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RICERCA LOTTI

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  • Casimiro Ottone Casimiro Ottone
    Vigevano PV 1856 - 1942
    Olio su tavola cm 24x31 firmato in basso a dx C8 .
    STIMA:
    min € 700 - max € 900
  • Amleto Montevecchi Amleto Montevecchi
    Imola (BO) 1878 - Lugo - (RA) 1964
    Olio su tavola cm 48x68 firmato in basso a sx Amleto Montevecchi
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Anselmo Bucci Anselmo Bucci
    Fossombrone - 1887 - Monza 1955
    Olio su cartone cm 29,5x39 firmato in basso a dx Bucci
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
  • Lazzaro Pasini Lazzaro Pasini
    Reggio nell'Emilia 1861 - Milano 1949
    Pomeriggio primaverile
    STIMA:
    min € 900 - max € 1000
  • Ottorino Campagnari Ottorino Campagnari
    Mestre 1910 - Torino 1982
    Olio su tavola cm 30x24,5 firmato in basso a sx O.Campagnari
    STIMA:
    min € 500 - max € 600
  • Arnaldo Nussi Arnaldo Nussi
    Cividale del Friuli (UD) 1902 - 1977
    Olio su tavola cm 35x50 firmato in basso a dx A.Nussi
    STIMA:
    min € 800 - max € 900
  • Carlo Coppo Carlo Coppo
    Vercelli 1911 - Novara 1998
    Olio su tela cm 40x30 firmato in basso a dx Coppo
    STIMA:
    min € 400 - max € 500
    Base Asta:
    € 250

  • Giuseppe Pogna Giuseppe Pogna
    Trieste 1845-1907
    Regata a Trieste
    STIMA:
    min € 1300 - max € 1500
  • Pietro Scoppetta Pietro Scoppetta
    Amalfi 1863 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 20x35 firmato in basso a sx P.Scoppetta
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 900

  • Luigi Serena Luigi Serena
    Montebelluna (TV) 1855 - Treviso 1911
    Olio su cartone cm 58x65 firmato in basso a sx L.Serena
    STIMA:
    min € 7000 - max € 8000
    Base Asta:
    € 3000

  • Angelo Pavan Angelo Pavan
    Vicenza 1893 - Venezia 1945
    San Vidal Venezia
    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500 offerta libera
  • Pasquale D. Cambiaso Pasquale D. Cambiaso
    Genova 1811 - 1894
    Olio su cartone cm 12x8 firmato in basso a dx Cambiaso

    Domenico Pasquale Cambiaso, nato a Genova il 5 febbraio 1811 e ivi scomparso il 1º marzo 1894, è stato un eminente pittore e incisore italiano, celebre per le sue vedute paesaggistiche e architettoniche.

    Figlio di Bartolomeo e Maddalena, entrambi appartenenti alla nobile famiglia dei Cambiaso, Domenico intraprese la sua formazione artistica presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.
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    Successivamente, si trasferì a Parma per perfezionarsi sotto la guida del pittore e scenografo Giuseppe Boccaccio. Un ulteriore periodo a Napoli gli permise di entrare in contatto con la Scuola di Posillipo, arricchendo la sua visione artistica con influenze più moderne.

    Rientrato a Genova, Cambiaso si dedicò principalmente alla pittura di vedute, immortalando con maestria scorci della città e della Riviera ligure. Le sue opere offrono una testimonianza visiva di luoghi che, a causa dei cambiamenti urbanistici, sono oggi irriconoscibili. La sua abilità nel catturare dettagli architettonici e paesaggistici gli valse l'elezione a accademico di merito presso l'Accademia Ligustica nel 1834, a soli 23 anni. Nel 1847 assunse l'incarico di professore aggiunto nella stessa istituzione, per poi diventare docente di disegno presso la Regia Scuola Superiore Navale di Genova.

    Tra il 1860 e il 1862, intraprese un viaggio lungo le coste liguri con l'armatore Giuseppe Bertollo, documentando l'escursione con oltre cento disegni, acquerelli e incisioni. Le sue opere sono state esposte per quasi quattro decenni alle mostre annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Genova. Oltre al valore artistico, le sue vedute offrono un'importante documentazione storica e sociale del territorio ligure prima delle trasformazioni urbanistiche del secolo successivo.

    Padre di due figlie, Laura ed Elisa, entrambe influenzate nella scelta artistica dal padre, Cambiaso ha anche formato allievi di rilievo come Tammar Luxoro, Giovanni Battista Molinelli e Teresa Doria. La critica dell'epoca lo celebrava come un "gran genio nell'arte del paesaggio", riconoscendo il suo talento sia in patria che all'estero. La sua arte si distingue per la solida maestria del disegno, l'acutezza dell'osservazione e un virtuosismo esecutivo che continua a affascinare studiosi e appassionati.

    La sua scomparsa nel 1894 segna la fine di un'epoca, ma le sue opere continuano a essere testimoni di un passato ricco di storia e bellezza, offrendo uno sguardo privilegiato sulla Liguria di un tempo.

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
  • Ettore Altrui Ettore Altrui
    Firenze attivo tra il 1869 e il 1902
    Olio su cartone cm 17,5x21,5

    STIMA:
    min € 1300 - max € 1500
    Base Asta:
    € 400

  • Luigi Bertelli Luigi Bertelli
    San Lazzaro di Savena Bo 1832 - Bologna 1916
    Olio su cartone cm 29x46 firmato in basso a sx L.Bertelli



    Luigi Bertelli nacque il 27 dicembre 1832 a Caselle di San Lazzaro di Savena, un piccolo borgo nei pressi di Bologna, in una famiglia di contadini. Suo padre, Giuseppe, era un fattore e fornaciaio, mentre la madre, Giuseppina Malaguti, morì quando Luigi aveva solo quattro anni.
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    Nonostante le difficoltà economiche, Luigi sviluppò una passione per la pittura, che coltivò come autodidatta.

    Nel 1861 partecipò all'Esposizione italiana di Firenze, dove presentò due paesaggi: "Avanzi di un antico castello" e "Scena di tramonto nella pineta di Ravenna", ottenendo un lusinghiero successo. L'anno successivo, nel 1862, espose alla Promotrice di Firenze due opere: "Casolare rustico in tempo di autunno nei contorni di Bologna" e "Veduta del Battiferro sopra il canale Navile in vicinanza di Bologna sul terminare dell'inverno".

    Nel 1867, grazie all'invito del conte Ercole di Malvasia, Bertelli visitò l'Esposizione Universale di Parigi, dove ebbe l'opportunità di entrare in contatto con artisti francesi come Gustave Courbet, Jean-François Millet, Jean-Baptiste Corot e Charles-François Daubigny. Questa esperienza influenzò profondamente il suo stile, avvicinandolo alla pittura en plein air e alla ricerca di una rappresentazione più diretta e veritiera della natura.

    Tornato in Italia, Bertelli si stabilì a Bologna, dove continuò la sua attività artistica, dipingendo principalmente paesaggi della campagna bolognese, in particolare lungo il fiume Savena e sulle colline di Monte Donato. Le sue opere si caratterizzavano per una tecnica solida e una sensibilità particolare nel rappresentare la luce e l'atmosfera, spesso con una pennellata ampia e corposa.

    Nel corso della sua carriera, Bertelli partecipò a numerose esposizioni in Italia e all'estero, tra cui quelle di Parma, Torino, Milano, Roma, Firenze e Londra, ottenendo diversi riconoscimenti. Tuttavia, nonostante il successo critico, visse in condizioni economiche difficili, trascurando gli affari personali e dedicandosi completamente alla pittura. Morì a Bologna il 23 gennaio 1916, in povertà.

    Dopo la sua morte, l'opera di Bertelli fu riscoperta e rivalutata. Nel 1920 fu organizzata a Bologna una mostra postuma delle sue pitture, seguita da una retrospettiva nel 1946. Critici come Carlo Carrà e Giorgio Morandi lo considerarono un maestro, riconoscendo in lui una profonda sensibilità e una capacità unica di trasfigurare la realtà attraverso la pittura.

    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
    Base Asta:
    € 1000

  • Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871-1950
    La Pastorella
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000 offerta libera
  • Luigi Mantovani Luigi Mantovani
    Milano 1880-1957
    Olio su tavola cm 60x95 firmato in basso a dx L.Mantovani
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 500

  • Horace Fisher Horace Fisher
    1861-1928
    Olio su tela cm 103,5x64 firmato in basso a dx Horace Fisher.

    STIMA:
    min € 4500 - max € 5000
    Base Asta:
    € 2000

  • Giovanni Colombo Giovanni Colombo
    Busnago (MB) 1908 - Gaggiano (MI) 1972
    Olio su tavola cm 34,5x75 firmato in basso a sx Colombo
    STIMA:
    min € 800 - max € 900 offerta libera
  • Giuseppe Chiarolanza Giuseppe Chiarolanza
    Miano (NA) 1864 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 23x41 firmato in basso a dx G.Chiarolanza

    Giuseppe Chiarolanza (1864-1920) fu un pittore napoletano la cui opera si caratterizzò per una profonda attenzione alla rappresentazione della natura, in particolare dei paesaggi campani. Allievo di Alfonso Simonetti all'Istituto di Belle Arti di Napoli, esordì con il suo debutto alla Mostra della Società Promotrice di Napoli nel 1880, con l’opera "Bosco di Capodimonte - Studio dal vero".
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    Già da queste prime opere, Chiarolanza dimostrò una notevole abilità nel catturare la luce e i dettagli del paesaggio, segnando un legame profondo con il verismo e la ricerca della verità visiva.
    EPF

    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 700

  • Carlo Balestrini Carlo Balestrini
    1868-1923
    Olio su tela cm 30x60 firmato in basso a dx C.Balestrini.
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 500

  • Hermann Handl Hermann Handl
    1891 - 1964
    Olio su tela cm 101x87 firmato in basso a sx Hermann Handl.
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 700

  • Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871 - 1950
    Olio su tela cm 60x98 firmato in basso a sx T.Pellicciotti

    Tito Pellicciotti nacque il 2 dicembre 1871 a Barisciano, un pittoresco borgo nei pressi de L'Aquila, da Carlo Pellicciotti, scultore locale, e Maria Tomassetti. Il padre, riconoscendo il talento artistico del figlio, lo avviò fin da giovane agli studi d'arte.
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    Nella metà degli anni 1880, Tito frequentò la Scuola di Arti e Mestieri dell'Aquila, sotto la direzione di Tilo Patini. Nel 1890, si trasferì a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti, dove studiò con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Successivamente, partecipò brevemente al circolo di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare, prima di tornare a Barisciano per dedicarsi alla pittura su commissione.
    Nel periodo tra il 1911 e il 1912, Pellicciotti prese parte alla guerra italo-turca in Libia, un'esperienza che influenzò profondamente la sua arte, introducendo elementi orientali nelle sue opere. Al suo ritorno, organizzò mostre a L'Aquila, Napoli e Roma, e partecipò a diverse esposizioni collettive anche all'estero. Morì nel 1950 nel suo paese natale, lasciando un'eredità artistica significativa.

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 800

  • Alfonso Corradi Alfonso Corradi
    Castelnovo di Sotto RE 1889 - Milano 1972
    Olio su cartone cm 33,5x39,5 firmato in basso a sx A.Corradi
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200 offerta libera
  • Giuseppe Palizzi Giuseppe Palizzi
    Lanciano (CH) 1812 - Parigi 1888
    Olio su tavola cm 40x32 firmato in basso a sx G.Palizzi.

    Giuseppe Palizzi nacque a Lanciano (Chieti) il 19 marzo 1812, figlio di Antonio, avvocato e insegnante di lettere e filosofia, e di Doralice Del Greco, donna colta e particolarmente dedita alla musica. Secondogenito di una famiglia numerosa, fu parte di una dinastia di artisti che includeva i suoi fratelli Filippo, Nicola e Francesco Paolo, anch'essi pittori di rilievo.
    Clicca per espandere

    La città di Lanciano conserva ancora la sua casa natale, situata nel quartiere Borgo, in via dei Tribunali .

    Nel 1835, Palizzi si trasferì a Napoli per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove studiò con Anton Sminck van Pitloo e successivamente con Gabriele Smargiassi. Entrò in contatto con i pittori della Scuola di Posillipo e partecipò alle mostre biennali Borboniche, presentando paesaggi storici. Tuttavia, i difficili rapporti con il mondo accademico lo portarono a lasciare l'Italia nel 1844 .

    Si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con i membri della Scuola di Barbizon e divenne uno dei primi artisti italiani a dipingere nella foresta di Fontainebleau. Espose regolarmente ai Salons parigini e partecipò all'Esposizione Universale del 1855. Nel 1859 fu insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e nel 1862 ricevette la Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro .

    Palizzi si stabilì nel villaggio di Bourron-Marlotte, ai margini della foresta di Fontainebleau, dove acquisì un atelier per il fratello Filippo a Grez-sur-Loing. Con l'approvazione dell'amministrazione forestale, costruì un altro atelier nella foresta, vicino alla Gorge aux Loups, che spesso condivideva con i suoi fratelli. La sua pittura, inizialmente romantica, evolvette verso scene realistiche di contadini e animali, influenzata da eventi personali e storici, come la morte del fratello Nicola e la guerra franco-prussiana .

    Palizzi morì a Parigi il 1º gennaio 1888 e fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise. Giuseppe Palizzi nacque a Lanciano (Chieti) il 19 marzo 1812, figlio di Antonio, avvocato e insegnante di lettere e filosofia, e di Doralice Del Greco, donna colta e particolarmente dedita alla musica. Secondogenito di una famiglia numerosa, fu parte di una dinastia di artisti che includeva i suoi fratelli Filippo, Nicola e Francesco Paolo, anch'essi pittori di rilievo. La città di Lanciano conserva ancora la sua casa natale, situata nel quartiere Borgo, in via dei Tribunali .

    Nel 1835, Palizzi si trasferì a Napoli per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove studiò con Anton Sminck van Pitloo e successivamente con Gabriele Smargiassi. Entrò in contatto con i pittori della Scuola di Posillipo e partecipò alle mostre biennali Borboniche, presentando paesaggi storici. Tuttavia, i difficili rapporti con il mondo accademico lo portarono a lasciare l'Italia nel 1844 .

    Si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con i membri della Scuola di Barbizon e divenne uno dei primi artisti italiani a dipingere nella foresta di Fontainebleau. Espose regolarmente ai Salons parigini e partecipò all'Esposizione Universale del 1855. Nel 1859 fu insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e nel 1862 ricevette la Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro .

    Palizzi si stabilì nel villaggio di Bourron-Marlotte, ai margini della foresta di Fontainebleau, dove acquisì un atelier per il fratello Filippo a Grez-sur-Loing. Con l'approvazione dell'amministrazione forestale, costruì un altro atelier nella foresta, vicino alla Gorge aux Loups, che spesso condivideva con i suoi fratelli. La sua pittura, inizialmente romantica, evolvette verso scene realistiche di contadini e animali, influenzata da eventi personali e storici, come la morte del fratello Nicola e la guerra franco-prussiana .

    Palizzi morì a Parigi il 1º gennaio 1888 e fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise.

    STIMA:
    min € 8000 - max € 10000
    Base Asta:
    € 2500

  • Arnaldo Carpanetti Arnaldo Carpanetti
    Ancona 1898 - Milano 1969
    Olio su tavola cm 80x50 firmato in basso a dx A.Carpanetti
    STIMA:
    min € 600 - max € 700
    Base Asta:
    € 200

  • Pietro Scoppetta Pietro Scoppetta
    Amalfi (SA) 1863 - Napoli 1920
    Amalfi
    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000 offerta libera
  • Pietro Scanabissi Pietro Scanabissi
    Bologna 1887- Milano 1977
    Olio su tavola cm 16,5x28 firmato in basso a sx P.Scanabissi



    Pietro Scanabissi nacque a Bologna nel 1887 e si spense a Milano nel 1977. La sua formazione artistica si sviluppò in un periodo storico in cui l'Italia stava attraversando significativi cambiamenti culturali e sociali.
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    Pur essendo attivo nel panorama artistico italiano del XX secolo, le informazioni dettagliate sulla sua vita e carriera sono limitate.

    Nel 1933, Scanabissi partecipò alla IV° Mostra d'Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia, tenutasi al Palazzo della Permanente di Milano, esponendo un'opera intitolata "Ritratto". Questa partecipazione evidenzia il suo impegno nel contesto artistico ufficiale dell'epoca.

    Le sue opere, prevalentemente paesaggistiche, sono caratterizzate da una tecnica pittorica raffinata e da una particolare attenzione ai dettagli architettonici e naturalistici. Un esempio significativo del suo stile è l'olio su tavola raffigurante la basilica di San Vittore a Verbania, datato alla prima metà del Novecento. Questo dipinto, incorniciato in una cornice dorata, rappresenta un chiaro esempio della sua abilità nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi.

    Oltre alla sua attività pittorica, Scanabissi fu anche un collezionista d'arte e un appassionato sostenitore di altri artisti. Ad esempio, fu amico e primo sponsor del pittore Pietro Piccoli, per il quale realizzò sei pannelli raffiguranti scene di mare, utilizzati come scenografia per un punto vendita di San Benedetto del Tronto.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Artista Toscano XIX - XX Artista Toscano XIX - XX
    Toscana XIX - XX
    Olio su tela cm 24x30 firmato in basso a dx

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 300

  • Anonimo firmato G.M. Anonimo Firmato G.M.
    Artista del XIX-XX secolo
    Olio su tavola cm 8x12,5 firmato in basso a sx G.M.








    STIMA:
    min € 300 - max € 400
  • Teodoro Wolf Ferrari Teodoro Wolf Ferrari
    Venezia 1878 - San Zenone (TV) 1945
    San Zenone degli Ezzelini
    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000 offerta libera
  • Camillo Bortoluzzi Camillo Bortoluzzi
    Treviso 1868 - Dolo 1933
    Olio su tavola cm 50x50 firmato in basso a dx C.Bortoluzzi
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 800

  • Attilio Lasta Attilio Lasta
    Villa Lagarina TN 1886 - 1975
    Olio su cartone cm 60x80 firmato in basso a sx A.Lasta
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 1000

  • Carlo Ostrogovich Carlo Ostrogovich
    Veglia 1884 - Milano 1962
    Olio su tavola cm 58x84 firmato in basso a dx C.Ostrogovich
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Luigi Roncaglia Luigi Roncaglia
    Novara 1915-1978
    Olio su tavola cm 23x45,5 firmato in alto a dx L.Roncaglia
    STIMA:
    min € 400 - max € 500
    Base Asta:
    € 200

  • Adriano Spilimbergo Adriano Spilimbergo
    Buenos Aires 1908 - Spilimbergo 1975
    Olio su tela cm 50x60 firmato in basso a sx A.Spilimbergo
    STIMA:
    min € 1300 - max € 1500
  • Mario Fenocchio Mario Fenocchio
    XIX secolo
    Olio su cartone cm 8x14 firmato in basso a sinistra M.Fenocchio
    STIMA:
    min € 500 - max € 600
  • Antonio Piatti Antonio Piatti
    Viggiu (VA) 1875 - 1962
    Giovane Contadinella
    STIMA:
    min € 700 - max € 800
  • Renato Natali Renato Natali
    Livorno 1883 - 1979
    Olio su tavola cm 32,5x55 firmato in basso a dx R.Natali
    STIMA:
    min € 4500 - max € 5000
  • Ferruccio Rontini Ferruccio Rontini
    Firenze 1893 - Livorno 1964
    Olio su tavola cm 44,5x54 firmato in basso a sx F.Rontini
    STIMA:
    min € 700 - max € 900
  • Anacleto Moiraghi Anacleto Moiraghi
    Binasco 1880-1943
    Olio su tavola cm 15,5x63 firmato in basso a sx A.Moiraghi
    STIMA:
    min € 700 - max € 900
  • Marco Grubacs Marco Grubacs
    Venezia 1839 - 1910
    Olio su tavola cm 26x15 firmato in basso a sx M.Grubacs
    STIMA:
    min € 1800 - max € 2000
  • Mario Vellani Marchi Mario Vellani Marchi
    Modena 1895 - Milano 1979
    Olio su cartone cm 39,5x52,5 firmato in basso a dx MVM
    STIMA:
    min € 1500 - max € 1700
  • Carlo Adolfo Barone Carlo Adolfo Barone
    Napoli 1861 - 1937
    Olio su tela cm 60x92 firmato in basso a sx C.Barone
    STIMA:
    min € 5000 - max € 6000
  • Angelo Garino Angelo Garino
    Torino 1860 - Nizza 1945
    Olio su cartone cm 56,5x26,5 firmato in alto a sx A.Garino
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
  • Pietro Fragiacomo Pietro Fragiacomo
    Trieste 1856 - Venezia 1922
    Olio su cartone cm 17x9 firmato in basso a dx P.F.
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Francesco Londonio Francesco Londonio
    Milano 1723 - 1783
    Olio su cartone cm 33x24,5 opera firmata al retro
    STIMA:
    min € 1500 - max € 1700
  • Gino Federici Gino Federici
    Milano 1888-1973
    Olio su tela cm 68,5x98,5 firmato in basso a destra G. Federici
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 400

  • Italo Mus Italo Mus
    Chatillon AO 1892 - Saint Vincent AO 1967
    Pastelli su carta cm 41x31 firmato in basso a dx I.Mus
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Attilio Lasta Attilio Lasta
    Villa Lagarina TN 1886 - 1975
    Olio su cartone cm 60x80 firmato in basso a sx A.Lasta
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 1000

  • Mariano Pajetta Mariano Pajetta
    Vittorio Veneto (TV) 1851 - Verona 1923
    Olio su tela cm 80x53 firmato in basso a dx M.Pajetta 1886
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 1000

  • Luigi Nono Luigi Nono
    Fusina (VE) 1850 - Venezia 1918
    Pensieri
    STIMA:
    min € 8000 - max € 9000 offerta libera
  • Mario Menichetti Mario Menichetti
    Livorno 1889-1975
    Olio su tela cm 8x24 firmato in basso a dx Menichetti

    Mario Menichetti nacque a Livorno nel 1889 e morì a Milano nel 1975. Pittore autodidatta, fu profondamente influenzato dal movimento dei Macchiaioli, sia nella tecnica pittorica che nella scelta dei soggetti.
    Clicca per espandere

    Le sue opere raffigurano principalmente paesaggi rurali, scene di vita contadina e marine nei dintorni di Livorno, catturando con precisione il disegno, l'armonia dei colori e la dolcezza dei contrasti. Menichetti lavorò a lungo a Milano, dove la sua pittura risentì dell'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state presentate in aste pubbliche 29 volte, principalmente nella categoria Pittura. Tra i suoi lavori noti si annoverano "Mattino all'Ardenza" del 1930.

    STIMA:
    min € 500 - max € 600
  • Pio Joris Pio Joris
    Roma 1843-1921
    Olio su tavola cm 24,5x14 firmato in basso a dx P.Joris

    Pio Joris (Roma, 8 giugno 1843 – 6 marzo 1921) è stato un pittore, incisore e acquarellista italiano, noto per il suo stile che mescolava il verismo con una tecnica pittorica vivace e brillante. Figlio di Giovanni Battista Joris, un antiquario, e Maddalena Vergè, una sarta, ricevette la sua prima formazione artistica da Emanuele Pastina, un pittore paesaggista napoletano.
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    In seguito, studiò all'Istituto di Belle Arti di Roma dal 1855 al 1861, e un anno dopo frequentò l'Accademia di San Luca, dove fu allievo di Achille Vertunni.

    L'incontro con l'arte della scuola toscana e l'uso della "macchia" segnò una tappa fondamentale nel suo percorso artistico, in particolare dopo la visita all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Firenze nel 1861. Nel 1866, intraprese un viaggio a Napoli, Capri e Sorrento, dove ebbe l'opportunità di incontrare due grandi pittori italiani, Domenico Morelli e Filippo Palizzi, i quali influenzarono profondamente il suo stile. A Roma, conobbe anche Mariano Fortuny, il cui lavoro ebbe un impatto significativo sulla sua pittura.

    Nel corso della sua carriera, Joris espose in numerosi eventi internazionali, ottenendo riconoscimenti di prestigio. Nel 1869, il suo dipinto Domenica mattina fuori Porta del Popolo gli valse una medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera. Partecipò anche ad altre esposizioni a Vienna, Parigi e Roma, e nel 1900 ricevette la medaglia d'oro e la Legion d'Onore al Salon di Parigi. Le sue opere trattano spesso temi di folklore romano, raffigurando scene di vita quotidiana, ma si dedicò anche a soggetti storici, come La fuga di papa Eugenio IV, oggi conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

    Joris fu tra i fondatori dell'Associazione degli Acquarellisti Romani e prese parte attivamente alle esposizioni degli Amatori e Cultori di Belle Arti. Il suo stile equilibrato, che univa il realismo alla bellezza visiva, lo rese uno degli artisti più apprezzati della Roma di fine Ottocento.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Guerrino Guardabassi Guerrino Guardabassi
    Roma 1841 - 1893
    Olio su tela cm 30x19 firmato in basso a sx G.Guardabassi



    Guerrino Guardabassi nacque a Roma nel 1841, figlio di una famiglia che gli permise di accedere agli studi artistici. All'età di circa vent'anni, si iscrisse all'Accademia di San Luca, dove affinò le sue doti artistiche sotto la guida di maestri dell'epoca.
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    La sua formazione accademica gli consentì di sviluppare uno stile pittorico caratterizzato da una tecnica raffinata e da una spiccata attenzione ai dettagli, elementi che avrebbero contraddistinto la sua produzione artistica.

    Nel corso della sua carriera, Guardabassi si dedicò principalmente alla pittura di figure, scene di genere e ritratti, utilizzando sia l'olio su tela che l'acquerello. Le sue opere spesso ritraevano momenti di vita quotidiana, con particolare attenzione alla rappresentazione di personaggi e ambienti della Roma dell'epoca. Un esempio significativo di questa sua produzione è il dipinto "Ultimi momenti di Beatrice Cenci", una scena storica che evidenzia la sua capacità di narrare eventi attraverso l'arte.

    Guardabassi espose le sue opere in diverse mostre, tra cui quelle nazionali di Torino e Parigi, ottenendo riconoscimenti per la qualità delle sue realizzazioni. Questa visibilità gli permise di acquisire una certa notorietà nel panorama artistico dell'epoca. La sua attività espositiva si estese anche a livello internazionale, con alcune sue opere presenti in collezioni pubbliche e private all'estero.

    Oltre alla sua attività pittorica, Guardabassi fu anche coinvolto in iniziative culturali e artistiche, contribuendo alla promozione dell'arte italiana nel contesto europeo. La sua carriera si sviluppò in un periodo di grande fermento artistico, caratterizzato da un rinnovato interesse per le tradizioni e la cultura italiana.

    Guerrino Guardabassi morì nel 1893.

    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 800

  • Vincenzo Caprile Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Dintorni di Positano
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000 offerta libera
  • Felice Vellan Felice Vellan
    Torino 1889-1976
    Olio su tavola cm 49x59 firmato in basso a sx Felice Vellan
    STIMA:
    min € 1500 - max € 1800
    Base Asta:
    € 500

  • Guido Agostini Guido Agostini
    Firenze XIX - 1898
    Olio su tavola cm 37x58,5 firmato in basso a dx Agostini.

    Guido Agostini (1870-1898) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni di paesaggi toscani. Nato a Milano, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha sviluppato le sue abilità artistiche.
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    Le sue opere, sebbene non numerose, ritraggono principalmente scorci delle campagne toscane, con casolari e castelli come soggetti principali. La sua carriera artistica si è estesa dal 1865 al 1898, periodo in cui ha partecipato a diverse esposizioni, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, dimostrando un continuo interesse per il suo lavoro. Guido Agostini è scomparso prematuramente nel 1898, ma il suo contributo all'arte paesaggistica italiana rimane significativo. ​

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 1300

  • Giuseppe Casciaro Giuseppe Casciaro
    Ortelle 1863 - Napoli 1941
    Olio su cartone cm 40x50 firmato in basso a sx Casciaro
    STIMA:
    min € 1300 - max € 1500 offerta libera
  • Francesco Paolo Diodati Francesco Paolo Diodati
    Campobasso 1864 - Napoli 1940
    Passeggiata lungo il viale a Napoli

    Francesco Paolo Diodati, pittore italiano del XVIII secolo, nacque a Napoli nel 1713 e divenne una figura di spicco nel panorama artistico dell'epoca. Formatosi inizialmente nell’ambito della tradizione pittorica napoletana, Diodati si distinse per la sua capacità di fondere il gusto barocco con una sensibilità più moderna e innovativa, che lo portò ad esplorare diversi ambiti, dal paesaggio alla pittura di genere.
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    La sua formazione avvenne all'interno della scuola napoletana, sotto l'influenza di maestri come Giuseppe Bonito, ma Diodati sviluppò presto un proprio linguaggio, caratterizzato da una luce vivace e da una pittura ricca di dettagli. La sua arte si concentrò principalmente sul ritratto e sul paesaggio, dove seppe restituire con estrema raffinatezza le atmosfere e le luci naturali, raggiungendo una particolare notorietà per la sua abilità nel rappresentare i paesaggi mediterranei e le vedute urbane.

    Diodati fu un pittore molto richiesto e la sua carriera lo portò a realizzare numerosi lavori per nobili famiglie napoletane e per chiese, dove lasciò un segno profondo grazie alla sua maestria. Le sue opere si caratterizzano per una composizione equilibrata e per l'uso sapiente dei colori, che lo collocano tra i più apprezzati pittori della sua generazione.

    Il pittore partecipò a diverse esposizioni pubbliche e la sua arte ebbe una notevole influenza su molti giovani artisti dell'epoca. Sebbene non goda oggi di una fama immediata come alcuni dei suoi contemporanei, il suo contributo alla pittura del Settecento napoletano rimane significativo. La sua morte, avvenuta nel 1780, segnò la fine di una carriera ricca di successi, ma le sue opere continuano ad essere apprezzate per l’eleganza e la luminosità che le contraddistinguono.

    STIMA:
    min € 5000 - max € 6000
    Base Asta:
    € 1800

  • August Von Rentzell August Von Rentzell
    Germania 1810-1891
    Olio su tela cm 61x73 firmato in basso a dx AugustVon Rentzell 1842.
    STIMA:
    min € 5000 - max € 6000
    Base Asta:
    € 2000

  • Francesco Gioli Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo 1846 - Firenze 1922
    Olio su tavola cm 28x28 firmato in basso a dx F.Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA:
    min € 1800 - max € 2000
    Base Asta:
    € 800

  • Giuseppe Ferdinando Piana Giuseppe Ferdinando Piana
    Bordighera 1864-1956
    Olio su tavola cm 16,5x24,5 firmato in basso a dx G.Piana

    Giuseppe Ferdinando Piana nacque il 3 dicembre 1864 a Ceriana, un pittoresco borgo nell'entroterra di Sanremo, e morì il 29 aprile 1956 a Bordighera, cittadina costiera della Liguria. Fin da giovane, Piana mostrò una spiccata inclinazione per l'arte pittorica.
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    Durante uno dei suoi soggiorni a Bordighera, il celebre pittore Ernest Meissonier suggerì ai genitori di Giuseppe di avviarlo agli studi artistici. Nel 1882, Piana si trasferì a Torino per frequentare l'Accademia Albertina, dove fu allievo dei maestri Francesco Gamba e Andrea Gastaldi.
    Il suo debutto artistico avvenne a Torino con opere come "A ponente di Bordighera, campagna ligure" e "Politica rustica". Nel 1898, realizzò "Studio d'artista", un dipinto che attirò l'attenzione del governo, che lo acquisì. Nel 1903, Piana si trasferì a Sesto San Giovanni e partecipò all'Esposizione Permanente di Milano, presentando l'opera "Pace", che ricevette elogi dalla critica, in particolare da parte di Gaetano Previati. Sempre nel 1906, fu invitato alla Mostra Nazionale di Milano, dove espose "Cortile dei leoni in Granada", "La danza delle olive" e "Mare dopo la pioggia"; quest'ultime due opere furono acquistate dalla Galleria d'Arte Moderna di Milano.

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 300

  • Mario Menichetti Mario Menichetti
    Livorno 1889-1975
    Olio su cartone cm 10x10 firmato in basso a dx M.Menichetti

    Mario Menichetti nacque a Livorno nel 1889 e morì a Milano nel 1975. Pittore autodidatta, fu profondamente influenzato dal movimento dei Macchiaioli, sia nella tecnica pittorica che nella scelta dei soggetti.
    Clicca per espandere

    Le sue opere raffigurano principalmente paesaggi rurali, scene di vita contadina e marine nei dintorni di Livorno, catturando con precisione il disegno, l'armonia dei colori e la dolcezza dei contrasti. Menichetti lavorò a lungo a Milano, dove la sua pittura risentì dell'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state presentate in aste pubbliche 29 volte, principalmente nella categoria Pittura. Tra i suoi lavori noti si annoverano "Mattino all'Ardenza" del 1930.

    STIMA:
    min € 500 - max € 600
  • Silvestro Lega Silvestro Lega
    Modigliana (FC) 1826 - Firenze 1895
    La Gabrigiana II
    STIMA:
    min € 25000 - max € 30000 offerta libera
  • Luigi Cima Luigi Cima
    Villa di Villa ( BL ) 1860 - Belluno1944
    Olio su tela cm 65x39 firmato in basso a sx L.Cima

    Pubblicato sul catalogo Allemandi 2006-2007 n. XXIV pag. 178
    Pubblicato su Luigi Cima - libreria Emiliana Editrice – Venezia anno XVIII F.F.
    STIMA:
    min € 15000 - max € 18000
    Base Asta:
    € 8000

  • Paride Castellan Paride Castellan
    Gradisca d'Isonzo (Go) 1911 - Firenze 1988
    Olio su cartone cm 28,5x17,5 firmato in basso a sx P.Castellan
    STIMA:
    min € 400 - max € 500
  • Lodovico Raymond Lodovico Raymond
    Torino 1825 - 1898
    Piazza di paese
    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
  • Luigi Portaluri Luigi Portaluri
    Maglie ( LE ) 1878-1962
    Olio su tela cm 47x100 firmato in basso a sx L.Portaluri
    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000
  • Oreste Paltrinieri Oreste Paltrinieri
    Verona 1873 - Viareggio (LU) 1966
    Olio su tavola cm 23,5x29 firmato in basso a dx O.Paltrinieri
    STIMA:
    min € 500 - max € 700
  • Tranquillo Tagliapietra Tranquillo Tagliapietra
    Attivo a Venezia fra il 1867 e il 1906
    Olio su cartone cm 34,5x25 firmato in basso a dx T.Tagliapietra
    STIMA:
    min € 1800 - max € 2000
  • Ferruccio Scattola Ferruccio Scattola
    Venezia 1873 - Roma 1950
    Olio su cartone cm 10,5x14 firmato in basso a sx F.Scattola
    STIMA:
    min € 600 - max € 700
  • Luigi Pagan Luigi Pagan
    Chioggia 1907-1990
    Olio su tavola cm 30x40 firmato in basso a sx Pagan
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Simone Salassa Simone Salassa
    Montanaro Canavese 1863 - Ivrea 1930
    Olio su cartone cm 39x54 firmato in basso a dx S.Salassa
    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
  • Arnaldo Nussi Arnaldo Nussi
    Cividale del Friuli (UD) 1902 - 1977
    Baite montane
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
  • Francesco Domeneghini Francesco Domeneghini
    Breno 1860 - Bergamo 1950
    Casolare in paese
    STIMA:
    min € 400 - max € 500
  • Pietro Fragiacomo Pietro Fragiacomo
    Trieste 1856 - Venezia 1922
    Olio su tela cm 61x92 firmato in basso a sx P.Fragiacomo

    Autentica e archiviazione presso Archivio Baboni

    Pubblicato sul catalogo Allemandi n. XXII ed. 2004-2005 e ed. XXIII 2005-2006 pag. 301
    STIMA:
    min € 20000 - max € 25000
    Base Asta:
    € 9000

  • Vincenzo Cabianca Vincenzo Cabianca
    Verona 1827 - Roma 1902
    Portatrice dell'acqua
    STIMA:
    min € 13000 - max € 15000 offerta libera
  • Mario Menichetti Mario Menichetti
    Livorno 1889-1975
    Olio su tavola cm 6x9 firmato in basso a sx Menichetti

    Mario Menichetti nacque a Livorno nel 1889 e morì a Milano nel 1975. Pittore autodidatta, fu profondamente influenzato dal movimento dei Macchiaioli, sia nella tecnica pittorica che nella scelta dei soggetti.
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    Le sue opere raffigurano principalmente paesaggi rurali, scene di vita contadina e marine nei dintorni di Livorno, catturando con precisione il disegno, l'armonia dei colori e la dolcezza dei contrasti. Menichetti lavorò a lungo a Milano, dove la sua pittura risentì dell'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state presentate in aste pubbliche 29 volte, principalmente nella categoria Pittura. Tra i suoi lavori noti si annoverano "Mattino all'Ardenza" del 1930.

    STIMA:
    min € 300 - max € 400
  • Giuseppe Ferdinando Piana Giuseppe Ferdinando Piana
    Bordighera 1864-1956
    Olio su tavola cm 17x25 firmato in basso a dx G.Piana

    Giuseppe Ferdinando Piana nacque il 3 dicembre 1864 a Ceriana, un pittoresco borgo nell'entroterra di Sanremo, e morì il 29 aprile 1956 a Bordighera, cittadina costiera della Liguria. Fin da giovane, Piana mostrò una spiccata inclinazione per l'arte pittorica.
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    Durante uno dei suoi soggiorni a Bordighera, il celebre pittore Ernest Meissonier suggerì ai genitori di Giuseppe di avviarlo agli studi artistici. Nel 1882, Piana si trasferì a Torino per frequentare l'Accademia Albertina, dove fu allievo dei maestri Francesco Gamba e Andrea Gastaldi.
    Il suo debutto artistico avvenne a Torino con opere come "A ponente di Bordighera, campagna ligure" e "Politica rustica". Nel 1898, realizzò "Studio d'artista", un dipinto che attirò l'attenzione del governo, che lo acquisì. Nel 1903, Piana si trasferì a Sesto San Giovanni e partecipò all'Esposizione Permanente di Milano, presentando l'opera "Pace", che ricevette elogi dalla critica, in particolare da parte di Gaetano Previati. Sempre nel 1906, fu invitato alla Mostra Nazionale di Milano, dove espose "Cortile dei leoni in Granada", "La danza delle olive" e "Mare dopo la pioggia"; quest'ultime due opere furono acquistate dalla Galleria d'Arte Moderna di Milano.

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 300

  • Francesco Gioli Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo - 1846 - Firenze , 1922
    Olio su tela cm 13x20 firmato in basso a dx Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Federico Andreotti Federico Andreotti
    Firenze 1847-1930
    Olio su tavola cm 14x8(x3) firmato in basso a dx F.Andreotti



    Federico Andreotti nacque a Firenze il 6 marzo 1847 e vi morì il 30 ottobre 1930. All'età di nove anni iniziò la sua formazione artistica sotto la guida del miniatore Angiolo Tricca.
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    Nel 1861 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studiò con Enrico Pollastrini e Stefano Ussi. A soli sedici anni vinse un concorso che gli permise di proseguire gli studi e di ottenere il titolo di professore.

    La sua carriera artistica iniziò con la realizzazione di opere storiche, tra cui "Il Savonarola che scaccia dalla sua cella due sicari della Bentivoglio", commissionata dal re Vittorio Emanuele II nel 1864. Tuttavia, l'opera suscitò critiche per la sua mancanza di realismo, spingendo Andreotti a orientarsi verso scene di genere e ritratti. Queste opere, spesso ambientate nei secoli XVII e XVIII, lo resero noto per la sua abilità nel ritrarre costumi e atmosfere dell'epoca.

    Nel 1879 fu nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Le sue opere furono esposte in numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui quelle di Torino, Milano e Londra. I suoi dipinti ottennero grande successo anche all'estero, in particolare negli Stati Uniti, dove furono molto apprezzati dai collezionisti.

    Federico Andreotti morì a Firenze nel 1930.

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 600

  • Augusto Daini Augusto Daini
    Roma 1860 - Roma 1920
    Olio su tavola cm 30x22 firmato in basso a dx A. Daini

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 300

  • Giovanni Lomi Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 31,5x9,5 firmato in basso a destra G.Lomi

    Giovanni Lomi nacque a Livorno nel 1889 e morì nella stessa città nel 1969. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato a una famiglia contadina, dove sviluppò una precoce passione per il disegno e la pittura.
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    Iniziò la sua carriera artistica intorno al 1918 e tenne la sua prima mostra personale a Firenze nel 1922. Nel corso della sua carriera, Lomi partecipò a numerose esposizioni, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro attivo del Gruppo Labronico, un'associazione di artisti livornesi, e le sue opere furono influenzate dalla corrente dei Macchiaioli, mostrando affinità con artisti come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori. Parallelamente alla pittura, Lomi coltivò una carriera come baritono, esibendosi in ambito operistico. Tra le sue opere più note si annoverano paesaggi toscani e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una tavolozza cromatica delicata e una tecnica pittorica che riflette l'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico italiano

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Vincenzo Cabianca Vincenzo Cabianca
    Verona 1827 - Roma 1902
    Il ruscello
    STIMA:
    min € 4000 - max € 5000 offerta libera
  • Umberto Moggioli Umberto Moggioli
    Trento 1886 - Roma 1919
    Olio su tela cm 66x85 firmato in alto a dx Moggioli
    STIMA:
    min € 5000 - max € 6000
    Base Asta:
    € 2500

  • Francesco Domeneghini Francesco Domeneghini
    Breno 1860 - Bergamo 1950
    Olio su cartone cm 17x23 firmato in basso a sx F.Domeneghini
    STIMA:
    min € 400 - max € 500
  • Aldo Voltolin Aldo Voltolin
    Treviso 1892 - Milano 1918
    Olio su tela cm 76x101 firmato in basso a sx A.Voltolin
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
  • Felice Zennaro Felice Zennaro
    Pellestrina VE 1833 - Milano 1926
    Colpo di granata
    STIMA:
    min € 5000 - max € 6000
  • Angelo Brombo Angelo Brombo
    Chioggia (VE) 1893 - Venezia 1962
    Olio su tavola cm 40x50 firmato in basso a destra A. Brombo
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
  • Giuseppe Solenghi Giuseppe Solenghi
    Milano 1879 - Cernobbio (CO) 1944
    Olio su tavola cm 10x20 firmato in basso a sx G.Solenghi
    STIMA:
    min € 700 - max € 800
  • Alessandro Durini Alessandro Durini
    Milano 1818 - ivi 1892
    Olio su cartone cm 32,5x24 firmato in basso a dx Alessandro Durini
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Oreste Paltrinieri Oreste Paltrinieri
    Verona 1873 - Viareggio (LU) 1966
    Olio su tavola cm 17x34 firmato in basso a dx O.Paltrinieri
    STIMA:
    min € 500 - max € 700
  • Sabino Ojero De Romarate Sabino Ojero De Romarate
    Spagna XIX-XX Secolo
    Olio su tela cm 105x64 firmato in basso a sx S.Romarate
    STIMA:
    min € 25000 - max € 30000
  • Leonardo Roda Leonardo Roda
    Racconigi 1868 - Torino 1933
    Olio su cartone cm 46x62 firmato in basso a dx L.Roda
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
  • Ezechiele Acerbi Ezechiele Acerbi
    Pavia 1850 - Pavia 1920
    Olio su cartone cm 23x14 firmato in basso a sx Acerbi
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Bartolomeo Bezzi Bartolomeo Bezzi
    Fucine (TN) 1851 - Cles (TN) 1923
    Tecnica mista su carta cm 100x73 firmato in basso a sx B.Bezzi
    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 1200

  • Cristiano Banti Cristiano Banti
    Santa Croce sull'Arno (PI) 1824 - Montemurlo (PO) 1904
    Signora in rosso
    STIMA:
    min € 10000 - max € 12000 offerta libera
  • Luigi Gioli Luigi Gioli
    Cascina, Pisa 1854 - Firenze 1947
    Piazza degli Antinori, Firenze

    Luigi Gioli nacque il 16 novembre 1854 a San Frediano a Settimo, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. Sebbene avesse conseguito la laurea in giurisprudenza, la sua passione per l'arte lo portò a dedicarsi alla pittura, seguendo le orme del fratello maggiore Francesco.
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    Pur non avendo ricevuto una formazione artistica formale, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Pisa, dove ebbe l'opportunità di apprendere sotto la guida di Antonio Lanfredini.
    Gioli si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, in particolare alla seconda generazione, e sviluppò un interesse per la rappresentazione di scene rurali e paesaggi toscani. Durante un viaggio a Parigi nel 1878, rimase affascinato dalle opere di Edgar Degas, il che ampliò il suo repertorio includendo scene di vita urbana e soggetti equestri.
    La sua carriera artistica fu caratterizzata da numerose partecipazioni a esposizioni sia in Italia che all'estero. Nel 1887 espose all'Esposizione d'Arte di Venezia e nel 1889 prese parte all'Exposition Universelle di Parigi. Successivamente, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1899 e all'Esposizione Universale di Roma nel 1911.
    Le opere di Gioli sono note per la loro rappresentazione della vita rurale e degli animali, in particolare cavalli e buoi, ambientati nella campagna toscana. La sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle scene lo rese un esponente significativo del movimento post-macchiaiolo. Luigi Gioli morì a Firenze il 27 ottobre 1947.

