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RICERCA LOTTI

Asta 59 - Dipinti selezionati del XIX e XX secolo

dettaglio asta
  • Giacomo Casa Giacomo Casa
    Conegliano Veneto, Treviso 1827 - Roma 1887
    Olio su tela cm 32x24,5 firmato in basso a dx G.Casa

    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000
    Base Asta:
    € 1800

  • Carlo Ferrari detto il Ferrarin Carlo Ferrari detto il Ferrarin
    Verona 1813 - Verona 1871
    Olio su cartone cm 20,5x20,5 firmato in basso a dx Ferrari

    STIMA:
    min € 5000 - max € 6000
    Base Asta:
    € 2000

  • Lotto 3  

    Scena di battaglia

    Ugo Zannoni Ugo Zannoni
    Verona 1836 - Verona 1919
    Olio su tela cm 22x22 firmato in basso a sx U.Zannoni

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 800

  • Lotto 4  

    Naufragio

    Ugo Zannoni Ugo Zannoni
    Verona 1836 - Verona 1919
    Olio su tela cm 22x21,5 firmato in basso a dx U.Zannoni

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 700

  • Lotto 5  

    Arena di Verona

    Giuseppe Colombarolli Giuseppe Colombarolli
    Verona 1891 - Verona 1961
    Olio su tavola cm 30x24 firmato in basso a dx G.Colombarolli

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 6  

    Piazza delle Erbe

    Luciano Albertini Luciano Albertini
    Verona 1910 - 1985
    Olio su tavola cm 18,5x24 firmato in basso a dx Albertini

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Erma Zago Erma Zago
    Bovolone VR 1880 - Milano 1942
    Olio su tavola cm 20,5x27 firmato in basso a dx E.Zago

    Erma Zago, pittore tra '800 e '900, emerge come figura chiave nell'affermazione dell'arte moderna nel contesto di un secolo intriso di rivoluzionarie innovazioni in tutti i campi del sapere, della tecnica e dell'arte. La sua storia personale e artistica si snoda attraverso i momenti cruciali della formazione, del trasferimento a Milano e del prestigioso riconoscimento come Socio Onorario della Regia Accademia.
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    Nato in una famiglia che supporta con entusiasmo la sua inclinazione artistica, Erma Zago inizia il percorso formativo frequentando la scuola di disegno nel suo paese natale. Fin da giovane dimostra una straordinaria predisposizione artistica e, a tredici anni, decide di dedicarsi interamente alla pittura, superando con successo l'esame di ammissione all'Accademia Cignaroli di Verona, dove completa gli studi nel 1887.

    Il 1901 segna una svolta nella sua vita, quando Erma Zago decide di trasferirsi a Milano, epicentro culturale e artistico dell'epoca. Qui, la sua osservazione attenta e appassionata si manifesta quotidianamente nel disegno di volti ed espressioni umane sempre mutevoli. La sua tavolozza vivace e festosa trova espressione in dipinti che ritraggono con maestria balie e bambini, documentando con precisione l'evoluzione della moda sia femminile che maschile.

    Le opere di Erma Zago conquistano le sedi espositive più prestigiose di Milano, tra cui La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, le Esposizioni Annuali dell'Accademia di Brera e la Famiglia Artistica Milanese. Nel 1923, il Re Vittorio Emanuele III acquisisce uno dei suoi dipinti, "La vasca dei Giardini Pubblici di Milano", destinandolo alle collezioni d'arte del Quirinale.

    Per ampliare il proprio repertorio, l'artista intraprende viaggi in numerose città d'arte italiane, tra cui Roma, Venezia, Napoli e Verona, catturando scorci e vedute in fotografie che poi trasforma in dipinti. Le commissioni per ritratti, sia a olio che fotografici, diventano sempre più numerose, testimonianza della crescente notorietà di Erma Zago.

    Il punto culminante della sua carriera arriva nel 1924, quando il Consiglio Accademico dell'Accademia di Brera lo elegge Socio Onorario della Regia Accademia, riconoscendone il valore artistico eccezionale. Questo prestigioso riconoscimento sottolinea il contributo significativo di Erma Zago al panorama artistico del '900, confermando la sua posizione di rilievo nella storia dell'arte italiana.

    STIMA:
    min € 700 - max € 800
    Base Asta:
    € 300

  • Costantino Rosa Costantino Rosa
    Bergamo 1803 - Bergamo 1878
    Olio su tavola cm 23,5x32,5 firmato in basso a sx C.Rosa

    STIMA:
    min € 6000 - max € 8000
    Base Asta:
    € 2000

  • Lotto 9  

    Madre e figlia

    Ermenegildo Agazzi Ermenegildo Agazzi
    Mapello 1866 - Bergamo 1945
    Olio su cartone cm 30x18,5 firmato in basso a dx Ermenegildo Agazzi

    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 600

  • Lotto 10  

    La purezza

    Ernesto Fontana Ernesto Fontana
    Milano 1837 - Milano 1918
    Olio su tela cm 17x22,5 firmato in basso a sx E.Fontana

    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 500

  • Lotto 11  

    Nudo femminile

    Adolfo Feragutti Visconti Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Olio su cartone cm 16x32 firmato in basso a dx A.Visconti

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 800

  • Adolfo Feragutti Visconti Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Tecnica mista su cartone cm 24x34 firmato in basso a dx A.Visconti

    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 600

  • Lotto 13  

    Lago di Lecco

    Carlo Pizzi Carlo Pizzi
    Lecco 1842 - Milano 1909
    Olio su tela cm 18x32,5 firmato in basso a dx C.Pizzi

    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 800

  • Carlo Casanova Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950
    Olio su cartone cm 18x24 firmato in basso a sx Casanova

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

    2 offerte pre-asta
  • Lotto 15  

    Lo stagno

    Carlo Casanova Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950
    Olio su tela cm 15x22,5 firmato in basso a dx C.Casanova

    STIMA:
    min € 700 - max € 900
    Base Asta:
    € 200

  • Lotto 16  

    Veduta di lago

    Carlo Casanova Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950
    Olio su tela cm 15x22,5 firmato in basso a dx C.Casanova

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 17  

    Antica corte

    Achille Formis Befani Achille Formis Befani
    Napoli 1830 - Milano 1906
    Olio su tela cm 57,5x36,5 firmato in basso a dx Befani

    STIMA:
    min € 1800 - max € 2000
    Base Asta:
    € 800

  • Osvaldo Bignami Osvaldo Bignami
    Lodi 1856 - Civate 1936
    Olio su tavola cm 39x24 firmato in basso a dx O.Bignami

    STIMA:
    min € 1800 - max € 2000
    Base Asta:
    € 700

  • Alessandro Gallotti Alessandro Gallotti
    Pavia 1879 - Milano 1961
    Olio su cartone cm 29x17 firmato in basso a sx A.Gallotti

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 20  

    Campagna lombarda

    Arturo Ferrari Arturo Ferrari
    Milano 1861 - 1932
    Olio su tela cm 22x33 firmato in basso a dx A.Ferrari

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 21  

    Il brigante

    Angelo Inganni Angelo Inganni
    Brescia 1807 - Gussago BS 1880
    Olio su rame cm 36x25,5 firmato in basso a sx Angelo Inganni

    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000
    Base Asta:
    € 1300

  • Giuseppe Mentessi Giuseppe Mentessi
    Ferrara 1857 - Milano 1931
    Olio su tavola cm 24,5x33,5 firmato in basso a sx G.MentessiGiuseppe Mentessi, nato a Ferrara il 29 settembre 1857, proveniva da una famiglia di modesti commercianti, Michele e Teresa Bentini. La sua vita artistica fu segnata dalla povertà causata dalla morte del padre nel 1864, ma grazie ai sacrifici della madre, riuscì a avviare la propria formazione artistica.
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    Dal 1870 al 1872 frequentò la scuola d'ornato del Civico Ateneo ferrarese insieme a G. Previati, suo amico per tutta la vita. Nel 1872 ottenne una menzione onorevole in assonometria e collaborò con A. Barlaam nei corsi di disegno.

    Con il sostegno del Comune e dell'amministrazione provinciale di Ferrara, Mentessi continuò gli studi presso la Regia Accademia di Parma dal 1873 al 1876. Qui si dedicò anche al teatro Regio e nel 1876 vinse una medaglia d'oro per un saggio scenografico esposto a Parma. Nel 1878 si trasferì a Milano per studiare all'Accademia di Brera, vincendo una medaglia d'argento nel 1879.

    Durante il periodo milanese, Mentessi si unì al circolo artistico progressista, la Famiglia artistica, insieme a Previati, Longoni, Segantini e altri. Nel 1880 partecipò all'Esposizione nazionale di Torino e negli anni successivi espose regolarmente alle mostre dell'Accademia di Brera. Nel 1887 fu nominato professore di paesaggio presso la scuola di prospettiva di Brera.

    Negli anni successivi, Mentessi esplorò tematiche simboliste e si avvicinò al socialismo umanitario di F. Turati. Nel 1895 presentò "Panem nostrum quotidianum" alla Biennale di Venezia, un'opera che affrontava la pellagra nelle campagne del Ferrarese. Partecipò regolarmente alla Biennale fino al 1914, ad eccezione del 1910.

    Il periodo del maggio 1898 a Milano influenzò profondamente Mentessi, che realizzò opere come "L'arrestato" e "Lagrime". Intorno al 1900, si avvicinò al divisionismo con "Ora triste". Dal 1907, oltre alla pittura, si dedicò all'insegnamento, dirigendo la Scuola festiva di disegno professionale e successivamente insegnando prospettiva e scenografia a Brera.

    Negli anni successivi, Mentessi partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali, ricevendo riconoscimenti ufficiali per opere come "Madre operaia" e "Gloria!". Negli anni della prima guerra mondiale, dipinse opere ispirate al conflitto. Dopo il pensionamento nel 1924, ricevette la medaglia d'oro di benemerito dell'istruzione. Continuò a dipingere paesaggi e a dedicarsi all'istruzione fino alla sua morte il 14 giugno 1931 a Milano. Venne sepolto nel cimitero monumentale della certosa di Ferrara.

