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Asta 32 - Dipinti selezionati XIX e XX secolo

auction detail
  • Giacomo Grosso (Autori del dipinto Chessa, Carpanetto e Saccaggi), regalato dagli amici del Circolo degli Artisti a Giacomo Grosso per il suo cavalierato mauriziano, 1894. Sul retro, tutte le firme dei donatori. Pub. a pag. 140 del catalogo Giacomo Grosso a cura di Giuseppe Luigi Marini.
    Giacomo Grosso
    Cambiano (TO) 1860 - Torino 1938
    San Gross

    ESTIMATE:
    min € 4000 - max € 5000
    Starting Price:
    € 1500

  • Alessandro Lupo Alessandro Lupo
    Torino 1876 - 1953
    Ciao mamina ( Tignet Valsavarenche )

    Alessandro Lupo è stato un noto esponente del naturalismo piemontese durante la seconda metà del XIX secolo e i primi anni del XX secolo. La sua formazione artistica è stata influenzata in modo significativo dalla guida di Vittorio Cavalleri, un maestro di grande rilievo nell'ambito artistico dell'epoca.
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    Il suo debutto ufficiale avviene nel 1901 alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, presentando tre studi condotti dal vero. Questo evento segna l'inizio della sua costante partecipazione alle principali mostre d'arte a livello nazionale. Tuttavia, nei primi anni della sua carriera, Lupo è spesso criticato per ciò che alcuni considerano un'eccessiva aderenza ai modelli insegnatigli dal suo maestro, Vittorio Cavalleri.

    Nonostante le prime opere siano state incentrate principalmente su paesaggi realizzati en plein air, nel corso degli anni Lupo inizia a diversificare i suoi soggetti artistici, fino a specializzarsi come animalista e autore di scene di mercato a partire dagli anni Venti.

    Un momento significativo nella carriera di Alessandro Lupo è stato nel 1921, quando ha allestito una mostra personale presso la Galleria Vinciana di Milano. Questo evento ha segnato l'inizio di una crescente attenzione critica ed espositiva nei confronti dell'artista. Tuttavia, questa fase positiva è stata bruscamente interrotta dall'esclusione di Lupo dalla Biennale di Venezia nel 1928.

    Nonostante le critiche sul suo stile artistico, la piacevolezza dei soggetti da lui rappresentati e il suo gusto che sembrava attardato nei confronti dei canoni artistici ottocenteschi gli hanno garantito un successo costante sul mercato dell'arte. La sua opera ha continuato ad essere apprezzata e ricercata dai collezionisti nel corso degli anni, contribuendo così a preservare il suo lascito artistico nel panorama artistico italiano.

    ESTIMATE:
    min € 10000 - max € 12000
    Starting Price:
    € 4500

  • Lorenzo Delleani Lorenzo Delleani
    Pollone (VC) 1840 - Torino 1908
    Chiesetta montana

    Lorenzo Delleani nacque il 17 gennaio 1840 a Pollone Biellese, terzo figlio di Agostino, "misuratore competente" nel Corpo reale del genio civile, e di Maddalena Billotti. Durante gli anni di formazione presso il collegio di Saint-Jean-de-Maurienne sviluppò un interesse per la musica e il violino, ma fu lo zio materno, Pietro Antonio Billotti (1792-1878), a indirizzarlo verso la pittura, passione condivisa anche dal fratello minore Cesare.
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    Nel 1854 si iscrisse all'Accademia Albertina di Torino, studiando con E. Gamba e successivamente con C. Arienti e A. Gastaldi. Esordì nel 1855 alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti con l'acquarello "Testa di vecchio". Durante questi anni, si distinse con opere di soggetto storico come "Episodio dell'assedio di Ancona" (1860) e "Ulisse riconosciuto dal suo vecchio cane Argo". Nel 1863 vinse il primo premio dell'Albertina con "Studio di figura dal vero rappresentante Sordello", consolidando la sua reputazione.

    Le sue prime opere rispecchiano uno stile accademico-romantico con tagli scenografici e attenzione alla ricostruzione storica. Tuttavia, dal 1868 si orientò verso il paesaggio en plein air, con opere come "Spiaggia presso Genova", caratterizzate da un approccio più immediato e da un tocco pittorico meno rigido.

    Attivo nella vita culturale torinese, nel 1869 aderì alla società d'artisti "L'Acquaforte" e strinse amicizia con il poeta G. Camerana. Il suo viaggio a Venezia nel 1873 rafforzò l'interesse per la pittura tonale e la lezione dei maestri veneziani, influenze che si riflettono nelle sue opere degli anni Settanta. Durante questo periodo produsse sia vedute paesaggistiche sia opere di gusto orientalista, come "Tappeti da vendere" (1880) e "Fuciliere arabo a cavallo" (1881), dimostrando un interesse per l'esotismo in linea con la moda dell'epoca.

    Nel 1883 visitò l'Olanda con Camerana, un'esperienza che influenzò la sua tavolozza e il suo approccio alla luce. Da allora, incrementò la produzione di tavolette e paesaggi ispirati alle campagne piemontesi e alle vedute liguri. Senza un netto distacco dalla pittura storica, si concentrò progressivamente su scene di vita quotidiana e paesaggi vibranti di luce.

    Partecipò a numerose esposizioni: la III Esposizione nazionale italiana di Napoli (1877), la I Triennale di Milano (1891) e la I Biennale di Venezia (1895), continuando a esporre fino al 1907. Nel 1900 due sue opere furono presentate alla Mostra Universale di Parigi. Nel 1902 fu tra i promotori dell'Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino.

    Morì a Torino il 13 novembre 1908. La sua ultima opera, "Cuneo dalla Madonna della Riva", fu autenticata dall'amico scultore Leonardo Bistolfi, che gli dedicò anche un ritratto in gesso e una lapide commemorativa nel cimitero di Pollone Biellese.

    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 900

  • Enrico Reycend Enrico Reycend
    Torino 1855-1928
    Porto Ligure

    Enrico Reycend nacque a Torino il 3 novembre 1855 da Luigi, libraio di origini francesi, e Marianna Savi. Fin da giovane dimostrò una spiccata inclinazione per la pittura, che lo condusse a frequentare l’Accademia Albertina di Torino fino al 1872, sebbene non conseguì mai il diploma.
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    La sua formazione proseguì poi attraverso lezioni private con alcuni dei più importanti artisti del tempo, tra cui Enrico Ghisolfi, Lorenzo Delleani e Antonio Fontanesi. Il viaggio a Parigi del 1878 fu per lui decisivo: l’incontro con le opere di Camille Corot e degli impressionisti francesi segnò profondamente la sua visione artistica, orientandolo verso una pittura più sensibile alla luce e alla resa atmosferica.
    A partire dal 1873, Reycend partecipò regolarmente alle esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino e dal 1874 al 1920 fu presenza costante al Circolo degli Artisti della città. Le sue opere furono esposte anche in altre importanti rassegne italiane, come quelle di Brera, Genova, Milano, Firenze, Venezia e Bologna. Tra il 1885 e il 1886 si stabilì temporaneamente a Genova, dove realizzò una serie di vedute marine e portuali, ispirate alle mutevoli condizioni atmosferiche della costa ligure, tra cui spiccano lavori come Tempo grigio nel porto di Genova e Pioggia nel porto di Genova.
    Nel 1894 ottenne un importante riconoscimento: fu nominato socio onorario dell’Accademia di Brera, grazie al successo del dipinto Cantuccio quieto. La sua fama varcò anche i confini nazionali e le sue opere vennero esposte a Dresda, Monaco di Baviera, Londra, Barcellona, San Francisco, Saint Louis, Santiago del Cile e Buenos Aires. Tuttavia, con l’avvento del Novecento e il mutamento del gusto artistico, la sua pittura, ancora legata alla tradizione tardo ottocentesca, iniziò a essere marginalizzata. A ciò si aggiunsero gravi lutti familiari e difficoltà economiche, che segnarono gli ultimi anni della sua vita.
    Enrico Reycend morì a Torino il 21 febbraio 1928.

    ESTIMATE:
    min € 8000 - max € 9000
    Starting Price:
    € 2000

  • Lot 5  

    Paesaggio

    Giuseppe Camino Giuseppe Camino
    Torino 1818 - Caluso (TO) 1890
    Olio su cartone cm 34x45,5 firmato in basso a dx G.Camino

    Giuseppe Camino nacque a Torino il 28 ottobre 1818. Dopo aver completato gli studi classici, intraprese inizialmente una carriera amministrativa su richiesta del padre, ma ben presto seguì la sua passione per l'arte, diventando uno dei più apprezzati paesaggisti piemontesi dell'Ottocento.
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    Si formò sotto la guida dello scultore Giuseppe Bogliani e condivise lo studio con Angelo Beccaria. Iniziò la sua carriera artistica realizzando opere di carattere religioso, tra cui una pala d'altare raffigurante San Vincenzo de' Paoli per la chiesa di Rocciamelone e una Via Crucis per il Convento della Visitazione a Torino. ​
    Successivamente, si dedicò alla pittura di paesaggio, ispirato dai suoi viaggi di studio nella campagna romana e napoletana tra il 1845 e il 1846. Espose sei paesaggi alla Promotrice di Torino nel 1846, tra cui "Campagna romana vista dalla villa d’Este in Tivoli" e "Marina sulla costa di Savona". Tra il 1851 e il 1852, viaggiò a Parigi, Ginevra e Londra, ospite di Emanuele Tapparelli d’Azeglio, aggiornando il suo linguaggio pittorico sull'esempio del grande paesaggismo nordico. Negli anni successivi, si concentrò su paesaggi montani piemontesi e valdostani, nonché sulla campagna canavesana. Camino fu socio fondatore della "Società Promotrice delle Belle Arti" e del "Circolo degli Artisti" di Torino. Lavorò come scenografo per il Teatro Regio di Torino e divenne professore all'Accademia Albertina di Belle Arti. Nel 1864, si ritirò nella villa che si fece costruire a Caluso, dove continuò a dipingere fino alla sua morte, avvenuta il 26 febbraio 1890. Tra i suoi allievi si ricordano Giuseppe Falchetti, Carlo Pittara e Giacinto Bo.

    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 600

  • Lot 6  

    Pastorello

    Angelo Beccaria Angelo Beccaria
    Torino 1820 - 1897
    Olio su tela cm 40x63 firmato in basso a sx A.Beccaria datato 54

    Angelo Beccaria nacque a Torino nel maggio del 1820. All'età di diciotto anni, si iscrisse all'Accademia Albertina di Belle Arti, dove studiò sotto la guida di Giovanni Battista Biscarra.
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    Inizialmente orientato verso la pittura di figura, dovette abbandonarla a causa di problemi alla vista, dedicandosi così esclusivamente alla pittura di paesaggio. Fu influenzato da artisti come Massimo d'Azeglio e Alexandre Calame, sviluppando uno stile che, sebbene legato a un certo manierismo, mostrava una profonda sensibilità verso la natura.
    A partire dal 1843, Beccaria espose regolarmente le sue opere presso la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, partecipando alle esposizioni annuali fino al 1860 e, successivamente, con alcune interruzioni, fino al 1896. Le sue opere, come "La raccolta del fieno" (1864), "Paese d'invenzione" (1870) e "L'ora del pasto", riflettono una predilezione per le scene agresti e montane, spesso ambientate nelle vallate piemontesi e valdostane. Accanto ai dipinti ad olio, realizzò numerosi studi, disegni e incisioni, tra cui una serie di sei tavolette con vedute di campagna caratterizzate da colori tenui e una notevole freschezza espressiva. ​
    Oltre alla sua attività artistica, Beccaria si dedicò all'insegnamento del disegno presso importanti famiglie nobili e borghesi torinesi, tra cui la famiglia reale. Fu maestro dei principi Amedeo e Oddone, nonché delle principesse Clotilde e Maria Pia. Tra i suoi allievi si annovera Giuseppe Camino. Angelo Beccaria morì a Torino il 14 gennaio 1897

    ESTIMATE:
    min € 2500 - max € 3000
    Starting Price:
    € 800

  • Lot 7  

    Bel visetto

    Roberto Fontana Roberto Fontana
    Milano 1844 - 1907
    Olio su cartone cm 30x21 firmato in alto a sx R.Fontana

    Roberto Fontana nacque a Milano il 10 aprile 1844. Dopo aver abbandonato gli studi classici, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove studiò incisione sotto la guida di Antonio Bramati e pittura con Giuseppe Bertini e Carlo Notaris.
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    Esordì nel 1866 alla XXV Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti di Torino con l'opera "Geltrude confusa scorge la lettera in mano al principe suo padre", ispirata ai Promessi Sposi. Successivamente, si dedicò a soggetti di genere, presentando nel 1872 all'Esposizione di Belle Arti di Brera il dipinto "Ispezione alla persona della fidanzata. Costume russo", che gli valse l'apprezzamento della critica e del pubblico. Partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, ottenendo riconoscimenti a Filadelfia nel 1876 e a Parigi nel 1889. La sua produzione comprende ritratti, paesaggi e scene di genere, caratterizzati da una notevole attenzione ai dettagli e una raffinata tecnica pittorica. Morì a Milano il 25 novembre 1907. ​

    ESTIMATE:
    min € 2000 - max € 2500
    Starting Price:
    € 800

  • Lot 8  

    Paesaggio Ligure

    Carlo Prada Carlo Prada
    Milano 1884-1960
    Olio su tavola cm 32,5x44 firmato in basso a sx C.Prada

    Carlo Prada nacque a Milano il 13 ottobre 1884, figlio dell'avvocato Isnardo, che inizialmente lo indirizzò verso studi classici. Tuttavia, la precoce inclinazione artistica del giovane Carlo lo spinse a intraprendere un percorso differente: nel 1902 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si formò sotto la guida di maestri come Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone.
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    In questi anni si avvicinò al Divisionismo, movimento che lo affascinò per la sua resa luministica ottenuta attraverso pennellate spezzate e colori puri.

    Il debutto ufficiale avvenne nel 1906 all’Esposizione Nazionale di Milano con il dipinto Ultime nevi, che gli valse l’attenzione del mercante d’arte Alberto Grubicy, figura di riferimento per la promozione del Divisionismo in Italia. Grazie a questa collaborazione, Prada riuscì a esporre le proprie opere anche a livello internazionale, partecipando a importanti rassegne a Parigi nel 1907, 1912 e 1921.

    Col passare degli anni, l’artista sentì l’esigenza di evolvere il proprio linguaggio espressivo, allontanandosi progressivamente dal Divisionismo. Abbracciò così i principi del movimento “Novecento”, che proponeva un ritorno all’ordine classico e alla solidità della forma. Negli anni Trenta, la sua adesione al Chiarismo segnò un ulteriore passaggio stilistico: le sue tele si riempirono di tonalità leggere e luminose, rifiutando i contrasti forti e privilegiando atmosfere diafane e serene.

    La produzione pittorica di questo periodo si concentrò soprattutto sui paesaggi liguri, in particolare le vedute di Portofino e dell’entroterra, dipinte con delicatezza e sensibilità. Al paesaggio si affiancò anche una produzione ritrattistica raffinata, in cui l’artista dimostrò una notevole capacità introspettiva nel cogliere la psicologia dei soggetti.

    Le opere di Carlo Prada furono esposte in numerose mostre, tra cui si ricordano la Società degli Amici delle Belle Arti a Cracovia nel 1935 e la Mostra d'Arte Italiana a Varsavia e Praga nello stesso anno. Morì nella sua città natale, Milano, nel 1960.

    ESTIMATE:
    min € 2000 - max € 2500
    Starting Price:
    € 800

  • Lot 9  

    Ombre sul lago

    Lazzaro Pasini Lazzaro Pasini
    Reggio nell'Emilia 1861 - Milano 1949
    Olio su tela cm 49,5x44,5 fir

    Lazzaro Pasini nacque a Reggio Emilia il 28 settembre 1861. Fin da giovane mostrò una naturale inclinazione per il disegno, che coltivò sotto la guida dell'incisore Romualdo Belloli.
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    Grazie a una borsa di studio, ebbe l’opportunità di trasferirsi a Firenze, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti. Qui studiò con Giovanni Fattori e si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, da cui assimilò l’interesse per la vita quotidiana e per il paesaggio, elementi che diventeranno centrali nella sua poetica pittorica.

    Il suo debutto ufficiale risale al 1884, quando presentò l’opera In soffitta all’Esposizione Nazionale di Torino. Il dipinto, una scena di genere ispirata a temi sociali, fu molto apprezzato per la sua sincerità e profondità emotiva, tanto da entrare nelle collezioni del Museo Civico di Reggio Emilia. Due anni dopo, Pasini si stabilì a Milano, città che gli offrì nuovi stimoli e lo mise in contatto con gli ambienti del naturalismo lombardo, influenzando ulteriormente il suo stile in direzione di un realismo più attento alla resa luministica e alla verità della scena.

    Nel corso della sua lunga carriera, Pasini partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, ottenendo premi e riconoscimenti. Nel 1912, il pastello Accordi fu acquistato dalla regina madre, testimonianza della stima che godeva anche presso l’ambiente aristocratico. Nel 1918, fu insignito della medaglia d’oro dal Ministero della Pubblica Istruzione per il valore della sua opera artistica.

    Negli anni maturi, la sua pittura si concentrò principalmente sul paesaggio, trattato con delicata sensibilità cromatica e con una pennellata morbida, quasi musicale. Le sue vedute, spesso ispirate alla Liguria e alla campagna lombarda, riflettono una profonda osservazione della natura e delle sue atmosfere mutevoli.

    Lazzaro Pasini morì a Milano il 29 aprile 1949.

    mato in basso a dx Laz.Pasini
    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 600

  • Lot 10  

    L'arrivo a Mandello

    Riccardo Pellegrini Riccardo Pellegrini
    Milano 1863 - Crescenzago (MI) 1934
    Acquerello su carta cm 42x61 firmato in basso a sx Riccardo Pellegrini

    Riccardo Pellegrini nacque a Milano l'11 marzo 1863 e morì a Crescenzago il 31 marzo 1934. Cresciuto in un ambiente fortemente influenzato dal romanticismo milanese, proseguì i suoi studi artistici a Roma e Napoli, sotto la guida di Domenico Morelli.
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    I suoi viaggi in Inghilterra, Francia e, soprattutto, in Spagna, arricchirono la sua arte, ispirandolo a rappresentare scene rustiche e paesaggi di grande intensità emotiva, spesso intrisi di un’atmosfera mediterranea.

    Oltre alla pittura, Pellegrini si distinse anche come illustratore, collaborando con importanti riviste del suo tempo e realizzando illustrazioni per opere letterarie come Don Chisciotte di Cervantes e Gil Blas di Alain-René Lesage. Le sue creazioni per cartoline d’epoca sono oggi molto ricercate dai collezionisti.

    Tra le sue opere più celebri si ricordano Scene di pesca (1887), Domenica all'aperto (1890), Donne eleganti in riva al lago (1897), oltre a dipinti come A Siviglia, Bolero Andaluso e Mercato Arabo (circa 1890). Le sue tele sono conservate in prestigiose collezioni, tra cui il Museo Poldi Pezzoli di Milano e il Museo Camuno di Breno. Pellegrini partecipò a numerose mostre, tra cui una a Pisa, dove espose ben diciannove opere. Il suo stile è caratterizzato da un uso vibrante dei colori e dalla capacità di catturare con grande dettaglio scene di vita quotidiana, che ne fanno un pittore amato per la sua abilità nel rappresentare la realtà in maniera vivida e coinvolgente.

    ESTIMATE:
    min € 2500 - max € 3000
    Starting Price:
    € 800

  • Silvio Poma Silvio Poma
    Trescore Balneario (BG) 1841 - Turate (CO) 1932
    Olio su tela cm 49,5x95,5 firmato in basso a dx S.Poma

    Silvio Poma nacque a Trescore Balneario, Bergamo e si distinse inizialmente come volontario durante la II Guerra di Indipendenza. Dopo aver intrapreso la vita militare, nel 1866 si congedò dall'esercito a causa della contrazione della malaria.
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    Il suo ritorno a Milano segnò l'inizio di un percorso artistico notevole.

    A Milano, Poma si immerse negli studi di due importanti pittori-soldati dell'epoca, Giovan Battista Lelli e Gerolamo Induno, con i quali era entrato in contatto durante la campagna militare del 1859. Nel 1869, esordì all'Esposizione di Belle Arti di Brera, ma i riconoscimenti ufficiali arrivarono solo nella metà del decennio successivo.

    Il punto di svolta nella sua carriera avvenne nel 1876, quando vinse il prestigioso premio Mylius dell'Accademia di Belle Arti di Brera con la sua opera "Macbeth incontra nel bosco di Dunscinane le straghe che gli predicono il trono", un dipinto di soggetto storico ambientato in un contesto naturale di gusto romantico.

    Il successo continuò nel 1877, quando un suo paesaggio fu acquistato all'Esposizione Nazionale di Napoli da Vittorio Emanuele II, il che gli conferì grande visibilità. La fama internazionale di Poma crebbe ulteriormente quando Re Vittorio Emanuele II acquistò opere per la sua collezione privata.

    La sua presenza nelle esposizioni nazionali negli anni successivi consolidò ulteriormente la sua reputazione. Alla Esposizione Nazionale di Milano del 1881, presentò opere come "Veduta del lago di Lecco e la punta di Bellagio" e "Abbadia sul Lago di Lecco". Inoltre, partecipò alle esposizioni di Roma del 1883, Torino del 1884, Venezia del 1887 e Bologna del 1888, presentando una varietà di vedute paesaggistiche che includevano panorami lacustri e boschi.

    Silvio Poma è ricordato soprattutto come pittore di paesaggi, con un repertorio ricco di vedute lacustri. Il suo stile, di carattere intimista, mostrò influenze del realismo, con un approccio che rifletteva l'atmosfera e la bellezza naturale dei luoghi che dipingeva. Il periodo dal 1883 in poi vide un aumento significativo della sua attività artistica, con la presentazione sistematica di opere in mostre nazionali e un successo continuo sul mercato dell'arte. Silvio Poma fu sepolto al Cimitero Maggiore di Milano, dove i suoi resti riposano in una celletta.

    ESTIMATE:
    min € 15000 - max € 18000
    Starting Price:
    € 3000

  • Lot 12  

    1870

    Achille Dovera Achille Dovera
    Milano 1838 - Milano 1895
    Isola bella, Lago Maggiore

    Achille Dovera nacque a Milano nel 1838 e vi morì nel 1895. Formatosi all'Accademia di Brera, fu allievo di Francesco Hayez e si specializzò nella pittura di paesaggio e figura.
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    La sua arte fu fortemente influenzata dall'ambiente romantico, ma anche dalla sua esperienza diretta durante la campagna garibaldina nel Meridione d'Italia, che lasciò un'impronta indelebile nei temi delle sue opere, spesso legate al Risorgimento.

    Nel corso della sua carriera, Dovera intraprese numerosi viaggi, in Europa e nel Nord Africa, che arricchirono il suo linguaggio pittorico, e lo portarono a esporre le sue opere in importanti sedi italiane e internazionali. Le sue tele spaziano dai soggetti storici e risorgimentali a paesaggi e marine, nei quali si distingue per una grande attenzione al dettaglio naturalistico e per un uso sapiente della luce, che rendeva le sue scene particolarmente suggestive.

    Tra le sue opere più celebri figurano Bagnanti sulla spiaggia e Dopo la tempesta, che sono esempi della sua capacità di catturare la vita quotidiana e gli effetti atmosferici con un realismo vivido. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre, tra cui quelle di Milano, Torino e Venezia, e sono oggi ricercate dai collezionisti. Le sue tele, conservate in collezioni pubbliche e private, continuano a testimoniare la sua importanza nell'arte italiana del XIX secolo.

    ESTIMATE:
    min € 7000 - max € 8000
    Starting Price:
    € 1500

  • Lot 13  

    1870

    Achille Dovera Achille Dovera
    Milano 1838 - Milano 1895
    Villa Melzi, Lago di Como

    Achille Dovera nacque a Milano nel 1838 e vi morì nel 1895. Formatosi all'Accademia di Brera, fu allievo di Francesco Hayez e si specializzò nella pittura di paesaggio e figura.
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    La sua arte fu fortemente influenzata dall'ambiente romantico, ma anche dalla sua esperienza diretta durante la campagna garibaldina nel Meridione d'Italia, che lasciò un'impronta indelebile nei temi delle sue opere, spesso legate al Risorgimento.

    Nel corso della sua carriera, Dovera intraprese numerosi viaggi, in Europa e nel Nord Africa, che arricchirono il suo linguaggio pittorico, e lo portarono a esporre le sue opere in importanti sedi italiane e internazionali. Le sue tele spaziano dai soggetti storici e risorgimentali a paesaggi e marine, nei quali si distingue per una grande attenzione al dettaglio naturalistico e per un uso sapiente della luce, che rendeva le sue scene particolarmente suggestive.

    Tra le sue opere più celebri figurano Bagnanti sulla spiaggia e Dopo la tempesta, che sono esempi della sua capacità di catturare la vita quotidiana e gli effetti atmosferici con un realismo vivido. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre, tra cui quelle di Milano, Torino e Venezia, e sono oggi ricercate dai collezionisti. Le sue tele, conservate in collezioni pubbliche e private, continuano a testimoniare la sua importanza nell'arte italiana del XIX secolo.

    ESTIMATE:
    min € 8000 - max € 9000
    Starting Price:
    € 1500

  • Lot 14  

    1912

    Agustin Salinas Teruel Agustin Salinas Teruel
    Zaragoza (Spagna) 1861 - Roma 1915
    Lago Maggiore

    ESTIMATE:
    min € 2500 - max € 3000
    Starting Price:
    € 900

  • Lot 15  

    Raccolta dei fiori

    Emilio Borsa Emilio Borsa
    Milano 1857 - Monza 1931
    Olio su tela cm 57x82 firmato in basso a dx Emilio Borsa datato 84

    Emilio Borsa nacque a Milano il 6 maggio 1857 e morì a Monza l'11 ottobre 1931. Cresciuto in un ambiente familiare fortemente legato all'arte, era figlio di Paolo Borsa, professore di disegno, e di Regina Bianchi, sorella del pittore Mosè Bianchi.
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    Fin da giovane, ricevette i suoi primi insegnamenti artistici dal padre e dallo zio, per poi frequentare l'Accademia di Brera a Milano, dove si formò sotto la guida del celebre pittore Francesco Hayez.