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
  • Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871-1950
    Olio su tavola cm 26,5x14,5 firmato in basso a dx Pellicciotti

    Tito Pellicciotti nacque il 2 dicembre 1871 a Barisciano, un pittoresco borgo nei pressi de L'Aquila, da Carlo Pellicciotti, scultore locale, e Maria Tomassetti. Il padre, riconoscendo il talento artistico del figlio, lo avviò fin da giovane agli studi d'arte.
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    Nella metà degli anni 1880, Tito frequentò la Scuola di Arti e Mestieri dell'Aquila, sotto la direzione di Teofilo Patini. Nel 1890, si trasferì a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti, dove studiò con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Successivamente, partecipò brevemente al circolo di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare, prima di tornare a Barisciano per dedicarsi alla pittura su commissione.
    Nel periodo tra il 1911 e il 1912, Pellicciotti prese parte alla guerra italo-turca in Libia, un'esperienza che influenzò profondamente la sua arte, introducendo elementi orientali nelle sue opere. Al suo ritorno, organizzò mostre a L'Aquila, Napoli e Roma, e partecipò a diverse esposizioni collettive anche all'estero. Morì nel 1950 nel suo paese natale, lasciando un'eredità artistica significativa.

    STIMA:
    min € 1300 - max € 1500
    Base Asta:
    € 400

  • Luigi Gioli Luigi Gioli
    San Frediano a Settimo 1854 - Firenze 1947
    Olio su tavola cm 13,5x17 firmato in basso a dx Gioli

    Luigi Gioli nacque il 16 novembre 1854 a San Frediano a Settimo, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. Sebbene avesse conseguito la laurea in giurisprudenza, la sua passione per l'arte lo portò a dedicarsi alla pittura, seguendo le orme del fratello maggiore Francesco.
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    Pur non avendo ricevuto una formazione artistica formale, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Pisa, dove ebbe l'opportunità di apprendere sotto la guida di Antonio Lanfredini.
    Gioli si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, in particolare alla seconda generazione, e sviluppò un interesse per la rappresentazione di scene rurali e paesaggi toscani. Durante un viaggio a Parigi nel 1878, rimase affascinato dalle opere di Edgar Degas, il che ampliò il suo repertorio includendo scene di vita urbana e soggetti equestri.
    La sua carriera artistica fu caratterizzata da numerose partecipazioni a esposizioni sia in Italia che all'estero. Nel 1887 espose all'Esposizione d'Arte di Venezia e nel 1889 prese parte all'Exposition Universelle di Parigi. Successivamente, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1899 e all'Esposizione Universale di Roma nel 1911.
    Le opere di Gioli sono note per la loro rappresentazione della vita rurale e degli animali, in particolare cavalli e buoi, ambientati nella campagna toscana. La sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle scene lo rese un esponente significativo del movimento post-macchiaiolo. Luigi Gioli morì a Firenze il 27 ottobre 1947.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 150

  • Giovanni Lomi Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 18,5x25,5 firmato in basso a dx G.Lomi

    Giovanni Lomi nacque a Livorno nel 1889 e morì nella stessa città nel 1969. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato a una famiglia contadina, dove sviluppò una precoce passione per il disegno e la pittura.
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    Iniziò la sua carriera artistica intorno al 1918 e tenne la sua prima mostra personale a Firenze nel 1922. Nel corso della sua carriera, Lomi partecipò a numerose esposizioni, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro attivo del Gruppo Labronico, un'associazione di artisti livornesi, e le sue opere furono influenzate dalla corrente dei Macchiaioli, mostrando affinità con artisti come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori. Parallelamente alla pittura, Lomi coltivò una carriera come baritono, esibendosi in ambito operistico. Tra le sue opere più note si annoverano paesaggi toscani e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una tavolozza cromatica delicata e una tecnica pittorica che riflette l'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico italiano

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 400

  • Rubens Santoro Rubens Santoro
    Mongrassano, Cosenza 1859 - Napoli 1942
    Olio su tavola cm 17,5x30,5 firmato in basso a sx R.Santoro

    Il pittore, nato a Montegrasso di Cosenza il 26 ottobre 1859, fu influenzato dal padre scultore in legno. Studiò brevemente all'Istituto di Belle Arti di Napoli con insegnamenti morelliani e iniziò a esporre nel 1874 durante il soggiorno di Mariano Fortuny a Napoli.
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    Le sue opere iniziali mostrano l'influenza di Morelli e Fortuny, con figure di donne e scene di genere. Ridusse l'orientalismo di Morelli in visioni di accampamenti zingareschi, preferendo il realismo a ciò che era immaginato. Tuttavia, la pittura di paesaggi divenne predominante nel suo lavoro, evitando la coreografia vedutistica della "scuola di Posillipo". Trovò ispirazione nelle isole del golfo di Napoli, con architetture rustiche e strade campagnole. Successivamente, il pittoresco veneto influenzò maggiormente la sua immaginazione. Stabilitosi per molti anni a Venezia e Verona, queste città offrirono i loro ponti, case antiche e acque verdi ai suoi studi sul colore e la luce, rappresentando il periodo più ricco della sua attività artistica.

    STIMA:
    min € 8000 - max € 9000
    Base Asta:
    € 2500

  • Francesco Gioli Francesco Gioli
    Pisa 1846 - Firenze 1922
    Olio su tavola cm 18x9,2 firmato in basso a dx F. Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
  • Rubens Santoro Rubens Santoro
    Mongrassano, Cosenza 1859 - Napoli 1942
    Sulla terrazza
    STIMA:
    min € 8000 - max € 9000 offerta libera
  • Pierre Henri Tetar Van Elven Pierre Henri Tetar Van Elven
    Amsterdam 1835 - Milano 1908
    Olio su tavola cm 42x75 firmato in basso a dx P.Elven
    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 1000

  • Pablo Salinas Pablo Salinas
    Madrid 1871 - Roma 1946
    Olio su tavola cm 19,5x10 firmato in basso a dx Pablo Salinas
    STIMA:
    min € 1800 - max € 2000
  • Emo Mazzetti Emo Mazzetti
    Treviso 1870 - Venezia 1955
    Olio su cartone cm 70x50 firmato in basso a dx E.Mazzetti
    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
  • Carlo Coppede Carlo Coppede
    Firenze 1868 - 1952
    Pastelli su carta cm 62x44 firmato in alto a dx C.Coppede
    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
  • Tommaso Cascella Tommaso Cascella
    Ortona 1890 - Pescara 1968
    Pastelli su cartone cm 48x58 firmato in basso a dx T.Cascella
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Edgardo Rossaro Edgardo Rossaro
    Vercelli 1882 - Rapallo 1972
    Olio su tavola cm 14,5x25 firmato in basso a dx E.Rossaro
    STIMA:
    min € 600 - max € 800
  • Alberto Ferrero Alberto Ferrero
    Vercelli 1883 - Roma 1963
    I gabbiani
    STIMA:
    min € 700 - max € 800
  • Neno Mori Neno Mori
    Venezia 1899 - 1968
    Olio su tavola cm 50x35 firmato in basso a dx N.Mori
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Angelo Morbelli Angelo Morbelli
    Alessandria 1853 - Milano 1919
    Lo scialle rosso
    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
  • Guglielmo Ciardi Guglielmo Ciardi
    Venezia 1842-1917
    Olio su tavola cm 29x39,5 firmato in basso a sx G.Ciardi
    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000
  • Vincenzo Caprile Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Profilo di fanciulla
    STIMA:
    min € 5000 - max € 6000 offerta libera
  • Stefano Ussi Stefano Ussi
    Firenze 1822 - 1901
    Olio su tavola cm 15x8 firmato in basso a sx S. Ussi

    Stefano Ussi è stato un pittore italiano, noto per le sue opere storiche e per il suo successivo coinvolgimento nel movimento orientalista. Dopo aver iniziato la sua formazione all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studiò sotto la guida di Pietro Benvenuti, Giuseppe Bezzuoli ed Enrico Pollastrini, Ussi partecipò attivamente alla Prima Guerra di Indipendenza Italiana nel 1848, esperienza che influenzò profondamente la sua arte.
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    Durante questo periodo, fu catturato e imprigionato a Theresienstadt, un'esperienza che ispirò opere come L'esule che dall'Alpe guarda l'Italia.

    Nel 1850, terminati gli studi, Ussi cominciò a farsi conoscere grazie a opere storiche di grande impatto, come La cacciata del duca d'Atene e La congiura dei Pazzi. Nel 1860, la sua crescente fama gli valse la nomina a professore all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove continuò a insegnare per molti anni. Tuttavia, la sua carriera subì una svolta decisiva nel 1869, quando intraprese un viaggio in Egitto in occasione dell'apertura del Canale di Suez. Questo viaggio lo avvicinò al movimento orientalista e ispirò opere come Festa a Fez e Donna araba al pozzo. Successivamente, visitò anche il Marocco, dove approfondì la sua passione per l'arte orientale.

    Nel corso degli anni, oltre a dipinti storici e orientalisti, Ussi si dedicò anche al ritratto, creando opere di notevole raffinatezza come il Ritratto di Linda Ussi in giardino. Morì a Firenze nel 1901, lasciando un'eredità artistica che riflette le trasformazioni culturali e artistiche dell'Italia del XIX secolo. La sua capacità di combinare storia e paesaggi orientali con un senso profondo della luce e della scena lo ha reso uno degli artisti più significativi del suo tempo.

    STIMA:
    min € 1300 - max € 1500
  • Vincenzo Caprile Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Merlettiane a Pellestrina Venezia

    Vincenzo Caprile nacque a Napoli il 24 giugno 1856, figlio di Luigi e Antonietta Fiscone. La sua formazione artistica si sviluppò presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di maestri come Gabriele Smargiassi, Achille Carrillo e Domenico Morelli.
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    Nonostante l'impronta accademica, Caprile preferì l'approccio diretto alla natura, ispirandosi alla Scuola di Resìna, un movimento che si concentrava sull'osservazione realistica e sulla luce naturale, e che vide tra i suoi fondatori artisti come Federico Rossano, Marco De Gregorio e Giuseppe De Nittis.

    La carriera di Caprile ebbe un rapido sviluppo. Nel 1873, partecipò alla Promotrice di Napoli con l'opera "A Posillipo", seguita da un'importante esposizione nel 1880 alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove guadagnò riconoscimenti con il dipinto "Ladote di Rita", un'opera che mostrava influenze narrativi simili a quelle di Luigi Favretto e Francesco Paolo Michetti. Grazie al successo ottenuto, nel 1888 fu nominato professore onorario all'Accademia di Belle Arti di Napoli, un incarico che consolidò la sua posizione nell'ambiente artistico partenopeo.

    Nel 1888, Caprile si recò a Buenos Aires, dove si dedicò principalmente alla pittura di ritratti, ottenendo ampi consensi e diventando membro della Società di Belle Arti della capitale argentina. Dopo un anno, tornò a Napoli, dove continuò a dedicarsi alla pittura di paesaggi e scene di genere, perfezionando il suo stile e consolidando la sua fama come uno degli interpreti più sensibili della vita napoletana.

    Oltre alla sua carriera artistica, Caprile partecipò alla decorazione di luoghi pubblici, tra cui il Caffè Gambrinus di Napoli, dove collaborò con altri artisti noti come Luca Postiglione, Pietro Scoppetta e Vincenzo Irolli, arricchendo gli spazi con le sue opere. Le sue creazioni, che spaziano dalla pittura di paesaggio alla scena di genere, sono esposte in numerosi musei italiani, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, la Galleria di Palazzo Pitti a Firenze e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

    Vincenzo Caprile morì a Napoli il 23 giugno 1936, lasciando un’importante eredità nell’ambito della pittura di genere e paesaggistica. La sua opera è oggi parte integrante del panorama artistico italiano, testimoniando la sua dedizione all'arte e il suo legame profondo con la tradizione pittorica napoletana.

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 900

  • Angelo Torchi Angelo Torchi
    Massa Lombarda (RA) 1856 - 1915
    Olio su tavola cm 24x31,5 firmato in basso a sx A.Torchi



    Angelo Torchi nacque a Massa Lombarda (Ravenna) l'8 novembre 1856, in una famiglia benestante che gli permise di dedicarsi precocemente all'arte. Nel 1874, per assecondare la sua inclinazione al disegno, la famiglia si trasferì a Firenze, dove Torchi si iscrisse all'Istituto Artistico.
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    Qui fu allievo di Lorenzo Gelati e Carlo Markó, esponenti della Scuola di Staggia, che lo introdussero alla pittura en plein air, influenzando il suo approccio naturalistico.

    Nel 1880, Torchi si trasferì a Napoli per studiare con Alceste Campriani, un maestro della Scuola di Resìna, che lo avvicinò alla pittura realista. Tornato a Firenze, entrò in contatto con artisti come Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Francesco e Luigi Gioli, e Diego Martelli, che lo introdussero all'ambiente dei macchiaioli. Partecipò attivamente alle mostre della Promotrice di Belle Arti di Firenze e a quelle di Torino, Milano e Roma, esponendo opere come In risaia dopo il raccolto (1883) e A Mergellina (1883).

    Nel 1889, su consiglio di Martelli, Torchi partecipò all'Esposizione Universale di Parigi, dove entrò in contatto con le opere degli impressionisti e dei divisionisti francesi. Successivamente, soggiornò a Londra, dove fu influenzato dalla pittura di John Constable e dai Preraffaelliti. Queste esperienze lo portarono ad adottare la tecnica divisionista, caratterizzata da una pennellata minuta e l'uso di colori puri per creare effetti luminosi. Opere come Grano al sole (1891) e Il tram rosso (1895) testimoniano questa fase della sua produzione.

    Negli anni successivi, Torchi continuò a esporre regolarmente, partecipando alle Biennali di Venezia dal 1897 al 1914. Le sue opere, spesso ambientate nella campagna romagnola e toscana, riflettono un'evoluzione verso una pennellata più ampia e sfumata, con influenze simboliste. Opere come Tramonto autunnale (1907) e Paesaggio (1905) mostrano questa maturazione stilistica.

    Angelo Torchi morì a Massa Lombarda il 6 dicembre 1915.

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 800

  • Ulisse Caputo Ulisse Caputo
    Salerno 1872 - Parigi 1948
    Olio su tavola cm 23,5x33 firmato in basso a sx U.Caputo

    Nacque a Salerno il 4 novembre 1872 da Ermenegildo e Francesca San Martino. Iniziò a studiare pittura a Cava dei Tirreni sotto Riccardo Alfieri, un artista modesto ma rigoroso nel disegno accademico, grazie al padre scenografo e decoratore teatrale.
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    Successivamente, frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista per il disegno e di Domenico Morelli per la pittura. Interruppe gli studi a causa di difficoltà finanziarie familiari, ma riuscì a riprenderli grazie ai sacrifici del padre. Deluso dall'insegnamento accademico, preferì frequentare lo studio del pittore Gaetano Esposito, il cui stile vigoroso e chiaroscurale influenzò il suo naturalismo temperato.

    L'esordio artistico non fu fortunato: i quadri presentati nel 1897 alla terza Esposizione triennale di Milano e alla mostra "Salvator Rosa" di Napoli passarono inosservati. Deluso, si trasferì a Parigi per conoscere l'arte contemporanea. Qui si affermò rapidamente: il successo con "La vedova" al Salon del 1901 fu seguito da altre opere come "Piazza dell'Osservatorio" (1903), "Nello studio" (1905), "La straniera" e "Quartiere latino" (1907), e "Nel caffè" (1909). Partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui Londra (1904), Cairo (1905), Buenos Aires (1910), e Venezia (1907, 1909, 1910).

    Nel 1909, all'Esposizione internazionale di Roma e a Monaco, si distinse anche come incisore con "La lampada giapponese" e "Al quartiere latino". Continuò a produrre opere caratterizzate da un uso delicato del colore e abili giochi di luci e ombre, rappresentando teatri, caffè concerto, dame eleganti e ritratti come "Violoncellista" (1910) e "La sinfonia" (1914). Tuttavia, il suo stile, seppur di successo, divenne manieristico e ripetitivo.

    Nonostante ciò, le sue migliori opere del secondo periodo furono piccole vedute impressionistiche di Parigi e del Lungosenna. Concluse la sua vita a Parigi nel 1948.

    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 1300

  • Pietro Scoppetta Pietro Scoppetta
    Amalfi (SA) 1863 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 18x24,3 firmato in basso a dx P.Scoppetta

    Pietro Scoppetta nacque ad Amalfi il 15 febbraio 1863 e morì a Napoli il 9 febbraio 1920. Iniziò la sua formazione artistica sotto la guida di Giacomo Di Chirico.
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    Nel 1891 si trasferì a Napoli, dove partecipò attivamente alla vita culturale dell'epoca, frequentando il Caffè Gambrinus e collaborando come illustratore per la casa editrice Treves. Tra il 1897 e il 1903 visse a Parigi, dove fu influenzato dall'impressionismo, e successivamente soggiornò a Londra. Al suo ritorno in Italia, espose alla Biennale di Venezia nel 1920. Le sue opere sono conservate in musei come il Museo Civico di Castel Nuovo di Napoli e la Pinacoteca di Capodimonte.

    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000
    Base Asta:
    € 800

  • Guido Agostini Guido Agostini
    Firenze XIX - XX
    Cascata di Staubbach Svizzera

    Guido Agostini (1870-1898) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni di paesaggi toscani. Nato a Milano, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha sviluppato le sue abilità artistiche.
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    Le sue opere, sebbene non numerose, ritraggono principalmente scorci delle campagne toscane, con casolari e castelli come soggetti principali. La sua carriera artistica si è estesa dal 1865 al 1898, periodo in cui ha partecipato a diverse esposizioni, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, dimostrando un continuo interesse per il suo lavoro. Guido Agostini è scomparso prematuramente nel 1898, ma il suo contributo all'arte paesaggistica italiana rimane significativo.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Pietro Scoppetta Pietro Scoppetta
    Amalfi (SA) 1863 - Napoli 1920
    Pescatori ad Amalfi
    STIMA:
    min € 6000 - max € 8000 offerta libera
  • Pietro Fragiacomo Pietro Fragiacomo
    Trieste 1856 - Venezia 1922
    Olio su cartone cm 21x31,5 firmato in basso a dx P.Fragiacomo
    STIMA:
    min € 1500 - max € 1700
  • Alessandro Pomi Alessandro Pomi
    Mestre 1890 - 1976
    Olio su tavola cm 69x41 firmato in basso a sx A.Pomi
    STIMA:
    min € 8000 - max € 10000
  • Umberto Martina Umberto Martina
    Dardago di Budoia (PN) 1880 Tauriano 1945 (PN)
    Olio su cartone cm 22x68 firmato in basso a dx U.Martina (difetti)
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
  • Angelo Pavan Angelo Pavan
    Vicenza 1893 - Venezia 1945
    Olio su tavola cm 32x37,5 firmato in basso a dx A.Pavan
    STIMA:
    min € 1400 - max € 1600
  • Pompeo Mariani Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Olio su cartone cm 24x16,5 firmato in basso a sx P.Mariani
    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
  • Umberto Martina Umberto Martina
    Dardago di Budoia (PN) 1880 Tauriano 1945 (PN)
    Olio su cartone cm 22x68 firmato in basso a dx U.Martina (difetti)
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
  • Lino Selvatico Lino Selvatico
    Padova, 1872 - Treviso, 1924
    Olio su tela cm 81,5x54,5 firmato in alto a dx Lino Selvatico
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
  • Leonardo Roda Leonardo Roda
    Racconigi 1868 - Torino 1933
    Olio su cartone cm 31,5x46 firmato in basso a dx L.Roda
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871 - 1950
    Pastorella Abruzzese
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500 offerta libera
  • Pio Joris Pio Joris
    Roma 1843-1921
    Olio su tavola cm 21,5x16 firmato in basso a dx P.Joris

    Pio Joris (Roma, 8 giugno 1843 – 6 marzo 1921) è stato un pittore, incisore e acquarellista italiano, noto per il suo stile che mescolava il verismo con una tecnica pittorica vivace e brillante. Figlio di Giovanni Battista Joris, un antiquario, e Maddalena Vergè, una sarta, ricevette la sua prima formazione artistica da Emanuele Pastina, un pittore paesaggista napoletano.
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    In seguito, studiò all'Istituto di Belle Arti di Roma dal 1855 al 1861, e un anno dopo frequentò l'Accademia di San Luca, dove fu allievo di Achille Vertunni.

    L'incontro con l'arte della scuola toscana e l'uso della "macchia" segnò una tappa fondamentale nel suo percorso artistico, in particolare dopo la visita all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Firenze nel 1861. Nel 1866, intraprese un viaggio a Napoli, Capri e Sorrento, dove ebbe l'opportunità di incontrare due grandi pittori italiani, Domenico Morelli e Filippo Palizzi, i quali influenzarono profondamente il suo stile. A Roma, conobbe anche Mariano Fortuny, il cui lavoro ebbe un impatto significativo sulla sua pittura.

    Nel corso della sua carriera, Joris espose in numerosi eventi internazionali, ottenendo riconoscimenti di prestigio. Nel 1869, il suo dipinto Domenica mattina fuori Porta del Popolo gli valse una medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera. Partecipò anche ad altre esposizioni a Vienna, Parigi e Roma, e nel 1900 ricevette la medaglia d'oro e la Legion d'Onore al Salon di Parigi. Le sue opere trattano spesso temi di folklore romano, raffigurando scene di vita quotidiana, ma si dedicò anche a soggetti storici, come La fuga di papa Eugenio IV, oggi conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

    Joris fu tra i fondatori dell'Associazione degli Acquarellisti Romani e prese parte attivamente alle esposizioni degli Amatori e Cultori di Belle Arti. Il suo stile equilibrato, che univa il realismo alla bellezza visiva, lo rese uno degli artisti più apprezzati della Roma di fine Ottocento.

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1300
  • Attilio Pratella Attilio Pratella
    Lugo 1856 - Napoli 1949
    Olio su tavola cm 14,5x20 firmato in basso a dx A.Pratella

    Attilio Pratella nacque a Lugo di Romagna il 19 aprile 1856. Studiò disegno con il pittore Ippolito Bonaveri e nel 1876 cambiò il cognome da Pratelli a Pratella, come suo fratello Francesco.
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    Grazie a una borsa di studio, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna (1877-78) e poi Napoli, dove studiò sotto Filippo Palizzi e conobbe artisti come Renzo Corcos e Vincenzo Migliaro.

    Espose per la prima volta nel 1881 alla Promotrice Salvator Rosa di Napoli. Per mantenersi, dipinse vedute e scene popolari per la bottega di Giuseppe Massa, che piacquero all’imprenditore Luigi Caflisch. Collaborò anche con l’antiquario Charles Varelli e lavorò come decoratore di ceramiche per Cesare Cacciapuoti. Illustrò opere per lo scrittore Gaetano Miranda e partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali, guadagnando prestigio con opere come "Lavandaie al fiume" e "Sul molo".

    Nel 1887, sposò Annunziata Belmonte e si trasferì al Vomero, Napoli, producendo paesaggi che riflettevano una finezza tonale simile a quella di Giuseppe De Nittis. Partecipò a numerose mostre, come la Biennale di Venezia e l’Esposizione internazionale di Buenos Aires, dove presentò opere che esploravano temi atmosferici e tonali.

    Nonostante difficoltà economiche, continuò a esporre e ricevette riconoscimenti, come la nomina a professore onorario dell’Accademia di Napoli nel 1902. Collaborò alle illustrazioni per "Myricae" di Giovanni Pascoli e partecipò a mostre fino agli anni '30. Morì il 28 aprile 1949 a Napoli.

    Fonti principali includono archivi e cataloghi d'arte pubblicati tra il 1929 e il 1941.

    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
    Base Asta:
    € 400

  • Eugenio Scorzelli Eugenio Scorzelli
    Buenos Aires 1890 - Napoli 1957
    Olio su tavola cm 20x30 firmato in basso a sx E.Scorzelli



    Eugenio Scorzelli nacque a Buenos Aires il 15 aprile 1890 da padre napoletano e madre lombarda. Nel 1906, a soli sedici anni, si trasferì in Italia con il padre, stabilendosi a Roccadaspide, nel Cilento.
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    Cresciuto in una famiglia di modeste condizioni economiche, frequentò vari collegi, ma spesso veniva allontanato per ritardi nei pagamenti, un'esperienza che segnò profondamente la sua vita. Fu poi affidato alle cure di uno zio, Eugenio, da cui prese il nome e che divenne una figura di riferimento nella sua crescita.

    Scorzelli intraprese gli studi all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di maestri come Michele Cammarano, Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Durante questo periodo, la sua pittura si arricchì di nuove influenze, tra cui quella di Giuseppe De Nittis, che lo ispirò a rappresentare la vita quotidiana con una luce vibrante e una pennellata dinamica. A Napoli, conobbe e sposò Teresa Benassi, che divenne sua musa e gli diede un figlio, Lello Scorzelli, anch'egli artista.

    Nel 1921, Scorzelli partecipò alla prima Biennale d'Arte della città di Napoli con il dipinto Uscita dalla messa. Successivamente, si trasferì in Argentina, dove i suoi quadri riscossero successo e gli permisero di ottenere una certa sicurezza economica. Durante i suoi viaggi in Europa, soggiornò a Londra, Parigi e in Olanda, città che influenzarono ulteriormente il suo stile pittorico. Nel 1926, partecipò alla Biennale di Venezia con l'opera Donne che lavorano.

    Nel 1937, fu nominato assistente alla cattedra di pittura all'Accademia di Brera, incarico che ricoprì per quindici anni, per poi proseguire all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 1940, fu chiamato ad affrescare il padiglione delle Repubbliche Marinare alla Mostra d'Oltremare di Napoli, un'opera che andò distrutta durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

    Scorzelli continuò a esporre le sue opere in diverse città italiane e all'estero, tra cui Napoli, Venezia e Milano, fino agli anni Quaranta. Morì a Napoli nel 1957, mentre stava dipingendo il volto della moglie nel suo studio.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 300

  • Giuseppe Pesa Giuseppe Pesa
    Polistena (RC) 1928 - 2000
    Olio su tavola cm 28x18 firmato in basso a dx Giuseppe Pesa



    Giuseppe Pesa nacque a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, il 1º novembre 1928. Fin da giovane si dedicò con passione allo studio del disegno e della pittura, frequentando corsi artistici a Napoli e Roma.
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    La sua carriera pittorica ebbe inizio nel 1946 con una mostra a Reggio Calabria, e successivamente partecipò attivamente alla vita artistica nazionale e internazionale. Negli anni Cinquanta ottenne i suoi primi successi internazionali con esposizioni in Germania e Scandinavia, dove divenne particolarmente apprezzato dai collezionisti tedeschi. Nel 1980, la Galleria Atelier di Vienna utilizzò le sue opere per inaugurare la sua attività espositiva. Trascorse la sua vita tra Milano, Camogli e la sua Polistena, lasciando opere che ritraggono indimenticabili vedute di questi luoghi.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
    Base Asta:
    € 200

  • Eugenio Buono Eugenio Buono
    Napoli 1860 - 1948
    Via di New York

    Eugenio Buono, nato a Napoli, è stato un pittore e fotografo italiano di spicco nella seconda metà dell'Ottocento. Allievo di Domenico Morelli presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, proseguì la sua formazione a Roma sotto la guida di Cesare Maccari.
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    La sua carriera artistica lo portò a esporre in numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui Venezia, Milano, Genova, Torino, Vienna, Praga, San Pietroburgo, Berlino, Monaco di Baviera, Monaco e Londra. Le sue opere principali includono "Casa delle Vestali", "Case bianche", "In piazza d'armi", "Dintorni di Napoli", "Sole in settembre", "Lo stato d'assedio a Napoli", "Marina di Capri", "Sulla via della Puglia", "Ritorno dal mercato di Cerreto Sannita" e "Ritorno dalla pesca". Oltre alla pittura, Buono coltivò una passione per la fotografia, documentando aspetti della vita quotidiana e scene di Napoli, tra cui immagini del circo di Buffalo Bill a Napoli nel 1893. La sua villa a via Tasso divenne un punto di riferimento per artisti e intellettuali dell'epoca. Eugenio Buono morì nel 1948, lasciando un'eredità significativa nel panorama artistico italiano.

    STIMA:
    min € 1300 - max € 1500
    Base Asta:
    € 600

  • Gustavo Pisani Gustavo Pisani
    Napoli 1887 - 1948
    Olio su cartone cm 17x13 firmato in basso a sx G.Pisani

    Gustavo Pisani (Napoli, 1877 – 1948) è stato un pittore e illustratore italiano, esponente della scuola napoletana. Nato a Napoli, ha frequentato l'Accademia di Belle Arti della sua città, dove ha studiato sotto la guida di Filippo Palizzi.
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    La sua carriera artistica è stata caratterizzata da una notevole versatilità: si è distinto nella pittura di paesaggi e figure, nelle illustrazioni e ha collaborato anche nel campo giornalistico. Ha partecipato a numerose mostre, sia nazionali che internazionali, ottenendo riconoscimenti e premi che hanno sottolineato la qualità e l'originalità delle sue opere. Le sue creazioni spaziano da scene di mercato a ritratti di vita quotidiana, sempre con una particolare attenzione ai dettagli e all'atmosfera tipica della tradizione pittorica napoletana.

    STIMA:
    min € 700 - max € 900
  • Vincenzo Montefusco Vincenzo Montefusco
    Cava dei Tirreni (SA) 1852 - Roma 1912
    Il rimprovero
    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000 offerta libera
  • Riccardo Galli Riccardo Galli
    Milano 1869 - Barzio (LC) 1944
    Olio su tela cm 48,5x59 firmato in basso a dx Riccardo Galli
    STIMA:
    min € 1500 - max € 1700
  • Enrico Fanfani Enrico Fanfani
    Firenze 1824 - post 1885
    Olio su tela cm 84x62 firmato in basso a dx E.Fanfani
    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
  • Angiolo D'Andrea Angiolo D'Andrea
    Rauscedo (PN) 1880 - 1942
    Olio su tavola cm 21x32 firmato sul retro
    STIMA:
    min € 700 - max € 900
  • Pompeo Mariani Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Tecnica mista su cartone cm 9x14 firmato in basso a sx P.Mariani
    STIMA:
    min € 700 - max € 800
  • Pompeo Mariani Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Tecnica mista su cartone cm 9x12 firmato in basso a sx P.M.
    STIMA:
    min € 700 - max € 800
  • Carlo Costantino Tagliabue Carlo Costantino Tagliabue
    Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
    San Michele di Pagana ( Rapallo )
    STIMA:
    min € 800 - max € 900
  • Lionello Balestrieri Lionello Balestrieri
    Cetona 1872 - 1958
    Olio su cartone cm 77,5x161 firmato in basso a dx L.Balestrieri
    STIMA:
    min € 5000 - max € 6000
  • Gino Federici Gino Federici
    Milano 1888-1973
    Olio su tela cm 71x98 firmato in basso a dx Federici
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Gaetano Esposito Gaetano Esposito
    Salerno 1858 - Sala Consilina (SA) 1911
    Olio su tela cm 35x48 firmato in basso sx G.Esposito Napoli
    STIMA:
    min € 3500 - max € 4000 offerta libera
  • Federico Rossano Federico Rossano
    Napoli 1835 - 1912
    Olio su tavola cm 11x22,5 firmato in basso a dx Rossano

    Federico Rossano nacque a Napoli il 31 agosto 1835, figlio di Vincenzo Rossano ed Elisabetta Guisini. Sin da giovane, la sua inclinazione verso l’arte lo portò a intraprendere gli studi presso la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, inizialmente orientandosi verso l'architettura per seguire le aspettative paterne.
    Clicca per espandere

    Tuttavia, la sua passione per la pittura lo portò a cambiare indirizzo e a studiare sotto la guida dei maestri Giacinto Gigante e Gennaro Ruo. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla scelta di studiare direttamente la natura, una scelta che lo portò a lasciare l’Accademia per dedicarsi autonomamente alla pittura.

    Nel 1858, Rossano si trasferì a Portici, dove grazie all'invito del pittore Marco De Gregorio, allestì il suo studio nel Palazzo Reale. Qui entrò in contatto con altri artisti che avrebbero avuto un'importante influenza sulla sua carriera, come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Insieme, fondarono la “Scuola di Resina”, un gruppo che si ispirava ai principi veristi e ai macchiaioli, con l'intento di rappresentare la realtà e la luce naturale in modo autentico.

    La sua carriera artistica decollò nel 1862, quando espose alla Promotrice di Napoli, e proseguì con partecipazioni a mostre prestigiose come la Promotrice “Salvator Rosa” di Napoli e l'Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861. La sua arte, caratterizzata da delicate trasparenze e una tavolozza armoniosa, gli valse riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Nel 1873, espose a Vienna, ottenendo un premio, e partecipò al Salon di Parigi nel 1876 con opere come “I covoni”.

    Nel 1876, Rossano si trasferì a Parigi, dove rimase per circa venti anni. Lì, fu profondamente influenzato dalla pittura impressionista e dalla Scuola di Barbizon, sviluppando uno stile che combinava pennellate fluide e luminose con atmosfere malinconiche. Nel 1880, sposò Zelye Brocheton, figlia di un notaio di Soissons. Questo periodo parigino segnò un importante capitolo della sua carriera, durante il quale consolidò la sua reputazione in Europa.

    Nel 1893, Rossano tornò a Portici, dove le difficoltà economiche lo spinsero ad accettare un incarico come insegnante di paesaggio presso la Reale Accademia del Disegno di Napoli, posizione che mantenne fino al 1902. Continuò a partecipare alle Biennali di Venezia, dove espose nel 1899, 1905 e 1910, consolidando ulteriormente la sua fama. La sua arte continuò a essere apprezzata, e sue opere vennero acquisite da importanti collezioni pubbliche, come quella della Galleria di Capodimonte e della Galleria d'Arte Moderna di Roma.

    Federico Rossano morì a Napoli il 15 maggio 1912, lasciando un’importante eredità artistica. Le sue opere sono oggi conservate in diverse collezioni, a testimonianza del suo contributo fondamentale alla pittura italiana.


    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
  • Giuseppe De Sanctis Giuseppe De Sanctis
    Napoli 1858 -1924
    Olio su tela su cartone cm 18x23 firmato in basso a sx G. De Sanctis

    Giuseppe De Sanctis nacque a Napoli il 21 giugno 1858, in una famiglia culturalmente vivace. Suo padre, Cesare, un uomo d'affari appassionato di musica e arte, e sua madre, Caterina, supportarono fin da subito la sua inclinazione verso la pittura.
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    Il celebre compositore Giuseppe Verdi fu suo padrino di battesimo, un segno della serietà culturale che circondava la sua crescita. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di maestri come Domenico Morelli, Filippo Palizzi e Gioacchino Toma, i quali influenzarono profondamente il suo stile.
    Durante la sua carriera, De Sanctis visse a Londra e Parigi, città che lasciarono un segno indelebile nel suo percorso artistico. A Parigi, entrò in contatto con alcuni dei più importanti artisti dell'epoca, tra cui Jean-Léon Gérôme e Pascal Dagnan-Bouveret, e lavorò per la prestigiosa galleria Goupil & Cie, realizzando numerosi ritratti femminili che divennero tra le sue opere più celebri. La sua arte spaziava tra soggetti storici, come in "La preghiera della sera a Bisanzio", e scene di genere, passando per paesaggi dettagliati che rispecchiavano la sua maestria nel trattamento della luce e della materia.
    Partecipò a numerose mostre, sia in Italia che all'estero, ottenendo riconoscimenti importanti, tra cui una medaglia d'argento all'Esposizione di Palermo del 1891. La sua arte, che abbracciava anche l'incisione ad acquaforte, si distinse per una tecnica raffinata e per la sua capacità di esprimere una sensibilità unica, molto apprezzata dalla borghesia dell'epoca. Fu anche docente all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove trasmise la sua passione per l'arte e la tecnica pittorica alle nuove generazioni.
    Giuseppe De Sanctis morì a Napoli il 19 giugno 1924.

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    min € 900 - max € 1000
    Base Asta:
    € 250

  • Antonino Leto Antonino Leto
    Monreale PA 1844 - Capri NA 1913
    Olio su tavola cm 16x10,5 firmato in basso a dx Leto



    Antonino Leto nacque a Monreale, in provincia di Palermo, il 14 giugno 1844. Fin da giovane, manifestò una spiccata inclinazione per l’arte, dedicandosi al disegno e alla pittura in modo autodidatta.
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    Nel 1861, grazie al sostegno dello zio e a un contributo dell’amministrazione comunale, si trasferì a Palermo per perfezionarsi sotto la guida del pittore Luigi Barba e successivamente nello studio del paesaggista Luigi Lojacono. In questo periodo, Leto assimilò il naturalismo napoletano di matrice palizziana, dipingendo vedute e paesaggi dal vero.

    Nel 1864 si trasferì a Napoli, dove entrò in contatto con la Scuola di Resìna, influenzata dalla lezione dei macchiaioli e promossa da artisti come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Tuttavia, a causa di problemi di salute, fu costretto a rientrare in Sicilia, dove continuò la sua attività pittorica. Nel 1870 partecipò alla Promotrice di Palermo con l'opera Il ritorno dal pascolo, acquistata dal prefetto Medici, e l'anno successivo ottenne la medaglia d'oro all'Esposizione regionale di Siracusa con La bufera.

    Nel 1874 vinse il Concorso per il Pensionato Artistico a Roma, trasferendosi nella capitale, dove conobbe Francesco Paolo Michetti e approfondì la sua formazione artistica. Successivamente, si stabilì a Firenze, dove perfezionò ulteriormente la sua tecnica pittorica. Nel 1878 si trasferì a Parigi, dove frequentò l'ambiente artistico dell'epoca, entrando in contatto con artisti come Giuseppe De Nittis e Federico Rossano.

    Nel 1880 tornò a Portici, in provincia di Napoli, e successivamente si trasferì in Sicilia. Due anni più tardi si stabilì a Capri, dove si dedicò a ritrarre con colori vibranti gli angoli più caratteristici dell'isola e dei suoi abitanti. Le sue opere, caratterizzate da una luce intensa e da una vivace rappresentazione della vita quotidiana, riscossero un grande successo di pubblico e critica. Nel 1889 partecipò all'Esposizione Universale di Parigi.

    Nel 1899 si stabilì definitivamente a Capri, dove continuò la sua attività pittorica fino alla morte, avvenuta il 31 maggio 1913.

    STIMA:
    min € 2500 - max € 3000
    Base Asta:
    € 900

  • Federico Rossano Federico Rossano
    Napoli 1835 - 1912
    Olio su tavola cm 9x17,5 firmato in basso a dx F.Rossano

    Federico Rossano nacque a Napoli il 31 agosto 1835, figlio di Vincenzo Rossano ed Elisabetta Guisini. Sin da giovane, la sua inclinazione verso l’arte lo portò a intraprendere gli studi presso la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, inizialmente orientandosi verso l'architettura per seguire le aspettative paterne.
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    Tuttavia, la sua passione per la pittura lo portò a cambiare indirizzo e a studiare sotto la guida dei maestri Giacinto Gigante e Gennaro Ruo. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla scelta di studiare direttamente la natura, una scelta che lo portò a lasciare l’Accademia per dedicarsi autonomamente alla pittura.

    Nel 1858, Rossano si trasferì a Portici, dove grazie all'invito del pittore Marco De Gregorio, allestì il suo studio nel Palazzo Reale. Qui entrò in contatto con altri artisti che avrebbero avuto un'importante influenza sulla sua carriera, come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Insieme, fondarono la “Scuola di Resina”, un gruppo che si ispirava ai principi veristi e ai macchiaioli, con l'intento di rappresentare la realtà e la luce naturale in modo autentico.

    La sua carriera artistica decollò nel 1862, quando espose alla Promotrice di Napoli, e proseguì con partecipazioni a mostre prestigiose come la Promotrice “Salvator Rosa” di Napoli e l'Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861. La sua arte, caratterizzata da delicate trasparenze e una tavolozza armoniosa, gli valse riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Nel 1873, espose a Vienna, ottenendo un premio, e partecipò al Salon di Parigi nel 1876 con opere come “I covoni”.

    Nel 1876, Rossano si trasferì a Parigi, dove rimase per circa venti anni. Lì, fu profondamente influenzato dalla pittura impressionista e dalla Scuola di Barbizon, sviluppando uno stile che combinava pennellate fluide e luminose con atmosfere malinconiche. Nel 1880, sposò Zelye Brocheton, figlia di un notaio di Soissons. Questo periodo parigino segnò un importante capitolo della sua carriera, durante il quale consolidò la sua reputazione in Europa.

    Nel 1893, Rossano tornò a Portici, dove le difficoltà economiche lo spinsero ad accettare un incarico come insegnante di paesaggio presso la Reale Accademia del Disegno di Napoli, posizione che mantenne fino al 1902. Continuò a partecipare alle Biennali di Venezia, dove espose nel 1899, 1905 e 1910, consolidando ulteriormente la sua fama. La sua arte continuò a essere apprezzata, e sue opere vennero acquisite da importanti collezioni pubbliche, come quella della Galleria di Capodimonte e della Galleria d'Arte Moderna di Roma.

    Federico Rossano morì a Napoli il 15 maggio 1912, lasciando un’importante eredità artistica. Le sue opere sono oggi conservate in diverse collezioni, a testimonianza del suo contributo fondamentale alla pittura italiana.

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 400

  • Alceste Campriani Alceste Campriani
    Terni 1848 - Lucca 1933
    Olio su tela su tavola cm 17x31 firmato in basso a sx A. Campriani

    Alceste Campriani nacque a Terni l'8 febbraio 1848, in una famiglia agiata, ma la sua infanzia fu segnata dalle difficoltà economiche derivanti dall'adesione del padre ai moti insurrezionali del 1860. Nel 1861, la sua famiglia si trasferì a Napoli, dove Alceste frequentò l'Accademia di Belle Arti dal 1862 al 1869.
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    Durante gli anni di formazione, ebbe modo di entrare in contatto con artisti di rilievo come Giuseppe De Nittis, Vincenzo Gemito e Antonio Mancini. La sua carriera prese una svolta importante nel 1870, grazie all'interessamento di De Nittis, che gli permise di entrare in contatto con il mercante d'arte Adolphe Goupil. Questo incontro lo portò a esporre le sue opere in Inghilterra, Francia, Belgio e Stati Uniti, consolidando la sua reputazione internazionale.
    Campriani fu associato alla Scuola di Resìna, un gruppo di artisti che si distinse per la sua interpretazione del paesaggio e della vita quotidiana. Le sue opere, come "Il ritorno dal Santuario di Montevergine", esposta a Torino nel 1880, riflettono chiaramente l'influenza di questa scuola. Le sue pitture spaziavano dai paesaggi napoletani a scene di genere, come "Il mercato dei cavalli" e "La partita a bocce". Dopo il 1884, la sua arte si fece sempre più libera, come si può vedere in lavori come "Scirocco sulla costiera amalfitana" e "Il mattino", che esprimono una visione più personale e intimista.
    Nel 1899, Campriani dipinse "Solitudine", un'opera che mostra una forte influenza simbolista, segnando una nuova fase del suo percorso artistico. Nel 1911, fu nominato direttore dell'Accademia di Belle Arti di Lucca, un incarico che mantenne fino al 1921. Alceste Campriani morì a Lucca il 27 ottobre 1933.