    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 500

  • Leopoldo Burlando Leopoldo Burlando
    Milano 1841-1915
    Olio su tavola cm 26x19 firmato in basso a dx L.Burlando

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 24  

    Lago di Como

    Giuseppe Solenghi Giuseppe Solenghi
    Milano 1879 - Cernobbio (CO) 1944
    Olio su cartone cm 14x30,5 firmato in alto a sx G.Solenghi

    STIMA:
    min € 700 - max € 900
    Base Asta:
    € 200

  • Carlo Stragliati Carlo Stragliati
    Milano 1867 - Milano 1925
    Olio su tavola cm 28x18 firmato in basso a dx C.Stragliati

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 300

  • Giuseppe Modorati Giuseppe Modorati
    Milano 1827 - Carate Brianza 1923
    Olio su tavola cm 18x13 firmato in basso a sx G.Modorati

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 27  

    Chioggia (maggio 1926)

    Beppe Ciardi Beppe Ciardi
    Venezia 1875 - Quinto di Treviso 1932
    Olio su tavola cm 38,5x29,5 firmato in basso a dx Beppe Ciardi

    Giuseppe "Beppe" Ciardi (1875-1932) è stato un pittore italiano di rilievo, noto per le sue opere paesaggistiche che catturano l'essenza della laguna veneta e della campagna trevigiana. Nato a Venezia il 18 marzo 1875, figlio del pittore Guglielmo Ciardi e di Linda Locatelli, Beppe crebbe in un ambiente profondamente influenzato dall'arte.
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    Suo padre, uno dei principali esponenti del paesaggismo realista veneto, e sua madre, figlia del ritrattista Gianfranco Locatelli, gli trasmisero fin da giovane una passione per la pittura.

    Fin da bambino, Beppe mostrò un interesse profondo per l'arte, trascorrendo molto tempo nello studio del padre e tentando i suoi primi schizzi. Nel 1896, all'età di 21 anni, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu allievo di Ettore Tito, un noto pittore verista. Durante gli anni accademici, Beppe affinò le sue tecniche pittoriche, sviluppando uno stile personale che univa l'influenza del padre a una sensibilità propria.

    Nel 1899, Beppe esordì alla Biennale di Venezia con l'opera "Monte Rosa" e il trittico "Terra in fiore", segnando un distacco dalla pittura paterna e avvicinandosi alle tematiche divisioniste espresse da Giovanni Segantini. L'anno successivo, nel 1900, ottenne il premio Fumagalli all'Esposizione della Permanente di Milano con "Traghetto delle Agnelle". Nel 1904 partecipò all'Esposizione internazionale di San Francisco, dove ricevette una medaglia d'argento, e nel 1906 espose undici quadri della serie "Silenzi notturni e crepuscolari" all'Esposizione internazionale del Sempione.

    Nel 1912, alla X Biennale di Venezia, Beppe tenne una mostra personale con 45 tele, tra cui la nota "I saltimbanchi". Dopo una breve interruzione dovuta alla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, riprese la sua attività artistica, partecipando a numerose Biennali di Venezia, segnate dalla diffusione di movimenti avanguardistici come il Futurismo e l'Espressionismo.

    Oltre alla pittura, Beppe Ciardi alternò la sua attività artistica con quella di agricoltore, trascorrendo la vita tra Venezia, Canove di Asiago e Quinto di Treviso, profondamente legato alla campagna trevigiana che riprodusse spesso nelle sue opere. La sua produzione artistica comprende numerosi paesaggi, marine e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una luce vibrante e una tecnica pittorica raffinata.

    Beppe Ciardi morì improvvisamente il 14 giugno 1932 a Quinto di Treviso, dove fu sepolto. La moglie Emilia Rizzotti, modella di numerosi suoi lavori, raccolse una grande quantità di opere presso Villa Ciardi, istituendo una collezione che terminò con la cessione delle opere da parte degli eredi. Nel tempo, furono organizzate diverse mostre postume, tra cui nel 1932 presso la Galleria Pesaro di Milano, nel 1935 alla Biennale di Venezia e al Jeu de Paume di Parigi, nel 1936 presso l'Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti di Guerra di Milano, nel 1939 al Caffè Pedrocchi di Padova, nel 1953 alla Galleria Giosio di Roma e nel 1983 alla Mostra d’Arte Trevigiana.

    Le opere di Beppe Ciardi sono oggi conservate in numerose collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana.

    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000
    Base Asta:
    € 1800

    1 offerte pre-asta
  • Giuseppe Ponga Giuseppe Ponga
    Chioggia 1856 - Venezia 1925
    Olio su tavola cm 32x32,5 firmato in basso a dx Ponga

    Giuseppe Ponga (1856-1925) è stato un pittore italiano, nato a Chioggia, noto per la sua abilità nel riprendere la tradizione settecentesca della pittura veneziana. Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, si ispirò ai grandi maestri come Giambattista Tiepolo e Francesco Guardi.
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    Ponga si dedicò a vari ambiti artistici, tra cui la pittura murale, la miniatura e l'acquerello. Tra i suoi lavori più celebri si ricordano le decorazioni del Palazzo del Parlamento di Budapest e quelle del caffè "Quadri" a Venezia, che ornano i portici di Piazza San Marco. La sua capacità di fondere elementi classici con un tocco personale lo ha reso uno degli esponenti di spicco della pittura veneziana del suo tempo.

    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 800

    1 offerte pre-asta
  • Lotto 29  

    Canale a Venezia

    Zaccaria Dal Bo Zaccaria Dal Bo
    Venezia 1872 - 1935
    Olio su tavola cm 16,5x23 firmato in basso a dx Z.Bo

    STIMA:
    min € 700 - max € 800
    Base Asta:
    € 150

  • Lotto 30  

    Canale a Venezia

    Zaccaria Dal Bo Zaccaria Dal Bo
    Venezia 1872 - 1935
    Olio su tavola cm 16,5x22,5 firmato in basso a dx Z.Bo

    STIMA:
    min € 700 - max € 900
    Base Asta:
    € 150

  • Lotto 31  

    Lungo la riva

    Guido Grimani Guido Grimani
    Trieste 1871-1933
    Olio su cartone cm 15,5x24,5 firmato in basso a dx Grimani

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 32  

    Passeggiando

    Bartolomeo Gianelli Bartolomeo Gianelli
    Capodistria 1824 - Capodistria 1894
    Olio su tela cm 42x25

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 500

  • Lotto 33  

    Cirri purpurei

    Guido Zuccaro Guido Zuccaro
    Udine 1876 - Bassano del Grappa 1944
    Olio su tavola cm 17x33 firmato in basso a dx G.Zuccaro

    STIMA:
    min € 700 - max € 900
    Base Asta:
    € 200

  • Lotto 34  

    Sulla via di casa

    Giovanni Colmo Giovanni Colmo
    Torino 1867-1947
    Olio su cartone cm 26,5x38 firmato in basso a dx G.Colmo

    Giovanni Colmo è stato un pittore italiano del XIX e XX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Torino il 13 maggio 1867, era il fratello maggiore di Eugenio Colmo, noto caricaturista con lo pseudonimo di «Golia».
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    Dopo aver frequentato il Liceo Classico, si iscrisse alla Scuola di Applicazione per Ingegneri, laureandosi in Ingegneria Civile nel 1891. Per alcuni anni lavorò presso il Comune di Torino, ma nel 1923, all’età di cinquantasette anni, decise di dedicarsi esclusivamente alla pittura.

    La sua pittura, legata ai canoni paesaggistici piemontesi del XIX secolo, pur indebolita da una certa convenzionalità, toccò momenti di buon valore nella produzione di tavolette di minori dimensioni. Colmo fu assiduo espositore al Circolo degli artisti di Torino e partecipò ad alcune edizioni della Quadriennale di Torino. Oltre che nel suo amato Piemonte, dipinse a Venezia, Chioggia, Roma e in Umbria, soffermandosi sui laghi lombardi e sulla riviera ligure.

    Dopo la Seconda Guerra Mondiale, visse ed operò tra Garessio e Finale Ligure. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

    La Pinacoteca Civica di Garessio ha dedicato a Giovanni Colmo ed al fratello Eugenio due sale permanenti, conservando alcune delle sue opere più significative.

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 35  

    Pace sullo stagno

    Vittorio Avondo Vittorio Avondo
    Torino 1836 - 1910
    Olio su tavola cm 13,5x32 firmato in basso a dx V.Avondo

    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
    Base Asta:
    € 800

    1 offerte pre-asta
  • Lotto 36  

    Studio di paese

    Vittorio Avondo Vittorio Avondo
    Torino 1836 - 1910
    Olio su tavola cm 29,5x12,5 firmato in basso a dx V.Avondo

    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
    Base Asta:
    € 800

  • Lotto 37  

    Lavandaie al fiume

    Adolfo Dal Besio Adolfo Dal Besio
    Carmagnola, Torino, 1834 - Torino 1886
    Olio su tavola cm 14x23,5 firmato in basso a dx A.B.

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 300

  • Luigi Bertelli Luigi Bertelli
    San Lazzaro di Savena Bo 1832 - Bologna 1916
    Olio su cartone cm 29x46 firmato in basso a sx L.Bertelli

    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
    Base Asta:
    € 1000

  • Pietro Scanabissi Pietro Scanabissi
    Bologna 1887- Milano 1977
    Olio su tavola cm 16,5x28 firmato in basso a sx P.Scanabissi

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Guerrino Guardabassi Guerrino Guardabassi
    Roma 1841 - 1893
    Olio su tela cm 30x19 firmato in basso a sx G.Guardabassi

    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 800

  • Lotto 41  

    Amazzone alle cascine

    Francesco Gioli Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo 1846 - Firenze 1922
    Olio su tavola cm 28x28 firmato in basso a dx F.Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA:
    min € 1800 - max € 2000
    Base Asta:
    € 800

    1 offerte pre-asta
  • Lotto 42  

    Tramonto

    Francesco Gioli Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo - 1846 - Firenze , 1922
    Olio su tela cm 13x20 firmato in basso a dx Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

    5 offerte pre-asta
  • Lotto 43  

    Trittico di paesaggi

    Federico Andreotti Federico Andreotti
    Firenze 1847-1930
    Olio su tavola cm 14x8(x3) firmato in basso a dx F.Andreotti

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 600

  • Lotto 44  

    Riflessi sul mare

    Luigi Gioli Luigi Gioli
    San Frediano a Settimo 1854 - Firenze 1947
    Olio su tavola cm 13,5x17 firmato in basso a dx Gioli

    Luigi Gioli nacque il 16 novembre 1854 a San Frediano a Settimo, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. Sebbene avesse conseguito la laurea in giurisprudenza, la sua passione per l'arte lo portò a dedicarsi alla pittura, seguendo le orme del fratello maggiore Francesco.
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    Pur non avendo ricevuto una formazione artistica formale, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Pisa, dove ebbe l'opportunità di apprendere sotto la guida di Antonio Lanfredini.
    Gioli si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, in particolare alla seconda generazione, e sviluppò un interesse per la rappresentazione di scene rurali e paesaggi toscani. Durante un viaggio a Parigi nel 1878, rimase affascinato dalle opere di Edgar Degas, il che ampliò il suo repertorio includendo scene di vita urbana e soggetti equestri.
    La sua carriera artistica fu caratterizzata da numerose partecipazioni a esposizioni sia in Italia che all'estero. Nel 1887 espose all'Esposizione d'Arte di Venezia e nel 1889 prese parte all'Exposition Universelle di Parigi. Successivamente, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1899 e all'Esposizione Universale di Roma nel 1911.
    Le opere di Gioli sono note per la loro rappresentazione della vita rurale e degli animali, in particolare cavalli e buoi, ambientati nella campagna toscana. La sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle scene lo rese un esponente significativo del movimento post-macchiaiolo. Luigi Gioli morì a Firenze il 27 ottobre 1947.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 150