    La sua produzione artistica si concentrò principalmente su paesaggi, scene di genere e ritratti, caratterizzati da una pennellata ampia e da una tavolozza di colori smorzati. La sua abilità nel rappresentare la natura con grande sensibilità gli permise di ottenere numerosi riconoscimenti, tra cui una medaglia all'Esposizione Universale di Parigi nel 1889 e il Premio Principe Umberto nel 1901 con il dipinto Foglie morte. Le sue opere furono esposte in diverse città italiane e internazionali, tra cui Milano, Roma, Torino, Firenze, Venezia, Parigi, Londra, Monaco, e Buenos Aires, ottenendo l'apprezzamento di critici e collezionisti.

    Tra le sue opere più importanti si trovano Bosco d'estate, conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, e Bosco, esposto alla Galleria d'Arte Moderna di Milano. Molte sue tele sono tuttavia conservate in collezioni private, rendendole meno accessibili al pubblico. Oggi, Emilio Borsa è ricordato come uno dei pittori italiani di rilievo del XIX secolo, capace di catturare l'anima della natura e della vita quotidiana con grande maestria.

    ESTIMATE:
    min € 7000 - max € 8000
    Starting Price:
    € 1400

  • Lot 16  

    Il bacio

    Luigi Rossi Luigi Rossi
    Lugano, Svizzera 1853 - 1923
    Il bacio

    Il pittore Luigi Rossi nacque a Castagnola presso Lugano il 10 marzo 1853. Morto a Sala Capriasca il 6 agosto 1923.
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    Studiò alla milanese Accademia di Brera, allievo diGiuseppe Bertini, di Francesco Valaperta e di Luigi Riccardi, e rapidamente si conquistò fama con "La questua infruttuosa", primo dipinto esposto (1874); "Una via di Milano"; "In assenza dei padroni"; "La scodella rotta"; "La distrazione" e "Il fratellino ammalato"; cosicchè i suoi quadri furono cercati e apprezzati. Il pittore Luigi Rossi trattò, con pennellata sicura, colore equilibrato, tecnica robusta, soggetti di genere secondo la moda del tempo; ma eseguì anche molti paesaggi di montagna, nei quali rievocò con nostalgia d'artista le Alpi native. Recatosi a Parigi nel 1885, si segnalò come brioso illustratore di romanzi francesi, come «Tartarin sur les Alpes» di Alfonso Daudet. Nel 1890 era a Berna. Sue opere figurarono, sino agli ultimi anni di vita dell'artista, alle principali mostre: a Parigi, nel 1889 "La polenta", riesposto a Londra nel 1916; nel 1892, "Alba"; nel 1898, "Il mosto", che attualmente è conservato con "La preghiera del mattino" nella Galleria d'Arte Moderna di Milano. Poi alla Esposizione Internazionale di Milano (1906) apparvero i suoi quadri "Casa abbandonata"; "La vita"; "L'alzaia"; "Ritratto di signora" e "Primi raggi", alla Mostra del Cinquantenario in Roma (1911), i due dipinti "Il mercato (Lago di Lugano)" e "Arcobaleno"; alla Biennale Veneziana del 1912, "Cerere" e "Plein air"; a quella del 1914, "Le ranette" e "La valle", alla Quadriennale di Torino del 1919, "Miraggio"; alla Biennale Veneziana del 1920, "La pianura"; alla successiva "Le castagne"; alla Quadriennale torinese del 1923, "La famiglia del contadino". Il Museo Civico di Torino conserva il suo lavoro "Passeggiata domenicale sulle coste dell'Atlantico". Altre opere sono nei Musei di Berna, di Ginevra e dl Berlino. Citansi anche del Rossi: "Ritratto del generale Sirtori"; "Dopo la luna di miele"; "La vigna del maestro"; "La carovana del pittore"; "Il giullare"; "L'abate galante"; "Sogni di giovinezza"; "Il ritorno al paese natio".
    Note biografiche tratte dal Dizionario Illustrato dei Pittori, Disegnatori ed Incisori Italiani A. M. Comanducci.

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    min € 20000 - max € 25000
    Starting Price:
    € 6000

  • Lot 17  

    Paesaggio orientale

    Giuseppe Amisani Giuseppe Amisani
    Mede Lomellina (PV) 1881 - Portofino (GE) 1941
    Olio su tela cm 70x92 firmato in basso a sx G.Amisani

    Giuseppe Amisani nacque il 7 dicembre 1881 a Mede Lomellina, un piccolo comune in provincia di Pavia. Dopo aver iniziato studi tecnici a Pavia, si trasferì a Milano nel 1895 per dedicarsi completamente alla pittura, sotto la guida dello scultore Ferdinando Bialetti.
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    Successivamente, si iscrisse all'Accademia di Brera, dove affinò la sua arte con i maestri Cesare Tallone e Vespasiano Bignami. Nel 1908, con il dipinto L'Eroe, ottenne il Premio Mylius, che lo introdusse nel panorama artistico milanese, mentre nel 1912 il suo ritratto dell'attrice Lyda Borelli gli valse il Premio Fumagalli, consolidando la sua fama come ritrattista di talento.

    Nel 1920, partecipò alla Biennale di Venezia, dove espose il suo autoritratto, che venne successivamente acquisito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. La sua arte spaziava dal ritratto femminile a paesaggi, in particolare vedute delle Alpi italiane, di Rodi e della Tunisia. Nel 1924, Amisani fu invitato in Egitto per decorare il palazzo reale di Ras al-Tin e per ritrarre il giovane re Farouk, ulteriore testimonianza del suo prestigio internazionale.

    Le sue opere sono oggi conservate in musei di diverse città, tra cui Bari, Piacenza e Lima, in Perù. Giuseppe Amisani morì l'8 settembre 1941 a PortofinoGiuseppe Amisani nacque il 7 dicembre 1881 a Mede Lomellina, un piccolo comune in provincia di Pavia. Dopo aver iniziato studi tecnici a Pavia, si trasferì a Milano nel 1895 per dedicarsi completamente alla pittura, sotto la guida dello scultore Ferdinando Bialetti. Successivamente, si iscrisse all'Accademia di Brera, dove affinò la sua arte con i maestri Cesare Tallone e Vespasiano Bignami. Nel 1908, con il dipinto L'Eroe, ottenne il Premio Mylius, che lo introdusse nel panorama artistico milanese, mentre nel 1912 il suo ritratto dell'attrice Lyda Borelli gli valse il Premio Fumagalli, consolidando la sua fama come ritrattista di talento.

    Nel 1920, partecipò alla Biennale di Venezia, dove espose il suo autoritratto, che venne successivamente acquisito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. La sua arte spaziava dal ritratto femminile a paesaggi, in particolare vedute delle Alpi italiane, di Rodi e della Tunisia. Nel 1924, Amisani fu invitato in Egitto per decorare il palazzo reale di Ras al-Tin e per ritrarre il giovane re Farouk, ulteriore testimonianza del suo prestigio internazionale.

    Le sue opere sono oggi conservate in musei di diverse città, tra cui Bari, Piacenza e Lima, in Perù. Giuseppe Amisani morì l'8 settembre 1941 a Portofino.

    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 900

  • Luigi Bocca Luigi Bocca
    Vigevano (PV) 1872 - 1930
    Olio su tela su tavola cm 144x119 firmato in basso a dx L.Bocca

    Luigi Bocca nacque nell'aprile del 1872 a Vigevano, in provincia di Pavia, in una famiglia di modeste condizioni economiche. Fin da giovane coltivò una passione per le arti visive, studiando alla Scuola di Disegno e Decorazione della Fondazione Roncalli sotto la guida di Gian Battista Garberini.
    Clicca per espandere

    Grazie al sostegno di una borsa di studio istituita da Domenico Pisani, si trasferì a Milano per proseguire la sua formazione all'Accademia di Brera, dove approfondì le sue conoscenze artistiche sotto la direzione di maestri come Giuseppe Bertini, Raffaele Casnedi e Giuseppe Mentessi.

    Nel 1898, al suo ritorno a Vigevano, Bocca presentò il dipinto Per tua dote all'Accademia nazionale di Torino, che venne acquistato per 2. 500 lire, un risultato che evidenziò la sua crescente fama. Successivamente, intraprese un viaggio a Roma e in Sicilia con l'amico pittore Emilio Galli, durante il quale si dedicò ad attività decorative. Partecipò anche alla IV Triennale di Milano nel 1900, consolidando ulteriormente la sua carriera.

    Negli anni successivi, Bocca si trasferì a Chiavari, dove per circa dieci anni si dedicò alla decorazione di chiese e ville, realizzando opere che riflettevano la sua sensibilità verso i paesaggi liguri, come Scorcio di paese. Tornato a Vigevano, si sposò con Caterina Pensa e si unì a un gruppo di artisti locali, tra cui Vincenzo Boniforti, Casimiro Ottone e Ambrogio Raffele.

    Nel 2016, la Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone" di Vigevano gli ha dedicato una retrospettiva, intitolata Ritratti di famiglia, che ha messo in luce il legame dell'artista con la sua cerchia familiare. Luigi Bocca morì nel 1930Luigi Bocca nacque nell'aprile del 1872 a Vigevano, in provincia di Pavia, in una famiglia di modeste condizioni economiche. Fin da giovane coltivò una passione per le arti visive, studiando alla Scuola di Disegno e Decorazione della Fondazione Roncalli sotto la guida di Gian Battista Garberini. Grazie al sostegno di una borsa di studio istituita da Domenico Pisani, si trasferì a Milano per proseguire la sua formazione all'Accademia di Brera, dove approfondì le sue conoscenze artistiche sotto la direzione di maestri come Giuseppe Bertini, Raffaele Casnedi e Giuseppe Mentessi.

    Nel 1898, al suo ritorno a Vigevano, Bocca presentò il dipinto Per tua dote all'Accademia nazionale di Torino, che venne acquistato per 2. 500 lire, un risultato che evidenziò la sua crescente fama. Successivamente, intraprese un viaggio a Roma e in Sicilia con l'amico pittore Emilio Galli, durante il quale si dedicò ad attività decorative. Partecipò anche alla IV Triennale di Milano nel 1900, consolidando ulteriormente la sua carriera.

    Negli anni successivi, Bocca si trasferì a Chiavari, dove per circa dieci anni si dedicò alla decorazione di chiese e ville, realizzando opere che riflettevano la sua sensibilità verso i paesaggi liguri, come Scorcio di paese. Tornato a Vigevano, si sposò con Caterina Pensa e si unì a un gruppo di artisti locali, tra cui Vincenzo Boniforti, Casimiro Ottone e Ambrogio Raffele.

    Nel 2016, la Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone" di Vigevano gli ha dedicato una retrospettiva, intitolata Ritratti di famiglia, che ha messo in luce il legame dell'artista con la sua cerchia familiare. Luigi Bocca morì nel 1930.

    ESTIMATE:
    min € 9000 - max € 10000
    Starting Price:
    € 2500

  • Lot 19  

    La bella contadina

    Giuseppe Zannoni Giuseppe Zannoni
    Verona 1849 - Monteforte d'Alpone (VR) 1903
    Olio su tela cm 39,5x60,5 firmato in basso a sx G.Zannoni

    Giuseppe Zannoni nacque a Verona il 13 gennaio 1849 e morì il 28 maggio 1903 a Monteforte d'Alpone, a causa di una caduta da un'impalcatura mentre dipingeva la volta di una chiesa. Studiò all'Accademia Cignaroli di Verona, dove ricevette premi in mostre locali dal 1865 al 1871.
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    Successivamente, si trasferì a Milano con il cugino, lo scultore Ugo Zannoni, e si iscrisse all'Accademia di Brera, dove fu allievo di Giuseppe Bertini. Zannoni partecipò a numerose esposizioni, tra cui quelle di Napoli nel 1877, Milano nel 1881, Roma nel 1884 e Venezia nel 1887, presentando opere come "Marco Antonio rivela al popolo romano il mantello insanguinato di Cesare" e "Cacciatore e volpe". Oltre alla pittura di genere, si dedicò anche a lavori di pittura sacra, realizzando affreschi e pale d'altare in diverse chiese, principalmente a Verona. Tra le sue opere religiose si ricordano "Il buon Samaritano" e gli affreschi nella chiesa dei Filippini a Verona. La sua carriera fu tragicamente interrotta da un incidente durante i lavori di decorazione della chiesa parrocchiale di Monteforte d'Alpone. ​

    ESTIMATE:
    min € 6000 - max € 7000
    Starting Price:
    € 1400

  • Giovanni Zoccatelli Giovanni Zoccatelli
    Verona 1866 - 1892
    Olio su tavola cm 24,5x35 firmato in basso a dx Zoccatelli

    Giovanni Zoccatelli nacque a Verona nel 1866 e morì prematuramente nel 1892. Allievo dell'Accademia Cignaroli, fu influenzato dal realismo pittorico di Giacomo Favretto e Napoleone Nani.
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    La sua arte si distingue per l'attenzione al mondo rurale veronese, come evidenziato nel dipinto "Il capitale di Rosa" del 1891, dove una figura femminile si fonde con la campagna, esprimendo un'intima quotidianità agreste. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Achille Forti di Verona.

    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 800

  • Giovanni Zoccatelli Giovanni Zoccatelli
    Verona 1866 - 1892
    Olio su tavola cm 24,5x35 firmato in basso a dx Zoccatelli

    Giovanni Zoccatelli nacque a Verona nel 1866 e morì prematuramente nel 1892. Allievo dell'Accademia Cignaroli, fu influenzato dal realismo pittorico di Giacomo Favretto e Napoleone Nani.
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    La sua arte si distingue per l'attenzione al mondo rurale veronese, come evidenziato nel dipinto "Il capitale di Rosa" del 1891, dove una figura femminile si fonde con la campagna, esprimendo un'intima quotidianità agreste. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Achille Forti di Verona.

    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 800

  • Giulio Giusti Giulio Giusti
    Verona 1863 - Padova 1918
    Laguna di Chioggia

    Giulio Giusti nacque a Verona nel 1836 e morì a Padova nel 1918. Considerato un paesaggista di talento, si distinse per la sua capacità di catturare le bellezze della laguna veneta.
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    Nel 1884 partecipò all'esposizione di Torino presentando un'opera intitolata "La laguna di Venezia". Due anni dopo, a Milano, espose "Le Zattere a Venezia", e nel 1887 a Venezia presentò "Sulla spiaggia", un dipinto che ricevette elogi dalla critica per la sua sensibilità artistica. Le sue opere sono apprezzate per la fedeltà con cui rappresentano l'atmosfera e la luce tipiche dei paesaggi veneziani. ​

    ESTIMATE:
    min € 6000 - max € 7000
    Starting Price:
    € 1500

  • Emma Ciardi Emma Ciardi
    Venezia 1879 - Venezia 1933
    San giorgio dal bacino Venezia

    Emma Ciardi nacque a Venezia il 13 gennaio 1879, figlia del pittore Guglielmo Ciardi e della pittrice Linda Locatelli, in una famiglia profondamente legata all'arte. Cresciuta nell'ambiente culturale e artistico di Venezia, iniziò a dipingere fin da giovane, ricevendo insegnamenti dal padre, noto esponente della Scuola veneziana del vero.
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    La sua carriera artistica iniziò a prendere forma con una serie di esposizioni che la resero una figura centrale nel panorama pittorico dell'epoca.

    Nel 1903, Emma partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia con l'opera "Fra ombra e sole", che le permise di guadagnarsi un riconoscimento immediato. La sua passione per la luce e l'atmosfera veneziana si rifletteva in ogni sua opera, caratterizzata da un evidente influsso impressionista. Nel 1911, aprì uno studio proprio accanto a quello del padre nel sestiere di Santa Barnaba, a Venezia, continuando a dipingere scene di vita quotidiana e vedute della laguna.

    Il successo di Emma non si limitò all'Italia: nel 1910 organizzò una mostra personale a Londra presso le Leicester Galleries, seguita da un’altra nel 1913. Le sue opere furono successivamente esposte anche a New York, attraverso la Howard Young Gallery. Il suo stile, che univa la tradizione del vedutismo veneziano con una sensibilità moderna, le consentì di guadagnarsi un pubblico internazionale. Le sue opere, che catturavano l’essenza di Venezia, erano caratterizzate da una delicata attenzione alla luce e alle ombre, diventando così un simbolo della città.

    Emma Ciardi morì a Venezia nel 1933.

    ESTIMATE:
    min € 8000 - max € 9000
    Starting Price:
    € 2500

  • Marco Grubacs Marco Grubacs
    Venezia 1839 - Venezia 1910
    Olio su tela cm 25x16 firmato in basso a sx Marco Grubacs

    Marco Grubacs, nato a Venezia nel 1839 e deceduto nella stessa città nel 1910, fu un pittore specializzato nelle vedute cittadine e nei paesaggi. Proveniente da una famiglia di artisti, suo padre, Carlo Grubacs, era anch'egli pittore e lo introdusse fin da giovane nell'arte della rappresentazione di Venezia, una città che sarebbe stata il soggetto principale della sua produzione artistica.
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    Marco Grubacs si distinse per il suo stile caratterizzato da pennellate fluide e l'uso di colori tenui, che riuscivano a catturare l'atmosfera unica della città lagunare. Le sue opere, sebbene di piccole dimensioni, offrono vedute dettagliate di Venezia, immortalando scenari di vita quotidiana, monumenti e angoli caratteristici, sempre con una particolare attenzione alla luce e alle riflessioni sull'acqua.
    Nel corso della sua carriera, Grubacs partecipò a numerose mostre, tra cui quelle di Vienna e Monaco di Baviera, dove ottenne apprezzamenti per la qualità delle sue tele. La sua arte si inserisce nella tradizione delle vedute veneziane, influenzata dalle opere di maestri come Canaletto e Guardi, ma con una personalità che si distacca per la ricerca di un'espressività più intima e dettagliata.
    Le opere di Grubacs sono molto ricercate nel mercato dell'arte e sono state protagoniste di numerose aste internazionali, segno di un interesse che continua a crescere anche oggi.

    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 1300

  • Marco Grubacs Marco Grubacs
    Venezia 1839 - Venezia 1910
    Olio su tela cm 25x16 firmato in basso a sx Marco Grubacs

    Marco Grubacs, nato a Venezia nel 1839 e deceduto nella stessa città nel 1910, fu un pittore specializzato nelle vedute cittadine e nei paesaggi. Proveniente da una famiglia di artisti, suo padre, Carlo Grubacs, era anch'egli pittore e lo introdusse fin da giovane nell'arte della rappresentazione di Venezia, una città che sarebbe stata il soggetto principale della sua produzione artistica.
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    Marco Grubacs si distinse per il suo stile caratterizzato da pennellate fluide e l'uso di colori tenui, che riuscivano a catturare l'atmosfera unica della città lagunare. Le sue opere, sebbene di piccole dimensioni, offrono vedute dettagliate di Venezia, immortalando scenari di vita quotidiana, monumenti e angoli caratteristici, sempre con una particolare attenzione alla luce e alle riflessioni sull'acqua.
    Nel corso della sua carriera, Grubacs partecipò a numerose mostre, tra cui quelle di Vienna e Monaco di Baviera, dove ottenne apprezzamenti per la qualità delle sue tele. La sua arte si inserisce nella tradizione delle vedute veneziane, influenzata dalle opere di maestri come Canaletto e Guardi, ma con una personalità che si distacca per la ricerca di un'espressività più intima e dettagliata.
    Le opere di Grubacs sono molto ricercate nel mercato dell'arte e sono state protagoniste di numerose aste internazionali, segno di un interesse che continua a crescere anche oggi.

    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 1300

  • Lot 26  

    Mercato a Venezia

    Eugenio Bonivento Eugenio Bonivento ( E.Zeno )
    Chioggia 1880 - Milano 1956
    Olio su tela cm 90,5x76 firmato in basso a dx E.Zeno
    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 1300

  • Lot 27  

    1916

    Cesare Laurenti Cesare Laurenti
    Mesola (FE) 1854 - Venezia 1937
    Sul fiume

    Cesare Laurenti nacque il 6 novembre 1854 a Mesola, un piccolo comune nel Ferrarese. La sua passione per l'arte emerse sin da giovane, nonostante le iniziali resistenze familiari.
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    A 18 anni si trasferì a Padova per studiare disegno sotto la guida dello scultore Luigi Ceccon, grazie anche al supporto del conte Leopoldo Ferri. Nel 1876 si spostò a Firenze per frequentare l'Accademia di Belle Arti, dove approfondì lo studio dei maestri rinascimentali. Due anni dopo, si trasferì a Napoli, dove lavorò con il pittore Domenico Morelli, uno dei principali innovatori della pittura italiana dell'Ottocento.

    Nel 1881 Laurenti ritornò a Padova, ma fu a Venezia che il suo stile si affinò sotto l'influenza di Giacomo Favretto, uno degli artisti più vivaci del periodo. Durante questo periodo, iniziò a concentrarsi su temi mitologici e letterari, ottenendo riconoscimenti significativi. Nel 1891, alla Prima Esposizione Triennale della Regia Accademia di Belle Arti di Brera, vinse il Premio Principe Umberto con l'opera "Le Parche". Il suo stile si evolse nel corso degli anni, avvicinandosi al simbolismo, come dimostra il suo lavoro "Fioritura Nova", conservato a Ca' Pesaro.

    Nel 1903, Laurenti realizzò il grande fregio "Le statue d'oro" per la ditta ceramica Gregorj di Treviso, che fu presentato alla Biennale di Venezia dello stesso anno. Nel 1907 gli fu dedicata una sala personale alla Biennale di Venezia e partecipò alla commissione per la ricostruzione del campanile di San Marco. Laurenti fu anche coinvolto nella realizzazione della Pescheria di Rialto, completata nel 1908, dove collaborò con l'architetto Domenico Rupolo.

    Cesare Laurenti morì a Venezia il 8 novembre 1936, lasciando un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, testimoniata dalle sue opere che continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e profondità culturale.

    ESTIMATE:
    min € 6000 - max € 7000
    Starting Price:
    € 1800

  • Lot 28  

    Canale in Laguna

    Gonzalo Bilbao Martinez Gonzalo Bilbao Martinez
    Siviglia 1860 - Madrid 1938
    Olio su tela cm 32x52 firmato in basso a dx G.Bilbao

    ESTIMATE:
    min € 2500 - max € 3000
    Starting Price:
    € 800

  • Lot 29  

    La lettura

    Noe Bordignon Noe Bordignon
    Castefranco Veneto (TV) 1841 - San Zenone degli Ezzelini (TV) 1920
    Olio su tela cm 53x70 firmato in basso a sx Noe Bordignon

    Noè Raimondo Bordignon nacque il 3 settembre 1841 a Salvarosa di Castelfranco Veneto, da una famiglia modesta. Sin da giovane, dimostrò un grande interesse per l'arte, e grazie al sostegno di personalità locali, poté trasferirsi a Venezia nel 1859 per studiare all'Accademia di Belle Arti.
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    Qui si formò sotto la guida di Michelangelo Grigoletti, Carlo De Blaas e Pompeo Marino Molmenti, terminando i suoi studi nel 1866 con ottimi risultati.

    Nel 1869, Bordignon aprì uno studio a Venezia, dove iniziò a concentrarsi sulla pittura di genere, rappresentando scene quotidiane della vita veneziana. Le sue opere, sebbene ancorate alla tradizione pittorica veneta, si caratterizzavano per una particolare freschezza e un realismo che seppe coniugare tradizione e innovazione. La sua arte lo portò anche a dedicarsi alla realizzazione di affreschi e pale d'altare, contribuendo al patrimonio artistico di numerose chiese venete.

    Nel corso della sua carriera, Bordignon ricevette vari riconoscimenti, tra cui una borsa di studio che gli permise di perfezionarsi a Roma. La sua produzione artistica, sensibile e accurata nel ritrarre la vita popolare, gli permise di guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama pittorico dell'epoca. Morì il 7 dicembre 1920 a San Zenone degli EzzeliniNoè Raimondo Bordignon nacque il 3 settembre 1841 a Salvarosa di Castelfranco Veneto, da una famiglia modesta. Sin da giovane, dimostrò un grande interesse per l'arte, e grazie al sostegno di personalità locali, poté trasferirsi a Venezia nel 1859 per studiare all'Accademia di Belle Arti. Qui si formò sotto la guida di Michelangelo Grigoletti, Carlo De Blaas e Pompeo Marino Molmenti, terminando i suoi studi nel 1866 con ottimi risultati.

    Nel 1869, Bordignon aprì uno studio a Venezia, dove iniziò a concentrarsi sulla pittura di genere, rappresentando scene quotidiane della vita veneziana. Le sue opere, sebbene ancorate alla tradizione pittorica veneta, si caratterizzavano per una particolare freschezza e un realismo che seppe coniugare tradizione e innovazione. La sua arte lo portò anche a dedicarsi alla realizzazione di affreschi e pale d'altare, contribuendo al patrimonio artistico di numerose chiese venete.

    Nel corso della sua carriera, Bordignon ricevette vari riconoscimenti, tra cui una borsa di studio che gli permise di perfezionarsi a Roma. La sua produzione artistica, sensibile e accurata nel ritrarre la vita popolare, gli permise di guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama pittorico dell'epoca. Morì il 7 dicembre 1920 a San Zenone degli Ezzelini.

