Descrizione Lotto
Luigi Zago
Villafranca di Verona (VR) 1894 - Mendoza 1952
Olio su cartone cm 48x68 firmato in basso a dx Luigi Zago
Luigi Zago nacque il 14 febbraio 1894 a Villafranca di Verona, in Italia. Fin da giovane, mostrò una spiccata inclinazione per l'arte, iniziando a dipingere come autodidatta.Clicca per espandere
Nel 1924, sotto la guida del pittore Vettore Zanetti Zilla, affinò ulteriormente le sue capacità artistiche.
La sua carriera espositiva ebbe inizio nel 1924 al Lyceum di Milano, dove le sue opere catturarono l'attenzione di critici e artisti, tra cui Carlo Carrà. Nel 1925, partecipò alla Biennale di Roma, ottenendo riconoscimenti significativi. Continuò a esporre in importanti sedi come la Quadriennale di Torino e in altre città italiane, tra cui Milano, Firenze e Bologna. Nel 1926, in occasione del Centenario Francescano, Zago realizzò ottanta opere dedicate ai luoghi legati a San Francesco d'Assisi. Questi dipinti furono pubblicati nei tre volumi dei "Santuari Francescani" di Padre Vittorino Facchinetti. L'anno successivo, dipinse una serie di cinquanta opere ispirate ai luoghi e alle atmosfere dei "Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni, raffigurando scene come quelle di Don Abbondio e Pescarenico.
Nel 1928, Zago allestì una mostra personale alla Galleria Micheli di Milano, presentando opere che ritraevano i luoghi della Prima Guerra Mondiale. Nello stesso anno, partecipò alla Biennale di Venezia con i dipinti "La Fonte" e "Finestra". Per il ventennale della Vittoria, intraprese un viaggio a piedi attraverso i luoghi dove aveva combattuto, creando una serie di opere esposte nella "Mostra dei campi di battaglia – dal Timavo all'Adamello" a Milano. Queste opere gli valsero il titolo di "pittore delle visioni di pace sui luoghi di guerra".
Nel 1929, Zago vinse il primo premio alla Mostra del Paesaggio di Baveno e, nel 1942, ottenne lo stesso riconoscimento alla Mostra Sindacale di Milano con il dipinto "Alto Lago di Como", successivamente acquisito dalla Provincia di Milano. Tuttavia, nel 1943, un bombardamento distrusse gran parte del suo studio a Milano, perdendo numerose opere. Nonostante ciò, organizzò una mostra con i lavori rimasti e continuò a esporre in città come Biella, Bergamo e Como.
Nel 1946, Zago ricevette il primo premio alla "Mostra del Mare" di San Remo. L'anno seguente, la moglie Magda Martinelli portò alcune sue opere in Sud America, presentandole in musei e gallerie. Nel 1949, Zago si trasferì a Buenos Aires, in Argentina, dove lavorò per il Ministero delle Belle Arti. In Sud America, ottenne numerosi successi, esponendo in città come Rosario, Mendoza, Cordoba, Punta del Este e Montevideo. Il governo della provincia di Cordoba gli commissionò cinquanta tele raffiguranti la città e i suoi paesaggi, pubblicate nel catalogo "Cordoba y sus Sierras en su poesía de colores".
Noto anche come "il pittore di Evita Perón", Zago morì improvvisamente a Buenos Aires l'8 luglio 1952, prima di poter completare un ulteriore incarico a Posadas, nella provincia di Misiones. Nel 1953, Villafranca di Verona gli rese omaggio con una grande mostra postuma, seguita nel 1954 dalla posa di una lapide commemorativa sulla sua casa natale in via Pace. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all'estero, tra cui musei a Buenos Aires, Montevideo, Rosario e Santiago.