  • Lotto 45  

    Bagnanti a Livorno

    Giovanni Lomi Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 18,5x25,5 firmato in basso a dx G.Lomi

    Giovanni Lomi nacque a Livorno nel 1889 e morì nella stessa città nel 1969. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato a una famiglia contadina, dove sviluppò una precoce passione per il disegno e la pittura.
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    Iniziò la sua carriera artistica intorno al 1918 e tenne la sua prima mostra personale a Firenze nel 1922. Nel corso della sua carriera, Lomi partecipò a numerose esposizioni, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro attivo del Gruppo Labronico, un'associazione di artisti livornesi, e le sue opere furono influenzate dalla corrente dei Macchiaioli, mostrando affinità con artisti come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori. Parallelamente alla pittura, Lomi coltivò una carriera come baritono, esibendosi in ambito operistico. Tra le sue opere più note si annoverano paesaggi toscani e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una tavolozza cromatica delicata e una tecnica pittorica che riflette l'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico italiano

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 400

    1 offerte pre-asta
  • Lotto 46  

    Pomeriggio di sole

    Angelo Torchi Angelo Torchi
    Massa Lombarda (RA) 1856 - 1915
    Olio su tavola cm 24x31,5 firmato in basso a sx A.Torchi

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 800

    1 offerte pre-asta
  • Lotto 47  

    Dame in giardino

    Ulisse Caputo Ulisse Caputo
    Salerno 1872 - Parigi 1948
    Olio su tavola cm 23,5x33 firmato in basso a sx U.Caputo

    Nacque a Salerno il 4 novembre 1872 da Ermenegildo e Francesca San Martino. Iniziò a studiare pittura a Cava dei Tirreni sotto Riccardo Alfieri, un artista modesto ma rigoroso nel disegno accademico, grazie al padre scenografo e decoratore teatrale.
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    Successivamente, frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista per il disegno e di Domenico Morelli per la pittura. Interruppe gli studi a causa di difficoltà finanziarie familiari, ma riuscì a riprenderli grazie ai sacrifici del padre. Deluso dall'insegnamento accademico, preferì frequentare lo studio del pittore Gaetano Esposito, il cui stile vigoroso e chiaroscurale influenzò il suo naturalismo temperato.

    L'esordio artistico non fu fortunato: i quadri presentati nel 1897 alla terza Esposizione triennale di Milano e alla mostra "Salvator Rosa" di Napoli passarono inosservati. Deluso, si trasferì a Parigi per conoscere l'arte contemporanea. Qui si affermò rapidamente: il successo con "La vedova" al Salon del 1901 fu seguito da altre opere come "Piazza dell'Osservatorio" (1903), "Nello studio" (1905), "La straniera" e "Quartiere latino" (1907), e "Nel caffè" (1909). Partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui Londra (1904), Cairo (1905), Buenos Aires (1910), e Venezia (1907, 1909, 1910).

    Nel 1909, all'Esposizione internazionale di Roma e a Monaco, si distinse anche come incisore con "La lampada giapponese" e "Al quartiere latino". Continuò a produrre opere caratterizzate da un uso delicato del colore e abili giochi di luci e ombre, rappresentando teatri, caffè concerto, dame eleganti e ritratti come "Violoncellista" (1910) e "La sinfonia" (1914). Tuttavia, il suo stile, seppur di successo, divenne manieristico e ripetitivo.

    Nonostante ciò, le sue migliori opere del secondo periodo furono piccole vedute impressionistiche di Parigi e del Lungosenna. Concluse la sua vita a Parigi nel 1948.

    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 1300

  • Lotto 48  

    Il raccolto del grano

    Eugenio Scorzelli Eugenio Scorzelli
    Buenos Aires 1890 - Napoli 1957
    Olio su tavola cm 20x30 firmato in basso a sx E.Scorzelli

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Lotto 49  

    Via di paese

    Giuseppe Pesa Giuseppe Pesa
    Polistena (RC) 1928 - 2000
    Olio su tavola cm 28x18 firmato in basso a dx Giuseppe Pesa

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 200

  • Lotto 50  

    Capri

    Antonino Leto Antonino Leto
    Monreale PA 1844 - Capri NA 1913
    Olio su tavola cm 16x10,5 firmato in basso a dx Leto

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 900

  • Lotto 51  

    Sottobosco

    Federico Rossano Federico Rossano
    Napoli 1835 - 1912
    Olio su tavola cm 9x17,5 firmato in basso a dx F.Rossano

    Federico Rossano nacque a Napoli il 31 agosto 1835, figlio di Vincenzo Rossano ed Elisabetta Guisini. Sin da giovane, la sua inclinazione verso l’arte lo portò a intraprendere gli studi presso la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, inizialmente orientandosi verso l'architettura per seguire le aspettative paterne.
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    Tuttavia, la sua passione per la pittura lo portò a cambiare indirizzo e a studiare sotto la guida dei maestri Giacinto Gigante e Gennaro Ruo. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla scelta di studiare direttamente la natura, una scelta che lo portò a lasciare l’Accademia per dedicarsi autonomamente alla pittura.

    Nel 1858, Rossano si trasferì a Portici, dove grazie all'invito del pittore Marco De Gregorio, allestì il suo studio nel Palazzo Reale. Qui entrò in contatto con altri artisti che avrebbero avuto un'importante influenza sulla sua carriera, come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Insieme, fondarono la “Scuola di Resina”, un gruppo che si ispirava ai principi veristi e ai macchiaioli, con l'intento di rappresentare la realtà e la luce naturale in modo autentico.

    La sua carriera artistica decollò nel 1862, quando espose alla Promotrice di Napoli, e proseguì con partecipazioni a mostre prestigiose come la Promotrice “Salvator Rosa” di Napoli e l'Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861. La sua arte, caratterizzata da delicate trasparenze e una tavolozza armoniosa, gli valse riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Nel 1873, espose a Vienna, ottenendo un premio, e partecipò al Salon di Parigi nel 1876 con opere come “I covoni”.

    Nel 1876, Rossano si trasferì a Parigi, dove rimase per circa venti anni. Lì, fu profondamente influenzato dalla pittura impressionista e dalla Scuola di Barbizon, sviluppando uno stile che combinava pennellate fluide e luminose con atmosfere malinconiche. Nel 1880, sposò Zelye Brocheton, figlia di un notaio di Soissons. Questo periodo parigino segnò un importante capitolo della sua carriera, durante il quale consolidò la sua reputazione in Europa.

    Nel 1893, Rossano tornò a Portici, dove le difficoltà economiche lo spinsero ad accettare un incarico come insegnante di paesaggio presso la Reale Accademia del Disegno di Napoli, posizione che mantenne fino al 1902. Continuò a partecipare alle Biennali di Venezia, dove espose nel 1899, 1905 e 1910, consolidando ulteriormente la sua fama. La sua arte continuò a essere apprezzata, e sue opere vennero acquisite da importanti collezioni pubbliche, come quella della Galleria di Capodimonte e della Galleria d'Arte Moderna di Roma.

    Federico Rossano morì a Napoli il 15 maggio 1912, lasciando un’importante eredità artistica. Le sue opere sono oggi conservate in diverse collezioni, a testimonianza del suo contributo fondamentale alla pittura italiana.

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 400

  • Lotto 52  

    Rue d'alger

    Joaquim Miro Argenter Joaquim Miro Argenter
    Spagna 1849 - 1914
    Olio su tavola cm 30x15 firmato in basso a dx J.Argenter

    STIMA:
    min € 1800 - max € 2000
    Base Asta:
    € 500

  • Lotto 53  

    Le oche

    Rafael Senet Rafael Senet
    Seville 1856 - Seville 1926
    Olio su tela cm 19,5x34 firmato in basso a sx R.Senet

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 400

    1 offerte pre-asta
  • Lotto 54  

    Sole d'inverno

    Piotr Konchalovsky Piotr Konchalovsky
    Slovjansk 1876 - Mosca 1956
    Olio su tela cm 29x50,5 firmato in alto a dx P.Konchalovsky

    STIMA:
    min € 8000 - max € 10000
    Base Asta:
    € 3000

  • Lotto 55  

    Natura morta

    Igor Grabar Igor Grabar
    Budapest 1871 - Mosca 1960
    Olio su tela cm 27,5x37,5 firmato in basso a destra

    STIMA:
    min € 4000 - max € 5000
    Base Asta:
    € 2000

  • Giacomo Casa
    Conegliano Veneto, Treviso 1827 - Roma 1887
    Olio su tela cm 32x24,5 firmato in basso a dx G.Casa

    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Giacomo Casa Giacomo Casa
    Conegliano Veneto, Treviso 1827 - Roma 1887
    Olio su tela cm 32x24,5 firmato in basso a dx G.Casa



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  • Carlo Ferrari detto il Ferrarin
    Verona 1813 - Verona 1871
    Olio su cartone cm 20,5x20,5 firmato in basso a dx Ferrari

    STIMA min € 5000 - max € 6000

    Carlo Ferrari detto il Ferrarin Carlo Ferrari detto il Ferrarin
    Verona 1813 - Verona 1871
    Olio su cartone cm 20,5x20,5 firmato in basso a dx Ferrari



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  • Lotto 3  

    Scena di battaglia

    Ugo Zannoni
    Verona 1836 - Verona 1919
    Olio su tela cm 22x22 firmato in basso a sx U.Zannoni

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 3  

    Scena di battaglia

    Ugo Zannoni Ugo Zannoni
    Verona 1836 - Verona 1919
    Olio su tela cm 22x22 firmato in basso a sx U.Zannoni



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  • Lotto 4  

    Naufragio

    Ugo Zannoni
    Verona 1836 - Verona 1919
    Olio su tela cm 22x21,5 firmato in basso a dx U.Zannoni

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 4  

    Naufragio

    Ugo Zannoni Ugo Zannoni
    Verona 1836 - Verona 1919
    Olio su tela cm 22x21,5 firmato in basso a dx U.Zannoni



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  • Lotto 5  

    Arena di Verona

    Giuseppe Colombarolli
    Verona 1891 - Verona 1961
    Olio su tavola cm 30x24 firmato in basso a dx G.Colombarolli

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 5  

    Arena di Verona

    Giuseppe Colombarolli Giuseppe Colombarolli
    Verona 1891 - Verona 1961
    Olio su tavola cm 30x24 firmato in basso a dx G.Colombarolli



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  • Lotto 6  

    Piazza delle Erbe

    Luciano Albertini
    Verona 1910 - 1985
    Olio su tavola cm 18,5x24 firmato in basso a dx Albertini

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 6  

    Piazza delle Erbe

    Luciano Albertini Luciano Albertini
    Verona 1910 - 1985
    Olio su tavola cm 18,5x24 firmato in basso a dx Albertini



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  • Erma Zago
    Bovolone VR 1880 - Milano 1942
    Olio su tavola cm 20,5x27 firmato in basso a dx E.Zago

    Erma Zago, pittore tra '800 e '900, emerge come figura chiave nell'affermazione dell'arte moderna nel contesto di un secolo intriso di rivoluzionarie innovazioni in tutti i campi del sapere, della tecnica e dell'arte. La sua storia personale e artistica si snoda attraverso i momenti cruciali della formazione, del trasferimento a Milano e del prestigioso riconoscimento come Socio Onorario della Regia Accademia.
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    Nato in una famiglia che supporta con entusiasmo la sua inclinazione artistica, Erma Zago inizia il percorso formativo frequentando la scuola di disegno nel suo paese natale. Fin da giovane dimostra una straordinaria predisposizione artistica e, a tredici anni, decide di dedicarsi interamente alla pittura, superando con successo l'esame di ammissione all'Accademia Cignaroli di Verona, dove completa gli studi nel 1887.