    ESTIMATE:
    min € 15000 - max € 18000
    Starting Price:
    € 3000

  • Lot 30  

    Via Tiberio a Capri

    Angelo Pavan Angelo Pavan
    Vicenza 1893 - Venezia 1945
    Olio su tavola cm 45x50 firmato in basso a sx A.Pavan

    Il pittore Angelo Pavan esordi' alla Permanente milanese del 1916, poi partecipo' a numerose esposizioni: a Roma, Vienna, Praga, Losanna, Lione, Torino, Milano, Vicenza e Padova. Si dedica al paesaggio specialmente a quello di Chioggia.
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    Un suo dipinto, "Tramonto d'estate", fu acquistato dal Re, altri si trovano all'estero. Nella raccolta del comm. Agnelli di Torino trovasi "Tramonto", eseguito con tecnica divisionista tecnica abbandonata poi dall'artista per una più personale, dalla pennellata larga e grassa.

    Si citano ancora del pittore Angelo Pavan: "Pensiero lontano", presso l'autore; "Pescatore", proprietà del signor Ettore Piatti di Milano; "Autoritratto"; "Interno di osteria"; "Mercato"; "Paesaggio", alla Galleria d'Arte moderna di Milano.
    Note biografiche tratte dal Dizionario Illustrato dei Pittori, Disegnatori ed Incisori Italiani A. M. Comanducci.

    ESTIMATE:
    min € 3500 - max € 4000
    Starting Price:
    € 900

  • Lot 31  

    1898

    Umberto Ruini Umberto Ruini
    Modena 1869 - 1955
    Corteggiamento a Venezia

    Umberto Ruini nacque il 27 aprile 1869 a Modena, e fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per l'arte. Studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Genova, dove affinò le sue doti pittoriche.
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    La sua carriera iniziò con la realizzazione di opere importanti, tra cui l'affresco per il soffitto del salone del Comune di Sassuolo nel 1903, che evidenziò la sua maestria nell'arte dell'affresco. Successivamente, nel 1906, vinse il concorso per gli affreschi dell'atrio della Galleria Poletti di Modena, consolidando la sua posizione come pittore di rilievo nella scena artistica emiliana.

    Nel 1934, Ruini assunse la direzione della Scuola di disegno professionale di Cannobio, evidenziando il suo impegno nell'educazione artistica. Lo stesso anno, tenne una mostra personale alla Casa d'Artisti di Milano, dimostrando la sua continua ricerca artistica. In quel periodo, ricoprì anche il ruolo di direttore artistico della Società Arti Plastiche di Castelleone (Cremona), contribuendo alla promozione delle arti visive in diverse regioni italiane.

    Le sue opere spaziavano tra paesaggi e scene di vita quotidiana, come "Paesaggi con lavandaie al fiume" e "Borgo con popolani e cavalieri", che riflettevano la sua attenzione ai dettagli e alla vita rurale. Un altro dipinto significativo di Ruini è "Due guardiani", un'opera ad olio su tela che fa parte della Collezione Assicoop/Unipol di Modena.

    Umberto Ruini morì nel 1955 a GenovaUmberto Ruini nacque il 27 aprile 1869 a Modena, e fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per l'arte. Studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Genova, dove affinò le sue doti pittoriche. La sua carriera iniziò con la realizzazione di opere importanti, tra cui l'affresco per il soffitto del salone del Comune di Sassuolo nel 1903, che evidenziò la sua maestria nell'arte dell'affresco. Successivamente, nel 1906, vinse il concorso per gli affreschi dell'atrio della Galleria Poletti di Modena, consolidando la sua posizione come pittore di rilievo nella scena artistica emiliana.

    Nel 1934, Ruini assunse la direzione della Scuola di disegno professionale di Cannobio, evidenziando il suo impegno nell'educazione artistica. Lo stesso anno, tenne una mostra personale alla Casa d'Artisti di Milano, dimostrando la sua continua ricerca artistica. In quel periodo, ricoprì anche il ruolo di direttore artistico della Società Arti Plastiche di Castelleone (Cremona), contribuendo alla promozione delle arti visive in diverse regioni italiane.

    Le sue opere spaziavano tra paesaggi e scene di vita quotidiana, come "Paesaggi con lavandaie al fiume" e "Borgo con popolani e cavalieri", che riflettevano la sua attenzione ai dettagli e alla vita rurale. Un altro dipinto significativo di Ruini è "Due guardiani", un'opera ad olio su tela che fa parte della Collezione Assicoop/Unipol di Modena.

    Umberto Ruini morì nel 1955 a Genova.

    ESTIMATE:
    min € 2000 - max € 2500
    Starting Price:
    € 800

  • Gaetano Previati Gaetano Previati
    Ferrara 1852 - Lavagna (GE) 1920
    Olio su tela cm 31x46 firmato in basso a dx Previati

    Gaetano Previati nacque a Ferrara il 31 agosto 1852, figlio di Flaminio, orologiaio, e Riccarda Benvenuti Bonlei, che morì quando Gaetano aveva appena due anni. Il padre si risposò con Cornelia Facchini.
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    Sebbene inizialmente iscritto all'Istituto Tecnico di Ferrara, Previati abbandonò presto gli studi per dedicarsi alla sua passione per l'arte, frequentando la Scuola di Belle Arti della città, dove fu allievo di Giovanni Pagliarini e Girolamo Domenichini. Nel 1876 si trasferì a Milano, dove studiò all'Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini.

    Nel 1879 vinse il concorso Canonica con il dipinto "Gli ostaggi di Crema", un importante riconoscimento che lo lanciò nel panorama artistico. Nel 1881 si stabilì definitivamente a Milano, entrando in contatto con il movimento della Scapigliatura, un gruppo di artisti e intellettuali che sfidava le convenzioni estetiche e morali dell'epoca. La sua adesione al divisionismo e ai temi simbolisti si manifestò chiaramente nel suo lavoro, particolarmente visibile nell'opera "Maternità", presentata alla I Triennale di Milano nel 1891.

    Previati partecipò a numerose Esposizioni Internazionali d'Arte, tra cui quelle di Venezia, dove si esibì con mostre personali nel 1901 e nel 1912. Nel 1907 contribuì alla creazione della "Sala del sogno" alla VII Biennale di Venezia e partecipò anche al Salon des peintres divisionnistes italiens a Parigi. Tra le sue opere più celebri si annovera "La Maternità" (1890), un dipinto che rappresenta una madre che allatta il suo bambino, circondata da figure evanescenti di angeli, suscitando ampi dibattiti per la sua tecnica innovativa.

    I lutti familiari e una vita segnata da difficoltà personali lo colpirono profondamente, e il 20 giugno 1920, Gaetano Previati morì a Lavagna, in Liguria, dove trascorreva frequentemente i suoi periodi di riposo. Fu sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Ferrara, città che gli fu sempre legata sia per origine che per la sua intensa attività artistica.

    ESTIMATE:
    min € 5000 - max € 6000
    Starting Price:
    € 1500

  • Lot 33  

    Interno di Chiesa

    Gaetano Previati Gaetano Previati
    Ferrara 1852 - Lavagna (GE) 1920
    Carboncino su carta cm 46x32 firmato in basso a sx Previati

    Gaetano Previati nacque a Ferrara il 31 agosto 1852, figlio di Flaminio, orologiaio, e Riccarda Benvenuti Bonlei, che morì quando Gaetano aveva appena due anni. Il padre si risposò con Cornelia Facchini.
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    Sebbene inizialmente iscritto all'Istituto Tecnico di Ferrara, Previati abbandonò presto gli studi per dedicarsi alla sua passione per l'arte, frequentando la Scuola di Belle Arti della città, dove fu allievo di Giovanni Pagliarini e Girolamo Domenichini. Nel 1876 si trasferì a Milano, dove studiò all'Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini.

    Nel 1879 vinse il concorso Canonica con il dipinto "Gli ostaggi di Crema", un importante riconoscimento che lo lanciò nel panorama artistico. Nel 1881 si stabilì definitivamente a Milano, entrando in contatto con il movimento della Scapigliatura, un gruppo di artisti e intellettuali che sfidava le convenzioni estetiche e morali dell'epoca. La sua adesione al divisionismo e ai temi simbolisti si manifestò chiaramente nel suo lavoro, particolarmente visibile nell'opera "Maternità", presentata alla I Triennale di Milano nel 1891.

    Previati partecipò a numerose Esposizioni Internazionali d'Arte, tra cui quelle di Venezia, dove si esibì con mostre personali nel 1901 e nel 1912. Nel 1907 contribuì alla creazione della "Sala del sogno" alla VII Biennale di Venezia e partecipò anche al Salon des peintres divisionnistes italiens a Parigi. Tra le sue opere più celebri si annovera "La Maternità" (1890), un dipinto che rappresenta una madre che allatta il suo bambino, circondata da figure evanescenti di angeli, suscitando ampi dibattiti per la sua tecnica innovativa.

    I lutti familiari e una vita segnata da difficoltà personali lo colpirono profondamente, e il 20 giugno 1920, Gaetano Previati morì a Lavagna, in Liguria, dove trascorreva frequentemente i suoi periodi di riposo. Fu sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Ferrara, città che gli fu sempre legata sia per origine che per la sua intensa attività artistica.

    ESTIMATE:
    min € 1600 - max € 1800
    Starting Price:
    € 500

  • Lot 34  

    Paesaggio Emiliano

    Giuseppe Viscardi Giuseppe Viscardi
    Mezzolara (BO) 1816 - Bologna 1892
    Olio su tela cm 83x118 firmato in basso a sx G.Viscardi datato 1874

    Giuseppe Viscardi, nato a Mazzolara di Bologna nel 1816 e scomparso a Bologna nel 1892, è stato un pittore italiano specializzato nella rappresentazione di paesaggi. La sua formazione artistica si è sviluppata principalmente a Bologna, dove ha potuto approfondire la sua passione per la pittura paesaggistica.
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    Nel corso della sua carriera, Viscardi ha partecipato a numerose aste e mostre, ottenendo riconoscimenti per la qualità delle sue opere. Un esempio significativo è "Gita in barca", un olio su tela firmato e datato 1878, che riflette la sua abilità nel catturare scene di vita quotidiana immerse in paesaggi suggestivi.
    La sua pittura si distingue per l'uso sapiente della luce e dei colori, elementi che conferiscono profondità e realismo ai paesaggi rappresentati. Le sue opere sono state oggetto di interesse in diverse aste d'arte, dove hanno raggiunto quotazioni apprezzabili, testimoniando l'apprezzamento del mercato per il suo lavoro.

    ESTIMATE:
    min € 4500 - max € 5000
    Starting Price:
    € 1200

  • Odoardo Lalli Odoardo Lalli
    Roma 1829 - Firenze 1909
    Olio su tela cm 111,5x84 firmato in basso a sx O.Lalli

    Odoardo Lalli nacque a Roma nel 1829 e morì a Firenze nel 1909. Fin da giovane, dimostrò un'inclinazione naturale per la pittura, trasferendosi a Firenze per iscriversi all'Accademia di Belle Arti.
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    Lì fu allievo di Giuseppe Bezzuoli, rinomato pittore romantico e storico. Durante il suo periodo fiorentino, Lalli divenne amico di Giovanni Fattori, con il quale condivise uno studio in via della Pergola, a pochi passi da quelli di Vincenzo Cabianca e Telemaco Signorini. Questo ambiente stimolante contribuì alla sua crescita artistica.
    Nel 1861, Lalli espose il dipinto "Il conte Ugolino nel carcere" alla Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Firenze, partecipando regolarmente a questa mostra fino al 1894, presentando opere come "Valdichiana". Nel 1863, prese parte alla XXII Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino con "Anacreonte nelle sue ispirazioni poetiche" e nel 1880 alla XXXIX edizione con "Cresciuta in fama la beltà di Beatrice, Dante spiega in un sonetto quanto meraviglioso piacere destava in tutti la dolce vista".
    Le sue opere, come "Alle sorgenti del Tevere" (circa 1890), mostrano la sua abilità nel catturare paesaggi suggestivi. Un autoritratto datato 1854 è conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze. Lalli è anche noto per il dipinto "Veduta della chiesa S. Andrea di Monte Carlo in Val di Nievole", risalente al periodo antecedente al 1909, conservato nella stessa galleria.

    ESTIMATE:
    min € 6000 - max € 7000
    Starting Price:
    € 1500

  • Pietro Barucci Pietro Barucci
    Roma 1845 - 1917
    Olio su tela cm 60x109 firmato in basso a sx P.barucci

    Pietro Barucci nacque a Roma il 20 aprile 1845 e vi morì nel 1917. Allievo di Achille Vertunni, frequentò l'Accademia di San Luca, dove apprese i fondamenti della pittura.
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    La sua formazione fu così influente che molti dei suoi primi lavori furono inizialmente attribuiti al suo maestro. Specializzatosi nella pittura di paesaggi, Barucci si distinse per la sua capacità di ritrarre la campagna romana, con uno stile che rifletteva la vita rurale e la bellezza dei paesaggi naturali che lo circondavano.

    Le sue opere più significative furono realizzate a partire dal 1878, quando espose un paesaggio all'Accademia di Belle Arti di Roma, ricevendo una medaglia per il suo lavoro. Questa esperienza consolidò la sua carriera, e successivamente partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui la celebre esposizione di Chicago nel 1893 e il Salon des Indépendants a Parigi nel 1907, dove presentò opere come "Laguna di Venezia" e "Regione del Polo".

    ESTIMATE:
    min € 6000 - max € 7000
    Starting Price:
    € 2000

  • Lot 37  

    Golfo di Napoli

    Giuseppe Carelli Giuseppe Carelli
    Napoli 1858 - Portici 1921
    Olio su tela cm 25x39 firmato in basso a sx G.Carelli

    Giuseppe Carelli è stato un pittore italiano appartenente a una famiglia di artisti. Educato alla pittura fin da bambino, come il padre Consalvo, il nonno Raffaele e gli zii Gabriele e Achille, fu specializzato in paesaggi.
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    Le sue opere, caratterizzate dal gusto lirico della Scuola di Posillipo, raffigurano scene urbane della Napoli del suo tempo, come il Palazzo Reale, i pescatori nel golfo, il lungomare di Santa Lucia, le falde del Vesuvio e i faraglioni di Capri, molte delle quali sono ora in collezioni private.

    Viaggiò molto in Italia, soprattutto tra la Sicilia e il Lazio, arricchendo il suo stile con influenze di diverse scuole pittoriche. Oltre alle grandi tele a olio, realizzò gouaches, incisioni all'acquaforte e litografie, anch'esse appartenenti a collezioni private. Morì a Portici, dove operarono anche Eduardo Dalbono e G. Mancinelli, esponenti della Scuola di Resina.

    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 500

  • Giuseppe Chiarolanza Giuseppe Chiarolanza
    Miano (NA) 1864 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 23x41 firmato in basso a dx G.Chiarolanza

    Giuseppe Chiarolanza (1864-1920) fu un pittore napoletano la cui opera si caratterizzò per una profonda attenzione alla rappresentazione della natura, in particolare dei paesaggi campani. Allievo di Alfonso Simonetti all'Istituto di Belle Arti di Napoli, esordì con il suo debutto alla Mostra della Società Promotrice di Napoli nel 1880, con l’opera "Bosco di Capodimonte - Studio dal vero".
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    Già da queste prime opere, Chiarolanza dimostrò una notevole abilità nel catturare la luce e i dettagli del paesaggio, segnando un legame profondo con il verismo e la ricerca della verità visiva.
    EPF

    ESTIMATE:
    min € 1500 - max € 2000
    Starting Price:
    € 700

  • Lot 39  

    Nella stalla

    Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871 - 1950
    Olio su tela cm 60x98 firmato in basso a sx T.Pellicciotti

    ​Tito Pellicciotti nacque il 2 dicembre 1871 a Barisciano, un pittoresco borgo nei pressi de L'Aquila, da Carlo Pellicciotti, scultore locale, e Maria Tomassetti. Il padre, riconoscendo il talento artistico del figlio, lo avviò fin da giovane agli studi d'arte.
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    Nella metà degli anni 1880, Tito frequentò la Scuola di Arti e Mestieri dell'Aquila, sotto la direzione di Tilo Patini. Nel 1890, si trasferì a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti, dove studiò con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Successivamente, partecipò brevemente al circolo di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare, prima di tornare a Barisciano per dedicarsi alla pittura su commissione. ​
    Nel periodo tra il 1911 e il 1912, Pellicciotti prese parte alla guerra italo-turca in Libia, un'esperienza che influenzò profondamente la sua arte, introducendo elementi orientali nelle sue opere. Al suo ritorno, organizzò mostre a L'Aquila, Napoli e Roma, e partecipò a diverse esposizioni collettive anche all'estero. Morì nel 1950 nel suo paese natale, lasciando un'eredità artistica significativa.

    ESTIMATE:
    min € 2500 - max € 3000
    Starting Price:
    € 800

  • Lot 40  

    Napoli 1921

    Francesco Paolo Diodati Francesco Paolo Diodati
    Campobasso 1864 - Napoli 1940
    Passeggiata lungo il viale a Napoli

    Francesco Paolo Diodati, pittore italiano del XVIII secolo, nacque a Napoli nel 1713 e divenne una figura di spicco nel panorama artistico dell'epoca. Formatosi inizialmente nell’ambito della tradizione pittorica napoletana, Diodati si distinse per la sua capacità di fondere il gusto barocco con una sensibilità più moderna e innovativa, che lo portò ad esplorare diversi ambiti, dal paesaggio alla pittura di genere.
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    La sua formazione avvenne all'interno della scuola napoletana, sotto l'influenza di maestri come Giuseppe Bonito, ma Diodati sviluppò presto un proprio linguaggio, caratterizzato da una luce vivace e da una pittura ricca di dettagli. La sua arte si concentrò principalmente sul ritratto e sul paesaggio, dove seppe restituire con estrema raffinatezza le atmosfere e le luci naturali, raggiungendo una particolare notorietà per la sua abilità nel rappresentare i paesaggi mediterranei e le vedute urbane.

    Diodati fu un pittore molto richiesto e la sua carriera lo portò a realizzare numerosi lavori per nobili famiglie napoletane e per chiese, dove lasciò un segno profondo grazie alla sua maestria. Le sue opere si caratterizzano per una composizione equilibrata e per l'uso sapiente dei colori, che lo collocano tra i più apprezzati pittori della sua generazione.

    Il pittore partecipò a diverse esposizioni pubbliche e la sua arte ebbe una notevole influenza su molti giovani artisti dell'epoca. Sebbene non goda oggi di una fama immediata come alcuni dei suoi contemporanei, il suo contributo alla pittura del Settecento napoletano rimane significativo. La sua morte, avvenuta nel 1780, segnò la fine di una carriera ricca di successi, ma le sue opere continuano ad essere apprezzate per l’eleganza e la luminosità che le contraddistinguono.

    ESTIMATE:
    min € 5000 - max € 6000
    Starting Price:
    € 1800

  • (Autori del dipinto Chessa, Carpanetto e Saccaggi), regalato dagli amici del Circolo degli Artisti a Giacomo Grosso per il suo cavalierato mauriziano, 1894. Sul retro, tutte le firme dei donatori. Pub. a pag. 140 del catalogo Giacomo Grosso a cura di Giuseppe Luigi Marini.
    Giacomo Grosso
    Cambiano (TO) 1860 - Torino 1938
    San Gross

    ESTIMATE min € 4000 - max € 5000

    Giacomo Grosso (Autori del dipinto Chessa, Carpanetto e Saccaggi), regalato dagli amici del Circolo degli Artisti a Giacomo Grosso per il suo cavalierato mauriziano, 1894. Sul retro, tutte le firme dei donatori. Pub. a pag. 140 del catalogo Giacomo Grosso a cura di Giuseppe Luigi Marini.
    Giacomo Grosso
    Cambiano (TO) 1860 - Torino 1938
    San Gross



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  • Alessandro Lupo
    Torino 1876 - 1953
    Ciao mamina ( Tignet Valsavarenche )

    Alessandro Lupo è stato un noto esponente del naturalismo piemontese durante la seconda metà del XIX secolo e i primi anni del XX secolo. La sua formazione artistica è stata influenzata in modo significativo dalla guida di Vittorio Cavalleri, un maestro di grande rilievo nell'ambito artistico dell'epoca.
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    Il suo debutto ufficiale avviene nel 1901 alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, presentando tre studi condotti dal vero. Questo evento segna l'inizio della sua costante partecipazione alle principali mostre d'arte a livello nazionale. Tuttavia, nei primi anni della sua carriera, Lupo è spesso criticato per ciò che alcuni considerano un'eccessiva aderenza ai modelli insegnatigli dal suo maestro, Vittorio Cavalleri.

    Nonostante le prime opere siano state incentrate principalmente su paesaggi realizzati en plein air, nel corso degli anni Lupo inizia a diversificare i suoi soggetti artistici, fino a specializzarsi come animalista e autore di scene di mercato a partire dagli anni Venti.

    Un momento significativo nella carriera di Alessandro Lupo è stato nel 1921, quando ha allestito una mostra personale presso la Galleria Vinciana di Milano. Questo evento ha segnato l'inizio di una crescente attenzione critica ed espositiva nei confronti dell'artista. Tuttavia, questa fase positiva è stata bruscamente interrotta dall'esclusione di Lupo dalla Biennale di Venezia nel 1928.

    Nonostante le critiche sul suo stile artistico, la piacevolezza dei soggetti da lui rappresentati e il suo gusto che sembrava attardato nei confronti dei canoni artistici ottocenteschi gli hanno garantito un successo costante sul mercato dell'arte. La sua opera ha continuato ad essere apprezzata e ricercata dai collezionisti nel corso degli anni, contribuendo così a preservare il suo lascito artistico nel panorama artistico italiano.

    ESTIMATE min € 10000 - max € 12000

    Alessandro Lupo Alessandro Lupo
    Torino 1876 - 1953
    Ciao mamina ( Tignet Valsavarenche )

    Alessandro Lupo è stato un noto esponente del naturalismo piemontese durante la seconda metà del XIX secolo e i primi anni del XX secolo. La sua formazione artistica è stata influenzata in modo significativo dalla guida di Vittorio Cavalleri, un maestro di grande rilievo nell'ambito artistico dell'epoca.
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    Il suo debutto ufficiale avviene nel 1901 alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, presentando tre studi condotti dal vero. Questo evento segna l'inizio della sua costante partecipazione alle principali mostre d'arte a livello nazionale. Tuttavia, nei primi anni della sua carriera, Lupo è spesso criticato per ciò che alcuni considerano un'eccessiva aderenza ai modelli insegnatigli dal suo maestro, Vittorio Cavalleri.

    Nonostante le prime opere siano state incentrate principalmente su paesaggi realizzati en plein air, nel corso degli anni Lupo inizia a diversificare i suoi soggetti artistici, fino a specializzarsi come animalista e autore di scene di mercato a partire dagli anni Venti.

    Un momento significativo nella carriera di Alessandro Lupo è stato nel 1921, quando ha allestito una mostra personale presso la Galleria Vinciana di Milano. Questo evento ha segnato l'inizio di una crescente attenzione critica ed espositiva nei confronti dell'artista. Tuttavia, questa fase positiva è stata bruscamente interrotta dall'esclusione di Lupo dalla Biennale di Venezia nel 1928.

    Nonostante le critiche sul suo stile artistico, la piacevolezza dei soggetti da lui rappresentati e il suo gusto che sembrava attardato nei confronti dei canoni artistici ottocenteschi gli hanno garantito un successo costante sul mercato dell'arte. La sua opera ha continuato ad essere apprezzata e ricercata dai collezionisti nel corso degli anni, contribuendo così a preservare il suo lascito artistico nel panorama artistico italiano.



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  • Lorenzo Delleani
    Pollone (VC) 1840 - Torino 1908
    Chiesetta montana

    Lorenzo Delleani nacque il 17 gennaio 1840 a Pollone Biellese, terzo figlio di Agostino, "misuratore competente" nel Corpo reale del genio civile, e di Maddalena Billotti. Durante gli anni di formazione presso il collegio di Saint-Jean-de-Maurienne sviluppò un interesse per la musica e il violino, ma fu lo zio materno, Pietro Antonio Billotti (1792-1878), a indirizzarlo verso la pittura, passione condivisa anche dal fratello minore Cesare.
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    Nel 1854 si iscrisse all'Accademia Albertina di Torino, studiando con E. Gamba e successivamente con C. Arienti e A. Gastaldi. Esordì nel 1855 alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti con l'acquarello "Testa di vecchio". Durante questi anni, si distinse con opere di soggetto storico come "Episodio dell'assedio di Ancona" (1860) e "Ulisse riconosciuto dal suo vecchio cane Argo". Nel 1863 vinse il primo premio dell'Albertina con "Studio di figura dal vero rappresentante Sordello", consolidando la sua reputazione.

    Le sue prime opere rispecchiano uno stile accademico-romantico con tagli scenografici e attenzione alla ricostruzione storica. Tuttavia, dal 1868 si orientò verso il paesaggio en plein air, con opere come "Spiaggia presso Genova", caratterizzate da un approccio più immediato e da un tocco pittorico meno rigido.

    Attivo nella vita culturale torinese, nel 1869 aderì alla società d'artisti "L'Acquaforte" e strinse amicizia con il poeta G. Camerana. Il suo viaggio a Venezia nel 1873 rafforzò l'interesse per la pittura tonale e la lezione dei maestri veneziani, influenze che si riflettono nelle sue opere degli anni Settanta. Durante questo periodo produsse sia vedute paesaggistiche sia opere di gusto orientalista, come "Tappeti da vendere" (1880) e "Fuciliere arabo a cavallo" (1881), dimostrando un interesse per l'esotismo in linea con la moda dell'epoca.

    Nel 1883 visitò l'Olanda con Camerana, un'esperienza che influenzò la sua tavolozza e il suo approccio alla luce. Da allora, incrementò la produzione di tavolette e paesaggi ispirati alle campagne piemontesi e alle vedute liguri. Senza un netto distacco dalla pittura storica, si concentrò progressivamente su scene di vita quotidiana e paesaggi vibranti di luce.

