Descrizione Lotto
Luciano Albertini
Verona 1910 - 1985
Olio su tavola cm 18,5x24 firmato in basso a dx Albertini
Luciano Albertini nacque il 13 dicembre 1910 a Cadidavid, una frazione di Verona, in una famiglia benestante. Fin da giovane manifestò una spiccata inclinazione per l'arte, che poté coltivare grazie al sostegno dei genitori durante gli studi presso il collegio di Desenzano del Garda.Clicca per espandere
Dopo aver assolto il servizio militare, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti "G. B. Cignaroli" di Verona, dove fu allievo di Guido Trentini e Antonio Nardi. Successivamente, si trasferì a Roma per approfondire la sua formazione sotto la guida di Giacomo Balla, maestro del Futurismo, che ebbe un'influenza determinante sul suo stile. Balla lo incoraggiò a sperimentare una pittura più rapida e istintiva, orientata all'espressione del movimento e dell'impressione immediata.
Negli anni '30, Albertini iniziò a esporre le sue opere in importanti rassegne artistiche, tra cui le Quadriennali di Roma e le Biennali di Verona. Le sue mostre personali si tennero in diverse città italiane ed europee, tra cui Milano, Roma, Brescia, Palermo, Perugia, Rovereto, Riva del Garda, Stoccolma, Zurigo, Parigi, Amsterdam e Salisburgo. Le sue opere entrarono a far parte di collezioni pubbliche e private.
Negli anni '50, frequentò per diversi anni i corsi estivi della Sommerakademie di Salisburgo, tenuti dal pittore austriaco Oskar Kokoschka. Questa esperienza contribuì al suo distacco dallo stile accademico e lo avvicinò a una pittura più libera e gestuale, pur mantenendo l'uso del cavalletto per la pittura "en plein air".
Nel 1950, a seguito di un incidente stradale che lo costrinse a interrompere temporaneamente il lavoro all'aria aperta, iniziò a lavorare nel suo studio in via Sottoriva a Verona e nella casa di famiglia a Cadidavid, dedicandosi alla ritrattistica con modelle.
Il suo stile pittorico spaziava dalla ritrattistica al paesaggio e alla natura morta. Utilizzò diverse tecniche, tra cui olio, acquerello, tempera, china e tecnica mista, su supporti vari come tela, cartoncino, carta e faesite. I suoi primi lavori mostrano l'influenza della pittura veronese di Trentini e di Angelo Dall'Oca Bianca, soprattutto nella paesaggistica e nella ritrattistica. Con il tempo, sviluppò una ricerca personale volta a esprimere il movimento attraverso pennellate rapide e dense, fondali che spesso si avvicinano al fantastico e una rielaborazione interna delle immagini.
Tra le sue opere più ammirate si annoverano "Mare", "Natività", "La Salute", "Strada di Salisburgo", "Gente di paese", "Sobborgo di Parigi" e "Cristo". Nel 1957, espose a Verona venticinque opere illustranti Venezia, secondo una sua interpretazione personale e poetica.
Negli ultimi anni della sua vita, la produzione artistica di Albertini divenne più intensa, con una vasta quantità di dipinti che, pur mantenendo una qualità elevata, tendevano a ripetere schemi consolidati, soprattutto nelle "cartoline" e negli acquerelli.
Luciano Albertini morì il 1º febbraio 1985 a Verona, dopo una lunga degenza ospedaliera seguita a una caduta.