    Il 1901 segna una svolta nella sua vita, quando Erma Zago decide di trasferirsi a Milano, epicentro culturale e artistico dell'epoca. Qui, la sua osservazione attenta e appassionata si manifesta quotidianamente nel disegno di volti ed espressioni umane sempre mutevoli. La sua tavolozza vivace e festosa trova espressione in dipinti che ritraggono con maestria balie e bambini, documentando con precisione l'evoluzione della moda sia femminile che maschile.

    Le opere di Erma Zago conquistano le sedi espositive più prestigiose di Milano, tra cui La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, le Esposizioni Annuali dell'Accademia di Brera e la Famiglia Artistica Milanese. Nel 1923, il Re Vittorio Emanuele III acquisisce uno dei suoi dipinti, "La vasca dei Giardini Pubblici di Milano", destinandolo alle collezioni d'arte del Quirinale.

    Per ampliare il proprio repertorio, l'artista intraprende viaggi in numerose città d'arte italiane, tra cui Roma, Venezia, Napoli e Verona, catturando scorci e vedute in fotografie che poi trasforma in dipinti. Le commissioni per ritratti, sia a olio che fotografici, diventano sempre più numerose, testimonianza della crescente notorietà di Erma Zago.

    Il punto culminante della sua carriera arriva nel 1924, quando il Consiglio Accademico dell'Accademia di Brera lo elegge Socio Onorario della Regia Accademia, riconoscendone il valore artistico eccezionale. Questo prestigioso riconoscimento sottolinea il contributo significativo di Erma Zago al panorama artistico del '900, confermando la sua posizione di rilievo nella storia dell'arte italiana.

    STIMA min € 700 - max € 800

    Erma Zago Erma Zago
    Bovolone VR 1880 - Milano 1942
    Olio su tavola cm 20,5x27 firmato in basso a dx E.Zago

    Erma Zago, pittore tra '800 e '900, emerge come figura chiave nell'affermazione dell'arte moderna nel contesto di un secolo intriso di rivoluzionarie innovazioni in tutti i campi del sapere, della tecnica e dell'arte. La sua storia personale e artistica si snoda attraverso i momenti cruciali della formazione, del trasferimento a Milano e del prestigioso riconoscimento come Socio Onorario della Regia Accademia.
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    Nato in una famiglia che supporta con entusiasmo la sua inclinazione artistica, Erma Zago inizia il percorso formativo frequentando la scuola di disegno nel suo paese natale. Fin da giovane dimostra una straordinaria predisposizione artistica e, a tredici anni, decide di dedicarsi interamente alla pittura, superando con successo l'esame di ammissione all'Accademia Cignaroli di Verona, dove completa gli studi nel 1887.

    Il 1901 segna una svolta nella sua vita, quando Erma Zago decide di trasferirsi a Milano, epicentro culturale e artistico dell'epoca. Qui, la sua osservazione attenta e appassionata si manifesta quotidianamente nel disegno di volti ed espressioni umane sempre mutevoli. La sua tavolozza vivace e festosa trova espressione in dipinti che ritraggono con maestria balie e bambini, documentando con precisione l'evoluzione della moda sia femminile che maschile.

    Le opere di Erma Zago conquistano le sedi espositive più prestigiose di Milano, tra cui La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, le Esposizioni Annuali dell'Accademia di Brera e la Famiglia Artistica Milanese. Nel 1923, il Re Vittorio Emanuele III acquisisce uno dei suoi dipinti, "La vasca dei Giardini Pubblici di Milano", destinandolo alle collezioni d'arte del Quirinale.

    Per ampliare il proprio repertorio, l'artista intraprende viaggi in numerose città d'arte italiane, tra cui Roma, Venezia, Napoli e Verona, catturando scorci e vedute in fotografie che poi trasforma in dipinti. Le commissioni per ritratti, sia a olio che fotografici, diventano sempre più numerose, testimonianza della crescente notorietà di Erma Zago.

    Il punto culminante della sua carriera arriva nel 1924, quando il Consiglio Accademico dell'Accademia di Brera lo elegge Socio Onorario della Regia Accademia, riconoscendone il valore artistico eccezionale. Questo prestigioso riconoscimento sottolinea il contributo significativo di Erma Zago al panorama artistico del '900, confermando la sua posizione di rilievo nella storia dell'arte italiana.



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  • Costantino Rosa
    Bergamo 1803 - Bergamo 1878
    Olio su tavola cm 23,5x32,5 firmato in basso a sx C.Rosa

    STIMA min € 6000 - max € 8000

    Costantino Rosa Costantino Rosa
    Bergamo 1803 - Bergamo 1878
    Olio su tavola cm 23,5x32,5 firmato in basso a sx C.Rosa



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  • Lotto 9  

    Madre e figlia

    Ermenegildo Agazzi
    Mapello 1866 - Bergamo 1945
    Olio su cartone cm 30x18,5 firmato in basso a dx Ermenegildo Agazzi

    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 9  

    Madre e figlia

    Ermenegildo Agazzi Ermenegildo Agazzi
    Mapello 1866 - Bergamo 1945
    Olio su cartone cm 30x18,5 firmato in basso a dx Ermenegildo Agazzi



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  • Lotto 10  

    La purezza

    Ernesto Fontana
    Milano 1837 - Milano 1918
    Olio su tela cm 17x22,5 firmato in basso a sx E.Fontana

    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 10  

    La purezza

    Ernesto Fontana Ernesto Fontana
    Milano 1837 - Milano 1918
    Olio su tela cm 17x22,5 firmato in basso a sx E.Fontana



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  • Lotto 11  

    Nudo femminile

    Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Olio su cartone cm 16x32 firmato in basso a dx A.Visconti

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 11  

    Nudo femminile

    Adolfo Feragutti Visconti Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Olio su cartone cm 16x32 firmato in basso a dx A.Visconti



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  • Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Tecnica mista su cartone cm 24x34 firmato in basso a dx A.Visconti

    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Adolfo Feragutti Visconti Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Tecnica mista su cartone cm 24x34 firmato in basso a dx A.Visconti



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  • Lotto 13  

    Lago di Lecco

    Carlo Pizzi
    Lecco 1842 - Milano 1909
    Olio su tela cm 18x32,5 firmato in basso a dx C.Pizzi

    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 13  

    Lago di Lecco

    Carlo Pizzi Carlo Pizzi
    Lecco 1842 - Milano 1909
    Olio su tela cm 18x32,5 firmato in basso a dx C.Pizzi



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  • Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950
    Olio su cartone cm 18x24 firmato in basso a sx Casanova

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Carlo Casanova Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950
    Olio su cartone cm 18x24 firmato in basso a sx Casanova



    2 offerte pre-asta Fai Offerta Segui Lotto
  • Lotto 15  

    Lo stagno

    Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950
    Olio su tela cm 15x22,5 firmato in basso a dx C.Casanova

    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 15  

    Lo stagno

    Carlo Casanova Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950
    Olio su tela cm 15x22,5 firmato in basso a dx C.Casanova



    0 offerte pre-asta Fai Offerta Segui Lotto
  • Lotto 16  

    Veduta di lago

    Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950
    Olio su tela cm 15x22,5 firmato in basso a dx C.Casanova

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 16  

    Veduta di lago

    Carlo Casanova Carlo Casanova
    Crema (CR) 1871 - Quarna Sotto (NO) 1950
    Olio su tela cm 15x22,5 firmato in basso a dx C.Casanova



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  • Lotto 17  

    Antica corte

    Achille Formis Befani
    Napoli 1830 - Milano 1906
    Olio su tela cm 57,5x36,5 firmato in basso a dx Befani

    STIMA min € 1800 - max € 2000

    Lotto 17  

    Antica corte

    Achille Formis Befani Achille Formis Befani
    Napoli 1830 - Milano 1906
    Olio su tela cm 57,5x36,5 firmato in basso a dx Befani



    0 offerte pre-asta Fai Offerta Segui Lotto
  • Osvaldo Bignami
    Lodi 1856 - Civate 1936
    Olio su tavola cm 39x24 firmato in basso a dx O.Bignami

    STIMA min € 1800 - max € 2000

    Osvaldo Bignami Osvaldo Bignami
    Lodi 1856 - Civate 1936
    Olio su tavola cm 39x24 firmato in basso a dx O.Bignami



    0 offerte pre-asta Fai Offerta Segui Lotto
  • Alessandro Gallotti
    Pavia 1879 - Milano 1961
    Olio su cartone cm 29x17 firmato in basso a sx A.Gallotti

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Alessandro Gallotti Alessandro Gallotti
    Pavia 1879 - Milano 1961
    Olio su cartone cm 29x17 firmato in basso a sx A.Gallotti



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  • Lotto 20  

    Campagna lombarda

    Arturo Ferrari
    Milano 1861 - 1932
    Olio su tela cm 22x33 firmato in basso a dx A.Ferrari

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 20  

    Campagna lombarda

    Arturo Ferrari Arturo Ferrari
    Milano 1861 - 1932
    Olio su tela cm 22x33 firmato in basso a dx A.Ferrari



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  • Lotto 21  

    Il brigante

    Angelo Inganni
    Brescia 1807 - Gussago BS 1880
    Olio su rame cm 36x25,5 firmato in basso a sx Angelo Inganni

    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Lotto 21  

    Il brigante

    Angelo Inganni Angelo Inganni
    Brescia 1807 - Gussago BS 1880
    Olio su rame cm 36x25,5 firmato in basso a sx Angelo Inganni



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  • Giuseppe Mentessi
    Ferrara 1857 - Milano 1931
    Olio su tavola cm 24,5x33,5 firmato in basso a sx G.MentessiGiuseppe Mentessi, nato a Ferrara il 29 settembre 1857, proveniva da una famiglia di modesti commercianti, Michele e Teresa Bentini. La sua vita artistica fu segnata dalla povertà causata dalla morte del padre nel 1864, ma grazie ai sacrifici della madre, riuscì a avviare la propria formazione artistica.
    Clicca per espandere

    Dal 1870 al 1872 frequentò la scuola d'ornato del Civico Ateneo ferrarese insieme a G. Previati, suo amico per tutta la vita. Nel 1872 ottenne una menzione onorevole in assonometria e collaborò con A. Barlaam nei corsi di disegno.