    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
    Base Asta:
    € 300

  • Attilio Pratella Attilio Pratella
    Lugo 1856 - Napoli 1949
    Olio su tavola cm 11,2 x17,8 firmato in basso a dx A.Pratella

    Attilio Pratella nacque a Lugo di Romagna il 19 aprile 1856. Studiò disegno con il pittore Ippolito Bonaveri e nel 1876 cambiò il cognome da Pratelli a Pratella, come suo fratello Francesco.
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    Grazie a una borsa di studio, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna (1877-78) e poi Napoli, dove studiò sotto Filippo Palizzi e conobbe artisti come Renzo Corcos e Vincenzo Migliaro.

    Espose per la prima volta nel 1881 alla Promotrice Salvator Rosa di Napoli. Per mantenersi, dipinse vedute e scene popolari per la bottega di Giuseppe Massa, che piacquero all’imprenditore Luigi Caflisch. Collaborò anche con l’antiquario Charles Varelli e lavorò come decoratore di ceramiche per Cesare Cacciapuoti. Illustrò opere per lo scrittore Gaetano Miranda e partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali, guadagnando prestigio con opere come "Lavandaie al fiume" e "Sul molo".

    Nel 1887, sposò Annunziata Belmonte e si trasferì al Vomero, Napoli, producendo paesaggi che riflettevano una finezza tonale simile a quella di Giuseppe De Nittis. Partecipò a numerose mostre, come la Biennale di Venezia e l’Esposizione internazionale di Buenos Aires, dove presentò opere che esploravano temi atmosferici e tonali.

    Nonostante difficoltà economiche, continuò a esporre e ricevette riconoscimenti, come la nomina a professore onorario dell’Accademia di Napoli nel 1902. Collaborò alle illustrazioni per "Myricae" di Giovanni Pascoli e partecipò a mostre fino agli anni '30. Morì il 28 aprile 1949 a Napoli.

    Fonti principali includono archivi e cataloghi d'arte pubblicati tra il 1929 e il 1941.

    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
  • Carlo Costantino Tagliabue Carlo Costantino Tagliabue
    Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
    Pascolo
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Pompeo Mariani Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Tecnica mista su cartone cm 9x14,5 firmato in basso a dx P.Mariani
    STIMA:
    min € 700 - max € 800
  • Silvio Poma Silvio Poma
    Trescore Balneario (BG) 1841 - Turate (CO) 1932
    Olio su cartone cm 13,5x26,5 firmato in basso a sx S.Poma
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Carlo Costantino Tagliabue Carlo Costantino Tagliabue
    Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
    Olio su tela applicata cm 30x40 firmato in basso a sx C.Tagliabue
    STIMA:
    min € 700 - max € 900
  • Vincenzo Caprile Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Olio su tavola cm 14x23 firmato in basso a dx Caprile




    Vincenzo Caprile nacque a Napoli il 24 giugno 1856, figlio di Luigi e Antonietta Fiscone. La sua formazione artistica si sviluppò presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di maestri come Gabriele Smargiassi, Achille Carrillo e Domenico Morelli.
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    Nonostante l'impronta accademica, Caprile preferì l'approccio diretto alla natura, ispirandosi alla Scuola di Resìna, un movimento che si concentrava sull'osservazione realistica e sulla luce naturale, e che vide tra i suoi fondatori artisti come Federico Rossano, Marco De Gregorio e Giuseppe De Nittis.

    La carriera di Caprile ebbe un rapido sviluppo. Nel 1873, partecipò alla Promotrice di Napoli con l'opera "A Posillipo", seguita da un'importante esposizione nel 1880 alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove guadagnò riconoscimenti con il dipinto "Ladote di Rita", un'opera che mostrava influenze narrativi simili a quelle di Luigi Favretto e Francesco Paolo Michetti. Grazie al successo ottenuto, nel 1888 fu nominato professore onorario all'Accademia di Belle Arti di Napoli, un incarico che consolidò la sua posizione nell'ambiente artistico partenopeo.

    Nel 1888, Caprile si recò a Buenos Aires, dove si dedicò principalmente alla pittura di ritratti, ottenendo ampi consensi e diventando membro della Società di Belle Arti della capitale argentina. Dopo un anno, tornò a Napoli, dove continuò a dedicarsi alla pittura di paesaggi e scene di genere, perfezionando il suo stile e consolidando la sua fama come uno degli interpreti più sensibili della vita napoletana.

    Oltre alla sua carriera artistica, Caprile partecipò alla decorazione di luoghi pubblici, tra cui il Caffè Gambrinus di Napoli, dove collaborò con altri artisti noti come Luca Postiglione, Pietro Scoppetta e Vincenzo Irolli, arricchendo gli spazi con le sue opere. Le sue creazioni, che spaziano dalla pittura di paesaggio alla scena di genere, sono esposte in numerosi musei italiani, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, la Galleria di Palazzo Pitti a Firenze e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

    Vincenzo Caprile morì a Napoli il 23 giugno 1936, lasciando un’importante eredità nell’ambito della pittura di genere e paesaggistica. La sua opera è oggi parte integrante del panorama artistico italiano, testimoniando la sua dedizione all'arte e il suo legame profondo con la tradizione pittorica napoletana.

    STIMA:
    min € 1500 - max € 2000
  • Carlo Perindani Carlo Perindani
    Milano 1899 - Capri 1986
    Olio su tavola cm 20,5x21 firmato in basso a sx C.Perindani

    Carlo Perindani nacque a Milano il 3 settembre 1899, in una famiglia originaria di Fontanellato. Suo nonno, Giovanni, pittore, era figlio illegittimo di un prete e il suo cognome derivava dall'unione dei cognomi dei suoi genitori adottivi: Peri e Dani.
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    Suo padre, Edgardo, pittore, scenografo e disegnatore affermato, studiò a Parma e a Parigi, distinguendosi per uno stile influenzato dal Liberty francese. Carlo frequentò un corso serale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Durante la Prima Guerra Mondiale, prestò servizio sul Piave. Nel 1924, visitò l'Isola di Capri, dove conobbe artisti come Carlo Siviero, Giuseppe Casciaro, Augusto Lovatti e Antonino Leto. L'isola, con la sua luce mediterranea e la natura selvaggia, divenne la sua principale fonte d'ispirazione. Perindani dipinse scene marine, scorci di Marina Piccola e paesaggi caratterizzati da uliveti e stradine con case dai balconi fioriti. Nel 1931, partecipò alla Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma, esponendo accanto a artisti come Balla, Morandi, Depero e Guttuso. Tra le mostre personali, si ricordano quelle del 1939, 1940, 1977, 1979, 1981 e 1988. Nel 1988, il Comune di Milano gli dedicò una mostra intitolata "Carlo Perindani, milanese, pittore del mare". Carlo Perindani morì a Capri il 23 luglio 1986, lasciando un'importante eredità artistica legata al mare e alla bellezza dell'isola.

    STIMA:
    min € 700 - max € 900
    Base Asta:
    € 200

  • Joaquim Miro Argenter Joaquim Miro Argenter
    Spagna 1849 - 1914
    Olio su tavola cm 30x15 firmato in basso a dx J.Argenter



    Joaquim Miró Argenter nacque a Sitges, nella provincia di Barcellona, il 3 febbraio 1849. Figlio di José Miró Argenter, eroe della guerra di indipendenza cubana, e di Dolors Ferrà i Oromí, Joaquim crebbe in un ambiente culturalmente stimolante.
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    Nonostante la formazione generalmente autodidatta, fu discepolo del pittore Arcadio Mas i Fondevila. Nel 1877, contribuì alla decorazione del Casino Prado di Sitges, collaborando con Joan Soler i Casanovas.

    Miró Argenter fu un membro attivo della Scuola Luminista di Sitges, un gruppo di artisti che si riunivano nella sua città natale alla fine del XIX secolo per creare un genere pittorico volto a catturare la vibrante luce mediterranea. Le sue opere, caratterizzate da paesaggi luminosi e scene di vita quotidiana, riflettono l'evoluzione di Sitges tra gli anni 1880 e 1910. Dipinse marinas, orti e masías, spesso ispirandosi alle opere di Fortuny.

    Partecipò alle competizioni artistiche di Barcellona nel 1888, 1894 e 1896, ottenendo riconoscimenti per la sua maestria nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi rappresentati. Le sue opere sono conservate in diverse collezioni, tra cui il Museo Cau Ferrat, che ospita dipinti come La Malvasía del 1895.

    Miró Argenter morì il 18 febbraio 1914 a Parigi.

    STIMA:
    min € 1800 - max € 2000
    Base Asta:
    € 500

  • Rafael Senet Rafael Senet
    Seville 1856 - Seville 1926
    Olio su tela cm 19,5x34 firmato in basso a sx R.Senet



    Rafael Senet Pérez nacque a Siviglia il 7 ottobre 1856 e morì nella stessa città nel 1926. Pittore e acquerellista spagnolo, è noto per le sue vedute di Venezia e per le sue scene costumbriste e orientali.
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    Iniziò la sua formazione artistica alla Real Academia de Bellas Artes de Santa Isabel de Hungría di Siviglia, dove fu allievo di Teodoro Aramburu, Joaquín Domínguez Bécquer ed Eduardo Cano. Nel 1880 si trasferì a Madrid, dove ebbe l'opportunità di studiare i grandi maestri del Prado. Nel 1881, grazie al sostegno del banchiere Ramón de Ibarra, si recò a Roma, dove studiò con José Villegas Cordero. Durante il suo soggiorno in Italia, viaggiò attraverso il sud della penisola e il Veneto, dedicandosi alla pittura di vedute e scene di vita quotidiana.

    Nel 1884, la sua opera El regreso de la pesca en Nápoles gli valse una medaglia d'argento alla Esposizione Nazionale di Belle Arti di Madrid. Nello stesso anno, ottenne un riconoscimento simile all'Esposizione Internazionale di Monaco. Partecipò anche all'Esposizione del Centro di Acquarellisti di Barcellona e alla Quinta Mostra Internazionale di Belle Arti nel 1907. Fu associato al gruppo di paesaggisti di Alcalá de Guadaira, guidato da Emilio Sánchez Perrier.

    Molte delle sue opere sono conservate in collezioni private, in particolare in Inghilterra, dove furono esposte e vendute dalla galleria londinese Arthur Tooth & Sons.

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 400

  • Carlo Perindani Carlo Perindani
    Milano 1899 - Capri 1986
    Olio su tavola cm 20,5x21 firmato in basso a sx C.Perindani

    Carlo Perindani nacque a Milano il 3 settembre 1899, in una famiglia originaria di Fontanellato. Suo nonno, Giovanni, pittore, era figlio illegittimo di un prete e il suo cognome derivava dall'unione dei cognomi dei suoi genitori adottivi: Peri e Dani.
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    Suo padre, Edgardo, pittore, scenografo e disegnatore affermato, studiò a Parma e a Parigi, distinguendosi per uno stile influenzato dal Liberty francese. Carlo frequentò un corso serale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Durante la Prima Guerra Mondiale, prestò servizio sul Piave. Nel 1924, visitò l'Isola di Capri, dove conobbe artisti come Carlo Siviero, Giuseppe Casciaro, Augusto Lovatti e Antonino Leto. L'isola, con la sua luce mediterranea e la natura selvaggia, divenne la sua principale fonte d'ispirazione. Perindani dipinse scene marine, scorci di Marina Piccola e paesaggi caratterizzati da uliveti e stradine con case dai balconi fioriti. Nel 1931, partecipò alla Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma, esponendo accanto a artisti come Balla, Morandi, Depero e Guttuso. Tra le mostre personali, si ricordano quelle del 1939, 1940, 1977, 1979, 1981 e 1988. Nel 1988, il Comune di Milano gli dedicò una mostra intitolata "Carlo Perindani, milanese, pittore del mare". Carlo Perindani morì a Capri il 23 luglio 1986, lasciando un'importante eredità artistica legata al mare e alla bellezza dell'isola.

    STIMA:
    min € 700 - max € 900
    Base Asta:
    € 200

  • Oscar Ricciardi Oscar Ricciardi
    Napoli 1864-1935
    Olio su tavola cm 30x8,5 firmato in basso a sx Ricciardi

    Oscar Ricciardi (Napoli, 24 febbraio 1864 – 1935) è stato un pittore impressionista italiano, noto per le sue marine e vedute urbane che catturano l’essenza della vita quotidiana con un uso sapiente del colore e della luce. Autodidatta, Ricciardi fu inizialmente influenzato dallo stile di Domenico Morelli.
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    Inizialmente si dedicò a scene di genere, ma ben presto orientò la sua arte verso paesaggi e marine, trovando un ampio riscontro commerciale grazie alla sua capacità di tradurre la bellezza naturale in composizioni piene di vitalità.

    La sua carriera lo vide protagonista in numerose esposizioni, tra cui quella Nazionale di Palermo del 1892, quella di Milano del 1894, e quelle di Torino (1896, 1902, 1908). Le sue opere furono esposte anche all'Esposizione Nazionale d'Arte di Napoli nel 1916. Inoltre, le sue creazioni sono conservate in prestigiosi musei come la Galleria Nazionale di Capodimonte a Napoli e il Musée des Beaux-Arts di Mulhouse, in Francia.

    Il suo stile, fortemente influenzato dall'impressionismo, si caratterizzava per il trattamento della luce e dei colori, elementi che gli consentivano di restituire l’atmosfera vivace delle strade di Napoli, dei mercatini e delle scene di vita quotidiana. Le sue opere, spesso di piccolo formato, venivano destinate non solo al pubblico locale, ma anche ai numerosi turisti che visitavano la città partenopea. La sua abilità nel fondere tradizione e innovazione gli ha permesso di emergere come una figura di spicco nell'arte napoletana del XIX secolo, contribuendo a definire un’epoca artistica che ha saputo riflettere la modernità pur rimanendo ancorata alla tradizione.

    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Carlo Musso Carlo Musso
    Balangero (TO) 1907 - Torino 1968
    Olio su cartone cm 50x59,5 firmato in basso a dx Carlo Musso
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Domenico De Bernardi Domenico De Bernardi
    Besozzo (VA) 1892 - 1963
    Olio su cartone cm 18x20 firmato in basso a sx L.Bernardi
    STIMA:
    min € 1300 - max € 1500
  • Adolfo Feragutti Visconti Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Olio su tavola cm 16x10 firmato in basso a sx A.Feragutti
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Giovanni Lomi Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 34x40,5 firmato in basso a dx G.Lomi
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
  • Arnaldo De Lisio Arnaldo De Lisio
    Castelbottaccio (CB) 1869 - Napoli 1949
    Olio su tavola cm 19x11 firmato in basso a sx A. De Lisio

    Arnaldo De Lisio nacque il 9 dicembre 1869 a Castelbottaccio, in provincia di Campobasso, da Vincenzo, letterato, e Virginia Suriani, musicista. La sua formazione artistica iniziò nel 1883, quando si trasferì a Napoli per completare gli studi classici.
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    Nel 1889, si iscrisse al Reale Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Domenico Morelli, Ignazio Perricci e Gioacchino Toma, influenze che contribuirono a definire il suo stile.

    All'inizio del XX secolo, De Lisio si recò a Parigi insieme ai pittori Pietro Scoppetta e Raffaele Ragione. Durante il suo soggiorno parigino, entrò in contatto con gli impressionisti, che esercitarono una forte influenza sulla sua pittura. I suoi lavori, caratterizzati da colori vivaci, riflettevano scene urbane in un nuovo approccio stilistico. Tuttavia, pur abbracciando gli insegnamenti degli impressionisti, il pittore mantenne un legame profondo con la tradizione pittorica napoletana.

    Rientrato in Italia, De Lisio si dedicò principalmente alla pittura di ritratti e scene di genere, riuscendo a coniugare la tradizione locale con le innovazioni stilistiche che aveva appreso all'estero. Le sue opere, molto apprezzate, furono oggetto di interesse nel mercato dell'arte, con alcune sue creazioni vendute in aste pubbliche.

    Arnaldo De Lisio morì il 5 marzo 1949 a Napoli, lasciando un'impronta significativa nel panorama artistico italiano, particolarmente nelle scene urbane e nei ritratti, che continuano a essere esposti e apprezzati in vari musei e collezioni.

    STIMA:
    min € 600 - max € 800
  • Pietro De Francisco Pietro De Francisco
    Palermo 1873 - Mentone 1969
    Olio su cartone cm 15x22 firmato in basso a dx P. De Francisco

    Pietro De Francisco nacque a Palermo l'8 novembre 1873, in una famiglia che nutriva una profonda passione per l'arte. Fu allievo dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, dove si formò sotto la guida di Francesco Lojacono e Salvatore Marchesi.
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    Già da giovane, dimostrò un talento eccezionale, che lo portò a vincere, nel 1900, il prestigioso Pensionato Nazionale per la pittura, con il quale ottenne una borsa di studio quadriennale. Questo gli permise di perfezionare la sua arte, viaggiando in tutta Italia e visitando le più importanti gallerie e musei.
    Nel 1904 si trasferì a Roma, dove sposò Giulia Candori e iniziò a farsi conoscere nell’ambito artistico nazionale. La sua partecipazione all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano nel 1910 segnò un punto di svolta, consolidando la sua reputazione. Successivamente, espose anche a Londra, alla Mostra dell'Incisione Italiana, ottenendo ampi riconoscimenti per le sue opere, come "Piroscafo in demolizione" e "Accampamenti di zingari".
    Nel 1921, De Francisco si trasferì a Parigi, dove incontrò artisti di fama internazionale, tra cui Claude Monet, e abbracciò gli ideali dell'Impressionismo. La sua permanenza a Parigi durò diversi anni, e nel 1930 ottenne la cittadinanza francese. Nel 1939 sposò Clara Valentini e si stabilì a Mentone, una cittadina della Costa Azzurra che divenne la sua residenza definitiva.
    Le sue opere, tra cui "Il Pigmalione", "Nerone" e "San Paolo che si difende innanzi ad Agrippa", sono apprezzate per la loro profondità emotiva e per la maestria tecnica. Pietro De Francisco morì a Mentone il 10 ottobre 1969, tre anni dopo la morte della moglie.

    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
    Base Asta:
    € 250

  • Piotr Konchalovsky Piotr Konchalovsky
    Slovjansk 1876 - Mosca 1956
    Olio su tela cm 29x50,5 firmato in alto a dx P.Konchalovsky



    Pëtr Petrovič Končalovskij nacque il 21 febbraio 1876 a Slov'jans'k, nell'odierna Ucraina, in una famiglia di tradizioni artistiche. Suo padre era un editore d'arte e traduttore, mentre sua madre proveniva da una famiglia di proprietari terrieri.
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    Nel 1889, la famiglia si trasferì a Mosca, dove la loro casa divenne un punto di riferimento per l'ambiente artistico dell'epoca, frequentata da artisti come Valentin Serov, Michail Vrubel' e Vasilij Surikov.

    Durante gli anni scolastici, Končalovskij frequentò la Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca. Nel 1896, su consiglio di Konstantin Korovin e Valentin Serov, si trasferì a Parigi per studiare all'Académie Julian, dove approfondì la sua formazione artistica. Al ritorno in Russia nel 1899, entrò all'Accademia imperiale di belle arti di San Pietroburgo, diplomandosi nel 1907.

    Nel 1909, Končalovskij fu tra i fondatori del gruppo avanguardista "Fante di Quadri" (Bubnovyj Valet), di cui divenne presidente. Questo gruppo cercava di sintetizzare le innovazioni artistiche europee con le tradizioni russe, ispirandosi a Cézanne, Gauguin e all'arte popolare russa. La sua arte si caratterizzò per l'uso di colori vivaci e una forte componente emotiva.

    Negli anni successivi, Končalovskij intraprese viaggi in Europa, visitando Francia, Italia e Spagna, dove approfondì la sua conoscenza dell'arte occidentale. Le sue opere di questo periodo riflettono l'influenza dell'impressionismo e del post-impressionismo, con una particolare attenzione alla luce e al colore.

    Con l'avvento della rivoluzione russa e l'instaurazione del regime sovietico, Končalovskij adattò la sua arte al realismo socialista, pur mantenendo una certa autonomia espressiva. Evitò di dipingere ritratti di Stalin e si concentrò su soggetti più personali, come ritratti di famiglia e nature morte. Nel 1943, fu insignito del Premio Stalin per i suoi meriti artistici.

    Končalovskij fu anche un insegnante apprezzato, formando numerosi allievi. Morì a Mosca il 2 febbraio 1956.

    STIMA:
    min € 8000 - max € 10000
    Base Asta:
    € 3000

  • Igor Grabar Igor Grabar
    Budapest 1871 - Mosca 1960
    Olio su tela cm 27,5x37,5 firmato in basso a destra



    Igor' Ėmmanuilovič Grabar' nacque a Mosca il 25 marzo 1871 in una famiglia di origine ucraina. La sua formazione artistica ebbe inizio all'Accademia Imperiale delle Belle Arti di San Pietroburgo, dove fu allievo di Il'ja Repin.
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    Nel 1895 intraprese un viaggio di studi all'estero, fermandosi più a lungo a Parigi, dove subì l'influenza di Claude Monet. Ritornato in patria nel 1900, introdusse in Russia la tecnica impressionista, applicandola alla rappresentazione del paesaggio russo.

    Dal 1900 al 1910, Grabar' partecipò alle esposizioni del Sojuz e del Mir Iskusstva a Mosca e a Pietroburgo, nonché a varie esposizioni all'estero, tra cui quelle di Düsseldorf nel 1904, al Salon d'Automne di Parigi nel 1908, a Roma nel 1911 e a Milano nel 1914. Molti suoi quadri si trovano nella Galleria Tret'jakov a Mosca, altri al Museo Russo di San Pietroburgo e alla Galleria d'Arte Moderna a Roma.

    Grabar' è più noto come storico dell'arte che come pittore. Le sue pubblicazioni più importanti sono "Sovremennoe iskusstvo" ("Arte contemporanea") e, soprattutto, "Istorija russkago iskusstva" ("Storia dell'arte russa"), opere collettive pubblicate sotto la sua direzione. Dal 1918, fu sovrintendente e riorganizzatore dei musei dell'URSS. Nel 1921, divenne professore di restauro artistico all'Università Statale di Mosca.

    Le sue opere più celebri includono "Raggio di sole" (1901), "Il cocchiere" (1904), "Azzurro di febbraio" (1904), "Vento di primavera" (1905) e "Pere su una tovaglia blu" (1915). La sua tecnica pittorica si caratterizzò per l'uso di una particolare tecnica divisionista, vicina al puntinismo, e per la rappresentazione della neve.

    Grabar' morì a Mosca il 16 maggio 1960.

    STIMA:
    min € 4000 - max € 5000
    Base Asta:
    € 2000

  • Aurelio Catti Aurelio Catti
    Palermo 1895 - 1966
    Olio su tavola cm 24,5x16 firmato in basso a dx

    Aurelio Catti fu un pittore palermitano vissuto tra Ottocento e Novecento (1895-1966). Figlio del maestro Michele Catti, si distinse per aver seguito le orme artistiche del padre, mentre i suoi fratelli intrapresero altre strade.
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    Dopo aver studiato architettura presso l’Accademia di Brera a Milano, visse a Trieste e a Londra, dove perfezionò la sua tecnica e ampliò il suo orizzonte artistico. Tornato a Palermo, si dedicò con passione alla pittura, specializzandosi in scorci cittadini caratterizzati da atmosfere autunnali e giornate uggiose. Le sue opere, capaci di catturare l’essenza della vita cittadina, sono state esposte in numerose mostre personali e continuano a essere apprezzate e ricercate dai collezionisti.

    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
    Base Asta:
    € 400

  • Francesco Lojacono Francesco Lojacono
    Palermo 1838 - 1915
    Olio su tavola cm 11,5x17,5 firmato in basso a dx F.Lojacono

    Francesco Lojacono (Palermo, 16 maggio 1838 – 26 febbraio 1915) è stato uno dei più importanti pittori italiani del XIX secolo, riconosciuto tra i maggiori paesaggisti siciliani. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida del padre Luigi, anch'egli pittore, e continuò con Salvatore Lo Forte, un pittore di storia.
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    Nel 1856, grazie a una medaglia d'oro vinta a Palermo, poté trasferirsi a Napoli per perfezionarsi nella scuola dei fratelli Giuseppe e Filippo Palizzi. A Napoli, entrò in contatto con la Scuola di Posillipo e le opere della Scuola di Barbizon, che influenzarono profondamente il suo stile, rendendolo più orientato verso un naturalismo delicato e una profonda attenzione alla luce.

    Nel 1860, Lojacono partecipò alla Spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi, combattendo in diverse battaglie, tra cui quella di Milazzo, dove subì una ferita. Nonostante ciò, continuò a combattere fino alla battaglia del Volturno, e nel 1862 fu catturato durante un tentativo di espugnare Roma, ma fu rilasciato poco dopo. Tornato a Palermo, Lojacono divenne un punto di riferimento nell’ambiente artistico locale e nazionale, partecipando a importanti esposizioni internazionali, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra.

    Nel 1872, Lojacono divenne professore di paesaggio presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli e, successivamente, a Palermo, dove insegnò dal 1896 fino alla sua morte nel 1915. Le sue opere si concentrano principalmente su paesaggi e marine siciliane, dove la luce e l'atmosfera giocano un ruolo centrale. Tra i suoi innovativi metodi c'è l'uso della fotografia come riferimento per le sue composizioni, combinando studi dal vivo con immagini fotografiche per ottenere un realismo dettagliato e una resa atmosferica di grande impatto.

    Le opere di Lojacono, tra cui "L'arrivo inatteso" (1883), "Dopo la pioggia" (1886) e "Estate" (1891), sono testimonianze di un’artisticità che esalta la bellezza naturale e la vita quotidiana siciliana, senza enfatizzare le difficoltà sociali ma celebrando la bellezza della vita rurale. Molte delle sue opere sono conservate in importanti istituzioni, come la Galleria Civica di Agrigento e la Galleria d'Arte Moderna di Palermo, e hanno influenzato le generazioni successive di artisti siciliani, consolidando la sua posizione come uno dei protagonisti del panorama pittorico italiano del XIX secolo.

    STIMA:
    min € 3000 - max € 3500
  • Alfredo Meschi Alfredo Meschi
    Lucca 1905 - 1981
    Vecchi alberi
    STIMA:
    min € 800 - max € 1000
  • Adolfo Feragutti Visconti Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Olio su tavola cm 22,5x34 firmato in alto a dx A.Visconti
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Gioacchimo Galbusera Gioacchimo Galbusera
    Milano 1870 - Lugano 1944
    Olio su tavola cm 14,5x31,5 firmato in basso a dx G.Galbusera
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Licinio Barzanti Licinio Barzanti
    Forli - 1857 - Como 1944
    Olio su tavola cm 50x70 firmato in basso a dx L.Barzanti
    STIMA:
    min € 1000 - max € 1200
  • Licinio Barzanti Licinio Barzanti
    Forli - 1857 - Como 1944
    Olio su tavola cm 38x48 firmato in basso a dx L.Barzanti
    STIMA:
    min € 700 - max € 900
  • Bartolomeo Bezzi Bartolomeo Bezzi
    Fucine (TN) 1851 - Cles (TN) 1923
    Olio su cartoncino applicato su tela cm 29,5x19 firmato in basso a sx B.Bezzi
    STIMA:
    min € 1700 - max € 1800
  • Italo Mus Italo Mus
    Chatillon (AO) Italia 1892 - Saint Vincent (AO) Italia 1967
    Olio su tavola cm 16,5x23 firmato in basso a dx I.Mus
    STIMA:
    min € 1200 - max € 1400
  • Licinio Barzanti Licinio Barzanti
    Forli - 1857 - Como 1944
    Olio su tavola cm 34,5x49,5 firmato in basso a sx Barzanti
    STIMA:
    min € 700 - max € 900
  • Oreste Pizio Oreste Pizio
    Torino 1879 - Nole (TO) 1938
    Olio su cartone cm 27,5x36,6 firmato in basso a sx O.Pizio
    STIMA:
    min € 700 - max € 900
  • Luois Marie Dominique Robbe Luois Marie Dominique Robbe
    Kortrijk 1806-1887 Brussels
    Olio su tela cm 14x22 firmato in basso a dx Robbe
    STIMA:
    min € 600 - max € 700
  • Stefan Bakalowicz Stefan Bakalowicz
    Varsavia 1857 - Roma 1947
    Olio su tela cm 13,5x9,5 firmato in basso a sx Bakalowicz
    STIMA:
    min € 2000 - max € 2500
  • Mario Moretti Foggia Mario Moretti Foggia
    Mantova 1888 - Pecetto di Macugnaga VB 1954
    Olio su tavola cm 44,5x29,5 firmato in basso a sx Moretti Foggia
    STIMA:
    min € 600 - max € 800
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Pagina 2 di 2. Elementi totali 1175
  • Lotto 38  

    Veduta lacustre

    Casimiro Ottone
    Vigevano PV 1856 - 1942
    Olio su tavola cm 24x31 firmato in basso a dx C8 .
    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 38  

    Veduta lacustre

    Casimiro Ottone Casimiro Ottone
    Vigevano PV 1856 - 1942
    Olio su tavola cm 24x31 firmato in basso a dx C8 .


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  • Amleto Montevecchi
    Imola (BO) 1878 - Lugo - (RA) 1964
    Olio su tavola cm 48x68 firmato in basso a sx Amleto Montevecchi
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Amleto Montevecchi Amleto Montevecchi
    Imola (BO) 1878 - Lugo - (RA) 1964
    Olio su tavola cm 48x68 firmato in basso a sx Amleto Montevecchi


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Anselmo Bucci
    Fossombrone - 1887 - Monza 1955
    Olio su cartone cm 29,5x39 firmato in basso a dx Bucci
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Anselmo Bucci Anselmo Bucci
    Fossombrone - 1887 - Monza 1955
    Olio su cartone cm 29,5x39 firmato in basso a dx Bucci


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  • Lotto 38  

    1924

    Lazzaro Pasini
    Reggio nell'Emilia 1861 - Milano 1949
    Pomeriggio primaverile
    STIMA min € 900 - max € 1000

    Lotto 38  

    1924

    Lazzaro Pasini Lazzaro Pasini
    Reggio nell'Emilia 1861 - Milano 1949
    Pomeriggio primaverile


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  • Ottorino Campagnari
    Mestre 1910 - Torino 1982
    Olio su tavola cm 30x24,5 firmato in basso a sx O.Campagnari
    STIMA min € 500 - max € 600

    Ottorino Campagnari Ottorino Campagnari
    Mestre 1910 - Torino 1982
    Olio su tavola cm 30x24,5 firmato in basso a sx O.Campagnari


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Arnaldo Nussi
    Cividale del Friuli (UD) 1902 - 1977
    Olio su tavola cm 35x50 firmato in basso a dx A.Nussi
    STIMA min € 800 - max € 900

    Arnaldo Nussi Arnaldo Nussi
    Cividale del Friuli (UD) 1902 - 1977
    Olio su tavola cm 35x50 firmato in basso a dx A.Nussi


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  • Lotto 38  

    Larzey (Courmayeur)

    Carlo Coppo
    Vercelli 1911 - Novara 1998
    Olio su tela cm 40x30 firmato in basso a dx Coppo
    STIMA min € 400 - max € 500

    Lotto 38  

    Larzey (Courmayeur)

    Carlo Coppo Carlo Coppo
    Vercelli 1911 - Novara 1998
    Olio su tela cm 40x30 firmato in basso a dx Coppo


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  • Lotto 38  

    (difetti)

    Giuseppe Pogna
    Trieste 1845-1907
    Regata a Trieste
    STIMA min € 1300 - max € 1500

    Lotto 38  

    (difetti)

    Giuseppe Pogna Giuseppe Pogna
    Trieste 1845-1907
    Regata a Trieste


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  • Lotto 38  

    Parco a Parigi

    Pietro Scoppetta
    Amalfi 1863 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 20x35 firmato in basso a sx P.Scoppetta
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 38  

    Parco a Parigi

    Pietro Scoppetta Pietro Scoppetta
    Amalfi 1863 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 20x35 firmato in basso a sx P.Scoppetta


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  • Lotto 38  

    Il mercato dei fiori

    Luigi Serena
    Montebelluna (TV) 1855 - Treviso 1911
    Olio su cartone cm 58x65 firmato in basso a sx L.Serena
    STIMA min € 7000 - max € 8000

    Lotto 38  

    Il mercato dei fiori

    Luigi Serena Luigi Serena
    Montebelluna (TV) 1855 - Treviso 1911
    Olio su cartone cm 58x65 firmato in basso a sx L.Serena


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  • Lotto 38  

    San Vidal Venezia

    Angelo Pavan
    Vicenza 1893 - Venezia 1945
    San Vidal Venezia
    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Lotto 38  

    San Vidal Venezia

    Angelo Pavan Angelo Pavan
    Vicenza 1893 - Venezia 1945
    San Vidal Venezia


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  • Lotto 38  

    Paese Ligure

    Pasquale D. Cambiaso
    Genova 1811 - 1894
    Olio su cartone cm 12x8 firmato in basso a dx Cambiaso

    Domenico Pasquale Cambiaso, nato a Genova il 5 febbraio 1811 e ivi scomparso il 1º marzo 1894, è stato un eminente pittore e incisore italiano, celebre per le sue vedute paesaggistiche e architettoniche.

    Figlio di Bartolomeo e Maddalena, entrambi appartenenti alla nobile famiglia dei Cambiaso, Domenico intraprese la sua formazione artistica presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.
    Clicca per espandere

    Successivamente, si trasferì a Parma per perfezionarsi sotto la guida del pittore e scenografo Giuseppe Boccaccio. Un ulteriore periodo a Napoli gli permise di entrare in contatto con la Scuola di Posillipo, arricchendo la sua visione artistica con influenze più moderne.

    Rientrato a Genova, Cambiaso si dedicò principalmente alla pittura di vedute, immortalando con maestria scorci della città e della Riviera ligure. Le sue opere offrono una testimonianza visiva di luoghi che, a causa dei cambiamenti urbanistici, sono oggi irriconoscibili. La sua abilità nel catturare dettagli architettonici e paesaggistici gli valse l'elezione a accademico di merito presso l'Accademia Ligustica nel 1834, a soli 23 anni. Nel 1847 assunse l'incarico di professore aggiunto nella stessa istituzione, per poi diventare docente di disegno presso la Regia Scuola Superiore Navale di Genova.

    Tra il 1860 e il 1862, intraprese un viaggio lungo le coste liguri con l'armatore Giuseppe Bertollo, documentando l'escursione con oltre cento disegni, acquerelli e incisioni. Le sue opere sono state esposte per quasi quattro decenni alle mostre annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Genova. Oltre al valore artistico, le sue vedute offrono un'importante documentazione storica e sociale del territorio ligure prima delle trasformazioni urbanistiche del secolo successivo.

    Padre di due figlie, Laura ed Elisa, entrambe influenzate nella scelta artistica dal padre, Cambiaso ha anche formato allievi di rilievo come Tammar Luxoro, Giovanni Battista Molinelli e Teresa Doria. La critica dell'epoca lo celebrava come un "gran genio nell'arte del paesaggio", riconoscendo il suo talento sia in patria che all'estero. La sua arte si distingue per la solida maestria del disegno, l'acutezza dell'osservazione e un virtuosismo esecutivo che continua a affascinare studiosi e appassionati.

    La sua scomparsa nel 1894 segna la fine di un'epoca, ma le sue opere continuano a essere testimoni di un passato ricco di storia e bellezza, offrendo uno sguardo privilegiato sulla Liguria di un tempo.

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 38  

    Paese Ligure

    Pasquale D. Cambiaso Pasquale D. Cambiaso
    Genova 1811 - 1894
    Olio su cartone cm 12x8 firmato in basso a dx Cambiaso

    Domenico Pasquale Cambiaso, nato a Genova il 5 febbraio 1811 e ivi scomparso il 1º marzo 1894, è stato un eminente pittore e incisore italiano, celebre per le sue vedute paesaggistiche e architettoniche.

    Figlio di Bartolomeo e Maddalena, entrambi appartenenti alla nobile famiglia dei Cambiaso, Domenico intraprese la sua formazione artistica presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.
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    Successivamente, si trasferì a Parma per perfezionarsi sotto la guida del pittore e scenografo Giuseppe Boccaccio. Un ulteriore periodo a Napoli gli permise di entrare in contatto con la Scuola di Posillipo, arricchendo la sua visione artistica con influenze più moderne.

    Rientrato a Genova, Cambiaso si dedicò principalmente alla pittura di vedute, immortalando con maestria scorci della città e della Riviera ligure. Le sue opere offrono una testimonianza visiva di luoghi che, a causa dei cambiamenti urbanistici, sono oggi irriconoscibili. La sua abilità nel catturare dettagli architettonici e paesaggistici gli valse l'elezione a accademico di merito presso l'Accademia Ligustica nel 1834, a soli 23 anni. Nel 1847 assunse l'incarico di professore aggiunto nella stessa istituzione, per poi diventare docente di disegno presso la Regia Scuola Superiore Navale di Genova.

    Tra il 1860 e il 1862, intraprese un viaggio lungo le coste liguri con l'armatore Giuseppe Bertollo, documentando l'escursione con oltre cento disegni, acquerelli e incisioni. Le sue opere sono state esposte per quasi quattro decenni alle mostre annuali della Società Promotrice di Belle Arti di Genova. Oltre al valore artistico, le sue vedute offrono un'importante documentazione storica e sociale del territorio ligure prima delle trasformazioni urbanistiche del secolo successivo.

    Padre di due figlie, Laura ed Elisa, entrambe influenzate nella scelta artistica dal padre, Cambiaso ha anche formato allievi di rilievo come Tammar Luxoro, Giovanni Battista Molinelli e Teresa Doria. La critica dell'epoca lo celebrava come un "gran genio nell'arte del paesaggio", riconoscendo il suo talento sia in patria che all'estero. La sua arte si distingue per la solida maestria del disegno, l'acutezza dell'osservazione e un virtuosismo esecutivo che continua a affascinare studiosi e appassionati.

    La sua scomparsa nel 1894 segna la fine di un'epoca, ma le sue opere continuano a essere testimoni di un passato ricco di storia e bellezza, offrendo uno sguardo privilegiato sulla Liguria di un tempo.



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  • Lotto 38  

    Campagna romana

    Ettore Altrui
    Firenze attivo tra il 1869 e il 1902
    Olio su cartone cm 17,5x21,5

    STIMA min € 1300 - max € 1500

    Lotto 38  

    Campagna romana

    Ettore Altrui Ettore Altrui
    Firenze attivo tra il 1869 e il 1902
    Olio su cartone cm 17,5x21,5



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  • Luigi Bertelli
    San Lazzaro di Savena Bo 1832 - Bologna 1916
    Olio su cartone cm 29x46 firmato in basso a sx L.Bertelli



    Luigi Bertelli nacque il 27 dicembre 1832 a Caselle di San Lazzaro di Savena, un piccolo borgo nei pressi di Bologna, in una famiglia di contadini. Suo padre, Giuseppe, era un fattore e fornaciaio, mentre la madre, Giuseppina Malaguti, morì quando Luigi aveva solo quattro anni.
    Clicca per espandere

    Nonostante le difficoltà economiche, Luigi sviluppò una passione per la pittura, che coltivò come autodidatta.

    Nel 1861 partecipò all'Esposizione italiana di Firenze, dove presentò due paesaggi: "Avanzi di un antico castello" e "Scena di tramonto nella pineta di Ravenna", ottenendo un lusinghiero successo. L'anno successivo, nel 1862, espose alla Promotrice di Firenze due opere: "Casolare rustico in tempo di autunno nei contorni di Bologna" e "Veduta del Battiferro sopra il canale Navile in vicinanza di Bologna sul terminare dell'inverno".

    Nel 1867, grazie all'invito del conte Ercole di Malvasia, Bertelli visitò l'Esposizione Universale di Parigi, dove ebbe l'opportunità di entrare in contatto con artisti francesi come Gustave Courbet, Jean-François Millet, Jean-Baptiste Corot e Charles-François Daubigny. Questa esperienza influenzò profondamente il suo stile, avvicinandolo alla pittura en plein air e alla ricerca di una rappresentazione più diretta e veritiera della natura.

    Tornato in Italia, Bertelli si stabilì a Bologna, dove continuò la sua attività artistica, dipingendo principalmente paesaggi della campagna bolognese, in particolare lungo il fiume Savena e sulle colline di Monte Donato. Le sue opere si caratterizzavano per una tecnica solida e una sensibilità particolare nel rappresentare la luce e l'atmosfera, spesso con una pennellata ampia e corposa.

    Nel corso della sua carriera, Bertelli partecipò a numerose esposizioni in Italia e all'estero, tra cui quelle di Parma, Torino, Milano, Roma, Firenze e Londra, ottenendo diversi riconoscimenti. Tuttavia, nonostante il successo critico, visse in condizioni economiche difficili, trascurando gli affari personali e dedicandosi completamente alla pittura. Morì a Bologna il 23 gennaio 1916, in povertà.

    Dopo la sua morte, l'opera di Bertelli fu riscoperta e rivalutata. Nel 1920 fu organizzata a Bologna una mostra postuma delle sue pitture, seguita da una retrospettiva nel 1946. Critici come Carlo Carrà e Giorgio Morandi lo considerarono un maestro, riconoscendo in lui una profonda sensibilità e una capacità unica di trasfigurare la realtà attraverso la pittura.

    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Luigi Bertelli Luigi Bertelli
    San Lazzaro di Savena Bo 1832 - Bologna 1916
    Olio su cartone cm 29x46 firmato in basso a sx L.Bertelli



    Luigi Bertelli nacque il 27 dicembre 1832 a Caselle di San Lazzaro di Savena, un piccolo borgo nei pressi di Bologna, in una famiglia di contadini. Suo padre, Giuseppe, era un fattore e fornaciaio, mentre la madre, Giuseppina Malaguti, morì quando Luigi aveva solo quattro anni.
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    Nonostante le difficoltà economiche, Luigi sviluppò una passione per la pittura, che coltivò come autodidatta.

    Nel 1861 partecipò all'Esposizione italiana di Firenze, dove presentò due paesaggi: "Avanzi di un antico castello" e "Scena di tramonto nella pineta di Ravenna", ottenendo un lusinghiero successo. L'anno successivo, nel 1862, espose alla Promotrice di Firenze due opere: "Casolare rustico in tempo di autunno nei contorni di Bologna" e "Veduta del Battiferro sopra il canale Navile in vicinanza di Bologna sul terminare dell'inverno".

    Nel 1867, grazie all'invito del conte Ercole di Malvasia, Bertelli visitò l'Esposizione Universale di Parigi, dove ebbe l'opportunità di entrare in contatto con artisti francesi come Gustave Courbet, Jean-François Millet, Jean-Baptiste Corot e Charles-François Daubigny. Questa esperienza influenzò profondamente il suo stile, avvicinandolo alla pittura en plein air e alla ricerca di una rappresentazione più diretta e veritiera della natura.

    Tornato in Italia, Bertelli si stabilì a Bologna, dove continuò la sua attività artistica, dipingendo principalmente paesaggi della campagna bolognese, in particolare lungo il fiume Savena e sulle colline di Monte Donato. Le sue opere si caratterizzavano per una tecnica solida e una sensibilità particolare nel rappresentare la luce e l'atmosfera, spesso con una pennellata ampia e corposa.

    Nel corso della sua carriera, Bertelli partecipò a numerose esposizioni in Italia e all'estero, tra cui quelle di Parma, Torino, Milano, Roma, Firenze e Londra, ottenendo diversi riconoscimenti. Tuttavia, nonostante il successo critico, visse in condizioni economiche difficili, trascurando gli affari personali e dedicandosi completamente alla pittura. Morì a Bologna il 23 gennaio 1916, in povertà.

    Dopo la sua morte, l'opera di Bertelli fu riscoperta e rivalutata. Nel 1920 fu organizzata a Bologna una mostra postuma delle sue pitture, seguita da una retrospettiva nel 1946. Critici come Carlo Carrà e Giorgio Morandi lo considerarono un maestro, riconoscendo in lui una profonda sensibilità e una capacità unica di trasfigurare la realtà attraverso la pittura.



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  • Lotto 38  

    La Pastorella

    Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871-1950
    La Pastorella
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 38  

    La Pastorella

    Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871-1950
    La Pastorella


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  • Lotto 38  

    Natura morta

    Luigi Mantovani
    Milano 1880-1957
    Olio su tavola cm 60x95 firmato in basso a dx L.Mantovani
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 38  

    Natura morta

    Luigi Mantovani Luigi Mantovani
    Milano 1880-1957
    Olio su tavola cm 60x95 firmato in basso a dx L.Mantovani


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  • Horace Fisher
    1861-1928
    Olio su tela cm 103,5x64 firmato in basso a dx Horace Fisher.