    Partecipò a numerose esposizioni: la III Esposizione nazionale italiana di Napoli (1877), la I Triennale di Milano (1891) e la I Biennale di Venezia (1895), continuando a esporre fino al 1907. Nel 1900 due sue opere furono presentate alla Mostra Universale di Parigi. Nel 1902 fu tra i promotori dell'Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino.

    Morì a Torino il 13 novembre 1908. La sua ultima opera, "Cuneo dalla Madonna della Riva", fu autenticata dall'amico scultore Leonardo Bistolfi, che gli dedicò anche un ritratto in gesso e una lapide commemorativa nel cimitero di Pollone Biellese.

    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Lorenzo Delleani Lorenzo Delleani
    Pollone (VC) 1840 - Torino 1908
    Chiesetta montana

    Lorenzo Delleani nacque il 17 gennaio 1840 a Pollone Biellese, terzo figlio di Agostino, "misuratore competente" nel Corpo reale del genio civile, e di Maddalena Billotti. Durante gli anni di formazione presso il collegio di Saint-Jean-de-Maurienne sviluppò un interesse per la musica e il violino, ma fu lo zio materno, Pietro Antonio Billotti (1792-1878), a indirizzarlo verso la pittura, passione condivisa anche dal fratello minore Cesare.
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    Nel 1854 si iscrisse all'Accademia Albertina di Torino, studiando con E. Gamba e successivamente con C. Arienti e A. Gastaldi. Esordì nel 1855 alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti con l'acquarello "Testa di vecchio". Durante questi anni, si distinse con opere di soggetto storico come "Episodio dell'assedio di Ancona" (1860) e "Ulisse riconosciuto dal suo vecchio cane Argo". Nel 1863 vinse il primo premio dell'Albertina con "Studio di figura dal vero rappresentante Sordello", consolidando la sua reputazione.

    Le sue prime opere rispecchiano uno stile accademico-romantico con tagli scenografici e attenzione alla ricostruzione storica. Tuttavia, dal 1868 si orientò verso il paesaggio en plein air, con opere come "Spiaggia presso Genova", caratterizzate da un approccio più immediato e da un tocco pittorico meno rigido.

    Attivo nella vita culturale torinese, nel 1869 aderì alla società d'artisti "L'Acquaforte" e strinse amicizia con il poeta G. Camerana. Il suo viaggio a Venezia nel 1873 rafforzò l'interesse per la pittura tonale e la lezione dei maestri veneziani, influenze che si riflettono nelle sue opere degli anni Settanta. Durante questo periodo produsse sia vedute paesaggistiche sia opere di gusto orientalista, come "Tappeti da vendere" (1880) e "Fuciliere arabo a cavallo" (1881), dimostrando un interesse per l'esotismo in linea con la moda dell'epoca.

    Nel 1883 visitò l'Olanda con Camerana, un'esperienza che influenzò la sua tavolozza e il suo approccio alla luce. Da allora, incrementò la produzione di tavolette e paesaggi ispirati alle campagne piemontesi e alle vedute liguri. Senza un netto distacco dalla pittura storica, si concentrò progressivamente su scene di vita quotidiana e paesaggi vibranti di luce.

    Partecipò a numerose esposizioni: la III Esposizione nazionale italiana di Napoli (1877), la I Triennale di Milano (1891) e la I Biennale di Venezia (1895), continuando a esporre fino al 1907. Nel 1900 due sue opere furono presentate alla Mostra Universale di Parigi. Nel 1902 fu tra i promotori dell'Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino.

    Morì a Torino il 13 novembre 1908. La sua ultima opera, "Cuneo dalla Madonna della Riva", fu autenticata dall'amico scultore Leonardo Bistolfi, che gli dedicò anche un ritratto in gesso e una lapide commemorativa nel cimitero di Pollone Biellese.



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  • Enrico Reycend
    Torino 1855-1928
    Porto Ligure

    Enrico Reycend nacque a Torino il 3 novembre 1855 da Luigi, libraio di origini francesi, e Marianna Savi. Fin da giovane dimostrò una spiccata inclinazione per la pittura, che lo condusse a frequentare l’Accademia Albertina di Torino fino al 1872, sebbene non conseguì mai il diploma.
    Clicca per espandere

    La sua formazione proseguì poi attraverso lezioni private con alcuni dei più importanti artisti del tempo, tra cui Enrico Ghisolfi, Lorenzo Delleani e Antonio Fontanesi. Il viaggio a Parigi del 1878 fu per lui decisivo: l’incontro con le opere di Camille Corot e degli impressionisti francesi segnò profondamente la sua visione artistica, orientandolo verso una pittura più sensibile alla luce e alla resa atmosferica.
    A partire dal 1873, Reycend partecipò regolarmente alle esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino e dal 1874 al 1920 fu presenza costante al Circolo degli Artisti della città. Le sue opere furono esposte anche in altre importanti rassegne italiane, come quelle di Brera, Genova, Milano, Firenze, Venezia e Bologna. Tra il 1885 e il 1886 si stabilì temporaneamente a Genova, dove realizzò una serie di vedute marine e portuali, ispirate alle mutevoli condizioni atmosferiche della costa ligure, tra cui spiccano lavori come Tempo grigio nel porto di Genova e Pioggia nel porto di Genova.
    Nel 1894 ottenne un importante riconoscimento: fu nominato socio onorario dell’Accademia di Brera, grazie al successo del dipinto Cantuccio quieto. La sua fama varcò anche i confini nazionali e le sue opere vennero esposte a Dresda, Monaco di Baviera, Londra, Barcellona, San Francisco, Saint Louis, Santiago del Cile e Buenos Aires. Tuttavia, con l’avvento del Novecento e il mutamento del gusto artistico, la sua pittura, ancora legata alla tradizione tardo ottocentesca, iniziò a essere marginalizzata. A ciò si aggiunsero gravi lutti familiari e difficoltà economiche, che segnarono gli ultimi anni della sua vita.
    Enrico Reycend morì a Torino il 21 febbraio 1928.

    ESTIMATE min € 8000 - max € 9000

    Enrico Reycend Enrico Reycend
    Torino 1855-1928
    Porto Ligure

    Enrico Reycend nacque a Torino il 3 novembre 1855 da Luigi, libraio di origini francesi, e Marianna Savi. Fin da giovane dimostrò una spiccata inclinazione per la pittura, che lo condusse a frequentare l’Accademia Albertina di Torino fino al 1872, sebbene non conseguì mai il diploma.
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    La sua formazione proseguì poi attraverso lezioni private con alcuni dei più importanti artisti del tempo, tra cui Enrico Ghisolfi, Lorenzo Delleani e Antonio Fontanesi. Il viaggio a Parigi del 1878 fu per lui decisivo: l’incontro con le opere di Camille Corot e degli impressionisti francesi segnò profondamente la sua visione artistica, orientandolo verso una pittura più sensibile alla luce e alla resa atmosferica.
    A partire dal 1873, Reycend partecipò regolarmente alle esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino e dal 1874 al 1920 fu presenza costante al Circolo degli Artisti della città. Le sue opere furono esposte anche in altre importanti rassegne italiane, come quelle di Brera, Genova, Milano, Firenze, Venezia e Bologna. Tra il 1885 e il 1886 si stabilì temporaneamente a Genova, dove realizzò una serie di vedute marine e portuali, ispirate alle mutevoli condizioni atmosferiche della costa ligure, tra cui spiccano lavori come Tempo grigio nel porto di Genova e Pioggia nel porto di Genova.
    Nel 1894 ottenne un importante riconoscimento: fu nominato socio onorario dell’Accademia di Brera, grazie al successo del dipinto Cantuccio quieto. La sua fama varcò anche i confini nazionali e le sue opere vennero esposte a Dresda, Monaco di Baviera, Londra, Barcellona, San Francisco, Saint Louis, Santiago del Cile e Buenos Aires. Tuttavia, con l’avvento del Novecento e il mutamento del gusto artistico, la sua pittura, ancora legata alla tradizione tardo ottocentesca, iniziò a essere marginalizzata. A ciò si aggiunsero gravi lutti familiari e difficoltà economiche, che segnarono gli ultimi anni della sua vita.
    Enrico Reycend morì a Torino il 21 febbraio 1928.



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  • Lotto 5  

    Paesaggio

    Giuseppe Camino
    Torino 1818 - Caluso (TO) 1890
    Olio su cartone cm 34x45,5 firmato in basso a dx G.Camino

    Giuseppe Camino nacque a Torino il 28 ottobre 1818. Dopo aver completato gli studi classici, intraprese inizialmente una carriera amministrativa su richiesta del padre, ma ben presto seguì la sua passione per l'arte, diventando uno dei più apprezzati paesaggisti piemontesi dell'Ottocento.
    Clicca per espandere

    Si formò sotto la guida dello scultore Giuseppe Bogliani e condivise lo studio con Angelo Beccaria. Iniziò la sua carriera artistica realizzando opere di carattere religioso, tra cui una pala d'altare raffigurante San Vincenzo de' Paoli per la chiesa di Rocciamelone e una Via Crucis per il Convento della Visitazione a Torino. ​
    Successivamente, si dedicò alla pittura di paesaggio, ispirato dai suoi viaggi di studio nella campagna romana e napoletana tra il 1845 e il 1846. Espose sei paesaggi alla Promotrice di Torino nel 1846, tra cui "Campagna romana vista dalla villa d’Este in Tivoli" e "Marina sulla costa di Savona". Tra il 1851 e il 1852, viaggiò a Parigi, Ginevra e Londra, ospite di Emanuele Tapparelli d’Azeglio, aggiornando il suo linguaggio pittorico sull'esempio del grande paesaggismo nordico. Negli anni successivi, si concentrò su paesaggi montani piemontesi e valdostani, nonché sulla campagna canavesana. Camino fu socio fondatore della "Società Promotrice delle Belle Arti" e del "Circolo degli Artisti" di Torino. Lavorò come scenografo per il Teatro Regio di Torino e divenne professore all'Accademia Albertina di Belle Arti. Nel 1864, si ritirò nella villa che si fece costruire a Caluso, dove continuò a dipingere fino alla sua morte, avvenuta il 26 febbraio 1890. Tra i suoi allievi si ricordano Giuseppe Falchetti, Carlo Pittara e Giacinto Bo.

    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Lot 5  

    Paesaggio

    Giuseppe Camino Giuseppe Camino
    Torino 1818 - Caluso (TO) 1890
    Olio su cartone cm 34x45,5 firmato in basso a dx G.Camino

    Giuseppe Camino nacque a Torino il 28 ottobre 1818. Dopo aver completato gli studi classici, intraprese inizialmente una carriera amministrativa su richiesta del padre, ma ben presto seguì la sua passione per l'arte, diventando uno dei più apprezzati paesaggisti piemontesi dell'Ottocento.
    Clicca per espandere

    Si formò sotto la guida dello scultore Giuseppe Bogliani e condivise lo studio con Angelo Beccaria. Iniziò la sua carriera artistica realizzando opere di carattere religioso, tra cui una pala d'altare raffigurante San Vincenzo de' Paoli per la chiesa di Rocciamelone e una Via Crucis per il Convento della Visitazione a Torino. ​
    Successivamente, si dedicò alla pittura di paesaggio, ispirato dai suoi viaggi di studio nella campagna romana e napoletana tra il 1845 e il 1846. Espose sei paesaggi alla Promotrice di Torino nel 1846, tra cui "Campagna romana vista dalla villa d’Este in Tivoli" e "Marina sulla costa di Savona". Tra il 1851 e il 1852, viaggiò a Parigi, Ginevra e Londra, ospite di Emanuele Tapparelli d’Azeglio, aggiornando il suo linguaggio pittorico sull'esempio del grande paesaggismo nordico. Negli anni successivi, si concentrò su paesaggi montani piemontesi e valdostani, nonché sulla campagna canavesana. Camino fu socio fondatore della "Società Promotrice delle Belle Arti" e del "Circolo degli Artisti" di Torino. Lavorò come scenografo per il Teatro Regio di Torino e divenne professore all'Accademia Albertina di Belle Arti. Nel 1864, si ritirò nella villa che si fece costruire a Caluso, dove continuò a dipingere fino alla sua morte, avvenuta il 26 febbraio 1890. Tra i suoi allievi si ricordano Giuseppe Falchetti, Carlo Pittara e Giacinto Bo.



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  • Lotto 6  

    Pastorello

    Angelo Beccaria
    Torino 1820 - 1897
    Olio su tela cm 40x63 firmato in basso a sx A.Beccaria datato 54

    Angelo Beccaria nacque a Torino nel maggio del 1820. All'età di diciotto anni, si iscrisse all'Accademia Albertina di Belle Arti, dove studiò sotto la guida di Giovanni Battista Biscarra.
    Clicca per espandere

    Inizialmente orientato verso la pittura di figura, dovette abbandonarla a causa di problemi alla vista, dedicandosi così esclusivamente alla pittura di paesaggio. Fu influenzato da artisti come Massimo d'Azeglio e Alexandre Calame, sviluppando uno stile che, sebbene legato a un certo manierismo, mostrava una profonda sensibilità verso la natura.
    A partire dal 1843, Beccaria espose regolarmente le sue opere presso la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, partecipando alle esposizioni annuali fino al 1860 e, successivamente, con alcune interruzioni, fino al 1896. Le sue opere, come "La raccolta del fieno" (1864), "Paese d'invenzione" (1870) e "L'ora del pasto", riflettono una predilezione per le scene agresti e montane, spesso ambientate nelle vallate piemontesi e valdostane. Accanto ai dipinti ad olio, realizzò numerosi studi, disegni e incisioni, tra cui una serie di sei tavolette con vedute di campagna caratterizzate da colori tenui e una notevole freschezza espressiva. ​
    Oltre alla sua attività artistica, Beccaria si dedicò all'insegnamento del disegno presso importanti famiglie nobili e borghesi torinesi, tra cui la famiglia reale. Fu maestro dei principi Amedeo e Oddone, nonché delle principesse Clotilde e Maria Pia. Tra i suoi allievi si annovera Giuseppe Camino. Angelo Beccaria morì a Torino il 14 gennaio 1897

    ESTIMATE min € 2500 - max € 3000

    Lot 6  

    Pastorello

    Angelo Beccaria Angelo Beccaria
    Torino 1820 - 1897
    Olio su tela cm 40x63 firmato in basso a sx A.Beccaria datato 54

    Angelo Beccaria nacque a Torino nel maggio del 1820. All'età di diciotto anni, si iscrisse all'Accademia Albertina di Belle Arti, dove studiò sotto la guida di Giovanni Battista Biscarra.
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    Inizialmente orientato verso la pittura di figura, dovette abbandonarla a causa di problemi alla vista, dedicandosi così esclusivamente alla pittura di paesaggio. Fu influenzato da artisti come Massimo d'Azeglio e Alexandre Calame, sviluppando uno stile che, sebbene legato a un certo manierismo, mostrava una profonda sensibilità verso la natura.
    A partire dal 1843, Beccaria espose regolarmente le sue opere presso la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, partecipando alle esposizioni annuali fino al 1860 e, successivamente, con alcune interruzioni, fino al 1896. Le sue opere, come "La raccolta del fieno" (1864), "Paese d'invenzione" (1870) e "L'ora del pasto", riflettono una predilezione per le scene agresti e montane, spesso ambientate nelle vallate piemontesi e valdostane. Accanto ai dipinti ad olio, realizzò numerosi studi, disegni e incisioni, tra cui una serie di sei tavolette con vedute di campagna caratterizzate da colori tenui e una notevole freschezza espressiva. ​
    Oltre alla sua attività artistica, Beccaria si dedicò all'insegnamento del disegno presso importanti famiglie nobili e borghesi torinesi, tra cui la famiglia reale. Fu maestro dei principi Amedeo e Oddone, nonché delle principesse Clotilde e Maria Pia. Tra i suoi allievi si annovera Giuseppe Camino. Angelo Beccaria morì a Torino il 14 gennaio 1897



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  • Lotto 7  

    Bel visetto

    Roberto Fontana
    Milano 1844 - 1907
    Olio su cartone cm 30x21 firmato in alto a sx R.Fontana

    Roberto Fontana nacque a Milano il 10 aprile 1844. Dopo aver abbandonato gli studi classici, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove studiò incisione sotto la guida di Antonio Bramati e pittura con Giuseppe Bertini e Carlo Notaris.
    Clicca per espandere

    Esordì nel 1866 alla XXV Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti di Torino con l'opera "Geltrude confusa scorge la lettera in mano al principe suo padre", ispirata ai Promessi Sposi. Successivamente, si dedicò a soggetti di genere, presentando nel 1872 all'Esposizione di Belle Arti di Brera il dipinto "Ispezione alla persona della fidanzata. Costume russo", che gli valse l'apprezzamento della critica e del pubblico. Partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, ottenendo riconoscimenti a Filadelfia nel 1876 e a Parigi nel 1889. La sua produzione comprende ritratti, paesaggi e scene di genere, caratterizzati da una notevole attenzione ai dettagli e una raffinata tecnica pittorica. Morì a Milano il 25 novembre 1907. ​

    ESTIMATE min € 2000 - max € 2500

    Lot 7  

    Bel visetto

    Roberto Fontana Roberto Fontana
    Milano 1844 - 1907
    Olio su cartone cm 30x21 firmato in alto a sx R.Fontana

    Roberto Fontana nacque a Milano il 10 aprile 1844. Dopo aver abbandonato gli studi classici, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove studiò incisione sotto la guida di Antonio Bramati e pittura con Giuseppe Bertini e Carlo Notaris.
    Clicca per espandere

    Esordì nel 1866 alla XXV Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti di Torino con l'opera "Geltrude confusa scorge la lettera in mano al principe suo padre", ispirata ai Promessi Sposi. Successivamente, si dedicò a soggetti di genere, presentando nel 1872 all'Esposizione di Belle Arti di Brera il dipinto "Ispezione alla persona della fidanzata. Costume russo", che gli valse l'apprezzamento della critica e del pubblico. Partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, ottenendo riconoscimenti a Filadelfia nel 1876 e a Parigi nel 1889. La sua produzione comprende ritratti, paesaggi e scene di genere, caratterizzati da una notevole attenzione ai dettagli e una raffinata tecnica pittorica. Morì a Milano il 25 novembre 1907. ​



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  • Lotto 8  

    Paesaggio Ligure

    Carlo Prada
    Milano 1884-1960
    Olio su tavola cm 32,5x44 firmato in basso a sx C.Prada

    Carlo Prada nacque a Milano il 13 ottobre 1884, figlio dell'avvocato Isnardo, che inizialmente lo indirizzò verso studi classici. Tuttavia, la precoce inclinazione artistica del giovane Carlo lo spinse a intraprendere un percorso differente: nel 1902 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si formò sotto la guida di maestri come Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone.
    Clicca per espandere

    In questi anni si avvicinò al Divisionismo, movimento che lo affascinò per la sua resa luministica ottenuta attraverso pennellate spezzate e colori puri.

    Il debutto ufficiale avvenne nel 1906 all’Esposizione Nazionale di Milano con il dipinto Ultime nevi, che gli valse l’attenzione del mercante d’arte Alberto Grubicy, figura di riferimento per la promozione del Divisionismo in Italia. Grazie a questa collaborazione, Prada riuscì a esporre le proprie opere anche a livello internazionale, partecipando a importanti rassegne a Parigi nel 1907, 1912 e 1921.

    Col passare degli anni, l’artista sentì l’esigenza di evolvere il proprio linguaggio espressivo, allontanandosi progressivamente dal Divisionismo. Abbracciò così i principi del movimento “Novecento”, che proponeva un ritorno all’ordine classico e alla solidità della forma. Negli anni Trenta, la sua adesione al Chiarismo segnò un ulteriore passaggio stilistico: le sue tele si riempirono di tonalità leggere e luminose, rifiutando i contrasti forti e privilegiando atmosfere diafane e serene.

    La produzione pittorica di questo periodo si concentrò soprattutto sui paesaggi liguri, in particolare le vedute di Portofino e dell’entroterra, dipinte con delicatezza e sensibilità. Al paesaggio si affiancò anche una produzione ritrattistica raffinata, in cui l’artista dimostrò una notevole capacità introspettiva nel cogliere la psicologia dei soggetti.

    Le opere di Carlo Prada furono esposte in numerose mostre, tra cui si ricordano la Società degli Amici delle Belle Arti a Cracovia nel 1935 e la Mostra d'Arte Italiana a Varsavia e Praga nello stesso anno. Morì nella sua città natale, Milano, nel 1960.

    ESTIMATE min € 2000 - max € 2500

    Lot 8  

    Paesaggio Ligure

    Carlo Prada Carlo Prada
    Milano 1884-1960
    Olio su tavola cm 32,5x44 firmato in basso a sx C.Prada

    Carlo Prada nacque a Milano il 13 ottobre 1884, figlio dell'avvocato Isnardo, che inizialmente lo indirizzò verso studi classici. Tuttavia, la precoce inclinazione artistica del giovane Carlo lo spinse a intraprendere un percorso differente: nel 1902 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si formò sotto la guida di maestri come Giuseppe Mentessi e Cesare Tallone.
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    In questi anni si avvicinò al Divisionismo, movimento che lo affascinò per la sua resa luministica ottenuta attraverso pennellate spezzate e colori puri.

    Il debutto ufficiale avvenne nel 1906 all’Esposizione Nazionale di Milano con il dipinto Ultime nevi, che gli valse l’attenzione del mercante d’arte Alberto Grubicy, figura di riferimento per la promozione del Divisionismo in Italia. Grazie a questa collaborazione, Prada riuscì a esporre le proprie opere anche a livello internazionale, partecipando a importanti rassegne a Parigi nel 1907, 1912 e 1921.

    Col passare degli anni, l’artista sentì l’esigenza di evolvere il proprio linguaggio espressivo, allontanandosi progressivamente dal Divisionismo. Abbracciò così i principi del movimento “Novecento”, che proponeva un ritorno all’ordine classico e alla solidità della forma. Negli anni Trenta, la sua adesione al Chiarismo segnò un ulteriore passaggio stilistico: le sue tele si riempirono di tonalità leggere e luminose, rifiutando i contrasti forti e privilegiando atmosfere diafane e serene.

    La produzione pittorica di questo periodo si concentrò soprattutto sui paesaggi liguri, in particolare le vedute di Portofino e dell’entroterra, dipinte con delicatezza e sensibilità. Al paesaggio si affiancò anche una produzione ritrattistica raffinata, in cui l’artista dimostrò una notevole capacità introspettiva nel cogliere la psicologia dei soggetti.

    Le opere di Carlo Prada furono esposte in numerose mostre, tra cui si ricordano la Società degli Amici delle Belle Arti a Cracovia nel 1935 e la Mostra d'Arte Italiana a Varsavia e Praga nello stesso anno. Morì nella sua città natale, Milano, nel 1960.



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  • Lotto 9  

    Ombre sul lago

    Lazzaro Pasini
    Reggio nell'Emilia 1861 - Milano 1949
    Olio su tela cm 49,5x44,5 fir

    Lazzaro Pasini nacque a Reggio Emilia il 28 settembre 1861. Fin da giovane mostrò una naturale inclinazione per il disegno, che coltivò sotto la guida dell'incisore Romualdo Belloli.
    Clicca per espandere

    Grazie a una borsa di studio, ebbe l’opportunità di trasferirsi a Firenze, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti. Qui studiò con Giovanni Fattori e si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, da cui assimilò l’interesse per la vita quotidiana e per il paesaggio, elementi che diventeranno centrali nella sua poetica pittorica.

    Il suo debutto ufficiale risale al 1884, quando presentò l’opera In soffitta all’Esposizione Nazionale di Torino. Il dipinto, una scena di genere ispirata a temi sociali, fu molto apprezzato per la sua sincerità e profondità emotiva, tanto da entrare nelle collezioni del Museo Civico di Reggio Emilia. Due anni dopo, Pasini si stabilì a Milano, città che gli offrì nuovi stimoli e lo mise in contatto con gli ambienti del naturalismo lombardo, influenzando ulteriormente il suo stile in direzione di un realismo più attento alla resa luministica e alla verità della scena.

    Nel corso della sua lunga carriera, Pasini partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, ottenendo premi e riconoscimenti. Nel 1912, il pastello Accordi fu acquistato dalla regina madre, testimonianza della stima che godeva anche presso l’ambiente aristocratico. Nel 1918, fu insignito della medaglia d’oro dal Ministero della Pubblica Istruzione per il valore della sua opera artistica.

    Negli anni maturi, la sua pittura si concentrò principalmente sul paesaggio, trattato con delicata sensibilità cromatica e con una pennellata morbida, quasi musicale. Le sue vedute, spesso ispirate alla Liguria e alla campagna lombarda, riflettono una profonda osservazione della natura e delle sue atmosfere mutevoli.

    Lazzaro Pasini morì a Milano il 29 aprile 1949.

    mato in basso a dx Laz.Pasini
    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Lot 9  

    Ombre sul lago

    Lazzaro Pasini Lazzaro Pasini
    Reggio nell'Emilia 1861 - Milano 1949
    Olio su tela cm 49,5x44,5 fir

    Lazzaro Pasini nacque a Reggio Emilia il 28 settembre 1861. Fin da giovane mostrò una naturale inclinazione per il disegno, che coltivò sotto la guida dell'incisore Romualdo Belloli.
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    Grazie a una borsa di studio, ebbe l’opportunità di trasferirsi a Firenze, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti. Qui studiò con Giovanni Fattori e si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, da cui assimilò l’interesse per la vita quotidiana e per il paesaggio, elementi che diventeranno centrali nella sua poetica pittorica.