    Con il sostegno del Comune e dell'amministrazione provinciale di Ferrara, Mentessi continuò gli studi presso la Regia Accademia di Parma dal 1873 al 1876. Qui si dedicò anche al teatro Regio e nel 1876 vinse una medaglia d'oro per un saggio scenografico esposto a Parma. Nel 1878 si trasferì a Milano per studiare all'Accademia di Brera, vincendo una medaglia d'argento nel 1879.

    Durante il periodo milanese, Mentessi si unì al circolo artistico progressista, la Famiglia artistica, insieme a Previati, Longoni, Segantini e altri. Nel 1880 partecipò all'Esposizione nazionale di Torino e negli anni successivi espose regolarmente alle mostre dell'Accademia di Brera. Nel 1887 fu nominato professore di paesaggio presso la scuola di prospettiva di Brera.

    Negli anni successivi, Mentessi esplorò tematiche simboliste e si avvicinò al socialismo umanitario di F. Turati. Nel 1895 presentò "Panem nostrum quotidianum" alla Biennale di Venezia, un'opera che affrontava la pellagra nelle campagne del Ferrarese. Partecipò regolarmente alla Biennale fino al 1914, ad eccezione del 1910.

    Il periodo del maggio 1898 a Milano influenzò profondamente Mentessi, che realizzò opere come "L'arrestato" e "Lagrime". Intorno al 1900, si avvicinò al divisionismo con "Ora triste". Dal 1907, oltre alla pittura, si dedicò all'insegnamento, dirigendo la Scuola festiva di disegno professionale e successivamente insegnando prospettiva e scenografia a Brera.

    Negli anni successivi, Mentessi partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali, ricevendo riconoscimenti ufficiali per opere come "Madre operaia" e "Gloria!". Negli anni della prima guerra mondiale, dipinse opere ispirate al conflitto. Dopo il pensionamento nel 1924, ricevette la medaglia d'oro di benemerito dell'istruzione. Continuò a dipingere paesaggi e a dedicarsi all'istruzione fino alla sua morte il 14 giugno 1931 a Milano. Venne sepolto nel cimitero monumentale della certosa di Ferrara.

    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Giuseppe Mentessi Giuseppe Mentessi
    Ferrara 1857 - Milano 1931
    Olio su tavola cm 24,5x33,5 firmato in basso a sx G.MentessiGiuseppe Mentessi, nato a Ferrara il 29 settembre 1857, proveniva da una famiglia di modesti commercianti, Michele e Teresa Bentini. La sua vita artistica fu segnata dalla povertà causata dalla morte del padre nel 1864, ma grazie ai sacrifici della madre, riuscì a avviare la propria formazione artistica.
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    Dal 1870 al 1872 frequentò la scuola d'ornato del Civico Ateneo ferrarese insieme a G. Previati, suo amico per tutta la vita. Nel 1872 ottenne una menzione onorevole in assonometria e collaborò con A. Barlaam nei corsi di disegno.

    Con il sostegno del Comune e dell'amministrazione provinciale di Ferrara, Mentessi continuò gli studi presso la Regia Accademia di Parma dal 1873 al 1876. Qui si dedicò anche al teatro Regio e nel 1876 vinse una medaglia d'oro per un saggio scenografico esposto a Parma. Nel 1878 si trasferì a Milano per studiare all'Accademia di Brera, vincendo una medaglia d'argento nel 1879.

    Durante il periodo milanese, Mentessi si unì al circolo artistico progressista, la Famiglia artistica, insieme a Previati, Longoni, Segantini e altri. Nel 1880 partecipò all'Esposizione nazionale di Torino e negli anni successivi espose regolarmente alle mostre dell'Accademia di Brera. Nel 1887 fu nominato professore di paesaggio presso la scuola di prospettiva di Brera.

    Negli anni successivi, Mentessi esplorò tematiche simboliste e si avvicinò al socialismo umanitario di F. Turati. Nel 1895 presentò "Panem nostrum quotidianum" alla Biennale di Venezia, un'opera che affrontava la pellagra nelle campagne del Ferrarese. Partecipò regolarmente alla Biennale fino al 1914, ad eccezione del 1910.

    Il periodo del maggio 1898 a Milano influenzò profondamente Mentessi, che realizzò opere come "L'arrestato" e "Lagrime". Intorno al 1900, si avvicinò al divisionismo con "Ora triste". Dal 1907, oltre alla pittura, si dedicò all'insegnamento, dirigendo la Scuola festiva di disegno professionale e successivamente insegnando prospettiva e scenografia a Brera.

    Negli anni successivi, Mentessi partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali, ricevendo riconoscimenti ufficiali per opere come "Madre operaia" e "Gloria!". Negli anni della prima guerra mondiale, dipinse opere ispirate al conflitto. Dopo il pensionamento nel 1924, ricevette la medaglia d'oro di benemerito dell'istruzione. Continuò a dipingere paesaggi e a dedicarsi all'istruzione fino alla sua morte il 14 giugno 1931 a Milano. Venne sepolto nel cimitero monumentale della certosa di Ferrara.



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  • Leopoldo Burlando
    Milano 1841-1915
    Olio su tavola cm 26x19 firmato in basso a dx L.Burlando

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Leopoldo Burlando Leopoldo Burlando
    Milano 1841-1915
    Olio su tavola cm 26x19 firmato in basso a dx L.Burlando



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  • Lotto 24  

    Lago di Como

    Giuseppe Solenghi
    Milano 1879 - Cernobbio (CO) 1944
    Olio su cartone cm 14x30,5 firmato in alto a sx G.Solenghi

    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 24  

    Lago di Como

    Giuseppe Solenghi Giuseppe Solenghi
    Milano 1879 - Cernobbio (CO) 1944
    Olio su cartone cm 14x30,5 firmato in alto a sx G.Solenghi



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  • Carlo Stragliati
    Milano 1867 - Milano 1925
    Olio su tavola cm 28x18 firmato in basso a dx C.Stragliati

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Carlo Stragliati Carlo Stragliati
    Milano 1867 - Milano 1925
    Olio su tavola cm 28x18 firmato in basso a dx C.Stragliati



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  • Giuseppe Modorati
    Milano 1827 - Carate Brianza 1923
    Olio su tavola cm 18x13 firmato in basso a sx G.Modorati

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Giuseppe Modorati Giuseppe Modorati
    Milano 1827 - Carate Brianza 1923
    Olio su tavola cm 18x13 firmato in basso a sx G.Modorati



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  • Lotto 27  

    Chioggia (maggio 1926)

    Beppe Ciardi
    Venezia 1875 - Quinto di Treviso 1932
    Olio su tavola cm 38,5x29,5 firmato in basso a dx Beppe Ciardi

    Giuseppe "Beppe" Ciardi (1875-1932) è stato un pittore italiano di rilievo, noto per le sue opere paesaggistiche che catturano l'essenza della laguna veneta e della campagna trevigiana. Nato a Venezia il 18 marzo 1875, figlio del pittore Guglielmo Ciardi e di Linda Locatelli, Beppe crebbe in un ambiente profondamente influenzato dall'arte.
    Clicca per espandere

    Suo padre, uno dei principali esponenti del paesaggismo realista veneto, e sua madre, figlia del ritrattista Gianfranco Locatelli, gli trasmisero fin da giovane una passione per la pittura.

    Fin da bambino, Beppe mostrò un interesse profondo per l'arte, trascorrendo molto tempo nello studio del padre e tentando i suoi primi schizzi. Nel 1896, all'età di 21 anni, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu allievo di Ettore Tito, un noto pittore verista. Durante gli anni accademici, Beppe affinò le sue tecniche pittoriche, sviluppando uno stile personale che univa l'influenza del padre a una sensibilità propria.

    Nel 1899, Beppe esordì alla Biennale di Venezia con l'opera "Monte Rosa" e il trittico "Terra in fiore", segnando un distacco dalla pittura paterna e avvicinandosi alle tematiche divisioniste espresse da Giovanni Segantini. L'anno successivo, nel 1900, ottenne il premio Fumagalli all'Esposizione della Permanente di Milano con "Traghetto delle Agnelle". Nel 1904 partecipò all'Esposizione internazionale di San Francisco, dove ricevette una medaglia d'argento, e nel 1906 espose undici quadri della serie "Silenzi notturni e crepuscolari" all'Esposizione internazionale del Sempione.

    Nel 1912, alla X Biennale di Venezia, Beppe tenne una mostra personale con 45 tele, tra cui la nota "I saltimbanchi". Dopo una breve interruzione dovuta alla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, riprese la sua attività artistica, partecipando a numerose Biennali di Venezia, segnate dalla diffusione di movimenti avanguardistici come il Futurismo e l'Espressionismo.

    Oltre alla pittura, Beppe Ciardi alternò la sua attività artistica con quella di agricoltore, trascorrendo la vita tra Venezia, Canove di Asiago e Quinto di Treviso, profondamente legato alla campagna trevigiana che riprodusse spesso nelle sue opere. La sua produzione artistica comprende numerosi paesaggi, marine e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una luce vibrante e una tecnica pittorica raffinata.

    Beppe Ciardi morì improvvisamente il 14 giugno 1932 a Quinto di Treviso, dove fu sepolto. La moglie Emilia Rizzotti, modella di numerosi suoi lavori, raccolse una grande quantità di opere presso Villa Ciardi, istituendo una collezione che terminò con la cessione delle opere da parte degli eredi. Nel tempo, furono organizzate diverse mostre postume, tra cui nel 1932 presso la Galleria Pesaro di Milano, nel 1935 alla Biennale di Venezia e al Jeu de Paume di Parigi, nel 1936 presso l'Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti di Guerra di Milano, nel 1939 al Caffè Pedrocchi di Padova, nel 1953 alla Galleria Giosio di Roma e nel 1983 alla Mostra d’Arte Trevigiana.

    Le opere di Beppe Ciardi sono oggi conservate in numerose collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana.

    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Lotto 27  

    Chioggia (maggio 1926)

    Beppe Ciardi Beppe Ciardi
    Venezia 1875 - Quinto di Treviso 1932
    Olio su tavola cm 38,5x29,5 firmato in basso a dx Beppe Ciardi

    Giuseppe "Beppe" Ciardi (1875-1932) è stato un pittore italiano di rilievo, noto per le sue opere paesaggistiche che catturano l'essenza della laguna veneta e della campagna trevigiana. Nato a Venezia il 18 marzo 1875, figlio del pittore Guglielmo Ciardi e di Linda Locatelli, Beppe crebbe in un ambiente profondamente influenzato dall'arte.
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    Suo padre, uno dei principali esponenti del paesaggismo realista veneto, e sua madre, figlia del ritrattista Gianfranco Locatelli, gli trasmisero fin da giovane una passione per la pittura.

