un genere pittorico che, pur in un mondo in continua evoluzione, resta un richiamo sentito e rassicurante nelle giornate agitate della nostra esistenza.





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    ESTIMATE min € 700 - max € 800

    Lotto 33  

    Il pascolo

    Ottorino Campagnari Ottorino Campagnari
    Mestre 1910 - Torino 1982
    Olio su tavola cm 29,5x39,5 firmato in basso a dx O.Campagnari

    Ottorino Campagnari è stato un illustre artista paesaggista dello stile tardo ottocentesco, la cui carriera artistica ha inizio fin da giovane. Si specializzò nell'affresco di scene montane e nelle vibranti rappresentazioni delle mareggiate lungo la costa ligure, in particolare nelle vicinanze di Varigotti, dove spesso soggiornava per trarre ispirazione.
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    La sua presenza artistica è stata notevole, partecipando a numerose mostre nazionali, tra cui spicca la sua partecipazione alla Promotrice di belle arti di Torino nel 1942. Campagnari ha tenuto sia mostre personali che ha partecipato a esposizioni collettive in Italia e all'estero.

    Le sue composizioni si caratterizzano per la loro piacevolezza e per la capacità espressiva dell'artista. Questa capacità espressiva è indubbiamente degna di interesse, paragonabile ai suoi paesaggi. È sostenuta da una solida e attenta preparazione artistica, che gli ha permesso in molti casi di catturare in modo straordinario la bellezza e l'autenticità di un paesaggio, spesso accompagnato da figure umane, e il mondo circostante. Questa impostazione artistica è rimasta costante nel tempo, mantenendo la sua struttura e la sua suggestiva adesione alle montagne che erano care ad altri grandi maestri dell'arte come Maggi, Musso, Rolla e Angelo Abrate.

    È evidente che Campagnari ha mantenuto intatto il suo dialogo con la natura, preservando la genuinità delle sue immagini, la fedeltà all'ambiente e la coerenza nella testimonianza di un dipingere che ha conquistato il pubblico per il suo costante amore per l'antica "veduta" e per il suo sincero intento rappresentativo. La sua raffigurazione è sempre piacevole, pronta a catturare il profondo significato di una tradizione paesaggistica che sembra resistere a ogni cambiamento estetico. Questa tradizione è indissolubilmente legata alla cultura figurativa piemontese dell'Ottocento e del Primo Novecento.

    Campagnari ha sviluppato una linea espressiva distintiva e inconfondibile, dimostrando una notevole abilità nel rendere con leggerezza e delicatezza il candido manto della neve e nel catturare gli ultimi dettagli di un paesaggio in continua trasformazione con il passare delle stagioni. La sua opera è un tributo duraturo alla bellezza della natura e alla ricca tradizione artistica dell'Ottocento e del primo Novecento, che continua a influenzare e a ispirare gli amanti di un genere pittorico che, pur in un mondo in continua evoluzione, resta un richiamo sentito e rassicurante nelle giornate agitate della nostra esistenza.





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  • Zaccaria Dal Bo
    Venezia 1872 - 1935
    Olio su tavola cm 43x31,5 firmato in basso a dx Z.Bo

    Dal Bo è stato un pittore veneziano noto per le sue rappresentazioni della laguna e delle scene veneziane. Formatosi all'Istituto di Belle Arti di Venezia, partecipò a numerose esposizioni di rilievo, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia: nel 1903, 1907, 1909 e 1910.
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    Le sue opere furono esposte anche all'Esposizione Universale del Centenario di Buenos Aires nel 1910 e all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera nel 1912. Dal Bò espose inoltre a Parigi, Düsseldorf e Londra, ottenendo riconoscimenti per la sua capacità di catturare l'essenza della sua città natale. Una delle sue opere è conservata presso la Galleria Marangoni di Udine. La sua produzione artistica comprende paesaggi lagunari, vedute urbane e nature morte, caratterizzate da una tavolozza cromatica delicata e da una pennellata fluida. .

    ESTIMATE min € 700 - max € 800

    Zaccaria Dal Bo Zaccaria Dal Bo
    Venezia 1872 - 1935
    Olio su tavola cm 43x31,5 firmato in basso a dx Z.Bo

    Dal Bo è stato un pittore veneziano noto per le sue rappresentazioni della laguna e delle scene veneziane. Formatosi all'Istituto di Belle Arti di Venezia, partecipò a numerose esposizioni di rilievo, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia: nel 1903, 1907, 1909 e 1910.
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    Le sue opere furono esposte anche all'Esposizione Universale del Centenario di Buenos Aires nel 1910 e all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Brera nel 1912. Dal Bò espose inoltre a Parigi, Düsseldorf e Londra, ottenendo riconoscimenti per la sua capacità di catturare l'essenza della sua città natale. Una delle sue opere è conservata presso la Galleria Marangoni di Udine. La sua produzione artistica comprende paesaggi lagunari, vedute urbane e nature morte, caratterizzate da una tavolozza cromatica delicata e da una pennellata fluida. .



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  • Lotto 35  

    La Dama

    Anonimo del XIX Secolo
    Italia XIX Secolo
    Olio su tela cm 61x35,5 Siglato in basso a dx N.B.
    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Lotto 35  

    La Dama

    Anonimo del XIX Secolo Anonimo del XIX Secolo
    Italia XIX Secolo
    Olio su tela cm 61x35,5 Siglato in basso a dx N.B.


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