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Asta 61 - Dipinti selezionati XIX e XX secolo / lotto 21

Ritorno dal lavoro

Clemente Pugliese Levi

DIPINTI

Stima: min €2500 - max €3000
Base Asta: € 600
Migliore Offerta Pervenuta:   600
Prossima Offerta Minima:   700
N° offerte:  4
  • Descrizione Lotto

    Clemente Pugliese Levi
    Vercelli 1855 - Milano 1936
    Olio su tela cm 102x74 firmato in basso a dx C.Levi



    Clemente Pugliese Levi nacque a Vercelli nel 1855, in una famiglia della borghesia piemontese che lo avviò agli studi classici; inizialmente si iscrisse all’Università nella Facoltà di Scienze Naturali, ma dopo poco scelse di dedicarsi completamente all’arte, trasferendosi a Torino e frequentando l’Accademia Albertina di Belle Arti. Il suo primo maestro fu Enrico Gamba, cui fece seguito l’incontro decisivo con Antonio Fontanesi, figura centrale della pittura di paesaggio piemontese, che divenne per lui riferimento e amico.

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    Negli anni Ottanta del XIX secolo Pugliese Levi cominciò a partecipare regolarmente a esposizioni d’arte a Torino, a Milano, a Venezia e altrove; nel contempo avviò viaggi artistici in Europa, toccando Parigi e restando in contatto con le suggestioni dell’impressionismo francese, senza tuttavia tradire la lezione italiana del paesaggio e del naturalismo. Gradualmente la sua pittura mutò da soggetti di genere e rappresentazioni più accademiche – come mercati o figure rurali – verso una riflessione più poetica della natura: i prati allagati, i canali irrigui della pianura vercellese, i riflessi dell’acqua, le stagioni luminose diventarono soggetti ricorrenti della sua tela.

    Lo stile di Pugliese Levi riflette una fusione di sensibilità: da un lato la tradizione del paesaggismo piemontese, dall’altro una attenzione più moderna alla luce, all’atmosfera e al colore. Le sue opere sono note per i verdi intensi dei prati, i toni grigi e azzurri dell’acqua, la linea dell’orizzonte che si dilata e invita lo sguardo a perdersi. Un dipinto celebre di quel periodo, “Una marcita”, lo consacrò: in esso la campagna irrigata diventa motivo di meditazione e non solo di descrizione. Con ciò gli fu attribuito il soprannome di “pittore del prato e dell’acqua”.

    Nel 1906 si trasferì a Milano dove rimase a lungo, soggiornando spesso anche nelle valli alpine, sul Lago d’Orta, a Macugnaga e Courmayeur; i paesaggi montani e lacustri arricchirono il suo repertorio artistico. In quegli anni adottò soluzioni più libere, proponendo pennellate più rapide e una luce più vibrante, senza tuttavia abbandonare la figura o la figurazione. Continuò a esporre fino agli anni Venti, quando l’età cominciò a ridurre la sua attività; tenne una grande antologica a Milano attorno al 1933, e l’ultima traccia della sua presenza pubblica risale al 1935.

    Morì a Milano l’8 luglio 1936.

  • Informazioni Asta

    Asta 61 - Dipinti selezionati XIX e XX secolo del 25/10/2025 15:00.
    Via Fratelli Cairoli, 26