    STIMA min € 4500 - max € 5000

    Horace Fisher Horace Fisher
    1861-1928
    Olio su tela cm 103,5x64 firmato in basso a dx Horace Fisher.



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  • Lotto 38  

    Neve a Milano

    Giovanni Colombo
    Busnago (MB) 1908 - Gaggiano (MI) 1972
    Olio su tavola cm 34,5x75 firmato in basso a sx Colombo
    STIMA min € 800 - max € 900

    Lotto 38  

    Neve a Milano

    Giovanni Colombo Giovanni Colombo
    Busnago (MB) 1908 - Gaggiano (MI) 1972
    Olio su tavola cm 34,5x75 firmato in basso a sx Colombo


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  • Giuseppe Chiarolanza
    Miano (NA) 1864 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 23x41 firmato in basso a dx G.Chiarolanza

    Giuseppe Chiarolanza (1864-1920) fu un pittore napoletano la cui opera si caratterizzò per una profonda attenzione alla rappresentazione della natura, in particolare dei paesaggi campani. Allievo di Alfonso Simonetti all'Istituto di Belle Arti di Napoli, esordì con il suo debutto alla Mostra della Società Promotrice di Napoli nel 1880, con l’opera "Bosco di Capodimonte - Studio dal vero".
    Clicca per espandere

    Già da queste prime opere, Chiarolanza dimostrò una notevole abilità nel catturare la luce e i dettagli del paesaggio, segnando un legame profondo con il verismo e la ricerca della verità visiva.
    EPF

    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Giuseppe Chiarolanza Giuseppe Chiarolanza
    Miano (NA) 1864 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 23x41 firmato in basso a dx G.Chiarolanza

    Giuseppe Chiarolanza (1864-1920) fu un pittore napoletano la cui opera si caratterizzò per una profonda attenzione alla rappresentazione della natura, in particolare dei paesaggi campani. Allievo di Alfonso Simonetti all'Istituto di Belle Arti di Napoli, esordì con il suo debutto alla Mostra della Società Promotrice di Napoli nel 1880, con l’opera "Bosco di Capodimonte - Studio dal vero".
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    Già da queste prime opere, Chiarolanza dimostrò una notevole abilità nel catturare la luce e i dettagli del paesaggio, segnando un legame profondo con il verismo e la ricerca della verità visiva.
    EPF



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  • Lotto 38  

    Cavalli da tiro

    Carlo Balestrini
    1868-1923
    Olio su tela cm 30x60 firmato in basso a dx C.Balestrini.
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 38  

    Cavalli da tiro

    Carlo Balestrini Carlo Balestrini
    1868-1923
    Olio su tela cm 30x60 firmato in basso a dx C.Balestrini.


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  • Hermann Handl
    1891 - 1964
    Olio su tela cm 101x87 firmato in basso a sx Hermann Handl.
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Hermann Handl Hermann Handl
    1891 - 1964
    Olio su tela cm 101x87 firmato in basso a sx Hermann Handl.


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  • Lotto 39  

    Nella stalla

    Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871 - 1950
    Olio su tela cm 60x98 firmato in basso a sx T.Pellicciotti

    Tito Pellicciotti nacque il 2 dicembre 1871 a Barisciano, un pittoresco borgo nei pressi de L'Aquila, da Carlo Pellicciotti, scultore locale, e Maria Tomassetti. Il padre, riconoscendo il talento artistico del figlio, lo avviò fin da giovane agli studi d'arte.
    Clicca per espandere

    Nella metà degli anni 1880, Tito frequentò la Scuola di Arti e Mestieri dell'Aquila, sotto la direzione di Tilo Patini. Nel 1890, si trasferì a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti, dove studiò con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Successivamente, partecipò brevemente al circolo di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare, prima di tornare a Barisciano per dedicarsi alla pittura su commissione.
    Nel periodo tra il 1911 e il 1912, Pellicciotti prese parte alla guerra italo-turca in Libia, un'esperienza che influenzò profondamente la sua arte, introducendo elementi orientali nelle sue opere. Al suo ritorno, organizzò mostre a L'Aquila, Napoli e Roma, e partecipò a diverse esposizioni collettive anche all'estero. Morì nel 1950 nel suo paese natale, lasciando un'eredità artistica significativa.

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 39  

    Nella stalla

    Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871 - 1950
    Olio su tela cm 60x98 firmato in basso a sx T.Pellicciotti

    Tito Pellicciotti nacque il 2 dicembre 1871 a Barisciano, un pittoresco borgo nei pressi de L'Aquila, da Carlo Pellicciotti, scultore locale, e Maria Tomassetti. Il padre, riconoscendo il talento artistico del figlio, lo avviò fin da giovane agli studi d'arte.
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    Nella metà degli anni 1880, Tito frequentò la Scuola di Arti e Mestieri dell'Aquila, sotto la direzione di Tilo Patini. Nel 1890, si trasferì a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti, dove studiò con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Successivamente, partecipò brevemente al circolo di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare, prima di tornare a Barisciano per dedicarsi alla pittura su commissione.
    Nel periodo tra il 1911 e il 1912, Pellicciotti prese parte alla guerra italo-turca in Libia, un'esperienza che influenzò profondamente la sua arte, introducendo elementi orientali nelle sue opere. Al suo ritorno, organizzò mostre a L'Aquila, Napoli e Roma, e partecipò a diverse esposizioni collettive anche all'estero. Morì nel 1950 nel suo paese natale, lasciando un'eredità artistica significativa.



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  • Lotto 39  

    Neve alta

    Alfonso Corradi
    Castelnovo di Sotto RE 1889 - Milano 1972
    Olio su cartone cm 33,5x39,5 firmato in basso a sx A.Corradi
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 39  

    Neve alta

    Alfonso Corradi Alfonso Corradi
    Castelnovo di Sotto RE 1889 - Milano 1972
    Olio su cartone cm 33,5x39,5 firmato in basso a sx A.Corradi


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  • Giuseppe Palizzi
    Lanciano (CH) 1812 - Parigi 1888
    Olio su tavola cm 40x32 firmato in basso a sx G.Palizzi.

    Giuseppe Palizzi nacque a Lanciano (Chieti) il 19 marzo 1812, figlio di Antonio, avvocato e insegnante di lettere e filosofia, e di Doralice Del Greco, donna colta e particolarmente dedita alla musica. Secondogenito di una famiglia numerosa, fu parte di una dinastia di artisti che includeva i suoi fratelli Filippo, Nicola e Francesco Paolo, anch'essi pittori di rilievo.
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    La città di Lanciano conserva ancora la sua casa natale, situata nel quartiere Borgo, in via dei Tribunali .

    Nel 1835, Palizzi si trasferì a Napoli per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove studiò con Anton Sminck van Pitloo e successivamente con Gabriele Smargiassi. Entrò in contatto con i pittori della Scuola di Posillipo e partecipò alle mostre biennali Borboniche, presentando paesaggi storici. Tuttavia, i difficili rapporti con il mondo accademico lo portarono a lasciare l'Italia nel 1844 .

    Si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con i membri della Scuola di Barbizon e divenne uno dei primi artisti italiani a dipingere nella foresta di Fontainebleau. Espose regolarmente ai Salons parigini e partecipò all'Esposizione Universale del 1855. Nel 1859 fu insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e nel 1862 ricevette la Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro .

    Palizzi si stabilì nel villaggio di Bourron-Marlotte, ai margini della foresta di Fontainebleau, dove acquisì un atelier per il fratello Filippo a Grez-sur-Loing. Con l'approvazione dell'amministrazione forestale, costruì un altro atelier nella foresta, vicino alla Gorge aux Loups, che spesso condivideva con i suoi fratelli. La sua pittura, inizialmente romantica, evolvette verso scene realistiche di contadini e animali, influenzata da eventi personali e storici, come la morte del fratello Nicola e la guerra franco-prussiana .

    Palizzi morì a Parigi il 1º gennaio 1888 e fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise. Giuseppe Palizzi nacque a Lanciano (Chieti) il 19 marzo 1812, figlio di Antonio, avvocato e insegnante di lettere e filosofia, e di Doralice Del Greco, donna colta e particolarmente dedita alla musica. Secondogenito di una famiglia numerosa, fu parte di una dinastia di artisti che includeva i suoi fratelli Filippo, Nicola e Francesco Paolo, anch'essi pittori di rilievo. La città di Lanciano conserva ancora la sua casa natale, situata nel quartiere Borgo, in via dei Tribunali .

    Nel 1835, Palizzi si trasferì a Napoli per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove studiò con Anton Sminck van Pitloo e successivamente con Gabriele Smargiassi. Entrò in contatto con i pittori della Scuola di Posillipo e partecipò alle mostre biennali Borboniche, presentando paesaggi storici. Tuttavia, i difficili rapporti con il mondo accademico lo portarono a lasciare l'Italia nel 1844 .

    Si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con i membri della Scuola di Barbizon e divenne uno dei primi artisti italiani a dipingere nella foresta di Fontainebleau. Espose regolarmente ai Salons parigini e partecipò all'Esposizione Universale del 1855. Nel 1859 fu insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e nel 1862 ricevette la Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro .

    Palizzi si stabilì nel villaggio di Bourron-Marlotte, ai margini della foresta di Fontainebleau, dove acquisì un atelier per il fratello Filippo a Grez-sur-Loing. Con l'approvazione dell'amministrazione forestale, costruì un altro atelier nella foresta, vicino alla Gorge aux Loups, che spesso condivideva con i suoi fratelli. La sua pittura, inizialmente romantica, evolvette verso scene realistiche di contadini e animali, influenzata da eventi personali e storici, come la morte del fratello Nicola e la guerra franco-prussiana .

    Palizzi morì a Parigi il 1º gennaio 1888 e fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise.

    STIMA min € 8000 - max € 10000

    Giuseppe Palizzi Giuseppe Palizzi
    Lanciano (CH) 1812 - Parigi 1888
    Olio su tavola cm 40x32 firmato in basso a sx G.Palizzi.

    Giuseppe Palizzi nacque a Lanciano (Chieti) il 19 marzo 1812, figlio di Antonio, avvocato e insegnante di lettere e filosofia, e di Doralice Del Greco, donna colta e particolarmente dedita alla musica. Secondogenito di una famiglia numerosa, fu parte di una dinastia di artisti che includeva i suoi fratelli Filippo, Nicola e Francesco Paolo, anch'essi pittori di rilievo.
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    La città di Lanciano conserva ancora la sua casa natale, situata nel quartiere Borgo, in via dei Tribunali .

    Nel 1835, Palizzi si trasferì a Napoli per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove studiò con Anton Sminck van Pitloo e successivamente con Gabriele Smargiassi. Entrò in contatto con i pittori della Scuola di Posillipo e partecipò alle mostre biennali Borboniche, presentando paesaggi storici. Tuttavia, i difficili rapporti con il mondo accademico lo portarono a lasciare l'Italia nel 1844 .

    Si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con i membri della Scuola di Barbizon e divenne uno dei primi artisti italiani a dipingere nella foresta di Fontainebleau. Espose regolarmente ai Salons parigini e partecipò all'Esposizione Universale del 1855. Nel 1859 fu insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e nel 1862 ricevette la Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro .

    Palizzi si stabilì nel villaggio di Bourron-Marlotte, ai margini della foresta di Fontainebleau, dove acquisì un atelier per il fratello Filippo a Grez-sur-Loing. Con l'approvazione dell'amministrazione forestale, costruì un altro atelier nella foresta, vicino alla Gorge aux Loups, che spesso condivideva con i suoi fratelli. La sua pittura, inizialmente romantica, evolvette verso scene realistiche di contadini e animali, influenzata da eventi personali e storici, come la morte del fratello Nicola e la guerra franco-prussiana .

    Palizzi morì a Parigi il 1º gennaio 1888 e fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise. Giuseppe Palizzi nacque a Lanciano (Chieti) il 19 marzo 1812, figlio di Antonio, avvocato e insegnante di lettere e filosofia, e di Doralice Del Greco, donna colta e particolarmente dedita alla musica. Secondogenito di una famiglia numerosa, fu parte di una dinastia di artisti che includeva i suoi fratelli Filippo, Nicola e Francesco Paolo, anch'essi pittori di rilievo. La città di Lanciano conserva ancora la sua casa natale, situata nel quartiere Borgo, in via dei Tribunali .

    Nel 1835, Palizzi si trasferì a Napoli per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove studiò con Anton Sminck van Pitloo e successivamente con Gabriele Smargiassi. Entrò in contatto con i pittori della Scuola di Posillipo e partecipò alle mostre biennali Borboniche, presentando paesaggi storici. Tuttavia, i difficili rapporti con il mondo accademico lo portarono a lasciare l'Italia nel 1844 .

    Si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con i membri della Scuola di Barbizon e divenne uno dei primi artisti italiani a dipingere nella foresta di Fontainebleau. Espose regolarmente ai Salons parigini e partecipò all'Esposizione Universale del 1855. Nel 1859 fu insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore e nel 1862 ricevette la Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro .

    Palizzi si stabilì nel villaggio di Bourron-Marlotte, ai margini della foresta di Fontainebleau, dove acquisì un atelier per il fratello Filippo a Grez-sur-Loing. Con l'approvazione dell'amministrazione forestale, costruì un altro atelier nella foresta, vicino alla Gorge aux Loups, che spesso condivideva con i suoi fratelli. La sua pittura, inizialmente romantica, evolvette verso scene realistiche di contadini e animali, influenzata da eventi personali e storici, come la morte del fratello Nicola e la guerra franco-prussiana .

    Palizzi morì a Parigi il 1º gennaio 1888 e fu sepolto nel cimitero di Père-Lachaise.



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  • Lotto 39  

    Natura morta

    Arnaldo Carpanetti
    Ancona 1898 - Milano 1969
    Olio su tavola cm 80x50 firmato in basso a dx A.Carpanetti
    STIMA min € 600 - max € 700

    Lotto 39  

    Natura morta

    Arnaldo Carpanetti Arnaldo Carpanetti
    Ancona 1898 - Milano 1969
    Olio su tavola cm 80x50 firmato in basso a dx A.Carpanetti


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  • Lotto 39  

    Amalfi

    Pietro Scoppetta
    Amalfi (SA) 1863 - Napoli 1920
    Amalfi
    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Lotto 39  

    Amalfi

    Pietro Scoppetta Pietro Scoppetta
    Amalfi (SA) 1863 - Napoli 1920
    Amalfi


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  • Pietro Scanabissi
    Bologna 1887- Milano 1977
    Olio su tavola cm 16,5x28 firmato in basso a sx P.Scanabissi



    Pietro Scanabissi nacque a Bologna nel 1887 e si spense a Milano nel 1977. La sua formazione artistica si sviluppò in un periodo storico in cui l'Italia stava attraversando significativi cambiamenti culturali e sociali.
    Clicca per espandere

    Pur essendo attivo nel panorama artistico italiano del XX secolo, le informazioni dettagliate sulla sua vita e carriera sono limitate.

    Nel 1933, Scanabissi partecipò alla IV° Mostra d'Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia, tenutasi al Palazzo della Permanente di Milano, esponendo un'opera intitolata "Ritratto". Questa partecipazione evidenzia il suo impegno nel contesto artistico ufficiale dell'epoca.

    Le sue opere, prevalentemente paesaggistiche, sono caratterizzate da una tecnica pittorica raffinata e da una particolare attenzione ai dettagli architettonici e naturalistici. Un esempio significativo del suo stile è l'olio su tavola raffigurante la basilica di San Vittore a Verbania, datato alla prima metà del Novecento. Questo dipinto, incorniciato in una cornice dorata, rappresenta un chiaro esempio della sua abilità nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi.

    Oltre alla sua attività pittorica, Scanabissi fu anche un collezionista d'arte e un appassionato sostenitore di altri artisti. Ad esempio, fu amico e primo sponsor del pittore Pietro Piccoli, per il quale realizzò sei pannelli raffiguranti scene di mare, utilizzati come scenografia per un punto vendita di San Benedetto del Tronto.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Pietro Scanabissi Pietro Scanabissi
    Bologna 1887- Milano 1977
    Olio su tavola cm 16,5x28 firmato in basso a sx P.Scanabissi



    Pietro Scanabissi nacque a Bologna nel 1887 e si spense a Milano nel 1977. La sua formazione artistica si sviluppò in un periodo storico in cui l'Italia stava attraversando significativi cambiamenti culturali e sociali.
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    Pur essendo attivo nel panorama artistico italiano del XX secolo, le informazioni dettagliate sulla sua vita e carriera sono limitate.

    Nel 1933, Scanabissi partecipò alla IV° Mostra d'Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti di Lombardia, tenutasi al Palazzo della Permanente di Milano, esponendo un'opera intitolata "Ritratto". Questa partecipazione evidenzia il suo impegno nel contesto artistico ufficiale dell'epoca.

    Le sue opere, prevalentemente paesaggistiche, sono caratterizzate da una tecnica pittorica raffinata e da una particolare attenzione ai dettagli architettonici e naturalistici. Un esempio significativo del suo stile è l'olio su tavola raffigurante la basilica di San Vittore a Verbania, datato alla prima metà del Novecento. Questo dipinto, incorniciato in una cornice dorata, rappresenta un chiaro esempio della sua abilità nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi.

    Oltre alla sua attività pittorica, Scanabissi fu anche un collezionista d'arte e un appassionato sostenitore di altri artisti. Ad esempio, fu amico e primo sponsor del pittore Pietro Piccoli, per il quale realizzò sei pannelli raffiguranti scene di mare, utilizzati come scenografia per un punto vendita di San Benedetto del Tronto.



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  • Lotto 39  

    In canonica

    Artista Toscano XIX - XX
    Toscana XIX - XX
    Olio su tela cm 24x30 firmato in basso a dx

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 39  

    In canonica

    Artista Toscano XIX - XX Artista Toscano XIX - XX
    Toscana XIX - XX
    Olio su tela cm 24x30 firmato in basso a dx



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  • Lotto 39  

    Il carretto rosso

    Anonimo Firmato G.M.
    Artista del XIX-XX secolo
    Olio su tavola cm 8x12,5 firmato in basso a sx G.M.








    STIMA min € 300 - max € 400

    Lotto 39  

    Il carretto rosso

    Anonimo firmato G.M. Anonimo Firmato G.M.
    Artista del XIX-XX secolo
    Olio su tavola cm 8x12,5 firmato in basso a sx G.M.










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  • Teodoro Wolf Ferrari
    Venezia 1878 - San Zenone (TV) 1945
    San Zenone degli Ezzelini
    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Teodoro Wolf Ferrari Teodoro Wolf Ferrari
    Venezia 1878 - San Zenone (TV) 1945
    San Zenone degli Ezzelini


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  • Lotto 39  

    Nubi sulla Laguna

    Camillo Bortoluzzi
    Treviso 1868 - Dolo 1933
    Olio su tavola cm 50x50 firmato in basso a dx C.Bortoluzzi
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 39  

    Nubi sulla Laguna

    Camillo Bortoluzzi Camillo Bortoluzzi
    Treviso 1868 - Dolo 1933
    Olio su tavola cm 50x50 firmato in basso a dx C.Bortoluzzi


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  • Attilio Lasta
    Villa Lagarina TN 1886 - 1975
    Olio su cartone cm 60x80 firmato in basso a sx A.Lasta
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Attilio Lasta Attilio Lasta
    Villa Lagarina TN 1886 - 1975
    Olio su cartone cm 60x80 firmato in basso a sx A.Lasta


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  • Lotto 39  

    Venezia

    Carlo Ostrogovich
    Veglia 1884 - Milano 1962
    Olio su tavola cm 58x84 firmato in basso a dx C.Ostrogovich
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 39  

    Venezia

    Carlo Ostrogovich Carlo Ostrogovich
    Veglia 1884 - Milano 1962
    Olio su tavola cm 58x84 firmato in basso a dx C.Ostrogovich


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  • Lotto 39  

    Macugnaga

    Luigi Roncaglia
    Novara 1915-1978
    Olio su tavola cm 23x45,5 firmato in alto a dx L.Roncaglia
    STIMA min € 400 - max € 500

    Lotto 39  

    Macugnaga

    Luigi Roncaglia Luigi Roncaglia
    Novara 1915-1978
    Olio su tavola cm 23x45,5 firmato in alto a dx L.Roncaglia


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  • Lotto 39  

    Il Tamigi a Londra

    Adriano Spilimbergo
    Buenos Aires 1908 - Spilimbergo 1975
    Olio su tela cm 50x60 firmato in basso a sx A.Spilimbergo
    STIMA min € 1300 - max € 1500

    Lotto 39  

    Il Tamigi a Londra

    Adriano Spilimbergo Adriano Spilimbergo
    Buenos Aires 1908 - Spilimbergo 1975
    Olio su tela cm 50x60 firmato in basso a sx A.Spilimbergo


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  • Lotto 39  

    Vita di campagna

    Mario Fenocchio
    XIX secolo
    Olio su cartone cm 8x14 firmato in basso a sinistra M.Fenocchio
    STIMA min € 500 - max € 600

    Lotto 39  

    Vita di campagna

    Mario Fenocchio Mario Fenocchio
    XIX secolo
    Olio su cartone cm 8x14 firmato in basso a sinistra M.Fenocchio


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  • Lotto 39  

    1922

    Antonio Piatti
    Viggiu (VA) 1875 - 1962
    Giovane Contadinella
    STIMA min € 700 - max € 800

    Lotto 39  

    1922

    Antonio Piatti Antonio Piatti
    Viggiu (VA) 1875 - 1962
    Giovane Contadinella


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  • Lotto 39  

    Ardenza Baracchina

    Renato Natali
    Livorno 1883 - 1979
    Olio su tavola cm 32,5x55 firmato in basso a dx R.Natali
    STIMA min € 4500 - max € 5000

    Lotto 39  

    Ardenza Baracchina

    Renato Natali Renato Natali
    Livorno 1883 - 1979
    Olio su tavola cm 32,5x55 firmato in basso a dx R.Natali


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  • Ferruccio Rontini
    Firenze 1893 - Livorno 1964
    Olio su tavola cm 44,5x54 firmato in basso a sx F.Rontini
    STIMA min € 700 - max € 900

    Ferruccio Rontini Ferruccio Rontini
    Firenze 1893 - Livorno 1964
    Olio su tavola cm 44,5x54 firmato in basso a sx F.Rontini


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  • Lotto 39  

    Paesaggio

    Anacleto Moiraghi
    Binasco 1880-1943
    Olio su tavola cm 15,5x63 firmato in basso a sx A.Moiraghi
    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 39  

    Paesaggio

    Anacleto Moiraghi Anacleto Moiraghi
    Binasco 1880-1943
    Olio su tavola cm 15,5x63 firmato in basso a sx A.Moiraghi


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  • Lotto 40  

    Venezia

    Marco Grubacs
    Venezia 1839 - 1910
    Olio su tavola cm 26x15 firmato in basso a sx M.Grubacs
    STIMA min € 1800 - max € 2000

    Lotto 40  

    Venezia

    Marco Grubacs Marco Grubacs
    Venezia 1839 - 1910
    Olio su tavola cm 26x15 firmato in basso a sx M.Grubacs


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  • Mario Vellani Marchi
    Modena 1895 - Milano 1979
    Olio su cartone cm 39,5x52,5 firmato in basso a dx MVM
    STIMA min € 1500 - max € 1700

    Mario Vellani Marchi Mario Vellani Marchi
    Modena 1895 - Milano 1979
    Olio su cartone cm 39,5x52,5 firmato in basso a dx MVM


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  • Carlo Adolfo Barone
    Napoli 1861 - 1937
    Olio su tela cm 60x92 firmato in basso a sx C.Barone
    STIMA min € 5000 - max € 6000

    Carlo Adolfo Barone Carlo Adolfo Barone
    Napoli 1861 - 1937
    Olio su tela cm 60x92 firmato in basso a sx C.Barone


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  • Lotto 40  

    Nobildonna

    Angelo Garino
    Torino 1860 - Nizza 1945
    Olio su cartone cm 56,5x26,5 firmato in alto a sx A.Garino
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 40  

    Nobildonna

    Angelo Garino Angelo Garino
    Torino 1860 - Nizza 1945
    Olio su cartone cm 56,5x26,5 firmato in alto a sx A.Garino


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  • Lotto 40  

    In malga

    Pietro Fragiacomo
    Trieste 1856 - Venezia 1922
    Olio su cartone cm 17x9 firmato in basso a dx P.F.
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 40  

    In malga

    Pietro Fragiacomo Pietro Fragiacomo
    Trieste 1856 - Venezia 1922
    Olio su cartone cm 17x9 firmato in basso a dx P.F.


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  • Lotto 40  

    La mucca

    Francesco Londonio
    Milano 1723 - 1783
    Olio su cartone cm 33x24,5 opera firmata al retro
    STIMA min € 1500 - max € 1700

    Lotto 40  

    La mucca

    Francesco Londonio Francesco Londonio
    Milano 1723 - 1783
    Olio su cartone cm 33x24,5 opera firmata al retro


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  • Lotto 40  

    Pascolo al tramonto

    Gino Federici
    Milano 1888-1973
    Olio su tela cm 68,5x98,5 firmato in basso a destra G. Federici
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 40  

    Pascolo al tramonto

    Gino Federici Gino Federici
    Milano 1888-1973
    Olio su tela cm 68,5x98,5 firmato in basso a destra G. Federici


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  • Italo Mus
    Chatillon AO 1892 - Saint Vincent AO 1967
    Pastelli su carta cm 41x31 firmato in basso a dx I.Mus
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Italo Mus Italo Mus
    Chatillon AO 1892 - Saint Vincent AO 1967
    Pastelli su carta cm 41x31 firmato in basso a dx I.Mus


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  • Lotto 40  

    Frutta e Vetri

    Attilio Lasta
    Villa Lagarina TN 1886 - 1975
    Olio su cartone cm 60x80 firmato in basso a sx A.Lasta
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 40  

    Frutta e Vetri

    Attilio Lasta Attilio Lasta
    Villa Lagarina TN 1886 - 1975
    Olio su cartone cm 60x80 firmato in basso a sx A.Lasta


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  • Lotto 40  

    La statuina bianca

    Mariano Pajetta
    Vittorio Veneto (TV) 1851 - Verona 1923
    Olio su tela cm 80x53 firmato in basso a dx M.Pajetta 1886
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 40  

    La statuina bianca

    Mariano Pajetta Mariano Pajetta
    Vittorio Veneto (TV) 1851 - Verona 1923
    Olio su tela cm 80x53 firmato in basso a dx M.Pajetta 1886


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  • Luigi Nono
    Fusina (VE) 1850 - Venezia 1918
    Pensieri
    STIMA min € 8000 - max € 9000

    Luigi Nono Luigi Nono
    Fusina (VE) 1850 - Venezia 1918
    Pensieri


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  • Lotto 40  

    Marina livornese

    Mario Menichetti
    Livorno 1889-1975
    Olio su tela cm 8x24 firmato in basso a dx Menichetti

    Mario Menichetti nacque a Livorno nel 1889 e morì a Milano nel 1975. Pittore autodidatta, fu profondamente influenzato dal movimento dei Macchiaioli, sia nella tecnica pittorica che nella scelta dei soggetti.
    Clicca per espandere

    Le sue opere raffigurano principalmente paesaggi rurali, scene di vita contadina e marine nei dintorni di Livorno, catturando con precisione il disegno, l'armonia dei colori e la dolcezza dei contrasti. Menichetti lavorò a lungo a Milano, dove la sua pittura risentì dell'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state presentate in aste pubbliche 29 volte, principalmente nella categoria Pittura. Tra i suoi lavori noti si annoverano "Mattino all'Ardenza" del 1930.

    STIMA min € 500 - max € 600

    Lotto 40  

    Marina livornese

    Mario Menichetti Mario Menichetti
    Livorno 1889-1975
    Olio su tela cm 8x24 firmato in basso a dx Menichetti

    Mario Menichetti nacque a Livorno nel 1889 e morì a Milano nel 1975. Pittore autodidatta, fu profondamente influenzato dal movimento dei Macchiaioli, sia nella tecnica pittorica che nella scelta dei soggetti.
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    Le sue opere raffigurano principalmente paesaggi rurali, scene di vita contadina e marine nei dintorni di Livorno, catturando con precisione il disegno, l'armonia dei colori e la dolcezza dei contrasti. Menichetti lavorò a lungo a Milano, dove la sua pittura risentì dell'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state presentate in aste pubbliche 29 volte, principalmente nella categoria Pittura. Tra i suoi lavori noti si annoverano "Mattino all'Ardenza" del 1930.



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  • Lotto 40  

    Meditazione

    Pio Joris
    Roma 1843-1921
    Olio su tavola cm 24,5x14 firmato in basso a dx P.Joris

    Pio Joris (Roma, 8 giugno 1843 – 6 marzo 1921) è stato un pittore, incisore e acquarellista italiano, noto per il suo stile che mescolava il verismo con una tecnica pittorica vivace e brillante. Figlio di Giovanni Battista Joris, un antiquario, e Maddalena Vergè, una sarta, ricevette la sua prima formazione artistica da Emanuele Pastina, un pittore paesaggista napoletano.
    Clicca per espandere

    In seguito, studiò all'Istituto di Belle Arti di Roma dal 1855 al 1861, e un anno dopo frequentò l'Accademia di San Luca, dove fu allievo di Achille Vertunni.

    L'incontro con l'arte della scuola toscana e l'uso della "macchia" segnò una tappa fondamentale nel suo percorso artistico, in particolare dopo la visita all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Firenze nel 1861. Nel 1866, intraprese un viaggio a Napoli, Capri e Sorrento, dove ebbe l'opportunità di incontrare due grandi pittori italiani, Domenico Morelli e Filippo Palizzi, i quali influenzarono profondamente il suo stile. A Roma, conobbe anche Mariano Fortuny, il cui lavoro ebbe un impatto significativo sulla sua pittura.

    Nel corso della sua carriera, Joris espose in numerosi eventi internazionali, ottenendo riconoscimenti di prestigio. Nel 1869, il suo dipinto Domenica mattina fuori Porta del Popolo gli valse una medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera. Partecipò anche ad altre esposizioni a Vienna, Parigi e Roma, e nel 1900 ricevette la medaglia d'oro e la Legion d'Onore al Salon di Parigi. Le sue opere trattano spesso temi di folklore romano, raffigurando scene di vita quotidiana, ma si dedicò anche a soggetti storici, come La fuga di papa Eugenio IV, oggi conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

    Joris fu tra i fondatori dell'Associazione degli Acquarellisti Romani e prese parte attivamente alle esposizioni degli Amatori e Cultori di Belle Arti. Il suo stile equilibrato, che univa il realismo alla bellezza visiva, lo rese uno degli artisti più apprezzati della Roma di fine Ottocento.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 40  

    Meditazione

    Pio Joris Pio Joris
    Roma 1843-1921
    Olio su tavola cm 24,5x14 firmato in basso a dx P.Joris

    Pio Joris (Roma, 8 giugno 1843 – 6 marzo 1921) è stato un pittore, incisore e acquarellista italiano, noto per il suo stile che mescolava il verismo con una tecnica pittorica vivace e brillante. Figlio di Giovanni Battista Joris, un antiquario, e Maddalena Vergè, una sarta, ricevette la sua prima formazione artistica da Emanuele Pastina, un pittore paesaggista napoletano.
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    In seguito, studiò all'Istituto di Belle Arti di Roma dal 1855 al 1861, e un anno dopo frequentò l'Accademia di San Luca, dove fu allievo di Achille Vertunni.

    L'incontro con l'arte della scuola toscana e l'uso della "macchia" segnò una tappa fondamentale nel suo percorso artistico, in particolare dopo la visita all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Firenze nel 1861. Nel 1866, intraprese un viaggio a Napoli, Capri e Sorrento, dove ebbe l'opportunità di incontrare due grandi pittori italiani, Domenico Morelli e Filippo Palizzi, i quali influenzarono profondamente il suo stile. A Roma, conobbe anche Mariano Fortuny, il cui lavoro ebbe un impatto significativo sulla sua pittura.

    Nel corso della sua carriera, Joris espose in numerosi eventi internazionali, ottenendo riconoscimenti di prestigio. Nel 1869, il suo dipinto Domenica mattina fuori Porta del Popolo gli valse una medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera. Partecipò anche ad altre esposizioni a Vienna, Parigi e Roma, e nel 1900 ricevette la medaglia d'oro e la Legion d'Onore al Salon di Parigi. Le sue opere trattano spesso temi di folklore romano, raffigurando scene di vita quotidiana, ma si dedicò anche a soggetti storici, come La fuga di papa Eugenio IV, oggi conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

    Joris fu tra i fondatori dell'Associazione degli Acquarellisti Romani e prese parte attivamente alle esposizioni degli Amatori e Cultori di Belle Arti. Il suo stile equilibrato, che univa il realismo alla bellezza visiva, lo rese uno degli artisti più apprezzati della Roma di fine Ottocento.



    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Guerrino Guardabassi
    Roma 1841 - 1893
    Olio su tela cm 30x19 firmato in basso a sx G.Guardabassi



    Guerrino Guardabassi nacque a Roma nel 1841, figlio di una famiglia che gli permise di accedere agli studi artistici. All'età di circa vent'anni, si iscrisse all'Accademia di San Luca, dove affinò le sue doti artistiche sotto la guida di maestri dell'epoca.
    Clicca per espandere

    La sua formazione accademica gli consentì di sviluppare uno stile pittorico caratterizzato da una tecnica raffinata e da una spiccata attenzione ai dettagli, elementi che avrebbero contraddistinto la sua produzione artistica.

    Nel corso della sua carriera, Guardabassi si dedicò principalmente alla pittura di figure, scene di genere e ritratti, utilizzando sia l'olio su tela che l'acquerello. Le sue opere spesso ritraevano momenti di vita quotidiana, con particolare attenzione alla rappresentazione di personaggi e ambienti della Roma dell'epoca. Un esempio significativo di questa sua produzione è il dipinto "Ultimi momenti di Beatrice Cenci", una scena storica che evidenzia la sua capacità di narrare eventi attraverso l'arte.

    Guardabassi espose le sue opere in diverse mostre, tra cui quelle nazionali di Torino e Parigi, ottenendo riconoscimenti per la qualità delle sue realizzazioni. Questa visibilità gli permise di acquisire una certa notorietà nel panorama artistico dell'epoca. La sua attività espositiva si estese anche a livello internazionale, con alcune sue opere presenti in collezioni pubbliche e private all'estero.

    Oltre alla sua attività pittorica, Guardabassi fu anche coinvolto in iniziative culturali e artistiche, contribuendo alla promozione dell'arte italiana nel contesto europeo. La sua carriera si sviluppò in un periodo di grande fermento artistico, caratterizzato da un rinnovato interesse per le tradizioni e la cultura italiana.

    Guerrino Guardabassi morì nel 1893.

    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Guerrino Guardabassi Guerrino Guardabassi
    Roma 1841 - 1893
    Olio su tela cm 30x19 firmato in basso a sx G.Guardabassi



    Guerrino Guardabassi nacque a Roma nel 1841, figlio di una famiglia che gli permise di accedere agli studi artistici. All'età di circa vent'anni, si iscrisse all'Accademia di San Luca, dove affinò le sue doti artistiche sotto la guida di maestri dell'epoca.
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    La sua formazione accademica gli consentì di sviluppare uno stile pittorico caratterizzato da una tecnica raffinata e da una spiccata attenzione ai dettagli, elementi che avrebbero contraddistinto la sua produzione artistica.

    Nel corso della sua carriera, Guardabassi si dedicò principalmente alla pittura di figure, scene di genere e ritratti, utilizzando sia l'olio su tela che l'acquerello. Le sue opere spesso ritraevano momenti di vita quotidiana, con particolare attenzione alla rappresentazione di personaggi e ambienti della Roma dell'epoca. Un esempio significativo di questa sua produzione è il dipinto "Ultimi momenti di Beatrice Cenci", una scena storica che evidenzia la sua capacità di narrare eventi attraverso l'arte.

    Guardabassi espose le sue opere in diverse mostre, tra cui quelle nazionali di Torino e Parigi, ottenendo riconoscimenti per la qualità delle sue realizzazioni. Questa visibilità gli permise di acquisire una certa notorietà nel panorama artistico dell'epoca. La sua attività espositiva si estese anche a livello internazionale, con alcune sue opere presenti in collezioni pubbliche e private all'estero.

    Oltre alla sua attività pittorica, Guardabassi fu anche coinvolto in iniziative culturali e artistiche, contribuendo alla promozione dell'arte italiana nel contesto europeo. La sua carriera si sviluppò in un periodo di grande fermento artistico, caratterizzato da un rinnovato interesse per le tradizioni e la cultura italiana.

    Guerrino Guardabassi morì nel 1893.



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  • Lotto 40  

    Dintorni di Positano

    Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Dintorni di Positano
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 40  

    Dintorni di Positano

    Vincenzo Caprile Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Dintorni di Positano


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Felice Vellan
    Torino 1889-1976
    Olio su tavola cm 49x59 firmato in basso a sx Felice Vellan
    STIMA min € 1500 - max € 1800

    Felice Vellan Felice Vellan
    Torino 1889-1976
    Olio su tavola cm 49x59 firmato in basso a sx Felice Vellan


    3 offerte pre-asta Dettaglio
  • Guido Agostini
    Firenze XIX - 1898
    Olio su tavola cm 37x58,5 firmato in basso a dx Agostini.

    Guido Agostini (1870-1898) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni di paesaggi toscani. Nato a Milano, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha sviluppato le sue abilità artistiche.
    Clicca per espandere

    Le sue opere, sebbene non numerose, ritraggono principalmente scorci delle campagne toscane, con casolari e castelli come soggetti principali. La sua carriera artistica si è estesa dal 1865 al 1898, periodo in cui ha partecipato a diverse esposizioni, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, dimostrando un continuo interesse per il suo lavoro. Guido Agostini è scomparso prematuramente nel 1898, ma il suo contributo all'arte paesaggistica italiana rimane significativo. ​

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Guido Agostini Guido Agostini
    Firenze XIX - 1898
    Olio su tavola cm 37x58,5 firmato in basso a dx Agostini.

    Guido Agostini (1870-1898) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni di paesaggi toscani. Nato a Milano, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha sviluppato le sue abilità artistiche.
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    Le sue opere, sebbene non numerose, ritraggono principalmente scorci delle campagne toscane, con casolari e castelli come soggetti principali. La sua carriera artistica si è estesa dal 1865 al 1898, periodo in cui ha partecipato a diverse esposizioni, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, dimostrando un continuo interesse per il suo lavoro. Guido Agostini è scomparso prematuramente nel 1898, ma il suo contributo all'arte paesaggistica italiana rimane significativo. ​



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  • Lotto 40  

    Neve lungo il fiume

    Giuseppe Casciaro
    Ortelle 1863 - Napoli 1941
    Olio su cartone cm 40x50 firmato in basso a sx Casciaro
    STIMA min € 1300 - max € 1500

    Lotto 40  

    Neve lungo il fiume

    Giuseppe Casciaro Giuseppe Casciaro
    Ortelle 1863 - Napoli 1941
    Olio su cartone cm 40x50 firmato in basso a sx Casciaro


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  • Lotto 40  

    Napoli 1921

    Francesco Paolo Diodati
    Campobasso 1864 - Napoli 1940
    Passeggiata lungo il viale a Napoli

    Francesco Paolo Diodati, pittore italiano del XVIII secolo, nacque a Napoli nel 1713 e divenne una figura di spicco nel panorama artistico dell'epoca. Formatosi inizialmente nell’ambito della tradizione pittorica napoletana, Diodati si distinse per la sua capacità di fondere il gusto barocco con una sensibilità più moderna e innovativa, che lo portò ad esplorare diversi ambiti, dal paesaggio alla pittura di genere.
    Clicca per espandere



    La sua formazione avvenne all'interno della scuola napoletana, sotto l'influenza di maestri come Giuseppe Bonito, ma Diodati sviluppò presto un proprio linguaggio, caratterizzato da una luce vivace e da una pittura ricca di dettagli. La sua arte si concentrò principalmente sul ritratto e sul paesaggio, dove seppe restituire con estrema raffinatezza le atmosfere e le luci naturali, raggiungendo una particolare notorietà per la sua abilità nel rappresentare i paesaggi mediterranei e le vedute urbane.

    Diodati fu un pittore molto richiesto e la sua carriera lo portò a realizzare numerosi lavori per nobili famiglie napoletane e per chiese, dove lasciò un segno profondo grazie alla sua maestria. Le sue opere si caratterizzano per una composizione equilibrata e per l'uso sapiente dei colori, che lo collocano tra i più apprezzati pittori della sua generazione.

    Il pittore partecipò a diverse esposizioni pubbliche e la sua arte ebbe una notevole influenza su molti giovani artisti dell'epoca. Sebbene non goda oggi di una fama immediata come alcuni dei suoi contemporanei, il suo contributo alla pittura del Settecento napoletano rimane significativo. La sua morte, avvenuta nel 1780, segnò la fine di una carriera ricca di successi, ma le sue opere continuano ad essere apprezzate per l’eleganza e la luminosità che le contraddistinguono.

    STIMA min € 5000 - max € 6000

    Lotto 40  

    Napoli 1921

    Francesco Paolo Diodati Francesco Paolo Diodati
    Campobasso 1864 - Napoli 1940
    Passeggiata lungo il viale a Napoli

    Francesco Paolo Diodati, pittore italiano del XVIII secolo, nacque a Napoli nel 1713 e divenne una figura di spicco nel panorama artistico dell'epoca. Formatosi inizialmente nell’ambito della tradizione pittorica napoletana, Diodati si distinse per la sua capacità di fondere il gusto barocco con una sensibilità più moderna e innovativa, che lo portò ad esplorare diversi ambiti, dal paesaggio alla pittura di genere.
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    La sua formazione avvenne all'interno della scuola napoletana, sotto l'influenza di maestri come Giuseppe Bonito, ma Diodati sviluppò presto un proprio linguaggio, caratterizzato da una luce vivace e da una pittura ricca di dettagli. La sua arte si concentrò principalmente sul ritratto e sul paesaggio, dove seppe restituire con estrema raffinatezza le atmosfere e le luci naturali, raggiungendo una particolare notorietà per la sua abilità nel rappresentare i paesaggi mediterranei e le vedute urbane.

    Diodati fu un pittore molto richiesto e la sua carriera lo portò a realizzare numerosi lavori per nobili famiglie napoletane e per chiese, dove lasciò un segno profondo grazie alla sua maestria. Le sue opere si caratterizzano per una composizione equilibrata e per l'uso sapiente dei colori, che lo collocano tra i più apprezzati pittori della sua generazione.

    Il pittore partecipò a diverse esposizioni pubbliche e la sua arte ebbe una notevole influenza su molti giovani artisti dell'epoca. Sebbene non goda oggi di una fama immediata come alcuni dei suoi contemporanei, il suo contributo alla pittura del Settecento napoletano rimane significativo. La sua morte, avvenuta nel 1780, segnò la fine di una carriera ricca di successi, ma le sue opere continuano ad essere apprezzate per l’eleganza e la luminosità che le contraddistinguono.



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  • Lotto 40  

    Temporale imminente

    August Von Rentzell
    Germania 1810-1891
    Olio su tela cm 61x73 firmato in basso a dx AugustVon Rentzell 1842.
    STIMA min € 5000 - max € 6000

    Lotto 40  

    Temporale imminente

    August Von Rentzell August Von Rentzell
    Germania 1810-1891
    Olio su tela cm 61x73 firmato in basso a dx AugustVon Rentzell 1842.


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  • Lotto 41  

    Amazzone alle cascine

    Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo 1846 - Firenze 1922
    Olio su tavola cm 28x28 firmato in basso a dx F.Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
    Clicca per espandere

    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA min € 1800 - max € 2000

    Lotto 41  

    Amazzone alle cascine

    Francesco Gioli Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo 1846 - Firenze 1922
    Olio su tavola cm 28x28 firmato in basso a dx F.Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.