    Il suo debutto ufficiale risale al 1884, quando presentò l’opera In soffitta all’Esposizione Nazionale di Torino. Il dipinto, una scena di genere ispirata a temi sociali, fu molto apprezzato per la sua sincerità e profondità emotiva, tanto da entrare nelle collezioni del Museo Civico di Reggio Emilia. Due anni dopo, Pasini si stabilì a Milano, città che gli offrì nuovi stimoli e lo mise in contatto con gli ambienti del naturalismo lombardo, influenzando ulteriormente il suo stile in direzione di un realismo più attento alla resa luministica e alla verità della scena.

    Nel corso della sua lunga carriera, Pasini partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, ottenendo premi e riconoscimenti. Nel 1912, il pastello Accordi fu acquistato dalla regina madre, testimonianza della stima che godeva anche presso l’ambiente aristocratico. Nel 1918, fu insignito della medaglia d’oro dal Ministero della Pubblica Istruzione per il valore della sua opera artistica.

    Negli anni maturi, la sua pittura si concentrò principalmente sul paesaggio, trattato con delicata sensibilità cromatica e con una pennellata morbida, quasi musicale. Le sue vedute, spesso ispirate alla Liguria e alla campagna lombarda, riflettono una profonda osservazione della natura e delle sue atmosfere mutevoli.

    Lazzaro Pasini morì a Milano il 29 aprile 1949.

    mato in basso a dx Laz.Pasini


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  • Lotto 10  

    L'arrivo a Mandello

    Riccardo Pellegrini
    Milano 1863 - Crescenzago (MI) 1934
    Acquerello su carta cm 42x61 firmato in basso a sx Riccardo Pellegrini

    Riccardo Pellegrini nacque a Milano l'11 marzo 1863 e morì a Crescenzago il 31 marzo 1934. Cresciuto in un ambiente fortemente influenzato dal romanticismo milanese, proseguì i suoi studi artistici a Roma e Napoli, sotto la guida di Domenico Morelli.
    Clicca per espandere

    I suoi viaggi in Inghilterra, Francia e, soprattutto, in Spagna, arricchirono la sua arte, ispirandolo a rappresentare scene rustiche e paesaggi di grande intensità emotiva, spesso intrisi di un’atmosfera mediterranea.

    Oltre alla pittura, Pellegrini si distinse anche come illustratore, collaborando con importanti riviste del suo tempo e realizzando illustrazioni per opere letterarie come Don Chisciotte di Cervantes e Gil Blas di Alain-René Lesage. Le sue creazioni per cartoline d’epoca sono oggi molto ricercate dai collezionisti.

    Tra le sue opere più celebri si ricordano Scene di pesca (1887), Domenica all'aperto (1890), Donne eleganti in riva al lago (1897), oltre a dipinti come A Siviglia, Bolero Andaluso e Mercato Arabo (circa 1890). Le sue tele sono conservate in prestigiose collezioni, tra cui il Museo Poldi Pezzoli di Milano e il Museo Camuno di Breno. Pellegrini partecipò a numerose mostre, tra cui una a Pisa, dove espose ben diciannove opere. Il suo stile è caratterizzato da un uso vibrante dei colori e dalla capacità di catturare con grande dettaglio scene di vita quotidiana, che ne fanno un pittore amato per la sua abilità nel rappresentare la realtà in maniera vivida e coinvolgente.

    ESTIMATE min € 2500 - max € 3000

    Lot 10  

    L'arrivo a Mandello

    Riccardo Pellegrini Riccardo Pellegrini
    Milano 1863 - Crescenzago (MI) 1934
    Acquerello su carta cm 42x61 firmato in basso a sx Riccardo Pellegrini

    Riccardo Pellegrini nacque a Milano l'11 marzo 1863 e morì a Crescenzago il 31 marzo 1934. Cresciuto in un ambiente fortemente influenzato dal romanticismo milanese, proseguì i suoi studi artistici a Roma e Napoli, sotto la guida di Domenico Morelli.
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    I suoi viaggi in Inghilterra, Francia e, soprattutto, in Spagna, arricchirono la sua arte, ispirandolo a rappresentare scene rustiche e paesaggi di grande intensità emotiva, spesso intrisi di un’atmosfera mediterranea.

    Oltre alla pittura, Pellegrini si distinse anche come illustratore, collaborando con importanti riviste del suo tempo e realizzando illustrazioni per opere letterarie come Don Chisciotte di Cervantes e Gil Blas di Alain-René Lesage. Le sue creazioni per cartoline d’epoca sono oggi molto ricercate dai collezionisti.

    Tra le sue opere più celebri si ricordano Scene di pesca (1887), Domenica all'aperto (1890), Donne eleganti in riva al lago (1897), oltre a dipinti come A Siviglia, Bolero Andaluso e Mercato Arabo (circa 1890). Le sue tele sono conservate in prestigiose collezioni, tra cui il Museo Poldi Pezzoli di Milano e il Museo Camuno di Breno. Pellegrini partecipò a numerose mostre, tra cui una a Pisa, dove espose ben diciannove opere. Il suo stile è caratterizzato da un uso vibrante dei colori e dalla capacità di catturare con grande dettaglio scene di vita quotidiana, che ne fanno un pittore amato per la sua abilità nel rappresentare la realtà in maniera vivida e coinvolgente.



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  • Silvio Poma
    Trescore Balneario (BG) 1841 - Turate (CO) 1932
    Olio su tela cm 49,5x95,5 firmato in basso a dx S.Poma

    Silvio Poma nacque a Trescore Balneario, Bergamo e si distinse inizialmente come volontario durante la II Guerra di Indipendenza. Dopo aver intrapreso la vita militare, nel 1866 si congedò dall'esercito a causa della contrazione della malaria.
    Clicca per espandere

    Il suo ritorno a Milano segnò l'inizio di un percorso artistico notevole.

    A Milano, Poma si immerse negli studi di due importanti pittori-soldati dell'epoca, Giovan Battista Lelli e Gerolamo Induno, con i quali era entrato in contatto durante la campagna militare del 1859. Nel 1869, esordì all'Esposizione di Belle Arti di Brera, ma i riconoscimenti ufficiali arrivarono solo nella metà del decennio successivo.

    Il punto di svolta nella sua carriera avvenne nel 1876, quando vinse il prestigioso premio Mylius dell'Accademia di Belle Arti di Brera con la sua opera "Macbeth incontra nel bosco di Dunscinane le straghe che gli predicono il trono", un dipinto di soggetto storico ambientato in un contesto naturale di gusto romantico.

    Il successo continuò nel 1877, quando un suo paesaggio fu acquistato all'Esposizione Nazionale di Napoli da Vittorio Emanuele II, il che gli conferì grande visibilità. La fama internazionale di Poma crebbe ulteriormente quando Re Vittorio Emanuele II acquistò opere per la sua collezione privata.

    La sua presenza nelle esposizioni nazionali negli anni successivi consolidò ulteriormente la sua reputazione. Alla Esposizione Nazionale di Milano del 1881, presentò opere come "Veduta del lago di Lecco e la punta di Bellagio" e "Abbadia sul Lago di Lecco". Inoltre, partecipò alle esposizioni di Roma del 1883, Torino del 1884, Venezia del 1887 e Bologna del 1888, presentando una varietà di vedute paesaggistiche che includevano panorami lacustri e boschi.

    Silvio Poma è ricordato soprattutto come pittore di paesaggi, con un repertorio ricco di vedute lacustri. Il suo stile, di carattere intimista, mostrò influenze del realismo, con un approccio che rifletteva l'atmosfera e la bellezza naturale dei luoghi che dipingeva. Il periodo dal 1883 in poi vide un aumento significativo della sua attività artistica, con la presentazione sistematica di opere in mostre nazionali e un successo continuo sul mercato dell'arte. Silvio Poma fu sepolto al Cimitero Maggiore di Milano, dove i suoi resti riposano in una celletta.

    ESTIMATE min € 15000 - max € 18000

    Silvio Poma Silvio Poma
    Trescore Balneario (BG) 1841 - Turate (CO) 1932
    Olio su tela cm 49,5x95,5 firmato in basso a dx S.Poma

    Silvio Poma nacque a Trescore Balneario, Bergamo e si distinse inizialmente come volontario durante la II Guerra di Indipendenza. Dopo aver intrapreso la vita militare, nel 1866 si congedò dall'esercito a causa della contrazione della malaria.
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    Il suo ritorno a Milano segnò l'inizio di un percorso artistico notevole.

    A Milano, Poma si immerse negli studi di due importanti pittori-soldati dell'epoca, Giovan Battista Lelli e Gerolamo Induno, con i quali era entrato in contatto durante la campagna militare del 1859. Nel 1869, esordì all'Esposizione di Belle Arti di Brera, ma i riconoscimenti ufficiali arrivarono solo nella metà del decennio successivo.

    Il punto di svolta nella sua carriera avvenne nel 1876, quando vinse il prestigioso premio Mylius dell'Accademia di Belle Arti di Brera con la sua opera "Macbeth incontra nel bosco di Dunscinane le straghe che gli predicono il trono", un dipinto di soggetto storico ambientato in un contesto naturale di gusto romantico.

    Il successo continuò nel 1877, quando un suo paesaggio fu acquistato all'Esposizione Nazionale di Napoli da Vittorio Emanuele II, il che gli conferì grande visibilità. La fama internazionale di Poma crebbe ulteriormente quando Re Vittorio Emanuele II acquistò opere per la sua collezione privata.

    La sua presenza nelle esposizioni nazionali negli anni successivi consolidò ulteriormente la sua reputazione. Alla Esposizione Nazionale di Milano del 1881, presentò opere come "Veduta del lago di Lecco e la punta di Bellagio" e "Abbadia sul Lago di Lecco". Inoltre, partecipò alle esposizioni di Roma del 1883, Torino del 1884, Venezia del 1887 e Bologna del 1888, presentando una varietà di vedute paesaggistiche che includevano panorami lacustri e boschi.

    Silvio Poma è ricordato soprattutto come pittore di paesaggi, con un repertorio ricco di vedute lacustri. Il suo stile, di carattere intimista, mostrò influenze del realismo, con un approccio che rifletteva l'atmosfera e la bellezza naturale dei luoghi che dipingeva. Il periodo dal 1883 in poi vide un aumento significativo della sua attività artistica, con la presentazione sistematica di opere in mostre nazionali e un successo continuo sul mercato dell'arte. Silvio Poma fu sepolto al Cimitero Maggiore di Milano, dove i suoi resti riposano in una celletta.



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  • Lotto 12  

    1870

    Achille Dovera
    Milano 1838 - Milano 1895
    Isola bella, Lago Maggiore

    Achille Dovera nacque a Milano nel 1838 e vi morì nel 1895. Formatosi all'Accademia di Brera, fu allievo di Francesco Hayez e si specializzò nella pittura di paesaggio e figura.
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    La sua arte fu fortemente influenzata dall'ambiente romantico, ma anche dalla sua esperienza diretta durante la campagna garibaldina nel Meridione d'Italia, che lasciò un'impronta indelebile nei temi delle sue opere, spesso legate al Risorgimento.

    Nel corso della sua carriera, Dovera intraprese numerosi viaggi, in Europa e nel Nord Africa, che arricchirono il suo linguaggio pittorico, e lo portarono a esporre le sue opere in importanti sedi italiane e internazionali. Le sue tele spaziano dai soggetti storici e risorgimentali a paesaggi e marine, nei quali si distingue per una grande attenzione al dettaglio naturalistico e per un uso sapiente della luce, che rendeva le sue scene particolarmente suggestive.

    Tra le sue opere più celebri figurano Bagnanti sulla spiaggia e Dopo la tempesta, che sono esempi della sua capacità di catturare la vita quotidiana e gli effetti atmosferici con un realismo vivido. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre, tra cui quelle di Milano, Torino e Venezia, e sono oggi ricercate dai collezionisti. Le sue tele, conservate in collezioni pubbliche e private, continuano a testimoniare la sua importanza nell'arte italiana del XIX secolo.

    ESTIMATE min € 7000 - max € 8000

    Lot 12  

    1870

    Achille Dovera Achille Dovera
    Milano 1838 - Milano 1895
    Isola bella, Lago Maggiore

    Achille Dovera nacque a Milano nel 1838 e vi morì nel 1895. Formatosi all'Accademia di Brera, fu allievo di Francesco Hayez e si specializzò nella pittura di paesaggio e figura.
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    La sua arte fu fortemente influenzata dall'ambiente romantico, ma anche dalla sua esperienza diretta durante la campagna garibaldina nel Meridione d'Italia, che lasciò un'impronta indelebile nei temi delle sue opere, spesso legate al Risorgimento.

    Nel corso della sua carriera, Dovera intraprese numerosi viaggi, in Europa e nel Nord Africa, che arricchirono il suo linguaggio pittorico, e lo portarono a esporre le sue opere in importanti sedi italiane e internazionali. Le sue tele spaziano dai soggetti storici e risorgimentali a paesaggi e marine, nei quali si distingue per una grande attenzione al dettaglio naturalistico e per un uso sapiente della luce, che rendeva le sue scene particolarmente suggestive.

    Tra le sue opere più celebri figurano Bagnanti sulla spiaggia e Dopo la tempesta, che sono esempi della sua capacità di catturare la vita quotidiana e gli effetti atmosferici con un realismo vivido. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre, tra cui quelle di Milano, Torino e Venezia, e sono oggi ricercate dai collezionisti. Le sue tele, conservate in collezioni pubbliche e private, continuano a testimoniare la sua importanza nell'arte italiana del XIX secolo.



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  • Lotto 13  

    1870

    Achille Dovera
    Milano 1838 - Milano 1895
    Villa Melzi, Lago di Como

    Achille Dovera nacque a Milano nel 1838 e vi morì nel 1895. Formatosi all'Accademia di Brera, fu allievo di Francesco Hayez e si specializzò nella pittura di paesaggio e figura.
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    La sua arte fu fortemente influenzata dall'ambiente romantico, ma anche dalla sua esperienza diretta durante la campagna garibaldina nel Meridione d'Italia, che lasciò un'impronta indelebile nei temi delle sue opere, spesso legate al Risorgimento.

    Nel corso della sua carriera, Dovera intraprese numerosi viaggi, in Europa e nel Nord Africa, che arricchirono il suo linguaggio pittorico, e lo portarono a esporre le sue opere in importanti sedi italiane e internazionali. Le sue tele spaziano dai soggetti storici e risorgimentali a paesaggi e marine, nei quali si distingue per una grande attenzione al dettaglio naturalistico e per un uso sapiente della luce, che rendeva le sue scene particolarmente suggestive.

    Tra le sue opere più celebri figurano Bagnanti sulla spiaggia e Dopo la tempesta, che sono esempi della sua capacità di catturare la vita quotidiana e gli effetti atmosferici con un realismo vivido. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre, tra cui quelle di Milano, Torino e Venezia, e sono oggi ricercate dai collezionisti. Le sue tele, conservate in collezioni pubbliche e private, continuano a testimoniare la sua importanza nell'arte italiana del XIX secolo.

    ESTIMATE min € 8000 - max € 9000

    Lot 13  

    1870

    Achille Dovera Achille Dovera
    Milano 1838 - Milano 1895
    Villa Melzi, Lago di Como

    Achille Dovera nacque a Milano nel 1838 e vi morì nel 1895. Formatosi all'Accademia di Brera, fu allievo di Francesco Hayez e si specializzò nella pittura di paesaggio e figura.
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    La sua arte fu fortemente influenzata dall'ambiente romantico, ma anche dalla sua esperienza diretta durante la campagna garibaldina nel Meridione d'Italia, che lasciò un'impronta indelebile nei temi delle sue opere, spesso legate al Risorgimento.

    Nel corso della sua carriera, Dovera intraprese numerosi viaggi, in Europa e nel Nord Africa, che arricchirono il suo linguaggio pittorico, e lo portarono a esporre le sue opere in importanti sedi italiane e internazionali. Le sue tele spaziano dai soggetti storici e risorgimentali a paesaggi e marine, nei quali si distingue per una grande attenzione al dettaglio naturalistico e per un uso sapiente della luce, che rendeva le sue scene particolarmente suggestive.

    Tra le sue opere più celebri figurano Bagnanti sulla spiaggia e Dopo la tempesta, che sono esempi della sua capacità di catturare la vita quotidiana e gli effetti atmosferici con un realismo vivido. Le sue opere sono state presentate in numerose mostre, tra cui quelle di Milano, Torino e Venezia, e sono oggi ricercate dai collezionisti. Le sue tele, conservate in collezioni pubbliche e private, continuano a testimoniare la sua importanza nell'arte italiana del XIX secolo.



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  • Lotto 14  

    1912

    Agustin Salinas Teruel
    Zaragoza (Spagna) 1861 - Roma 1915
    Lago Maggiore

    ESTIMATE min € 2500 - max € 3000

    Lot 14  

    1912

    Agustin Salinas Teruel Agustin Salinas Teruel
    Zaragoza (Spagna) 1861 - Roma 1915
    Lago Maggiore



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  • Lotto 15  

    Raccolta dei fiori

    Emilio Borsa
    Milano 1857 - Monza 1931
    Olio su tela cm 57x82 firmato in basso a dx Emilio Borsa datato 84

    Emilio Borsa nacque a Milano il 6 maggio 1857 e morì a Monza l'11 ottobre 1931. Cresciuto in un ambiente familiare fortemente legato all'arte, era figlio di Paolo Borsa, professore di disegno, e di Regina Bianchi, sorella del pittore Mosè Bianchi.
    Clicca per espandere

    Fin da giovane, ricevette i suoi primi insegnamenti artistici dal padre e dallo zio, per poi frequentare l'Accademia di Brera a Milano, dove si formò sotto la guida del celebre pittore Francesco Hayez.

    La sua produzione artistica si concentrò principalmente su paesaggi, scene di genere e ritratti, caratterizzati da una pennellata ampia e da una tavolozza di colori smorzati. La sua abilità nel rappresentare la natura con grande sensibilità gli permise di ottenere numerosi riconoscimenti, tra cui una medaglia all'Esposizione Universale di Parigi nel 1889 e il Premio Principe Umberto nel 1901 con il dipinto Foglie morte. Le sue opere furono esposte in diverse città italiane e internazionali, tra cui Milano, Roma, Torino, Firenze, Venezia, Parigi, Londra, Monaco, e Buenos Aires, ottenendo l'apprezzamento di critici e collezionisti.

    Tra le sue opere più importanti si trovano Bosco d'estate, conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, e Bosco, esposto alla Galleria d'Arte Moderna di Milano. Molte sue tele sono tuttavia conservate in collezioni private, rendendole meno accessibili al pubblico. Oggi, Emilio Borsa è ricordato come uno dei pittori italiani di rilievo del XIX secolo, capace di catturare l'anima della natura e della vita quotidiana con grande maestria.

    ESTIMATE min € 7000 - max € 8000

    Lot 15  

    Raccolta dei fiori

    Emilio Borsa Emilio Borsa
    Milano 1857 - Monza 1931
    Olio su tela cm 57x82 firmato in basso a dx Emilio Borsa datato 84

    Emilio Borsa nacque a Milano il 6 maggio 1857 e morì a Monza l'11 ottobre 1931. Cresciuto in un ambiente familiare fortemente legato all'arte, era figlio di Paolo Borsa, professore di disegno, e di Regina Bianchi, sorella del pittore Mosè Bianchi.
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    Fin da giovane, ricevette i suoi primi insegnamenti artistici dal padre e dallo zio, per poi frequentare l'Accademia di Brera a Milano, dove si formò sotto la guida del celebre pittore Francesco Hayez.

    La sua produzione artistica si concentrò principalmente su paesaggi, scene di genere e ritratti, caratterizzati da una pennellata ampia e da una tavolozza di colori smorzati. La sua abilità nel rappresentare la natura con grande sensibilità gli permise di ottenere numerosi riconoscimenti, tra cui una medaglia all'Esposizione Universale di Parigi nel 1889 e il Premio Principe Umberto nel 1901 con il dipinto Foglie morte. Le sue opere furono esposte in diverse città italiane e internazionali, tra cui Milano, Roma, Torino, Firenze, Venezia, Parigi, Londra, Monaco, e Buenos Aires, ottenendo l'apprezzamento di critici e collezionisti.

    Tra le sue opere più importanti si trovano Bosco d'estate, conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, e Bosco, esposto alla Galleria d'Arte Moderna di Milano. Molte sue tele sono tuttavia conservate in collezioni private, rendendole meno accessibili al pubblico. Oggi, Emilio Borsa è ricordato come uno dei pittori italiani di rilievo del XIX secolo, capace di catturare l'anima della natura e della vita quotidiana con grande maestria.



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  • Lotto 16  

    Il bacio

    Luigi Rossi
    Lugano, Svizzera 1853 - 1923
    Il bacio

    Il pittore Luigi Rossi nacque a Castagnola presso Lugano il 10 marzo 1853. Morto a Sala Capriasca il 6 agosto 1923.
    Clicca per espandere

    Studiò alla milanese Accademia di Brera, allievo diGiuseppe Bertini, di Francesco Valaperta e di Luigi Riccardi, e rapidamente si conquistò fama con "La questua infruttuosa", primo dipinto esposto (1874); "Una via di Milano"; "In assenza dei padroni"; "La scodella rotta"; "La distrazione" e "Il fratellino ammalato"; cosicchè i suoi quadri furono cercati e apprezzati. Il pittore Luigi Rossi trattò, con pennellata sicura, colore equilibrato, tecnica robusta, soggetti di genere secondo la moda del tempo; ma eseguì anche molti paesaggi di montagna, nei quali rievocò con nostalgia d'artista le Alpi native. Recatosi a Parigi nel 1885, si segnalò come brioso illustratore di romanzi francesi, come «Tartarin sur les Alpes» di Alfonso Daudet. Nel 1890 era a Berna. Sue opere figurarono, sino agli ultimi anni di vita dell'artista, alle principali mostre: a Parigi, nel 1889 "La polenta", riesposto a Londra nel 1916; nel 1892, "Alba"; nel 1898, "Il mosto", che attualmente è conservato con "La preghiera del mattino" nella Galleria d'Arte Moderna di Milano. Poi alla Esposizione Internazionale di Milano (1906) apparvero i suoi quadri "Casa abbandonata"; "La vita"; "L'alzaia"; "Ritratto di signora" e "Primi raggi", alla Mostra del Cinquantenario in Roma (1911), i due dipinti "Il mercato (Lago di Lugano)" e "Arcobaleno"; alla Biennale Veneziana del 1912, "Cerere" e "Plein air"; a quella del 1914, "Le ranette" e "La valle", alla Quadriennale di Torino del 1919, "Miraggio"; alla Biennale Veneziana del 1920, "La pianura"; alla successiva "Le castagne"; alla Quadriennale torinese del 1923, "La famiglia del contadino". Il Museo Civico di Torino conserva il suo lavoro "Passeggiata domenicale sulle coste dell'Atlantico". Altre opere sono nei Musei di Berna, di Ginevra e dl Berlino. Citansi anche del Rossi: "Ritratto del generale Sirtori"; "Dopo la luna di miele"; "La vigna del maestro"; "La carovana del pittore"; "Il giullare"; "L'abate galante"; "Sogni di giovinezza"; "Il ritorno al paese natio".
    Note biografiche tratte dal Dizionario Illustrato dei Pittori, Disegnatori ed Incisori Italiani A. M. Comanducci.

    ESTIMATE min € 20000 - max € 25000

    Lot 16  

    Il bacio

    Luigi Rossi Luigi Rossi
    Lugano, Svizzera 1853 - 1923
    Il bacio

    Il pittore Luigi Rossi nacque a Castagnola presso Lugano il 10 marzo 1853. Morto a Sala Capriasca il 6 agosto 1923.
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    Studiò alla milanese Accademia di Brera, allievo diGiuseppe Bertini, di Francesco Valaperta e di Luigi Riccardi, e rapidamente si conquistò fama con "La questua infruttuosa", primo dipinto esposto (1874); "Una via di Milano"; "In assenza dei padroni"; "La scodella rotta"; "La distrazione" e "Il fratellino ammalato"; cosicchè i suoi quadri furono cercati e apprezzati. Il pittore Luigi Rossi trattò, con pennellata sicura, colore equilibrato, tecnica robusta, soggetti di genere secondo la moda del tempo; ma eseguì anche molti paesaggi di montagna, nei quali rievocò con nostalgia d'artista le Alpi native. Recatosi a Parigi nel 1885, si segnalò come brioso illustratore di romanzi francesi, come «Tartarin sur les Alpes» di Alfonso Daudet. Nel 1890 era a Berna. Sue opere figurarono, sino agli ultimi anni di vita dell'artista, alle principali mostre: a Parigi, nel 1889 "La polenta", riesposto a Londra nel 1916; nel 1892, "Alba"; nel 1898, "Il mosto", che attualmente è conservato con "La preghiera del mattino" nella Galleria d'Arte Moderna di Milano. Poi alla Esposizione Internazionale di Milano (1906) apparvero i suoi quadri "Casa abbandonata"; "La vita"; "L'alzaia"; "Ritratto di signora" e "Primi raggi", alla Mostra del Cinquantenario in Roma (1911), i due dipinti "Il mercato (Lago di Lugano)" e "Arcobaleno"; alla Biennale Veneziana del 1912, "Cerere" e "Plein air"; a quella del 1914, "Le ranette" e "La valle", alla Quadriennale di Torino del 1919, "Miraggio"; alla Biennale Veneziana del 1920, "La pianura"; alla successiva "Le castagne"; alla Quadriennale torinese del 1923, "La famiglia del contadino". Il Museo Civico di Torino conserva il suo lavoro "Passeggiata domenicale sulle coste dell'Atlantico". Altre opere sono nei Musei di Berna, di Ginevra e dl Berlino. Citansi anche del Rossi: "Ritratto del generale Sirtori"; "Dopo la luna di miele"; "La vigna del maestro"; "La carovana del pittore"; "Il giullare"; "L'abate galante"; "Sogni di giovinezza"; "Il ritorno al paese natio".
    Note biografiche tratte dal Dizionario Illustrato dei Pittori, Disegnatori ed Incisori Italiani A. M. Comanducci.