    Fin da bambino, Beppe mostrò un interesse profondo per l'arte, trascorrendo molto tempo nello studio del padre e tentando i suoi primi schizzi. Nel 1896, all'età di 21 anni, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu allievo di Ettore Tito, un noto pittore verista. Durante gli anni accademici, Beppe affinò le sue tecniche pittoriche, sviluppando uno stile personale che univa l'influenza del padre a una sensibilità propria.

    Nel 1899, Beppe esordì alla Biennale di Venezia con l'opera "Monte Rosa" e il trittico "Terra in fiore", segnando un distacco dalla pittura paterna e avvicinandosi alle tematiche divisioniste espresse da Giovanni Segantini. L'anno successivo, nel 1900, ottenne il premio Fumagalli all'Esposizione della Permanente di Milano con "Traghetto delle Agnelle". Nel 1904 partecipò all'Esposizione internazionale di San Francisco, dove ricevette una medaglia d'argento, e nel 1906 espose undici quadri della serie "Silenzi notturni e crepuscolari" all'Esposizione internazionale del Sempione.

    Nel 1912, alla X Biennale di Venezia, Beppe tenne una mostra personale con 45 tele, tra cui la nota "I saltimbanchi". Dopo una breve interruzione dovuta alla partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, riprese la sua attività artistica, partecipando a numerose Biennali di Venezia, segnate dalla diffusione di movimenti avanguardistici come il Futurismo e l'Espressionismo.

    Oltre alla pittura, Beppe Ciardi alternò la sua attività artistica con quella di agricoltore, trascorrendo la vita tra Venezia, Canove di Asiago e Quinto di Treviso, profondamente legato alla campagna trevigiana che riprodusse spesso nelle sue opere. La sua produzione artistica comprende numerosi paesaggi, marine e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una luce vibrante e una tecnica pittorica raffinata.

    Beppe Ciardi morì improvvisamente il 14 giugno 1932 a Quinto di Treviso, dove fu sepolto. La moglie Emilia Rizzotti, modella di numerosi suoi lavori, raccolse una grande quantità di opere presso Villa Ciardi, istituendo una collezione che terminò con la cessione delle opere da parte degli eredi. Nel tempo, furono organizzate diverse mostre postume, tra cui nel 1932 presso la Galleria Pesaro di Milano, nel 1935 alla Biennale di Venezia e al Jeu de Paume di Parigi, nel 1936 presso l'Associazione Nazionale delle Famiglie dei Caduti di Guerra di Milano, nel 1939 al Caffè Pedrocchi di Padova, nel 1953 alla Galleria Giosio di Roma e nel 1983 alla Mostra d’Arte Trevigiana.

    Le opere di Beppe Ciardi sono oggi conservate in numerose collezioni pubbliche e private, testimoniando l'importanza del suo contributo all'arte paesaggistica italiana.



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  • Giuseppe Ponga
    Chioggia 1856 - Venezia 1925
    Olio su tavola cm 32x32,5 firmato in basso a dx Ponga

    Giuseppe Ponga (1856-1925) è stato un pittore italiano, nato a Chioggia, noto per la sua abilità nel riprendere la tradizione settecentesca della pittura veneziana. Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, si ispirò ai grandi maestri come Giambattista Tiepolo e Francesco Guardi.
    Clicca per espandere

    Ponga si dedicò a vari ambiti artistici, tra cui la pittura murale, la miniatura e l'acquerello. Tra i suoi lavori più celebri si ricordano le decorazioni del Palazzo del Parlamento di Budapest e quelle del caffè "Quadri" a Venezia, che ornano i portici di Piazza San Marco. La sua capacità di fondere elementi classici con un tocco personale lo ha reso uno degli esponenti di spicco della pittura veneziana del suo tempo.

    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Giuseppe Ponga Giuseppe Ponga
    Chioggia 1856 - Venezia 1925
    Olio su tavola cm 32x32,5 firmato in basso a dx Ponga

    Giuseppe Ponga (1856-1925) è stato un pittore italiano, nato a Chioggia, noto per la sua abilità nel riprendere la tradizione settecentesca della pittura veneziana. Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Venezia, si ispirò ai grandi maestri come Giambattista Tiepolo e Francesco Guardi.
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    Ponga si dedicò a vari ambiti artistici, tra cui la pittura murale, la miniatura e l'acquerello. Tra i suoi lavori più celebri si ricordano le decorazioni del Palazzo del Parlamento di Budapest e quelle del caffè "Quadri" a Venezia, che ornano i portici di Piazza San Marco. La sua capacità di fondere elementi classici con un tocco personale lo ha reso uno degli esponenti di spicco della pittura veneziana del suo tempo.



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  • Lotto 29  

    Canale a Venezia

    Zaccaria Dal Bo
    Venezia 1872 - 1935
    Olio su tavola cm 16,5x23 firmato in basso a dx Z.Bo

    STIMA min € 700 - max € 800

    Lotto 29  

    Canale a Venezia

    Zaccaria Dal Bo Zaccaria Dal Bo
    Venezia 1872 - 1935
    Olio su tavola cm 16,5x23 firmato in basso a dx Z.Bo



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  • Lotto 30  

    Canale a Venezia

    Zaccaria Dal Bo
    Venezia 1872 - 1935
    Olio su tavola cm 16,5x22,5 firmato in basso a dx Z.Bo

    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 30  

    Canale a Venezia

    Zaccaria Dal Bo Zaccaria Dal Bo
    Venezia 1872 - 1935
    Olio su tavola cm 16,5x22,5 firmato in basso a dx Z.Bo



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  • Lotto 31  

    Lungo la riva

    Guido Grimani
    Trieste 1871-1933
    Olio su cartone cm 15,5x24,5 firmato in basso a dx Grimani

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 31  

    Lungo la riva

    Guido Grimani Guido Grimani
    Trieste 1871-1933
    Olio su cartone cm 15,5x24,5 firmato in basso a dx Grimani



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  • Lotto 32  

    Passeggiando

    Bartolomeo Gianelli
    Capodistria 1824 - Capodistria 1894
    Olio su tela cm 42x25

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 32  

    Passeggiando

    Bartolomeo Gianelli Bartolomeo Gianelli
    Capodistria 1824 - Capodistria 1894
    Olio su tela cm 42x25



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  • Lotto 33  

    Cirri purpurei

    Guido Zuccaro
    Udine 1876 - Bassano del Grappa 1944
    Olio su tavola cm 17x33 firmato in basso a dx G.Zuccaro

    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 33  

    Cirri purpurei

    Guido Zuccaro Guido Zuccaro
    Udine 1876 - Bassano del Grappa 1944
    Olio su tavola cm 17x33 firmato in basso a dx G.Zuccaro



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  • Lotto 34  

    Sulla via di casa

    Giovanni Colmo
    Torino 1867-1947
    Olio su cartone cm 26,5x38 firmato in basso a dx G.Colmo

    Giovanni Colmo è stato un pittore italiano del XIX e XX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Torino il 13 maggio 1867, era il fratello maggiore di Eugenio Colmo, noto caricaturista con lo pseudonimo di «Golia».
    Clicca per espandere

    Dopo aver frequentato il Liceo Classico, si iscrisse alla Scuola di Applicazione per Ingegneri, laureandosi in Ingegneria Civile nel 1891. Per alcuni anni lavorò presso il Comune di Torino, ma nel 1923, all’età di cinquantasette anni, decise di dedicarsi esclusivamente alla pittura.

    La sua pittura, legata ai canoni paesaggistici piemontesi del XIX secolo, pur indebolita da una certa convenzionalità, toccò momenti di buon valore nella produzione di tavolette di minori dimensioni. Colmo fu assiduo espositore al Circolo degli artisti di Torino e partecipò ad alcune edizioni della Quadriennale di Torino. Oltre che nel suo amato Piemonte, dipinse a Venezia, Chioggia, Roma e in Umbria, soffermandosi sui laghi lombardi e sulla riviera ligure.

    Dopo la Seconda Guerra Mondiale, visse ed operò tra Garessio e Finale Ligure. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

    La Pinacoteca Civica di Garessio ha dedicato a Giovanni Colmo ed al fratello Eugenio due sale permanenti, conservando alcune delle sue opere più significative.

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 34  

    Sulla via di casa

    Giovanni Colmo Giovanni Colmo
    Torino 1867-1947
    Olio su cartone cm 26,5x38 firmato in basso a dx G.Colmo

    Giovanni Colmo è stato un pittore italiano del XIX e XX secolo, noto per la sua dedizione al paesaggio e per la sua formazione autodidatta. Nato a Torino il 13 maggio 1867, era il fratello maggiore di Eugenio Colmo, noto caricaturista con lo pseudonimo di «Golia».
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    Dopo aver frequentato il Liceo Classico, si iscrisse alla Scuola di Applicazione per Ingegneri, laureandosi in Ingegneria Civile nel 1891. Per alcuni anni lavorò presso il Comune di Torino, ma nel 1923, all’età di cinquantasette anni, decise di dedicarsi esclusivamente alla pittura.

    La sua pittura, legata ai canoni paesaggistici piemontesi del XIX secolo, pur indebolita da una certa convenzionalità, toccò momenti di buon valore nella produzione di tavolette di minori dimensioni. Colmo fu assiduo espositore al Circolo degli artisti di Torino e partecipò ad alcune edizioni della Quadriennale di Torino. Oltre che nel suo amato Piemonte, dipinse a Venezia, Chioggia, Roma e in Umbria, soffermandosi sui laghi lombardi e sulla riviera ligure.

    Dopo la Seconda Guerra Mondiale, visse ed operò tra Garessio e Finale Ligure. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

    La Pinacoteca Civica di Garessio ha dedicato a Giovanni Colmo ed al fratello Eugenio due sale permanenti, conservando alcune delle sue opere più significative.



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  • Lotto 35  

    Pace sullo stagno

    Vittorio Avondo
    Torino 1836 - 1910
    Olio su tavola cm 13,5x32 firmato in basso a dx V.Avondo

    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Lotto 35  

    Pace sullo stagno

    Vittorio Avondo Vittorio Avondo
    Torino 1836 - 1910
    Olio su tavola cm 13,5x32 firmato in basso a dx V.Avondo



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  • Lotto 36  

    Studio di paese

    Vittorio Avondo
    Torino 1836 - 1910
    Olio su tavola cm 29,5x12,5 firmato in basso a dx V.Avondo

    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Lotto 36  

    Studio di paese

    Vittorio Avondo Vittorio Avondo
    Torino 1836 - 1910
    Olio su tavola cm 29,5x12,5 firmato in basso a dx V.Avondo



    0 offerte pre-asta Fai Offerta Segui Lotto
  • Lotto 37  

    Lavandaie al fiume

    Adolfo Dal Besio
    Carmagnola, Torino, 1834 - Torino 1886
    Olio su tavola cm 14x23,5 firmato in basso a dx A.B.