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  • Lotto 41  

    Piazza di Roma

    Giuseppe Ferdinando Piana
    Bordighera 1864-1956
    Olio su tavola cm 16,5x24,5 firmato in basso a dx G.Piana

    Giuseppe Ferdinando Piana nacque il 3 dicembre 1864 a Ceriana, un pittoresco borgo nell'entroterra di Sanremo, e morì il 29 aprile 1956 a Bordighera, cittadina costiera della Liguria. Fin da giovane, Piana mostrò una spiccata inclinazione per l'arte pittorica.
    Clicca per espandere

    Durante uno dei suoi soggiorni a Bordighera, il celebre pittore Ernest Meissonier suggerì ai genitori di Giuseppe di avviarlo agli studi artistici. Nel 1882, Piana si trasferì a Torino per frequentare l'Accademia Albertina, dove fu allievo dei maestri Francesco Gamba e Andrea Gastaldi.
    Il suo debutto artistico avvenne a Torino con opere come "A ponente di Bordighera, campagna ligure" e "Politica rustica". Nel 1898, realizzò "Studio d'artista", un dipinto che attirò l'attenzione del governo, che lo acquisì. Nel 1903, Piana si trasferì a Sesto San Giovanni e partecipò all'Esposizione Permanente di Milano, presentando l'opera "Pace", che ricevette elogi dalla critica, in particolare da parte di Gaetano Previati. Sempre nel 1906, fu invitato alla Mostra Nazionale di Milano, dove espose "Cortile dei leoni in Granada", "La danza delle olive" e "Mare dopo la pioggia"; quest'ultime due opere furono acquistate dalla Galleria d'Arte Moderna di Milano.

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 41  

    Piazza di Roma

    Giuseppe Ferdinando Piana Giuseppe Ferdinando Piana
    Bordighera 1864-1956
    Olio su tavola cm 16,5x24,5 firmato in basso a dx G.Piana

    Giuseppe Ferdinando Piana nacque il 3 dicembre 1864 a Ceriana, un pittoresco borgo nell'entroterra di Sanremo, e morì il 29 aprile 1956 a Bordighera, cittadina costiera della Liguria. Fin da giovane, Piana mostrò una spiccata inclinazione per l'arte pittorica.
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    Durante uno dei suoi soggiorni a Bordighera, il celebre pittore Ernest Meissonier suggerì ai genitori di Giuseppe di avviarlo agli studi artistici. Nel 1882, Piana si trasferì a Torino per frequentare l'Accademia Albertina, dove fu allievo dei maestri Francesco Gamba e Andrea Gastaldi.
    Il suo debutto artistico avvenne a Torino con opere come "A ponente di Bordighera, campagna ligure" e "Politica rustica". Nel 1898, realizzò "Studio d'artista", un dipinto che attirò l'attenzione del governo, che lo acquisì. Nel 1903, Piana si trasferì a Sesto San Giovanni e partecipò all'Esposizione Permanente di Milano, presentando l'opera "Pace", che ricevette elogi dalla critica, in particolare da parte di Gaetano Previati. Sempre nel 1906, fu invitato alla Mostra Nazionale di Milano, dove espose "Cortile dei leoni in Granada", "La danza delle olive" e "Mare dopo la pioggia"; quest'ultime due opere furono acquistate dalla Galleria d'Arte Moderna di Milano.



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  • Lotto 41  

    La chioccia

    Mario Menichetti
    Livorno 1889-1975
    Olio su cartone cm 10x10 firmato in basso a dx M.Menichetti

    Mario Menichetti nacque a Livorno nel 1889 e morì a Milano nel 1975. Pittore autodidatta, fu profondamente influenzato dal movimento dei Macchiaioli, sia nella tecnica pittorica che nella scelta dei soggetti.
    Clicca per espandere

    Le sue opere raffigurano principalmente paesaggi rurali, scene di vita contadina e marine nei dintorni di Livorno, catturando con precisione il disegno, l'armonia dei colori e la dolcezza dei contrasti. Menichetti lavorò a lungo a Milano, dove la sua pittura risentì dell'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state presentate in aste pubbliche 29 volte, principalmente nella categoria Pittura. Tra i suoi lavori noti si annoverano "Mattino all'Ardenza" del 1930.

    STIMA min € 500 - max € 600

    Lotto 41  

    La chioccia

    Mario Menichetti Mario Menichetti
    Livorno 1889-1975
    Olio su cartone cm 10x10 firmato in basso a dx M.Menichetti

    Mario Menichetti nacque a Livorno nel 1889 e morì a Milano nel 1975. Pittore autodidatta, fu profondamente influenzato dal movimento dei Macchiaioli, sia nella tecnica pittorica che nella scelta dei soggetti.
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    Le sue opere raffigurano principalmente paesaggi rurali, scene di vita contadina e marine nei dintorni di Livorno, catturando con precisione il disegno, l'armonia dei colori e la dolcezza dei contrasti. Menichetti lavorò a lungo a Milano, dove la sua pittura risentì dell'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state presentate in aste pubbliche 29 volte, principalmente nella categoria Pittura. Tra i suoi lavori noti si annoverano "Mattino all'Ardenza" del 1930.



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  • Lotto 41  

    La Gabrigiana II

    Silvestro Lega
    Modigliana (FC) 1826 - Firenze 1895
    La Gabrigiana II
    STIMA min € 25000 - max € 30000

    Lotto 41  

    La Gabrigiana II

    Silvestro Lega Silvestro Lega
    Modigliana (FC) 1826 - Firenze 1895
    La Gabrigiana II


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  • Lotto 41  

    Primi sintomi

    Luigi Cima
    Villa di Villa ( BL ) 1860 - Belluno1944
    Olio su tela cm 65x39 firmato in basso a sx L.Cima

    Pubblicato sul catalogo Allemandi 2006-2007 n. XXIV pag. 178
    Pubblicato su Luigi Cima - libreria Emiliana Editrice – Venezia anno XVIII F.F.
    STIMA min € 15000 - max € 18000

    Lotto 41  

    Primi sintomi

    Luigi Cima Luigi Cima
    Villa di Villa ( BL ) 1860 - Belluno1944
    Olio su tela cm 65x39 firmato in basso a sx L.Cima

    Pubblicato sul catalogo Allemandi 2006-2007 n. XXIV pag. 178
    Pubblicato su Luigi Cima - libreria Emiliana Editrice – Venezia anno XVIII F.F.


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  • Lotto 41  

    Via di paese

    Paride Castellan
    Gradisca d'Isonzo (Go) 1911 - Firenze 1988
    Olio su cartone cm 28,5x17,5 firmato in basso a sx P.Castellan
    STIMA min € 400 - max € 500

    Lotto 41  

    Via di paese

    Paride Castellan Paride Castellan
    Gradisca d'Isonzo (Go) 1911 - Firenze 1988
    Olio su cartone cm 28,5x17,5 firmato in basso a sx P.Castellan


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  • Lodovico Raymond
    Torino 1825 - 1898
    Piazza di paese
    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lodovico Raymond Lodovico Raymond
    Torino 1825 - 1898
    Piazza di paese


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  • Luigi Portaluri
    Maglie ( LE ) 1878-1962
    Olio su tela cm 47x100 firmato in basso a sx L.Portaluri
    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Luigi Portaluri Luigi Portaluri
    Maglie ( LE ) 1878-1962
    Olio su tela cm 47x100 firmato in basso a sx L.Portaluri


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  • Lotto 41  

    Canale di Viareggio

    Oreste Paltrinieri
    Verona 1873 - Viareggio (LU) 1966
    Olio su tavola cm 23,5x29 firmato in basso a dx O.Paltrinieri
    STIMA min € 500 - max € 700

    Lotto 41  

    Canale di Viareggio

    Oreste Paltrinieri Oreste Paltrinieri
    Verona 1873 - Viareggio (LU) 1966
    Olio su tavola cm 23,5x29 firmato in basso a dx O.Paltrinieri


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Tranquillo Tagliapietra
    Attivo a Venezia fra il 1867 e il 1906
    Olio su cartone cm 34,5x25 firmato in basso a dx T.Tagliapietra
    STIMA min € 1800 - max € 2000

    Tranquillo Tagliapietra Tranquillo Tagliapietra
    Attivo a Venezia fra il 1867 e il 1906
    Olio su cartone cm 34,5x25 firmato in basso a dx T.Tagliapietra


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  • Lotto 42  

    Via cittadina

    Ferruccio Scattola
    Venezia 1873 - Roma 1950
    Olio su cartone cm 10,5x14 firmato in basso a sx F.Scattola
    STIMA min € 600 - max € 700

    Lotto 42  

    Via cittadina

    Ferruccio Scattola Ferruccio Scattola
    Venezia 1873 - Roma 1950
    Olio su cartone cm 10,5x14 firmato in basso a sx F.Scattola


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  • Lotto 42  

    Chioggia

    Luigi Pagan
    Chioggia 1907-1990
    Olio su tavola cm 30x40 firmato in basso a sx Pagan
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 42  

    Chioggia

    Luigi Pagan Luigi Pagan
    Chioggia 1907-1990
    Olio su tavola cm 30x40 firmato in basso a sx Pagan


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  • Lotto 42  

    I sacrifici del lavoro

    Simone Salassa
    Montanaro Canavese 1863 - Ivrea 1930
    Olio su cartone cm 39x54 firmato in basso a dx S.Salassa
    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Lotto 42  

    I sacrifici del lavoro

    Simone Salassa Simone Salassa
    Montanaro Canavese 1863 - Ivrea 1930
    Olio su cartone cm 39x54 firmato in basso a dx S.Salassa


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  • Arnaldo Nussi
    Cividale del Friuli (UD) 1902 - 1977
    Baite montane
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Arnaldo Nussi Arnaldo Nussi
    Cividale del Friuli (UD) 1902 - 1977
    Baite montane


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  • Lotto 42  

    1922

    Francesco Domeneghini
    Breno 1860 - Bergamo 1950
    Casolare in paese
    STIMA min € 400 - max € 500

    Lotto 42  

    1922

    Francesco Domeneghini Francesco Domeneghini
    Breno 1860 - Bergamo 1950
    Casolare in paese


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  • Lotto 42  

    Il barcaiolo in laguna

    Pietro Fragiacomo
    Trieste 1856 - Venezia 1922
    Olio su tela cm 61x92 firmato in basso a sx P.Fragiacomo

    Autentica e archiviazione presso Archivio Baboni

    Pubblicato sul catalogo Allemandi n. XXII ed. 2004-2005 e ed. XXIII 2005-2006 pag. 301
    STIMA min € 20000 - max € 25000

    Lotto 42  

    Il barcaiolo in laguna

    Pietro Fragiacomo Pietro Fragiacomo
    Trieste 1856 - Venezia 1922
    Olio su tela cm 61x92 firmato in basso a sx P.Fragiacomo

    Autentica e archiviazione presso Archivio Baboni

    Pubblicato sul catalogo Allemandi n. XXII ed. 2004-2005 e ed. XXIII 2005-2006 pag. 301


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  • Lotto 42  

    Portatrice dell'acqua

    Vincenzo Cabianca
    Verona 1827 - Roma 1902
    Portatrice dell'acqua
    STIMA min € 13000 - max € 15000

    Lotto 42  

    Portatrice dell'acqua

    Vincenzo Cabianca Vincenzo Cabianca
    Verona 1827 - Roma 1902
    Portatrice dell'acqua


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  • Lotto 42  

    Chiesetta di paese

    Mario Menichetti
    Livorno 1889-1975
    Olio su tavola cm 6x9 firmato in basso a sx Menichetti

    Mario Menichetti nacque a Livorno nel 1889 e morì a Milano nel 1975. Pittore autodidatta, fu profondamente influenzato dal movimento dei Macchiaioli, sia nella tecnica pittorica che nella scelta dei soggetti.
    Clicca per espandere

    Le sue opere raffigurano principalmente paesaggi rurali, scene di vita contadina e marine nei dintorni di Livorno, catturando con precisione il disegno, l'armonia dei colori e la dolcezza dei contrasti. Menichetti lavorò a lungo a Milano, dove la sua pittura risentì dell'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state presentate in aste pubbliche 29 volte, principalmente nella categoria Pittura. Tra i suoi lavori noti si annoverano "Mattino all'Ardenza" del 1930.

    STIMA min € 300 - max € 400

    Lotto 42  

    Chiesetta di paese

    Mario Menichetti Mario Menichetti
    Livorno 1889-1975
    Olio su tavola cm 6x9 firmato in basso a sx Menichetti

    Mario Menichetti nacque a Livorno nel 1889 e morì a Milano nel 1975. Pittore autodidatta, fu profondamente influenzato dal movimento dei Macchiaioli, sia nella tecnica pittorica che nella scelta dei soggetti.
    Clicca per espandere

    Le sue opere raffigurano principalmente paesaggi rurali, scene di vita contadina e marine nei dintorni di Livorno, catturando con precisione il disegno, l'armonia dei colori e la dolcezza dei contrasti. Menichetti lavorò a lungo a Milano, dove la sua pittura risentì dell'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state presentate in aste pubbliche 29 volte, principalmente nella categoria Pittura. Tra i suoi lavori noti si annoverano "Mattino all'Ardenza" del 1930.



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  • Giuseppe Ferdinando Piana
    Bordighera 1864-1956
    Olio su tavola cm 17x25 firmato in basso a dx G.Piana

    Giuseppe Ferdinando Piana nacque il 3 dicembre 1864 a Ceriana, un pittoresco borgo nell'entroterra di Sanremo, e morì il 29 aprile 1956 a Bordighera, cittadina costiera della Liguria. Fin da giovane, Piana mostrò una spiccata inclinazione per l'arte pittorica.
    Clicca per espandere

    Durante uno dei suoi soggiorni a Bordighera, il celebre pittore Ernest Meissonier suggerì ai genitori di Giuseppe di avviarlo agli studi artistici. Nel 1882, Piana si trasferì a Torino per frequentare l'Accademia Albertina, dove fu allievo dei maestri Francesco Gamba e Andrea Gastaldi.
    Il suo debutto artistico avvenne a Torino con opere come "A ponente di Bordighera, campagna ligure" e "Politica rustica". Nel 1898, realizzò "Studio d'artista", un dipinto che attirò l'attenzione del governo, che lo acquisì. Nel 1903, Piana si trasferì a Sesto San Giovanni e partecipò all'Esposizione Permanente di Milano, presentando l'opera "Pace", che ricevette elogi dalla critica, in particolare da parte di Gaetano Previati. Sempre nel 1906, fu invitato alla Mostra Nazionale di Milano, dove espose "Cortile dei leoni in Granada", "La danza delle olive" e "Mare dopo la pioggia"; quest'ultime due opere furono acquistate dalla Galleria d'Arte Moderna di Milano.

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Giuseppe Ferdinando Piana Giuseppe Ferdinando Piana
    Bordighera 1864-1956
    Olio su tavola cm 17x25 firmato in basso a dx G.Piana

    Giuseppe Ferdinando Piana nacque il 3 dicembre 1864 a Ceriana, un pittoresco borgo nell'entroterra di Sanremo, e morì il 29 aprile 1956 a Bordighera, cittadina costiera della Liguria. Fin da giovane, Piana mostrò una spiccata inclinazione per l'arte pittorica.
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    Durante uno dei suoi soggiorni a Bordighera, il celebre pittore Ernest Meissonier suggerì ai genitori di Giuseppe di avviarlo agli studi artistici. Nel 1882, Piana si trasferì a Torino per frequentare l'Accademia Albertina, dove fu allievo dei maestri Francesco Gamba e Andrea Gastaldi.
    Il suo debutto artistico avvenne a Torino con opere come "A ponente di Bordighera, campagna ligure" e "Politica rustica". Nel 1898, realizzò "Studio d'artista", un dipinto che attirò l'attenzione del governo, che lo acquisì. Nel 1903, Piana si trasferì a Sesto San Giovanni e partecipò all'Esposizione Permanente di Milano, presentando l'opera "Pace", che ricevette elogi dalla critica, in particolare da parte di Gaetano Previati. Sempre nel 1906, fu invitato alla Mostra Nazionale di Milano, dove espose "Cortile dei leoni in Granada", "La danza delle olive" e "Mare dopo la pioggia"; quest'ultime due opere furono acquistate dalla Galleria d'Arte Moderna di Milano.



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  • Lotto 42  

    Tramonto

    Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo - 1846 - Firenze , 1922
    Olio su tela cm 13x20 firmato in basso a dx Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
    Clicca per espandere

    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 42  

    Tramonto

    Francesco Gioli Francesco Gioli
    San Frediano a Settimo - 1846 - Firenze , 1922
    Olio su tela cm 13x20 firmato in basso a dx Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.



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  • Lotto 43  

    Trittico di paesaggi

    Federico Andreotti
    Firenze 1847-1930
    Olio su tavola cm 14x8(x3) firmato in basso a dx F.Andreotti



    Federico Andreotti nacque a Firenze il 6 marzo 1847 e vi morì il 30 ottobre 1930. All'età di nove anni iniziò la sua formazione artistica sotto la guida del miniatore Angiolo Tricca.
    Clicca per espandere

    Nel 1861 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studiò con Enrico Pollastrini e Stefano Ussi. A soli sedici anni vinse un concorso che gli permise di proseguire gli studi e di ottenere il titolo di professore.

    La sua carriera artistica iniziò con la realizzazione di opere storiche, tra cui "Il Savonarola che scaccia dalla sua cella due sicari della Bentivoglio", commissionata dal re Vittorio Emanuele II nel 1864. Tuttavia, l'opera suscitò critiche per la sua mancanza di realismo, spingendo Andreotti a orientarsi verso scene di genere e ritratti. Queste opere, spesso ambientate nei secoli XVII e XVIII, lo resero noto per la sua abilità nel ritrarre costumi e atmosfere dell'epoca.

    Nel 1879 fu nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Le sue opere furono esposte in numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui quelle di Torino, Milano e Londra. I suoi dipinti ottennero grande successo anche all'estero, in particolare negli Stati Uniti, dove furono molto apprezzati dai collezionisti.

    Federico Andreotti morì a Firenze nel 1930.

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 43  

    Trittico di paesaggi

    Federico Andreotti Federico Andreotti
    Firenze 1847-1930
    Olio su tavola cm 14x8(x3) firmato in basso a dx F.Andreotti



    Federico Andreotti nacque a Firenze il 6 marzo 1847 e vi morì il 30 ottobre 1930. All'età di nove anni iniziò la sua formazione artistica sotto la guida del miniatore Angiolo Tricca.
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    Nel 1861 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studiò con Enrico Pollastrini e Stefano Ussi. A soli sedici anni vinse un concorso che gli permise di proseguire gli studi e di ottenere il titolo di professore.

    La sua carriera artistica iniziò con la realizzazione di opere storiche, tra cui "Il Savonarola che scaccia dalla sua cella due sicari della Bentivoglio", commissionata dal re Vittorio Emanuele II nel 1864. Tuttavia, l'opera suscitò critiche per la sua mancanza di realismo, spingendo Andreotti a orientarsi verso scene di genere e ritratti. Queste opere, spesso ambientate nei secoli XVII e XVIII, lo resero noto per la sua abilità nel ritrarre costumi e atmosfere dell'epoca.

    Nel 1879 fu nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Le sue opere furono esposte in numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui quelle di Torino, Milano e Londra. I suoi dipinti ottennero grande successo anche all'estero, in particolare negli Stati Uniti, dove furono molto apprezzati dai collezionisti.

    Federico Andreotti morì a Firenze nel 1930.



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  • Lotto 43  

    Vestizione

    Augusto Daini
    Roma 1860 - Roma 1920
    Olio su tavola cm 30x22 firmato in basso a dx A. Daini

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 43  

    Vestizione

    Augusto Daini Augusto Daini
    Roma 1860 - Roma 1920
    Olio su tavola cm 30x22 firmato in basso a dx A. Daini



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  • Lotto 43  

    Vicolo

    Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 31,5x9,5 firmato in basso a destra G.Lomi

    Giovanni Lomi nacque a Livorno nel 1889 e morì nella stessa città nel 1969. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato a una famiglia contadina, dove sviluppò una precoce passione per il disegno e la pittura.
    Clicca per espandere

    Iniziò la sua carriera artistica intorno al 1918 e tenne la sua prima mostra personale a Firenze nel 1922. Nel corso della sua carriera, Lomi partecipò a numerose esposizioni, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro attivo del Gruppo Labronico, un'associazione di artisti livornesi, e le sue opere furono influenzate dalla corrente dei Macchiaioli, mostrando affinità con artisti come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori. Parallelamente alla pittura, Lomi coltivò una carriera come baritono, esibendosi in ambito operistico. Tra le sue opere più note si annoverano paesaggi toscani e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una tavolozza cromatica delicata e una tecnica pittorica che riflette l'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico italiano

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 43  

    Vicolo

    Giovanni Lomi Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 31,5x9,5 firmato in basso a destra G.Lomi

    Giovanni Lomi nacque a Livorno nel 1889 e morì nella stessa città nel 1969. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato a una famiglia contadina, dove sviluppò una precoce passione per il disegno e la pittura.
    Clicca per espandere

    Iniziò la sua carriera artistica intorno al 1918 e tenne la sua prima mostra personale a Firenze nel 1922. Nel corso della sua carriera, Lomi partecipò a numerose esposizioni, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro attivo del Gruppo Labronico, un'associazione di artisti livornesi, e le sue opere furono influenzate dalla corrente dei Macchiaioli, mostrando affinità con artisti come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori. Parallelamente alla pittura, Lomi coltivò una carriera come baritono, esibendosi in ambito operistico. Tra le sue opere più note si annoverano paesaggi toscani e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una tavolozza cromatica delicata e una tecnica pittorica che riflette l'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico italiano



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  • Lotto 43  

    Il ruscello

    Vincenzo Cabianca
    Verona 1827 - Roma 1902
    Il ruscello
    STIMA min € 4000 - max € 5000

    Lotto 43  

    Il ruscello

    Vincenzo Cabianca Vincenzo Cabianca
    Verona 1827 - Roma 1902
    Il ruscello


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  • Umberto Moggioli
    Trento 1886 - Roma 1919
    Olio su tela cm 66x85 firmato in alto a dx Moggioli
    STIMA min € 5000 - max € 6000

    Umberto Moggioli Umberto Moggioli
    Trento 1886 - Roma 1919
    Olio su tela cm 66x85 firmato in alto a dx Moggioli


    4 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 43  

    Chiesetta montana

    Francesco Domeneghini
    Breno 1860 - Bergamo 1950
    Olio su cartone cm 17x23 firmato in basso a sx F.Domeneghini
    STIMA min € 400 - max € 500

    Lotto 43  

    Chiesetta montana

    Francesco Domeneghini Francesco Domeneghini
    Breno 1860 - Bergamo 1950
    Olio su cartone cm 17x23 firmato in basso a sx F.Domeneghini


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  • Lotto 43  

    Paesaggio montano

    Aldo Voltolin
    Treviso 1892 - Milano 1918
    Olio su tela cm 76x101 firmato in basso a sx A.Voltolin
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 43  

    Paesaggio montano

    Aldo Voltolin Aldo Voltolin
    Treviso 1892 - Milano 1918
    Olio su tela cm 76x101 firmato in basso a sx A.Voltolin


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  • Felice Zennaro
    Pellestrina VE 1833 - Milano 1926
    Colpo di granata
    STIMA min € 5000 - max € 6000

    Felice Zennaro Felice Zennaro
    Pellestrina VE 1833 - Milano 1926
    Colpo di granata


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  • Lotto 43  

    Canale a Chioggia

    Angelo Brombo
    Chioggia (VE) 1893 - Venezia 1962
    Olio su tavola cm 40x50 firmato in basso a destra A. Brombo
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 43  

    Canale a Chioggia

    Angelo Brombo Angelo Brombo
    Chioggia (VE) 1893 - Venezia 1962
    Olio su tavola cm 40x50 firmato in basso a destra A. Brombo


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Giuseppe Solenghi
    Milano 1879 - Cernobbio (CO) 1944
    Olio su tavola cm 10x20 firmato in basso a sx G.Solenghi
    STIMA min € 700 - max € 800

    Giuseppe Solenghi Giuseppe Solenghi
    Milano 1879 - Cernobbio (CO) 1944
    Olio su tavola cm 10x20 firmato in basso a sx G.Solenghi


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  • Lotto 44  

    Ragazza nel bosco

    Alessandro Durini
    Milano 1818 - ivi 1892
    Olio su cartone cm 32,5x24 firmato in basso a dx Alessandro Durini
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 44  

    Ragazza nel bosco

    Alessandro Durini Alessandro Durini
    Milano 1818 - ivi 1892
    Olio su cartone cm 32,5x24 firmato in basso a dx Alessandro Durini


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  • Lotto 44  

    Casolare a Viareggio

    Oreste Paltrinieri
    Verona 1873 - Viareggio (LU) 1966
    Olio su tavola cm 17x34 firmato in basso a dx O.Paltrinieri
    STIMA min € 500 - max € 700

    Lotto 44  

    Casolare a Viareggio

    Oreste Paltrinieri Oreste Paltrinieri
    Verona 1873 - Viareggio (LU) 1966
    Olio su tavola cm 17x34 firmato in basso a dx O.Paltrinieri


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  • Lotto 44  

    L'Amore

    Sabino Ojero De Romarate
    Spagna XIX-XX Secolo
    Olio su tela cm 105x64 firmato in basso a sx S.Romarate
    STIMA min € 25000 - max € 30000

    Lotto 44  

    L'Amore

    Sabino Ojero De Romarate Sabino Ojero De Romarate
    Spagna XIX-XX Secolo
    Olio su tela cm 105x64 firmato in basso a sx S.Romarate


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  • Lotto 44  

    Il Cervino

    Leonardo Roda
    Racconigi 1868 - Torino 1933
    Olio su cartone cm 46x62 firmato in basso a dx L.Roda
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 44  

    Il Cervino

    Leonardo Roda Leonardo Roda
    Racconigi 1868 - Torino 1933
    Olio su cartone cm 46x62 firmato in basso a dx L.Roda


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  • Lotto 44  

    La preghiera

    Ezechiele Acerbi
    Pavia 1850 - Pavia 1920
    Olio su cartone cm 23x14 firmato in basso a sx Acerbi
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 44  

    La preghiera

    Ezechiele Acerbi Ezechiele Acerbi
    Pavia 1850 - Pavia 1920
    Olio su cartone cm 23x14 firmato in basso a sx Acerbi


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  • Lotto 44  

    Giardino di Villa

    Bartolomeo Bezzi
    Fucine (TN) 1851 - Cles (TN) 1923
    Tecnica mista su carta cm 100x73 firmato in basso a sx B.Bezzi
    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 44  

    Giardino di Villa

    Bartolomeo Bezzi Bartolomeo Bezzi
    Fucine (TN) 1851 - Cles (TN) 1923
    Tecnica mista su carta cm 100x73 firmato in basso a sx B.Bezzi


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  • Lotto 44  

    Signora in rosso

    Cristiano Banti
    Santa Croce sull'Arno (PI) 1824 - Montemurlo (PO) 1904
    Signora in rosso
    STIMA min € 10000 - max € 12000

    Lotto 44  

    Signora in rosso

    Cristiano Banti Cristiano Banti
    Santa Croce sull'Arno (PI) 1824 - Montemurlo (PO) 1904
    Signora in rosso


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  • Luigi Gioli
    Cascina, Pisa 1854 - Firenze 1947
    Piazza degli Antinori, Firenze

    Luigi Gioli nacque il 16 novembre 1854 a San Frediano a Settimo, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. Sebbene avesse conseguito la laurea in giurisprudenza, la sua passione per l'arte lo portò a dedicarsi alla pittura, seguendo le orme del fratello maggiore Francesco.
    Clicca per espandere

    Pur non avendo ricevuto una formazione artistica formale, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Pisa, dove ebbe l'opportunità di apprendere sotto la guida di Antonio Lanfredini.
    Gioli si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, in particolare alla seconda generazione, e sviluppò un interesse per la rappresentazione di scene rurali e paesaggi toscani. Durante un viaggio a Parigi nel 1878, rimase affascinato dalle opere di Edgar Degas, il che ampliò il suo repertorio includendo scene di vita urbana e soggetti equestri.
    La sua carriera artistica fu caratterizzata da numerose partecipazioni a esposizioni sia in Italia che all'estero. Nel 1887 espose all'Esposizione d'Arte di Venezia e nel 1889 prese parte all'Exposition Universelle di Parigi. Successivamente, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1899 e all'Esposizione Universale di Roma nel 1911.
    Le opere di Gioli sono note per la loro rappresentazione della vita rurale e degli animali, in particolare cavalli e buoi, ambientati nella campagna toscana. La sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle scene lo rese un esponente significativo del movimento post-macchiaiolo. Luigi Gioli morì a Firenze il 27 ottobre 1947.

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Luigi Gioli Luigi Gioli
    Cascina, Pisa 1854 - Firenze 1947
    Piazza degli Antinori, Firenze

    Luigi Gioli nacque il 16 novembre 1854 a San Frediano a Settimo, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. Sebbene avesse conseguito la laurea in giurisprudenza, la sua passione per l'arte lo portò a dedicarsi alla pittura, seguendo le orme del fratello maggiore Francesco.
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    Pur non avendo ricevuto una formazione artistica formale, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Pisa, dove ebbe l'opportunità di apprendere sotto la guida di Antonio Lanfredini.
    Gioli si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, in particolare alla seconda generazione, e sviluppò un interesse per la rappresentazione di scene rurali e paesaggi toscani. Durante un viaggio a Parigi nel 1878, rimase affascinato dalle opere di Edgar Degas, il che ampliò il suo repertorio includendo scene di vita urbana e soggetti equestri.
    La sua carriera artistica fu caratterizzata da numerose partecipazioni a esposizioni sia in Italia che all'estero. Nel 1887 espose all'Esposizione d'Arte di Venezia e nel 1889 prese parte all'Exposition Universelle di Parigi. Successivamente, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1899 e all'Esposizione Universale di Roma nel 1911.
    Le opere di Gioli sono note per la loro rappresentazione della vita rurale e degli animali, in particolare cavalli e buoi, ambientati nella campagna toscana. La sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle scene lo rese un esponente significativo del movimento post-macchiaiolo. Luigi Gioli morì a Firenze il 27 ottobre 1947.



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  • Lotto 44  

    Il pescatore

    Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871-1950
    Olio su tavola cm 26,5x14,5 firmato in basso a dx Pellicciotti

    Tito Pellicciotti nacque il 2 dicembre 1871 a Barisciano, un pittoresco borgo nei pressi de L'Aquila, da Carlo Pellicciotti, scultore locale, e Maria Tomassetti. Il padre, riconoscendo il talento artistico del figlio, lo avviò fin da giovane agli studi d'arte.
    Clicca per espandere

    Nella metà degli anni 1880, Tito frequentò la Scuola di Arti e Mestieri dell'Aquila, sotto la direzione di Teofilo Patini. Nel 1890, si trasferì a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti, dove studiò con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Successivamente, partecipò brevemente al circolo di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare, prima di tornare a Barisciano per dedicarsi alla pittura su commissione.
    Nel periodo tra il 1911 e il 1912, Pellicciotti prese parte alla guerra italo-turca in Libia, un'esperienza che influenzò profondamente la sua arte, introducendo elementi orientali nelle sue opere. Al suo ritorno, organizzò mostre a L'Aquila, Napoli e Roma, e partecipò a diverse esposizioni collettive anche all'estero. Morì nel 1950 nel suo paese natale, lasciando un'eredità artistica significativa.

    STIMA min € 1300 - max € 1500

    Lotto 44  

    Il pescatore

    Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871-1950
    Olio su tavola cm 26,5x14,5 firmato in basso a dx Pellicciotti

    Tito Pellicciotti nacque il 2 dicembre 1871 a Barisciano, un pittoresco borgo nei pressi de L'Aquila, da Carlo Pellicciotti, scultore locale, e Maria Tomassetti. Il padre, riconoscendo il talento artistico del figlio, lo avviò fin da giovane agli studi d'arte.
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    Nella metà degli anni 1880, Tito frequentò la Scuola di Arti e Mestieri dell'Aquila, sotto la direzione di Teofilo Patini. Nel 1890, si trasferì a Napoli per iscriversi all'Istituto di Belle Arti, dove studiò con Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Successivamente, partecipò brevemente al circolo di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare, prima di tornare a Barisciano per dedicarsi alla pittura su commissione.
    Nel periodo tra il 1911 e il 1912, Pellicciotti prese parte alla guerra italo-turca in Libia, un'esperienza che influenzò profondamente la sua arte, introducendo elementi orientali nelle sue opere. Al suo ritorno, organizzò mostre a L'Aquila, Napoli e Roma, e partecipò a diverse esposizioni collettive anche all'estero. Morì nel 1950 nel suo paese natale, lasciando un'eredità artistica significativa.



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  • Lotto 44  

    Riflessi sul mare

    Luigi Gioli
    San Frediano a Settimo 1854 - Firenze 1947
    Olio su tavola cm 13,5x17 firmato in basso a dx Gioli

    Luigi Gioli nacque il 16 novembre 1854 a San Frediano a Settimo, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. Sebbene avesse conseguito la laurea in giurisprudenza, la sua passione per l'arte lo portò a dedicarsi alla pittura, seguendo le orme del fratello maggiore Francesco.
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    Pur non avendo ricevuto una formazione artistica formale, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Pisa, dove ebbe l'opportunità di apprendere sotto la guida di Antonio Lanfredini.
    Gioli si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, in particolare alla seconda generazione, e sviluppò un interesse per la rappresentazione di scene rurali e paesaggi toscani. Durante un viaggio a Parigi nel 1878, rimase affascinato dalle opere di Edgar Degas, il che ampliò il suo repertorio includendo scene di vita urbana e soggetti equestri.
    La sua carriera artistica fu caratterizzata da numerose partecipazioni a esposizioni sia in Italia che all'estero. Nel 1887 espose all'Esposizione d'Arte di Venezia e nel 1889 prese parte all'Exposition Universelle di Parigi. Successivamente, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1899 e all'Esposizione Universale di Roma nel 1911.
    Le opere di Gioli sono note per la loro rappresentazione della vita rurale e degli animali, in particolare cavalli e buoi, ambientati nella campagna toscana. La sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle scene lo rese un esponente significativo del movimento post-macchiaiolo. Luigi Gioli morì a Firenze il 27 ottobre 1947.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 44  

    Riflessi sul mare

    Luigi Gioli Luigi Gioli
    San Frediano a Settimo 1854 - Firenze 1947
    Olio su tavola cm 13,5x17 firmato in basso a dx Gioli

    Luigi Gioli nacque il 16 novembre 1854 a San Frediano a Settimo, una frazione di Cascina, in provincia di Pisa. Sebbene avesse conseguito la laurea in giurisprudenza, la sua passione per l'arte lo portò a dedicarsi alla pittura, seguendo le orme del fratello maggiore Francesco.
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    Pur non avendo ricevuto una formazione artistica formale, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Pisa, dove ebbe l'opportunità di apprendere sotto la guida di Antonio Lanfredini.
    Gioli si avvicinò al movimento dei Macchiaioli, in particolare alla seconda generazione, e sviluppò un interesse per la rappresentazione di scene rurali e paesaggi toscani. Durante un viaggio a Parigi nel 1878, rimase affascinato dalle opere di Edgar Degas, il che ampliò il suo repertorio includendo scene di vita urbana e soggetti equestri.
    La sua carriera artistica fu caratterizzata da numerose partecipazioni a esposizioni sia in Italia che all'estero. Nel 1887 espose all'Esposizione d'Arte di Venezia e nel 1889 prese parte all'Exposition Universelle di Parigi. Successivamente, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1899 e all'Esposizione Universale di Roma nel 1911.
    Le opere di Gioli sono note per la loro rappresentazione della vita rurale e degli animali, in particolare cavalli e buoi, ambientati nella campagna toscana. La sua capacità di catturare la luce e l'atmosfera delle scene lo rese un esponente significativo del movimento post-macchiaiolo. Luigi Gioli morì a Firenze il 27 ottobre 1947.



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  • Lotto 45  

    Bagnanti a Livorno

    Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 18,5x25,5 firmato in basso a dx G.Lomi

    Giovanni Lomi nacque a Livorno nel 1889 e morì nella stessa città nel 1969. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato a una famiglia contadina, dove sviluppò una precoce passione per il disegno e la pittura.
    Clicca per espandere

    Iniziò la sua carriera artistica intorno al 1918 e tenne la sua prima mostra personale a Firenze nel 1922. Nel corso della sua carriera, Lomi partecipò a numerose esposizioni, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro attivo del Gruppo Labronico, un'associazione di artisti livornesi, e le sue opere furono influenzate dalla corrente dei Macchiaioli, mostrando affinità con artisti come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori. Parallelamente alla pittura, Lomi coltivò una carriera come baritono, esibendosi in ambito operistico. Tra le sue opere più note si annoverano paesaggi toscani e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una tavolozza cromatica delicata e una tecnica pittorica che riflette l'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico italiano

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 45  

    Bagnanti a Livorno

    Giovanni Lomi Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 18,5x25,5 firmato in basso a dx G.Lomi

    Giovanni Lomi nacque a Livorno nel 1889 e morì nella stessa città nel 1969. Rimasto orfano in giovane età, fu affidato a una famiglia contadina, dove sviluppò una precoce passione per il disegno e la pittura.
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    Iniziò la sua carriera artistica intorno al 1918 e tenne la sua prima mostra personale a Firenze nel 1922. Nel corso della sua carriera, Lomi partecipò a numerose esposizioni, tra cui diverse edizioni della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro attivo del Gruppo Labronico, un'associazione di artisti livornesi, e le sue opere furono influenzate dalla corrente dei Macchiaioli, mostrando affinità con artisti come Telemaco Signorini e Giovanni Fattori. Parallelamente alla pittura, Lomi coltivò una carriera come baritono, esibendosi in ambito operistico. Tra le sue opere più note si annoverano paesaggi toscani e scene di vita quotidiana, caratterizzati da una tavolozza cromatica delicata e una tecnica pittorica che riflette l'influenza macchiaiola. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico italiano



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  • Lotto 45  

    Lungo il fiume

    Rubens Santoro
    Mongrassano, Cosenza 1859 - Napoli 1942
    Olio su tavola cm 17,5x30,5 firmato in basso a sx R.Santoro

    Il pittore, nato a Montegrasso di Cosenza il 26 ottobre 1859, fu influenzato dal padre scultore in legno. Studiò brevemente all'Istituto di Belle Arti di Napoli con insegnamenti morelliani e iniziò a esporre nel 1874 durante il soggiorno di Mariano Fortuny a Napoli.
    Clicca per espandere

    Le sue opere iniziali mostrano l'influenza di Morelli e Fortuny, con figure di donne e scene di genere. Ridusse l'orientalismo di Morelli in visioni di accampamenti zingareschi, preferendo il realismo a ciò che era immaginato. Tuttavia, la pittura di paesaggi divenne predominante nel suo lavoro, evitando la coreografia vedutistica della "scuola di Posillipo". Trovò ispirazione nelle isole del golfo di Napoli, con architetture rustiche e strade campagnole. Successivamente, il pittoresco veneto influenzò maggiormente la sua immaginazione. Stabilitosi per molti anni a Venezia e Verona, queste città offrirono i loro ponti, case antiche e acque verdi ai suoi studi sul colore e la luce, rappresentando il periodo più ricco della sua attività artistica.

    STIMA min € 8000 - max € 9000

    Lotto 45  

    Lungo il fiume

    Rubens Santoro Rubens Santoro
    Mongrassano, Cosenza 1859 - Napoli 1942
    Olio su tavola cm 17,5x30,5 firmato in basso a sx R.Santoro

    Il pittore, nato a Montegrasso di Cosenza il 26 ottobre 1859, fu influenzato dal padre scultore in legno. Studiò brevemente all'Istituto di Belle Arti di Napoli con insegnamenti morelliani e iniziò a esporre nel 1874 durante il soggiorno di Mariano Fortuny a Napoli.
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    Le sue opere iniziali mostrano l'influenza di Morelli e Fortuny, con figure di donne e scene di genere. Ridusse l'orientalismo di Morelli in visioni di accampamenti zingareschi, preferendo il realismo a ciò che era immaginato. Tuttavia, la pittura di paesaggi divenne predominante nel suo lavoro, evitando la coreografia vedutistica della "scuola di Posillipo". Trovò ispirazione nelle isole del golfo di Napoli, con architetture rustiche e strade campagnole. Successivamente, il pittoresco veneto influenzò maggiormente la sua immaginazione. Stabilitosi per molti anni a Venezia e Verona, queste città offrirono i loro ponti, case antiche e acque verdi ai suoi studi sul colore e la luce, rappresentando il periodo più ricco della sua attività artistica.



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  • Lotto 45  

    La raccolta

    Francesco Gioli
    Pisa 1846 - Firenze 1922
    Olio su tavola cm 18x9,2 firmato in basso a dx F. Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.

    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 45  

    La raccolta

    Francesco Gioli Francesco Gioli
    Pisa 1846 - Firenze 1922
    Olio su tavola cm 18x9,2 firmato in basso a dx F. Gioli

    Francesco Gioli è nato il 29 giugno 1846 a San Frediano a Settimo, frazione di Cascina (Pisa), da Ranieri e Rosa Del Panta. Figlio primogenito di una famiglia benestante, ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Pisa con A.
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    Marianini tra il 1860 e il 1862, orientandosi verso la pittura storica di tradizione tardoromantica. Dopo la morte improvvisa di Marianini nel 1863, Gioli ha proseguito i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la guida di Antonio Ciseri e Enrico Pollastrini.
    Nel 1868 ha esordito a Firenze con il dipinto "Carlo Emanuele di Savoia scaccia l'ambasciatore spagnolo don Luigi Gaetano", successivamente esposto con successo anche a Pisa e Pistoia. Questo lavoro, influenzato dalle opere di Marianini e Pollastrini, ha ricevuto apprezzamenti per la sua vivacità e l'efficace rappresentazione ambientale.
    Gioli ha attraversato una fase di transizione artistica, abbandonando il soggetto storico per abbracciare il genere di quadro di genere ambientato nel Settecento, in linea con le tendenze di pittori come Boldini e il cosiddetto "stile Fortuny". Il suo viaggio a Parigi nel 1875 ha ampliato i suoi orizzonti artistici, influenzandolo verso il movimento macchiaiolo e il naturalismo europeo.
    Negli anni successivi, Gioli ha consolidato la sua reputazione con opere significative come "Un incontro in Maremma" (1874) e "Passa il viatico" (1878), che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e lo hanno visto partecipare a esposizioni prestigiose come quella di Parigi e Londra. Le sue opere, caratterizzate da un naturalismo severo e una composizione solenne, hanno riflettuto l'influenza di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-Lepage.
    Gioli ha continuato la sua carriera con successo nel XX secolo, esponendo regolarmente in Italia e all'estero. Ha partecipato a esposizioni mondiali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, culminando con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1914. La sua produzione tarda ha incluso opere simboliste e divisioniste, segnando un'evoluzione stilistica significativa.
    Francesco Gioli è stato anche un docente rispettato, nominato professore all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente a Firenze. La sua eredità artistica è caratterizzata da una vasta gamma di temi, dalla pittura storica al paesaggio, dal genere di quadro alla simbolista, riflettendo una carriera eclettica e influente nel panorama dell'arte italiana.