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  • Lotto 17  

    Paesaggio orientale

    Giuseppe Amisani
    Mede Lomellina (PV) 1881 - Portofino (GE) 1941
    Olio su tela cm 70x92 firmato in basso a sx G.Amisani

    Giuseppe Amisani nacque il 7 dicembre 1881 a Mede Lomellina, un piccolo comune in provincia di Pavia. Dopo aver iniziato studi tecnici a Pavia, si trasferì a Milano nel 1895 per dedicarsi completamente alla pittura, sotto la guida dello scultore Ferdinando Bialetti.
    Clicca per espandere

    Successivamente, si iscrisse all'Accademia di Brera, dove affinò la sua arte con i maestri Cesare Tallone e Vespasiano Bignami. Nel 1908, con il dipinto L'Eroe, ottenne il Premio Mylius, che lo introdusse nel panorama artistico milanese, mentre nel 1912 il suo ritratto dell'attrice Lyda Borelli gli valse il Premio Fumagalli, consolidando la sua fama come ritrattista di talento.

    Nel 1920, partecipò alla Biennale di Venezia, dove espose il suo autoritratto, che venne successivamente acquisito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. La sua arte spaziava dal ritratto femminile a paesaggi, in particolare vedute delle Alpi italiane, di Rodi e della Tunisia. Nel 1924, Amisani fu invitato in Egitto per decorare il palazzo reale di Ras al-Tin e per ritrarre il giovane re Farouk, ulteriore testimonianza del suo prestigio internazionale.

    Le sue opere sono oggi conservate in musei di diverse città, tra cui Bari, Piacenza e Lima, in Perù. Giuseppe Amisani morì l'8 settembre 1941 a PortofinoGiuseppe Amisani nacque il 7 dicembre 1881 a Mede Lomellina, un piccolo comune in provincia di Pavia. Dopo aver iniziato studi tecnici a Pavia, si trasferì a Milano nel 1895 per dedicarsi completamente alla pittura, sotto la guida dello scultore Ferdinando Bialetti. Successivamente, si iscrisse all'Accademia di Brera, dove affinò la sua arte con i maestri Cesare Tallone e Vespasiano Bignami. Nel 1908, con il dipinto L'Eroe, ottenne il Premio Mylius, che lo introdusse nel panorama artistico milanese, mentre nel 1912 il suo ritratto dell'attrice Lyda Borelli gli valse il Premio Fumagalli, consolidando la sua fama come ritrattista di talento.

    Nel 1920, partecipò alla Biennale di Venezia, dove espose il suo autoritratto, che venne successivamente acquisito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. La sua arte spaziava dal ritratto femminile a paesaggi, in particolare vedute delle Alpi italiane, di Rodi e della Tunisia. Nel 1924, Amisani fu invitato in Egitto per decorare il palazzo reale di Ras al-Tin e per ritrarre il giovane re Farouk, ulteriore testimonianza del suo prestigio internazionale.

    Le sue opere sono oggi conservate in musei di diverse città, tra cui Bari, Piacenza e Lima, in Perù. Giuseppe Amisani morì l'8 settembre 1941 a Portofino.

    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Lot 17  

    Paesaggio orientale

    Giuseppe Amisani Giuseppe Amisani
    Mede Lomellina (PV) 1881 - Portofino (GE) 1941
    Olio su tela cm 70x92 firmato in basso a sx G.Amisani

    Giuseppe Amisani nacque il 7 dicembre 1881 a Mede Lomellina, un piccolo comune in provincia di Pavia. Dopo aver iniziato studi tecnici a Pavia, si trasferì a Milano nel 1895 per dedicarsi completamente alla pittura, sotto la guida dello scultore Ferdinando Bialetti.
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    Successivamente, si iscrisse all'Accademia di Brera, dove affinò la sua arte con i maestri Cesare Tallone e Vespasiano Bignami. Nel 1908, con il dipinto L'Eroe, ottenne il Premio Mylius, che lo introdusse nel panorama artistico milanese, mentre nel 1912 il suo ritratto dell'attrice Lyda Borelli gli valse il Premio Fumagalli, consolidando la sua fama come ritrattista di talento.

    Nel 1920, partecipò alla Biennale di Venezia, dove espose il suo autoritratto, che venne successivamente acquisito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. La sua arte spaziava dal ritratto femminile a paesaggi, in particolare vedute delle Alpi italiane, di Rodi e della Tunisia. Nel 1924, Amisani fu invitato in Egitto per decorare il palazzo reale di Ras al-Tin e per ritrarre il giovane re Farouk, ulteriore testimonianza del suo prestigio internazionale.

    Le sue opere sono oggi conservate in musei di diverse città, tra cui Bari, Piacenza e Lima, in Perù. Giuseppe Amisani morì l'8 settembre 1941 a PortofinoGiuseppe Amisani nacque il 7 dicembre 1881 a Mede Lomellina, un piccolo comune in provincia di Pavia. Dopo aver iniziato studi tecnici a Pavia, si trasferì a Milano nel 1895 per dedicarsi completamente alla pittura, sotto la guida dello scultore Ferdinando Bialetti. Successivamente, si iscrisse all'Accademia di Brera, dove affinò la sua arte con i maestri Cesare Tallone e Vespasiano Bignami. Nel 1908, con il dipinto L'Eroe, ottenne il Premio Mylius, che lo introdusse nel panorama artistico milanese, mentre nel 1912 il suo ritratto dell'attrice Lyda Borelli gli valse il Premio Fumagalli, consolidando la sua fama come ritrattista di talento.

    Nel 1920, partecipò alla Biennale di Venezia, dove espose il suo autoritratto, che venne successivamente acquisito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. La sua arte spaziava dal ritratto femminile a paesaggi, in particolare vedute delle Alpi italiane, di Rodi e della Tunisia. Nel 1924, Amisani fu invitato in Egitto per decorare il palazzo reale di Ras al-Tin e per ritrarre il giovane re Farouk, ulteriore testimonianza del suo prestigio internazionale.

    Le sue opere sono oggi conservate in musei di diverse città, tra cui Bari, Piacenza e Lima, in Perù. Giuseppe Amisani morì l'8 settembre 1941 a Portofino.



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  • Luigi Bocca
    Vigevano (PV) 1872 - 1930
    Olio su tela su tavola cm 144x119 firmato in basso a dx L.Bocca

    Luigi Bocca nacque nell'aprile del 1872 a Vigevano, in provincia di Pavia, in una famiglia di modeste condizioni economiche. Fin da giovane coltivò una passione per le arti visive, studiando alla Scuola di Disegno e Decorazione della Fondazione Roncalli sotto la guida di Gian Battista Garberini.
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    Grazie al sostegno di una borsa di studio istituita da Domenico Pisani, si trasferì a Milano per proseguire la sua formazione all'Accademia di Brera, dove approfondì le sue conoscenze artistiche sotto la direzione di maestri come Giuseppe Bertini, Raffaele Casnedi e Giuseppe Mentessi.

    Nel 1898, al suo ritorno a Vigevano, Bocca presentò il dipinto Per tua dote all'Accademia nazionale di Torino, che venne acquistato per 2. 500 lire, un risultato che evidenziò la sua crescente fama. Successivamente, intraprese un viaggio a Roma e in Sicilia con l'amico pittore Emilio Galli, durante il quale si dedicò ad attività decorative. Partecipò anche alla IV Triennale di Milano nel 1900, consolidando ulteriormente la sua carriera.

    Negli anni successivi, Bocca si trasferì a Chiavari, dove per circa dieci anni si dedicò alla decorazione di chiese e ville, realizzando opere che riflettevano la sua sensibilità verso i paesaggi liguri, come Scorcio di paese. Tornato a Vigevano, si sposò con Caterina Pensa e si unì a un gruppo di artisti locali, tra cui Vincenzo Boniforti, Casimiro Ottone e Ambrogio Raffele.

    Nel 2016, la Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone" di Vigevano gli ha dedicato una retrospettiva, intitolata Ritratti di famiglia, che ha messo in luce il legame dell'artista con la sua cerchia familiare. Luigi Bocca morì nel 1930Luigi Bocca nacque nell'aprile del 1872 a Vigevano, in provincia di Pavia, in una famiglia di modeste condizioni economiche. Fin da giovane coltivò una passione per le arti visive, studiando alla Scuola di Disegno e Decorazione della Fondazione Roncalli sotto la guida di Gian Battista Garberini. Grazie al sostegno di una borsa di studio istituita da Domenico Pisani, si trasferì a Milano per proseguire la sua formazione all'Accademia di Brera, dove approfondì le sue conoscenze artistiche sotto la direzione di maestri come Giuseppe Bertini, Raffaele Casnedi e Giuseppe Mentessi.

    Nel 1898, al suo ritorno a Vigevano, Bocca presentò il dipinto Per tua dote all'Accademia nazionale di Torino, che venne acquistato per 2. 500 lire, un risultato che evidenziò la sua crescente fama. Successivamente, intraprese un viaggio a Roma e in Sicilia con l'amico pittore Emilio Galli, durante il quale si dedicò ad attività decorative. Partecipò anche alla IV Triennale di Milano nel 1900, consolidando ulteriormente la sua carriera.

    Negli anni successivi, Bocca si trasferì a Chiavari, dove per circa dieci anni si dedicò alla decorazione di chiese e ville, realizzando opere che riflettevano la sua sensibilità verso i paesaggi liguri, come Scorcio di paese. Tornato a Vigevano, si sposò con Caterina Pensa e si unì a un gruppo di artisti locali, tra cui Vincenzo Boniforti, Casimiro Ottone e Ambrogio Raffele.

    Nel 2016, la Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone" di Vigevano gli ha dedicato una retrospettiva, intitolata Ritratti di famiglia, che ha messo in luce il legame dell'artista con la sua cerchia familiare. Luigi Bocca morì nel 1930.

    ESTIMATE min € 9000 - max € 10000

    Luigi Bocca Luigi Bocca
    Vigevano (PV) 1872 - 1930
    Olio su tela su tavola cm 144x119 firmato in basso a dx L.Bocca

    Luigi Bocca nacque nell'aprile del 1872 a Vigevano, in provincia di Pavia, in una famiglia di modeste condizioni economiche. Fin da giovane coltivò una passione per le arti visive, studiando alla Scuola di Disegno e Decorazione della Fondazione Roncalli sotto la guida di Gian Battista Garberini.
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    Grazie al sostegno di una borsa di studio istituita da Domenico Pisani, si trasferì a Milano per proseguire la sua formazione all'Accademia di Brera, dove approfondì le sue conoscenze artistiche sotto la direzione di maestri come Giuseppe Bertini, Raffaele Casnedi e Giuseppe Mentessi.

    Nel 1898, al suo ritorno a Vigevano, Bocca presentò il dipinto Per tua dote all'Accademia nazionale di Torino, che venne acquistato per 2. 500 lire, un risultato che evidenziò la sua crescente fama. Successivamente, intraprese un viaggio a Roma e in Sicilia con l'amico pittore Emilio Galli, durante il quale si dedicò ad attività decorative. Partecipò anche alla IV Triennale di Milano nel 1900, consolidando ulteriormente la sua carriera.

    Negli anni successivi, Bocca si trasferì a Chiavari, dove per circa dieci anni si dedicò alla decorazione di chiese e ville, realizzando opere che riflettevano la sua sensibilità verso i paesaggi liguri, come Scorcio di paese. Tornato a Vigevano, si sposò con Caterina Pensa e si unì a un gruppo di artisti locali, tra cui Vincenzo Boniforti, Casimiro Ottone e Ambrogio Raffele.

    Nel 2016, la Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone" di Vigevano gli ha dedicato una retrospettiva, intitolata Ritratti di famiglia, che ha messo in luce il legame dell'artista con la sua cerchia familiare. Luigi Bocca morì nel 1930Luigi Bocca nacque nell'aprile del 1872 a Vigevano, in provincia di Pavia, in una famiglia di modeste condizioni economiche. Fin da giovane coltivò una passione per le arti visive, studiando alla Scuola di Disegno e Decorazione della Fondazione Roncalli sotto la guida di Gian Battista Garberini. Grazie al sostegno di una borsa di studio istituita da Domenico Pisani, si trasferì a Milano per proseguire la sua formazione all'Accademia di Brera, dove approfondì le sue conoscenze artistiche sotto la direzione di maestri come Giuseppe Bertini, Raffaele Casnedi e Giuseppe Mentessi.

    Nel 1898, al suo ritorno a Vigevano, Bocca presentò il dipinto Per tua dote all'Accademia nazionale di Torino, che venne acquistato per 2. 500 lire, un risultato che evidenziò la sua crescente fama. Successivamente, intraprese un viaggio a Roma e in Sicilia con l'amico pittore Emilio Galli, durante il quale si dedicò ad attività decorative. Partecipò anche alla IV Triennale di Milano nel 1900, consolidando ulteriormente la sua carriera.

    Negli anni successivi, Bocca si trasferì a Chiavari, dove per circa dieci anni si dedicò alla decorazione di chiese e ville, realizzando opere che riflettevano la sua sensibilità verso i paesaggi liguri, come Scorcio di paese. Tornato a Vigevano, si sposò con Caterina Pensa e si unì a un gruppo di artisti locali, tra cui Vincenzo Boniforti, Casimiro Ottone e Ambrogio Raffele.

    Nel 2016, la Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone" di Vigevano gli ha dedicato una retrospettiva, intitolata Ritratti di famiglia, che ha messo in luce il legame dell'artista con la sua cerchia familiare. Luigi Bocca morì nel 1930.



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  • Lotto 19  

    La bella contadina

    Giuseppe Zannoni
    Verona 1849 - Monteforte d'Alpone (VR) 1903
    Olio su tela cm 39,5x60,5 firmato in basso a sx G.Zannoni

    Giuseppe Zannoni nacque a Verona il 13 gennaio 1849 e morì il 28 maggio 1903 a Monteforte d'Alpone, a causa di una caduta da un'impalcatura mentre dipingeva la volta di una chiesa. Studiò all'Accademia Cignaroli di Verona, dove ricevette premi in mostre locali dal 1865 al 1871.
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    Successivamente, si trasferì a Milano con il cugino, lo scultore Ugo Zannoni, e si iscrisse all'Accademia di Brera, dove fu allievo di Giuseppe Bertini. Zannoni partecipò a numerose esposizioni, tra cui quelle di Napoli nel 1877, Milano nel 1881, Roma nel 1884 e Venezia nel 1887, presentando opere come "Marco Antonio rivela al popolo romano il mantello insanguinato di Cesare" e "Cacciatore e volpe". Oltre alla pittura di genere, si dedicò anche a lavori di pittura sacra, realizzando affreschi e pale d'altare in diverse chiese, principalmente a Verona. Tra le sue opere religiose si ricordano "Il buon Samaritano" e gli affreschi nella chiesa dei Filippini a Verona. La sua carriera fu tragicamente interrotta da un incidente durante i lavori di decorazione della chiesa parrocchiale di Monteforte d'Alpone. ​

    ESTIMATE min € 6000 - max € 7000

    Lot 19  

    La bella contadina

    Giuseppe Zannoni Giuseppe Zannoni
    Verona 1849 - Monteforte d'Alpone (VR) 1903
    Olio su tela cm 39,5x60,5 firmato in basso a sx G.Zannoni

    Giuseppe Zannoni nacque a Verona il 13 gennaio 1849 e morì il 28 maggio 1903 a Monteforte d'Alpone, a causa di una caduta da un'impalcatura mentre dipingeva la volta di una chiesa. Studiò all'Accademia Cignaroli di Verona, dove ricevette premi in mostre locali dal 1865 al 1871.
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    Successivamente, si trasferì a Milano con il cugino, lo scultore Ugo Zannoni, e si iscrisse all'Accademia di Brera, dove fu allievo di Giuseppe Bertini. Zannoni partecipò a numerose esposizioni, tra cui quelle di Napoli nel 1877, Milano nel 1881, Roma nel 1884 e Venezia nel 1887, presentando opere come "Marco Antonio rivela al popolo romano il mantello insanguinato di Cesare" e "Cacciatore e volpe". Oltre alla pittura di genere, si dedicò anche a lavori di pittura sacra, realizzando affreschi e pale d'altare in diverse chiese, principalmente a Verona. Tra le sue opere religiose si ricordano "Il buon Samaritano" e gli affreschi nella chiesa dei Filippini a Verona. La sua carriera fu tragicamente interrotta da un incidente durante i lavori di decorazione della chiesa parrocchiale di Monteforte d'Alpone. ​



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  • Giovanni Zoccatelli
    Verona 1866 - 1892
    Olio su tavola cm 24,5x35 firmato in basso a dx Zoccatelli

    Giovanni Zoccatelli nacque a Verona nel 1866 e morì prematuramente nel 1892. Allievo dell'Accademia Cignaroli, fu influenzato dal realismo pittorico di Giacomo Favretto e Napoleone Nani.
    Clicca per espandere

    La sua arte si distingue per l'attenzione al mondo rurale veronese, come evidenziato nel dipinto "Il capitale di Rosa" del 1891, dove una figura femminile si fonde con la campagna, esprimendo un'intima quotidianità agreste. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Achille Forti di Verona.

    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Giovanni Zoccatelli Giovanni Zoccatelli
    Verona 1866 - 1892
    Olio su tavola cm 24,5x35 firmato in basso a dx Zoccatelli

    Giovanni Zoccatelli nacque a Verona nel 1866 e morì prematuramente nel 1892. Allievo dell'Accademia Cignaroli, fu influenzato dal realismo pittorico di Giacomo Favretto e Napoleone Nani.
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    La sua arte si distingue per l'attenzione al mondo rurale veronese, come evidenziato nel dipinto "Il capitale di Rosa" del 1891, dove una figura femminile si fonde con la campagna, esprimendo un'intima quotidianità agreste. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Achille Forti di Verona.



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  • Giovanni Zoccatelli
    Verona 1866 - 1892
    Olio su tavola cm 24,5x35 firmato in basso a dx Zoccatelli

    Giovanni Zoccatelli nacque a Verona nel 1866 e morì prematuramente nel 1892. Allievo dell'Accademia Cignaroli, fu influenzato dal realismo pittorico di Giacomo Favretto e Napoleone Nani.
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    La sua arte si distingue per l'attenzione al mondo rurale veronese, come evidenziato nel dipinto "Il capitale di Rosa" del 1891, dove una figura femminile si fonde con la campagna, esprimendo un'intima quotidianità agreste. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Achille Forti di Verona.

    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Giovanni Zoccatelli Giovanni Zoccatelli
    Verona 1866 - 1892
    Olio su tavola cm 24,5x35 firmato in basso a dx Zoccatelli

    Giovanni Zoccatelli nacque a Verona nel 1866 e morì prematuramente nel 1892. Allievo dell'Accademia Cignaroli, fu influenzato dal realismo pittorico di Giacomo Favretto e Napoleone Nani.
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    La sua arte si distingue per l'attenzione al mondo rurale veronese, come evidenziato nel dipinto "Il capitale di Rosa" del 1891, dove una figura femminile si fonde con la campagna, esprimendo un'intima quotidianità agreste. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Achille Forti di Verona.



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  • Giulio Giusti
    Verona 1863 - Padova 1918
    Laguna di Chioggia

    Giulio Giusti nacque a Verona nel 1836 e morì a Padova nel 1918. Considerato un paesaggista di talento, si distinse per la sua capacità di catturare le bellezze della laguna veneta.
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    Nel 1884 partecipò all'esposizione di Torino presentando un'opera intitolata "La laguna di Venezia". Due anni dopo, a Milano, espose "Le Zattere a Venezia", e nel 1887 a Venezia presentò "Sulla spiaggia", un dipinto che ricevette elogi dalla critica per la sua sensibilità artistica. Le sue opere sono apprezzate per la fedeltà con cui rappresentano l'atmosfera e la luce tipiche dei paesaggi veneziani. ​

    ESTIMATE min € 6000 - max € 7000

    Giulio Giusti Giulio Giusti
    Verona 1863 - Padova 1918
    Laguna di Chioggia

    Giulio Giusti nacque a Verona nel 1836 e morì a Padova nel 1918. Considerato un paesaggista di talento, si distinse per la sua capacità di catturare le bellezze della laguna veneta.
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    Nel 1884 partecipò all'esposizione di Torino presentando un'opera intitolata "La laguna di Venezia". Due anni dopo, a Milano, espose "Le Zattere a Venezia", e nel 1887 a Venezia presentò "Sulla spiaggia", un dipinto che ricevette elogi dalla critica per la sua sensibilità artistica. Le sue opere sono apprezzate per la fedeltà con cui rappresentano l'atmosfera e la luce tipiche dei paesaggi veneziani. ​



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  • Emma Ciardi
    Venezia 1879 - Venezia 1933
    San giorgio dal bacino Venezia

    Emma Ciardi nacque a Venezia il 13 gennaio 1879, figlia del pittore Guglielmo Ciardi e della pittrice Linda Locatelli, in una famiglia profondamente legata all'arte. Cresciuta nell'ambiente culturale e artistico di Venezia, iniziò a dipingere fin da giovane, ricevendo insegnamenti dal padre, noto esponente della Scuola veneziana del vero.
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    La sua carriera artistica iniziò a prendere forma con una serie di esposizioni che la resero una figura centrale nel panorama pittorico dell'epoca.

    Nel 1903, Emma partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia con l'opera "Fra ombra e sole", che le permise di guadagnarsi un riconoscimento immediato. La sua passione per la luce e l'atmosfera veneziana si rifletteva in ogni sua opera, caratterizzata da un evidente influsso impressionista. Nel 1911, aprì uno studio proprio accanto a quello del padre nel sestiere di Santa Barnaba, a Venezia, continuando a dipingere scene di vita quotidiana e vedute della laguna.

    Il successo di Emma non si limitò all'Italia: nel 1910 organizzò una mostra personale a Londra presso le Leicester Galleries, seguita da un’altra nel 1913. Le sue opere furono successivamente esposte anche a New York, attraverso la Howard Young Gallery. Il suo stile, che univa la tradizione del vedutismo veneziano con una sensibilità moderna, le consentì di guadagnarsi un pubblico internazionale. Le sue opere, che catturavano l’essenza di Venezia, erano caratterizzate da una delicata attenzione alla luce e alle ombre, diventando così un simbolo della città.

    Emma Ciardi morì a Venezia nel 1933.

    ESTIMATE min € 8000 - max € 9000

    Emma Ciardi Emma Ciardi
    Venezia 1879 - Venezia 1933
    San giorgio dal bacino Venezia

    Emma Ciardi nacque a Venezia il 13 gennaio 1879, figlia del pittore Guglielmo Ciardi e della pittrice Linda Locatelli, in una famiglia profondamente legata all'arte. Cresciuta nell'ambiente culturale e artistico di Venezia, iniziò a dipingere fin da giovane, ricevendo insegnamenti dal padre, noto esponente della Scuola veneziana del vero.
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    La sua carriera artistica iniziò a prendere forma con una serie di esposizioni che la resero una figura centrale nel panorama pittorico dell'epoca.

    Nel 1903, Emma partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia con l'opera "Fra ombra e sole", che le permise di guadagnarsi un riconoscimento immediato. La sua passione per la luce e l'atmosfera veneziana si rifletteva in ogni sua opera, caratterizzata da un evidente influsso impressionista. Nel 1911, aprì uno studio proprio accanto a quello del padre nel sestiere di Santa Barnaba, a Venezia, continuando a dipingere scene di vita quotidiana e vedute della laguna.

    Il successo di Emma non si limitò all'Italia: nel 1910 organizzò una mostra personale a Londra presso le Leicester Galleries, seguita da un’altra nel 1913. Le sue opere furono successivamente esposte anche a New York, attraverso la Howard Young Gallery. Il suo stile, che univa la tradizione del vedutismo veneziano con una sensibilità moderna, le consentì di guadagnarsi un pubblico internazionale. Le sue opere, che catturavano l’essenza di Venezia, erano caratterizzate da una delicata attenzione alla luce e alle ombre, diventando così un simbolo della città.

    Emma Ciardi morì a Venezia nel 1933.



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  • Marco Grubacs
    Venezia 1839 - Venezia 1910
    Olio su tela cm 25x16 firmato in basso a sx Marco Grubacs

    Marco Grubacs, nato a Venezia nel 1839 e deceduto nella stessa città nel 1910, fu un pittore specializzato nelle vedute cittadine e nei paesaggi. Proveniente da una famiglia di artisti, suo padre, Carlo Grubacs, era anch'egli pittore e lo introdusse fin da giovane nell'arte della rappresentazione di Venezia, una città che sarebbe stata il soggetto principale della sua produzione artistica.
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    Marco Grubacs si distinse per il suo stile caratterizzato da pennellate fluide e l'uso di colori tenui, che riuscivano a catturare l'atmosfera unica della città lagunare. Le sue opere, sebbene di piccole dimensioni, offrono vedute dettagliate di Venezia, immortalando scenari di vita quotidiana, monumenti e angoli caratteristici, sempre con una particolare attenzione alla luce e alle riflessioni sull'acqua.
    Nel corso della sua carriera, Grubacs partecipò a numerose mostre, tra cui quelle di Vienna e Monaco di Baviera, dove ottenne apprezzamenti per la qualità delle sue tele. La sua arte si inserisce nella tradizione delle vedute veneziane, influenzata dalle opere di maestri come Canaletto e Guardi, ma con una personalità che si distacca per la ricerca di un'espressività più intima e dettagliata.
    Le opere di Grubacs sono molto ricercate nel mercato dell'arte e sono state protagoniste di numerose aste internazionali, segno di un interesse che continua a crescere anche oggi.