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 37  

    Lavandaie al fiume

    Adolfo Dal Besio Adolfo Dal Besio
    Carmagnola, Torino, 1834 - Torino 1886
    Olio su tavola cm 14x23,5 firmato in basso a dx A.B.



    0 offerte pre-asta Fai Offerta Segui Lotto
  • Luigi Bertelli
    San Lazzaro di Savena Bo 1832 - Bologna 1916
    Olio su cartone cm 29x46 firmato in basso a sx L.Bertelli

    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Luigi Bertelli Luigi Bertelli
    San Lazzaro di Savena Bo 1832 - Bologna 1916
    Olio su cartone cm 29x46 firmato in basso a sx L.Bertelli



    0 offerte pre-asta Fai Offerta Segui Lotto
  • Pietro Scanabissi
    Bologna 1887- Milano 1977
    Olio su tavola cm 16,5x28 firmato in basso a sx P.Scanabissi

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Pietro Scanabissi Pietro Scanabissi
    Bologna 1887- Milano 1977
    Olio su tavola cm 16,5x28 firmato in basso a sx P.Scanabissi



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  • Guerrino Guardabassi
    Roma 1841 - 1893
    Olio su tela cm 30x19 firmato in basso a sx G.Guardabassi

    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Guerrino Guardabassi Guerrino Guardabassi
    Roma 1841 - 1893
    Olio su tela cm 30x19 firmato in basso a sx G.Guardabassi



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  • Lotto 41  

    Amazzone alle cascine

    Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo 1846 - Firenze 1922
    Olio su tavola cm 28x28 firmato in basso a dx F.Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
    Clicca per espandere

    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA min € 1800 - max € 2000

    Lotto 41  

    Amazzone alle cascine

    Francesco Gioli Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo 1846 - Firenze 1922
    Olio su tavola cm 28x28 firmato in basso a dx F.Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
    Clicca per espandere

    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.



    1 offerte pre-asta Fai Offerta Segui Lotto
  • Lotto 42  

    Tramonto

    Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo - 1846 - Firenze , 1922
    Olio su tela cm 13x20 firmato in basso a dx Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
    Clicca per espandere

    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 42  

    Tramonto

    Francesco Gioli Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo - 1846 - Firenze , 1922
    Olio su tela cm 13x20 firmato in basso a dx Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.



    5 offerte pre-asta Fai Offerta Segui Lotto
  • Lotto 43  

    Trittico di paesaggi

    Federico Andreotti
    Firenze 1847-1930
    Olio su tavola cm 14x8(x3) firmato in basso a dx F.Andreotti

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 43  

    Trittico di paesaggi

    Federico Andreotti Federico Andreotti
    Firenze 1847-1930
    Olio su tavola cm 14x8(x3) firmato in basso a dx F.Andreotti



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  • Lotto 44  

    Riflessi sul mare

    Luigi Gioli
    San Frediano a Settimo 1854 - Firenze 1947
    Olio su tavola cm 13,5x17 firmato in basso a dx Gioli

    Luigi Gioli nacque il 16 novembre 1854 a San Frediano a Settimo, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. Sebbene avesse conseguito la laurea in giurisprudenza, la sua passione per l'arte lo portò a dedicarsi alla pittura, seguendo le orme del fratello maggiore Francesco.
    Clicca per espandere

    Pur non avendo ricevuto una formazione artistica formale, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Pisa, dove ebbe l'opportunità di apprendere sotto la guida di Antonio Lanfredini.
    Gioli si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, in particolare alla seconda generazione, e sviluppò un interesse per la rappresentazione di scene rurali e paesaggi toscani. Durante un viaggio a Parigi nel 1878, rimase affascinato dalle opere di Edgar Degas, il che ampliò il suo repertorio includendo scene di vita urbana e soggetti equestri.
    La sua carriera artistica fu caratterizzata da numerose partecipazioni a esposizioni sia in Italia che all'estero. Nel 1887 espose all'Esposizione d'Arte di Venezia e nel 1889 prese parte all'Exposition Universelle di Parigi. Successivamente, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1899 e all'Esposizione Universale di Roma nel 1911.
    Le opere di Gioli sono note per la loro rappresentazione della vita rurale e degli animali, in particolare cavalli e buoi, ambientati nella campagna toscana. La sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle scene lo rese un esponente significativo del movimento post-macchiaiolo. Luigi Gioli morì a Firenze il 27 ottobre 1947.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 44  

    Riflessi sul mare

    Luigi Gioli Luigi Gioli
    San Frediano a Settimo 1854 - Firenze 1947
    Olio su tavola cm 13,5x17 firmato in basso a dx Gioli

    Luigi Gioli nacque il 16 novembre 1854 a San Frediano a Settimo, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. Sebbene avesse conseguito la laurea in giurisprudenza, la sua passione per l'arte lo portò a dedicarsi alla pittura, seguendo le orme del fratello maggiore Francesco.
    Clicca per espandere

    Pur non avendo ricevuto una formazione artistica formale, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Pisa, dove ebbe l'opportunità di apprendere sotto la guida di Antonio Lanfredini.
    Gioli si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, in particolare alla seconda generazione, e sviluppò un interesse per la rappresentazione di scene rurali e paesaggi toscani. Durante un viaggio a Parigi nel 1878, rimase affascinato dalle opere di Edgar Degas, il che ampliò il suo repertorio includendo scene di vita urbana e soggetti equestri.
    La sua carriera artistica fu caratterizzata da numerose partecipazioni a esposizioni sia in Italia che all'estero. Nel 1887 espose all'Esposizione d'Arte di Venezia e nel 1889 prese parte all'Exposition Universelle di Parigi. Successivamente, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1899 e all'Esposizione Universale di Roma nel 1911.
    Le opere di Gioli sono note per la loro rappresentazione della vita rurale e degli animali, in particolare cavalli e buoi, ambientati nella campagna toscana. La sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle scene lo rese un esponente significativo del movimento post-macchiaiolo. Luigi Gioli morì a Firenze il 27 ottobre 1947.



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  • Lotto 45  

    Bagnanti a Livorno

    Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 18,5x25,5 firmato in basso a dx G.Lomi

    Giovanni Lomi nacque a Livorno nel 1889 e morì nella stessa città nel 1969. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato a una famiglia contadina, dove sviluppò una precoce passione per il disegno e la pittura.
    Clicca per espandere

    Iniziò la sua carriera artistica intorno al 1918 e tenne la sua prima mostra personale a Firenze nel 1922. Nel corso della sua carriera, Lomi partecipò a numerose esposizioni, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro attivo del Gruppo Labronico, un'associazione di artisti livornesi, e le sue opere furono influenzate dalla corrente dei Macchiaioli, mostrando affinità con artisti come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori. Parallelamente alla pittura, Lomi coltivò una carriera come baritono, esibendosi in ambito operistico. Tra le sue opere più note si annoverano paesaggi toscani e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una tavolozza cromatica delicata e una tecnica pittorica che riflette l'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico italiano

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 45  

    Bagnanti a Livorno

    Giovanni Lomi Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 18,5x25,5 firmato in basso a dx G.Lomi

    Giovanni Lomi nacque a Livorno nel 1889 e morì nella stessa città nel 1969. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato a una famiglia contadina, dove sviluppò una precoce passione per il disegno e la pittura.
    Clicca per espandere

    Iniziò la sua carriera artistica intorno al 1918 e tenne la sua prima mostra personale a Firenze nel 1922. Nel corso della sua carriera, Lomi partecipò a numerose esposizioni, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro attivo del Gruppo Labronico, un'associazione di artisti livornesi, e le sue opere furono influenzate dalla corrente dei Macchiaioli, mostrando affinità con artisti come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori. Parallelamente alla pittura, Lomi coltivò una carriera come baritono, esibendosi in ambito operistico. Tra le sue opere più note si annoverano paesaggi toscani e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una tavolozza cromatica delicata e una tecnica pittorica che riflette l'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico italiano



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  • Lotto 46  

    Pomeriggio di sole

    Angelo Torchi
    Massa Lombarda (RA) 1856 - 1915
    Olio su tavola cm 24x31,5 firmato in basso a sx A.Torchi

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 46  

    Pomeriggio di sole

    Angelo Torchi Angelo Torchi
    Massa Lombarda (RA) 1856 - 1915
    Olio su tavola cm 24x31,5 firmato in basso a sx A.Torchi



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  • Lotto 47  

    Dame in giardino

    Ulisse Caputo
    Salerno 1872 - Parigi 1948
    Olio su tavola cm 23,5x33 firmato in basso a sx U.Caputo

    Nacque a Salerno il 4 novembre 1872 da Ermenegildo e Francesca San Martino. Iniziò a studiare pittura a Cava dei Tirreni sotto Riccardo Alfieri, un artista modesto ma rigoroso nel disegno accademico, grazie al padre scenografo e decoratore teatrale.
    Clicca per espandere

    Successivamente, frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista per il disegno e di Domenico Morelli per la pittura. Interruppe gli studi a causa di difficoltà finanziarie familiari, ma riuscì a riprenderli grazie ai sacrifici del padre. Deluso dall'insegnamento accademico, preferì frequentare lo studio del pittore Gaetano Esposito, il cui stile vigoroso e chiaroscurale influenzò il suo naturalismo temperato.

    L'esordio artistico non fu fortunato: i quadri presentati nel 1897 alla terza Esposizione triennale di Milano e alla mostra "Salvator Rosa" di Napoli passarono inosservati. Deluso, si trasferì a Parigi per conoscere l'arte contemporanea. Qui si affermò rapidamente: il successo con "La vedova" al Salon del 1901 fu seguito da altre opere come "Piazza dell'Osservatorio" (1903), "Nello studio" (1905), "La straniera" e "Quartiere latino" (1907), e "Nel caffè" (1909). Partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui Londra (1904), Cairo (1905), Buenos Aires (1910), e Venezia (1907, 1909, 1910).

    Nel 1909, all'Esposizione internazionale di Roma e a Monaco, si distinse anche come incisore con "La lampada giapponese" e "Al quartiere latino". Continuò a produrre opere caratterizzate da un uso delicato del colore e abili giochi di luci e ombre, rappresentando teatri, caffè concerto, dame eleganti e ritratti come "Violoncellista" (1910) e "La sinfonia" (1914). Tuttavia, il suo stile, seppur di successo, divenne manieristico e ripetitivo.

    Nonostante ciò, le sue migliori opere del secondo periodo furono piccole vedute impressionistiche di Parigi e del Lungosenna. Concluse la sua vita a Parigi nel 1948.