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  • Lotto 45  

    Sulla terrazza

    Rubens Santoro
    Mongrassano, Cosenza 1859 - Napoli 1942
    Sulla terrazza
    STIMA min € 8000 - max € 9000

    Lotto 45  

    Sulla terrazza

    Rubens Santoro Rubens Santoro
    Mongrassano, Cosenza 1859 - Napoli 1942
    Sulla terrazza


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  • Lotto 45  

    Tremezzo

    Pierre Henri Tetar Van Elven
    Amsterdam 1835 - Milano 1908
    Olio su tavola cm 42x75 firmato in basso a dx P.Elven
    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 45  

    Tremezzo

    Pierre Henri Tetar Van Elven Pierre Henri Tetar Van Elven
    Amsterdam 1835 - Milano 1908
    Olio su tavola cm 42x75 firmato in basso a dx P.Elven


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  • Lotto 45  

    Nudo femminile

    Pablo Salinas
    Madrid 1871 - Roma 1946
    Olio su tavola cm 19,5x10 firmato in basso a dx Pablo Salinas
    STIMA min € 1800 - max € 2000

    Lotto 45  

    Nudo femminile

    Pablo Salinas Pablo Salinas
    Madrid 1871 - Roma 1946
    Olio su tavola cm 19,5x10 firmato in basso a dx Pablo Salinas


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  • Lotto 45  

    Dolomiti

    Emo Mazzetti
    Treviso 1870 - Venezia 1955
    Olio su cartone cm 70x50 firmato in basso a dx E.Mazzetti
    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 45  

    Dolomiti

    Emo Mazzetti Emo Mazzetti
    Treviso 1870 - Venezia 1955
    Olio su cartone cm 70x50 firmato in basso a dx E.Mazzetti


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  • Lotto 45  

    Bagno Pompeiano

    Carlo Coppede
    Firenze 1868 - 1952
    Pastelli su carta cm 62x44 firmato in alto a dx C.Coppede
    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Lotto 45  

    Bagno Pompeiano

    Carlo Coppede Carlo Coppede
    Firenze 1868 - 1952
    Pastelli su carta cm 62x44 firmato in alto a dx C.Coppede


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  • Tommaso Cascella
    Ortona 1890 - Pescara 1968
    Pastelli su cartone cm 48x58 firmato in basso a dx T.Cascella
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Tommaso Cascella Tommaso Cascella
    Ortona 1890 - Pescara 1968
    Pastelli su cartone cm 48x58 firmato in basso a dx T.Cascella


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  • Edgardo Rossaro
    Vercelli 1882 - Rapallo 1972
    Olio su tavola cm 14,5x25 firmato in basso a dx E.Rossaro
    STIMA min € 600 - max € 800

    Edgardo Rossaro Edgardo Rossaro
    Vercelli 1882 - Rapallo 1972
    Olio su tavola cm 14,5x25 firmato in basso a dx E.Rossaro


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  • Lotto 46  

    Studio per la Venere

    Alberto Ferrero
    Vercelli 1883 - Roma 1963
    I gabbiani
    STIMA min € 700 - max € 800

    Lotto 46  

    Studio per la Venere

    Alberto Ferrero Alberto Ferrero
    Vercelli 1883 - Roma 1963
    I gabbiani


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  • Lotto 46  

    Canale a Venezia

    Neno Mori
    Venezia 1899 - 1968
    Olio su tavola cm 50x35 firmato in basso a dx N.Mori
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 46  

    Canale a Venezia

    Neno Mori Neno Mori
    Venezia 1899 - 1968
    Olio su tavola cm 50x35 firmato in basso a dx N.Mori


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  • Angelo Morbelli
    Alessandria 1853 - Milano 1919
    Lo scialle rosso
    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Angelo Morbelli Angelo Morbelli
    Alessandria 1853 - Milano 1919
    Lo scialle rosso


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  • Guglielmo Ciardi
    Venezia 1842-1917
    Olio su tavola cm 29x39,5 firmato in basso a sx G.Ciardi
    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Guglielmo Ciardi Guglielmo Ciardi
    Venezia 1842-1917
    Olio su tavola cm 29x39,5 firmato in basso a sx G.Ciardi


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  • Lotto 46  

    Profilo di fanciulla

    Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Profilo di fanciulla
    STIMA min € 5000 - max € 6000

    Lotto 46  

    Profilo di fanciulla

    Vincenzo Caprile Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Profilo di fanciulla


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  • Lotto 46  

    Arabo

    Stefano Ussi
    Firenze 1822 - 1901
    Olio su tavola cm 15x8 firmato in basso a sx S. Ussi

    Stefano Ussi è stato un pittore italiano, noto per le sue opere storiche e per il suo successivo coinvolgimento nel movimento orientalista. Dopo aver iniziato la sua formazione all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studiò sotto la guida di Pietro Benvenuti, Giuseppe Bezzuoli ed Enrico Pollastrini, Ussi partecipò attivamente alla Prima Guerra di Indipendenza Italiana nel 1848, esperienza che influenzò profondamente la sua arte.
    Clicca per espandere

    Durante questo periodo, fu catturato e imprigionato a Theresienstadt, un'esperienza che ispirò opere come L'esule che dall'Alpe guarda l'Italia.

    Nel 1850, terminati gli studi, Ussi cominciò a farsi conoscere grazie a opere storiche di grande impatto, come La cacciata del duca d'Atene e La congiura dei Pazzi. Nel 1860, la sua crescente fama gli valse la nomina a professore all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove continuò a insegnare per molti anni. Tuttavia, la sua carriera subì una svolta decisiva nel 1869, quando intraprese un viaggio in Egitto in occasione dell'apertura del Canale di Suez. Questo viaggio lo avvicinò al movimento orientalista e ispirò opere come Festa a Fez e Donna araba al pozzo. Successivamente, visitò anche il Marocco, dove approfondì la sua passione per l'arte orientale.

    Nel corso degli anni, oltre a dipinti storici e orientalisti, Ussi si dedicò anche al ritratto, creando opere di notevole raffinatezza come il Ritratto di Linda Ussi in giardino. Morì a Firenze nel 1901, lasciando un'eredità artistica che riflette le trasformazioni culturali e artistiche dell'Italia del XIX secolo. La sua capacità di combinare storia e paesaggi orientali con un senso profondo della luce e della scena lo ha reso uno degli artisti più significativi del suo tempo.

    STIMA min € 1300 - max € 1500

    Lotto 46  

    Arabo

    Stefano Ussi Stefano Ussi
    Firenze 1822 - 1901
    Olio su tavola cm 15x8 firmato in basso a sx S. Ussi

    Stefano Ussi è stato un pittore italiano, noto per le sue opere storiche e per il suo successivo coinvolgimento nel movimento orientalista. Dopo aver iniziato la sua formazione all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studiò sotto la guida di Pietro Benvenuti, Giuseppe Bezzuoli ed Enrico Pollastrini, Ussi partecipò attivamente alla Prima Guerra di Indipendenza Italiana nel 1848, esperienza che influenzò profondamente la sua arte.
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    Durante questo periodo, fu catturato e imprigionato a Theresienstadt, un'esperienza che ispirò opere come L'esule che dall'Alpe guarda l'Italia.

    Nel 1850, terminati gli studi, Ussi cominciò a farsi conoscere grazie a opere storiche di grande impatto, come La cacciata del duca d'Atene e La congiura dei Pazzi. Nel 1860, la sua crescente fama gli valse la nomina a professore all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove continuò a insegnare per molti anni. Tuttavia, la sua carriera subì una svolta decisiva nel 1869, quando intraprese un viaggio in Egitto in occasione dell'apertura del Canale di Suez. Questo viaggio lo avvicinò al movimento orientalista e ispirò opere come Festa a Fez e Donna araba al pozzo. Successivamente, visitò anche il Marocco, dove approfondì la sua passione per l'arte orientale.

    Nel corso degli anni, oltre a dipinti storici e orientalisti, Ussi si dedicò anche al ritratto, creando opere di notevole raffinatezza come il Ritratto di Linda Ussi in giardino. Morì a Firenze nel 1901, lasciando un'eredità artistica che riflette le trasformazioni culturali e artistiche dell'Italia del XIX secolo. La sua capacità di combinare storia e paesaggi orientali con un senso profondo della luce e della scena lo ha reso uno degli artisti più significativi del suo tempo.



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  • Lotto 46  

    Datato 8 Agosto 1899

    Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Merlettiane a Pellestrina Venezia

    Vincenzo Caprile nacque a Napoli il 24 giugno 1856, figlio di Luigi e Antonietta Fiscone. La sua formazione artistica si sviluppò presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di maestri come Gabriele Smargiassi, Achille Carrillo e Domenico Morelli.
    Clicca per espandere

    Nonostante l'impronta accademica, Caprile preferì l'approccio diretto alla natura, ispirandosi alla Scuola di Resìna, un movimento che si concentrava sull'osservazione realistica e sulla luce naturale, e che vide tra i suoi fondatori artisti come Federico Rossano, Marco De Gregorio e Giuseppe De Nittis.

    La carriera di Caprile ebbe un rapido sviluppo. Nel 1873, partecipò alla Promotrice di Napoli con l'opera "A Posillipo", seguita da un'importante esposizione nel 1880 alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove guadagnò riconoscimenti con il dipinto "Ladote di Rita", un'opera che mostrava influenze narrativi simili a quelle di Luigi Favretto e Francesco Paolo Michetti. Grazie al successo ottenuto, nel 1888 fu nominato professore onorario all'Accademia di Belle Arti di Napoli, un incarico che consolidò la sua posizione nell'ambiente artistico partenopeo.

    Nel 1888, Caprile si recò a Buenos Aires, dove si dedicò principalmente alla pittura di ritratti, ottenendo ampi consensi e diventando membro della Società di Belle Arti della capitale argentina. Dopo un anno, tornò a Napoli, dove continuò a dedicarsi alla pittura di paesaggi e scene di genere, perfezionando il suo stile e consolidando la sua fama come uno degli interpreti più sensibili della vita napoletana.

    Oltre alla sua carriera artistica, Caprile partecipò alla decorazione di luoghi pubblici, tra cui il Caffè Gambrinus di Napoli, dove collaborò con altri artisti noti come Luca Postiglione, Pietro Scoppetta e Vincenzo Irolli, arricchendo gli spazi con le sue opere. Le sue creazioni, che spaziano dalla pittura di paesaggio alla scena di genere, sono esposte in numerosi musei italiani, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, la Galleria di Palazzo Pitti a Firenze e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

    Vincenzo Caprile morì a Napoli il 23 giugno 1936, lasciando un’importante eredità nell’ambito della pittura di genere e paesaggistica. La sua opera è oggi parte integrante del panorama artistico italiano, testimoniando la sua dedizione all'arte e il suo legame profondo con la tradizione pittorica napoletana.

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 46  

    Datato 8 Agosto 1899

    Vincenzo Caprile Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Merlettiane a Pellestrina Venezia

    Vincenzo Caprile nacque a Napoli il 24 giugno 1856, figlio di Luigi e Antonietta Fiscone. La sua formazione artistica si sviluppò presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di maestri come Gabriele Smargiassi, Achille Carrillo e Domenico Morelli.
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    Nonostante l'impronta accademica, Caprile preferì l'approccio diretto alla natura, ispirandosi alla Scuola di Resìna, un movimento che si concentrava sull'osservazione realistica e sulla luce naturale, e che vide tra i suoi fondatori artisti come Federico Rossano, Marco De Gregorio e Giuseppe De Nittis.

    La carriera di Caprile ebbe un rapido sviluppo. Nel 1873, partecipò alla Promotrice di Napoli con l'opera "A Posillipo", seguita da un'importante esposizione nel 1880 alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove guadagnò riconoscimenti con il dipinto "Ladote di Rita", un'opera che mostrava influenze narrativi simili a quelle di Luigi Favretto e Francesco Paolo Michetti. Grazie al successo ottenuto, nel 1888 fu nominato professore onorario all'Accademia di Belle Arti di Napoli, un incarico che consolidò la sua posizione nell'ambiente artistico partenopeo.

    Nel 1888, Caprile si recò a Buenos Aires, dove si dedicò principalmente alla pittura di ritratti, ottenendo ampi consensi e diventando membro della Società di Belle Arti della capitale argentina. Dopo un anno, tornò a Napoli, dove continuò a dedicarsi alla pittura di paesaggi e scene di genere, perfezionando il suo stile e consolidando la sua fama come uno degli interpreti più sensibili della vita napoletana.

    Oltre alla sua carriera artistica, Caprile partecipò alla decorazione di luoghi pubblici, tra cui il Caffè Gambrinus di Napoli, dove collaborò con altri artisti noti come Luca Postiglione, Pietro Scoppetta e Vincenzo Irolli, arricchendo gli spazi con le sue opere. Le sue creazioni, che spaziano dalla pittura di paesaggio alla scena di genere, sono esposte in numerosi musei italiani, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, la Galleria di Palazzo Pitti a Firenze e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

    Vincenzo Caprile morì a Napoli il 23 giugno 1936, lasciando un’importante eredità nell’ambito della pittura di genere e paesaggistica. La sua opera è oggi parte integrante del panorama artistico italiano, testimoniando la sua dedizione all'arte e il suo legame profondo con la tradizione pittorica napoletana.



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  • Lotto 46  

    Pomeriggio di sole

    Angelo Torchi
    Massa Lombarda (RA) 1856 - 1915
    Olio su tavola cm 24x31,5 firmato in basso a sx A.Torchi



    Angelo Torchi nacque a Massa Lombarda (Ravenna) l'8 novembre 1856, in una famiglia benestante che gli permise di dedicarsi precocemente all'arte. Nel 1874, per assecondare la sua inclinazione al disegno, la famiglia si trasferì a Firenze, dove Torchi si iscrisse all'Istituto Artistico.
    Clicca per espandere

    Qui fu allievo di Lorenzo Gelati e Carlo Markó, esponenti della Scuola di Staggia, che lo introdussero alla pittura en plein air, influenzando il suo approccio naturalistico.

    Nel 1880, Torchi si trasferì a Napoli per studiare con Alceste Campriani, un maestro della Scuola di Resìna, che lo avvicinò alla pittura realista. Tornato a Firenze, entrò in contatto con artisti come Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Francesco e Luigi Gioli, e Diego Martelli, che lo introdussero all'ambiente dei macchiaioli. Partecipò attivamente alle mostre della Promotrice di Belle Arti di Firenze e a quelle di Torino, Milano e Roma, esponendo opere come In risaia dopo il raccolto (1883) e A Mergellina (1883).

    Nel 1889, su consiglio di Martelli, Torchi partecipò all'Esposizione Universale di Parigi, dove entrò in contatto con le opere degli impressionisti e dei divisionisti francesi. Successivamente, soggiornò a Londra, dove fu influenzato dalla pittura di John Constable e dai Preraffaelliti. Queste esperienze lo portarono ad adottare la tecnica divisionista, caratterizzata da una pennellata minuta e l'uso di colori puri per creare effetti luminosi. Opere come Grano al sole (1891) e Il tram rosso (1895) testimoniano questa fase della sua produzione.

    Negli anni successivi, Torchi continuò a esporre regolarmente, partecipando alle Biennali di Venezia dal 1897 al 1914. Le sue opere, spesso ambientate nella campagna romagnola e toscana, riflettono un'evoluzione verso una pennellata più ampia e sfumata, con influenze simboliste. Opere come Tramonto autunnale (1907) e Paesaggio (1905) mostrano questa maturazione stilistica.

    Angelo Torchi morì a Massa Lombarda il 6 dicembre 1915.

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 46  

    Pomeriggio di sole

    Angelo Torchi Angelo Torchi
    Massa Lombarda (RA) 1856 - 1915
    Olio su tavola cm 24x31,5 firmato in basso a sx A.Torchi



    Angelo Torchi nacque a Massa Lombarda (Ravenna) l'8 novembre 1856, in una famiglia benestante che gli permise di dedicarsi precocemente all'arte. Nel 1874, per assecondare la sua inclinazione al disegno, la famiglia si trasferì a Firenze, dove Torchi si iscrisse all'Istituto Artistico.
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    Qui fu allievo di Lorenzo Gelati e Carlo Markó, esponenti della Scuola di Staggia, che lo introdussero alla pittura en plein air, influenzando il suo approccio naturalistico.

    Nel 1880, Torchi si trasferì a Napoli per studiare con Alceste Campriani, un maestro della Scuola di Resìna, che lo avvicinò alla pittura realista. Tornato a Firenze, entrò in contatto con artisti come Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Francesco e Luigi Gioli, e Diego Martelli, che lo introdussero all'ambiente dei macchiaioli. Partecipò attivamente alle mostre della Promotrice di Belle Arti di Firenze e a quelle di Torino, Milano e Roma, esponendo opere come In risaia dopo il raccolto (1883) e A Mergellina (1883).

    Nel 1889, su consiglio di Martelli, Torchi partecipò all'Esposizione Universale di Parigi, dove entrò in contatto con le opere degli impressionisti e dei divisionisti francesi. Successivamente, soggiornò a Londra, dove fu influenzato dalla pittura di John Constable e dai Preraffaelliti. Queste esperienze lo portarono ad adottare la tecnica divisionista, caratterizzata da una pennellata minuta e l'uso di colori puri per creare effetti luminosi. Opere come Grano al sole (1891) e Il tram rosso (1895) testimoniano questa fase della sua produzione.

    Negli anni successivi, Torchi continuò a esporre regolarmente, partecipando alle Biennali di Venezia dal 1897 al 1914. Le sue opere, spesso ambientate nella campagna romagnola e toscana, riflettono un'evoluzione verso una pennellata più ampia e sfumata, con influenze simboliste. Opere come Tramonto autunnale (1907) e Paesaggio (1905) mostrano questa maturazione stilistica.

    Angelo Torchi morì a Massa Lombarda il 6 dicembre 1915.



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  • Lotto 47  

    Dame in giardino

    Ulisse Caputo
    Salerno 1872 - Parigi 1948
    Olio su tavola cm 23,5x33 firmato in basso a sx U.Caputo

    Nacque a Salerno il 4 novembre 1872 da Ermenegildo e Francesca San Martino. Iniziò a studiare pittura a Cava dei Tirreni sotto Riccardo Alfieri, un artista modesto ma rigoroso nel disegno accademico, grazie al padre scenografo e decoratore teatrale.
    Clicca per espandere

    Successivamente, frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista per il disegno e di Domenico Morelli per la pittura. Interruppe gli studi a causa di difficoltà finanziarie familiari, ma riuscì a riprenderli grazie ai sacrifici del padre. Deluso dall'insegnamento accademico, preferì frequentare lo studio del pittore Gaetano Esposito, il cui stile vigoroso e chiaroscurale influenzò il suo naturalismo temperato.

    L'esordio artistico non fu fortunato: i quadri presentati nel 1897 alla terza Esposizione triennale di Milano e alla mostra "Salvator Rosa" di Napoli passarono inosservati. Deluso, si trasferì a Parigi per conoscere l'arte contemporanea. Qui si affermò rapidamente: il successo con "La vedova" al Salon del 1901 fu seguito da altre opere come "Piazza dell'Osservatorio" (1903), "Nello studio" (1905), "La straniera" e "Quartiere latino" (1907), e "Nel caffè" (1909). Partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui Londra (1904), Cairo (1905), Buenos Aires (1910), e Venezia (1907, 1909, 1910).

    Nel 1909, all'Esposizione internazionale di Roma e a Monaco, si distinse anche come incisore con "La lampada giapponese" e "Al quartiere latino". Continuò a produrre opere caratterizzate da un uso delicato del colore e abili giochi di luci e ombre, rappresentando teatri, caffè concerto, dame eleganti e ritratti come "Violoncellista" (1910) e "La sinfonia" (1914). Tuttavia, il suo stile, seppur di successo, divenne manieristico e ripetitivo.

    Nonostante ciò, le sue migliori opere del secondo periodo furono piccole vedute impressionistiche di Parigi e del Lungosenna. Concluse la sua vita a Parigi nel 1948.

    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 47  

    Dame in giardino

    Ulisse Caputo Ulisse Caputo
    Salerno 1872 - Parigi 1948
    Olio su tavola cm 23,5x33 firmato in basso a sx U.Caputo

    Nacque a Salerno il 4 novembre 1872 da Ermenegildo e Francesca San Martino. Iniziò a studiare pittura a Cava dei Tirreni sotto Riccardo Alfieri, un artista modesto ma rigoroso nel disegno accademico, grazie al padre scenografo e decoratore teatrale.
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    Successivamente, frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista per il disegno e di Domenico Morelli per la pittura. Interruppe gli studi a causa di difficoltà finanziarie familiari, ma riuscì a riprenderli grazie ai sacrifici del padre. Deluso dall'insegnamento accademico, preferì frequentare lo studio del pittore Gaetano Esposito, il cui stile vigoroso e chiaroscurale influenzò il suo naturalismo temperato.

    L'esordio artistico non fu fortunato: i quadri presentati nel 1897 alla terza Esposizione triennale di Milano e alla mostra "Salvator Rosa" di Napoli passarono inosservati. Deluso, si trasferì a Parigi per conoscere l'arte contemporanea. Qui si affermò rapidamente: il successo con "La vedova" al Salon del 1901 fu seguito da altre opere come "Piazza dell'Osservatorio" (1903), "Nello studio" (1905), "La straniera" e "Quartiere latino" (1907), e "Nel caffè" (1909). Partecipò a numerose mostre internazionali, tra cui Londra (1904), Cairo (1905), Buenos Aires (1910), e Venezia (1907, 1909, 1910).

    Nel 1909, all'Esposizione internazionale di Roma e a Monaco, si distinse anche come incisore con "La lampada giapponese" e "Al quartiere latino". Continuò a produrre opere caratterizzate da un uso delicato del colore e abili giochi di luci e ombre, rappresentando teatri, caffè concerto, dame eleganti e ritratti come "Violoncellista" (1910) e "La sinfonia" (1914). Tuttavia, il suo stile, seppur di successo, divenne manieristico e ripetitivo.

    Nonostante ciò, le sue migliori opere del secondo periodo furono piccole vedute impressionistiche di Parigi e del Lungosenna. Concluse la sua vita a Parigi nel 1948.



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  • Pietro Scoppetta
    Amalfi (SA) 1863 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 18x24,3 firmato in basso a dx P.Scoppetta

    Pietro Scoppetta nacque ad Amalfi il 15 febbraio 1863 e morì a Napoli il 9 febbraio 1920. Iniziò la sua formazione artistica sotto la guida di Giacomo Di Chirico.
    Clicca per espandere

    Nel 1891 si trasferì a Napoli, dove partecipò attivamente alla vita culturale dell'epoca, frequentando il Caffè Gambrinus e collaborando come illustratore per la casa editrice Treves. Tra il 1897 e il 1903 visse a Parigi, dove fu influenzato dall'impressionismo, e successivamente soggiornò a Londra. Al suo ritorno in Italia, espose alla Biennale di Venezia nel 1920. Le sue opere sono conservate in musei come il Museo Civico di Castel Nuovo di Napoli e la Pinacoteca di Capodimonte.

    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Pietro Scoppetta Pietro Scoppetta
    Amalfi (SA) 1863 - Napoli 1920
    Olio su tavola cm 18x24,3 firmato in basso a dx P.Scoppetta

    Pietro Scoppetta nacque ad Amalfi il 15 febbraio 1863 e morì a Napoli il 9 febbraio 1920. Iniziò la sua formazione artistica sotto la guida di Giacomo Di Chirico.
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    Nel 1891 si trasferì a Napoli, dove partecipò attivamente alla vita culturale dell'epoca, frequentando il Caffè Gambrinus e collaborando come illustratore per la casa editrice Treves. Tra il 1897 e il 1903 visse a Parigi, dove fu influenzato dall'impressionismo, e successivamente soggiornò a Londra. Al suo ritorno in Italia, espose alla Biennale di Venezia nel 1920. Le sue opere sono conservate in musei come il Museo Civico di Castel Nuovo di Napoli e la Pinacoteca di Capodimonte.



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  • Lotto 47  

    Datato 1880

    Guido Agostini
    Firenze XIX - XX
    Cascata di Staubbach Svizzera

    Guido Agostini (1870-1898) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni di paesaggi toscani. Nato a Milano, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha sviluppato le sue abilità artistiche.
    Clicca per espandere

    Le sue opere, sebbene non numerose, ritraggono principalmente scorci delle campagne toscane, con casolari e castelli come soggetti principali. La sua carriera artistica si è estesa dal 1865 al 1898, periodo in cui ha partecipato a diverse esposizioni, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, dimostrando un continuo interesse per il suo lavoro. Guido Agostini è scomparso prematuramente nel 1898, ma il suo contributo all'arte paesaggistica italiana rimane significativo.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 47  

    Datato 1880

    Guido Agostini Guido Agostini
    Firenze XIX - XX
    Cascata di Staubbach Svizzera

    Guido Agostini (1870-1898) è stato un pittore italiano noto per le sue rappresentazioni di paesaggi toscani. Nato a Milano, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha sviluppato le sue abilità artistiche.
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    Le sue opere, sebbene non numerose, ritraggono principalmente scorci delle campagne toscane, con casolari e castelli come soggetti principali. La sua carriera artistica si è estesa dal 1865 al 1898, periodo in cui ha partecipato a diverse esposizioni, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra. Le sue opere sono state vendute in numerose aste, dimostrando un continuo interesse per il suo lavoro. Guido Agostini è scomparso prematuramente nel 1898, ma il suo contributo all'arte paesaggistica italiana rimane significativo.



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  • Lotto 47  

    Pescatori ad Amalfi

    Pietro Scoppetta
    Amalfi (SA) 1863 - Napoli 1920
    Pescatori ad Amalfi
    STIMA min € 6000 - max € 8000

    Lotto 47  

    Pescatori ad Amalfi

    Pietro Scoppetta Pietro Scoppetta
    Amalfi (SA) 1863 - Napoli 1920
    Pescatori ad Amalfi


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  • Lotto 47  

    Pianoro montano

    Pietro Fragiacomo
    Trieste 1856 - Venezia 1922
    Olio su cartone cm 21x31,5 firmato in basso a dx P.Fragiacomo
    STIMA min € 1500 - max € 1700

    Lotto 47  

    Pianoro montano

    Pietro Fragiacomo Pietro Fragiacomo
    Trieste 1856 - Venezia 1922
    Olio su cartone cm 21x31,5 firmato in basso a dx P.Fragiacomo


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  • Alessandro Pomi
    Mestre 1890 - 1976
    Olio su tavola cm 69x41 firmato in basso a sx A.Pomi
    STIMA min € 8000 - max € 10000

    Alessandro Pomi Alessandro Pomi
    Mestre 1890 - 1976
    Olio su tavola cm 69x41 firmato in basso a sx A.Pomi


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  • Umberto Martina
    Dardago di Budoia (PN) 1880 Tauriano 1945 (PN)
    Olio su cartone cm 22x68 firmato in basso a dx U.Martina (difetti)
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Umberto Martina Umberto Martina
    Dardago di Budoia (PN) 1880 Tauriano 1945 (PN)
    Olio su cartone cm 22x68 firmato in basso a dx U.Martina (difetti)


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  • Lotto 47  

    Nell'aia

    Angelo Pavan
    Vicenza 1893 - Venezia 1945
    Olio su tavola cm 32x37,5 firmato in basso a dx A.Pavan
    STIMA min € 1400 - max € 1600

    Lotto 47  

    Nell'aia

    Angelo Pavan Angelo Pavan
    Vicenza 1893 - Venezia 1945
    Olio su tavola cm 32x37,5 firmato in basso a dx A.Pavan


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  • Lotto 48  

    L'eleganza

    Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Olio su cartone cm 24x16,5 firmato in basso a sx P.Mariani
    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 48  

    L'eleganza

    Pompeo Mariani Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Olio su cartone cm 24x16,5 firmato in basso a sx P.Mariani


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  • Lotto 48  

    Vita a Venezia 1915

    Umberto Martina
    Dardago di Budoia (PN) 1880 Tauriano 1945 (PN)
    Olio su cartone cm 22x68 firmato in basso a dx U.Martina (difetti)
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 48  

    Vita a Venezia 1915

    Umberto Martina Umberto Martina
    Dardago di Budoia (PN) 1880 Tauriano 1945 (PN)
    Olio su cartone cm 22x68 firmato in basso a dx U.Martina (difetti)


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  • Lotto 48  

    Nudo di schiena

    Lino Selvatico
    Padova, 1872 - Treviso, 1924
    Olio su tela cm 81,5x54,5 firmato in alto a dx Lino Selvatico
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 48  

    Nudo di schiena

    Lino Selvatico Lino Selvatico
    Padova, 1872 - Treviso, 1924
    Olio su tela cm 81,5x54,5 firmato in alto a dx Lino Selvatico


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  • Lotto 48  

    Sentiero di montagna

    Leonardo Roda
    Racconigi 1868 - Torino 1933
    Olio su cartone cm 31,5x46 firmato in basso a dx L.Roda
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 48  

    Sentiero di montagna

    Leonardo Roda Leonardo Roda
    Racconigi 1868 - Torino 1933
    Olio su cartone cm 31,5x46 firmato in basso a dx L.Roda


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  • Lotto 48  

    Pastorella Abruzzese

    Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871 - 1950
    Pastorella Abruzzese
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 48  

    Pastorella Abruzzese

    Tito Pellicciotti Tito Pellicciotti
    Barisciano (AQ) 1871 - 1950
    Pastorella Abruzzese


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  • Lotto 48  

    Nobiluomo

    Pio Joris
    Roma 1843-1921
    Olio su tavola cm 21,5x16 firmato in basso a dx P.Joris

    Pio Joris (Roma, 8 giugno 1843 – 6 marzo 1921) è stato un pittore, incisore e acquarellista italiano, noto per il suo stile che mescolava il verismo con una tecnica pittorica vivace e brillante. Figlio di Giovanni Battista Joris, un antiquario, e Maddalena Vergè, una sarta, ricevette la sua prima formazione artistica da Emanuele Pastina, un pittore paesaggista napoletano.
    Clicca per espandere

    In seguito, studiò all'Istituto di Belle Arti di Roma dal 1855 al 1861, e un anno dopo frequentò l'Accademia di San Luca, dove fu allievo di Achille Vertunni.

    L'incontro con l'arte della scuola toscana e l'uso della "macchia" segnò una tappa fondamentale nel suo percorso artistico, in particolare dopo la visita all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Firenze nel 1861. Nel 1866, intraprese un viaggio a Napoli, Capri e Sorrento, dove ebbe l'opportunità di incontrare due grandi pittori italiani, Domenico Morelli e Filippo Palizzi, i quali influenzarono profondamente il suo stile. A Roma, conobbe anche Mariano Fortuny, il cui lavoro ebbe un impatto significativo sulla sua pittura.

    Nel corso della sua carriera, Joris espose in numerosi eventi internazionali, ottenendo riconoscimenti di prestigio. Nel 1869, il suo dipinto Domenica mattina fuori Porta del Popolo gli valse una medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera. Partecipò anche ad altre esposizioni a Vienna, Parigi e Roma, e nel 1900 ricevette la medaglia d'oro e la Legion d'Onore al Salon di Parigi. Le sue opere trattano spesso temi di folklore romano, raffigurando scene di vita quotidiana, ma si dedicò anche a soggetti storici, come La fuga di papa Eugenio IV, oggi conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

    Joris fu tra i fondatori dell'Associazione degli Acquarellisti Romani e prese parte attivamente alle esposizioni degli Amatori e Cultori di Belle Arti. Il suo stile equilibrato, che univa il realismo alla bellezza visiva, lo rese uno degli artisti più apprezzati della Roma di fine Ottocento.

    STIMA min € 1000 - max € 1300

    Lotto 48  

    Nobiluomo

    Pio Joris Pio Joris
    Roma 1843-1921
    Olio su tavola cm 21,5x16 firmato in basso a dx P.Joris

    Pio Joris (Roma, 8 giugno 1843 – 6 marzo 1921) è stato un pittore, incisore e acquarellista italiano, noto per il suo stile che mescolava il verismo con una tecnica pittorica vivace e brillante. Figlio di Giovanni Battista Joris, un antiquario, e Maddalena Vergè, una sarta, ricevette la sua prima formazione artistica da Emanuele Pastina, un pittore paesaggista napoletano.
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    In seguito, studiò all'Istituto di Belle Arti di Roma dal 1855 al 1861, e un anno dopo frequentò l'Accademia di San Luca, dove fu allievo di Achille Vertunni.

    L'incontro con l'arte della scuola toscana e l'uso della "macchia" segnò una tappa fondamentale nel suo percorso artistico, in particolare dopo la visita all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Firenze nel 1861. Nel 1866, intraprese un viaggio a Napoli, Capri e Sorrento, dove ebbe l'opportunità di incontrare due grandi pittori italiani, Domenico Morelli e Filippo Palizzi, i quali influenzarono profondamente il suo stile. A Roma, conobbe anche Mariano Fortuny, il cui lavoro ebbe un impatto significativo sulla sua pittura.

    Nel corso della sua carriera, Joris espose in numerosi eventi internazionali, ottenendo riconoscimenti di prestigio. Nel 1869, il suo dipinto Domenica mattina fuori Porta del Popolo gli valse una medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera. Partecipò anche ad altre esposizioni a Vienna, Parigi e Roma, e nel 1900 ricevette la medaglia d'oro e la Legion d'Onore al Salon di Parigi. Le sue opere trattano spesso temi di folklore romano, raffigurando scene di vita quotidiana, ma si dedicò anche a soggetti storici, come La fuga di papa Eugenio IV, oggi conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

    Joris fu tra i fondatori dell'Associazione degli Acquarellisti Romani e prese parte attivamente alle esposizioni degli Amatori e Cultori di Belle Arti. Il suo stile equilibrato, che univa il realismo alla bellezza visiva, lo rese uno degli artisti più apprezzati della Roma di fine Ottocento.



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  • Lotto 48  

    Nel parco

    Attilio Pratella
    Lugo 1856 - Napoli 1949
    Olio su tavola cm 14,5x20 firmato in basso a dx A.Pratella

    Attilio Pratella nacque a Lugo di Romagna il 19 aprile 1856. Studiò disegno con il pittore Ippolito Bonaveri e nel 1876 cambiò il cognome da Pratelli a Pratella, come suo fratello Francesco.
    Clicca per espandere

    Grazie a una borsa di studio, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna (1877-78) e poi Napoli, dove studiò sotto Filippo Palizzi e conobbe artisti come Renzo Corcos e Vincenzo Migliaro.

    Espose per la prima volta nel 1881 alla Promotrice Salvator Rosa di Napoli. Per mantenersi, dipinse vedute e scene popolari per la bottega di Giuseppe Massa, che piacquero all’imprenditore Luigi Caflisch. Collaborò anche con l’antiquario Charles Varelli e lavorò come decoratore di ceramiche per Cesare Cacciapuoti. Illustrò opere per lo scrittore Gaetano Miranda e partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali, guadagnando prestigio con opere come "Lavandaie al fiume" e "Sul molo".

    Nel 1887, sposò Annunziata Belmonte e si trasferì al Vomero, Napoli, producendo paesaggi che riflettevano una finezza tonale simile a quella di Giuseppe De Nittis. Partecipò a numerose mostre, come la Biennale di Venezia e l’Esposizione internazionale di Buenos Aires, dove presentò opere che esploravano temi atmosferici e tonali.

    Nonostante difficoltà economiche, continuò a esporre e ricevette riconoscimenti, come la nomina a professore onorario dell’Accademia di Napoli nel 1902. Collaborò alle illustrazioni per "Myricae" di Giovanni Pascoli e partecipò a mostre fino agli anni '30. Morì il 28 aprile 1949 a Napoli.

    Fonti principali includono archivi e cataloghi d'arte pubblicati tra il 1929 e il 1941.

    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 48  

    Nel parco

    Attilio Pratella Attilio Pratella
    Lugo 1856 - Napoli 1949
    Olio su tavola cm 14,5x20 firmato in basso a dx A.Pratella

    Attilio Pratella nacque a Lugo di Romagna il 19 aprile 1856. Studiò disegno con il pittore Ippolito Bonaveri e nel 1876 cambiò il cognome da Pratelli a Pratella, come suo fratello Francesco.
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    Grazie a una borsa di studio, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna (1877-78) e poi Napoli, dove studiò sotto Filippo Palizzi e conobbe artisti come Renzo Corcos e Vincenzo Migliaro.

    Espose per la prima volta nel 1881 alla Promotrice Salvator Rosa di Napoli. Per mantenersi, dipinse vedute e scene popolari per la bottega di Giuseppe Massa, che piacquero all’imprenditore Luigi Caflisch. Collaborò anche con l’antiquario Charles Varelli e lavorò come decoratore di ceramiche per Cesare Cacciapuoti. Illustrò opere per lo scrittore Gaetano Miranda e partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali, guadagnando prestigio con opere come "Lavandaie al fiume" e "Sul molo".

    Nel 1887, sposò Annunziata Belmonte e si trasferì al Vomero, Napoli, producendo paesaggi che riflettevano una finezza tonale simile a quella di Giuseppe De Nittis. Partecipò a numerose mostre, come la Biennale di Venezia e l’Esposizione internazionale di Buenos Aires, dove presentò opere che esploravano temi atmosferici e tonali.

    Nonostante difficoltà economiche, continuò a esporre e ricevette riconoscimenti, come la nomina a professore onorario dell’Accademia di Napoli nel 1902. Collaborò alle illustrazioni per "Myricae" di Giovanni Pascoli e partecipò a mostre fino agli anni '30. Morì il 28 aprile 1949 a Napoli.

    Fonti principali includono archivi e cataloghi d'arte pubblicati tra il 1929 e il 1941.



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  • Lotto 48  

    Il raccolto del grano

    Eugenio Scorzelli
    Buenos Aires 1890 - Napoli 1957
    Olio su tavola cm 20x30 firmato in basso a sx E.Scorzelli



    Eugenio Scorzelli nacque a Buenos Aires il 15 aprile 1890 da padre napoletano e madre lombarda. Nel 1906, a soli sedici anni, si trasferì in Italia con il padre, stabilendosi a Roccadaspide, nel Cilento.
    Clicca per espandere

    Cresciuto in una famiglia di modeste condizioni economiche, frequentò vari collegi, ma spesso veniva allontanato per ritardi nei pagamenti, un'esperienza che segnò profondamente la sua vita. Fu poi affidato alle cure di uno zio, Eugenio, da cui prese il nome e che divenne una figura di riferimento nella sua crescita.

    Scorzelli intraprese gli studi all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di maestri come Michele Cammarano, Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Durante questo periodo, la sua pittura si arricchì di nuove influenze, tra cui quella di Giuseppe De Nittis, che lo ispirò a rappresentare la vita quotidiana con una luce vibrante e una pennellata dinamica. A Napoli, conobbe e sposò Teresa Benassi, che divenne sua musa e gli diede un figlio, Lello Scorzelli, anch'egli artista.

    Nel 1921, Scorzelli partecipò alla prima Biennale d'Arte della città di Napoli con il dipinto Uscita dalla messa. Successivamente, si trasferì in Argentina, dove i suoi quadri riscossero successo e gli permisero di ottenere una certa sicurezza economica. Durante i suoi viaggi in Europa, soggiornò a Londra, Parigi e in Olanda, città che influenzarono ulteriormente il suo stile pittorico. Nel 1926, partecipò alla Biennale di Venezia con l'opera Donne che lavorano.

    Nel 1937, fu nominato assistente alla cattedra di pittura all'Accademia di Brera, incarico che ricoprì per quindici anni, per poi proseguire all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 1940, fu chiamato ad affrescare il padiglione delle Repubbliche Marinare alla Mostra d'Oltremare di Napoli, un'opera che andò distrutta durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

    Scorzelli continuò a esporre le sue opere in diverse città italiane e all'estero, tra cui Napoli, Venezia e Milano, fino agli anni Quaranta. Morì a Napoli nel 1957, mentre stava dipingendo il volto della moglie nel suo studio.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 48  

    Il raccolto del grano

    Eugenio Scorzelli Eugenio Scorzelli
    Buenos Aires 1890 - Napoli 1957
    Olio su tavola cm 20x30 firmato in basso a sx E.Scorzelli



    Eugenio Scorzelli nacque a Buenos Aires il 15 aprile 1890 da padre napoletano e madre lombarda. Nel 1906, a soli sedici anni, si trasferì in Italia con il padre, stabilendosi a Roccadaspide, nel Cilento.
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    Cresciuto in una famiglia di modeste condizioni economiche, frequentò vari collegi, ma spesso veniva allontanato per ritardi nei pagamenti, un'esperienza che segnò profondamente la sua vita. Fu poi affidato alle cure di uno zio, Eugenio, da cui prese il nome e che divenne una figura di riferimento nella sua crescita.

    Scorzelli intraprese gli studi all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di maestri come Michele Cammarano, Domenico Morelli e Filippo Palizzi. Durante questo periodo, la sua pittura si arricchì di nuove influenze, tra cui quella di Giuseppe De Nittis, che lo ispirò a rappresentare la vita quotidiana con una luce vibrante e una pennellata dinamica. A Napoli, conobbe e sposò Teresa Benassi, che divenne sua musa e gli diede un figlio, Lello Scorzelli, anch'egli artista.

    Nel 1921, Scorzelli partecipò alla prima Biennale d'Arte della città di Napoli con il dipinto Uscita dalla messa. Successivamente, si trasferì in Argentina, dove i suoi quadri riscossero successo e gli permisero di ottenere una certa sicurezza economica. Durante i suoi viaggi in Europa, soggiornò a Londra, Parigi e in Olanda, città che influenzarono ulteriormente il suo stile pittorico. Nel 1926, partecipò alla Biennale di Venezia con l'opera Donne che lavorano.

    Nel 1937, fu nominato assistente alla cattedra di pittura all'Accademia di Brera, incarico che ricoprì per quindici anni, per poi proseguire all'Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 1940, fu chiamato ad affrescare il padiglione delle Repubbliche Marinare alla Mostra d'Oltremare di Napoli, un'opera che andò distrutta durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

    Scorzelli continuò a esporre le sue opere in diverse città italiane e all'estero, tra cui Napoli, Venezia e Milano, fino agli anni Quaranta. Morì a Napoli nel 1957, mentre stava dipingendo il volto della moglie nel suo studio.



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  • Lotto 49  

    Via di paese

    Giuseppe Pesa
    Polistena (RC) 1928 - 2000
    Olio su tavola cm 28x18 firmato in basso a dx Giuseppe Pesa



    Giuseppe Pesa nacque a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, il 1º novembre 1928. Fin da giovane si dedicò con passione allo studio del disegno e della pittura, frequentando corsi artistici a Napoli e Roma.
    Clicca per espandere

    La sua carriera pittorica ebbe inizio nel 1946 con una mostra a Reggio Calabria, e successivamente partecipò attivamente alla vita artistica nazionale e internazionale. Negli anni Cinquanta ottenne i suoi primi successi internazionali con esposizioni in Germania e Scandinavia, dove divenne particolarmente apprezzato dai collezionisti tedeschi. Nel 1980, la Galleria Atelier di Vienna utilizzò le sue opere per inaugurare la sua attività espositiva. Trascorse la sua vita tra Milano, Camogli e la sua Polistena, lasciando opere che ritraggono indimenticabili vedute di questi luoghi.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 49  

    Via di paese

    Giuseppe Pesa Giuseppe Pesa
    Polistena (RC) 1928 - 2000
    Olio su tavola cm 28x18 firmato in basso a dx Giuseppe Pesa



    Giuseppe Pesa nacque a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, il 1º novembre 1928. Fin da giovane si dedicò con passione allo studio del disegno e della pittura, frequentando corsi artistici a Napoli e Roma.
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    La sua carriera pittorica ebbe inizio nel 1946 con una mostra a Reggio Calabria, e successivamente partecipò attivamente alla vita artistica nazionale e internazionale. Negli anni Cinquanta ottenne i suoi primi successi internazionali con esposizioni in Germania e Scandinavia, dove divenne particolarmente apprezzato dai collezionisti tedeschi. Nel 1980, la Galleria Atelier di Vienna utilizzò le sue opere per inaugurare la sua attività espositiva. Trascorse la sua vita tra Milano, Camogli e la sua Polistena, lasciando opere che ritraggono indimenticabili vedute di questi luoghi.



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  • Lotto 49  

    Datato 1912 New York

    Eugenio Buono
    Napoli 1860 - 1948
    Via di New York

    Eugenio Buono, nato a Napoli, è stato un pittore e fotografo italiano di spicco nella seconda metà dell'Ottocento. Allievo di Domenico Morelli presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, proseguì la sua formazione a Roma sotto la guida di Cesare Maccari.
    Clicca per espandere

    La sua carriera artistica lo portò a esporre in numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui Venezia, Milano, Genova, Torino, Vienna, Praga, San Pietroburgo, Berlino, Monaco di Baviera, Monaco e Londra. Le sue opere principali includono "Casa delle Vestali", "Case bianche", "In piazza d'armi", "Dintorni di Napoli", "Sole in settembre", "Lo stato d'assedio a Napoli", "Marina di Capri", "Sulla via della Puglia", "Ritorno dal mercato di Cerreto Sannita" e "Ritorno dalla pesca". Oltre alla pittura, Buono coltivò una passione per la fotografia, documentando aspetti della vita quotidiana e scene di Napoli, tra cui immagini del circo di Buffalo Bill a Napoli nel 1893. La sua villa a via Tasso divenne un punto di riferimento per artisti e intellettuali dell'epoca. Eugenio Buono morì nel 1948, lasciando un'eredità significativa nel panorama artistico italiano.