    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Marco Grubacs Marco Grubacs
    Venezia 1839 - Venezia 1910
    Olio su tela cm 25x16 firmato in basso a sx Marco Grubacs

    Marco Grubacs, nato a Venezia nel 1839 e deceduto nella stessa città nel 1910, fu un pittore specializzato nelle vedute cittadine e nei paesaggi. Proveniente da una famiglia di artisti, suo padre, Carlo Grubacs, era anch'egli pittore e lo introdusse fin da giovane nell'arte della rappresentazione di Venezia, una città che sarebbe stata il soggetto principale della sua produzione artistica.
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    Marco Grubacs si distinse per il suo stile caratterizzato da pennellate fluide e l'uso di colori tenui, che riuscivano a catturare l'atmosfera unica della città lagunare. Le sue opere, sebbene di piccole dimensioni, offrono vedute dettagliate di Venezia, immortalando scenari di vita quotidiana, monumenti e angoli caratteristici, sempre con una particolare attenzione alla luce e alle riflessioni sull'acqua.
    Nel corso della sua carriera, Grubacs partecipò a numerose mostre, tra cui quelle di Vienna e Monaco di Baviera, dove ottenne apprezzamenti per la qualità delle sue tele. La sua arte si inserisce nella tradizione delle vedute veneziane, influenzata dalle opere di maestri come Canaletto e Guardi, ma con una personalità che si distacca per la ricerca di un'espressività più intima e dettagliata.
    Le opere di Grubacs sono molto ricercate nel mercato dell'arte e sono state protagoniste di numerose aste internazionali, segno di un interesse che continua a crescere anche oggi.



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  • Marco Grubacs
    Venezia 1839 - Venezia 1910
    Olio su tela cm 25x16 firmato in basso a sx Marco Grubacs

    Marco Grubacs, nato a Venezia nel 1839 e deceduto nella stessa città nel 1910, fu un pittore specializzato nelle vedute cittadine e nei paesaggi. Proveniente da una famiglia di artisti, suo padre, Carlo Grubacs, era anch'egli pittore e lo introdusse fin da giovane nell'arte della rappresentazione di Venezia, una città che sarebbe stata il soggetto principale della sua produzione artistica.
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    Marco Grubacs si distinse per il suo stile caratterizzato da pennellate fluide e l'uso di colori tenui, che riuscivano a catturare l'atmosfera unica della città lagunare. Le sue opere, sebbene di piccole dimensioni, offrono vedute dettagliate di Venezia, immortalando scenari di vita quotidiana, monumenti e angoli caratteristici, sempre con una particolare attenzione alla luce e alle riflessioni sull'acqua.
    Nel corso della sua carriera, Grubacs partecipò a numerose mostre, tra cui quelle di Vienna e Monaco di Baviera, dove ottenne apprezzamenti per la qualità delle sue tele. La sua arte si inserisce nella tradizione delle vedute veneziane, influenzata dalle opere di maestri come Canaletto e Guardi, ma con una personalità che si distacca per la ricerca di un'espressività più intima e dettagliata.
    Le opere di Grubacs sono molto ricercate nel mercato dell'arte e sono state protagoniste di numerose aste internazionali, segno di un interesse che continua a crescere anche oggi.

    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Marco Grubacs Marco Grubacs
    Venezia 1839 - Venezia 1910
    Olio su tela cm 25x16 firmato in basso a sx Marco Grubacs

    Marco Grubacs, nato a Venezia nel 1839 e deceduto nella stessa città nel 1910, fu un pittore specializzato nelle vedute cittadine e nei paesaggi. Proveniente da una famiglia di artisti, suo padre, Carlo Grubacs, era anch'egli pittore e lo introdusse fin da giovane nell'arte della rappresentazione di Venezia, una città che sarebbe stata il soggetto principale della sua produzione artistica.
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    Marco Grubacs si distinse per il suo stile caratterizzato da pennellate fluide e l'uso di colori tenui, che riuscivano a catturare l'atmosfera unica della città lagunare. Le sue opere, sebbene di piccole dimensioni, offrono vedute dettagliate di Venezia, immortalando scenari di vita quotidiana, monumenti e angoli caratteristici, sempre con una particolare attenzione alla luce e alle riflessioni sull'acqua.
    Nel corso della sua carriera, Grubacs partecipò a numerose mostre, tra cui quelle di Vienna e Monaco di Baviera, dove ottenne apprezzamenti per la qualità delle sue tele. La sua arte si inserisce nella tradizione delle vedute veneziane, influenzata dalle opere di maestri come Canaletto e Guardi, ma con una personalità che si distacca per la ricerca di un'espressività più intima e dettagliata.
    Le opere di Grubacs sono molto ricercate nel mercato dell'arte e sono state protagoniste di numerose aste internazionali, segno di un interesse che continua a crescere anche oggi.



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  • Lotto 26  

    Mercato a Venezia

    Eugenio Bonivento ( E.Zeno )
    Chioggia 1880 - Milano 1956
    Olio su tela cm 90,5x76 firmato in basso a dx E.Zeno
    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Lot 26  

    Mercato a Venezia

    Eugenio Bonivento Eugenio Bonivento ( E.Zeno )
    Chioggia 1880 - Milano 1956
    Olio su tela cm 90,5x76 firmato in basso a dx E.Zeno


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  • Lotto 27  

    1916

    Cesare Laurenti
    Mesola (FE) 1854 - Venezia 1937
    Sul fiume

    Cesare Laurenti nacque il 6 novembre 1854 a Mesola, un piccolo comune nel Ferrarese. La sua passione per l'arte emerse sin da giovane, nonostante le iniziali resistenze familiari.
    Clicca per espandere

    A 18 anni si trasferì a Padova per studiare disegno sotto la guida dello scultore Luigi Ceccon, grazie anche al supporto del conte Leopoldo Ferri. Nel 1876 si spostò a Firenze per frequentare l'Accademia di Belle Arti, dove approfondì lo studio dei maestri rinascimentali. Due anni dopo, si trasferì a Napoli, dove lavorò con il pittore Domenico Morelli, uno dei principali innovatori della pittura italiana dell'Ottocento.

    Nel 1881 Laurenti ritornò a Padova, ma fu a Venezia che il suo stile si affinò sotto l'influenza di Giacomo Favretto, uno degli artisti più vivaci del periodo. Durante questo periodo, iniziò a concentrarsi su temi mitologici e letterari, ottenendo riconoscimenti significativi. Nel 1891, alla Prima Esposizione Triennale della Regia Accademia di Belle Arti di Brera, vinse il Premio Principe Umberto con l'opera "Le Parche". Il suo stile si evolse nel corso degli anni, avvicinandosi al simbolismo, come dimostra il suo lavoro "Fioritura Nova", conservato a Ca' Pesaro.

    Nel 1903, Laurenti realizzò il grande fregio "Le statue d'oro" per la ditta ceramica Gregorj di Treviso, che fu presentato alla Biennale di Venezia dello stesso anno. Nel 1907 gli fu dedicata una sala personale alla Biennale di Venezia e partecipò alla commissione per la ricostruzione del campanile di San Marco. Laurenti fu anche coinvolto nella realizzazione della Pescheria di Rialto, completata nel 1908, dove collaborò con l'architetto Domenico Rupolo.

    Cesare Laurenti morì a Venezia il 8 novembre 1936, lasciando un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, testimoniata dalle sue opere che continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e profondità culturale.

    ESTIMATE min € 6000 - max € 7000

    Lot 27  

    1916

    Cesare Laurenti Cesare Laurenti
    Mesola (FE) 1854 - Venezia 1937
    Sul fiume

    Cesare Laurenti nacque il 6 novembre 1854 a Mesola, un piccolo comune nel Ferrarese. La sua passione per l'arte emerse sin da giovane, nonostante le iniziali resistenze familiari.
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    A 18 anni si trasferì a Padova per studiare disegno sotto la guida dello scultore Luigi Ceccon, grazie anche al supporto del conte Leopoldo Ferri. Nel 1876 si spostò a Firenze per frequentare l'Accademia di Belle Arti, dove approfondì lo studio dei maestri rinascimentali. Due anni dopo, si trasferì a Napoli, dove lavorò con il pittore Domenico Morelli, uno dei principali innovatori della pittura italiana dell'Ottocento.

    Nel 1881 Laurenti ritornò a Padova, ma fu a Venezia che il suo stile si affinò sotto l'influenza di Giacomo Favretto, uno degli artisti più vivaci del periodo. Durante questo periodo, iniziò a concentrarsi su temi mitologici e letterari, ottenendo riconoscimenti significativi. Nel 1891, alla Prima Esposizione Triennale della Regia Accademia di Belle Arti di Brera, vinse il Premio Principe Umberto con l'opera "Le Parche". Il suo stile si evolse nel corso degli anni, avvicinandosi al simbolismo, come dimostra il suo lavoro "Fioritura Nova", conservato a Ca' Pesaro.

    Nel 1903, Laurenti realizzò il grande fregio "Le statue d'oro" per la ditta ceramica Gregorj di Treviso, che fu presentato alla Biennale di Venezia dello stesso anno. Nel 1907 gli fu dedicata una sala personale alla Biennale di Venezia e partecipò alla commissione per la ricostruzione del campanile di San Marco. Laurenti fu anche coinvolto nella realizzazione della Pescheria di Rialto, completata nel 1908, dove collaborò con l'architetto Domenico Rupolo.

    Cesare Laurenti morì a Venezia il 8 novembre 1936, lasciando un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, testimoniata dalle sue opere che continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e profondità culturale.



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  • Lotto 28  

    Canale in Laguna

    Gonzalo Bilbao Martinez
    Siviglia 1860 - Madrid 1938
    Olio su tela cm 32x52 firmato in basso a dx G.Bilbao

    ESTIMATE min € 2500 - max € 3000

    Lot 28  

    Canale in Laguna

    Gonzalo Bilbao Martinez Gonzalo Bilbao Martinez
    Siviglia 1860 - Madrid 1938
    Olio su tela cm 32x52 firmato in basso a dx G.Bilbao



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  • Lotto 29  

    La lettura

    Noe Bordignon
    Castefranco Veneto (TV) 1841 - San Zenone degli Ezzelini (TV) 1920
    Olio su tela cm 53x70 firmato in basso a sx Noe Bordignon

    Noè Raimondo Bordignon nacque il 3 settembre 1841 a Salvarosa di Castelfranco Veneto, da una famiglia modesta. Sin da giovane, dimostrò un grande interesse per l'arte, e grazie al sostegno di personalità locali, poté trasferirsi a Venezia nel 1859 per studiare all'Accademia di Belle Arti.
    Clicca per espandere

    Qui si formò sotto la guida di Michelangelo Grigoletti, Carlo De Blaas e Pompeo Marino Molmenti, terminando i suoi studi nel 1866 con ottimi risultati.

    Nel 1869, Bordignon aprì uno studio a Venezia, dove iniziò a concentrarsi sulla pittura di genere, rappresentando scene quotidiane della vita veneziana. Le sue opere, sebbene ancorate alla tradizione pittorica veneta, si caratterizzavano per una particolare freschezza e un realismo che seppe coniugare tradizione e innovazione. La sua arte lo portò anche a dedicarsi alla realizzazione di affreschi e pale d'altare, contribuendo al patrimonio artistico di numerose chiese venete.

    Nel corso della sua carriera, Bordignon ricevette vari riconoscimenti, tra cui una borsa di studio che gli permise di perfezionarsi a Roma. La sua produzione artistica, sensibile e accurata nel ritrarre la vita popolare, gli permise di guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama pittorico dell'epoca. Morì il 7 dicembre 1920 a San Zenone degli EzzeliniNoè Raimondo Bordignon nacque il 3 settembre 1841 a Salvarosa di Castelfranco Veneto, da una famiglia modesta. Sin da giovane, dimostrò un grande interesse per l'arte, e grazie al sostegno di personalità locali, poté trasferirsi a Venezia nel 1859 per studiare all'Accademia di Belle Arti. Qui si formò sotto la guida di Michelangelo Grigoletti, Carlo De Blaas e Pompeo Marino Molmenti, terminando i suoi studi nel 1866 con ottimi risultati.

    Nel 1869, Bordignon aprì uno studio a Venezia, dove iniziò a concentrarsi sulla pittura di genere, rappresentando scene quotidiane della vita veneziana. Le sue opere, sebbene ancorate alla tradizione pittorica veneta, si caratterizzavano per una particolare freschezza e un realismo che seppe coniugare tradizione e innovazione. La sua arte lo portò anche a dedicarsi alla realizzazione di affreschi e pale d'altare, contribuendo al patrimonio artistico di numerose chiese venete.

    Nel corso della sua carriera, Bordignon ricevette vari riconoscimenti, tra cui una borsa di studio che gli permise di perfezionarsi a Roma. La sua produzione artistica, sensibile e accurata nel ritrarre la vita popolare, gli permise di guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama pittorico dell'epoca. Morì il 7 dicembre 1920 a San Zenone degli Ezzelini.

    ESTIMATE min € 15000 - max € 18000

    Lot 29  

    La lettura

    Noe Bordignon Noe Bordignon
    Castefranco Veneto (TV) 1841 - San Zenone degli Ezzelini (TV) 1920
    Olio su tela cm 53x70 firmato in basso a sx Noe Bordignon

    Noè Raimondo Bordignon nacque il 3 settembre 1841 a Salvarosa di Castelfranco Veneto, da una famiglia modesta. Sin da giovane, dimostrò un grande interesse per l'arte, e grazie al sostegno di personalità locali, poté trasferirsi a Venezia nel 1859 per studiare all'Accademia di Belle Arti.
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    Qui si formò sotto la guida di Michelangelo Grigoletti, Carlo De Blaas e Pompeo Marino Molmenti, terminando i suoi studi nel 1866 con ottimi risultati.

    Nel 1869, Bordignon aprì uno studio a Venezia, dove iniziò a concentrarsi sulla pittura di genere, rappresentando scene quotidiane della vita veneziana. Le sue opere, sebbene ancorate alla tradizione pittorica veneta, si caratterizzavano per una particolare freschezza e un realismo che seppe coniugare tradizione e innovazione. La sua arte lo portò anche a dedicarsi alla realizzazione di affreschi e pale d'altare, contribuendo al patrimonio artistico di numerose chiese venete.

    Nel corso della sua carriera, Bordignon ricevette vari riconoscimenti, tra cui una borsa di studio che gli permise di perfezionarsi a Roma. La sua produzione artistica, sensibile e accurata nel ritrarre la vita popolare, gli permise di guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama pittorico dell'epoca. Morì il 7 dicembre 1920 a San Zenone degli EzzeliniNoè Raimondo Bordignon nacque il 3 settembre 1841 a Salvarosa di Castelfranco Veneto, da una famiglia modesta. Sin da giovane, dimostrò un grande interesse per l'arte, e grazie al sostegno di personalità locali, poté trasferirsi a Venezia nel 1859 per studiare all'Accademia di Belle Arti. Qui si formò sotto la guida di Michelangelo Grigoletti, Carlo De Blaas e Pompeo Marino Molmenti, terminando i suoi studi nel 1866 con ottimi risultati.

    Nel 1869, Bordignon aprì uno studio a Venezia, dove iniziò a concentrarsi sulla pittura di genere, rappresentando scene quotidiane della vita veneziana. Le sue opere, sebbene ancorate alla tradizione pittorica veneta, si caratterizzavano per una particolare freschezza e un realismo che seppe coniugare tradizione e innovazione. La sua arte lo portò anche a dedicarsi alla realizzazione di affreschi e pale d'altare, contribuendo al patrimonio artistico di numerose chiese venete.

    Nel corso della sua carriera, Bordignon ricevette vari riconoscimenti, tra cui una borsa di studio che gli permise di perfezionarsi a Roma. La sua produzione artistica, sensibile e accurata nel ritrarre la vita popolare, gli permise di guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama pittorico dell'epoca. Morì il 7 dicembre 1920 a San Zenone degli Ezzelini.



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  • Lotto 30  

    Via Tiberio a Capri

    Angelo Pavan
    Vicenza 1893 - Venezia 1945
    Olio su tavola cm 45x50 firmato in basso a sx A.Pavan

    Il pittore Angelo Pavan esordi' alla Permanente milanese del 1916, poi partecipo' a numerose esposizioni: a Roma, Vienna, Praga, Losanna, Lione, Torino, Milano, Vicenza e Padova. Si dedica al paesaggio specialmente a quello di Chioggia.
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    Un suo dipinto, "Tramonto d'estate", fu acquistato dal Re, altri si trovano all'estero. Nella raccolta del comm. Agnelli di Torino trovasi "Tramonto", eseguito con tecnica divisionista tecnica abbandonata poi dall'artista per una più personale, dalla pennellata larga e grassa.

    Si citano ancora del pittore Angelo Pavan: "Pensiero lontano", presso l'autore; "Pescatore", proprietà del signor Ettore Piatti di Milano; "Autoritratto"; "Interno di osteria"; "Mercato"; "Paesaggio", alla Galleria d'Arte moderna di Milano.
    Note biografiche tratte dal Dizionario Illustrato dei Pittori, Disegnatori ed Incisori Italiani A. M. Comanducci.

    ESTIMATE min € 3500 - max € 4000

    Lot 30  

    Via Tiberio a Capri

    Angelo Pavan Angelo Pavan
    Vicenza 1893 - Venezia 1945
    Olio su tavola cm 45x50 firmato in basso a sx A.Pavan

    Il pittore Angelo Pavan esordi' alla Permanente milanese del 1916, poi partecipo' a numerose esposizioni: a Roma, Vienna, Praga, Losanna, Lione, Torino, Milano, Vicenza e Padova. Si dedica al paesaggio specialmente a quello di Chioggia.
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    Un suo dipinto, "Tramonto d'estate", fu acquistato dal Re, altri si trovano all'estero. Nella raccolta del comm. Agnelli di Torino trovasi "Tramonto", eseguito con tecnica divisionista tecnica abbandonata poi dall'artista per una più personale, dalla pennellata larga e grassa.

    Si citano ancora del pittore Angelo Pavan: "Pensiero lontano", presso l'autore; "Pescatore", proprietà del signor Ettore Piatti di Milano; "Autoritratto"; "Interno di osteria"; "Mercato"; "Paesaggio", alla Galleria d'Arte moderna di Milano.
    Note biografiche tratte dal Dizionario Illustrato dei Pittori, Disegnatori ed Incisori Italiani A. M. Comanducci.



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  • Lotto 31  

    1898

    Umberto Ruini
    Modena 1869 - 1955
    Corteggiamento a Venezia

    Umberto Ruini nacque il 27 aprile 1869 a Modena, e fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per l'arte. Studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Genova, dove affinò le sue doti pittoriche.
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    La sua carriera iniziò con la realizzazione di opere importanti, tra cui l'affresco per il soffitto del salone del Comune di Sassuolo nel 1903, che evidenziò la sua maestria nell'arte dell'affresco. Successivamente, nel 1906, vinse il concorso per gli affreschi dell'atrio della Galleria Poletti di Modena, consolidando la sua posizione come pittore di rilievo nella scena artistica emiliana.

    Nel 1934, Ruini assunse la direzione della Scuola di disegno professionale di Cannobio, evidenziando il suo impegno nell'educazione artistica. Lo stesso anno, tenne una mostra personale alla Casa d'Artisti di Milano, dimostrando la sua continua ricerca artistica. In quel periodo, ricoprì anche il ruolo di direttore artistico della Società Arti Plastiche di Castelleone (Cremona), contribuendo alla promozione delle arti visive in diverse regioni italiane.

    Le sue opere spaziavano tra paesaggi e scene di vita quotidiana, come "Paesaggi con lavandaie al fiume" e "Borgo con popolani e cavalieri", che riflettevano la sua attenzione ai dettagli e alla vita rurale. Un altro dipinto significativo di Ruini è "Due guardiani", un'opera ad olio su tela che fa parte della Collezione Assicoop/Unipol di Modena.

    Umberto Ruini morì nel 1955 a GenovaUmberto Ruini nacque il 27 aprile 1869 a Modena, e fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per l'arte. Studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Genova, dove affinò le sue doti pittoriche. La sua carriera iniziò con la realizzazione di opere importanti, tra cui l'affresco per il soffitto del salone del Comune di Sassuolo nel 1903, che evidenziò la sua maestria nell'arte dell'affresco. Successivamente, nel 1906, vinse il concorso per gli affreschi dell'atrio della Galleria Poletti di Modena, consolidando la sua posizione come pittore di rilievo nella scena artistica emiliana.

    Nel 1934, Ruini assunse la direzione della Scuola di disegno professionale di Cannobio, evidenziando il suo impegno nell'educazione artistica. Lo stesso anno, tenne una mostra personale alla Casa d'Artisti di Milano, dimostrando la sua continua ricerca artistica. In quel periodo, ricoprì anche il ruolo di direttore artistico della Società Arti Plastiche di Castelleone (Cremona), contribuendo alla promozione delle arti visive in diverse regioni italiane.

    Le sue opere spaziavano tra paesaggi e scene di vita quotidiana, come "Paesaggi con lavandaie al fiume" e "Borgo con popolani e cavalieri", che riflettevano la sua attenzione ai dettagli e alla vita rurale. Un altro dipinto significativo di Ruini è "Due guardiani", un'opera ad olio su tela che fa parte della Collezione Assicoop/Unipol di Modena.

    Umberto Ruini morì nel 1955 a Genova.

    ESTIMATE min € 2000 - max € 2500

    Lot 31  

    1898

    Umberto Ruini Umberto Ruini
    Modena 1869 - 1955
    Corteggiamento a Venezia

    Umberto Ruini nacque il 27 aprile 1869 a Modena, e fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per l'arte. Studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Genova, dove affinò le sue doti pittoriche.
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    La sua carriera iniziò con la realizzazione di opere importanti, tra cui l'affresco per il soffitto del salone del Comune di Sassuolo nel 1903, che evidenziò la sua maestria nell'arte dell'affresco. Successivamente, nel 1906, vinse il concorso per gli affreschi dell'atrio della Galleria Poletti di Modena, consolidando la sua posizione come pittore di rilievo nella scena artistica emiliana.

    Nel 1934, Ruini assunse la direzione della Scuola di disegno professionale di Cannobio, evidenziando il suo impegno nell'educazione artistica. Lo stesso anno, tenne una mostra personale alla Casa d'Artisti di Milano, dimostrando la sua continua ricerca artistica. In quel periodo, ricoprì anche il ruolo di direttore artistico della Società Arti Plastiche di Castelleone (Cremona), contribuendo alla promozione delle arti visive in diverse regioni italiane.

    Le sue opere spaziavano tra paesaggi e scene di vita quotidiana, come "Paesaggi con lavandaie al fiume" e "Borgo con popolani e cavalieri", che riflettevano la sua attenzione ai dettagli e alla vita rurale. Un altro dipinto significativo di Ruini è "Due guardiani", un'opera ad olio su tela che fa parte della Collezione Assicoop/Unipol di Modena.

    Umberto Ruini morì nel 1955 a GenovaUmberto Ruini nacque il 27 aprile 1869 a Modena, e fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per l'arte. Studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Genova, dove affinò le sue doti pittoriche. La sua carriera iniziò con la realizzazione di opere importanti, tra cui l'affresco per il soffitto del salone del Comune di Sassuolo nel 1903, che evidenziò la sua maestria nell'arte dell'affresco. Successivamente, nel 1906, vinse il concorso per gli affreschi dell'atrio della Galleria Poletti di Modena, consolidando la sua posizione come pittore di rilievo nella scena artistica emiliana.

    Nel 1934, Ruini assunse la direzione della Scuola di disegno professionale di Cannobio, evidenziando il suo impegno nell'educazione artistica. Lo stesso anno, tenne una mostra personale alla Casa d'Artisti di Milano, dimostrando la sua continua ricerca artistica. In quel periodo, ricoprì anche il ruolo di direttore artistico della Società Arti Plastiche di Castelleone (Cremona), contribuendo alla promozione delle arti visive in diverse regioni italiane.

    Le sue opere spaziavano tra paesaggi e scene di vita quotidiana, come "Paesaggi con lavandaie al fiume" e "Borgo con popolani e cavalieri", che riflettevano la sua attenzione ai dettagli e alla vita rurale. Un altro dipinto significativo di Ruini è "Due guardiani", un'opera ad olio su tela che fa parte della Collezione Assicoop/Unipol di Modena.

    Umberto Ruini morì nel 1955 a Genova.



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  • Gaetano Previati
    Ferrara 1852 - Lavagna (GE) 1920
    Olio su tela cm 31x46 firmato in basso a dx Previati

    Gaetano Previati nacque a Ferrara il 31 agosto 1852, figlio di Flaminio, orologiaio, e Riccarda Benvenuti Bonlei, che morì quando Gaetano aveva appena due anni. Il padre si risposò con Cornelia Facchini.
    Clicca per espandere

    Sebbene inizialmente iscritto all'Istituto Tecnico di Ferrara, Previati abbandonò presto gli studi per dedicarsi alla sua passione per l'arte, frequentando la Scuola di Belle Arti della città, dove fu allievo di Giovanni Pagliarini e Girolamo Domenichini. Nel 1876 si trasferì a Milano, dove studiò all'Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini.

    Nel 1879 vinse il concorso Canonica con il dipinto "Gli ostaggi di Crema", un importante riconoscimento che lo lanciò nel panorama artistico. Nel 1881 si stabilì definitivamente a Milano, entrando in contatto con il movimento della Scapigliatura, un gruppo di artisti e intellettuali che sfidava le convenzioni estetiche e morali dell'epoca. La sua adesione al divisionismo e ai temi simbolisti si manifestò chiaramente nel suo lavoro, particolarmente visibile nell'opera "Maternità", presentata alla I Triennale di Milano nel 1891.

    Previati partecipò a numerose Esposizioni Internazionali d'Arte, tra cui quelle di Venezia, dove si esibì con mostre personali nel 1901 e nel 1912. Nel 1907 contribuì alla creazione della "Sala del sogno" alla VII Biennale di Venezia e partecipò anche al Salon des peintres divisionnistes italiens a Parigi. Tra le sue opere più celebri si annovera "La Maternità" (1890), un dipinto che rappresenta una madre che allatta il suo bambino, circondata da figure evanescenti di angeli, suscitando ampi dibattiti per la sua tecnica innovativa.