    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 47  

    Dame in giardino

    Ulisse Caputo Ulisse Caputo
    Salerno 1872 - Parigi 1948
    Olio su tavola cm 23,5x33 firmato in basso a sx U.Caputo

    Nacque a Salerno il 4 novembre 1872 da Ermenegildo e Francesca San Martino. Iniziò a studiare pittura a Cava dei Tirreni sotto Riccardo Alfieri, un artista modesto ma rigoroso nel disegno accademico, grazie al padre scenografo e decoratore teatrale.
    Clicca per espandere

    Successivamente, frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista per il disegno e di Domenico Morelli per la pittura. Interruppe gli studi a causa di difficoltà finanziarie familiari, ma riuscì a riprenderli grazie ai sacrifici del padre. Deluso dall'insegnamento accademico, preferì frequentare lo studio del pittore Gaetano Esposito, il cui stile vigoroso e chiaroscurale influenzò il suo naturalismo temperato.

    L'esordio artistico non fu fortunato: i quadri presentati nel 1897 alla terza Esposizione triennale di Milano e alla mostra "Salvator Rosa" di Napoli passarono inosservati. Deluso, si trasferì a Parigi per conoscere l'arte contemporanea. Qui si affermò rapidamente: il successo con "La vedova" al Salon del 1901 fu seguito da altre opere come "Piazza dell'Osservatorio" (1903), "Nello studio" (1905), "La straniera" e "Quartiere latino" (1907), e "Nel caffè" (1909). Partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui Londra (1904), Cairo (1905), Buenos Aires (1910), e Venezia (1907, 1909, 1910).

    Nel 1909, all'Esposizione internazionale di Roma e a Monaco, si distinse anche come incisore con "La lampada giapponese" e "Al quartiere latino". Continuò a produrre opere caratterizzate da un uso delicato del colore e abili giochi di luci e ombre, rappresentando teatri, caffè concerto, dame eleganti e ritratti come "Violoncellista" (1910) e "La sinfonia" (1914). Tuttavia, il suo stile, seppur di successo, divenne manieristico e ripetitivo.

    Nonostante ciò, le sue migliori opere del secondo periodo furono piccole vedute impressionistiche di Parigi e del Lungosenna. Concluse la sua vita a Parigi nel 1948.



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  • Lotto 48  

    Il raccolto del grano

    Eugenio Scorzelli
    Buenos Aires 1890 - Napoli 1957
    Olio su tavola cm 20x30 firmato in basso a sx E.Scorzelli

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 48  

    Il raccolto del grano

    Eugenio Scorzelli Eugenio Scorzelli
    Buenos Aires 1890 - Napoli 1957
    Olio su tavola cm 20x30 firmato in basso a sx E.Scorzelli



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  • Lotto 49  

    Via di paese

    Giuseppe Pesa
    Polistena (RC) 1928 - 2000
    Olio su tavola cm 28x18 firmato in basso a dx Giuseppe Pesa

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 49  

    Via di paese

    Giuseppe Pesa Giuseppe Pesa
    Polistena (RC) 1928 - 2000
    Olio su tavola cm 28x18 firmato in basso a dx Giuseppe Pesa



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  • Lotto 50  

    Capri

    Antonino Leto
    Monreale PA 1844 - Capri NA 1913
    Olio su tavola cm 16x10,5 firmato in basso a dx Leto

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 50  

    Capri

    Antonino Leto Antonino Leto
    Monreale PA 1844 - Capri NA 1913
    Olio su tavola cm 16x10,5 firmato in basso a dx Leto



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  • Lotto 51  

    Sottobosco

    Federico Rossano
    Napoli 1835 - 1912
    Olio su tavola cm 9x17,5 firmato in basso a dx F.Rossano

    Federico Rossano nacque a Napoli il 31 agosto 1835, figlio di Vincenzo Rossano ed Elisabetta Guisini. Sin da giovane, la sua inclinazione verso l’arte lo portò a intraprendere gli studi presso la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, inizialmente orientandosi verso l'architettura per seguire le aspettative paterne.
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    Tuttavia, la sua passione per la pittura lo portò a cambiare indirizzo e a studiare sotto la guida dei maestri Giacinto Gigante e Gennaro Ruo. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla scelta di studiare direttamente la natura, una scelta che lo portò a lasciare l’Accademia per dedicarsi autonomamente alla pittura.

    Nel 1858, Rossano si trasferì a Portici, dove grazie all'invito del pittore Marco De Gregorio, allestì il suo studio nel Palazzo Reale. Qui entrò in contatto con altri artisti che avrebbero avuto un'importante influenza sulla sua carriera, come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Insieme, fondarono la “Scuola di Resina”, un gruppo che si ispirava ai principi veristi e ai macchiaioli, con l'intento di rappresentare la realtà e la luce naturale in modo autentico.

    La sua carriera artistica decollò nel 1862, quando espose alla Promotrice di Napoli, e proseguì con partecipazioni a mostre prestigiose come la Promotrice “Salvator Rosa” di Napoli e l'Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861. La sua arte, caratterizzata da delicate trasparenze e una tavolozza armoniosa, gli valse riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Nel 1873, espose a Vienna, ottenendo un premio, e partecipò al Salon di Parigi nel 1876 con opere come “I covoni”.

    Nel 1876, Rossano si trasferì a Parigi, dove rimase per circa venti anni. Lì, fu profondamente influenzato dalla pittura impressionista e dalla Scuola di Barbizon, sviluppando uno stile che combinava pennellate fluide e luminose con atmosfere malinconiche. Nel 1880, sposò Zelye Brocheton, figlia di un notaio di Soissons. Questo periodo parigino segnò un importante capitolo della sua carriera, durante il quale consolidò la sua reputazione in Europa.

    Nel 1893, Rossano tornò a Portici, dove le difficoltà economiche lo spinsero ad accettare un incarico come insegnante di paesaggio presso la Reale Accademia del Disegno di Napoli, posizione che mantenne fino al 1902. Continuò a partecipare alle Biennali di Venezia, dove espose nel 1899, 1905 e 1910, consolidando ulteriormente la sua fama. La sua arte continuò a essere apprezzata, e sue opere vennero acquisite da importanti collezioni pubbliche, come quella della Galleria di Capodimonte e della Galleria d'Arte Moderna di Roma.

    Federico Rossano morì a Napoli il 15 maggio 1912, lasciando un’importante eredità artistica. Le sue opere sono oggi conservate in diverse collezioni, a testimonianza del suo contributo fondamentale alla pittura italiana.

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 51  

    Sottobosco

    Federico Rossano Federico Rossano
    Napoli 1835 - 1912
    Olio su tavola cm 9x17,5 firmato in basso a dx F.Rossano

    Federico Rossano nacque a Napoli il 31 agosto 1835, figlio di Vincenzo Rossano ed Elisabetta Guisini. Sin da giovane, la sua inclinazione verso l’arte lo portò a intraprendere gli studi presso la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, inizialmente orientandosi verso l'architettura per seguire le aspettative paterne.
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    Tuttavia, la sua passione per la pittura lo portò a cambiare indirizzo e a studiare sotto la guida dei maestri Giacinto Gigante e Gennaro Ruo. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla scelta di studiare direttamente la natura, una scelta che lo portò a lasciare l’Accademia per dedicarsi autonomamente alla pittura.

    Nel 1858, Rossano si trasferì a Portici, dove grazie all'invito del pittore Marco De Gregorio, allestì il suo studio nel Palazzo Reale. Qui entrò in contatto con altri artisti che avrebbero avuto un'importante influenza sulla sua carriera, come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Insieme, fondarono la “Scuola di Resina”, un gruppo che si ispirava ai principi veristi e ai macchiaioli, con l'intento di rappresentare la realtà e la luce naturale in modo autentico.

    La sua carriera artistica decollò nel 1862, quando espose alla Promotrice di Napoli, e proseguì con partecipazioni a mostre prestigiose come la Promotrice “Salvator Rosa” di Napoli e l'Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861. La sua arte, caratterizzata da delicate trasparenze e una tavolozza armoniosa, gli valse riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Nel 1873, espose a Vienna, ottenendo un premio, e partecipò al Salon di Parigi nel 1876 con opere come “I covoni”.

    Nel 1876, Rossano si trasferì a Parigi, dove rimase per circa venti anni. Lì, fu profondamente influenzato dalla pittura impressionista e dalla Scuola di Barbizon, sviluppando uno stile che combinava pennellate fluide e luminose con atmosfere malinconiche. Nel 1880, sposò Zelye Brocheton, figlia di un notaio di Soissons. Questo periodo parigino segnò un importante capitolo della sua carriera, durante il quale consolidò la sua reputazione in Europa.

    Nel 1893, Rossano tornò a Portici, dove le difficoltà economiche lo spinsero ad accettare un incarico come insegnante di paesaggio presso la Reale Accademia del Disegno di Napoli, posizione che mantenne fino al 1902. Continuò a partecipare alle Biennali di Venezia, dove espose nel 1899, 1905 e 1910, consolidando ulteriormente la sua fama. La sua arte continuò a essere apprezzata, e sue opere vennero acquisite da importanti collezioni pubbliche, come quella della Galleria di Capodimonte e della Galleria d'Arte Moderna di Roma.

    Federico Rossano morì a Napoli il 15 maggio 1912, lasciando un’importante eredità artistica. Le sue opere sono oggi conservate in diverse collezioni, a testimonianza del suo contributo fondamentale alla pittura italiana.



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  • Lotto 52  

    Rue d'alger

    Joaquim Miro Argenter
    Spagna 1849 - 1914
    Olio su tavola cm 30x15 firmato in basso a dx J.Argenter

    STIMA min € 1800 - max € 2000

    Lotto 52  

    Rue d'alger

    Joaquim Miro Argenter Joaquim Miro Argenter
    Spagna 1849 - 1914
    Olio su tavola cm 30x15 firmato in basso a dx J.Argenter



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  • Lotto 53  

    Le oche

    Rafael Senet
    Seville 1856 - Seville 1926
    Olio su tela cm 19,5x34 firmato in basso a sx R.Senet

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 53  

    Le oche

    Rafael Senet Rafael Senet
    Seville 1856 - Seville 1926
    Olio su tela cm 19,5x34 firmato in basso a sx R.Senet



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  • Lotto 54  

    Sole d'inverno

    Piotr Konchalovsky
    Slovjansk 1876 - Mosca 1956
    Olio su tela cm 29x50,5 firmato in alto a dx P.Konchalovsky

    STIMA min € 8000 - max € 10000

    Lotto 54  

    Sole d'inverno

    Piotr Konchalovsky Piotr Konchalovsky
    Slovjansk 1876 - Mosca 1956
    Olio su tela cm 29x50,5 firmato in alto a dx P.Konchalovsky



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  • Lotto 55  

    Natura morta

    Igor Grabar
    Budapest 1871 - Mosca 1960
    Olio su tela cm 27,5x37,5 firmato in basso a destra

    STIMA min € 4000 - max € 5000

    Lotto 55  

    Natura morta

    Igor Grabar Igor Grabar
    Budapest 1871 - Mosca 1960
    Olio su tela cm 27,5x37,5 firmato in basso a destra



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