    STIMA min € 1300 - max € 1500

    Lotto 49  

    Datato 1912 New York

    Eugenio Buono Eugenio Buono
    Napoli 1860 - 1948
    Via di New York

    Eugenio Buono, nato a Napoli, è stato un pittore e fotografo italiano di spicco nella seconda metà dell'Ottocento. Allievo di Domenico Morelli presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, proseguì la sua formazione a Roma sotto la guida di Cesare Maccari.
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    La sua carriera artistica lo portò a esporre in numerose mostre nazionali e internazionali, tra cui Venezia, Milano, Genova, Torino, Vienna, Praga, San Pietroburgo, Berlino, Monaco di Baviera, Monaco e Londra. Le sue opere principali includono "Casa delle Vestali", "Case bianche", "In piazza d'armi", "Dintorni di Napoli", "Sole in settembre", "Lo stato d'assedio a Napoli", "Marina di Capri", "Sulla via della Puglia", "Ritorno dal mercato di Cerreto Sannita" e "Ritorno dalla pesca". Oltre alla pittura, Buono coltivò una passione per la fotografia, documentando aspetti della vita quotidiana e scene di Napoli, tra cui immagini del circo di Buffalo Bill a Napoli nel 1893. La sua villa a via Tasso divenne un punto di riferimento per artisti e intellettuali dell'epoca. Eugenio Buono morì nel 1948, lasciando un'eredità significativa nel panorama artistico italiano.



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  • Lotto 49  

    Al pianoforte

    Gustavo Pisani
    Napoli 1887 - 1948
    Olio su cartone cm 17x13 firmato in basso a sx G.Pisani

    Gustavo Pisani (Napoli, 1877 – 1948) è stato un pittore e illustratore italiano, esponente della scuola napoletana. Nato a Napoli, ha frequentato l'Accademia di Belle Arti della sua città, dove ha studiato sotto la guida di Filippo Palizzi.
    Clicca per espandere

    La sua carriera artistica è stata caratterizzata da una notevole versatilità: si è distinto nella pittura di paesaggi e figure, nelle illustrazioni e ha collaborato anche nel campo giornalistico. Ha partecipato a numerose mostre, sia nazionali che internazionali, ottenendo riconoscimenti e premi che hanno sottolineato la qualità e l'originalità delle sue opere. Le sue creazioni spaziano da scene di mercato a ritratti di vita quotidiana, sempre con una particolare attenzione ai dettagli e all'atmosfera tipica della tradizione pittorica napoletana.

    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 49  

    Al pianoforte

    Gustavo Pisani Gustavo Pisani
    Napoli 1887 - 1948
    Olio su cartone cm 17x13 firmato in basso a sx G.Pisani

    Gustavo Pisani (Napoli, 1877 – 1948) è stato un pittore e illustratore italiano, esponente della scuola napoletana. Nato a Napoli, ha frequentato l'Accademia di Belle Arti della sua città, dove ha studiato sotto la guida di Filippo Palizzi.
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    La sua carriera artistica è stata caratterizzata da una notevole versatilità: si è distinto nella pittura di paesaggi e figure, nelle illustrazioni e ha collaborato anche nel campo giornalistico. Ha partecipato a numerose mostre, sia nazionali che internazionali, ottenendo riconoscimenti e premi che hanno sottolineato la qualità e l'originalità delle sue opere. Le sue creazioni spaziano da scene di mercato a ritratti di vita quotidiana, sempre con una particolare attenzione ai dettagli e all'atmosfera tipica della tradizione pittorica napoletana.



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  • Lotto 49  

    Il rimprovero

    Vincenzo Montefusco
    Cava dei Tirreni (SA) 1852 - Roma 1912
    Il rimprovero
    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 49  

    Il rimprovero

    Vincenzo Montefusco Vincenzo Montefusco
    Cava dei Tirreni (SA) 1852 - Roma 1912
    Il rimprovero


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  • Riccardo Galli
    Milano 1869 - Barzio (LC) 1944
    Olio su tela cm 48,5x59 firmato in basso a dx Riccardo Galli
    STIMA min € 1500 - max € 1700

    Riccardo Galli Riccardo Galli
    Milano 1869 - Barzio (LC) 1944
    Olio su tela cm 48,5x59 firmato in basso a dx Riccardo Galli


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  • Lotto 49  

    Contemplazione

    Enrico Fanfani
    Firenze 1824 - post 1885
    Olio su tela cm 84x62 firmato in basso a dx E.Fanfani
    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Lotto 49  

    Contemplazione

    Enrico Fanfani Enrico Fanfani
    Firenze 1824 - post 1885
    Olio su tela cm 84x62 firmato in basso a dx E.Fanfani


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  • Angiolo D'Andrea
    Rauscedo (PN) 1880 - 1942
    Olio su tavola cm 21x32 firmato sul retro
    STIMA min € 700 - max € 900

    Angiolo D'Andrea Angiolo D'Andrea
    Rauscedo (PN) 1880 - 1942
    Olio su tavola cm 21x32 firmato sul retro


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  • Lotto 49  

    Il battello

    Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Tecnica mista su cartone cm 9x14 firmato in basso a sx P.Mariani
    STIMA min € 700 - max € 800

    Lotto 49  

    Il battello

    Pompeo Mariani Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Tecnica mista su cartone cm 9x14 firmato in basso a sx P.Mariani


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  • Lotto 50  

    Nel porto

    Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Tecnica mista su cartone cm 9x12 firmato in basso a sx P.M.
    STIMA min € 700 - max € 800

    Lotto 50  

    Nel porto

    Pompeo Mariani Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Tecnica mista su cartone cm 9x12 firmato in basso a sx P.M.


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  • Lotto 50  

    1922

    Carlo Costantino Tagliabue
    Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
    San Michele di Pagana ( Rapallo )
    STIMA min € 800 - max € 900

    Lotto 50  

    1922

    Carlo Costantino Tagliabue Carlo Costantino Tagliabue
    Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
    San Michele di Pagana ( Rapallo )


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  • Lotto 50  

    Ultima cena

    Lionello Balestrieri
    Cetona 1872 - 1958
    Olio su cartone cm 77,5x161 firmato in basso a dx L.Balestrieri
    STIMA min € 5000 - max € 6000

    Lotto 50  

    Ultima cena

    Lionello Balestrieri Lionello Balestrieri
    Cetona 1872 - 1958
    Olio su cartone cm 77,5x161 firmato in basso a dx L.Balestrieri


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  • Lotto 50  

    Paesaggio montano

    Gino Federici
    Milano 1888-1973
    Olio su tela cm 71x98 firmato in basso a dx Federici
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 50  

    Paesaggio montano

    Gino Federici Gino Federici
    Milano 1888-1973
    Olio su tela cm 71x98 firmato in basso a dx Federici


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  • Gaetano Esposito
    Salerno 1858 - Sala Consilina (SA) 1911
    Olio su tela cm 35x48 firmato in basso sx G.Esposito Napoli
    STIMA min € 3500 - max € 4000

    Gaetano Esposito Gaetano Esposito
    Salerno 1858 - Sala Consilina (SA) 1911
    Olio su tela cm 35x48 firmato in basso sx G.Esposito Napoli


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  • Lotto 50  

    Campagna

    Federico Rossano
    Napoli 1835 - 1912
    Olio su tavola cm 11x22,5 firmato in basso a dx Rossano

    Federico Rossano nacque a Napoli il 31 agosto 1835, figlio di Vincenzo Rossano ed Elisabetta Guisini. Sin da giovane, la sua inclinazione verso l’arte lo portò a intraprendere gli studi presso la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, inizialmente orientandosi verso l'architettura per seguire le aspettative paterne.
    Clicca per espandere

    Tuttavia, la sua passione per la pittura lo portò a cambiare indirizzo e a studiare sotto la guida dei maestri Giacinto Gigante e Gennaro Ruo. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla scelta di studiare direttamente la natura, una scelta che lo portò a lasciare l’Accademia per dedicarsi autonomamente alla pittura.

    Nel 1858, Rossano si trasferì a Portici, dove grazie all'invito del pittore Marco De Gregorio, allestì il suo studio nel Palazzo Reale. Qui entrò in contatto con altri artisti che avrebbero avuto un'importante influenza sulla sua carriera, come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Insieme, fondarono la “Scuola di Resina”, un gruppo che si ispirava ai principi veristi e ai macchiaioli, con l'intento di rappresentare la realtà e la luce naturale in modo autentico.

    La sua carriera artistica decollò nel 1862, quando espose alla Promotrice di Napoli, e proseguì con partecipazioni a mostre prestigiose come la Promotrice “Salvator Rosa” di Napoli e l'Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861. La sua arte, caratterizzata da delicate trasparenze e una tavolozza armoniosa, gli valse riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Nel 1873, espose a Vienna, ottenendo un premio, e partecipò al Salon di Parigi nel 1876 con opere come “I covoni”.

    Nel 1876, Rossano si trasferì a Parigi, dove rimase per circa venti anni. Lì, fu profondamente influenzato dalla pittura impressionista e dalla Scuola di Barbizon, sviluppando uno stile che combinava pennellate fluide e luminose con atmosfere malinconiche. Nel 1880, sposò Zelye Brocheton, figlia di un notaio di Soissons. Questo periodo parigino segnò un importante capitolo della sua carriera, durante il quale consolidò la sua reputazione in Europa.

    Nel 1893, Rossano tornò a Portici, dove le difficoltà economiche lo spinsero ad accettare un incarico come insegnante di paesaggio presso la Reale Accademia del Disegno di Napoli, posizione che mantenne fino al 1902. Continuò a partecipare alle Biennali di Venezia, dove espose nel 1899, 1905 e 1910, consolidando ulteriormente la sua fama. La sua arte continuò a essere apprezzata, e sue opere vennero acquisite da importanti collezioni pubbliche, come quella della Galleria di Capodimonte e della Galleria d'Arte Moderna di Roma.

    Federico Rossano morì a Napoli il 15 maggio 1912, lasciando un’importante eredità artistica. Le sue opere sono oggi conservate in diverse collezioni, a testimonianza del suo contributo fondamentale alla pittura italiana.


    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 50  

    Campagna

    Federico Rossano Federico Rossano
    Napoli 1835 - 1912
    Olio su tavola cm 11x22,5 firmato in basso a dx Rossano

    Federico Rossano nacque a Napoli il 31 agosto 1835, figlio di Vincenzo Rossano ed Elisabetta Guisini. Sin da giovane, la sua inclinazione verso l’arte lo portò a intraprendere gli studi presso la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, inizialmente orientandosi verso l'architettura per seguire le aspettative paterne.
    Clicca per espandere

    Tuttavia, la sua passione per la pittura lo portò a cambiare indirizzo e a studiare sotto la guida dei maestri Giacinto Gigante e Gennaro Ruo. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla scelta di studiare direttamente la natura, una scelta che lo portò a lasciare l’Accademia per dedicarsi autonomamente alla pittura.

    Nel 1858, Rossano si trasferì a Portici, dove grazie all'invito del pittore Marco De Gregorio, allestì il suo studio nel Palazzo Reale. Qui entrò in contatto con altri artisti che avrebbero avuto un'importante influenza sulla sua carriera, come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Insieme, fondarono la “Scuola di Resina”, un gruppo che si ispirava ai principi veristi e ai macchiaioli, con l'intento di rappresentare la realtà e la luce naturale in modo autentico.

    La sua carriera artistica decollò nel 1862, quando espose alla Promotrice di Napoli, e proseguì con partecipazioni a mostre prestigiose come la Promotrice “Salvator Rosa” di Napoli e l'Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861. La sua arte, caratterizzata da delicate trasparenze e una tavolozza armoniosa, gli valse riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Nel 1873, espose a Vienna, ottenendo un premio, e partecipò al Salon di Parigi nel 1876 con opere come “I covoni”.

    Nel 1876, Rossano si trasferì a Parigi, dove rimase per circa venti anni. Lì, fu profondamente influenzato dalla pittura impressionista e dalla Scuola di Barbizon, sviluppando uno stile che combinava pennellate fluide e luminose con atmosfere malinconiche. Nel 1880, sposò Zelye Brocheton, figlia di un notaio di Soissons. Questo periodo parigino segnò un importante capitolo della sua carriera, durante il quale consolidò la sua reputazione in Europa.

    Nel 1893, Rossano tornò a Portici, dove le difficoltà economiche lo spinsero ad accettare un incarico come insegnante di paesaggio presso la Reale Accademia del Disegno di Napoli, posizione che mantenne fino al 1902. Continuò a partecipare alle Biennali di Venezia, dove espose nel 1899, 1905 e 1910, consolidando ulteriormente la sua fama. La sua arte continuò a essere apprezzata, e sue opere vennero acquisite da importanti collezioni pubbliche, come quella della Galleria di Capodimonte e della Galleria d'Arte Moderna di Roma.

    Federico Rossano morì a Napoli il 15 maggio 1912, lasciando un’importante eredità artistica. Le sue opere sono oggi conservate in diverse collezioni, a testimonianza del suo contributo fondamentale alla pittura italiana.




    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 50  

    Luci in citta'

    Giuseppe De Sanctis
    Napoli 1858 -1924
    Olio su tela su cartone cm 18x23 firmato in basso a sx G. De Sanctis

    Giuseppe De Sanctis nacque a Napoli il 21 giugno 1858, in una famiglia culturalmente vivace. Suo padre, Cesare, un uomo d'affari appassionato di musica e arte, e sua madre, Caterina, supportarono fin da subito la sua inclinazione verso la pittura.
    Clicca per espandere

    Il celebre compositore Giuseppe Verdi fu suo padrino di battesimo, un segno della serietà culturale che circondava la sua crescita. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di maestri come Domenico Morelli, Filippo Palizzi e Gioacchino Toma, i quali influenzarono profondamente il suo stile.
    Durante la sua carriera, De Sanctis visse a Londra e Parigi, città che lasciarono un segno indelebile nel suo percorso artistico. A Parigi, entrò in contatto con alcuni dei più importanti artisti dell'epoca, tra cui Jean-Léon Gérôme e Pascal Dagnan-Bouveret, e lavorò per la prestigiosa galleria Goupil & Cie, realizzando numerosi ritratti femminili che divennero tra le sue opere più celebri. La sua arte spaziava tra soggetti storici, come in "La preghiera della sera a Bisanzio", e scene di genere, passando per paesaggi dettagliati che rispecchiavano la sua maestria nel trattamento della luce e della materia.
    Partecipò a numerose mostre, sia in Italia che all'estero, ottenendo riconoscimenti importanti, tra cui una medaglia d'argento all'Esposizione di Palermo del 1891. La sua arte, che abbracciava anche l'incisione ad acquaforte, si distinse per una tecnica raffinata e per la sua capacità di esprimere una sensibilità unica, molto apprezzata dalla borghesia dell'epoca. Fu anche docente all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove trasmise la sua passione per l'arte e la tecnica pittorica alle nuove generazioni.
    Giuseppe De Sanctis morì a Napoli il 19 giugno 1924.

    STIMA min € 900 - max € 1000

    Lotto 50  

    Luci in citta'

    Giuseppe De Sanctis Giuseppe De Sanctis
    Napoli 1858 -1924
    Olio su tela su cartone cm 18x23 firmato in basso a sx G. De Sanctis

    Giuseppe De Sanctis nacque a Napoli il 21 giugno 1858, in una famiglia culturalmente vivace. Suo padre, Cesare, un uomo d'affari appassionato di musica e arte, e sua madre, Caterina, supportarono fin da subito la sua inclinazione verso la pittura.
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    Il celebre compositore Giuseppe Verdi fu suo padrino di battesimo, un segno della serietà culturale che circondava la sua crescita. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di maestri come Domenico Morelli, Filippo Palizzi e Gioacchino Toma, i quali influenzarono profondamente il suo stile.
    Durante la sua carriera, De Sanctis visse a Londra e Parigi, città che lasciarono un segno indelebile nel suo percorso artistico. A Parigi, entrò in contatto con alcuni dei più importanti artisti dell'epoca, tra cui Jean-Léon Gérôme e Pascal Dagnan-Bouveret, e lavorò per la prestigiosa galleria Goupil & Cie, realizzando numerosi ritratti femminili che divennero tra le sue opere più celebri. La sua arte spaziava tra soggetti storici, come in "La preghiera della sera a Bisanzio", e scene di genere, passando per paesaggi dettagliati che rispecchiavano la sua maestria nel trattamento della luce e della materia.
    Partecipò a numerose mostre, sia in Italia che all'estero, ottenendo riconoscimenti importanti, tra cui una medaglia d'argento all'Esposizione di Palermo del 1891. La sua arte, che abbracciava anche l'incisione ad acquaforte, si distinse per una tecnica raffinata e per la sua capacità di esprimere una sensibilità unica, molto apprezzata dalla borghesia dell'epoca. Fu anche docente all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove trasmise la sua passione per l'arte e la tecnica pittorica alle nuove generazioni.
    Giuseppe De Sanctis morì a Napoli il 19 giugno 1924.



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  • Lotto 50  

    Capri

    Antonino Leto
    Monreale PA 1844 - Capri NA 1913
    Olio su tavola cm 16x10,5 firmato in basso a dx Leto



    Antonino Leto nacque a Monreale, in provincia di Palermo, il 14 giugno 1844. Fin da giovane, manifestò una spiccata inclinazione per l’arte, dedicandosi al disegno e alla pittura in modo autodidatta.
    Clicca per espandere

    Nel 1861, grazie al sostegno dello zio e a un contributo dell’amministrazione comunale, si trasferì a Palermo per perfezionarsi sotto la guida del pittore Luigi Barba e successivamente nello studio del paesaggista Luigi Lojacono. In questo periodo, Leto assimilò il naturalismo napoletano di matrice palizziana, dipingendo vedute e paesaggi dal vero.

    Nel 1864 si trasferì a Napoli, dove entrò in contatto con la Scuola di Resìna, influenzata dalla lezione dei macchiaioli e promossa da artisti come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Tuttavia, a causa di problemi di salute, fu costretto a rientrare in Sicilia, dove continuò la sua attività pittorica. Nel 1870 partecipò alla Promotrice di Palermo con l'opera Il ritorno dal pascolo, acquistata dal prefetto Medici, e l'anno successivo ottenne la medaglia d'oro all'Esposizione regionale di Siracusa con La bufera.

    Nel 1874 vinse il Concorso per il Pensionato Artistico a Roma, trasferendosi nella capitale, dove conobbe Francesco Paolo Michetti e approfondì la sua formazione artistica. Successivamente, si stabilì a Firenze, dove perfezionò ulteriormente la sua tecnica pittorica. Nel 1878 si trasferì a Parigi, dove frequentò l'ambiente artistico dell'epoca, entrando in contatto con artisti come Giuseppe De Nittis e Federico Rossano.

    Nel 1880 tornò a Portici, in provincia di Napoli, e successivamente si trasferì in Sicilia. Due anni più tardi si stabilì a Capri, dove si dedicò a ritrarre con colori vibranti gli angoli più caratteristici dell'isola e dei suoi abitanti. Le sue opere, caratterizzate da una luce intensa e da una vivace rappresentazione della vita quotidiana, riscossero un grande successo di pubblico e critica. Nel 1889 partecipò all'Esposizione Universale di Parigi.

    Nel 1899 si stabilì definitivamente a Capri, dove continuò la sua attività pittorica fino alla morte, avvenuta il 31 maggio 1913.

    STIMA min € 2500 - max € 3000

    Lotto 50  

    Capri

    Antonino Leto Antonino Leto
    Monreale PA 1844 - Capri NA 1913
    Olio su tavola cm 16x10,5 firmato in basso a dx Leto



    Antonino Leto nacque a Monreale, in provincia di Palermo, il 14 giugno 1844. Fin da giovane, manifestò una spiccata inclinazione per l’arte, dedicandosi al disegno e alla pittura in modo autodidatta.
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    Nel 1861, grazie al sostegno dello zio e a un contributo dell’amministrazione comunale, si trasferì a Palermo per perfezionarsi sotto la guida del pittore Luigi Barba e successivamente nello studio del paesaggista Luigi Lojacono. In questo periodo, Leto assimilò il naturalismo napoletano di matrice palizziana, dipingendo vedute e paesaggi dal vero.

    Nel 1864 si trasferì a Napoli, dove entrò in contatto con la Scuola di Resìna, influenzata dalla lezione dei macchiaioli e promossa da artisti come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Tuttavia, a causa di problemi di salute, fu costretto a rientrare in Sicilia, dove continuò la sua attività pittorica. Nel 1870 partecipò alla Promotrice di Palermo con l'opera Il ritorno dal pascolo, acquistata dal prefetto Medici, e l'anno successivo ottenne la medaglia d'oro all'Esposizione regionale di Siracusa con La bufera.

    Nel 1874 vinse il Concorso per il Pensionato Artistico a Roma, trasferendosi nella capitale, dove conobbe Francesco Paolo Michetti e approfondì la sua formazione artistica. Successivamente, si stabilì a Firenze, dove perfezionò ulteriormente la sua tecnica pittorica. Nel 1878 si trasferì a Parigi, dove frequentò l'ambiente artistico dell'epoca, entrando in contatto con artisti come Giuseppe De Nittis e Federico Rossano.

    Nel 1880 tornò a Portici, in provincia di Napoli, e successivamente si trasferì in Sicilia. Due anni più tardi si stabilì a Capri, dove si dedicò a ritrarre con colori vibranti gli angoli più caratteristici dell'isola e dei suoi abitanti. Le sue opere, caratterizzate da una luce intensa e da una vivace rappresentazione della vita quotidiana, riscossero un grande successo di pubblico e critica. Nel 1889 partecipò all'Esposizione Universale di Parigi.

    Nel 1899 si stabilì definitivamente a Capri, dove continuò la sua attività pittorica fino alla morte, avvenuta il 31 maggio 1913.



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  • Lotto 51  

    Sottobosco

    Federico Rossano
    Napoli 1835 - 1912
    Olio su tavola cm 9x17,5 firmato in basso a dx F.Rossano

    Federico Rossano nacque a Napoli il 31 agosto 1835, figlio di Vincenzo Rossano ed Elisabetta Guisini. Sin da giovane, la sua inclinazione verso l’arte lo portò a intraprendere gli studi presso la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, inizialmente orientandosi verso l'architettura per seguire le aspettative paterne.
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    Tuttavia, la sua passione per la pittura lo portò a cambiare indirizzo e a studiare sotto la guida dei maestri Giacinto Gigante e Gennaro Ruo. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla scelta di studiare direttamente la natura, una scelta che lo portò a lasciare l’Accademia per dedicarsi autonomamente alla pittura.

    Nel 1858, Rossano si trasferì a Portici, dove grazie all'invito del pittore Marco De Gregorio, allestì il suo studio nel Palazzo Reale. Qui entrò in contatto con altri artisti che avrebbero avuto un'importante influenza sulla sua carriera, come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Insieme, fondarono la “Scuola di Resina”, un gruppo che si ispirava ai principi veristi e ai macchiaioli, con l'intento di rappresentare la realtà e la luce naturale in modo autentico.

    La sua carriera artistica decollò nel 1862, quando espose alla Promotrice di Napoli, e proseguì con partecipazioni a mostre prestigiose come la Promotrice “Salvator Rosa” di Napoli e l'Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861. La sua arte, caratterizzata da delicate trasparenze e una tavolozza armoniosa, gli valse riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Nel 1873, espose a Vienna, ottenendo un premio, e partecipò al Salon di Parigi nel 1876 con opere come “I covoni”.

    Nel 1876, Rossano si trasferì a Parigi, dove rimase per circa venti anni. Lì, fu profondamente influenzato dalla pittura impressionista e dalla Scuola di Barbizon, sviluppando uno stile che combinava pennellate fluide e luminose con atmosfere malinconiche. Nel 1880, sposò Zelye Brocheton, figlia di un notaio di Soissons. Questo periodo parigino segnò un importante capitolo della sua carriera, durante il quale consolidò la sua reputazione in Europa.

    Nel 1893, Rossano tornò a Portici, dove le difficoltà economiche lo spinsero ad accettare un incarico come insegnante di paesaggio presso la Reale Accademia del Disegno di Napoli, posizione che mantenne fino al 1902. Continuò a partecipare alle Biennali di Venezia, dove espose nel 1899, 1905 e 1910, consolidando ulteriormente la sua fama. La sua arte continuò a essere apprezzata, e sue opere vennero acquisite da importanti collezioni pubbliche, come quella della Galleria di Capodimonte e della Galleria d'Arte Moderna di Roma.

    Federico Rossano morì a Napoli il 15 maggio 1912, lasciando un’importante eredità artistica. Le sue opere sono oggi conservate in diverse collezioni, a testimonianza del suo contributo fondamentale alla pittura italiana.

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 51  

    Sottobosco

    Federico Rossano Federico Rossano
    Napoli 1835 - 1912
    Olio su tavola cm 9x17,5 firmato in basso a dx F.Rossano

    Federico Rossano nacque a Napoli il 31 agosto 1835, figlio di Vincenzo Rossano ed Elisabetta Guisini. Sin da giovane, la sua inclinazione verso l’arte lo portò a intraprendere gli studi presso la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, inizialmente orientandosi verso l'architettura per seguire le aspettative paterne.
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    Tuttavia, la sua passione per la pittura lo portò a cambiare indirizzo e a studiare sotto la guida dei maestri Giacinto Gigante e Gennaro Ruo. La sua formazione si arricchì ulteriormente grazie alla scelta di studiare direttamente la natura, una scelta che lo portò a lasciare l’Accademia per dedicarsi autonomamente alla pittura.

    Nel 1858, Rossano si trasferì a Portici, dove grazie all'invito del pittore Marco De Gregorio, allestì il suo studio nel Palazzo Reale. Qui entrò in contatto con altri artisti che avrebbero avuto un'importante influenza sulla sua carriera, come Giuseppe De Nittis e Adriano Cecioni. Insieme, fondarono la “Scuola di Resina”, un gruppo che si ispirava ai principi veristi e ai macchiaioli, con l'intento di rappresentare la realtà e la luce naturale in modo autentico.

    La sua carriera artistica decollò nel 1862, quando espose alla Promotrice di Napoli, e proseguì con partecipazioni a mostre prestigiose come la Promotrice “Salvator Rosa” di Napoli e l'Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861. La sua arte, caratterizzata da delicate trasparenze e una tavolozza armoniosa, gli valse riconoscimenti sia in Italia che all'estero. Nel 1873, espose a Vienna, ottenendo un premio, e partecipò al Salon di Parigi nel 1876 con opere come “I covoni”.

    Nel 1876, Rossano si trasferì a Parigi, dove rimase per circa venti anni. Lì, fu profondamente influenzato dalla pittura impressionista e dalla Scuola di Barbizon, sviluppando uno stile che combinava pennellate fluide e luminose con atmosfere malinconiche. Nel 1880, sposò Zelye Brocheton, figlia di un notaio di Soissons. Questo periodo parigino segnò un importante capitolo della sua carriera, durante il quale consolidò la sua reputazione in Europa.

    Nel 1893, Rossano tornò a Portici, dove le difficoltà economiche lo spinsero ad accettare un incarico come insegnante di paesaggio presso la Reale Accademia del Disegno di Napoli, posizione che mantenne fino al 1902. Continuò a partecipare alle Biennali di Venezia, dove espose nel 1899, 1905 e 1910, consolidando ulteriormente la sua fama. La sua arte continuò a essere apprezzata, e sue opere vennero acquisite da importanti collezioni pubbliche, come quella della Galleria di Capodimonte e della Galleria d'Arte Moderna di Roma.

    Federico Rossano morì a Napoli il 15 maggio 1912, lasciando un’importante eredità artistica. Le sue opere sono oggi conservate in diverse collezioni, a testimonianza del suo contributo fondamentale alla pittura italiana.



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  • Alceste Campriani
    Terni 1848 - Lucca 1933
    Olio su tela su tavola cm 17x31 firmato in basso a sx A. Campriani

    Alceste Campriani nacque a Terni l'8 febbraio 1848, in una famiglia agiata, ma la sua infanzia fu segnata dalle difficoltà economiche derivanti dall'adesione del padre ai moti insurrezionali del 1860. Nel 1861, la sua famiglia si trasferì a Napoli, dove Alceste frequentò l'Accademia di Belle Arti dal 1862 al 1869.
    Clicca per espandere

    Durante gli anni di formazione, ebbe modo di entrare in contatto con artisti di rilievo come Giuseppe De Nittis, Vincenzo Gemito e Antonio Mancini. La sua carriera prese una svolta importante nel 1870, grazie all'interessamento di De Nittis, che gli permise di entrare in contatto con il mercante d'arte Adolphe Goupil. Questo incontro lo portò a esporre le sue opere in Inghilterra, Francia, Belgio e Stati Uniti, consolidando la sua reputazione internazionale.
    Campriani fu associato alla Scuola di Resìna, un gruppo di artisti che si distinse per la sua interpretazione del paesaggio e della vita quotidiana. Le sue opere, come "Il ritorno dal Santuario di Montevergine", esposta a Torino nel 1880, riflettono chiaramente l'influenza di questa scuola. Le sue pitture spaziavano dai paesaggi napoletani a scene di genere, come "Il mercato dei cavalli" e "La partita a bocce". Dopo il 1884, la sua arte si fece sempre più libera, come si può vedere in lavori come "Scirocco sulla costiera amalfitana" e "Il mattino", che esprimono una visione più personale e intimista.
    Nel 1899, Campriani dipinse "Solitudine", un'opera che mostra una forte influenza simbolista, segnando una nuova fase del suo percorso artistico. Nel 1911, fu nominato direttore dell'Accademia di Belle Arti di Lucca, un incarico che mantenne fino al 1921. Alceste Campriani morì a Lucca il 27 ottobre 1933.

    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Alceste Campriani Alceste Campriani
    Terni 1848 - Lucca 1933
    Olio su tela su tavola cm 17x31 firmato in basso a sx A. Campriani

    Alceste Campriani nacque a Terni l'8 febbraio 1848, in una famiglia agiata, ma la sua infanzia fu segnata dalle difficoltà economiche derivanti dall'adesione del padre ai moti insurrezionali del 1860. Nel 1861, la sua famiglia si trasferì a Napoli, dove Alceste frequentò l'Accademia di Belle Arti dal 1862 al 1869.
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    Durante gli anni di formazione, ebbe modo di entrare in contatto con artisti di rilievo come Giuseppe De Nittis, Vincenzo Gemito e Antonio Mancini. La sua carriera prese una svolta importante nel 1870, grazie all'interessamento di De Nittis, che gli permise di entrare in contatto con il mercante d'arte Adolphe Goupil. Questo incontro lo portò a esporre le sue opere in Inghilterra, Francia, Belgio e Stati Uniti, consolidando la sua reputazione internazionale.
    Campriani fu associato alla Scuola di Resìna, un gruppo di artisti che si distinse per la sua interpretazione del paesaggio e della vita quotidiana. Le sue opere, come "Il ritorno dal Santuario di Montevergine", esposta a Torino nel 1880, riflettono chiaramente l'influenza di questa scuola. Le sue pitture spaziavano dai paesaggi napoletani a scene di genere, come "Il mercato dei cavalli" e "La partita a bocce". Dopo il 1884, la sua arte si fece sempre più libera, come si può vedere in lavori come "Scirocco sulla costiera amalfitana" e "Il mattino", che esprimono una visione più personale e intimista.
    Nel 1899, Campriani dipinse "Solitudine", un'opera che mostra una forte influenza simbolista, segnando una nuova fase del suo percorso artistico. Nel 1911, fu nominato direttore dell'Accademia di Belle Arti di Lucca, un incarico che mantenne fino al 1921. Alceste Campriani morì a Lucca il 27 ottobre 1933.



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  • Lotto 51  

    Viale alberato

    Attilio Pratella
    Lugo 1856 - Napoli 1949
    Olio su tavola cm 11,2 x17,8 firmato in basso a dx A.Pratella

    Attilio Pratella nacque a Lugo di Romagna il 19 aprile 1856. Studiò disegno con il pittore Ippolito Bonaveri e nel 1876 cambiò il cognome da Pratelli a Pratella, come suo fratello Francesco.
    Clicca per espandere

    Grazie a una borsa di studio, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna (1877-78) e poi Napoli, dove studiò sotto Filippo Palizzi e conobbe artisti come Renzo Corcos e Vincenzo Migliaro.

    Espose per la prima volta nel 1881 alla Promotrice Salvator Rosa di Napoli. Per mantenersi, dipinse vedute e scene popolari per la bottega di Giuseppe Massa, che piacquero all’imprenditore Luigi Caflisch. Collaborò anche con l’antiquario Charles Varelli e lavorò come decoratore di ceramiche per Cesare Cacciapuoti. Illustrò opere per lo scrittore Gaetano Miranda e partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali, guadagnando prestigio con opere come "Lavandaie al fiume" e "Sul molo".

    Nel 1887, sposò Annunziata Belmonte e si trasferì al Vomero, Napoli, producendo paesaggi che riflettevano una finezza tonale simile a quella di Giuseppe De Nittis. Partecipò a numerose mostre, come la Biennale di Venezia e l’Esposizione internazionale di Buenos Aires, dove presentò opere che esploravano temi atmosferici e tonali.

    Nonostante difficoltà economiche, continuò a esporre e ricevette riconoscimenti, come la nomina a professore onorario dell’Accademia di Napoli nel 1902. Collaborò alle illustrazioni per "Myricae" di Giovanni Pascoli e partecipò a mostre fino agli anni '30. Morì il 28 aprile 1949 a Napoli.

    Fonti principali includono archivi e cataloghi d'arte pubblicati tra il 1929 e il 1941.

    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 51  

    Viale alberato

    Attilio Pratella Attilio Pratella
    Lugo 1856 - Napoli 1949
    Olio su tavola cm 11,2 x17,8 firmato in basso a dx A.Pratella

    Attilio Pratella nacque a Lugo di Romagna il 19 aprile 1856. Studiò disegno con il pittore Ippolito Bonaveri e nel 1876 cambiò il cognome da Pratelli a Pratella, come suo fratello Francesco.
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    Grazie a una borsa di studio, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna (1877-78) e poi Napoli, dove studiò sotto Filippo Palizzi e conobbe artisti come Renzo Corcos e Vincenzo Migliaro.

    Espose per la prima volta nel 1881 alla Promotrice Salvator Rosa di Napoli. Per mantenersi, dipinse vedute e scene popolari per la bottega di Giuseppe Massa, che piacquero all’imprenditore Luigi Caflisch. Collaborò anche con l’antiquario Charles Varelli e lavorò come decoratore di ceramiche per Cesare Cacciapuoti. Illustrò opere per lo scrittore Gaetano Miranda e partecipò a varie esposizioni nazionali e internazionali, guadagnando prestigio con opere come "Lavandaie al fiume" e "Sul molo".

    Nel 1887, sposò Annunziata Belmonte e si trasferì al Vomero, Napoli, producendo paesaggi che riflettevano una finezza tonale simile a quella di Giuseppe De Nittis. Partecipò a numerose mostre, come la Biennale di Venezia e l’Esposizione internazionale di Buenos Aires, dove presentò opere che esploravano temi atmosferici e tonali.

    Nonostante difficoltà economiche, continuò a esporre e ricevette riconoscimenti, come la nomina a professore onorario dell’Accademia di Napoli nel 1902. Collaborò alle illustrazioni per "Myricae" di Giovanni Pascoli e partecipò a mostre fino agli anni '30. Morì il 28 aprile 1949 a Napoli.

    Fonti principali includono archivi e cataloghi d'arte pubblicati tra il 1929 e il 1941.



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  • Lotto 51  

    1923

    Carlo Costantino Tagliabue
    Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
    Pascolo
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 51  

    1923

    Carlo Costantino Tagliabue Carlo Costantino Tagliabue
    Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
    Pascolo


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Tecnica mista su cartone cm 9x14,5 firmato in basso a dx P.Mariani
    STIMA min € 700 - max € 800

    Pompeo Mariani Pompeo Mariani
    Monza 1857 - Bordighera IM 1927
    Tecnica mista su cartone cm 9x14,5 firmato in basso a dx P.Mariani


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  • Lotto 52  

    Nel cortile

    Silvio Poma
    Trescore Balneario (BG) 1841 - Turate (CO) 1932
    Olio su cartone cm 13,5x26,5 firmato in basso a sx S.Poma
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 52  

    Nel cortile

    Silvio Poma Silvio Poma
    Trescore Balneario (BG) 1841 - Turate (CO) 1932
    Olio su cartone cm 13,5x26,5 firmato in basso a sx S.Poma


    0 offerte pre-asta Dettaglio
  • Lotto 52  

    Fine del giorno 1940

    Carlo Costantino Tagliabue
    Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
    Olio su tela applicata cm 30x40 firmato in basso a sx C.Tagliabue
    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 52  

    Fine del giorno 1940

    Carlo Costantino Tagliabue Carlo Costantino Tagliabue
    Bresso (MI) 1880 - Milano 1960
    Olio su tela applicata cm 30x40 firmato in basso a sx C.Tagliabue


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  • Lotto 52  

    La finestra

    Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Olio su tavola cm 14x23 firmato in basso a dx Caprile




    Vincenzo Caprile nacque a Napoli il 24 giugno 1856, figlio di Luigi e Antonietta Fiscone. La sua formazione artistica si sviluppò presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di maestri come Gabriele Smargiassi, Achille Carrillo e Domenico Morelli.
    Clicca per espandere

    Nonostante l'impronta accademica, Caprile preferì l'approccio diretto alla natura, ispirandosi alla Scuola di Resìna, un movimento che si concentrava sull'osservazione realistica e sulla luce naturale, e che vide tra i suoi fondatori artisti come Federico Rossano, Marco De Gregorio e Giuseppe De Nittis.

    La carriera di Caprile ebbe un rapido sviluppo. Nel 1873, partecipò alla Promotrice di Napoli con l'opera "A Posillipo", seguita da un'importante esposizione nel 1880 alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove guadagnò riconoscimenti con il dipinto "Ladote di Rita", un'opera che mostrava influenze narrativi simili a quelle di Luigi Favretto e Francesco Paolo Michetti. Grazie al successo ottenuto, nel 1888 fu nominato professore onorario all'Accademia di Belle Arti di Napoli, un incarico che consolidò la sua posizione nell'ambiente artistico partenopeo.

    Nel 1888, Caprile si recò a Buenos Aires, dove si dedicò principalmente alla pittura di ritratti, ottenendo ampi consensi e diventando membro della Società di Belle Arti della capitale argentina. Dopo un anno, tornò a Napoli, dove continuò a dedicarsi alla pittura di paesaggi e scene di genere, perfezionando il suo stile e consolidando la sua fama come uno degli interpreti più sensibili della vita napoletana.

    Oltre alla sua carriera artistica, Caprile partecipò alla decorazione di luoghi pubblici, tra cui il Caffè Gambrinus di Napoli, dove collaborò con altri artisti noti come Luca Postiglione, Pietro Scoppetta e Vincenzo Irolli, arricchendo gli spazi con le sue opere. Le sue creazioni, che spaziano dalla pittura di paesaggio alla scena di genere, sono esposte in numerosi musei italiani, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, la Galleria di Palazzo Pitti a Firenze e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

    Vincenzo Caprile morì a Napoli il 23 giugno 1936, lasciando un’importante eredità nell’ambito della pittura di genere e paesaggistica. La sua opera è oggi parte integrante del panorama artistico italiano, testimoniando la sua dedizione all'arte e il suo legame profondo con la tradizione pittorica napoletana.

    STIMA min € 1500 - max € 2000

    Lotto 52  

    La finestra

    Vincenzo Caprile Vincenzo Caprile
    Napoli 1856 - 1936
    Olio su tavola cm 14x23 firmato in basso a dx Caprile




    Vincenzo Caprile nacque a Napoli il 24 giugno 1856, figlio di Luigi e Antonietta Fiscone. La sua formazione artistica si sviluppò presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studiò sotto la guida di maestri come Gabriele Smargiassi, Achille Carrillo e Domenico Morelli.
    Clicca per espandere

    Nonostante l'impronta accademica, Caprile preferì l'approccio diretto alla natura, ispirandosi alla Scuola di Resìna, un movimento che si concentrava sull'osservazione realistica e sulla luce naturale, e che vide tra i suoi fondatori artisti come Federico Rossano, Marco De Gregorio e Giuseppe De Nittis.

    La carriera di Caprile ebbe un rapido sviluppo. Nel 1873, partecipò alla Promotrice di Napoli con l'opera "A Posillipo", seguita da un'importante esposizione nel 1880 alla IV Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, dove guadagnò riconoscimenti con il dipinto "Ladote di Rita", un'opera che mostrava influenze narrativi simili a quelle di Luigi Favretto e Francesco Paolo Michetti. Grazie al successo ottenuto, nel 1888 fu nominato professore onorario all'Accademia di Belle Arti di Napoli, un incarico che consolidò la sua posizione nell'ambiente artistico partenopeo.

    Nel 1888, Caprile si recò a Buenos Aires, dove si dedicò principalmente alla pittura di ritratti, ottenendo ampi consensi e diventando membro della Società di Belle Arti della capitale argentina. Dopo un anno, tornò a Napoli, dove continuò a dedicarsi alla pittura di paesaggi e scene di genere, perfezionando il suo stile e consolidando la sua fama come uno degli interpreti più sensibili della vita napoletana.

    Oltre alla sua carriera artistica, Caprile partecipò alla decorazione di luoghi pubblici, tra cui il Caffè Gambrinus di Napoli, dove collaborò con altri artisti noti come Luca Postiglione, Pietro Scoppetta e Vincenzo Irolli, arricchendo gli spazi con le sue opere. Le sue creazioni, che spaziano dalla pittura di paesaggio alla scena di genere, sono esposte in numerosi musei italiani, tra cui la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, la Galleria di Palazzo Pitti a Firenze e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

    Vincenzo Caprile morì a Napoli il 23 giugno 1936, lasciando un’importante eredità nell’ambito della pittura di genere e paesaggistica. La sua opera è oggi parte integrante del panorama artistico italiano, testimoniando la sua dedizione all'arte e il suo legame profondo con la tradizione pittorica napoletana.



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  • Lotto 52  

    Capri

    Carlo Perindani
    Milano 1899 - Capri 1986
    Olio su tavola cm 20,5x21 firmato in basso a sx C.Perindani

    Carlo Perindani nacque a Milano il 3 settembre 1899, in una famiglia originaria di Fontanellato. Suo nonno, Giovanni, pittore, era figlio illegittimo di un prete e il suo cognome derivava dall'unione dei cognomi dei suoi genitori adottivi: Peri e Dani.
    Clicca per espandere

    Suo padre, Edgardo, pittore, scenografo e disegnatore affermato, studiò a Parma e a Parigi, distinguendosi per uno stile influenzato dal Liberty francese. Carlo frequentò un corso serale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Durante la Prima Guerra Mondiale, prestò servizio sul Piave. Nel 1924, visitò l'Isola di Capri, dove conobbe artisti come Carlo Siviero, Giuseppe Casciaro, Augusto Lovatti e Antonino Leto. L'isola, con la sua luce mediterranea e la natura selvaggia, divenne la sua principale fonte d'ispirazione. Perindani dipinse scene marine, scorci di Marina Piccola e paesaggi caratterizzati da uliveti e stradine con case dai balconi fioriti. Nel 1931, partecipò alla Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma, esponendo accanto a artisti come Balla, Morandi, Depero e Guttuso. Tra le mostre personali, si ricordano quelle del 1939, 1940, 1977, 1979, 1981 e 1988. Nel 1988, il Comune di Milano gli dedicò una mostra intitolata "Carlo Perindani, milanese, pittore del mare". Carlo Perindani morì a Capri il 23 luglio 1986, lasciando un'importante eredità artistica legata al mare e alla bellezza dell'isola.

    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 52  

    Capri

    Carlo Perindani Carlo Perindani
    Milano 1899 - Capri 1986
    Olio su tavola cm 20,5x21 firmato in basso a sx C.Perindani

    Carlo Perindani nacque a Milano il 3 settembre 1899, in una famiglia originaria di Fontanellato. Suo nonno, Giovanni, pittore, era figlio illegittimo di un prete e il suo cognome derivava dall'unione dei cognomi dei suoi genitori adottivi: Peri e Dani.
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    Suo padre, Edgardo, pittore, scenografo e disegnatore affermato, studiò a Parma e a Parigi, distinguendosi per uno stile influenzato dal Liberty francese. Carlo frequentò un corso serale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Durante la Prima Guerra Mondiale, prestò servizio sul Piave. Nel 1924, visitò l'Isola di Capri, dove conobbe artisti come Carlo Siviero, Giuseppe Casciaro, Augusto Lovatti e Antonino Leto. L'isola, con la sua luce mediterranea e la natura selvaggia, divenne la sua principale fonte d'ispirazione. Perindani dipinse scene marine, scorci di Marina Piccola e paesaggi caratterizzati da uliveti e stradine con case dai balconi fioriti. Nel 1931, partecipò alla Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma, esponendo accanto a artisti come Balla, Morandi, Depero e Guttuso. Tra le mostre personali, si ricordano quelle del 1939, 1940, 1977, 1979, 1981 e 1988. Nel 1988, il Comune di Milano gli dedicò una mostra intitolata "Carlo Perindani, milanese, pittore del mare". Carlo Perindani morì a Capri il 23 luglio 1986, lasciando un'importante eredità artistica legata al mare e alla bellezza dell'isola.



