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Giulia PapettiRitratti/Connessioni 2Grafite su carta cm 17x12Giulia Papetti nasce nella provincia di Milano nel 1997. Fin da piccola manifesta un interesse per il disegno e per la rappresentazione della figura umana; in particolare, il volto attira da sempre la sua attenzione.Clicca per espandere Ogni singolo dettaglio del viso diventa oggetto di osservazione e studio. Sviluppa questa inclinazione attraverso gli studi al Liceo Artistico Caravaggio di Milano, dove affina la propria educazione artistica, proseguendo poi il percorso formativo all’Accademia di Belle Arti di Brera. Negli ultimi anni, oltre alla costante attenzione per la figura umana, matura un’esigenza espressiva legata al dissenso nei confronti dell’Antropocene. Alcuni dei suoi lavori prendono così forma in collage di fotografie vintage e immagini proiettate in un futuro immaginario, che uniscono il passato a un ipotetico scenario apocalittico in cui l’essere umano è l’artefice della distruzione del pianeta. In questo dialogo tra tempi diversi emerge un velo di speranza, radicato nella riscoperta di alcuni valori fondamentali, come il rinnovato senso di contatto con la natura, che l’essere umano contemporaneo, accecato da un senso di superiorità specista, ha progressivamente smarrito. Questo ritorno alla natura si manifesta attraverso la comparsa di elementi animali nelle figure umane, specchio dell’animo selvaggio che vive in ogni individuo e che è stato nascosto dall’allontanamento dell’uomo dall’ambiente naturale. L’elemento animale diventa così parte integrante dell’identità umana, espressione di una riscoperta del proprio essere in relazione profonda con la natura.
Ogni singolo dettaglio del viso diventa oggetto di osservazione e studio. Sviluppa questa inclinazione attraverso gli studi al Liceo Artistico Caravaggio di Milano, dove affina la propria educazione artistica, proseguendo poi il percorso formativo all’Accademia di Belle Arti di Brera. Negli ultimi anni, oltre alla costante attenzione per la figura umana, matura un’esigenza espressiva legata al dissenso nei confronti dell’Antropocene. Alcuni dei suoi lavori prendono così forma in collage di fotografie vintage e immagini proiettate in un futuro immaginario, che uniscono il passato a un ipotetico scenario apocalittico in cui l’essere umano è l’artefice della distruzione del pianeta. In questo dialogo tra tempi diversi emerge un velo di speranza, radicato nella riscoperta di alcuni valori fondamentali, come il rinnovato senso di contatto con la natura, che l’essere umano contemporaneo, accecato da un senso di superiorità specista, ha progressivamente smarrito. Questo ritorno alla natura si manifesta attraverso la comparsa di elementi animali nelle figure umane, specchio dell’animo selvaggio che vive in ogni individuo e che è stato nascosto dall’allontanamento dell’uomo dall’ambiente naturale. L’elemento animale diventa così parte integrante dell’identità umana, espressione di una riscoperta del proprio essere in relazione profonda con la natura.
ARTISTI EMERGENTI del 12/07/2025 15:00. Via Fratelli Cairoli, 26