    I lutti familiari e una vita segnata da difficoltà personali lo colpirono profondamente, e il 20 giugno 1920, Gaetano Previati morì a Lavagna, in Liguria, dove trascorreva frequentemente i suoi periodi di riposo. Fu sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Ferrara, città che gli fu sempre legata sia per origine che per la sua intensa attività artistica.

    ESTIMATE min € 5000 - max € 6000

    Gaetano Previati Gaetano Previati
    Ferrara 1852 - Lavagna (GE) 1920
    Olio su tela cm 31x46 firmato in basso a dx Previati

    Gaetano Previati nacque a Ferrara il 31 agosto 1852, figlio di Flaminio, orologiaio, e Riccarda Benvenuti Bonlei, che morì quando Gaetano aveva appena due anni. Il padre si risposò con Cornelia Facchini.
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    Sebbene inizialmente iscritto all'Istituto Tecnico di Ferrara, Previati abbandonò presto gli studi per dedicarsi alla sua passione per l'arte, frequentando la Scuola di Belle Arti della città, dove fu allievo di Giovanni Pagliarini e Girolamo Domenichini. Nel 1876 si trasferì a Milano, dove studiò all'Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini.

    Nel 1879 vinse il concorso Canonica con il dipinto "Gli ostaggi di Crema", un importante riconoscimento che lo lanciò nel panorama artistico. Nel 1881 si stabilì definitivamente a Milano, entrando in contatto con il movimento della Scapigliatura, un gruppo di artisti e intellettuali che sfidava le convenzioni estetiche e morali dell'epoca. La sua adesione al divisionismo e ai temi simbolisti si manifestò chiaramente nel suo lavoro, particolarmente visibile nell'opera "Maternità", presentata alla I Triennale di Milano nel 1891.

    Previati partecipò a numerose Esposizioni Internazionali d'Arte, tra cui quelle di Venezia, dove si esibì con mostre personali nel 1901 e nel 1912. Nel 1907 contribuì alla creazione della "Sala del sogno" alla VII Biennale di Venezia e partecipò anche al Salon des peintres divisionnistes italiens a Parigi. Tra le sue opere più celebri si annovera "La Maternità" (1890), un dipinto che rappresenta una madre che allatta il suo bambino, circondata da figure evanescenti di angeli, suscitando ampi dibattiti per la sua tecnica innovativa.

    I lutti familiari e una vita segnata da difficoltà personali lo colpirono profondamente, e il 20 giugno 1920, Gaetano Previati morì a Lavagna, in Liguria, dove trascorreva frequentemente i suoi periodi di riposo. Fu sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Ferrara, città che gli fu sempre legata sia per origine che per la sua intensa attività artistica.



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  • Lotto 33  

    Interno di Chiesa

    Gaetano Previati
    Ferrara 1852 - Lavagna (GE) 1920
    Carboncino su carta cm 46x32 firmato in basso a sx Previati

    Gaetano Previati nacque a Ferrara il 31 agosto 1852, figlio di Flaminio, orologiaio, e Riccarda Benvenuti Bonlei, che morì quando Gaetano aveva appena due anni. Il padre si risposò con Cornelia Facchini.
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    Sebbene inizialmente iscritto all'Istituto Tecnico di Ferrara, Previati abbandonò presto gli studi per dedicarsi alla sua passione per l'arte, frequentando la Scuola di Belle Arti della città, dove fu allievo di Giovanni Pagliarini e Girolamo Domenichini. Nel 1876 si trasferì a Milano, dove studiò all'Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini.

    Nel 1879 vinse il concorso Canonica con il dipinto "Gli ostaggi di Crema", un importante riconoscimento che lo lanciò nel panorama artistico. Nel 1881 si stabilì definitivamente a Milano, entrando in contatto con il movimento della Scapigliatura, un gruppo di artisti e intellettuali che sfidava le convenzioni estetiche e morali dell'epoca. La sua adesione al divisionismo e ai temi simbolisti si manifestò chiaramente nel suo lavoro, particolarmente visibile nell'opera "Maternità", presentata alla I Triennale di Milano nel 1891.

    Previati partecipò a numerose Esposizioni Internazionali d'Arte, tra cui quelle di Venezia, dove si esibì con mostre personali nel 1901 e nel 1912. Nel 1907 contribuì alla creazione della "Sala del sogno" alla VII Biennale di Venezia e partecipò anche al Salon des peintres divisionnistes italiens a Parigi. Tra le sue opere più celebri si annovera "La Maternità" (1890), un dipinto che rappresenta una madre che allatta il suo bambino, circondata da figure evanescenti di angeli, suscitando ampi dibattiti per la sua tecnica innovativa.

    I lutti familiari e una vita segnata da difficoltà personali lo colpirono profondamente, e il 20 giugno 1920, Gaetano Previati morì a Lavagna, in Liguria, dove trascorreva frequentemente i suoi periodi di riposo. Fu sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Ferrara, città che gli fu sempre legata sia per origine che per la sua intensa attività artistica.

    ESTIMATE min € 1600 - max € 1800

    Lot 33  

    Interno di Chiesa

    Gaetano Previati Gaetano Previati
    Ferrara 1852 - Lavagna (GE) 1920
    Carboncino su carta cm 46x32 firmato in basso a sx Previati

    Gaetano Previati nacque a Ferrara il 31 agosto 1852, figlio di Flaminio, orologiaio, e Riccarda Benvenuti Bonlei, che morì quando Gaetano aveva appena due anni. Il padre si risposò con Cornelia Facchini.
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    Sebbene inizialmente iscritto all'Istituto Tecnico di Ferrara, Previati abbandonò presto gli studi per dedicarsi alla sua passione per l'arte, frequentando la Scuola di Belle Arti della città, dove fu allievo di Giovanni Pagliarini e Girolamo Domenichini. Nel 1876 si trasferì a Milano, dove studiò all'Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida di Giuseppe Bertini.

    Nel 1879 vinse il concorso Canonica con il dipinto "Gli ostaggi di Crema", un importante riconoscimento che lo lanciò nel panorama artistico. Nel 1881 si stabilì definitivamente a Milano, entrando in contatto con il movimento della Scapigliatura, un gruppo di artisti e intellettuali che sfidava le convenzioni estetiche e morali dell'epoca. La sua adesione al divisionismo e ai temi simbolisti si manifestò chiaramente nel suo lavoro, particolarmente visibile nell'opera "Maternità", presentata alla I Triennale di Milano nel 1891.

    Previati partecipò a numerose Esposizioni Internazionali d'Arte, tra cui quelle di Venezia, dove si esibì con mostre personali nel 1901 e nel 1912. Nel 1907 contribuì alla creazione della "Sala del sogno" alla VII Biennale di Venezia e partecipò anche al Salon des peintres divisionnistes italiens a Parigi. Tra le sue opere più celebri si annovera "La Maternità" (1890), un dipinto che rappresenta una madre che allatta il suo bambino, circondata da figure evanescenti di angeli, suscitando ampi dibattiti per la sua tecnica innovativa.

    I lutti familiari e una vita segnata da difficoltà personali lo colpirono profondamente, e il 20 giugno 1920, Gaetano Previati morì a Lavagna, in Liguria, dove trascorreva frequentemente i suoi periodi di riposo. Fu sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Ferrara, città che gli fu sempre legata sia per origine che per la sua intensa attività artistica.



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  • Lotto 34  

    Paesaggio Emiliano

    Giuseppe Viscardi
    Mezzolara (BO) 1816 - Bologna 1892
    Olio su tela cm 83x118 firmato in basso a sx G.Viscardi datato 1874

    Giuseppe Viscardi, nato a Mazzolara di Bologna nel 1816 e scomparso a Bologna nel 1892, è stato un pittore italiano specializzato nella rappresentazione di paesaggi. La sua formazione artistica si è sviluppata principalmente a Bologna, dove ha potuto approfondire la sua passione per la pittura paesaggistica.
    Clicca per espandere


    Nel corso della sua carriera, Viscardi ha partecipato a numerose aste e mostre, ottenendo riconoscimenti per la qualità delle sue opere. Un esempio significativo è "Gita in barca", un olio su tela firmato e datato 1878, che riflette la sua abilità nel catturare scene di vita quotidiana immerse in paesaggi suggestivi.
    La sua pittura si distingue per l'uso sapiente della luce e dei colori, elementi che conferiscono profondità e realismo ai paesaggi rappresentati. Le sue opere sono state oggetto di interesse in diverse aste d'arte, dove hanno raggiunto quotazioni apprezzabili, testimoniando l'apprezzamento del mercato per il suo lavoro.

    ESTIMATE min € 4500 - max € 5000

    Lot 34  

    Paesaggio Emiliano

    Giuseppe Viscardi Giuseppe Viscardi
    Mezzolara (BO) 1816 - Bologna 1892
    Olio su tela cm 83x118 firmato in basso a sx G.Viscardi datato 1874

    Giuseppe Viscardi, nato a Mazzolara di Bologna nel 1816 e scomparso a Bologna nel 1892, è stato un pittore italiano specializzato nella rappresentazione di paesaggi. La sua formazione artistica si è sviluppata principalmente a Bologna, dove ha potuto approfondire la sua passione per la pittura paesaggistica.
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    Nel corso della sua carriera, Viscardi ha partecipato a numerose aste e mostre, ottenendo riconoscimenti per la qualità delle sue opere. Un esempio significativo è "Gita in barca", un olio su tela firmato e datato 1878, che riflette la sua abilità nel catturare scene di vita quotidiana immerse in paesaggi suggestivi.
    La sua pittura si distingue per l'uso sapiente della luce e dei colori, elementi che conferiscono profondità e realismo ai paesaggi rappresentati. Le sue opere sono state oggetto di interesse in diverse aste d'arte, dove hanno raggiunto quotazioni apprezzabili, testimoniando l'apprezzamento del mercato per il suo lavoro.



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  • Odoardo Lalli
    Roma 1829 - Firenze 1909
    Olio su tela cm 111,5x84 firmato in basso a sx O.Lalli

    Odoardo Lalli nacque a Roma nel 1829 e morì a Firenze nel 1909. Fin da giovane, dimostrò un'inclinazione naturale per la pittura, trasferendosi a Firenze per iscriversi all'Accademia di Belle Arti.
    Clicca per espandere

    Lì fu allievo di Giuseppe Bezzuoli, rinomato pittore romantico e storico. Durante il suo periodo fiorentino, Lalli divenne amico di Giovanni Fattori, con il quale condivise uno studio in via della Pergola, a pochi passi da quelli di Vincenzo Cabianca e Telemaco Signorini. Questo ambiente stimolante contribuì alla sua crescita artistica.
    Nel 1861, Lalli espose il dipinto "Il conte Ugolino nel carcere" alla Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Firenze, partecipando regolarmente a questa mostra fino al 1894, presentando opere come "Valdichiana". Nel 1863, prese parte alla XXII Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino con "Anacreonte nelle sue ispirazioni poetiche" e nel 1880 alla XXXIX edizione con "Cresciuta in fama la beltà di Beatrice, Dante spiega in un sonetto quanto meraviglioso piacere destava in tutti la dolce vista".
    Le sue opere, come "Alle sorgenti del Tevere" (circa 1890), mostrano la sua abilità nel catturare paesaggi suggestivi. Un autoritratto datato 1854 è conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze. Lalli è anche noto per il dipinto "Veduta della chiesa S. Andrea di Monte Carlo in Val di Nievole", risalente al periodo antecedente al 1909, conservato nella stessa galleria.

    ESTIMATE min € 6000 - max € 7000

    Odoardo Lalli Odoardo Lalli
    Roma 1829 - Firenze 1909
    Olio su tela cm 111,5x84 firmato in basso a sx O.Lalli

    Odoardo Lalli nacque a Roma nel 1829 e morì a Firenze nel 1909. Fin da giovane, dimostrò un'inclinazione naturale per la pittura, trasferendosi a Firenze per iscriversi all'Accademia di Belle Arti.
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    Lì fu allievo di Giuseppe Bezzuoli, rinomato pittore romantico e storico. Durante il suo periodo fiorentino, Lalli divenne amico di Giovanni Fattori, con il quale condivise uno studio in via della Pergola, a pochi passi da quelli di Vincenzo Cabianca e Telemaco Signorini. Questo ambiente stimolante contribuì alla sua crescita artistica.
    Nel 1861, Lalli espose il dipinto "Il conte Ugolino nel carcere" alla Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Firenze, partecipando regolarmente a questa mostra fino al 1894, presentando opere come "Valdichiana". Nel 1863, prese parte alla XXII Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino con "Anacreonte nelle sue ispirazioni poetiche" e nel 1880 alla XXXIX edizione con "Cresciuta in fama la beltà di Beatrice, Dante spiega in un sonetto quanto meraviglioso piacere destava in tutti la dolce vista".
    Le sue opere, come "Alle sorgenti del Tevere" (circa 1890), mostrano la sua abilità nel catturare paesaggi suggestivi. Un autoritratto datato 1854 è conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze. Lalli è anche noto per il dipinto "Veduta della chiesa S. Andrea di Monte Carlo in Val di Nievole", risalente al periodo antecedente al 1909, conservato nella stessa galleria.



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  • Pietro Barucci
    Roma 1845 - 1917
    Olio su tela cm 60x109 firmato in basso a sx P.barucci

    Pietro Barucci nacque a Roma il 20 aprile 1845 e vi morì nel 1917. Allievo di Achille Vertunni, frequentò l'Accademia di San Luca, dove apprese i fondamenti della pittura.
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    La sua formazione fu così influente che molti dei suoi primi lavori furono inizialmente attribuiti al suo maestro. Specializzatosi nella pittura di paesaggi, Barucci si distinse per la sua capacità di ritrarre la campagna romana, con uno stile che rifletteva la vita rurale e la bellezza dei paesaggi naturali che lo circondavano.

    Le sue opere più significative furono realizzate a partire dal 1878, quando espose un paesaggio all'Accademia di Belle Arti di Roma, ricevendo una medaglia per il suo lavoro. Questa esperienza consolidò la sua carriera, e successivamente partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui la celebre esposizione di Chicago nel 1893 e il Salon des Indépendants a Parigi nel 1907, dove presentò opere come "Laguna di Venezia" e "Regione del Polo".

    ESTIMATE min € 6000 - max € 7000

    Pietro Barucci Pietro Barucci
    Roma 1845 - 1917
    Olio su tela cm 60x109 firmato in basso a sx P.barucci

    Pietro Barucci nacque a Roma il 20 aprile 1845 e vi morì nel 1917. Allievo di Achille Vertunni, frequentò l'Accademia di San Luca, dove apprese i fondamenti della pittura.
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    La sua formazione fu così influente che molti dei suoi primi lavori furono inizialmente attribuiti al suo maestro. Specializzatosi nella pittura di paesaggi, Barucci si distinse per la sua capacità di ritrarre la campagna romana, con uno stile che rifletteva la vita rurale e la bellezza dei paesaggi naturali che lo circondavano.

    Le sue opere più significative furono realizzate a partire dal 1878, quando espose un paesaggio all'Accademia di Belle Arti di Roma, ricevendo una medaglia per il suo lavoro. Questa esperienza consolidò la sua carriera, e successivamente partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui la celebre esposizione di Chicago nel 1893 e il Salon des Indépendants a Parigi nel 1907, dove presentò opere come "Laguna di Venezia" e "Regione del Polo".



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  • Lotto 37  

    Golfo di Napoli

    Giuseppe Carelli
    Napoli 1858 - Portici 1921
    Olio su tela cm 25x39 firmato in basso a sx G.Carelli

    Giuseppe Carelli è stato un pittore italiano appartenente a una famiglia di artisti. Educato alla pittura fin da bambino, come il padre Consalvo, il nonno Raffaele e gli zii Gabriele e Achille, fu specializzato in paesaggi.
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    Le sue opere, caratterizzate dal gusto lirico della Scuola di Posillipo, raffigurano scene urbane della Napoli del suo tempo, come il Palazzo Reale, i pescatori nel golfo, il lungomare di Santa Lucia, le falde del Vesuvio e i faraglioni di Capri, molte delle quali sono ora in collezioni private.

    Viaggiò molto in Italia, soprattutto tra la Sicilia e il Lazio, arricchendo il suo stile con influenze di diverse scuole pittoriche. Oltre alle grandi tele a olio, realizzò gouaches, incisioni all'acquaforte e litografie, anch'esse appartenenti a collezioni private. Morì a Portici, dove operarono anche Eduardo Dalbono e G. Mancinelli, esponenti della Scuola di Resina.

    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Lot 37  

    Golfo di Napoli

    Giuseppe Carelli Giuseppe Carelli
    Napoli 1858 - Portici 1921
    Olio su tela cm 25x39 firmato in basso a sx G.Carelli

    Giuseppe Carelli è stato un pittore italiano appartenente a una famiglia di artisti. Educato alla pittura fin da bambino, come il padre Consalvo, il nonno Raffaele e gli zii Gabriele e Achille, fu specializzato in paesaggi.
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    Le sue opere, caratterizzate dal gusto lirico della Scuola di Posillipo, raffigurano scene urbane della Napoli del suo tempo, come il Palazzo Reale, i pescatori nel golfo, il lungomare di Santa Lucia, le falde del Vesuvio e i faraglioni di Capri, molte delle quali sono ora in collezioni private.

    Viaggiò molto in Italia, soprattutto tra la Sicilia e il Lazio, arricchendo il suo stile con influenze di diverse scuole pittoriche. Oltre alle grandi tele a olio, realizzò gouaches, incisioni all'acquaforte e litografie, anch'esse appartenenti a collezioni private. Morì a Portici, dove operarono anche Eduardo Dalbono e G. Mancinelli, esponenti della Scuola di Resina.



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  • Giuseppe Chiarolanza
    Miano (NA) 1864 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 23x41 firmato in basso a dx G.Chiarolanza

    Giuseppe Chiarolanza (1864-1920) fu un pittore napoletano la cui opera si caratterizzò per una profonda attenzione alla rappresentazione della natura, in particolare dei paesaggi campani. Allievo di Alfonso Simonetti all'Istituto di Belle Arti di Napoli, esordì con il suo debutto alla Mostra della Società Promotrice di Napoli nel 1880, con l’opera "Bosco di Capodimonte - Studio dal vero".
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    Già da queste prime opere, Chiarolanza dimostrò una notevole abilità nel catturare la luce e i dettagli del paesaggio, segnando un legame profondo con il verismo e la ricerca della verità visiva.
    EPF

    ESTIMATE min € 1500 - max € 2000

    Giuseppe Chiarolanza Giuseppe Chiarolanza
    Miano (NA) 1864 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 23x41 firmato in basso a dx G.Chiarolanza

    Giuseppe Chiarolanza (1864-1920) fu un pittore napoletano la cui opera si caratterizzò per una profonda attenzione alla rappresentazione della natura, in particolare dei paesaggi campani. Allievo di Alfonso Simonetti all'Istituto di Belle Arti di Napoli, esordì con il suo debutto alla Mostra della Società Promotrice di Napoli nel 1880, con l’opera "Bosco di Capodimonte - Studio dal vero".
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    Già da queste prime opere, Chiarolanza dimostrò una notevole abilità nel catturare la luce e i dettagli del paesaggio, segnando un legame profondo con il verismo e la ricerca della verità visiva.
    EPF



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  • Lotto 39  

    Nella stalla

    Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871 - 1950
    Olio su tela cm 60x98 firmato in basso a sx T.Pellicciotti

    ​Tito Pellicciotti nacque il 2 dicembre 1871 a Barisciano, un pittoresco borgo nei pressi de L'Aquila, da Carlo Pellicciotti, scultore locale, e Maria Tomassetti. Il padre, riconoscendo il talento artistico del figlio, lo avviò fin da giovane agli studi d'arte.
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    Nella metà degli anni 1880, Tito frequentò la Scuola di Arti e Mestieri dell'Aquila, sotto la direzione di Tilo Patini. Nel 1890, si trasferì a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti, dove studiò con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Successivamente, partecipò brevemente al circolo di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare, prima di tornare a Barisciano per dedicarsi alla pittura su commissione. ​
    Nel periodo tra il 1911 e il 1912, Pellicciotti prese parte alla guerra italo-turca in Libia, un'esperienza che influenzò profondamente la sua arte, introducendo elementi orientali nelle sue opere. Al suo ritorno, organizzò mostre a L'Aquila, Napoli e Roma, e partecipò a diverse esposizioni collettive anche all'estero. Morì nel 1950 nel suo paese natale, lasciando un'eredità artistica significativa.

    ESTIMATE min € 2500 - max € 3000

    Lot 39  

    Nella stalla

    Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871 - 1950
    Olio su tela cm 60x98 firmato in basso a sx T.Pellicciotti

    ​Tito Pellicciotti nacque il 2 dicembre 1871 a Barisciano, un pittoresco borgo nei pressi de L'Aquila, da Carlo Pellicciotti, scultore locale, e Maria Tomassetti. Il padre, riconoscendo il talento artistico del figlio, lo avviò fin da giovane agli studi d'arte.
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    Nella metà degli anni 1880, Tito frequentò la Scuola di Arti e Mestieri dell'Aquila, sotto la direzione di Tilo Patini. Nel 1890, si trasferì a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti, dove studiò con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Successivamente, partecipò brevemente al circolo di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare, prima di tornare a Barisciano per dedicarsi alla pittura su commissione. ​
    Nel periodo tra il 1911 e il 1912, Pellicciotti prese parte alla guerra italo-turca in Libia, un'esperienza che influenzò profondamente la sua arte, introducendo elementi orientali nelle sue opere. Al suo ritorno, organizzò mostre a L'Aquila, Napoli e Roma, e partecipò a diverse esposizioni collettive anche all'estero. Morì nel 1950 nel suo paese natale, lasciando un'eredità artistica significativa.



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  • Lotto 40  

    Napoli 1921

    Francesco Paolo Diodati
    Campobasso 1864 - Napoli 1940
    Passeggiata lungo il viale a Napoli

    Francesco Paolo Diodati, pittore italiano del XVIII secolo, nacque a Napoli nel 1713 e divenne una figura di spicco nel panorama artistico dell'epoca. Formatosi inizialmente nell’ambito della tradizione pittorica napoletana, Diodati si distinse per la sua capacità di fondere il gusto barocco con una sensibilità più moderna e innovativa, che lo portò ad esplorare diversi ambiti, dal paesaggio alla pittura di genere.
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    La sua formazione avvenne all'interno della scuola napoletana, sotto l'influenza di maestri come Giuseppe Bonito, ma Diodati sviluppò presto un proprio linguaggio, caratterizzato da una luce vivace e da una pittura ricca di dettagli. La sua arte si concentrò principalmente sul ritratto e sul paesaggio, dove seppe restituire con estrema raffinatezza le atmosfere e le luci naturali, raggiungendo una particolare notorietà per la sua abilità nel rappresentare i paesaggi mediterranei e le vedute urbane.

    Diodati fu un pittore molto richiesto e la sua carriera lo portò a realizzare numerosi lavori per nobili famiglie napoletane e per chiese, dove lasciò un segno profondo grazie alla sua maestria. Le sue opere si caratterizzano per una composizione equilibrata e per l'uso sapiente dei colori, che lo collocano tra i più apprezzati pittori della sua generazione.

    Il pittore partecipò a diverse esposizioni pubbliche e la sua arte ebbe una notevole influenza su molti giovani artisti dell'epoca. Sebbene non goda oggi di una fama immediata come alcuni dei suoi contemporanei, il suo contributo alla pittura del Settecento napoletano rimane significativo. La sua morte, avvenuta nel 1780, segnò la fine di una carriera ricca di successi, ma le sue opere continuano ad essere apprezzate per l’eleganza e la luminosità che le contraddistinguono.

    ESTIMATE min € 5000 - max € 6000

    Lot 40  

    Napoli 1921

    Francesco Paolo Diodati Francesco Paolo Diodati
    Campobasso 1864 - Napoli 1940
    Passeggiata lungo il viale a Napoli

    Francesco Paolo Diodati, pittore italiano del XVIII secolo, nacque a Napoli nel 1713 e divenne una figura di spicco nel panorama artistico dell'epoca. Formatosi inizialmente nell’ambito della tradizione pittorica napoletana, Diodati si distinse per la sua capacità di fondere il gusto barocco con una sensibilità più moderna e innovativa, che lo portò ad esplorare diversi ambiti, dal paesaggio alla pittura di genere.
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    La sua formazione avvenne all'interno della scuola napoletana, sotto l'influenza di maestri come Giuseppe Bonito, ma Diodati sviluppò presto un proprio linguaggio, caratterizzato da una luce vivace e da una pittura ricca di dettagli. La sua arte si concentrò principalmente sul ritratto e sul paesaggio, dove seppe restituire con estrema raffinatezza le atmosfere e le luci naturali, raggiungendo una particolare notorietà per la sua abilità nel rappresentare i paesaggi mediterranei e le vedute urbane.

    Diodati fu un pittore molto richiesto e la sua carriera lo portò a realizzare numerosi lavori per nobili famiglie napoletane e per chiese, dove lasciò un segno profondo grazie alla sua maestria. Le sue opere si caratterizzano per una composizione equilibrata e per l'uso sapiente dei colori, che lo collocano tra i più apprezzati pittori della sua generazione.

    Il pittore partecipò a diverse esposizioni pubbliche e la sua arte ebbe una notevole influenza su molti giovani artisti dell'epoca. Sebbene non goda oggi di una fama immediata come alcuni dei suoi contemporanei, il suo contributo alla pittura del Settecento napoletano rimane significativo. La sua morte, avvenuta nel 1780, segnò la fine di una carriera ricca di successi, ma le sue opere continuano ad essere apprezzate per l’eleganza e la luminosità che le contraddistinguono.



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