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  • Lotto 52  

    Rue d'alger

    Joaquim Miro Argenter
    Spagna 1849 - 1914
    Olio su tavola cm 30x15 firmato in basso a dx J.Argenter



    Joaquim Miró Argenter nacque a Sitges, nella provincia di Barcellona, il 3 febbraio 1849. Figlio di José Miró Argenter, eroe della guerra di indipendenza cubana, e di Dolors Ferrà i Oromí, Joaquim crebbe in un ambiente culturalmente stimolante.
    Clicca per espandere

    Nonostante la formazione generalmente autodidatta, fu discepolo del pittore Arcadio Mas i Fondevila. Nel 1877, contribuì alla decorazione del Casino Prado di Sitges, collaborando con Joan Soler i Casanovas.

    Miró Argenter fu un membro attivo della Scuola Luminista di Sitges, un gruppo di artisti che si riunivano nella sua città natale alla fine del XIX secolo per creare un genere pittorico volto a catturare la vibrante luce mediterranea. Le sue opere, caratterizzate da paesaggi luminosi e scene di vita quotidiana, riflettono l'evoluzione di Sitges tra gli anni 1880 e 1910. Dipinse marinas, orti e masías, spesso ispirandosi alle opere di Fortuny.

    Partecipò alle competizioni artistiche di Barcellona nel 1888, 1894 e 1896, ottenendo riconoscimenti per la sua maestria nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi rappresentati. Le sue opere sono conservate in diverse collezioni, tra cui il Museo Cau Ferrat, che ospita dipinti come La Malvasía del 1895.

    Miró Argenter morì il 18 febbraio 1914 a Parigi.

    STIMA min € 1800 - max € 2000

    Lotto 52  

    Rue d'alger

    Joaquim Miro Argenter Joaquim Miro Argenter
    Spagna 1849 - 1914
    Olio su tavola cm 30x15 firmato in basso a dx J.Argenter



    Joaquim Miró Argenter nacque a Sitges, nella provincia di Barcellona, il 3 febbraio 1849. Figlio di José Miró Argenter, eroe della guerra di indipendenza cubana, e di Dolors Ferrà i Oromí, Joaquim crebbe in un ambiente culturalmente stimolante.
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    Nonostante la formazione generalmente autodidatta, fu discepolo del pittore Arcadio Mas i Fondevila. Nel 1877, contribuì alla decorazione del Casino Prado di Sitges, collaborando con Joan Soler i Casanovas.

    Miró Argenter fu un membro attivo della Scuola Luminista di Sitges, un gruppo di artisti che si riunivano nella sua città natale alla fine del XIX secolo per creare un genere pittorico volto a catturare la vibrante luce mediterranea. Le sue opere, caratterizzate da paesaggi luminosi e scene di vita quotidiana, riflettono l'evoluzione di Sitges tra gli anni 1880 e 1910. Dipinse marinas, orti e masías, spesso ispirandosi alle opere di Fortuny.

    Partecipò alle competizioni artistiche di Barcellona nel 1888, 1894 e 1896, ottenendo riconoscimenti per la sua maestria nel catturare la luce e l'atmosfera dei luoghi rappresentati. Le sue opere sono conservate in diverse collezioni, tra cui il Museo Cau Ferrat, che ospita dipinti come La Malvasía del 1895.

    Miró Argenter morì il 18 febbraio 1914 a Parigi.



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  • Lotto 53  

    Le oche

    Rafael Senet
    Seville 1856 - Seville 1926
    Olio su tela cm 19,5x34 firmato in basso a sx R.Senet



    Rafael Senet Pérez nacque a Siviglia il 7 ottobre 1856 e morì nella stessa città nel 1926. Pittore e acquerellista spagnolo, è noto per le sue vedute di Venezia e per le sue scene costumbriste e orientali.
    Clicca per espandere

    Iniziò la sua formazione artistica alla Real Academia de Bellas Artes de Santa Isabel de Hungría di Siviglia, dove fu allievo di Teodoro Aramburu, Joaquín Domínguez Bécquer ed Eduardo Cano. Nel 1880 si trasferì a Madrid, dove ebbe l'opportunità di studiare i grandi maestri del Prado. Nel 1881, grazie al sostegno del banchiere Ramón de Ibarra, si recò a Roma, dove studiò con José Villegas Cordero. Durante il suo soggiorno in Italia, viaggiò attraverso il sud della penisola e il Veneto, dedicandosi alla pittura di vedute e scene di vita quotidiana.

    Nel 1884, la sua opera El regreso de la pesca en Nápoles gli valse una medaglia d'argento alla Esposizione Nazionale di Belle Arti di Madrid. Nello stesso anno, ottenne un riconoscimento simile all'Esposizione Internazionale di Monaco. Partecipò anche all'Esposizione del Centro di Acquarellisti di Barcellona e alla Quinta Mostra Internazionale di Belle Arti nel 1907. Fu associato al gruppo di paesaggisti di Alcalá de Guadaira, guidato da Emilio Sánchez Perrier.

    Molte delle sue opere sono conservate in collezioni private, in particolare in Inghilterra, dove furono esposte e vendute dalla galleria londinese Arthur Tooth & Sons.

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 53  

    Le oche

    Rafael Senet Rafael Senet
    Seville 1856 - Seville 1926
    Olio su tela cm 19,5x34 firmato in basso a sx R.Senet



    Rafael Senet Pérez nacque a Siviglia il 7 ottobre 1856 e morì nella stessa città nel 1926. Pittore e acquerellista spagnolo, è noto per le sue vedute di Venezia e per le sue scene costumbriste e orientali.
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    Iniziò la sua formazione artistica alla Real Academia de Bellas Artes de Santa Isabel de Hungría di Siviglia, dove fu allievo di Teodoro Aramburu, Joaquín Domínguez Bécquer ed Eduardo Cano. Nel 1880 si trasferì a Madrid, dove ebbe l'opportunità di studiare i grandi maestri del Prado. Nel 1881, grazie al sostegno del banchiere Ramón de Ibarra, si recò a Roma, dove studiò con José Villegas Cordero. Durante il suo soggiorno in Italia, viaggiò attraverso il sud della penisola e il Veneto, dedicandosi alla pittura di vedute e scene di vita quotidiana.

    Nel 1884, la sua opera El regreso de la pesca en Nápoles gli valse una medaglia d'argento alla Esposizione Nazionale di Belle Arti di Madrid. Nello stesso anno, ottenne un riconoscimento simile all'Esposizione Internazionale di Monaco. Partecipò anche all'Esposizione del Centro di Acquarellisti di Barcellona e alla Quinta Mostra Internazionale di Belle Arti nel 1907. Fu associato al gruppo di paesaggisti di Alcalá de Guadaira, guidato da Emilio Sánchez Perrier.

    Molte delle sue opere sono conservate in collezioni private, in particolare in Inghilterra, dove furono esposte e vendute dalla galleria londinese Arthur Tooth & Sons.



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  • Carlo Perindani
    Milano 1899 - Capri 1986
    Olio su tavola cm 20,5x21 firmato in basso a sx C.Perindani

    Carlo Perindani nacque a Milano il 3 settembre 1899, in una famiglia originaria di Fontanellato. Suo nonno, Giovanni, pittore, era figlio illegittimo di un prete e il suo cognome derivava dall'unione dei cognomi dei suoi genitori adottivi: Peri e Dani.
    Clicca per espandere

    Suo padre, Edgardo, pittore, scenografo e disegnatore affermato, studiò a Parma e a Parigi, distinguendosi per uno stile influenzato dal Liberty francese. Carlo frequentò un corso serale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Durante la Prima Guerra Mondiale, prestò servizio sul Piave. Nel 1924, visitò l'Isola di Capri, dove conobbe artisti come Carlo Siviero, Giuseppe Casciaro, Augusto Lovatti e Antonino Leto. L'isola, con la sua luce mediterranea e la natura selvaggia, divenne la sua principale fonte d'ispirazione. Perindani dipinse scene marine, scorci di Marina Piccola e paesaggi caratterizzati da uliveti e stradine con case dai balconi fioriti. Nel 1931, partecipò alla Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma, esponendo accanto a artisti come Balla, Morandi, Depero e Guttuso. Tra le mostre personali, si ricordano quelle del 1939, 1940, 1977, 1979, 1981 e 1988. Nel 1988, il Comune di Milano gli dedicò una mostra intitolata "Carlo Perindani, milanese, pittore del mare". Carlo Perindani morì a Capri il 23 luglio 1986, lasciando un'importante eredità artistica legata al mare e alla bellezza dell'isola.

    STIMA min € 700 - max € 900

    Carlo Perindani Carlo Perindani
    Milano 1899 - Capri 1986
    Olio su tavola cm 20,5x21 firmato in basso a sx C.Perindani

    Carlo Perindani nacque a Milano il 3 settembre 1899, in una famiglia originaria di Fontanellato. Suo nonno, Giovanni, pittore, era figlio illegittimo di un prete e il suo cognome derivava dall'unione dei cognomi dei suoi genitori adottivi: Peri e Dani.
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    Suo padre, Edgardo, pittore, scenografo e disegnatore affermato, studiò a Parma e a Parigi, distinguendosi per uno stile influenzato dal Liberty francese. Carlo frequentò un corso serale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera. Durante la Prima Guerra Mondiale, prestò servizio sul Piave. Nel 1924, visitò l'Isola di Capri, dove conobbe artisti come Carlo Siviero, Giuseppe Casciaro, Augusto Lovatti e Antonino Leto. L'isola, con la sua luce mediterranea e la natura selvaggia, divenne la sua principale fonte d'ispirazione. Perindani dipinse scene marine, scorci di Marina Piccola e paesaggi caratterizzati da uliveti e stradine con case dai balconi fioriti. Nel 1931, partecipò alla Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma, esponendo accanto a artisti come Balla, Morandi, Depero e Guttuso. Tra le mostre personali, si ricordano quelle del 1939, 1940, 1977, 1979, 1981 e 1988. Nel 1988, il Comune di Milano gli dedicò una mostra intitolata "Carlo Perindani, milanese, pittore del mare". Carlo Perindani morì a Capri il 23 luglio 1986, lasciando un'importante eredità artistica legata al mare e alla bellezza dell'isola.



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  • Lotto 53  

    Vicolo a Napoli

    Oscar Ricciardi
    Napoli 1864-1935
    Olio su tavola cm 30x8,5 firmato in basso a sx Ricciardi

    Oscar Ricciardi (Napoli, 24 febbraio 1864 – 1935) è stato un pittore impressionista italiano, noto per le sue marine e vedute urbane che catturano l’essenza della vita quotidiana con un uso sapiente del colore e della luce. Autodidatta, Ricciardi fu inizialmente influenzato dallo stile di Domenico Morelli.
    Clicca per espandere

    Inizialmente si dedicò a scene di genere, ma ben presto orientò la sua arte verso paesaggi e marine, trovando un ampio riscontro commerciale grazie alla sua capacità di tradurre la bellezza naturale in composizioni piene di vitalità.

    La sua carriera lo vide protagonista in numerose esposizioni, tra cui quella Nazionale di Palermo del 1892, quella di Milano del 1894, e quelle di Torino (1896, 1902, 1908). Le sue opere furono esposte anche all'Esposizione Nazionale d'Arte di Napoli nel 1916. Inoltre, le sue creazioni sono conservate in prestigiosi musei come la Galleria Nazionale di Capodimonte a Napoli e il Musée des Beaux-Arts di Mulhouse, in Francia.

    Il suo stile, fortemente influenzato dall'impressionismo, si caratterizzava per il trattamento della luce e dei colori, elementi che gli consentivano di restituire l’atmosfera vivace delle strade di Napoli, dei mercatini e delle scene di vita quotidiana. Le sue opere, spesso di piccolo formato, venivano destinate non solo al pubblico locale, ma anche ai numerosi turisti che visitavano la città partenopea. La sua abilità nel fondere tradizione e innovazione gli ha permesso di emergere come una figura di spicco nell'arte napoletana del XIX secolo, contribuendo a definire un’epoca artistica che ha saputo riflettere la modernità pur rimanendo ancorata alla tradizione.

    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 53  

    Vicolo a Napoli

    Oscar Ricciardi Oscar Ricciardi
    Napoli 1864-1935
    Olio su tavola cm 30x8,5 firmato in basso a sx Ricciardi

    Oscar Ricciardi (Napoli, 24 febbraio 1864 – 1935) è stato un pittore impressionista italiano, noto per le sue marine e vedute urbane che catturano l’essenza della vita quotidiana con un uso sapiente del colore e della luce. Autodidatta, Ricciardi fu inizialmente influenzato dallo stile di Domenico Morelli.
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    Inizialmente si dedicò a scene di genere, ma ben presto orientò la sua arte verso paesaggi e marine, trovando un ampio riscontro commerciale grazie alla sua capacità di tradurre la bellezza naturale in composizioni piene di vitalità.

    La sua carriera lo vide protagonista in numerose esposizioni, tra cui quella Nazionale di Palermo del 1892, quella di Milano del 1894, e quelle di Torino (1896, 1902, 1908). Le sue opere furono esposte anche all'Esposizione Nazionale d'Arte di Napoli nel 1916. Inoltre, le sue creazioni sono conservate in prestigiosi musei come la Galleria Nazionale di Capodimonte a Napoli e il Musée des Beaux-Arts di Mulhouse, in Francia.

    Il suo stile, fortemente influenzato dall'impressionismo, si caratterizzava per il trattamento della luce e dei colori, elementi che gli consentivano di restituire l’atmosfera vivace delle strade di Napoli, dei mercatini e delle scene di vita quotidiana. Le sue opere, spesso di piccolo formato, venivano destinate non solo al pubblico locale, ma anche ai numerosi turisti che visitavano la città partenopea. La sua abilità nel fondere tradizione e innovazione gli ha permesso di emergere come una figura di spicco nell'arte napoletana del XIX secolo, contribuendo a definire un’epoca artistica che ha saputo riflettere la modernità pur rimanendo ancorata alla tradizione.



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  • Lotto 53  

    Lavoro nei campi

    Carlo Musso
    Balangero (TO) 1907 - Torino 1968
    Olio su cartone cm 50x59,5 firmato in basso a dx Carlo Musso
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 53  

    Lavoro nei campi

    Carlo Musso Carlo Musso
    Balangero (TO) 1907 - Torino 1968
    Olio su cartone cm 50x59,5 firmato in basso a dx Carlo Musso


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  • Lotto 53  

    Porto Ligure

    Domenico De Bernardi
    Besozzo (VA) 1892 - 1963
    Olio su cartone cm 18x20 firmato in basso a sx L.Bernardi
    STIMA min € 1300 - max € 1500

    Lotto 53  

    Porto Ligure

    Domenico De Bernardi Domenico De Bernardi
    Besozzo (VA) 1892 - 1963
    Olio su cartone cm 18x20 firmato in basso a sx L.Bernardi


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  • Lotto 54  

    Venditrice ambulante

    Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Olio su tavola cm 16x10 firmato in basso a sx A.Feragutti
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Lotto 54  

    Venditrice ambulante

    Adolfo Feragutti Visconti Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Olio su tavola cm 16x10 firmato in basso a sx A.Feragutti


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  • Lotto 54  

    All'ombra del pagliaio

    Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 34x40,5 firmato in basso a dx G.Lomi
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 54  

    All'ombra del pagliaio

    Giovanni Lomi Giovanni Lomi
    Livorno 1889 - 1969
    Olio su tavola cm 34x40,5 firmato in basso a dx G.Lomi


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  • Lotto 54  

    Paesaggio Mediterraneo

    Arnaldo De Lisio
    Castelbottaccio (CB) 1869 - Napoli 1949
    Olio su tavola cm 19x11 firmato in basso a sx A. De Lisio

    Arnaldo De Lisio nacque il 9 dicembre 1869 a Castelbottaccio, in provincia di Campobasso, da Vincenzo, letterato, e Virginia Suriani, musicista. La sua formazione artistica iniziò nel 1883, quando si trasferì a Napoli per completare gli studi classici.
    Clicca per espandere

    Nel 1889, si iscrisse al Reale Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Domenico Morelli, Ignazio Perricci e Gioacchino Toma, influenze che contribuirono a definire il suo stile.

    All'inizio del XX secolo, De Lisio si recò a Parigi insieme ai pittori Pietro Scoppetta e Raffaele Ragione. Durante il suo soggiorno parigino, entrò in contatto con gli impressionisti, che esercitarono una forte influenza sulla sua pittura. I suoi lavori, caratterizzati da colori vivaci, riflettevano scene urbane in un nuovo approccio stilistico. Tuttavia, pur abbracciando gli insegnamenti degli impressionisti, il pittore mantenne un legame profondo con la tradizione pittorica napoletana.

    Rientrato in Italia, De Lisio si dedicò principalmente alla pittura di ritratti e scene di genere, riuscendo a coniugare la tradizione locale con le innovazioni stilistiche che aveva appreso all'estero. Le sue opere, molto apprezzate, furono oggetto di interesse nel mercato dell'arte, con alcune sue creazioni vendute in aste pubbliche.

    Arnaldo De Lisio morì il 5 marzo 1949 a Napoli, lasciando un'impronta significativa nel panorama artistico italiano, particolarmente nelle scene urbane e nei ritratti, che continuano a essere esposti e apprezzati in vari musei e collezioni.

    STIMA min € 600 - max € 800

    Lotto 54  

    Paesaggio Mediterraneo

    Arnaldo De Lisio Arnaldo De Lisio
    Castelbottaccio (CB) 1869 - Napoli 1949
    Olio su tavola cm 19x11 firmato in basso a sx A. De Lisio

    Arnaldo De Lisio nacque il 9 dicembre 1869 a Castelbottaccio, in provincia di Campobasso, da Vincenzo, letterato, e Virginia Suriani, musicista. La sua formazione artistica iniziò nel 1883, quando si trasferì a Napoli per completare gli studi classici.
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    Nel 1889, si iscrisse al Reale Istituto di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Domenico Morelli, Ignazio Perricci e Gioacchino Toma, influenze che contribuirono a definire il suo stile.

    All'inizio del XX secolo, De Lisio si recò a Parigi insieme ai pittori Pietro Scoppetta e Raffaele Ragione. Durante il suo soggiorno parigino, entrò in contatto con gli impressionisti, che esercitarono una forte influenza sulla sua pittura. I suoi lavori, caratterizzati da colori vivaci, riflettevano scene urbane in un nuovo approccio stilistico. Tuttavia, pur abbracciando gli insegnamenti degli impressionisti, il pittore mantenne un legame profondo con la tradizione pittorica napoletana.

    Rientrato in Italia, De Lisio si dedicò principalmente alla pittura di ritratti e scene di genere, riuscendo a coniugare la tradizione locale con le innovazioni stilistiche che aveva appreso all'estero. Le sue opere, molto apprezzate, furono oggetto di interesse nel mercato dell'arte, con alcune sue creazioni vendute in aste pubbliche.

    Arnaldo De Lisio morì il 5 marzo 1949 a Napoli, lasciando un'impronta significativa nel panorama artistico italiano, particolarmente nelle scene urbane e nei ritratti, che continuano a essere esposti e apprezzati in vari musei e collezioni.



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  • Lotto 54  

    Paesaggio

    Pietro De Francisco
    Palermo 1873 - Mentone 1969
    Olio su cartone cm 15x22 firmato in basso a dx P. De Francisco

    Pietro De Francisco nacque a Palermo l'8 novembre 1873, in una famiglia che nutriva una profonda passione per l'arte. Fu allievo dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, dove si formò sotto la guida di Francesco Lojacono e Salvatore Marchesi.
    Clicca per espandere

    Già da giovane, dimostrò un talento eccezionale, che lo portò a vincere, nel 1900, il prestigioso Pensionato Nazionale per la pittura, con il quale ottenne una borsa di studio quadriennale. Questo gli permise di perfezionare la sua arte, viaggiando in tutta Italia e visitando le più importanti gallerie e musei.
    Nel 1904 si trasferì a Roma, dove sposò Giulia Candori e iniziò a farsi conoscere nell’ambito artistico nazionale. La sua partecipazione all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano nel 1910 segnò un punto di svolta, consolidando la sua reputazione. Successivamente, espose anche a Londra, alla Mostra dell'Incisione Italiana, ottenendo ampi riconoscimenti per le sue opere, come "Piroscafo in demolizione" e "Accampamenti di zingari".
    Nel 1921, De Francisco si trasferì a Parigi, dove incontrò artisti di fama internazionale, tra cui Claude Monet, e abbracciò gli ideali dell'Impressionismo. La sua permanenza a Parigi durò diversi anni, e nel 1930 ottenne la cittadinanza francese. Nel 1939 sposò Clara Valentini e si stabilì a Mentone, una cittadina della Costa Azzurra che divenne la sua residenza definitiva.
    Le sue opere, tra cui "Il Pigmalione", "Nerone" e "San Paolo che si difende innanzi ad Agrippa", sono apprezzate per la loro profondità emotiva e per la maestria tecnica. Pietro De Francisco morì a Mentone il 10 ottobre 1969, tre anni dopo la morte della moglie.

    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 54  

    Paesaggio

    Pietro De Francisco Pietro De Francisco
    Palermo 1873 - Mentone 1969
    Olio su cartone cm 15x22 firmato in basso a dx P. De Francisco

    Pietro De Francisco nacque a Palermo l'8 novembre 1873, in una famiglia che nutriva una profonda passione per l'arte. Fu allievo dell'Accademia di Belle Arti di Palermo, dove si formò sotto la guida di Francesco Lojacono e Salvatore Marchesi.
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    Già da giovane, dimostrò un talento eccezionale, che lo portò a vincere, nel 1900, il prestigioso Pensionato Nazionale per la pittura, con il quale ottenne una borsa di studio quadriennale. Questo gli permise di perfezionare la sua arte, viaggiando in tutta Italia e visitando le più importanti gallerie e musei.
    Nel 1904 si trasferì a Roma, dove sposò Giulia Candori e iniziò a farsi conoscere nell’ambito artistico nazionale. La sua partecipazione all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano nel 1910 segnò un punto di svolta, consolidando la sua reputazione. Successivamente, espose anche a Londra, alla Mostra dell'Incisione Italiana, ottenendo ampi riconoscimenti per le sue opere, come "Piroscafo in demolizione" e "Accampamenti di zingari".
    Nel 1921, De Francisco si trasferì a Parigi, dove incontrò artisti di fama internazionale, tra cui Claude Monet, e abbracciò gli ideali dell'Impressionismo. La sua permanenza a Parigi durò diversi anni, e nel 1930 ottenne la cittadinanza francese. Nel 1939 sposò Clara Valentini e si stabilì a Mentone, una cittadina della Costa Azzurra che divenne la sua residenza definitiva.
    Le sue opere, tra cui "Il Pigmalione", "Nerone" e "San Paolo che si difende innanzi ad Agrippa", sono apprezzate per la loro profondità emotiva e per la maestria tecnica. Pietro De Francisco morì a Mentone il 10 ottobre 1969, tre anni dopo la morte della moglie.



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  • Lotto 54  

    Sole d'inverno

    Piotr Konchalovsky
    Slovjansk 1876 - Mosca 1956
    Olio su tela cm 29x50,5 firmato in alto a dx P.Konchalovsky



    Pëtr Petrovič Končalovskij nacque il 21 febbraio 1876 a Slov'jans'k, nell'odierna Ucraina, in una famiglia di tradizioni artistiche. Suo padre era un editore d'arte e traduttore, mentre sua madre proveniva da una famiglia di proprietari terrieri.
    Clicca per espandere

    Nel 1889, la famiglia si trasferì a Mosca, dove la loro casa divenne un punto di riferimento per l'ambiente artistico dell'epoca, frequentata da artisti come Valentin Serov, Michail Vrubel' e Vasilij Surikov.

    Durante gli anni scolastici, Končalovskij frequentò la Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca. Nel 1896, su consiglio di Konstantin Korovin e Valentin Serov, si trasferì a Parigi per studiare all'Académie Julian, dove approfondì la sua formazione artistica. Al ritorno in Russia nel 1899, entrò all'Accademia imperiale di belle arti di San Pietroburgo, diplomandosi nel 1907.

    Nel 1909, Končalovskij fu tra i fondatori del gruppo avanguardista "Fante di Quadri" (Bubnovyj Valet), di cui divenne presidente. Questo gruppo cercava di sintetizzare le innovazioni artistiche europee con le tradizioni russe, ispirandosi a Cézanne, Gauguin e all'arte popolare russa. La sua arte si caratterizzò per l'uso di colori vivaci e una forte componente emotiva.

    Negli anni successivi, Končalovskij intraprese viaggi in Europa, visitando Francia, Italia e Spagna, dove approfondì la sua conoscenza dell'arte occidentale. Le sue opere di questo periodo riflettono l'influenza dell'impressionismo e del post-impressionismo, con una particolare attenzione alla luce e al colore.

    Con l'avvento della rivoluzione russa e l'instaurazione del regime sovietico, Končalovskij adattò la sua arte al realismo socialista, pur mantenendo una certa autonomia espressiva. Evitò di dipingere ritratti di Stalin e si concentrò su soggetti più personali, come ritratti di famiglia e nature morte. Nel 1943, fu insignito del Premio Stalin per i suoi meriti artistici.

    Končalovskij fu anche un insegnante apprezzato, formando numerosi allievi. Morì a Mosca il 2 febbraio 1956.

    STIMA min € 8000 - max € 10000

    Lotto 54  

    Sole d'inverno

    Piotr Konchalovsky Piotr Konchalovsky
    Slovjansk 1876 - Mosca 1956
    Olio su tela cm 29x50,5 firmato in alto a dx P.Konchalovsky



    Pëtr Petrovič Končalovskij nacque il 21 febbraio 1876 a Slov'jans'k, nell'odierna Ucraina, in una famiglia di tradizioni artistiche. Suo padre era un editore d'arte e traduttore, mentre sua madre proveniva da una famiglia di proprietari terrieri.
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    Nel 1889, la famiglia si trasferì a Mosca, dove la loro casa divenne un punto di riferimento per l'ambiente artistico dell'epoca, frequentata da artisti come Valentin Serov, Michail Vrubel' e Vasilij Surikov.

    Durante gli anni scolastici, Končalovskij frequentò la Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca. Nel 1896, su consiglio di Konstantin Korovin e Valentin Serov, si trasferì a Parigi per studiare all'Académie Julian, dove approfondì la sua formazione artistica. Al ritorno in Russia nel 1899, entrò all'Accademia imperiale di belle arti di San Pietroburgo, diplomandosi nel 1907.

    Nel 1909, Končalovskij fu tra i fondatori del gruppo avanguardista "Fante di Quadri" (Bubnovyj Valet), di cui divenne presidente. Questo gruppo cercava di sintetizzare le innovazioni artistiche europee con le tradizioni russe, ispirandosi a Cézanne, Gauguin e all'arte popolare russa. La sua arte si caratterizzò per l'uso di colori vivaci e una forte componente emotiva.

    Negli anni successivi, Končalovskij intraprese viaggi in Europa, visitando Francia, Italia e Spagna, dove approfondì la sua conoscenza dell'arte occidentale. Le sue opere di questo periodo riflettono l'influenza dell'impressionismo e del post-impressionismo, con una particolare attenzione alla luce e al colore.

    Con l'avvento della rivoluzione russa e l'instaurazione del regime sovietico, Končalovskij adattò la sua arte al realismo socialista, pur mantenendo una certa autonomia espressiva. Evitò di dipingere ritratti di Stalin e si concentrò su soggetti più personali, come ritratti di famiglia e nature morte. Nel 1943, fu insignito del Premio Stalin per i suoi meriti artistici.

    Končalovskij fu anche un insegnante apprezzato, formando numerosi allievi. Morì a Mosca il 2 febbraio 1956.



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  • Lotto 55  

    Natura morta

    Igor Grabar
    Budapest 1871 - Mosca 1960
    Olio su tela cm 27,5x37,5 firmato in basso a destra



    Igor' Ėmmanuilovič Grabar' nacque a Mosca il 25 marzo 1871 in una famiglia di origine ucraina. La sua formazione artistica ebbe inizio all'Accademia Imperiale delle Belle Arti di San Pietroburgo, dove fu allievo di Il'ja Repin.
    Clicca per espandere

    Nel 1895 intraprese un viaggio di studi all'estero, fermandosi più a lungo a Parigi, dove subì l'influenza di Claude Monet. Ritornato in patria nel 1900, introdusse in Russia la tecnica impressionista, applicandola alla rappresentazione del paesaggio russo.

    Dal 1900 al 1910, Grabar' partecipò alle esposizioni del Sojuz e del Mir Iskusstva a Mosca e a Pietroburgo, nonché a varie esposizioni all'estero, tra cui quelle di Düsseldorf nel 1904, al Salon d'Automne di Parigi nel 1908, a Roma nel 1911 e a Milano nel 1914. Molti suoi quadri si trovano nella Galleria Tret'jakov a Mosca, altri al Museo Russo di San Pietroburgo e alla Galleria d'Arte Moderna a Roma.

    Grabar' è più noto come storico dell'arte che come pittore. Le sue pubblicazioni più importanti sono "Sovremennoe iskusstvo" ("Arte contemporanea") e, soprattutto, "Istorija russkago iskusstva" ("Storia dell'arte russa"), opere collettive pubblicate sotto la sua direzione. Dal 1918, fu sovrintendente e riorganizzatore dei musei dell'URSS. Nel 1921, divenne professore di restauro artistico all'Università Statale di Mosca.

    Le sue opere più celebri includono "Raggio di sole" (1901), "Il cocchiere" (1904), "Azzurro di febbraio" (1904), "Vento di primavera" (1905) e "Pere su una tovaglia blu" (1915). La sua tecnica pittorica si caratterizzò per l'uso di una particolare tecnica divisionista, vicina al puntinismo, e per la rappresentazione della neve.

    Grabar' morì a Mosca il 16 maggio 1960.

    STIMA min € 4000 - max € 5000

    Lotto 55  

    Natura morta

    Igor Grabar Igor Grabar
    Budapest 1871 - Mosca 1960
    Olio su tela cm 27,5x37,5 firmato in basso a destra



    Igor' Ėmmanuilovič Grabar' nacque a Mosca il 25 marzo 1871 in una famiglia di origine ucraina. La sua formazione artistica ebbe inizio all'Accademia Imperiale delle Belle Arti di San Pietroburgo, dove fu allievo di Il'ja Repin.
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    Nel 1895 intraprese un viaggio di studi all'estero, fermandosi più a lungo a Parigi, dove subì l'influenza di Claude Monet. Ritornato in patria nel 1900, introdusse in Russia la tecnica impressionista, applicandola alla rappresentazione del paesaggio russo.

    Dal 1900 al 1910, Grabar' partecipò alle esposizioni del Sojuz e del Mir Iskusstva a Mosca e a Pietroburgo, nonché a varie esposizioni all'estero, tra cui quelle di Düsseldorf nel 1904, al Salon d'Automne di Parigi nel 1908, a Roma nel 1911 e a Milano nel 1914. Molti suoi quadri si trovano nella Galleria Tret'jakov a Mosca, altri al Museo Russo di San Pietroburgo e alla Galleria d'Arte Moderna a Roma.

    Grabar' è più noto come storico dell'arte che come pittore. Le sue pubblicazioni più importanti sono "Sovremennoe iskusstvo" ("Arte contemporanea") e, soprattutto, "Istorija russkago iskusstva" ("Storia dell'arte russa"), opere collettive pubblicate sotto la sua direzione. Dal 1918, fu sovrintendente e riorganizzatore dei musei dell'URSS. Nel 1921, divenne professore di restauro artistico all'Università Statale di Mosca.

    Le sue opere più celebri includono "Raggio di sole" (1901), "Il cocchiere" (1904), "Azzurro di febbraio" (1904), "Vento di primavera" (1905) e "Pere su una tovaglia blu" (1915). La sua tecnica pittorica si caratterizzò per l'uso di una particolare tecnica divisionista, vicina al puntinismo, e per la rappresentazione della neve.

    Grabar' morì a Mosca il 16 maggio 1960.



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  • Lotto 55  

    Viale cittadino

    Aurelio Catti
    Palermo 1895 - 1966
    Olio su tavola cm 24,5x16 firmato in basso a dx

    Aurelio Catti fu un pittore palermitano vissuto tra Ottocento e Novecento (1895-1966). Figlio del maestro Michele Catti, si distinse per aver seguito le orme artistiche del padre, mentre i suoi fratelli intrapresero altre strade.
    Clicca per espandere

    Dopo aver studiato architettura presso l’Accademia di Brera a Milano, visse a Trieste e a Londra, dove perfezionò la sua tecnica e ampliò il suo orizzonte artistico. Tornato a Palermo, si dedicò con passione alla pittura, specializzandosi in scorci cittadini caratterizzati da atmosfere autunnali e giornate uggiose. Le sue opere, capaci di catturare l’essenza della vita cittadina, sono state esposte in numerose mostre personali e continuano a essere apprezzate e ricercate dai collezionisti.

    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 55  

    Viale cittadino

    Aurelio Catti Aurelio Catti
    Palermo 1895 - 1966
    Olio su tavola cm 24,5x16 firmato in basso a dx

    Aurelio Catti fu un pittore palermitano vissuto tra Ottocento e Novecento (1895-1966). Figlio del maestro Michele Catti, si distinse per aver seguito le orme artistiche del padre, mentre i suoi fratelli intrapresero altre strade.
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    Dopo aver studiato architettura presso l’Accademia di Brera a Milano, visse a Trieste e a Londra, dove perfezionò la sua tecnica e ampliò il suo orizzonte artistico. Tornato a Palermo, si dedicò con passione alla pittura, specializzandosi in scorci cittadini caratterizzati da atmosfere autunnali e giornate uggiose. Le sue opere, capaci di catturare l’essenza della vita cittadina, sono state esposte in numerose mostre personali e continuano a essere apprezzate e ricercate dai collezionisti.



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  • Lotto 55  

    Chiesa monastero

    Francesco Lojacono
    Palermo 1838 - 1915
    Olio su tavola cm 11,5x17,5 firmato in basso a dx F.Lojacono

    Francesco Lojacono (Palermo, 16 maggio 1838 – 26 febbraio 1915) è stato uno dei più importanti pittori italiani del XIX secolo, riconosciuto tra i maggiori paesaggisti siciliani. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida del padre Luigi, anch'egli pittore, e continuò con Salvatore Lo Forte, un pittore di storia.
    Clicca per espandere

    Nel 1856, grazie a una medaglia d'oro vinta a Palermo, poté trasferirsi a Napoli per perfezionarsi nella scuola dei fratelli Giuseppe e Filippo Palizzi. A Napoli, entrò in contatto con la Scuola di Posillipo e le opere della Scuola di Barbizon, che influenzarono profondamente il suo stile, rendendolo più orientato verso un naturalismo delicato e una profonda attenzione alla luce.

    Nel 1860, Lojacono partecipò alla Spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi, combattendo in diverse battaglie, tra cui quella di Milazzo, dove subì una ferita. Nonostante ciò, continuò a combattere fino alla battaglia del Volturno, e nel 1862 fu catturato durante un tentativo di espugnare Roma, ma fu rilasciato poco dopo. Tornato a Palermo, Lojacono divenne un punto di riferimento nell’ambiente artistico locale e nazionale, partecipando a importanti esposizioni internazionali, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra.

    Nel 1872, Lojacono divenne professore di paesaggio presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli e, successivamente, a Palermo, dove insegnò dal 1896 fino alla sua morte nel 1915. Le sue opere si concentrano principalmente su paesaggi e marine siciliane, dove la luce e l'atmosfera giocano un ruolo centrale. Tra i suoi innovativi metodi c'è l'uso della fotografia come riferimento per le sue composizioni, combinando studi dal vivo con immagini fotografiche per ottenere un realismo dettagliato e una resa atmosferica di grande impatto.

    Le opere di Lojacono, tra cui "L'arrivo inatteso" (1883), "Dopo la pioggia" (1886) e "Estate" (1891), sono testimonianze di un’artisticità che esalta la bellezza naturale e la vita quotidiana siciliana, senza enfatizzare le difficoltà sociali ma celebrando la bellezza della vita rurale. Molte delle sue opere sono conservate in importanti istituzioni, come la Galleria Civica di Agrigento e la Galleria d'Arte Moderna di Palermo, e hanno influenzato le generazioni successive di artisti siciliani, consolidando la sua posizione come uno dei protagonisti del panorama pittorico italiano del XIX secolo.

    STIMA min € 3000 - max € 3500

    Lotto 55  

    Chiesa monastero

    Francesco Lojacono Francesco Lojacono
    Palermo 1838 - 1915
    Olio su tavola cm 11,5x17,5 firmato in basso a dx F.Lojacono

    Francesco Lojacono (Palermo, 16 maggio 1838 – 26 febbraio 1915) è stato uno dei più importanti pittori italiani del XIX secolo, riconosciuto tra i maggiori paesaggisti siciliani. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida del padre Luigi, anch'egli pittore, e continuò con Salvatore Lo Forte, un pittore di storia.
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    Nel 1856, grazie a una medaglia d'oro vinta a Palermo, poté trasferirsi a Napoli per perfezionarsi nella scuola dei fratelli Giuseppe e Filippo Palizzi. A Napoli, entrò in contatto con la Scuola di Posillipo e le opere della Scuola di Barbizon, che influenzarono profondamente il suo stile, rendendolo più orientato verso un naturalismo delicato e una profonda attenzione alla luce.

    Nel 1860, Lojacono partecipò alla Spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi, combattendo in diverse battaglie, tra cui quella di Milazzo, dove subì una ferita. Nonostante ciò, continuò a combattere fino alla battaglia del Volturno, e nel 1862 fu catturato durante un tentativo di espugnare Roma, ma fu rilasciato poco dopo. Tornato a Palermo, Lojacono divenne un punto di riferimento nell’ambiente artistico locale e nazionale, partecipando a importanti esposizioni internazionali, tra cui quelle di Vienna, Parigi e Londra.

    Nel 1872, Lojacono divenne professore di paesaggio presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli e, successivamente, a Palermo, dove insegnò dal 1896 fino alla sua morte nel 1915. Le sue opere si concentrano principalmente su paesaggi e marine siciliane, dove la luce e l'atmosfera giocano un ruolo centrale. Tra i suoi innovativi metodi c'è l'uso della fotografia come riferimento per le sue composizioni, combinando studi dal vivo con immagini fotografiche per ottenere un realismo dettagliato e una resa atmosferica di grande impatto.

    Le opere di Lojacono, tra cui "L'arrivo inatteso" (1883), "Dopo la pioggia" (1886) e "Estate" (1891), sono testimonianze di un’artisticità che esalta la bellezza naturale e la vita quotidiana siciliana, senza enfatizzare le difficoltà sociali ma celebrando la bellezza della vita rurale. Molte delle sue opere sono conservate in importanti istituzioni, come la Galleria Civica di Agrigento e la Galleria d'Arte Moderna di Palermo, e hanno influenzato le generazioni successive di artisti siciliani, consolidando la sua posizione come uno dei protagonisti del panorama pittorico italiano del XIX secolo.



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  • Alfredo Meschi
    Lucca 1905 - 1981
    Vecchi alberi
    STIMA min € 800 - max € 1000

    Alfredo Meschi Alfredo Meschi
    Lucca 1905 - 1981
    Vecchi alberi


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  • Lotto 55  

    Interno con figura

    Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Olio su tavola cm 22,5x34 firmato in alto a dx A.Visconti
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 55  

    Interno con figura

    Adolfo Feragutti Visconti Adolfo Feragutti Visconti
    Pura, Svizzera 1850 - Milano 1924
    Olio su tavola cm 22,5x34 firmato in alto a dx A.Visconti


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  • Lotto 56  

    Natura morta

    Gioacchimo Galbusera
    Milano 1870 - Lugano 1944
    Olio su tavola cm 14,5x31,5 firmato in basso a dx G.Galbusera
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 56  

    Natura morta

    Gioacchimo Galbusera Gioacchimo Galbusera
    Milano 1870 - Lugano 1944
    Olio su tavola cm 14,5x31,5 firmato in basso a dx G.Galbusera


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  • Lotto 56  

    Mimose

    Licinio Barzanti
    Forli - 1857 - Como 1944
    Olio su tavola cm 50x70 firmato in basso a dx L.Barzanti
    STIMA min € 1000 - max € 1200

    Lotto 56  

    Mimose

    Licinio Barzanti Licinio Barzanti
    Forli - 1857 - Como 1944
    Olio su tavola cm 50x70 firmato in basso a dx L.Barzanti


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  • Lotto 57  

    Natura morta

    Licinio Barzanti
    Forli - 1857 - Como 1944
    Olio su tavola cm 38x48 firmato in basso a dx L.Barzanti
    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 57  

    Natura morta

    Licinio Barzanti Licinio Barzanti
    Forli - 1857 - Como 1944
    Olio su tavola cm 38x48 firmato in basso a dx L.Barzanti


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  • Bartolomeo Bezzi
    Fucine (TN) 1851 - Cles (TN) 1923
    Olio su cartoncino applicato su tela cm 29,5x19 firmato in basso a sx B.Bezzi
    STIMA min € 1700 - max € 1800

    Bartolomeo Bezzi Bartolomeo Bezzi
    Fucine (TN) 1851 - Cles (TN) 1923
    Olio su cartoncino applicato su tela cm 29,5x19 firmato in basso a sx B.Bezzi


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  • Lotto 58  

    Lavatoio di paese

    Italo Mus
    Chatillon (AO) Italia 1892 - Saint Vincent (AO) Italia 1967
    Olio su tavola cm 16,5x23 firmato in basso a dx I.Mus
    STIMA min € 1200 - max € 1400

    Lotto 58  

    Lavatoio di paese

    Italo Mus Italo Mus
    Chatillon (AO) Italia 1892 - Saint Vincent (AO) Italia 1967
    Olio su tavola cm 16,5x23 firmato in basso a dx I.Mus


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  • Lotto 58  

    Natura morta

    Licinio Barzanti
    Forli - 1857 - Como 1944
    Olio su tavola cm 34,5x49,5 firmato in basso a sx Barzanti
    STIMA min € 700 - max € 900

    Lotto 58  

    Natura morta

    Licinio Barzanti Licinio Barzanti
    Forli - 1857 - Como 1944
    Olio su tavola cm 34,5x49,5 firmato in basso a sx Barzanti


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  • Oreste Pizio
    Torino 1879 - Nole (TO) 1938
    Olio su cartone cm 27,5x36,6 firmato in basso a sx O.Pizio
    STIMA min € 700 - max € 900

    Oreste Pizio Oreste Pizio
    Torino 1879 - Nole (TO) 1938
    Olio su cartone cm 27,5x36,6 firmato in basso a sx O.Pizio


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  • Lotto 59  

    Pascolo

    Luois Marie Dominique Robbe
    Kortrijk 1806-1887 Brussels
    Olio su tela cm 14x22 firmato in basso a dx Robbe
    STIMA min € 600 - max € 700

    Lotto 59  

    Pascolo

    Luois Marie Dominique Robbe Luois Marie Dominique Robbe
    Kortrijk 1806-1887 Brussels
    Olio su tela cm 14x22 firmato in basso a dx Robbe


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  • Lotto 60  

    Scena Pompeiana

    Stefan Bakalowicz
    Varsavia 1857 - Roma 1947
    Olio su tela cm 13,5x9,5 firmato in basso a sx Bakalowicz
    STIMA min € 2000 - max € 2500

    Lotto 60  

    Scena Pompeiana

    Stefan Bakalowicz Stefan Bakalowicz
    Varsavia 1857 - Roma 1947
    Olio su tela cm 13,5x9,5 firmato in basso a sx Bakalowicz


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  • Lotto 60  

    Madonna col Bambino

    Mario Moretti Foggia
    Mantova 1888 - Pecetto di Macugnaga VB 1954
    Olio su tavola cm 44,5x29,5 firmato in basso a sx Moretti Foggia
    STIMA min € 600 - max € 800

    Lotto 60  

    Madonna col Bambino

    Mario Moretti Foggia Mario Moretti Foggia
    Mantova 1888 - Pecetto di Macugnaga VB 1954
    Olio su tavola cm 44,5x29,5 firmato in basso a sx Moretti Foggia


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